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Socrates

Juan Esnáider

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Getafe appoint Juan Esnaider on short-term deal | Pulse Ghana
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55062307_juve1989.png.0e751d8b023348d650bcfe17bd167d22.png    JUAN ESNÁIDER

 

Il più grande PACCO della storia della Juventus: è proprio lui!

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Juan_Esnáider

 

 

Nazione: Argentina Argentina 
Luogo di nascita: Mar del Plata
Data di nascita: 05.03.1973
Ruolo: Attaccante
Altezza: 180 cm
Peso: 75 kg
Nazionale Argentino
Soprannome: El Gardel de la Romareda

 

 

Alla Juventus dal 1999 al 2000

Esordio: 17.01.1999 - Serie A - Venezia-Juventus 1-1

Ultima partita: 14.05.2000 - Serie A - Perugia-Juventus 1-0

 

26 presenze - 2 reti

 

1 trofeo intertoto

 

 

Juan Eduardo Esnáider (Mar del Plata, 5 marzo 1973) è un allenatore di calcio ed ex calciatore argentino, di ruolo attaccante.

 

 

Juan Esnáider
Juan Esnáider - Juventus FC 1998-99.jpg
Esnáider in azione alla Juventus nel 1999
     
Nazionalità Argentina Argentina
Altezza 180 cm
Calcio Football pictogram.svg
Ruolo Allenatore (ex attaccante)
Termine carriera 2005 - giocatore
Carriera
Giovanili
19??-19??   Ferro Carril Oeste
Squadre di club
1990-1991   Ferro Carril Oeste 6 (0)
1991-1992   Real Madrid B 26 (9)
1992-1993   Real Madrid 8 (1)
1993-1995   Real Saragozza 61 (29)
1995-1996   Real Madrid 20 (1)
1996-1997   Atlético Madrid 35 (16)
1997-1999   Espanyol 35 (14)
1999-2000   Juventus 26 (2)
2000-2001   Real Saragozza 17 (11)
2001   Porto 3 (0)
2002   River Plate 9 (0)
2003   Ajaccio 4 (0)
2003-2004   Real Murcia 17 (1)
2005   Newell's Old Boys 10 (1)
Nazionale
1995-1997 Argentina Argentina 3 (0)
Carriera da allenatore
2009-2010   Getafe Vice
2011-2012   Real Saragozza B  
2013   Córdoba  
2016   Getafe  
2017-2019   JEF United

 

Biografia

È nato in una famiglia di origini spagnole e tedesche, infatti Esnáider è la forma ispanizzata di Schneider.

Caratteristiche tecniche

Giocatore

Esnáider era un attaccante forte di testa e che poteva giocare indifferentemente con uno o due compagni di reparto, potendo fare sia da sponda sia da centravanti. Dotato di uno spiccato senso del gol, durante la carriera si fece notare più volte per il suo carattere ribelle: ricevette numerose espulsioni e squalifiche, inoltre spesso non ebbe un buon rapporto con compagni e allenatori.

Carriera

Giocatore

Debuttò tra i professionisti con il Club Ferro Carril Oeste il 2 settembre 1990 contro il Vélez Sársfield. Col club argentino giocò 6 partite.

Nel 1991 partecipò al Mondiale Under-20 disputato in Portogallo. In questa competizione aggredì in campo un avversario e ricevette una squalifica internazionale di un anno. Il 22 aprile fu acquistato dal Real Madrid per 200 milioni di pesetas. Lo fece crescere inizialmente nella squadra satellite del Real MadridB. Nella Segunda División realizzò 18 gol in 44 partite ma di fatto non riuscì mai a imporsi concretamente in prima squadra, segnando complessivamente 2 gol in 28 partite. Trovando poco spazio al Real Madrid, fu ceduto al Real Saragozza, con cui vinse la Coppa del Re 1993-1994 e la Coppa delle Coppe 1994-1995, segnando una rete in finale e diventando vice-capocannoniere del torneo.

Il Real Madrid quindi lo comprò di nuovo, ma dopo poco tempo passò all'Atlético de Madrid, dove ebbe un buon rendimento rovinato dalle sue pessime relazioni con il tecnico Radomir Antić, che lo portarono ad abbandonare il club l'anno dopo per trasferirsi all'Espanyol. Una volta, sul pullman della squadra di Barcellona, prese a pugni il compagno di squadra Miguel Ángel Benítez perché aveva attaccato i compagni in pubblico. Il 14 gennaio 1999 la Juventus lo acquistò a seguito del grave infortunio di Alessandro Del Piero, pagandolo circa 12 miliardi di lire. A Torino non lasciò buoni ricordi e non riuscì nemmeno a segnare un gol in campionato, andando a segno solo una volta in Coppa Italia e una in Coppa Uefa contro i ciprioti dell'Omonia Nicosia.

Tornò in Spagna al Real Saragozza nel dicembre 2000 contribuendo a salvare la squadra dalla retrocessione e a conquistare la Copa del Rey. Il 15 gennaio 2002, dopo una breve parentesi al Porto, ritornò in patria viene girato in prestito al River Plate. Lasciò il calcio giocato nel 2006, diventando commentatore sportivo per Aragón Televisión nel programma Directo Fútbol. In carriera conta anche 3 presenze con la nazionale argentina.

Allenatore

Il 27 aprile 2009 diventa viceallenatore del Getafe, lavorando con l'ex allenatore della cantera del Real Madrid, Michel, per le ultime 5 partite della stagione 2008-2009, con l'obiettivo di evitare la retrocessione del Getafe. Il club di Madrid raggiunge la salvezza e le semifinali di Coppa del Re. Nel dicembre 2010 lascia il club per cercare un incarico da primo allenatore. Il 10 giugno 2011 diventa direttore della Ciudad Deportiva del Real Saragozza e allenatore del Real SaragozzaB. Il 28 giugno 2012 si dimette dalla guida. Torna successivamente in Argentina, ricopre la carica di manager del Cadetes de San Martin di Mar del Plata.

L'8 aprile 2013 diventa nuovo tecnico del Cordoba sostituendo l'esonerato Rafael Berges. Con i Cordobesistas dirige le ultime nove partite della Liga Adelante, piazzandosi al quattordicesimo posto. Il 27 giugno viene sostituito da Pablo Villa. Il 12 aprile 2016 viene ufficializzato come nuovo tecnico del Getafe, che aveva già precedentemente guidato in qualità di vice nel 2009-2010. Il 26 settembre 2016 viene esonerato dopo la sconfitta contro il Girona, la terza in campionato.

Palmarès

Giocatore

Club

Competizioni nazionali
Competizioni internazionali

 

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55062307_juve1989.png.0e751d8b023348d650bcfe17bd167d22.png    JUAN ESNÁIDER

 

Juan Esnaider: uno Zidane alla Del Piero – Calcio Birra e Rutto Libero

 

 

 

STEFANO SALANDIN, “HURRÀ JUVENTUS” DEL FEBBRAIO 1999
Juan Eduardo Esnaider ha toccato il suolo di Torino (pardon, Caselle) alle 21 di giovedì 14 gennaio. Era diventato un giocatore della Juventus da poche ore: solo in mattinata, infatti, il suo club, l’Espanyol di Barcellona, e la Juve, avevano raggiunto l’accordo per il trasferimento e lui lo ha ratificato con solerzia ed entusiasmo. Già, niente a che vedere con i capricci di Sukur Hakan, il turco triste, perso nelle sue pretenziose richieste da star supponente, neanche fosse il Maradona dei tempi d’oro.
Juan Eduardo Esnaider, 26 anni a marzo, un fisico di tutto rispetto e una di quelle facce da macho tenebroso che vanno tanto di moda nelle pubblicità dei collant, non ha neppure pensato alle ville in collina o ai bagagli: è salito sull’aerotaxi che riportava a Torino i dirigenti bianconeri reduci dal fruttuoso blitz di mercato e si è messo a disposizione della società di Piazza Crimea. Niente moine o atteggiamenti da star, insomma, ma la consapevolezza di essere di fronte, a 25 anni, all’occasione della vita: «La mia vita professionale comincia adesso – ha spiegato, pieno di entusiasmo, il nuovo attaccante arrivato alla corte della Signora – perché giocare nella Juventus, la squadra più famosa del mondo, è un’occasione unica e non la voglio sprecare».
Sì, perché Esnaider ha un gran desiderio di rivincite dopo le delusioni spagnole: «Ero arrivato in Spagna con la convinzione che avrei bruciato le tappe e, visto come sono andate le cose, sono un po’ deluso. Per questo non vedo l’ora di dimostrare che le colpe di cene situazioni non erano mie».
A cominciare da quelle che lo hanno condotto a un duro scambio di opinioni con Miguel Angel Brindisi, tecnico dell’Espanyol: «Ma io – dice Eduardo senza avere addosso l’aria di chi intenda scusarsi per forza – non sono uno polemico e rissoso come cercano di dipingermi, anzi. Mi piacciono la tranquillità e la chiarezza, indispensabili per giocare il mio calcio».
E, tanto per non creare equivoci sullo spirito con cui è arrivato a Torino, aggiunge: «Mi metto a completa disposizione di Lippi e non voglio entrare assolutamente in competizione con i compagni. Ci mancherebbe altro che pretendessi il posto fisso: devo dimostrare quanto valgo e cercherò di farlo in ogni allenamento».
Intanto, da ragazzo sveglio qual è, Esnaider ha già capito quale sia lo spirito che guida la Juve dei trionfi. Conte e Ferrara lo hanno introdotto nei segreti del “laboratorio-Juve”: «Ho trovato un gruppo di campioni davvero incredibile. Nessun’altra squadra al mondo ne può mettere insieme così tanti in una volta sola. Li ho visti caricatissimi e mi hanno spiegato che qui conta solo vincere, che tutto è finalizzato a quell’obiettivo. Està bien, perché anche per me il massimo è conquistare trofei. E il primo a cui penso è la Champions League. Subito, per fare un regalo ai tifosi bianconeri».
I primi giorni torinesi di Esnaider sono stati densi di impegni (da quelli burocratici legati ai passaporti a quelli logistici per lui e la famiglia, fino alle attività di rappresentanza ufficiali) che, comunque, non gli hanno fatto perdere di vista l’obiettivo principale: il campo di allenamento. L’esordio a Venezia, infatti, è stato più che confortante. Ora Juan Eduardo Esnaider non vuol far altro che lavorare ed entrare sempre di più nei meccanismi bianconeri: «Il problema immediato da risolvere – ha detto – è quello della lingua perché dell’italiano capisco proprio poco. Ma mi aiuteranno Fonseca e Montero e, vedrete, imparerò in fretta».
Intanto è già entrato nel cuore di moltissime tifose bianconere (ma attente: è sposato con Fernanda da cui ha avuto 4 figli) e, c’è da giurarci, farà a gara con Inzaghi e Del Piero nella hit-parade delle preferenze femminili. Ma, e lui lo sa bene, saranno soprattutto i gol che gli permetteranno di fare breccia nel cuore dei tifosi.
〰.〰.〰
Nonostante le premesse e le promesse, la sua esperienza bianconera sarà disastrosa: giocherà pochissimo, 26 presenze e appena 2 goal, uno in Coppa Italia e uno in Coppa Uefa, contro i ciprioti dell’Omonia Nicosia. Comincia una parabola discendente, quasi inarrestabile. Inevitabile la sua partenza e il ritorno a Saragozza, sempre alla ricerca di continuità mai trovata.
 

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