Socrates 8379 Joined: 04-Apr-2006 133511 messaggi Inviato June 14, 2011 (modificato) Modificato October 25, 2023 da Socrates Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Socrates 8379 Joined: 04-Apr-2006 133511 messaggi Inviato July 26, 2011 (modificato) Modificato October 25, 2023 da Socrates Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Socrates 8379 Joined: 04-Apr-2006 133511 messaggi Inviato August 2, 2011 (modificato) Da Costa, Nené e Del Sol Modificato October 25, 2023 da Socrates Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Socrates 8379 Joined: 04-Apr-2006 133511 messaggi Inviato March 25, 2022 (modificato) Modificato October 25, 2023 da Socrates Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Socrates 8379 Joined: 04-Apr-2006 133511 messaggi Inviato March 25, 2022 (modificato) NENÉ https://it.wikipedia.org/wiki/Claudio_Olinto_de_Carvalho Nazione: Brasile Luogo di nascita: Santos Data di nascita: 01.02.1942 Luogo di morte: Capoterra (Cagliari) Data di morte: 03.09.2016 Ruolo: Attaccante Altezza: 182 cm Peso: 78 kg Nazionale Brasiliano Olimpico Soprannome: - Alla Juventus dal 1963 al 1964 Esordio: 15.09.1963 - Serie A - Juventus-Spal 3-1 Ultima partita: 14.06.1964 - Coppa Italia - Torino-Juventus 2-0 36 presenze - 12 reti Claudio Olinto de Carvalho, noto anche con lo pseudonimo di Nené (Santos, 1º febbraio 1942 – Capoterra, 3 settembre 2016), è stato un calciatore e allenatore di calcio brasiliano, di ruolo centrocampista o attaccante. Ha vestito le maglie di Santos, Juventus e Cagliari tra gli anni 1960 e 1970. Legò la sua carriera al club sardo, conquistando lo storico scudetto della stagione 1969-1970 e divenendo il giocatore straniero con più presenze in Serie A nella storia dei rossoblù. Nené Nené al Cagliari nel 1975 Nazionalità Brasile Altezza 182 cm Peso 78 kg Calcio Ruolo Allenatore (ex centrocampista, attaccante) Termine carriera 1976 - giocatore 2002 - allenatore Carriera Giovanili 1956-1961 Santos Squadre di club 1960-1963 Santos 54 (24) 1963-1964 Juventus 36 (12) 1964-1976 Cagliari 311 (23) 1967 → Chicago Mustangs 10 (1) Nazionale 1963 Brasile olimpica 4 (1) Carriera da allenatore 1978-1981 Fiorentina Primavera 1981-1982 Sant'Elena 1982-1983 Paganese 1983-1984 Cagliari Giovanissimi 1984-1985 Cagliari Primavera 1985-1986 Cagliari Giovanissimi 1986-1988 Cagliari Primavera 1988-1990 Juventus Berretti 1990-1992 Juventus Allievi Naz. Palmarès Giochi panamericani Oro San Paolo 1963 Biografia Nacque da Herminio Olinto de Carvalho, giocatore e capitano del Santos negli anni 1950 e anche lui soprannominato Nené, e da Ruth de Jesus Ribeiro da Silva. Sposò Fiorella il 30 maggio 1970, a Torino, da cui ebbe due figli, nati rispettivamente nel 1971 e nel 1976. Come alcuni suoi compagni di squadra protagonisti nello scudetto cagliaritano del 1970, a fine carriera scelse di stabilirsi in Sardegna, dove rimase sino al termine della sua vita. Caratteristiche tecniche Giocatore «Tatticamente Nené è persino più importante di Riva.» (Sandro Ciotti, 1972) Nato come centravanti di manovra nel Santos, nella Juventus venne utilizzato erroneamente come centrattacco, ma in seguito all'approdo al Cagliari si trasformò dapprima in ala destra e, infine, in mezzala. Si rivelò inoltre un ottimo uomo-spogliatoio. Carriera Giocatore Santos e Juventus Nato da Herminio Olinto de Carvalho, anche lui conosciuto come Nené, ex terzino e capitano del Santos negli anni 1950, e Ruth de Jesus Ribeiro da Silva, venne segnalato agli alvinegro da un allenatore che l'aveva visto all'opera in strada nelle partitelle di quartiere: superato il provino si ritrovò in prima squadra. Al Santos giocò insieme a campioni quali Pelé, Pepe, Zito, Mengálvio, Lima, Dorval, Coutinho e Sormani, venendo impiegato come centravanti arretrato. Debutta con il Santos in una partita valevole per il Campionato Paulista il 15 settembre 1960, all'età di 18 anni, contro il Clube Atlético Juventus subentrando a Nei e segnando al 43' un gol nel 5-2 finale per la sua squadra. Vinse con la compagine della sua città 2 Coppa Libertadores 1962 e 1963, la Coppa Intercontinentale 1962 e 2 Taça Brasil 1961 e 1962, 3 Campionato Paulista (1960-61-62) e il Torneo di Rio-San Paolo nel 1963. Le prestazioni fornite con il club lo portarono a essere convocato dalla nazionale olimpica che vinse la medaglia d'oro ai IV Giochi panamericani tenutisi a San Paolo nel 1963. Nené alla Juventus nella stagione 1963-1964 Durante una tournée europea del suo club, giocò contro la Juventus di Omar Sívori al Comunale di Torino il 26 giugno 1963. Notato da Giampiero Boniperti che apprezzò molto le sue movenze, lasciò il Santos per approdare nello stesso anno alla società bianconera per 100 milioni di lire. Debutta in Serie A con la compagine bianconera il 15 settembre 1963, nella vittoria per 3-1 contro la SPAL. Dopo una stagione 1963-1964 non eccezionale, dove segnò comunque 11 gol in 28 partite di campionato ma nella quale coincidono gli attriti e il dualismo con Sívori, la saudade e una squadra non all'altezza del giovane attaccante brasiliano portarono alla sua cessione al Cagliari per 600 milioni di lire. Cagliari Debutta con la compagine rossoblù il 13 settembre 1964, nella sconfitta esterna per 2-1 contro la Roma valevole per il campionato di Serie A. In Sardegna l'allenatore Arturo Silvestri lo collocò nel ruolo di ala destra; negli anni successivi diventò un tornante che sfruttava la sua velocità sulla fascia, tanto da farsi inseguire fino in porta, durante un Roma-Cagliari, dal folcloristico allenatore giallorosso Oronzo Pugliese. La Juventus tentò di ricomprarlo nella stagione 1967-1968, ma il Cagliari rifiutò. Nel 1969, con l'acquisto di Angelo Domenghini, il nuovo tecnico rossoblù Manlio Scopigno lo spostò al centro del campo, facendo del brasiliano uno dei punti di forza della squadra sarda che nel campionato 1969-1970 conquistò il suo unico scudetto della storia. Chiude la carriera, dopo dodici stagioni consecutive in maglia rossoblù tutte in Serie A, con il campionato 1975-1976: l'ultima gara giocata è quella del 4 aprile, un pareggio esterno per 0-0 contro il Cesena, ritirandosi poi all'età di 34 anni. Con Juventus e Cagliari gioca in Italia complessivamente 426 partite impreziosite da 43 gol, per un totale di 390 apparizioni ufficiali e 31 gol con la maglia cagliaritana; il record di 311 partite ufficiali in Serie A con i rossoblù, durato 38 anni, verrà eguagliato e superato solamente nel 2014 da Daniele Conti. Con i sardi Nené ebbe anche un'esperienza nel campionato nordamericano organizzato nel 1967 dalla United Soccer Association e riconosciuto dalla FIFA, in cui la rosa del Cagliari scese in campo nelle vesti dei Chicago Mustangs, ottenendo il terzo posto nella Western Division. Allenatore Nené, allenatore della formazione Primavera della Fiorentina, solleva assieme ai suoi ragazzi il trofeo del Torneo di Viareggio 1979. Terminata la carriera da giocatore, sempre a Cagliari iniziò quella di allenatore. Con la formazione Primavera della Fiorentina, tra il 1979 e il 1980 vinse il campionato, la coppa di categoria e il Torneo di Viareggio. Guidò poi in Serie C2 il Sant'Elena, e in Serie C1 la Paganese. Preferendo allenare i giovani, ritornò alla Primavera del Cagliari, per poi tornare alla Juventus dapprima come tecnico del vivaio bianconero — dove crebbe, tra gli altri, un giovane Claudio Marchisio — e infine come osservatore. Dopo il ritiro Come commentatore radiofonico instaurò un ottimo rapporto con la Gialappa's Band, collaborando con il trio a Rai dire Mondiali per la radiocronaca delle partite del Brasile nonché per i Mondiali di Stati Uniti 1994 e Francia 1998 su Radio 2, oltre a essere ospite in televisione a Mai dire Mondiali su Italia 1. Riconoscimenti Il Cagliari lo ha inserito nella sua Hall of Fame. È inserito nella Top 11 Rossoblù - I più forti di sempre, la formazione votata dai tifosi comprendente i migliori giocatori cagliaritani di sempre. Record col Cagliari Calciatore straniero con più presenze nella storia del Cagliari (390). Calciatore straniero con più presenze in Serie A con la maglia del Cagliari (311). Calciatore straniero con più presenze in Coppa Italia con la maglia del Cagliari (48). Calciatore straniero con più presenze nelle Coppe calcistiche europee con la maglia del Cagliari (27). Con Gigi Riva unico giocatore del Cagliari ad aver giocato le prime 12 stagioni consecutive tutte in serie A della squadra sarda. Record con la Fiorentina Double nazionale Primavera 1979-1980 (vittoria del Campionato Primavera e della Coppa Italia Primavera). Palmarès Giocatore Club Competizioni statali Campionato Paulista: 3 - Santos: 1960, 1961, 1962 Torneo Rio-San Paolo: 1 - Santos: 1963 Competizioni nazionali Campeonato Brasileiro Série A: 2 - Santos: 1961, 1962 Taça Brasil: 2 - Santos: 1961, 1962 Campionato italiano: 1 - Cagliari: 1969-1970 Competizioni internazionali Coppa Libertadores: 2 - Santos: 1962, 1963 Coppa Intercontinentale: 1 - Santos: 1962 Nazionale Giochi panamericani: 1 - Brasile: 1963 Allenatore Competizioni giovanili Campionato Primavera: 1 - Fiorentina: 1979-1980 Coppa Italia Primavera: 1 - Fiorentina: 1979-1980 Torneo di Viareggio: 1 - Fiorentina: 1979 Torneo Città di Arco: 1 - Juventus: 1991 Modificato October 25, 2023 da Socrates Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Socrates 8379 Joined: 04-Apr-2006 133511 messaggi Inviato March 25, 2022 (modificato) NENÉ Campionato 1963-64: Miranda ha fatto le valige, la ricerca del nuovo centravanti è difficile, meticolosa; inutile cercare in Italia, i pezzi pregiati scarseggiano e quei pochi non sono in vendita. All’estero, del resto, non è tutto oro quel che luccica. La scelta, complice anche il caso, viene fatta una calda sera di fine giugno 1963; al Comunale torinese, gremito di folla, è di scena il Santos di Pelé in un’amichevole di lusso, che segna l’arrivederci della squadra bianconera al suo pubblico.Al centro della prima linea juventina gioca un francese alquanto referenziato, Douis si chiama, e la prova sua è molto attesa in prospettiva di un eventuale acquisto. Ma Douis non convince e finisce che pubblico e osservatori puntano gli occhi su un giovanotto color ebano che, nelle file del Santos, dialoga con disinvoltura con sua maestà Pelé. Si chiama Claudio Olinto de Carvalho, per tutti più brevemente Nené, ventuno anni scarsi.Non è un centravanti di stampo classico, ma piuttosto un uomo di manovra dotato di buon dribbling e tiro rispettabile, veloce e fisicamente piuttosto solido. Non si tratta nemmeno, a onor del vero, di una novità assoluta; sul conto di questo ragazzo sono pervenute già indicazioni lusinghiere. Ma è la sua prestazione in quella notturna a convincere i dirigenti bianconeri che vale la pena di acquistarlo. Tanto più che trainer di quella Juventus è un signore pure brasiliano, di nome Amaral, e, dunque, per il giovane attaccante i problemi di ambientamento si prospettano di più facile soluzione.Non è, non può essere, un acquisto esaltante; il tifoso più esigente e facile al mugugno storce la bocca. Eppure è un acquisto meditato, soppesato in tutti i possibili risvolti. Forse non sarà Charles, ma certo non è l’ultimo arrivato. Il campionato che va a iniziare, pur tra tante contraddizioni e incertezze, confermerà che la scelta è stata felice.«Iniziai nel Flamengo di Santos, una squadretta di quartiere e, naturalmente, giocavo scalzo; poi, dalla strada alla spiaggia. A quindici anni ero con il Senador Feijò, come junior e fu così che un compagno mi portò nel Santos, per un provino, dopo che avevo trascorso un altro anno con l’Endustrial. Fu così che conobbi Pelé, il signor Edson Arantes do Nascimento».Nené ha un carattere stupendo; è esemplare l’affabilità, la modestia, la cortesia di questo giovanotto. Ne rimangono conquistati un po’ tutti, compreso capitan Sivori, notoriamente restio a concedere la propria confidenza ai nuovi arrivati. Per i tifosi è una scoperta felice, Nené diventa beniamino sin dai giorni del ritiro precampionato in quel di Cuneo.«Incominciai il periodo del noviziato a Torino in un albergo. Devo dire che, in principio, non mi ambientai affatto. Io non parlavo l’italiano, nessuno mi capiva. Poi Carlo Mattrel mi ospitò in casa sua e trovai un po’ di calore umano. Conobbi la ragazza che è diventata mia moglie».Amaral che, con l’arrivo di Dell’Omodarme e Menichelli, dispone di due ali di ruolo capaci di trovare sulle fasce laterali le soluzioni di forza per andare in goal, affida a Nené il compito di centravanti di manovra e lo dispone tatticamente, sulla falsariga del modulo 4-2-4, a stretto contatto operativo con Sivori. È un modulo che fa discutere, certi meccanismi funzionano in modo estemporaneo ed estemporanea, principalmente, è la vena di Sivori, ma intanto Nené si cala piano piano nei compiti assegnatigli.Alla terza giornata, è un mercoledì, la Juventus, che ha già fatto cilecca in quel di Modena, rifila quattro reti al Bari ed esemplifica le concezioni tattiche del suo allenatore con grande prestazione corale. La terza segnatura porta la firma del brasiliano; una lunga azione personale conclusa con dribbling al portiere e palla accompagnata in fondo alla rete sguarnita.Per Nené è l’inizio di un periodo di felicissima vena; quattro giorni più tardi, a Genova, la Sampdoria è sconfitta 0-2 da un rigore di Sivori e da un’acrobazia di Nené, che emula di testa addirittura il Charles di fresca memoria. Quinta giornata, la Juventus impatta 1-1 con la Fiorentina ed è ancora il brasiliano a segnare la rete dell’iniziale vantaggio.La serie d’oro continua anche la domenica successiva; nel 3-1 inflitto alla Roma, Nené realizza una significativa doppietta e Sivori, in tribuna perché squalificato, applaude convinto. Nené è acquisto azzeccato, una delle note più positive di quel traballante e movimentato inizio di stagione.Il derby di andata è limpido, bianconero come pochi altri; 3-0 nel primo tempo, il Torino accorcerà soltanto negli ultimi minuti e sarà troppo tardi. Il primo goal bianconero è di Nené, che gioca una partita esemplare per impegno e continuità di azione. Adesso, è davvero un personaggio; simpatico ai tifosi ma, soprattutto, bravo come pochi lo avrebbero pronosticato.Amaral viene esonerato; al suo posto arriva un signore attempato, si vede subito che deve essere un gentiluomo di altri tempi, si chiama Monzeglio e fu terzino grandissimo agli albori del Girone Unico. Il primo cambiamento, ed anche significativo, è che la Juventus torna al gioco tradizionale e non c’è posto per un centravanti che non faccia il centravanti al modo antico; Nené, allora, deve adattarsi a giocare come punta autentica, spostando più avanti la sua zona operativa. Deve in sostanza adattarsi al linguaggio tecnico dell’area di rigore e ci vuol poco a capire che non è facile.Ma i risultati sono subito incoraggianti; anche nei panni dell’attaccante puro, Nené si fa rispettare e il bisticcio tecnico viene superato con prestazioni largamente positive. Due partite, in special modo, confermano della sua capacità di adattarsi assai bene ai nuovi compiti; a San Siro contro il Milan e al Comunale torinese contro l’Inter.Nella prima occasione, gioca un primo tempo esemplare incorniciandolo con una stupenda rete, che merita di essere raccontata; su un traversone dalla sinistra, il suo stacco di testa precede l’intervento di Barluzzi e Maldini e spedisce la palla nell’angolo alto alla sinistra del portiere.Contro l’Inter, nella miglior partita della squadra juventina di quella stagione, Nené non segna per sfortuna, propiziando comunque due delle quattro reti bianconere. Ancora reti prima di concludere: al Mantova fuori casa e al Catania nel commiato casalingo, con esecuzione dagli undici metri.Ma tutto l’ambiente non è soddisfatto; serviva un centravanti. Ma non un centravanti qualsiasi, questo era il guaio. Alla Juventus, in quel 1963, era ancora troppo vivo il ricordo di Re Giovanni, alias John Charles, che tutto era fuorché centravanti qualsiasi. Non si può sostituire a cuor leggero uno come Charles; e, prima di lui, forse che era stato agevole sostituire Gabetto, o Borel II detto Farfallino?Non era difficile, piuttosto, capire che, con quelle lunghe gambe, Nené, non avrebbe mai potuto essere un rapinoso calciatore d’area. Era alto 182 centimetri e pesava settantotto chilogrammi: forse poteva diventare un buon centrocampista, ma la cosa non interessava, anche perché questo avrebbe significato ammettere un errore.Un giorno, ricordando il suo primo anno italiano, Nené disse: «Alla Juventus cercavano un centravanti; io non lo ero; ricoprivo, infatti, il ruolo di ala destra ma, talvolta, anche quello di tornante. Per via delle mie lunghe leve ero molto veloce in progressione; prediligevo partire da lontano per poi, giunto sul fondo, crossare verso i compagni piazzati in area di rigore».Segnò dodici goal in trentasei partite, ai responsabili della Juventus quei goal non parvero sufficienti. Così fu decisa la cessione. «Passai al Cagliari e non tutti sanno che devo essere stato l’unico calciatore al mondo venduto a rate. Prima un 25%, l’anno dopo un altro 25% e così via».Era il Cagliari che, trascinato da Gigi Riva, tentava la conquista di un posto nell’aristocrazia del calcio. Erano, quei giocatori, le prime tessere di un mosaico che, nel 1969-70, avrebbe vinto lo scudetto. Con il Cagliari giocò dodici stagioni, alcune magnifiche, buone altre, in ogni modo tutte dignitose. Come aveva fatto con Riva, la Sardegna aveva adottato anche lui.Il gioco del calcio ha continuato ad affascinarlo e così, finita la carriera di giocatore, sempre a Cagliari ha iniziato quella di insegnante, per poi tornare alla Juventus come allenatore del vivaio giovanile bianconero.ALESSANDRO PORRO, DA “LA STAMPA” DEL 21 LUGLIO 1963Boniperti ha concluso felicemente le trattative con il Santos per l’acquisto dell’attaccante (mezzala di punta o centravanti) Nené: il giocatore partirà alla volta di Torino il 31 luglio, in compagnia dell’allenatore juventino Amaral, per mettersi a disposizione della Juventus. Il lavoro svolto da Boniperti, che era stato inviato in Brasile dalla società bianconera, è stato breve ma irto di difficoltà. Questa notte alle tre sembrava che tutto fosse destinato a naufragare e non tanto per ragioni finanziarie quanto per motivi sentimentali: Nené, che si chiama in realtà Claudio Olinto De Carvalho, è l’unico figlio maschio di Erminio De Carvalho che giocò nel Santos dal 1942 al 1955 senza mai arrivare alle vette della popolarità, ma rendendosi indispensabile alla squadra per il suo gioco pacato che spesso dava frutti insperati. Della stessa stoffa è Nené: un mulatto di ventun anni, alto circa un metro e novanta, senza grilli per il capo e, fino a qualche giorno fa, convinto di dover continuare in Brasile la sua carriera di calciatore, sempre oscurato dai compagni di squadra più famosi, come Pelé e Coutinho.Improvvisamente, dopo i primi contatti che la Juventus ha avuto con i dirigenti del Santos, il nome di Nené è arrivato sulle prime pagine di tutti i giornali. Ma, anche in quest’occasione, c’era un collega più famoso, Amarildo, a fargli ombra. Dinanzi alla modesta casa di Nené, nel periferico quartiere di Macucu a Santos, non si sono riunite folle di ammiratori per pregarlo di rimanere, com’è accaduto a Rio de Janeiro per Amarildo. Non ci sono state polemiche. Soltanto il padre, la madre e la sorella di Nené hanno pianto ed hanno cercato dì far desistere il mulatto dai suoi propositi. Questa situazione ha provocato, come si è detto, momenti di arresto nelle trattative. Ma stamattina, nel corso di un altro colloquio che Boniperti ha avuto con il giocatore e con il padre nella lussuosa sede del Santos, a Villa Belmiro, si è arrivati alla felice conclusione dell’affare. La società brasiliana riceverà cento milioni di lire per cedere il giocatore e Nené avrà un premio di ingaggio di venti milioni, quattordici dei quali versati prima della partenza e sei in Italia. La permanenza in Italia di Nené, che è il primo elemento di colore ingaggiato dalla Juventus, si prevede durerà presumibilmente tre anni. Il contratto vero e proprio verrà firmato a Torino.Rimane tuttavia un problema da risolvere ed anche questo è un problema di natura sentimentale. Il 7 settembre prossimo si sposerà a Santos la sorella diciannovenne del giocatore. Mi diceva questa mattina la madre di Nené: «Credete che lo lasceranno rientrare a Santos anche per un giorno solo? Nené non può mancare a questa festa. Slamo stati sempre uniti nelle giornate di magra, perché non dobbiamo esserlo ora che la fortuna sta cominciando a bussare alla nostra porta?» Né Boniperti né Amaral hanno saputo dare una risposta alla signora De Carvalho. I dirigenti del Santos, d’altra parte, hanno promesso di interessarsi presso la Juventus per ottenere una breve vacanza per Nené. Dice il ragazzo: «Da qualche giorno sto incominciando a credere nei miracoli, ma se mi concedessero anche questa licenza, sarei l’uomo più felice del mondo». Poi aggiunge: «Io ho qualche speranza, sono stato a Torino tempo fa e ho capito che lì sono tutti buoni». https://ilpalloneracconta.blogspot.com/2008/01/nene.html Modificato October 25, 2023 da Socrates Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti