Socrates 8379 Joined: 04-Apr-2006 133511 messaggi Inviato June 4, 2011 (modificato) Modificato October 9, 2023 da Socrates Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Socrates 8379 Joined: 04-Apr-2006 133511 messaggi Inviato April 17, 2022 (modificato) LUCIANO MIANI https://it.wikipedia.org/wiki/Luciano_Miani Nazione: Italia Luogo di nascita: Chieti Data di nascita: 14.02.1956Ruolo: Difensore/Centrocampista Altezza: - Peso: -Soprannome: - Alla Juventus dal 1977 al 1978 Esordio: 10.05.1978 - Coppa Italia - Taranto-Juventus 1-1 Ultima partita: 04.06.1978 - Coppa Italia - Milan-Juventus 4-2 5 presenze - 0 reti Luciano Miani (Chieti, 14 febbraio 1956) è un dirigente sportivo, allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo difensore e centrocampista. Luciano Miani Miani al L.R. Vicenza nel 1978. Nazionalità Italia Calcio Ruolo Allenatore (ex centrocampista) Termine carriera 1990 - giocatore Carriera Giovanili 1972-1975 Juventus 5 (0) Squadre di club 1975-1976 Cremonese 35 (1) 1976-1977 Ternana 13 (0) 1977-1978 Pisa 24 (0) 1978-1980 Lanerossi Vicenza 53 (1) 1980-1981 Udinese 26 (2) 1981-1984 Fiorentina 36 (5) 1984-1985 Arezzo 23 (0) 1985-1987 Cagliari 47 (0) 1987-1988 Alessandria 9 (0) 1988-1989 Lanerossi Vicenza 19 (0) 1989-1990 Schio 25 (1) Carriera da allenatore 1990-1991 Schio 1991-1992 Venezia Primavera 1993-1994 Verona Primavera 1995-1998 Chievo Primavera 1999-2000 Chievo 2001 Alzano Virescit 2001-2003 Trento 2006 Legnano 2008-2010 Vicenza Primavera 2011-2012 R.C. Angolana Juniores 2012-2013 R.C. Angolana 2014-2015 R.C. Angolana Juniores 2016-2017 River Casale 2019 R.C. Angolana Carriera Giocatore Cresciuto nelle giovanili della Juventus, Miani mosse i primi passi della sua attività agonistica nella Cremonese, in Serie C. Nei successivi anni giocò nella Ternana e nel Pisa. Giovan Battista Fabbri, al L.R. Vicenza, lo fece esordire in Serie A nella stagione 1978-1979; nel 1980 passò all'Udinese. Miani (accosciato, al centro) alla Cremonese nel 1975-1976 In seguito passò alla Fiorentina; dopo l'infortunio che colpì Giancarlo Antognoni, a seguito di uno scontro di gioco con Silvano Martina, giocò di più e, schierato titolare da Giancarlo De Sisti con la maglia numero 10, collezionò 26 presenze e 4 gol nel torneo dello scudetto mancato dalla Fiorentina dopo il testa a testa con la Juventus. Miani rimase in viola fino alla stagione 1983-1984 e il suo rendimento fu condizionato da un infortunio in uno scontro di gioco con Michel Platini. Giocò poi con Arezzo, Cagliari, Alessandria e, infine, Vicenza. Pur essendo principalmente un centrocampista, si adattava in molti ruoli, sia a centrocampo, sia come difensore: in pratica coprì, secondo l'usanza dell'epoca, tutti i numeri dall'1 all'11, tranne il 9. Giocò infatti anche per qualche minuto in porta in Ascoli-Udinese del 1980-81, quando il portiere Della Corna subì un infortunio e la squadra aveva terminato le 2 sostituzioni ammesse, non potendo quindi fare entrare in campo il portiere di riserva Pazzagli. Allenatore e dirigente Conclusa la carriera agonistica, intraprese quella di allenatore. Ha guidato le giovanili di Venezia, Vicenza e R.C. Angolana. Ha allenato anche l'Alzano Virescit, il Trento ed il Legnano. Vanta anche una breve esperienza come allenatore del Chievo in serie B. Nel gennaio del 2012, mentre era alla guida della Juniores, è diventato l'allenatore dell'Angolana. Ha mantenuto l'incarico fino al novembre del 2013, quando è stato esonerato. Nella stagione 2014/15 è tornato alla guida della Juniores. Nel luglio del 2015 è diventato il responsabile dell'area tecnica del River Casale, società in cui è cresciuto calcisticamente prima di approdare alle giovanili della Juventus. Nella stagione 2016/17 ha anche ricoperto il ruolo di allenatore della prima squadra. Modificato October 9, 2023 da Socrates Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Socrates 8379 Joined: 04-Apr-2006 133511 messaggi Inviato April 17, 2022 (modificato) LUCIANO MIANI GIANNI GIACONE, “HURRÀ JUVENTUS” DELL’OTTOBRE 1976 È difficile sfondare venendo dal vivaio della medesima società, diceva qualcuno. Può essere. Ci sono casi clamorosi a favore di questa tesi, ma anche esempi emblematici dell’opposto. Una cosa è sicura: quando il giovin talento mandato a farsi le ossa, a corroborarsi in B o in C, viene richiamato in tutta fretta alla casa madre, ciò significa che il tipo ha un futuro, che le sue doti sono apprezzate, che insomma c’è posto per lui. È il caso di Luciano Miani, ventenne da Chieti (14 febbraio ‘56 la data di nascita), che torna in bianconero, dopo essersi formato calcisticamente nelle «minori» juventine, all’indomani di un’illuminata stagione in serie C, nelle file della Cremonese. Non si ipoteca il futuro, specie nel mondo del calcio. Ma il futuro di uno come Miani è quantomeno popolato di sviluppi interessanti, di prospettive pure rosee. Indispensabile cominciare da una breve carrellata sul passato. La parola all’interessato, che non si fa certo pregare. «Ho tirato i primi calci al pallone in una squadretta di Chieti, il River. Ho giocato lì in tornei giovanili sino al ‘72, l’anno del mio passaggio alle «minori» della Juventus. L’anno scorso sono stato ceduto in prestito alla Cremonese. È stato per me un fatto positivo sotto ogni punto di vista...». I conti tornano. 35 presenze su 38, alcune prestazioni di assoluto livello, il posto di titolare fisso nella Nazionale Semiprò. Il tutto per un ragazzo di vent’anni scarsi non può passare senza lasciare tracce. «È evidente che il salto per me non è stato roba da poco. Ho giocato quattro partite in nazionale C, credo di essermela cavata niente male...». Ma non parliamo soltanto del Miani calciatore e «libero» di avvenire in special modo. Anzi, per adesso, cerchiamo di non parlarne affatto. Inquadriamo il personaggio, contorni extracalcistici in primis. Luciano studia e ha un sacco di hobby. Approfondiamo una cosa per volta. «Ho fatto la quarta geometri, ho tutta l’intenzione di prendermi ‘sto benedetto diploma. Certo per un calciatore è un problema serio conciliare sport e studio. Comporta dei sacrifici, a volte vien da chiederti se ne vale davvero la pena. Mah, comunque ormai il più dovrebbe essere fatto». Miani non è propriamente un ottimista. «Guardo le cose cercando di starmene con i piedi per terra, non mi va di farmi delle illusioni. Più che pessimista, sono realista. Nel calcio come nella vita, s’intende». Domanda scontata, a questo punto: il carattere. «Sono un buono, non sarei capace di fare del male a una mosca. Mi piace la compagnia, la solitudine mi fa abbastanza paura. Non sono troppo estroverso, ma nemmeno timido. Insomma, ho un carattere normale, che devo dire...». Luciano Miani, «libero» di vent’anni, arriva alla Juve di Trapattoni e si ritrova immediatamente nelle condizioni ideali per esprimere le proprie doti. Nelle partitelle di preparazione, la sua tecnica e la grinta non comune lo mettono in mostra. Insomma, il Trap si accorge che dietro Scirea c’è un tipo che all’occorrenza può benissimo essere buttato nella mischia. Un «libero» che lascia intravedere le qualità di predecessori illustri, che in maglia bianconera hanno nobilitato il ruolo con araldica compostezza e risorgimentale impegno. Miani ricorda nello stile Salvadore, e vi preghiamo di non storcere il naso: il paragone non è irriverente. La grinta di «Bill», il suo incontrismo esemplare, si ritrovano pari pari in questo talento ventenne tornato in bianconero dopo una lucente parentesi in provincia. Il suo ritorno alla Juve dopo un anno di corroborante rodaggio tra i semiprò, potrà anche non coincidere con una immediata esplosione. Ci vuole fortuna e un concorso di circostanze. A volte non basta essere bravi. Ma sicuramente di Miani risentiremo parlare. Il piglio c’è. Si farà strada. CALCIOMERCATO.COM DEL 15 MAGGIO 2014 «La Juventus, il massimo per me che ero tifoso bianconero. In quel gruppo c’era Paolo Rossi, Brio, Marangon, Verza e altri ancora. Un sogno che si avvera. Alle medie, a Chieti Scalo, facevo la raccolta delle figurine Panini. Andavo pazzo per Pietro Anastasi. Dopo un paio di anni ero a Torino che mi allenavo con lui. All’epoca, il libero doveva difendere e impostare l’azione. Servivano piedi buoni. Poca gloria in prima squadra, solo qualche panchina in serie A e in coppa Uefa. Ero in stanza con Altafini. Era a fine carriera, ma ogni volta che entrava faceva gol. Poi la Juventus mi ha mandato un po’ in giro. Sono contento della mia carriera, ho giocato nel calcio degli anni ‘80 amato da tutti. Anche oggi. Era un calcio leader in Europa. Però, tornassi indietro… Di certo, da giovane non avrei fatto pressione sulla Juventus per andare a giocare. Mi sentivo chiuso da Scirea, non avevo grandi prospettive. E chiesi di andare via. Potessi tornare indietro, beh, non lo rifarei. Avrei fatto di tutto per restare nella Juventus. Quando sei in una grande squadra ci devi restare finché puoi». https://ilpalloneracconta.blogspot.com/2011/06/luciano-miani.html Modificato October 9, 2023 da Socrates Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti