Socrates 8379 Joined: 04-Apr-2006 133511 messaggi Inviato June 18, 2011 (modificato) Modificato July 3, 2022 da Socrates Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Socrates 8379 Joined: 04-Apr-2006 133511 messaggi Inviato September 15, 2011 (modificato) Modificato July 3, 2022 da Socrates Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Socrates 8379 Joined: 04-Apr-2006 133511 messaggi Inviato July 3, 2022 ADRIAN MUTU https://it.wikipedia.org/wiki/Adrian_Mutu Nazione: Romania Luogo di nascita: Calinesti Data di nascita: 08.01.1979 Ruolo: Attaccante Altezza: 180 cm Peso: 74 kg Nazionale Rumeno Soprannome: - Alla Juventus dal 2004 al 2006 Esordio: 29.05.2005 - Serie A - Juventus-Cagliari 4-2 Ultima partita: 07.05.2006 - Serie A - Juventus-Palermo 2-1 46 presenze - 11 reti 2 scudetti Adrian Mutu (Călineşti, 8 gennaio 1979) è un allenatore di calcio, dirigente sportivo ed ex calciatore rumeno, di ruolo attaccante, tecnico del Rapid Bucarest. Quattro volte vincitore del premio come calciatore rumeno dell'anno, è considerato uno dei più forti calciatori rumeni di tutti i tempi. Con 103 reti è inoltre il calciatore rumeno più prolifico della Serie A. Detiene il record insieme a Gheorghe Hagi di reti con la nazionale rumena, con 35 reti realizzate. Adrian Mutu Mutu nel 2007 Nazionalità Romania Altezza 180 cm Peso 74 kg Calcio Ruolo Allenatore (ex attaccante) Squadra Rapid Bucarest Termine carriera 20 maggio 2016 - giocatore Carriera Giovanili 1992-1996 Argeș Pitești Squadre di club 1996-1998 Argeș Pitești 41 (11) 1998-2000 Dinamo Bucarest 33 (22) 2000 Inter 12 (2) 2000-2002 Verona 57 (16) 2002-2003 Parma 31 (18) 2003-2004 Chelsea 27 (10) 2005 Livorno 0 (0) 2005-2006 Juventus 46 (11) 2006-2011 Fiorentina 112 (54) 2011-2012 Cesena 28 (8) 2012-2014 Ajaccio 37 (11) 2014 Petrolul Ploiești 14 (4) 2015 Pune City 10 (4) 2016 Târgu Mureș 2 (1) Nazionale 1995 Romania U-16 2 (1) 1996-1997 Romania U-18 14 (8) 1998-2000 Romania U-21 12 (6) 2000-2013 Romania 77 (35) Carriera da allenatore 2018 Voluntari 2018-2020 Al-Wahda Riserve 2020-2021 Romania U-21 2021 FCU Craiova 2022- Rapid Bucarest Biografia È laureato in Giurisprudenza all'Università di Bucarest ed anche in Scienze dello Sport. Dal 2001 al 2003 è stato sposato con Alexandra Dinu da cui ha avuto un figlio, Mario (2002). Nel 2005 sposa Consuelo Matos Gómez, ex modella dominicana, figlia dell'ambasciatore dominicano presso la Santa Sede, da cui ha due figlie, Adriana (2006) e Maya Vega (2008). I due si separano nel 2013, per poi ufficializzare il divorzio nel 2015, a seguito del quale, lo stesso anno, inizia una relazione con la modella ed ex miss Romania Sandra Bachici. Il 14 aprile 2017 nasce il loro primo figlio, Tiago Adrian Mutu. Il 15 ottobre seguente i due si sposano a Bucarest; tra gli invitati anche l'ex compagno di squadra Sébastien Frey. Caratteristiche tecniche Attaccante rapido e creativo, nella zona offensiva poteva giocare sia come seconda punta che come ala che come trequartista. Dotato di buona tecnica, era un valido tiratore di calci di punizione e di calci di rigore, dove era solito eseguire il gesto del cucchiaio. Ha avuto però un rendimento poco costante, causato da vari problemi dentro e fuori dal campo, che ne hanno limitato in parte la carriera. Carriera Club Gli esordi Cresciuto calcisticamente nell'Argeș Pitești, il suo debutto in campionato avvenne il 15 marzo 1997. Nelle successive due stagioni segna 11 gol in 41 partite e sforna molti assist. Nel 1998 venne acquistato dalla Dinamo Bucarest, in cui giocò 33 partite segnando 22 gol vincendo, a 18 anni, la Coppa e il campionato rumeno (ottenute dopo il trasferimento di Mutu). Inter e Verona Nel 2000 arriva in Italia, tesserato dall'Inter. Con i nerazzurri segnò due reti, entrambe in Coppa Italia. A fine stagione venne ceduto in comproprietà al Verona. Nel suo primo campionato in Veneto segnò quattro gol contro Lazio, Napoli e Bari (doppietta). Nella stagione successiva segnò 12 gol, ma la squadra retrocesse in Serie B. Parma Tornato in B, il Verona lo cedette al Parma, dove il romeno segnò 18 gol in 31 partite. Giocò in coppia con Adriano. Il Parma finisce la stagione al quinto posto a pochi punti dal quarto. In Coppa UEFA disputò 3 partite segnando 3 gol. Dopo un solo anno, il Parma cedette all'offerta del Chelsea di Roman Abramovič. Chelsea Il 1º agosto 2003 venne acquistato dal Chelsea. Nelle prime 4 partite segnò 3 gol, inclusa una doppietta in trasferta contro il Tottenham, ma progressivamente i gol diminuirono: furono solo 6 a fine stagione in 27 presenze più uno in Champions League contro la Lazio. Con il Chelsea arrivò alla semifinale di UEFA Champions League. Nel settembre del 2004, dopo appena due presenze alla seconda stagione con la maglia del Chelsea, venne scoperto positivo alla cocaina. Venne quindi licenziato il 29 ottobre dal club londinese e ricevette una squalifica di 7 mesi (fino al 18 maggio 2005) e una multa di £20.000 dalla Football Association. Livorno e Juventus Dopo l'avventura con il Chelsea, il 12 gennaio 2005 tornò in Serie A firmando per la Juventus. In realtà, con un artificio di mercato che sfruttava alcune lacune normative, non fu inizialmente tesserato dal club torinese bensì dal Livorno, in quanto i bianconeri non potevano mettere sotto contratto un extracomunitario proveniente dall'estero avendo già esaurito i posti a disposizione, e successivamente "ceduto" dai toscani ai piemontesi. Non scese mai in campo in maglia amaranto, mentre debuttò solo all'ultima giornata di campionato con quella juventina a causa della lunga squalifica per doping che doveva scontare. Nella stagione successiva in bianconero riuscì a ritagliarsi qualche spazio. Totalizzò dunque 33 presenze con 7 gol. Alla fine del campionato, in seguito alla retrocessione a tavolino della Juventus in Serie B, Mutu viene ceduto alla Fiorentina il 7 luglio 2006. Fiorentina Alla Fiorentina Mutu ritrova l'allenatore Cesare Prandelli, che lo aveva allenato anche a Parma. Alla prima stagione realizza 16 gol in campionato, al pari di Toni, e fornisce molti assist: la Fiorentina, partendo con una penalità di 19 punti (poi ridotti a 15) a causa di Farsopoli, riesce a finire la stagione al 5º posto (3º senza penalizzazione). Alla fine della stagione, Mutu risulta essere tra i migliori giocatori del campionato per rendimento. Adrian Mutu nella stagione 2007-2008 con la maglia della Fiorentina Nella stagione 2007-2008 realizza 17 gol in campionato (5 su calcio di rigore) e 6 in Coppa UEFA, raggiungendo la semifinale di Coppa UEFA e il quarto posto, occupato dalla Fiorentina con due punti di vantaggio sul Milan. Nell'estate 2008 è stato molto vicino al trasferimento alla Roma ma poi la società viola decise di tenere il giocatore. Il 14 agosto è stato multato dalla FIFA per 13,68 milioni di sterline (17,17 milioni di euro) per aver rotto il contratto con il Chelsea, dopo che è risultato positivo alla cocaina, facendo di questa multa la più alta di tutti i tempi. Un infortunio subito nel precampionato mentre era in ritiro con la nazionale rumena ne ha rallentato la preparazione, motivo per cui Mutu ha giocato sotto tono le prime partite della stagione 2008-2009. Mentre il problema al gomito era in via di guarigione, verso la metà del mese di ottobre, nuovamente nel ritiro della nazionale, Mutu subisce un versamento al ginocchio che fa temere un possibile intervento chirurgico. Tornato a Firenze, i medici sociali del club viola ne scongiurano l'ipotesi. Altri due infortuni tormentano il primo quarto di stagione. Dopo aver saltato il match con l'Inter, gioca contro il Bayern Monaco, a cui segna un gol, ma è costretto a un nuovo stop di 15 giorni. È stato nominato miglior giocatore romeno del 2008. Durante la partita Fiorentina-Lecce, si procura nuovamente una lussazione al gomito dopo un violento scontro di gioco. Ritorna in campo contro il Bologna, dove sigla una doppietta raggiungendo il traguardo dei 100 gol complessivi con squadre italiane. Il 15 febbraio 2009, in Genoa-Fiorentina (3-3), segna la sua prima tripletta in carriera. Il 31 luglio 2009 il TAS di Losanna respinge il suo appello. Il 21 ottobre dello stesso anno il tribunale federale elvetico sospende però il pagamento della multa di 17 milioni di euro fino alla fine del 2009. Nell'inizio della stagione 2009-2010 segna un gol alla prima giornata di campionato a Bologna. Nel doppio confronto di Champions League contro gli ungheresi del Debrecen segna due gol in Ungheria e il gol del vantaggio nella partita di ritorno. Durante la partita di Firenze contro il Debrecen si infortuna al menisco del ginocchio, venendo costretto ad una nuova operazione. Rientra in campo nel 2010 siglando 3 gol in 3 partite contro Siena, Bari e Bologna. Nelle partite di Coppa Italia segna due gol negli ottavi di finale in Fiorentina-ChievoVerona vinta per 3-2, e una successiva doppietta nei quarti di finale, Fiorentina-Lazio (3-2). Anche se la Fiorentina non vince la competizione, Mutu, con 4 gol, sarà capocannoniere della Coppa Italia, a pari merito con Alain Baclet del Lecce e Rachid Arma della Spal. Il 10 gennaio 2010, nei campioni di materiale biologico di Mutu prelevati dalla commissione antidoping del C.O.N.I. dopo la partita contro il Bari, viene riscontrata la presenza di metaboliti della sibutramina, uno stimolante che annulla gli effetti della fame. Sospeso subito in via cautelativa, in seguito viene trovato positivo alla stessa sostanza anche nelle analisi effettuate dopo la partita del 20 gennaio contro la Lazio in Coppa Italia, incontro in cui il romeno aveva realizzato una doppietta. Il 19 aprile 2010 il comitato antidoping nazionale decide una squalifica di 9 mesi, a decorrere dalla sospensione cautelativa; la Procura aveva richiesto un anno. La squalifica termina il 29 ottobre 2010, 2 giorni prima della partita di campionato Catania-Fiorentina. Il 7 gennaio 2011 viene messo fuori dalla rosa della squadra viola per aver inadempiuto ai suoi obblighi contrattuali, lasciando l'allenamento in anticipo. Il 3 febbraio dello stesso anno la società comunica che Mutu verrà reintegrato nella rosa a partire dal giorno seguente. Il 6 marzo 2011, in Fiorentina-Catania (3-0), realizza la sua prima doppietta stagionale, con tanto di esultanza sotto la curva Fiesole, a suggellare la riappacificazione con la tifoseria viola. Il 23 giugno 2011 la Fiorentina comunica la sua cessione a titolo definitivo al Cesena. Cesena Il 23 giugno 2011 il Cesena comunica di aver acquistato a titolo definitivo l'attaccante romeno a parametro zero che firma un biennale con opzione per il terzo anno. Esordisce il 10 settembre nella gara persa in casa con il Napoli per 3-1, mentre segna la sua prima rete in bianconero il 21 dello stesso mese contro la Lazio, non evitando la sconfitta per 2-1. Il 27 novembre segna una doppietta contro il Genoa, battuto per 2-0. Nonostante otto reti complessive in campionato, la stagione termina con una retrocessione. Ajaccio Il 28 agosto 2012 l'Ajaccio ufficializza l'acquisto dell'attaccante rimasto svincolato dopo la rescissione del contratto con il Cesena a seguito della retrocessione in Serie B. Segna il suo primo goal nel campionato di Ligue 1 il 28 ottobre 2012 nella sfida in trasferta contro il Lorient finita 4-4. Successivamente segna nella trasferta di Nancy (1-1), contro lo Stade de Reims (2-0), contro il Rennes (2-4), contro il Valenciennes (1-1), una doppietta rifilata al Lione il 3 febbraio 2013, contro il Tolosa (2-3), una doppietta in casa del Saint-Etienne (4-2), in casa dello Stade de Reims (1-1). Conclude il campionato segnando 11 reti ed inoltre è stato il giocatore che ha colpito più legni, ben 8. Petrolul Ploiești, Pune City e Târgu Mureș Il 13 gennaio 2014 torna in Romania, dopo 14 anni, firmando un contratto con il Petrolul Ploiești, dopo aver rescisso il contratto con l'Ajaccio. Segna il suo primo gol ufficiale con la maglia del Petrolul il 28 aprile 2014 nelle partita casalinga contro il Botosani segnando il 2-0 su calcio di rigore. Nella sfida contro il Viktoria Plzen valida per il 3º turno preliminare di Europa League segna sia all'andata (1-1) e ritorno (1-4) trascinando la sua squadra ai Play-off con un eurogol da quasi 30 metri. Il 26 settembre rescinde il contratto con la squadra rumena per firmare un contratto con la squadra indiana del Pune (affiliata alla Fiorentina) ma alla fine per alcuni motivi burocratici non ha potuto, rimanendo svincolato. Nel frattempo ritrova il peso forma e si allena con un personal trainer a Bucarest. L'8 gennaio 2015 giorno del suo 36º compleanno annuncia l'addio al calcio giocato per stare vicino alla madre malata dopo essere stato vicino al club indiano Pune e ad un vicinissimo clamoroso ritorno alla Fiorentina. Ritorna però sui suoi passi firmando con la squadra indiana. Dopo un inizio di stagione da spettatore, trova il primo gol con la squadra indiana l'8 novembre 2015 nel match contro il Goa (2-2), segnando in extremis la rete che porta al definitivo pareggio con una bella torsione di sinistro, da antologia. Avendo più spazio, il 19 novembre trova il secondo gol su un calcio di punizione nella trasferta persa con il Delhi Dynamos (3-1). Segna anche nelle ultime due partite perse in trasferta dal Pune, il 27 novembre trova il terzo gol contro l'Atlético de Kolkata (4-1), dopo aver superato nell'area avversaria ben 3 giocatori in appena 30 cm di spazio e il 2 dicembre trova il quarto gol contro il NorthEast United (3-2). Nella sua esperienza indiana segna quattro gol in nove presenze. Il 18 gennaio 2016 ritorna in Romania dopo un anno nelle file del Târgu Mureș che milita nella massima serie romena, dove firma un contratto semestrale con l'obiettivo di essere convocato in nazionale agli europei. Dopo aver collezionato solo cinque presenze, il 20 maggio annuncia il ritiro. Nazionale È stato tra gli elementi più rappresentativi della nazionale della Romania, dopo il ritiro di Gheorghe Hagi: il suo esordio avvenne il 29 marzo 2000 in amichevole contro la Grecia. Fu decisivo per la qualificazione della sua Nazionale al campionato d'Europa 2008: nella seconda giornata del gruppo C, segnò una rete all'Italia e si fece parare un calcio di rigore da Gianluigi Buffon. L'11 agosto 2011, in seguito a una nottata di baldoria e alcol insieme al compagno di squadra Gabriel Tamaș durante il ritiro due giorni prima dell'amichevole contro il San Marino, il CT Victor Pițurcă esclude i due giocatori dalla nazionale. Il 30 settembre, tuttavia, Mutu viene richiamato in nazionale per le sfide di qualificazione agli Europei 2012. Il 22 marzo 2013 nella sfida contro l'Ungheria (2-2) valida per le Qualificazioni ai mondiali 2014, segna un calcio di rigore ed eguaglia con 35 reti il record di Gheorghe Hagi. Viene nuovamente escluso dalla nazionale, questa volta definitivamente, il 21 novembre 2013, all'indomani della mancata convocazione per i playoff mondiali contro la Grecia; Mutu, per protesta, posta sul suo profilo Facebook un fotomontaggio che ritrae il selezionatore Pițurcă nelle vesti di Mr. Bean, gesto che né lo stesso CT né la Federazione calcistica romena gradiscono, comunicando al giocatore l'esclusione il giorno successivo. Dopo il ritiro Dirigente Il 12 ottobre 2016, è stato nominato presidente della Dinamo Bucarest dal proprietario della squadra, Ionuț Negoiță. Allenatore Dopo aver allenato il Voluntari e le riserve dell’Al-Wahda, nel 2020 diventa selezionatore dell’Under-21 rumena; arriverà terzo nel girone A all’Europeo di categoria nel marzo 2021 dietro a Germania e Olanda non riuscendo a qualificarsi alla fase successiva. Ad aprile ottiene la licenza di allenatore UEFA PRO. Il 28 maggio dello stesso anno viene annunciato come nuovo allenatore del FCU Craiova, ambizioso club neopromosso nella massima serie rumena. Viene esonerato a inizio ottobre avendo collezionato 3 vittorie, 3 pareggi e 6 sconfitte tra campionato e coppa. Il 2 marzo 2022 arriva il salto di qualità dal punto di vista tecnico venendo nominato nuovo allenatore del Rapid Bucarest, club della Liga I, la massima serie del campionato rumeno di calcio. Palmarès Giocatore Club Campionato rumeno: 1 - Dinamo Bucarest: 1999-2000 Campionato italiano: 2 - Juventus: 2004-2005, 2005-2006 Individuale Calciatore rumeno dell'anno: 4 - 2003, 2005, 2007, 2008 Guerin d'oro: 1 - 2007 Capocannoniere della Coppa Italia: 1 - 2009-2010 (4 gol, a pari merito con Alain Baclet e Rachid Arma) Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Socrates 8379 Joined: 04-Apr-2006 133511 messaggi Inviato July 3, 2022 ADRIAN MUTU Rumeno di Călinești, classe 1979, cresciuto nell’Argeș Pitești, poi alla Dinamo Bucarest, arriva in Italia a vent’anni, nel 1999, acquistato dall’Inter, in cerca di talenti da far sbocciare. Dopo quattordici partite e qualche goal, inizia un lungo viaggio che lo porta a prima a Verona e poi a Parma.«L’Inter era una squadra con tanti campioni. Il primo giorno che sono arrivato nello spogliatoio ero seduto vicino a Vieri. Poi c’erano Baggio, Ronaldo, Zamorano, Blanc, Zanetti, Panucci. Pensavo che non avrei mai giocato. Non avevo pazienza, volevo mettermi subito alla prova. Una volta, in allenamento, Lippi mi prese per l’orecchio e mi disse: “Ragazzino, sei giovane, non bruciare le tappe, perché avrai il tuo spazio!” Mancavano quattordici partite alla fine del campionato e ne giocai sei da titolare, ma c’era tanta pressione. Ho fatto fatica, perché per me l’Inter, a quell’età, era un po’ troppo. Lippi preferiva giocatori con maggiore esperienza e capii che dovevo fare la gavetta prima di costruirmi un nome. Ero giovane, ma quando dissi a Lippi che volevo andare a Verona per giocare con continuità, lui rispose che potevo restare e far parte dei quattro attaccanti della rosa per vedere come andava. Mi sono guardato intorno, ho visto chi avevo davanti e gli dissi che sarei andato a Verona. Anche lì fu difficile. Il primo anno segnai quattro goal, di cui due nelle prime tre partite. Ho avuto una crisi e sono tornato in Romania, a casa. Credevo di non farcela, di non essere abbastanza forte mentalmente. Poi, arrivò Malesani e ci fu la svolta. Non avevo un bel rapporto con l’allenatore che c’era prima di lui: mi faceva giocare in un modo che non era adatto a me, mi sentivo ingabbiato. Lo dissi a Malesani e lui mi rispose di giocare come volevo. Con lui avevo un rapporto speciale. Dopo Prandelli, è quello che mi ha capito come persona. Con lui feci dodici goal e giocai bene, anche se poi siamo retrocessi. Ad agosto, poi, passai al Parma e lì si è instaurato subito il feeling con Prandelli. Fu un anno molto bello, non solo calcisticamente. A Parma sentivo l’affetto dei tifosi. Realizzai ventiquattro goal stagionali, tra Campionato e Coppa Uefa».Con gli emiliani, in coppia con Adriano, sfonda, rivelandosi attaccante imprevedibile, veloce e dotato di eccellente tecnica. Adrian ha una classe cristallina, salta l’uomo con dribbling essenziali e stordenti e sa calciare le punizioni come i grandissimi. Riesce pure farsi valere di testa, nonostante la statura non eccelsa, in virtù di un tempismo che ha pochi eguali. Se ne accorge il Chelsea, che spende una fortuna per assicurarselo. Storia tutt’altro che felice, quella del Mutu londinese, ma il calcio c’entra poco; infatti, subisce una lunga squalifica per uso di droga.«Quando cominci a esagerare fuori, in campo il fisico non regge. Sbagliare è normale, fa parte della vita, però, quando sei un personaggio pubblico è più facile che la gente ti punti il dito contro. La cosa importante è trarre dalle critiche le conclusioni migliori. Era facile sbagliare: ero molto famoso, a Londra andavo dappertutto e mi trattavano da re. Sono stato ingenuo, sono stato un pollo. Qualche mese prima di arrivare a Londra, avevo divorziato da mia moglie, avevo anche un figlio e la cosa fu pesante. Poi, come quando arrivai per la prima volta in Italia, la gente, la lingua, era tutto nuovo. Sono andato un po’ in depressione. All’inizio questo non lo sentivo, perché con il calcio andava tutto benissimo. Poi, ho avuto la pubalgia per tre mesi e sono iniziati i guai. Nella maggior parte dei casi, le squadre ti danno una seconda occasione, invece lì in due mesi mi hanno licenziato. Parlavo poco inglese, non capii nemmeno molto. Ci rimasi male perché avrebbero dovuto darmi una seconda possibilità. Non era giusto lasciarmi da solo perché il problema era più della persona che del giocatore. Mi hanno licenziato, non mi hanno pagato, mi hanno squalificato com’era giusto che fosse».Arriva a Torino a gennaio 2005, ma deve restare fermo fino a maggio per la squalifica inflittagli dalla federazione inglese; trova il tempo comunque, in extremis, di mettere anche la sua firma sulla vittoria in campionato, giocando con autorevolezza, l’ultima e festosa sfida con il Cagliari, al Delle Alpi.La stagione successiva, da punta o da esterno, vede Mutu ergersi spesso a protagonista. In campo sin dalla trasferta di Empoli, alla seconda giornata, Adrian segna il suo primo goal in campionato a Lecce, ottava di andata, nel rotondo 3-0 a spese dell’undici di Baldini. Si ripete tre giorni dopo, nel turno infrasettimanale contro la Sampdoria e, stavolta, il suo è un goal d’autore, a coronamento di un contropiede magistrale e rapidissimo. Ancora a segno con il Treviso alla tredicesima, il rumeno ha la sua notte di maggior gloria il 7 gennaio a Palermo; sua la doppietta che stende i rosanero e consegna alla Juventus un fondamentale successo esterno.Oramai, del suo talento la squadra non può più fare a meno ed anche il suo contributo in reti diventa importante; segna a Messina e corona una stagione sensazionale il 30 aprile a Siena, finalizzando una delle più belle azioni di attacco bianconere dell’intero campionato.«Alla Juventus hanno fatto di tutto, non mi hanno fatto mai sentire escluso. Subito dopo la squalifica, mi hanno fatto esordire, ho vinto uno scudetto giocando solo un pezzo dell’ultima partita ed ho anche quasi segnato negli unici trenta minuti di quella stagione. Poi, l’anno dopo, ho giocato una stagione da protagonista: trentadue partite, ventidue da titolare, dieci goal giocando da centrocampista. Era una Juve fortissima e, infatti, mi viene da ridere quando dicono che abbiamo rubato. Quegli scudetti li sentiamo nostri. Qualunque giocatore di quella squadra si sente addosso gli scudetti che sono stati revocati».Nonostante la stagione ampiamente positiva, è ceduto alla Fiorentina, non senza qualche rimpianto.«Arrivò Calciopoli e non sapevo come comportarmi. Ero a Miami con la mia famiglia, mi chiamò Secco e mi disse che nessuno mi obbligava ad andare via, ma c’era la Fiorentina che aveva fatto un’offerta. Considerando che c’era Prandelli e quali erano le ambizioni della Fiorentina, dissi subito di sì. Poi, però, appena arrivai, vidi che anche la Fiorentina era coinvolta nello scandalo, però c’era Prandelli e mi volevano fortemente. Poi, per fortuna ce l’abbiamo fatta a rimanere in A». http://ilpalloneracconta.blogspot.com/2008/01/adrian-mutu.html Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti