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Per Kefeo...E Per Coloro Che Vogliono Discutere...

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Joined: 10-Sep-2006
5203 messaggi

Bonatti: A riprova, poi… l’ultima, e ho veramente finito… se entriamo nei singoli capi di imputazione… Juventus-Lazio 2-1, 5 Dicembre 2004, arbitro Dondarini, assistenti Duccio Baglioni, Carmine Alvino, quarto ufficiale Bergonzi… i responsabili sarebbero Moggi, Giraudo, Bergamo, Pairetto, Dondarini e Baglioni… Carmine Alvino, indagato in un primo momento, la Procura ha chiesto archiviazione… Duccio Baglioni, assolto con il rito abbreviato… Paolo Dondarini e Antonio Giraudo, condannati in udienza preliminare… quindi, Paolo Dondarini, a questo punto, rimane da solo… cioè, lui, da solo, che altera la partita, no?… senza gli assistenti, senza nessuno… e abbiamo le telefonate… che vi ho già letto… perché, direi, che escludono… tutti i commenti del dopo partita… qui, per fortuna, li abbiamo… quindi, quando ci sono, quando siamo riusciti a trovarli… sono, proprio dei principi di prova fondamentali… ma per la difesa… perché qui, tutte le telefonate… tra Bergamo e Dondarini, Pairetto-Dondarini… sono perfette, per fortuna, calzano a pennello… quindi, Dondarini, se fosse qua oggi, assolto con formula pienissima…

........

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Difesa Mazzini - Avvocato Botti – Napoli, 20 Settembre 2011

MP595502.MP3 11’27’’ - 24'35''

Presidente: Allora, prego, Avvocato Botti…

Botti: Signor Presidente, Signori del Tribunale… prendo la parola in difesa di Innocenzo Mazzini… discuterà degli aspetti che riguardano sostanzialmente il reato associativo… dopodichè, l’Avvocato Bratti quale sostituto processuale del mio codifensore, Avvocato Bagattini, affronterà le questioni legate ai reati fine che vengono contestati al Mazzini.

Il… lo sforzo che io mi auguro di poter realizzare è evitare di trasformare la discussione in un inutile rituale pieno di letture… quindi, effettuerò una serie di riferimenti ai dati processuali che naturalmente il Tribunale andrà a riscontrare e verificare… e limiterò al massimo le letture.

Prima di affrontare il merito del processo avverto la necessità di esternare un disagio che penso sia il disagio che abbia attraversato tutti coloro…

(voce in sottofondo)

Botti: …se vuoi parlare… io ho appena cominciato… perché poi c’è necessità che dopo di me parli l’Avvocato Bratti…

(voce in sottofondo): Sì, sì, no… ma non c’è problema…

Botti: …dicevo… esternare un disagio che penso abbia attraversato tutti coloro che hanno vissuta questa, per certi aspetti, surreale vicenda processuale… e che però, oggi, nel momento in cui il Tribunale è chiamato alla fase più delicata di ogni verifica giurisdizionale, io penso che tutto quanto è accaduto… con estrema lealtà… sono 30 anni che faccio questa professione, e noi abbiamo vissuto un’esperienza che c’ha imposto di affrontare le discussioni del processo mentre la Corte di Appello di Napoli discuteva, per la terza volta, una istanza di ricusazione presentata dalla Procura della Repubblica nei confronti del Presidente di questo Tribunale.

Io penso che di fronte a questa surrealtà in un processo nel quale vi è stata… e vi è… una attenzione esasperata, esagerata dell’opinione pubblica e dei mezzi di informazione perché l’argomento è un argomento che affascina e appassiona, ritengo… io, la prima richiesta che faccio al Tribunale… e faccio a noi stessi… e in questo senso, io mi sforzo di dare un contributo… di invitare il Tribunale ad un confronto giuridico e razionale sulle risultanze del processo… azzeriamo quanto abbiamo vissuto sino ad oggi perché il processo è una cosa seria… ed è una cosa seria se si parla di omicidio o se si parla di partite di calcio… perché è la funzione giurisdizionale di un processo… è il momento apicale ed è un momento serio… allora, noi tutti possiamo recuperare una credibilità funzionale che, per mille ragioni, fino ad oggi, a mio avviso, in questa vicenda è stata abbastanza dispersa.

E, dicevo, è necessario mettere da parte quanto è accaduto, e confrontarsi con estrema serenità… tralasciando, e non tenendo in considerazione tutta una serie di esasperazioni comportamentali… ma anche processuali… di valutazione delle risultanze investigative che hanno caratterizzato tutto lo svolgimento di questo processo.

Sintesi, e tentativo di confrontarmi con voi su questi temi.

Prima questione di fondo. Dal ’90 in poi… senza avere purtroppo l’esperienza che quotidianamente viviamo… ormai più nessun mito rispetto alla oralità del dibattimento… volente o nolente, il legislatore ha costruito un processo bifasico… un processo che prevede l’unico momento nel quale sia possibile la formazione della prova… quello del contraddittorio dibattimentale. E, in questo senso, il principio dell’oralità diventa un principio che non deve rappresentare una ideologia da amanti del processo penale, ma un metodo di verifica e di valutazione della prova.

E allora, con estrema onestà intellettuale, il Tribunale non potrà non convenire su una prima circostanza importante… in questa aula sono sfilati 20 anni di storia del calcio italiano, ed è da quello che avete, che abbiamo sentito… e dalle domande che sono state proposte e dalle risposte che ci sono state formulate che dovrete formare il vostro convincimento.

Le conclusioni cui è pervenuta la Procura della Repubblica nelle sue requisitorie, a mio avviso, prescindono assolutamente dai risultati della istruttoria dibattimentale.

Naturalmente, questo il Tribunale non lo conosce, ma se avesse ascoltato la requisitoria con la quale il Pubblico Ministero ha concluso il suo intervento durante l’udienza preliminare, è la medesima requisitoria utilizzata per concludere il dibattimento.

Ciò significa innamorarsi di un tema investigativo… tema investigativo che, oltretutto, volente o nolente, è… ha rappresentato un volano non solo per il Pubblico Ministero, ma anche per gli ufficiali di Polizia Giudiziaria di… prestigiose carriere politiche… un volano che prescinde completamente dai risultati.

La medesima requisitoria attraverso la quale è stato richiesto il rinvio a giudizio è stata riproposta con una richiesta di gravissime condanne.

E allora, ripeto, se aver occupato mesi, mesi, mesi e mesi, ed energie di tutti quanti per andare a verificare nel contradditorio delle parti se i temi investigativi trovavano o meno una loro conferma… ebbene, io vi invito… e sono i primi richiami che propongo al Tribunale… di andare a riprenderli i verbali di questo dibattimento, e andare in una comparazione contenutistica tra il contenuto dei medesimi atti istruttori realizzati durante le indagini e quello che i testi, sentiti nel dibattimento, hanno restituito come loro conoscenza al Tribunale.

Quando la Corte Costituzionale dopo la modifica del 111 e dopo la riproposizione delle medesime questioni di incostituzionalità sull’articolo 500, e quindi sul meccanismo della contestazione che fino alla modifica del 111 era un modo per veicolare il sapere investigativo nella conoscenza del Tribunale con la possibilità da parte del giudice di utilizzare quella difformità come contenuto della sentenza… ebbene, finalmente, la Corte Costituzionale ha detto “No, c’è una cesura. La contestazione è finalizzata a valutare l’attendibilità del teste, non a valutare il contenuto di una difformità e ad utilizzare la precedente deposizione per una conoscenza.”

Allora, io vi elenco… nel rispetto dell’impegno di limitare al massimo le letture… una serie di vicende accadute innanzi a noi per verificare il tipo di riscontro che poi quelle deposizioni hanno avuto e hanno tenuto nel contraddittorio delle parti.

Cioè, vi indico una serie di riferimenti testimoniali che in questa sede hanno sostanzialmente… alcuni profondamente… ridimensionato il tenore delle dichiarazioni rese durante la fase delle indagini… ed altri, addirittura, ribaltato il senso interpretativo di quel contenuto.

Con ordine cronologico… 19 Maggio 2009, Paparesta… 26 Maggio 2009, Dal Cin… 16 Giugno 2009, Paparesta figlio… 30 Giugno 2009, Galati… 30 Ottobre… ancora, 30 Giugno 2009, Di Mauro… 30 Ottobre 2009, Pastore, Mazzoleni… 6 Novembre 2009, Garufi, Martino, Di Laroni… 24 Novembre 2009… vi segnalo perché è molto importante per il discorso che mi accingo a fare… segnalo nella riesamina delle udienze dibattimentali la presenza di Ghirelli che si avvale della facoltà di non rispondere… 4 Maggio 2009, Marocchi e Bocchini… 15 Dicembre 2009, Pieroni… 22 Dicembre 2009, il medesimo Cellino.

Se avrete la pazienza… avendone naturalmente l’onere… di andarvi a rileggere il contenuto di queste deposizioni… e lo farete anche in una verifica incrociata… perché tutti i testi che ho testè finito di richiamare hanno subito le contestazioni ex articolo 500 da parte del Pubblico Ministero… se avrete, dicevo, la pazienza di andarvi a rileggere… per quello che riguarda la posizione dell’imputato che assisto… queste deposizioni testimoniali, verificherete come la requisitoria del Pubblico Ministero non tiene assolutamente in considerazione un ridimensionamento che significa ridimensionamento di contenuti… non significa rifugiarsi in ricostruzioni fattuali poco credibili e menzognere.

E c’è una costante di questi interrogatori… per esempio, rispetto alla durata della deposizione resa col Pubblico Ministero, e ai tempi che di questa durata si trovano riscontro nei verbali. Uno per tutti… perché ritengo che per la posizione di Innocenzo Mazzini sia una deposizione fondamentale… è quella di Ferri. I testi sono tutti uguali, ma Ferri è un magistrato della Repubblica, e quindi in qualche modo anche rispetto alla ricostruzione non solo nei temi di indagine sui quali è stato chiamato a rispondere, ma anche e soprattutto rispetto ad una ricostruzione logica della impostazione… è un teste, a mio avviso, importante… e verificherete che proprio su questo tema della discrasia temporale fra la lunghezza dell’interrogatorio investigativo ed il contenuto della verbalizzazione si è lungamente diffuso… ma non in una prospettiva calunniatoria o per insinuare dei dubbi sulla correttezza dell’attività del Pubblico Ministero… ma per restituire il senso che vi è stata una assoluta necessità di scavalcare l’attività di verifica che il Tribunale e le parti doverosamente dovevano fare.

E allora, se in qualche modo vi renderete conto che la fonte di prova testimoniale in questa vicenda processuale non offre riscontro alla tesi investigativa… rimane nella vostra valutazione l’enorme materiale che proviene dalle intercettazioni telefoniche. Perché questo poi… diciamo la verità, con estrema franchezza e lealtà… è il tema probatorio di questo processo.

Naturalmente, mi permetterò poi di ricordare al Tribunale quali sono i paletti… mi scusi il termine improprio… che una giurisprudenza della Cassazione in maniera costante ha individuato quando in una vicenda processuale la fonte di prova… unica, sostanzialmente unica… è l’intercettazione telefonica… della quale, durante questo processo, e, soprattutto, nella requisitoria del Pubblico Ministero… è stata offerta una lettura parcellizzata e suggestiva che in talune circostanze ha avuto anche il conforto di suggestione che proviene dall’ascolto diretto.

Quindi, non mi sembra di realizzare nessuna forzatura… da un punto di vista della lettura delle risultanze dibattimentali… nel poter affermare che alla fine voi dovrete valutare i profili di responsabilità sostanzialmente sulla materia delle intercettazioni telefoniche, e cioè sulla materia investigativa… cioè, siamo di fronte ad una vicenda processuale che mi ha riportato indietro di 20 anni quando, in costanza di un sistema processuale tutt’altro diverso, il dibattimento era un simulacro nel quale il testimone veniva e si riportava quanto dichiarato al giudice istruttore, e il Tribunale aveva naturalmente l’onere di valutare non quanto accaduto ma quanto era la risultanza di una attività investigativa fatta da altri.

Quindi, nonostante questo salto temporale e d’impostazione processuale fondamentale, andiamo a confrontarci su questo materiale investigativo, e quindi andiamo a confrontarci sulle indagini di questo procedimento, di questo processo del quale oggi voi siete chiamati a decidere.

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Difesa Mazzini - Avvocato Botti – Napoli, 20 Settembre 2011

MP595502.MP3 24'35'' - 43'36''

Botti: Mi consenta, ancora una volta, una piccola digressione il Tribunale, perché, se dobbiamo discutere dell’esito e del contenuto di indagini, non possiamo ancora una volta non soffermare la nostra attenzione su una serie di stranezze o di anomalie che hanno caratterizzato le indagini di questa vicenda processuale… perché se il Pubblico Ministero ci invita a confrontarci sulle indagini, non può sottrarsi a confrontarsi sul metodo investigativo.

E la prima grande anomalia di questa vicenda processuale… che purtroppo riscontriamo in tanti processi che hanno una evidenza pubblica... è una fuga di notizie continua e costante finalizzata a realizzare l’unica sanzione che ha un effetto rapido, immediato e devastante… che è la sanzione mediatica.

Signor Presidente e Signori del Tribunale, fino all’avviso di conclusione delle indagini, tutti i soggetti impegnati in questa vicenda processuale, giravano con i due libri dell’Espresso… il Libro Rosso e il Libro Nero… che contenevano molto prima della conclusione di indagini, l’intero materiale di intercettazioni telefoniche. E’ stato uno degli scoop editoriali più straordinari che il giornalismo italiano ha potuto realizzare… perché a costo zero, cioè pubblicando in violazione di legge, il contenuto completo di informative dei Carabinieri… il Gruppo Editoriale dell’Espresso ha pubblicato due volumi… e per ottenere questi volumi, bisognava avere le raccomandazioni degli edicolanti!… perché naturalmente andarono esauriti immediatamente… e su questa… su questo pamphlet… pubblicazione, ognuno di noi si è fatto un’idea di questa vicenda processuale, ma ci sono state delle conseguenze drammatiche sulla valutazione e sulla vita delle persone… perché la sanzione processuale, per carità… che è una sanzione vera, importante… interviene per tutta una serie di ragioni e di implosione del sistema processuale penale che non sto qui a discutere… interviene così lontano nel tempo… quando la sua efficacia è sicuramente ridotta… quella mediatica è forte, pronta… e ha creato gli effetti che doveva creare.

E allora, se… e lo ripeterò sempre, perché noi andiamo a fare nel 2011 un processo di tipo squisitamente inquisitorio nel quale dobbiamo confrontarci nel contenuto delle indagini.

E se discutiamo di indagini, dobbiamo discutere del risultato di queste indagini, ma anche del metodo investigativo e di tutte le grandissime e continue anomalie che queste indagini… da cui queste indagini sono state caratterizzate.

Non si può discutere di quel periodo di questo procedimento penale senza un elemento comparativo importante, già utilizzato da molti difensori, ma che, per una serie di fortuite circostanze che la nostra vita professionale ci offre… rispetto a quanto detto da altri difensori, io posso fornire al Tribunale un elemento in più. Mi riferisco naturalmente a quello che accadeva alla Procura della Repubblica di Torino.

E’ stato ripreso questo argomento soprattutto dalla difesa di Pairetto… oltretutto, avvocato piemontese, e quindi conosceva meglio una serie di cose.

Perché… mentre a Napoli le indagini erano in corso con tutte le anomalie che… con cui sarebbero state caratterizzate, e che ho cercato di evidenziare… nel frattempo, alla Procura della Repubblica di Torino siedeva un gruppo di lavoro composto da magistrati che non dovrò io… della cui capacità professionale e integrità non dovrò dire alcuna parola, essendo voi tutti magistrati esperti.

A questo gruppo di lavoro… di questo gruppo di lavoro facevano parte il Procuratore Capo, il Dottor Maddalena, il Procuratore aggiunto, Dottor Guariniello, quattro sostituti, la Dottoressa Loreto, il Dottor Tatangelo, il Dottor Colace, la Dottoressa Panelli. Torino lavorava sulle stesse medesime imputazioni… anzi, c’era anche un’ipotesi di ricettazione… reato associativo e frodi sportive.

Ed allora, ripeto, per mera coincidenza professionale, io posso fornire al Tribunale una fonte qualificata… a mio avviso, assolutamente utilizzabile… perché innanzi al giudice monocratico di Roma, la Dottoressa Valeria Ciampelli, nel procedimento penale nr. 2034607, mi trovavo a difendere dei giornalisti che erano stati querelati dal Procuratore Maddalena… perché avevano insinuato che il Procuratore Maddalena e il gruppo di lavoro della Procura di Torino che lavorava su questa indagine aveva richiesto ed ottenuto l’archiviazione dal Giudice delle Indagini Preliminari per motivi che prescindevano dal contenuto della loro attività investigativa.

E allora, io… ed è una delle pochissime letture… perché ritengo, però, sia una lettura non solo suggestiva… perché forse sarebbe stato opportuno da un punto di vista teorico, ma non naturalmente da un punto di vista concreto… portare come teste il Procuratore Maddalena… ma siccome in quel procedimento penale… verbale stenotipico di un’udienza dibattimentale… quindi, prova assunta nel contraddittorio delle parti e assolutamente garantita… io, con gli altri avvocati, ho avuto modo di esaminare il Dottor Maddalena… di chiedergli contezza del perché quella Procura così qualificata… e come sentirete dalla voce di Maddalena, arricchita dall’esperienza del Procuratore Generale Caselli, il quale in prima persona assume l’onere di una richiesta di archiviazione… arriva a delle conclusioni che oggi, sentendo le conclusioni dei Pubblici Ministeri della Procura di Napoli, sono conclusioni assolutamente strane… condizionate da quali altri elementi…

Maddalena viene ascoltato dal Tribunale di Roma come, dicevo, persona offesa, e restituisce con il dettaglio e anche gli argomenti coloriti che appartengono a questo autorevole magistrato tutto il percorso che porta questo gruppo così nutrito e qualificato di magistrati della Procura della Repubblica di Torino, a chiedere al Giudice delle Indagini Preliminari la richiesta di archiviazione. Parole di Maddalena, non parole del difensore di Mazzini.

Dopodichè, non venne fuori assolutamente nulla, e si pose il problema se chiedere una ulteriore proroga delle indagini o chiedere altrimenti l’archiviazione.

Allora, dico subito, che all’interno del gruppo si manifestarono due orientamenti di tipo diverso… uno da parte del Dottor Guariniello che era quello di chiedere la proroga delle indagini al GIP… uno, in particolare da parte del Dottore Tatangelo, il quale era nettamente contrario a questa ipotesi.

Salto una serie di passaggi non significativi, ma dico, al di là della utilizzabilità formale, io vorrei che il Tribunale andasse a riscontrare su questo verbale quello che io vi sto dicendo.

Ma un’altra argomentazione era stata quella per cui si diceva… parla Maddalena… qua, che attività facciamo?… ci andiamo a prendere tutti i filmati delle partite per vedere gli errori che sono stati fatti a favore della Juventus… poi chiamiamo un arbitro e gli chiediamo “Scusi, ma lei ha sbagliato perché ha visto male o ha sbagliato perché è stato corrotto dalla Juve?” …mi ha detto, riferendosi al colloquio interno al gruppo, “Mi sembra un’indagine ridicola in questi termini… e in relazione a questo manifestare in più, avremo in relazione a questo un clamore mediatico per cui andremmo avanti per anni… per mesi e per anni… per arrivare alla fine, secondo me a dei risultati che sono assolutamente negativi… e daremmo, faremmo un grande calderone per non arrivare a nessun risultato”.

Invece, il Dottor Guariniello fece una memoria scritta prima della riunione in cui sosteneva anche lui… era d’accordo che l’unico reato che si poteva continuare… la trascrizione qui non c’è, ma ci ritorniamo… era quello della frode sportiva.

Il giudice di Roma chiede una memoria scritta e protocollata… adesso glielo dico… dico di più, non è una memoria scritta e protocollata, ma è una memoria inserita negli atti, e spiego poi il perché… per cui, anche il Dottor Guariniello ci disse “L’unico reato… sicuramente l’associazione non riusciamo a sostenerla… la ricettazione non riusciamo a sostenerla… l’unico è la frode sportiva… la frode sportiva” …era la frode di andare avanti… era, di chiedere la proroga solamente per la frode sportiva.

Allora, a questo punto, io ho visto queste posizioni, e detto chiaramente che ero molto d’accordo con gli argomenti di Tatangelo… beh, facciamo una riunione, se non vi dispiace… secondo un costume, così non è la prima volta… così, se non vi dispiace convochiamo anche il Procuratore Generale Giancarlo Caselli… che è il Procuratore Generale, e che era informato delle indagini… perché tutti conoscono a Torino l’autorevolezza di Caselli… la fama, l’indiscutibilità della persona di Caselli… sicuramente non compiacente né verso poteri forti, né lobby e compagnia… era un parere di massima autorevolezza.

Racconta il contenuto della riunione… dopodichè, mi pare che il Dottor Caselli a un certo punto si sia allontanato, prima dicendo “Io sono favorevole a non creare un caso. Io sono favorevole all’archiviazione”. La Procura della Repubblica di Torino… e non mi sembra in maniera non sofferta… decide di chiedere l’archiviazione… facendo, come è semplice ricavare dal contenuto di queste deposizioni, valutazioni giuridiche e valutazioni in fatto.

Napoli… dopo un momento anche di tensione fra i due uffici giudiziari… decide di proseguire. Ma, ancora una volta, fissiamo questo punto… perché la differenza sostanziale non sono le risultanze di fatto o le valutazioni giuridiche… la differenza sostanziale fra quella decisione assunta da quell’ufficio giudiziario… dall’autorevolezza di questi magistrati… risiede unicamente nella quantità di captazioni telefoniche che la Procura di Napoli ha potuto realizzare rispetto alla Procura di Torino.

Quindi, la premessa di questo difensore non era una suggestione difensiva quando invita al Tribunale a rendersi conto che siamo ritornati a prima del 1989, e stiamo gestendo la discussione in un processo di stampo inquisitorio.

E allora, se è vero, come è vero, che dobbiamo discutere delle intercettazioni telefoniche… perché mi sembra che il dibattimento non abbia realizzato nessun conforto probatorio, tutt’altro… mi sembra che un ufficio giudiziario composto da magistrati qualificati sul territorio, in maniera sofferta… come si evince dalle parole di Maddalena… ha deciso di richiedere l’archiviazione… Napoli non lo fa, e quindi arriviamo alle intercettazioni telefoniche… perché questo è il tema, è la fonte di prova che diversifica il lavoro dei due uffici giudiziari.

E allora… non le leggerò le intercettazioni… perché mi sono impegnato col Tribunale… però, quello che farò è di ricordare al Tribunale quali sono i paletti che la giurisprudenza della Cassazione ha indicato a giudice di merito quando la fonte di prova… unicamente o sostanzialmente… risiede nella captazione telefonica… strumento investigativo importantissimo… fondamentale… che non sia mai venga impoverito dalle minacce legislative di cui si tiene conto, ma è uno strumento investigativo ed è una fonte di prova che deve responsabilizzare il giudice interprete… come nessun altra fonte di prova.

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Difesa Mazzini - Avvocato Botti – Napoli, 20 Settembre 2011

MP595502.MP3 43'36'' - 55'08''

Botti: Per l’estrema ambiguità, la Cassazione sul punto… ed è la seconda breve lettura che io devo fare… ha ribadito questi concetti… “Gli indizi raccolti nel corso delle intercettazioni telefoniche possono costituire fonte diretta di prova di colpevolezza dell’imputato, e non devono necessariamente trovare riscontro in altri elementi esterni…” …siamo quindi nel caso che ci occupa… “…qualora siano… primo, gravi, cioè consistenti e resistenti alle obiezioni, e quindi attendibili e convincenti… precisi, e non equivoci… cioè, non generici, e non suscettibili di diversa interpretazione altrettanto verosimile… concordanti, cioè non contrastanti tra loro… e più ancora, con altri dati o elementi certi. Necessità di assenza di ambiguità in modo che la ricostruzione del significato delle conversazioni non lasci margine di dubbio sul significato complessivo della conversazione”.

Questo il parametro… questo il parametro che la Corte vi ha dato… soprattutto quando alla telefonata non corrisponde un riscontro di altra fonte di prova.

Allora, al di là della alluvionalità del materiale investigativo… io in premessa ho detto… e non potrebbe che essere così dopo 30 anni spesi nelle aule di giustizia… che il processo è una cosa seria, e la giurisdizione è una cosa seria a prescindere dal… del contenuto della medesima vicenda processuale.

Però Signor Presidente, Signori del Tribunale non si può non tenere conto che una fonte di prova ambigua ha oggetto una materia di per sé assolutamente opinabile, assolutamente scivolosa e assolutamente insolita.

Ma vi è di più… ed io devo pubblicamente ringraziare la difesa di Moggi perché ha messo in evidenza una modalità assolutamente impropria utilizzata dalla Procura della Repubblica… io non ci credo molto, ma fino a che il legislatore lascerà in vita l’articolo 358, il Pubblico Ministero non può comportarsi come un difensore che effettua investigazioni difensive… questo ha fatto la Procura della Repubblica di Napoli!… ha opinatamente selezionato delle telefonate mettendone da parte altre pur avendone precisa conoscenza, cosa che persino un avvocato che fa investigazioni difensive dovrebbe fare con una certa cautela.

Sarei stato felice di ascoltare nell’ambito di una requisitoria alluvionale come le intercettazioni telefoniche… quali sono stati i criteri di selezione… per cui, se non vi fosse stata la difesa di Moggi in questo processo noi avremmo conosciuto una verità processuale assolutamente parziale.

Il Pubblico Ministero è pubblico ufficiale quando effettua una discovery… non può effettuare una discovery parziale perché altrimenti la struttura ordinamentale viene meno. Il Pubblico Ministero deve indagare in una prospettiva di verità… non è vincolato al mandato accusatorio… perché il 358 gli impone una verifica anche favorevole all’imputato.

E questa selezione sulle intercettazioni telefoniche è una selezione effettuata in violazione di un preciso precetto ordinamentale. E poi questo l’abbiamo visto…

E allora, ancora una volta la Cassazione vi dice “Attenzione, il materiale telefonico è fondamentale per le investigazioni, ed è fondamentale anche per il giudice di merito” … ma come fate voi a valutare il contenuto di conversazioni nelle quali si parla di partite di calcio senza avere davanti a voi un quadro complessivo… come andremo a verificare di qui ad un momento… di come il sistema calcio si muove e interagisce rispetto a certe situazioni e in certi momenti?

Questo non mi sembra un argomento di poco conto perché su presupposto di questa discovery monca ci si è venuti poi… siamo venuti a richiedere delle gravissime condanne per il reato punito e previsto dall’articolo 416 del Codice Penale.

Devo dire che non mi scandalizza più un uso assolutamente improprio del reato associativo. Ormai, è una prassi consolidata in moltissimi uffici di Procura utilizzare la contestazione del reato associativo perché questo consente a) captazioni telefoniche; b) misure cautelari lì dove molto spesso i reati fine delle fantomatiche associazioni a delinquere non consentono né l’uno nè l’altro… e allora, l’associazione diventa il grimaldello investigativo per fare quello che il codice di diritto sostanziale impedirebbe di fare quando si va a fare un’indagine, per esempio, sulle frodi sportive.

Io non ho una visione etica della vicenda processuale, e quindi è legittimo che il Pubblico Ministero nella fase delle indagini possa anche forzare la norma per ottenere il dato investigativo… però, poi, ad un certo punto, deve essere il momento della riflessione giuridica seria e della autocritica concreta rispetto al fatto, dice, mi serviva contestare un’ipotesi associativa in maniera assolutamente impropria… e però, forzare e continuare a forzare anche la rilettura delle risultanze processuali per arrivare ad ottenere uno scopo che già si era ottenuto mi sembra un qualche cosa che la vostra sentenza dovrà censurare… suppongo, per quello che ho sentito, che sono state riproposte in questa sede tutte le questioni giurisprudenziali… ormai trite e ritrite… sulle caratteristiche che la Cassazione ha richiesto per la sussistenza di questo reato… il minimo di struttura, e quant’altro…

Io, però, vorrei fare… richiamare l’attenzione del Tribunale su un aspetto giuridico a mio avviso importante del reato associativo… cioè, l’associazione è reato di pericolo per l’ordine pubblico… cioè, la finalità di tutela che il codice collega a questa ipotesi di reato è precisa… e quindi, al di là dei requisiti sulla sussistenza del reato associativo mentre andrete a valutare la relazione fra i singoli, dovrete tenere presente sempre la tutela giuridica che il legislatore ha dato a questa norma… reato di pericolo per l’ordine pubblico che si concretizza e si qualifica nella formazione di un accordo stabile… va bene… non inteso in senso riduttivo, cioè limitato alla pubblica tranquillità o alla sicurezza dei cittadini, ma anche al rispetto dei principi fondamentali sui quali si fonda la convivenza civile e l’ordinato assetto della società.

E allora, a tutto concede rispetto alla valutazione dei requisiti, poi il Tribunale dovrà fermarsi sulle possibilità di questa fantomatica associazione di incidere sulle questioni di tutela giuridica che il legislatore gli ha concesso… mi sembra che scomodare dei temi così significativi per il buon andamento di un campionato di calcio nonostante l’importanza che il calcio ha nel nostro vivere… mi sembra veramente un salto logico giuridico estremamente forte.

Ma pensate bene… che persino la giustizia sportiva… persino la giustizia… la tanto vituperata giustizia sportiva… rispetto alla quale gli strali di noi difensori caratterizzano ogni processo di questo genere… ebbene, ho qui la sentenza della CAF del 14 Luglio 2006… ebbene, anche la sentenza della CAF, in qualche modo, afferma e sostiene che non vi è possibilità di individuare i presupposti del reato associativo… nel… dal punto di vista della giustizia sportiva…

Quando i giudici sportivi scrivono… non un unico reticolo abbracciante tutti i rapporti denunciati dalla Procura Federale esisteva… bensì, tanti reticoli quante erano le squadre del campionato, le quali si attivavano ciascuna nel proprio interesse al fine, appunto, di alterare i principi di terzietà, imparzialità e indipendenza del settore arbitrale… sicchè, in definitiva si potrebbe dire che non già un sistema in cui siano inquadrabili tutti gli episodi in parola, ma piuttosto un’atmosfera inquinata, una insana temperie avvolgente il campionato di Serie A… sentenza della CAF…

Se questa affermazione, abbastanza perentoria, la andiamo a tradurre in termini giuridici e aderenti al compito di verifica che voi dovete effettuare, dovrete convenire che in qualche modo il problema in quella sede è stato affrontato e risolto in senso negativo.

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Joined: 11-Aug-2006
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Difesa Mazzini - Avvocato Botti – Napoli, 20 Settembre 2011

MP595502.MP3 55'08'' - 1h03'55''

Botti: Ma, al di là delle questioni giuridiche, mi sembra che i Pubblici Ministeri volutamente ignorano nel continuare a sovrapporre il reato associativo… ripeto, forse per restituire forza a questo processo, perché, forse, diversamente da me, ritengono che la funzione giurisdizionale diventi significativa e importante se i reati siano più gravi e significativi… lì dove io penso che la giurisdizione sia sacra anche davanti al giudice di pace… continuano a fare finta di ignorare quali siano le consuetudini, le gerarchie, le relazioni ed i comportamenti che caratterizzano il mondo del calcio.

E mi sembra che in questo senso il dibattimento, e lo sforzo difensivo di Moggi e dei suoi avvocati rispetto ad ovviare alla violazione di legge della Procura della Repubblica di Napoli sia stata importante perché c’ha restituito, tristemente, un mondo del calcio nel quale queste relazioni… assolutamente sgradevoli, assolutamente poco decorose, assolutamente poco corrette… attraversano integralmente il mondo del calcio… e la quantità di squadre che hanno la possibilità di interagire ed intervenire rispetto a coloro che questo sistema controllano.

E allora, e lo chiedo con estrema onestà… io vorrei comprendere come e perché sono stati fuori… sono stati tirati fuori come da questo cilindro… questo cilindro squallido e triste che è venuto fuori da queste indagini del mondo del calcio… perché un prestigiatore ha messo le mani in questo cilindro e ha tirato fuori dei nomi…

Mi sembra che individuare… per le cose che andremo a verificare nel processo… che siano associati Tizio, Caio, Sempronio e Medio e non anche altri soggetti… siano dei criteri assolutamente arbitrari e casuali… cioè, che cosa diversifica i promotori di questa associazione rispetto a coloro che pure in questo processo sono… le cui responsabilità… se di responsabilià penali si tratta… sono emerse da ogni feritoia di quest’aula… no!… ci sono i cattivi, ci sono i capi e i promotori, ci sono gli associati, e ci sono coloro che si sono comportati in maniera, evidentemente, poco corretta.

E’ la storia di sempre che, soprattutto nel calcio italiano, si ripropone… i capri espiatori, il lavaggio della coscienza, la sanzione mediatica, la pubblicazione in tempo non dovuto delle intercettazioni, i processi sportivi… ma il carrozzone deve andare avanti, i cattivi sono messi fuori, i buoni… o perlomeno, i poco corretti rimangono dentro… e tutto si ripropone. Questa non è una sintesi banale e qualunquistica di questa vicenda processuale, ma è quello che è emerso in quest’aula, Signor Presidente… in quest’aula…

E allora, se vogliamo essere amanti della statistica… io non so che passione o conoscenza calcistica hanno i componenti di questo collegio… ma ritenere che, nella storia del calcio italiano, vi sia stata una società, la Juventus, che abbia, in 30 anni, monopolizzato quello che di trasparente o non trasparente è avvenuto nel mondo del calcio, e che questo sia stato un monopolio esclusivo che abbia riguardato il principale imputato di questo processo, che è Moggi… per cui, altre società siano rimaste fuori da questo processo… a me non mi interessa fare la parte civile contro nessuno… a me però interessa restituire al Tribunale questo senso dell’assoluta casualità della scelta degli imputati di questo processo.

Io, purtroppo, o per fortuna, sono tifoso di calcio… mi sono andato a rileggere le statistiche degli ultimi 30 campionati… e allora, se monopolio è esistito, è un monopolio economico, è un monopolio di politica calcistica, è un monopolio di forza imprenditoriale che ha caratterizzato tre società: la Juventus, l’Inter e il Milan… in pari dignità… ma noi qua stiamo facendo il processo a Luciano Moggi… perché se prendete l’almanacco del calcio che l’ottimo Mungiello aveva portato in udienza, verificherete che dal 1980 ad oggi su 30 scudetti assegnati solamente 7 volte lo scudetto è uscito dall’orbita Milano-Torino… una volta a Verona, una volta alla Sampdoria, una volta alla Lazio, due volte alla Roma, due volte a Napoli… dove non c’era… cioè, dove non solo c’era Luciano Moggi, ma c’era anche Diego Armando Maradona… che mi sembra il più grande, e c’è voluto Maradona per tirar fuori lo scudetto da Milano e Torino… questi sono numeri, Signor Presidente… e allora, se poi, noi, siamo chiamati a ricostruire la vicenda calcistica degli ultimi 30 anni, o di campionati in contestazione, e dobbiamo stabilire che esiste un cattivo che si chiama Luciano Moggi, esiste una società dominante che è la Juventus, se esistono una serie di servi sciocchi che lavorano attorno alla Juve… e poi, ci sono i santi dell’Inter e del Milan, che in quest’aula sono entrati, ma che non hanno bisogno di un difensore tecnico… allora, io dico, potete farla questa ricostruzione, ma è una ricostruzione fallace da un punto di vista giuridico, fallace da un punto di vista della ricostruzione investigativa, e, soprattutto, incompleta dal punto di vista della ricostruzione storica.

Non c’entra niente il reato associativo. Chiunque si occupi di calcio, anche da semplice spettatore, sa che esiste una soggezione inevitabile da parte di quel signore che si mette la giacchetta nera e il fischietto in bocca e ogni domenica va ad arbitrare le partite di calcio. Questa soggezione è in un triangolo politico, economico, industriale che è Milano-Torino. E chiunque abbia arbitrato queste partite… abbiamo letto i risultati di 30 campionati, non di 10 campionati… subisce una inevitabile soggezione.

E allora, se questa soggezione che è stata… e continua ad esserci… dobbiamo dare la veste del reato penale, facciamolo pure… ma, insomma, mi sembra una cosa che non ha un senso perché la soggezione significa garantirsi… al di là di un intervento diretto… di un intervento di corruttela, o di un intervento di imposizione… la necessità di avere un arbitraggio favorevole… perché l’arbitro sa bene che se interagisce con la famiglia Agnelli, con la famiglia Moratti, o quant’altro… è molto diverso… e non vorrei fare nomi di soggetti che perlomeno nella nostra città hanno gestito le sorti del calcio.

Questa è una ricostruzione di verità. Se partendo da questa ricostruzione di verità, voi che siete giudici, e non siete tifosi seduti in un Bar dello Sport, dovrete a questa ricostruzione di verità restituire una veste giuridica… dovreste partire da questo per poi effettuare la collocazione di questa corretta ricostruzione nell’ambito… nell’ambito della sentenza.

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Veramente apprezzabile l'intervento dell'avv.Botti.

Chiaro e lineare.

Alcuni spunti che ha trattato forse un po' velocemente sono da approfondire e rimarcare in appello.

Mi fa molto piacere il tuo apprezzamento.

Sai, ho quasi finito di leggere la sentenza, e spesso mi viene voglia di riproporla qui subito per poterla commentare tutti insieme.

Però, ci sono gli interventi degli avvocati che, detto fra noi, mi sembrano più interessanti della sentenza.

Ecco, non so se siete tutti d'accordo, ma io preferisco prima trascrivere le arringhe degli avvocati (tenendo l'ordine degli imputati in sentenza) e quindi passare alla trascrizione della sentenza. D'altro canto, fretta non ce n'è... da come leggiamo sui giornali (...sempre bene informati!) l'appello dovrebbe tenersi a fine 2013!

Voi cosa ne pensate? Siete d'accordo?

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Difesa Mazzini - Avvocato Botti

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Mi fa molto piacere il tuo apprezzamento.

Sai, ho quasi finito di leggere la sentenza, e spesso mi viene voglia di riproporla qui subito per poterla commentare tutti insieme.

Però, ci sono gli interventi degli avvocati che, detto fra noi, mi sembrano più interessanti della sentenza.

Ecco, non so se siete tutti d'accordo, ma io preferisco prima trascrivere le arringhe degli avvocati (tenendo l'ordine degli imputati in sentenza) e quindi passare alla trascrizione della sentenza. D'altro canto, fretta non ce n'è... da come leggiamo sui giornali (...sempre bene informati!) l'appello dovrebbe tenersi a fine 2013!

Voi cosa ne pensate? Siete d'accordo?

Anche a me interessano molto gli interventi degli avvocati.

Sono ansioso di sapere come e perchè queste valutazioni non abbiano avuto peso nel giudizio.

Mi convinco sempre più che era già tutto scritto.

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Difesa Mazzini - Avvocato Botti – Napoli, 20 Settembre 2011

MP595502.MP3 1h11'55'' - 1h23'50''

Botti: Sarebbe… è opportuno tenere presente quello che abbiamo cercato di veicolare anche durante gli scarni controesami che abbiamo effettuato durante l’istruttoria dibattimentale… che Mazzini è Vice Presidente della FIGC, espressione del calcio dilettantistico… e che, ai sensi dell’articolo 12 del Regolamento Federale, il calcio dilettantistico esprime il 34% dei voti per la elezione dei vertici. Ciò significa che Mazzini è stato eletto, e sarebbe stato eletto, solamente ed esclusivamente con il consenso e il contributo elettorale del calcio dilettantistico.

Allora, se il teorema è “Tu dovevi condizionare i vertici della Federazione, e dovevi, in qualche modo, portare con te le società di calcio per facilitare la tua elezione”, le società di calcio coinvolte nel processo e nel capo di imputazione sono tutte società di calcio di Serie A… mi sembra che Innocenzo Mazzini, della buona relazione con queste società, non avesse alcun bisogno perché egli era espressione di un calcio che, per fortuna, è fuori da questa vicenda processuale.

Persino, il Tenente Colonnello Auricchio… anzi, non più Tenente Colonnello, ma Capo di Gabinetto dell’Ufficio del Sindaco, Auricchio… nella sua deposizione dibattimentale non ha potuto fare a meno… richiamo, naturalmente, senza leggere… foglio 49, udienza 16 Marzo 2010… non ha potuto fare a meno di ricostruire… nel discutere delle vicende che hanno portato alle elezioni… il dato che Mazzini era espressione di quel settore calcistico, ed è stato eletto in virtù dell’articolo 12 e del 34%.

Il medesimo Abete, graziato… giustamente… il problema è perché non sono stati graziati anche gli altri… dalla vicenda processuale nonostante una deposizione testimoniale che sola la bontà dei Pubblici Ministeri ha ritenuto potesse concludersi in questa fase… cercando, comprensibilmente, in una prospettiva di difesa, di una situazione di verginità che era resistita alla indagine della Procura della Repubblica di Napoli… nonostante i tanti sviamenti… soprattutto quando abbiamo posto delle domande specifiche sulla posizione di Mazzini… ci ha fornito un altro elemento importante… perché voi se dovete valutare la condotta, e la condotta nasce dal ruolo, non potete prescindere da questo… dice, ‘Mazzini era un medico, seguiva da sempre l’area antidoping’ …quindi, espressione del calcio dilettantistico… che nell’ambito di una struttura che il medesimo Abete ha dovuto convenire… lo troverete durante la sua deposizione… era struttura che aveva una gestione collegiale… lo ha detto Abete nonostante io cercassi di avere una risposta chiara sul punto, ma, evidentemente, una preoccupazione atavica lo costringeva a delle risposte abbastanza ambigue… Abete ci conferma che Mazzini si occupava di antidoping, sostanzialmente… cioè, non di arbitri, non di griglie, e non di quant’altro… e che poi la gestione della Federazione era una gestione collegiale fra la Presidenza e le due Vice Presidenze.

A me interessava che lui ribadisse questo concetto, ma saranno poi le telefonate a dimostrare che in concreto non vi era una gestione univoca di un aspetto dell’attività dei vertici federali assolutamente lecita, che però nella vicenda processuale è stata ritenuta illecita.

E allora andatele a confrontare le intercettazioni telefoniche… io mi limiterò a richiamare le fonti… andrete poi a verificarne il contenuto per stabilire se, per esempio, nelle condotte e nelle conversazioni realizzate da Carraro in ordine alla vicenda del salvataggio della Lazio, o di Abete in ordine alla vicenda del salvataggio della Fiorentina… voi troverete un comportamento, un approccio, delle parole diverse da quelle che troverete nelle conversazioni che il medesimo Innocenzo Mazzini fa in relazione a questi che sono i due capi di imputazione, in qualche modo, più specifici.

In particolare… in particolare c’è una telefonata importantissima, quella fra Carraro e Bergamo, la numero 23518 del 1 Febbraio 2005… ed è la telefonata durante la quale Carraro si occupa del problema che gli aveva proposto Lotito, Presidente della Lazio. Lotito lamentava di aver subito una serie di ingiustizie, e questa lamentazione non la va a fare nei confronti di Innocenzo Mazzini… questa lamentazione, giustamente, la va a portare ai vertici della Federazione. Lotito ritiene che gli arbitri l’abbiano maltrattato, si rivolge a Carraro per esternare il suo malumore.

Signor Presidente e Signori del Tribunale, ma se è l’interessamento dei soggetti istituzionali rispetto alle sorti delle società di calcio il dato indiziario di maggiore pregnanza, ma Carraro che cosa avrebbe dovuto fare, secondo una impostazione asettica che la Procura della Repubblica pretenderebbe da coloro che rivestono cariche istituzionali nel mondo del calcio? Avrebbe dovuto dire “Caro Lotito, il problema non mi riguarda, mi occupo di altro” …non è così, Signor Presidente, Signori del Tribunale… andatela a rileggere la telefonata che vi ho richiamato, andate a rileggere la telefonata che interviene dopo questa del 1 Febbraio 2005, quella del 3 Febbraio 2005, e precisamente la numero 23785, sempre fra Carraro e Bergamo… Carraro è addirittura irritato nei confronti di Bergamo… Carraro rimprovera Bergamo che evidentemente il suo intervento precedente per garantire alla Lazio un adeguato arbitraggio, non ha avuto nessun esito… tanto è vero che lui dice “Perché le dirò di fare il contrario… così forse riusciremo ad ottenere qualcosa… non lo so, io…” … Presidente… Presidente… 425, non luogo a procedere… sentenza passata in giudicato… della Federazione… il quale, giustamente, senza nessun rilievo penale interviene… e non solo interviene, ma quando il suo intervento non produce effetti… perché poi verificheremo questi interventi quali effetti producono… si prende la briga di riparlare con il suo interlocutore, e di dire “La prossima volta, io ti dirò di fare il contrario, così riusciremo ad ottenere qualcosa… non lo so io, eh!” …l’irritazione… e Bergamo che si difende “No io ho parlato, ho parlato” …ma Carraro insiste “Eh, ha parlato, ha parlato… ma allora vuol dire che ha parlato a… vuol dire che anche a lei l’ascoltano al contrario”

Allora, questo atteggiamento ha rilievo penale?… no!… certamente no!… ma andatele poi a riprendere le telefonate di Mazzini rispetto a Lotito… poi le affronteremo rapidamente, separatamente… cioè, andate a ritrovare in questa unica fonte di prova comportamenti diversi che determinano effetti diversi… per cui, l’uno ha la sentenza di non luogo a procedere, e l’altro è capo e promotore di una associazione a delinquere e vengono richiesti anni e anni di carcere…

Non è diversa la posizione… nel richiamo delle fonti, oltre la prova delle due telefonate, ritengo opportuno che il Tribunale vada a verificare sul punto la conversazione tra Bergamo e Pairetto del 3 Febbraio, la conversazione tra Fazi e Bergamo del 4 Febbraio… e poi, subito dopo, si leggano le conversazione tra Mazzini e Pairetto, e le conversazione tra Mazzini e Lotito… perché mentre Lotito, Presidente di una squadra di calcio, che si sente danneggiato, si rivolge al capo, al Presidente della Federazione per esternare il suo disappunto, Mazzini ha necessità di ritrovarsi uno spazio e un ruolo in questa vicenda… nel senso che da queste conversazioni, soprattutto dalle conversazioni fra Mazzini e Lotito, emergerà, che cosa?… il fatto che Mazzini tende a ricavare uno spazio in una relazione che come capita puntualmente passa assolutamente sulla sua testa… è Lotito che chiama Carraro… telefonate senza rilievo penale, e lo ribadisco per evitare equivoci… Mazzini interviene in questa vicenda, e nelle sue telefonate con Lotito, continua a realizzare la sua migliore dote, come verificheremo, che è la millanteria… la necessità di ricavare uno spazio di credibilità e di potere che costui non ha… perché quando andrete ad esaminarle, le vicende del capo di imputazione che in qualche modo interfacciano più da vicino con Mazzini… che sono quelle del salvataggio della Lazio e del salvataggio della Fiorentina… troverete il riscontro preciso di quello che sto dicendo… leggetele le telefonate tra Lotito e Mazzini… sono, da questo punto di vista, un capolavoro di prestigio di chi nello specifico, ma in assoluto, non conta niente… perché gli passa tutto sulla testa e cerca disperatamente di ricavarsi uno spazio di credibilità.

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Difesa Mazzini - Avvocato Botti – Napoli, 20 Settembre 2011

MP595502.MP3 1h11'55'' - 1h23'50''

Botti: ..............................

.....................................................

Persino, il Tenente Colonnello Auricchio… anzi, non più Tenente Colonnello, ma Capo di Gabinetto dell’Ufficio del Sindaco, Auricchio… nella sua deposizione dibattimentale non ha potuto fare a meno… richiamo, ...........................

......

Mi sa tanto che vuole prenderlo per c.

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Joined: 08-Jul-2006
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Mi sa tanto che vuole prenderlo per c.

per ora

con scarso successo

vista la sentenza

leggere un giallo e conoscerne il finale ................................

spero finale provvisorio

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Difesa Mazzini - Avvocato Botti – Napoli, 20 Settembre 2011

MP595502.MP3 1h23'50'' - 1h34'40''

Botti: Analoga situazione riguarda l’altro soggetto che si trova nella stessa situazione istituzionale di Innocenzo Mazzini… è Abete, l’altro Vice Presidente… questo, neanche indagato…

E allora, ancora una volta, vi richiamo le fonti… andatevi a leggere le telefonate fra Abete e Ghirelli, la numero 6375 del 25 Novembre 2004, le telefonate fra Abete e Mazzini, la numero 9430 del 19 Maggio 2005, altra telefonata fra Abete e Mazzini, la numero 15181 del 23 Maggio 2005.

Poi, sul discorso Fiorentina torneremo, ma verificherete che l’intervento di Abete è un intervento… così come quello di Carraro… che ha le medesime caratteristiche.

Che cosa significa lamentarsi verso i vertici istituzionali e ottenere questo tipo di risposta?

Per le ragioni che dicevamo prima, mi sembra di tutta evidenza che l’indirizzo di una federazione calcistica importante come quella italiana sia quella di salvaguardare, in qualche modo, anche quello che c’è dietro talune società di calcio. Se è vero quello che sappiamo e quello che da questo processo è emerso, cioè quali sono gli interessi primari che ruotano attorno al mondo del calcio e dietro le partite di calcio, io ritengo doveroso e legittimo che se il Presidente della Federazione e i suoi vertici verificano che realtà imprenditoriali con grandissime utenze importanti come Roma e Firenze lamentano una serie di problemi sull’andamento delle partite, non solo è opportuno, è doveroso l’intervento… è doveroso l’intervento che significa nella salvaguardia di realtà urbane e geografiche di squadre e di città importanti, nel caso in specie, Roma e Firenze, cercare di creare un clima favorevole attorno all’andamento di certe partite di calcio. E’ un obbligo, a mio avviso, della Federazione Gioco Calcio, e la circostanza che l’adempimento di un dovere… un dovere nei termini in cui è evidente il concetto che cerco di esprimere… nell’adempimento di un dovere deve tramutarsi una condotta penalmente rilevante, e addirittura in comportamenti che vanno a integrare nella ipotesi di Innocenzo Mazzini il ruolo di capo e promotore, significa non aver compreso nulla o far finta di non comprendere come si muove il mondo del calcio, ed è un movimento di interessi che è assolutamente trasversale alle squadre di calcio, ed è assolutamente, certamente ridicolo e riduttivo ritenere che tutto ciò sia l’elaborazione di un demonio che si chiama Luciano Moggi e di una serie di accoliti che sono i suoi associati, o i suoi co-promotori.

La verità è che se quello che vi ho detto lo andrete a riscontrare nel contenuto delle risultanze investigative, vi troverete di fronte a un dato… che abbiamo una triade che gestisce la Federazione Gioco Calcio che rispetto a dei momenti di fibrillazione che vengono da loro associati, si è mossa in un certo modo. Vi è un elemento in più… mentre in qualche… per qualche ragione, è evidente… e questo emerge dalle conversazioni… che vi era un interesse forte da parte di Carraro ad avere una buona relazione con Della Valle e Lotito per motivi che riguardano la sua rielezione… come abbiamo plasticamente evidenziato, e come i numeri ci dicono, Mazzini, a questa vicenda, era assolutamente indifferente perché che Lotito e Della Valle avessero dei buoni rapporti con Mazzini rispetto all’iter della sua vita nell’ambito del mondo del calcio, era assolutamente indifferente diversamente da quello che capitava per Carraro… questo non significa che è un elemento indiziante ai fini della responsabilità penale, ma siccome in questo processo si discute molto di risultanze investigative che poco hanno a che fare con le vicende di rilevanza penale… se questo è un elemento, e allora è un elemento che non riguarda Mazzini.

E allora, vi starete domandando, ma Mazzini perché ha trascorso due campionati di calcio a discutere al telefono di tutto e con tutti… ebbè, io penso che una riflessione sulla personalità del soggetto vada in qualche modo fatta… ed è una possibilità che anche se in maniera molto marginale, il processo ci ha offerto.

Innocenzo Mazzini è una persona onesta… che giocava a fare il potente… senza essere ferrato per il potere… una persona che parlava molto… che millantava troppo… è una persona a cui tutti, in qualche modo, volevano bene.

Vi assicuro che ho avuto grandissima difficoltà a convincere Innocenzo Mazzini a venire innanzi al Tribunale per due ordini di ragioni… da un lato il pudore della persona onesta, e dall’altro la consapevolezza che venire qua doveva significare unicamente mettere a nudo una serie di comportamenti che aveva tenuto nell’ambito degli anni nei quali aveva rivestito cariche associative… significa, e ha significato, e vi assicuro che non è stato facile venire qua a ricostruire una storia di piccole, o grandi, millanterie.

Naturalmente, so bene che è piuttosto diffuso… anche piuttosto banale… per tutti gli imputati raggiunti da prova che deriva unicamente da intercettazioni telefoniche andare a svilire il contenuto di quelle conversazioni. Abbiamo degli esempi illustri nel nostro Paese, ma è comunque una prassi diffusa… mi contesti la telefonata… io dico che stavo giocando, stavo millantando… che non hai ben compreso il senso della dichiarazione…

Ebbene, Mazzini vi ha detto anche questo… i difensori di parte civile, soprattutto, che hanno parlato dopo la dichiarazione spontanea di Mazzini, hanno ricamato su questo… e hanno, in qualche modo, svilito e banalizzato un tentativo di consentire una ricostruzione alternativa… quella che la giurisprudenza richiamata in premessa vieta perché se devi richiedere una condanna sul presupposto della intercettazione, sul presupposto unico… allora, non può essere una… contenuto ambivalente… non puoi avere una ricostruzione alternativa plausibile del contenuto di quelle conversazioni…

Mazzini ve le ha date, ma naturalmente l’imputato che si difende… badi bene, Signor Presidente, Signori del Tribunale… siete troppo esperti per rendervi conto che la scelta della dichiarazione spontanea… e non di sottoporsi all’esame… è stata una scelta imposta dal difensore lì dove non era la preoccupazione di non riuscire a sostenere le domande del Pubblico Ministero, ma è evidente che… non bisogna essere avvocati da 30 anni per rendersi conto che in un contesto processuale nel quale la fonte investigativa è la telefonata, e nel quale gli imputati, giustamente, nella gran parte, non hanno sostenuto l’esame… significava doversi subire la contestazione di due anni trascorsi al telefono con l’inserimento di un dato di suggestione processuale e mediatica che, onestamente, Innocenzo Mazzini non meritava. Quindi, scelta tecnica.

Ma la dichiarazione spontanea di un imputato come tutte le dichiarazioni che provengono da una parte del processo, vanno prese col beneficio dell’inventario.

Con Mazzini, però, voi avete la possibilità di andare a riscontrare nelle risultanze che la Procura vi ha proposto… se in qualche modo la sua difesa, cioè la sua ricostruzione di quelle conversazioni, la sua ricostruzione di quel ruolo e di quelle millanterie sono delle legittime argomentazioni difensive o possono adeguatamente trovare conforto anche nella vostra valutazione perché riscontrate in atti del processo.

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Difesa Mazzini - Avvocato Botti – Napoli, 20 Settembre 2011

MP595502.MP3 1h34'40'' - 1h47'00''

Botti: Vorrei, in primis, utilizzare Luciano Moggi a riscontro della veridicità di quello che dice Innocenzo Mazzini. Mi sembra che Moggi… leggerò un passo del suo libro, che è un tema extra processuale, ma egli in una dichiarazione spontanea ha detto le stesse cose… e non mi sembra, onestamente, che Luciano Moggi si sia speso, se non per la sua difesa, nel parlare di altre posizioni… e questo, onestamente, perché non è detto che tutto quello che proviene dall’imputato di per sé è mendacio ed è menzogna.

Prima del processo, Luciano Moggi ha scritto un libro… in un paragrafetto di questo libro, parla di Innocenzo Mazzini… parla di alcune telefonate, e dice ‘Nel rileggere le parole di Mazzini mi sono fatto delle risate, ed ho ritrovato un minimo di serenità. Le sue telefonate erano uno spettacolo. Non voglio ridicolizzarlo, ma per una necessità fisica ero costretto a mettere il vivavoce, lasciavo il telefono sul tavolo, e ogni tanto rispondevo “Sì, sì… ehm, ehm… hai ragione…” perché lui andava avanti per ore. Un torrente in piena. Era un colloquio tra un uomo, Mazzini, che nessuno in Federcalcio aveva in grande considerazione, ed il sottoscritto, Luciano Moggi, del quale in una dichiarazione fatta ai giudici, l’ex Presidente Carraro dice di parlare per prendermi in giro. Ha il difetto di parlare troppo, con quella lingua toscanaccia, toscana tagli e cuci che io conosco bene. E soprattutto si trasforma quando prende un telefono in mano, diventa un attore assoluto, racconta cose inverosimili per far vedere che è dentro al potere, che conosce gli intrighi e gli agganci. Voleva contare o dimostrare di contare, ma era stato eletto soltanto come rappresentante della Lega Dilettanti. Mazzini, comunque, per me era, e resta, una persona per bene. Il calcio è popolato da personaggi ben più inquietanti’. Fonte extra processuale confermata in una dichiarazione spontanea che invece è atto processuale del quale il Tribunale dovrà tener conto. Verbale 8, pagina 56, dichiarazione spontanea di Moggi.

Quando si parla di Mazzini delfino di Moggi, che comanda la Nazionale… qui, veramente, se uno si informa, sa perfettamente che non è così… che Mazzini, probabilmente, era l’ultima ruota del carro… era un brav’uomo che parlava tanto… voglio dire, magari che sproloquiava qualche volta, ma era, ed è, un uomo che ha la sua coscienza.

Quindi, il dato extra processuale diventa dato processuale… trova in qualche modo riscontro nelle parole dell’imputato… e soprattutto, trova riscontro nelle fonti di prova del medesimo Pubblico Ministero… non solo per le osservazioni che vi ho fatto poc’anzi, ma per quelle che continuo a fare. D’altronde, lo stesso Auricchio nella sua deposizione dibattimentale, non ha potuto fare a meno, incalzato dalle domande dei difensori, di dare… sebbene delle valutazioni, ma si discute di conversazione tra persone, e quindi i toni e i modi consentono, impongono delle valutazioni… non ha potuto di dire che Mazzini era una persona che amava giocare… in particolare, verbale deposizione Auricchio 16 Marzo 2010, quando dice… folio 48 e seguenti… Mazzini al telefono utilizzava un linguaggio scurrile… e, addirittura, facendo un esempio specifico… quando Mazzini dice a Mencucci ‘Vi sta cercando l’Ufficio Indagini’ …è una battuta come tante, ne troviamo diverse.

Ma vi è, a mio avviso, un altro riscontro processuale alla veridicità di quello che dice Mazzini, alla veridicità di quello che dice Moggi… ribadisco, Signor Presidente, Signori del Tribunale… Moggi, non mi sembra si sia speso per difendere nessun altro, se non sé stesso… e allora, anche questo, in qualche modo, va tenuto nella sua considerazione…

Io vi prego di andarvi a rileggere la deposizione del teste Ferri. Ferri, portato in quest’aula dalla Procura della Repubblica, mi sembra, al di là della sua qualifica che ricordavo prima… mi sembra che offre una ricostruzione assolutamente logica, non solo sulla questione Lazio, Lotito-Carraro, e quindi sul ruolo di Mazzini, ma soprattutto sulla personalità del soggetto… perché non si può fare a meno di valutare la personalità del soggetto per decifrare in maniera corretta quelle conversazioni, e per collocare poi, o meno, quelle conversazioni nell’ambito di fattispecie penalmente rilevanti.

E il… grazie… il buon Ferri nella sua deposizione… 24 Aprile 2010, folio 63 e seguenti… definisce Mazzini giocherellone, logorroico, uno che millantava. E quando durante il mio controesame chiesi a Ferri che cosa intendeva dire quando diceva che Mazzini era uno che millantava, è venuta fuori l’anima del magistrato, e c’è un passaggio che mi ha colpito molto nella rilettura degli atti, mi chiede scusa, dice ‘No, chiedo scusa, forse ho usato un termine forte’ …perché accusare di millanteria qualcuno in talune ipotesi potrebbe avere anche rilevanza penale… egli spiega che cosa intendeva dire, e dà l’assoluto contenuto al perimetro che traccia Luciano Moggi nella sua dichiarazione, e a come Mazzini ha caratterizzato la sua vita nel mondo del calcio e nel mondo delle relazioni.

Io adesso consegnerò un elenco che per l’impegno assunto non andrò a leggere… un elenco in cui le fonti processuali dalle quali il Tribunale verificherà che quanto ha detto Mazzini, quanto sta dicendo il suo difensore, trova un riscontro negli atti… andate a verificare se è vero o non è vero quello che stiamo dicendo… in particolare, le… parliamo di intercettazioni telefoniche… le conversazioni con Bergamo, la numero 11819 del 30 Aprile 2005 ore 19,11… la conversazione numero 12079 del 2 Maggio 2005, sempre con Bergamo… la conversazione con Moggi, la numero 227 del 12 Agosto 2004 ore 16, 50… la conversazione con la sede della Roma, la numero 9818 del 21 Maggio 2005 ore 15, 16… la conversazione con la segreteria della Juventus, la numero 12177 del 3 Maggio 2005 ore 16, 04… la conversazione con Abete, la numero 16396 del 27 Maggio 2005 ore 13, 11… la conversazione con Facchetti, la 16301 del 26 Maggio 2005 ore 16,56… e poi, altre due sulle quali dobbiamo soffermarci con un attimo di maggiore attenzione perché sono gli elementi processuali dai quali il Tribunale potrà trovare riscontro di quello che Mazzini vi è venuto a dire…

In particolare, vi è una telefonata… la numero 314 del 12 Agosto 2004… tra Moggi e Lippi, che è il… l’allenatore della Nazionale di calcio… Moggi chiama Lippi, e parlando di Mazzini in questa telefonata, ad un certo punto dice ‘Coinvolgi coso…’‘Chi? Mazzini?’‘Coso… che lui ci tiene’ …sintomatico in queste brevi parole quello che stiamo cercando di dimostrare… cioè, ogni qual volta vi è un’interazione fra chi nel mondo del calcio conta e fra chi nel mondo del calcio non conta nulla… come Mazzini… il modo nel quale egli può interfacciare con coloro che invece contano, è assolutamente questo, come abbiamo visto con Lotito.

Ma vi è un’altra telefonata che io invece devo richiamare un attimo… so bene quanto dispiacerà e mortificherà Innocenzo Mazzini… il richiamo a questo verbale telefonico… perché molto spesso, vedete, dalla… la telefonata con Lippi, ve l’ho detto… Lippi risponde ‘E lui, anche questo… vabbè, anche così… per dargli una soddisfazione, magari’‘Guarda, Marcello, che questo è uno genuino’ …dice Lippi e quant’altro…

La telefonata più amara, ma a mio avviso più sintomatica, è quella… la telefonata del 28 Aprile 2005 alle ore 9.45… ed è una telefonata fra Meani e Contini… si parla del più e del meno… folio 12… ad un certo punto, i due soggetti cominciano a parlare di Mazzini… ‘Quello che va a trovare a casa al pomeriggio a Mazzini’‘Ah!… diobon… ma Mazzini cosa fa nella vita?’‘Il tordo!… il tordo!… ma tu l’hai visto come gira?’‘Sì, vestito da… come un deficiente…’‘Ma lascia perdere, va… eppure, questo qui, è Vice Presidente della Federazione, eh!… per questo la Federazione non conta niente… d’altronde, chi c’è?… c’è lui, c’è Abete… che è un altro ebete… Ghirelli e quant’altro’ … il tordo… il tordo, capo e promotore di una associazione a delinquere che secondo la Procura della Repubblica di Napoli ha necessità di una nuova figura giurisprudenziale… il capo promotore, l’associato ed il tordo promotore… come si evidenzia in queste telefonate… sono le fonti che mi sembrano più significative da richiamare al Tribunale per andare a fare il doveroso riscontro… ma sul punto vi assicuro che troverete ampia, ampia possibilità di verifica.

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Difesa Mazzini - Avvocato Botti – Napoli, 20 Settembre 2011

MP595502.MP3 1h47'00'' - 2h02'52''

Botti: C’è un altro dato, a mio avviso, estremamente significativo… perché, effettivamente, vi sono una serie di conversazioni telefoniche che sembrano la confessione del delitto… che sono le conversazioni che più volte… non solo sui giornali, non solo in televisione, anche in questo processo… abbiamo ascoltato quale monito per i giudici.

Io però vi invito a fare una verifica su tutti i reati fine che sono stati contestati a Mazzini… per i quali parlerà dopo in sostituzione di Bagattini, il mio collega, Avvocato Bratti… su tutti i reati fine, voi potrete riscontrare una peculiarità… le telefonate più significative, ritenute più significative dai Pubblici Ministeri sono tutte telefonate che intervengono a partita conclusa… a partita conclusa…

Ancora una volta, nel rispetto di un impegno di sintesi, indichiamo la fonte e non vado ad imporre letture… ma siamo di fronte ad una sorta di attività partecipativa alla 90° minuto… finisce la partita… e vivaddio non c’è chi non abbia in casa una televisione accesa la domenica sera al 90° delle partite… quello che si scatena… cioè, Mazzini partecipa guardando il calcio in diretta… il fatto eclatante o meno eclatante accade sempre… Mazzini dopo la partita chiama… nella logica conseguenzialità della ricostruzione di un personaggio che sto cercando di farvi fare non attraverso le mie parole, ma attraverso le risultanze del processo… Mazzini ha la partecipazione associativa alla 90° …così come se mi chiedessero di fare la schedina a risultati fatti, io sarei bravissimo a fare sempre 13 perché le partite sono concluse…

Andatelo a verificare… andate a verificare quando e come interviene la puntuale telefonata di Innocenzo Mazzini che si appropria di una vicenda della quale lui non ha nessun ruolo perché nessun ruolo poteva avere.

Richiamo rigoroso delle fonti processuali in ordine ai singoli delitti contestati… Lazio-Parma, andate a verificare la telefonata 3286 del 27 Febbraio 2005, quella del “Ti arrestano”, tanto per capirci… Chievo-Lazio, andate a verificare la telefonata 2225 del 20 Febbraio 2005 ore 18.02, parla con l’arbitro ‘Mi ha detto Claudio di salutarti e ringraziarti’ …dopo le partite… Siena-Milan, la telefonata numero 6661 del 22 Aprile 2005 delle ore 9.36, ‘Però devo dire che a Siena il nostro amico è stato eccezionale’ …Chievo-Fiorentina, telefonata numero 12779 dell’8 Maggio 2005 ore 16.59, ‘Ricordati una certa cosa… quando ci mettiamo noi le mani, va sempre in un certo modo…’ … Lecce-Parma, telefonata 16774 del 29 Maggio 2005 ore 17.01, ‘I cavalli veri vengono sempre fuori’‘E’ vero… mamma mia, grazie’‘Dove sono Andrea e Diego?’

Ma lo ritroverete con le stesse modalità millantatorie persino in telefonate per le quali la Procura non ha ritenuto… in partite per le quali la Procura non ha ritenuto di tenere nessun rilievo penale… mi riferisco in particolare alla partita Bologna-Lazio… per quello che riguarda Mazzini, intercettazione numero 10111 del 19 Aprile 2005 ore 14.02, ‘Troppo facile per te…’ …questa è addirittura il giorno dopo… ‘…per te…’‘Oh, l’amico mio… guarda che ieri ho provato, non sono riuscito a chiamare il mio amico vero…’ … Bologna-Fiorentina, telefonata 10972 del 25 Aprile 2005 ore 11.17, ‘C’è l’Ufficio Indagine che vi sta cercando… l’ultimo quarto d’ora, una vergogna nazionale… ma comunque è andata bene così, il clima mi sembra ottimale’ …verificate il contenuto di questa telefonata, mettetelo in relazione con il profilo individuato dal Pubblico Ministero nel capo di imputazione, collocate temporalmente l’intervento di Mazzini rispetto alla partita, rispetto alla conclusione, e vi invito… mi verrebbe di dire vi sfido… a trovare conversazioni simili che possono offrire il medesimo… la medesima suggestione accusatoria… trovatele in un periodo precedente alle gare… trovate delle conversazioni di Innocenzo Mazzini che afferiscono all’andamento di quella gara… verificherete, poi, se questo ha, o meno, rilevanza penale… ma se avessimo trovato questo tipo di conversazioni, precedenti alle gare… cioè se avessimo delle telefonate di Mazzini nelle quali si fa una previsione sull’andamento dell’incontro perché c’è stata la possibilità di intervenire sull’arbitro… ebbene, allora, avremmo dovuto fare per Mazzini un altro tipo di intervento difensivo in ordine alla sua posizione. Ma quando la telefonata avviene il giorno dopo, quando la telefonata avviene a partita conclusa, Signor Presidente, Signori del Tribunale, è di assoluta evidenza che il dato, e la rilevanza indiziaria di queste telefonate… se non le collocate in una giusta posizione logico-temporale… assumono un contenuto assolutamente fuorviante.

Dicevo prima che le due vicende che, in qualche modo, nella lettura dei capi di imputazione interagiscono in maniera più specifica rispetto alla posizione di Mazzini sono, diciamo, i due profili di accusa che riguardano l’intervento per salvare la Lazio e l’intervento per salvare la Fiorentina. Ripeto, non entrerò nel merito delle singole contestazioni… però, mi sembra significativo ed importante… diciamo, mi riferisco ai capi u), v) e A5)… queste… questi capi di imputazione dimostrano in maniera plastica che cosa intendevo dire io, che cosa intendeva dire Moggi, che cosa intendeva il medesimo Mazzini quando si vuole ricostruire al Tribunale una storia di grandi e continue millanterie o di una auto-refenzialità basata sul nulla rispetto alla gestione del potere… perché su queste intercettazioni emerge, a mio avviso, un quadro chiaro, e sono vicende nelle quali Mazzini, fra virgolette, “naturalmente” dà il meglio di sé… in questa prospettiva e in questa logica di ricostruzione che mi sto sforzando di restituire al… al Tribunale.

In particolare, se voi andate a rileggere tutte le conversazioni telefoniche che Mazzini ha con i soggetti interessati al salvataggio della Lazio, ed in particolare col Presidente della Lazio, con Claudio Lotito, vi renderete conto non solo, a mio avviso… lo dovrete fare… perché essendo la sentenza Carraro passata in cosa giudicata, e quindi assume il rilievo valutativo che assume il giudicato penale… seppur nei limiti di una sentenza di non luogo a procedere che in sé non è una sentenza piena come una sentenza di merito… dico, se dovete comprendere che Carraro no e Mazzini sì, quelle telefonate ve le dovete andare a rileggere, e comprenderete che in ogni conversazione il ruolo di Mazzini è quello di interessarsi di chiedere e di comprendere se il contatto fra Lotito e Carraro c’è stato… cioè, egli a Lotito chiede sempre in continuazione se è riuscito a parlare con Carraro, se ha ottenuto le rassicurazioni che doveva ottenere…

Allora, ma in una lettura anche non approfondita, se è vero… se è vero che il ruolo di Mazzini è quello di andare a condizionare i vertici, ma è possibile che costui non avesse un accesso diretto con il Presidente della sua Federazione se si doveva discutere del salvataggio di una squadra di calcio che, secondo l’accusa, era presieduta dal Signor Lotito che aveva degli interessi in comune… non si sa quali siano… con Mazzini? E’ plausibile una ricostruzione che il vertice di una associazione a delinquere che ha la finalità esclusiva del condizionamento del campionato, ha necessità di condizionare le partite che riguardano quella squadra, e che ruolo svolge?… svolge il ruolo di rassicurare Lotito, di millantare Lotito rispetto ai suoi interventi… senza avere neanche, troverete nel processo, un contatto diretto fra Mazzini e Carraro, nessuna conversazione col contenuto di queste cose… nonostante, poi… ve l’ho letta prima… la conversazione fra Carraro e Bergamo il quale, evidentemente, è intervenuto in maniera energica… non ha ottenuto i risultati che sperava di ottenere o che sperava gli fossero dovuti… e si lamenta in quel modo.

La vicenda Fiorentina, in qualche modo, è ancora plasticamente più sintomatica… rappresenta una plastica evidenza di quello che sto sforzandomi di dire… perché qui abbiamo un dato in più… abbiamo la specifica circostanza che a Mazzini viene messo su un piatto d’argento la possibilità di questo suo auto-referenziarsi perché viene interpellato dai rappresentanti della Fiorentina… in particolare, segnalo al Tribunale la conversazione numero 10435 che interviene fra Della Valle e Mazzini alle ore 15.42 del 21 Aprile 2005.

Va innanzitutto detto… e questo mi sembra fuori discussione… che sono i rappresentanti della Fiorentina… è il Presidente a rivolgersi a Mazzini allo stesso modo nel quale Lotito si rivolge a Carraro. La squadra ritiene di subire torti arbitrali, e si pensa… tutta la questione Della Valle fuori dal sistema, aveva cercato… voglio dire, è veramente una fanta-lettura di questa vicenda… molto più banale perché se avesse un minimo di credibilità logica la ricostruzione delle ragioni che avrebbero indotto Della Valle a chiamare Mazzini… bene, vi chiedo… e dovete rispondere con la vostra sentenza… come è possibile poi per ogni presidente di società che cerca di ottenere un clima o un arbitraggio favorevole alla sua squadra… dietro quelle richieste di intervento… che cosa c’è, nulla in più se non una cattiva abitudine di vivere sempre la sconfitta sportiva come un torto arbitrale… e quindi, la richiesta di intervento dei vertici della Federazione come la possibilità di limitare gli effetti di questi torti…

Della Valle chiama a Mazzini, e in questa telefonata, al di là delle lamentazioni… la telefonata che vi ho richiamato… al di là delle lamentazioni sui risultati sportivi… potete individuare immediatamente perché Mazzini viene scelto… non perché associato, non perché capo o promotore di alcun sodalizio a delinquere… ma Della Valle lo dice nel suo esordio… perché fiorentino… Presidente della Fiorentina ha la opportunità di avere un esponente di vertice nella Federazione Gioco Calcio… non ha neanche bisogno di una interlocuzione difficile, lo chiama al telefono, e gli dice mille volte… ‘Ti chiamo perché sei fiorentino, e quindi sei il mio naturale… sei il naturale destinatario delle mie lamentazioni… e sei quello che potrà prendere più a cuore le sorti della squadra della tua e della mia città’.

Se è vero… e in qualche modo mi sembra che nella dimensione che il Tribunale riterrà, è vero… che Mazzini non aspettava altro che poter finalmente diventare il destinatario diretto di una richiesta di aiuto… cioè, non doveva più andare a ricavare faticosamente un suo spazio, ma gli era proposto direttamente… e immediatamente in questa telefonata, quando Mazzini comincia a dire che di queste cose si parla da vicino… su questo il Pubblico Ministero nella sua requisitoria ha inserito una serie di suggestioni valutative… dice, ‘Vedete sa di essere intercettato, invita alla prudenza’ …se vi andrete sul punto a rileggere la telefonata che immediatamente dopo…

Ehm, posso fermarmi un attimo… perché ho un attimo un giramento di testa?

Presidente: Sì, sì…

Botti: 5 minuti…

Presidente: Sospendiamo per 5 minuti…

Botti: Grazie…

Presidente: …si riposi un poco… ci ritiriamo anche noi… tra 5… sì, sospendiamo…

Botti: Grazie…

Presidente: …facciamo 10?… 5 bastano?

Botti: No, 5 minuti… giusto…

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Strana questa associazione a delinquere.

Interviene dopo le partite, a risultato acquisito, a colpo sicuro.

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Difesa Mazzini - Avvocato Botti

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Difesa Mazzini - Avvocato Botti – Napoli, 20 Settembre 2011

MP595503.MP3 0'27'' - 8'17''

Botti: …il Colonnello Auricchio, devo dire, non fa altro che arrampicarsi sugli specchi, e dice 'Ci sono state delle ragioni tecniche… i proprietari di quel ristorante erano amici del Presidente della Fiorentina, e il nostro intervento sarebbe stato un intervento di poco… poco efficace perché, chiaramente, scopribile' …onestamente, questa risposta lascia il tempo che trova, lì dove negli anni della tecnologia e dell'attività investigativa e captativa avveniristica, fermarsi davanti alle porte del ristorante di un amico del Presidente della Fiorentina è una risposta risibile… e, con un po' di malevola dietrologia, forse, ancora una, volta il cattivo uso del 358 fa sì che, magari, alcune selezioni di attività investigative sono state fatte a monte perché, forse… e ho il dovere di pensarci rispetto alla risposta di un ufficiale di polizia giudiziaria esperta… forse, quella captazione ambientale aveva dato un esito non utile ai fini dell'indagine e, quindi, si è pensato bene di eliminarla… alla fonte…

Pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca... come diceva quello... anche se l'Avvocato Botti, come dire, è stato facile profeta...

Mi riferisco all'intervista al "pentito" apparsa su un noto quotidiano sportivo qualche giorno prima del Natale scorso in cui al riguardo della vicenda Villa La Massa, così rispondeva:

Lei ha detto: cose che inizialmente c'erano, non ci stanno più. Cioè?

La storia dell'intercettazione ambientale a Villa La Massa, vicino Firenze.

E' il pranzo che secondo l'accusa rappresenta l'architrave del patto per salvare la Fiorentina. Andrea e Diego Della Valle da una parte, Mazzini e Bergamo dall'altra. Bene, e cosa non c'è più?

Di questo incontro si è saputo nell'arco di 4, 5 giorni, attraverso le intercettazioni. Il servizio era organizzato con telecamera e microfono direzionale. Se la cosa fosse stata fatta in un locale dove c'era gente e avendolo saputo un pò prima, si potevano mettere microspie dappertutto. Invece così, in pochissimo tempo, e non a Roma ma a Firenze, era difficoltoso. Con il microfono direzionale, a cinquanta, cento metri, senti quello che uno dice. E lo filmi con la telecamera. Però 'sta voce non s'è mai sentita... io so che l'hanno sentita... questa cosa è importante perchè là io so che non hanno parlato di niente. Questi qui hanno parlato ma non hanno detto niente di... magari pensi che Della Valle abbia detto a Mazzini: "Dai, famme vince, mandami quest'arbitro", che sarebbe stata una cosa penalmente rilevante. Invece, non hanno detto niente. Ci sono le immagini, Diego e Andrea che scendono dal furgoncino, che si sono incontrati con Bergamo. Hanno dato più rilevanza a questo che non facendo sentire l'audio.

Secondo lei, quindi, l'audio c'è?

Non secondo me. L'audio c'è.

La difesa della Fiorentina, durante il processo, ha puntato proprio sulla presunta esistenza di quest'audio...

La Fiorentina evidentemente qualcosa ha saputo... è come il fatto del "Libro Nero" (dell'Espresso, ndr), cioè, 'sto libro nero da là è uscito, non è un foglio, è tutta l'informativa e qualcuno l'ha data all'Espresso. Quindi, i buchi ci stanno. Della Valle qualcosa sa.

Come funziona un'intercettazione ambientale con il microfono direzionale?

E' una valigetta, c'è un microfono che somiglia ad una specie di pistola con una parabola. La punti verso il soggetto... ma da quel giorno non s'è saputo più nulla di questa cosa qua...

Siete un pò curiosi di sapere come il Tribunale ha definito la faccenda? Già, perchè, nel valutare la posizione dell'imputato Mazzini Innocenzo, a pagina 479 delle motivazioni della sentenza così si esprimeva:

Nè manca a suo carico l'indizio della presenza a taluno di quegli incontri, che il tribunale ha considerato come indici rivelatori della relazione indirizzata alla frode sportiva.

Fu osservato dai carabinieri a Colle Salvetti il 21/5/05, presente dall'inizio (vedi esame p.m. Moraca Gianluca ud.15/12/09); fu osservato dai carabinieri tra i partecipanti all'incontro a Villa La Massa, anche se, come già detto, e come fatto rilevare dalla difesa (vedi controesame avv.Botti teste Auricchio ud.13/4/10) un difetto di solerzia degli investigatori non consente di aggiuntivamente valutare i termini della sua esibizione in quella sede.

Sempre Forza Juve

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Difesa Mazzini - Avvocato Botti – Napoli, 20 Settembre 2011

MP595503.MP3 8'17'' - 24'22''

Botti: Ultimo argomento, a mio avviso importante da un punto di vista difensivo, è la sentenza del Giudice di Udienza Preliminare.

La sentenza, quella… non quella passata in giudicato che ho più volte richiamato, ma quella dell’abbreviato… quella di Giraudo… la sentenza con la quale il Giudice dell’Udienza Preliminare di Napoli ha condannato il coimputato, e ha ritenuto sussistente il reato associativo.

E’ inutile mettere la testa sotto la sabbia… è inutile ricordare ad un Tribunale composto da giudici della vostra esperienza e della vostra qualità… i limiti del 238, del 238 bis… mai norme avrebbero bisogno di un intervento legislativo significativo come queste qui perché, in qualche modo, in tanti processi significa scavalcare la verifica dibattimentale e veicolare delle fonti di prova quando... sono fonti di prova.

Allora, cominciamo col dire che non è stato realizzato neanche il giudizio di secondo grado su quella sentenza… ma mi rendo conto, perché è una sentenza scritta bene… è la suggestione del giudice che dovrà, in qualche modo… la suggestione, e anche la tentazione umana… del giudice che dovrà, in qualche modo, ricostruire per iscritto una vicenda processuale così vasta, così sfilacciata… beh, avere un canovaccio fatto anche in modo coerente e logico, è una grande tentazione… è inutile dire che dovete rifuggire da questa tentazione, ma soprattutto…

Allora, se questo tema della sentenza del Giudice dell’Udienza Preliminare è un tema che nella requisitoria è messo lì come la brace viva sotto la cenere… ebbene, allora se lo dobbiamo affrontare senza ipocrisie… perché poi io non mi sento garantito da un punto di vista… mi sento garantito da un punto di vista formale… è chiaro che voi se farete una sentenza non potrete prendere la sentenza dell’abbreviato ed utilizzarla… ma non vi è giudice… e la vostra qualità è nota… che nella sua motivazione non potrà riproporre un tema attraverso un’argomentazione simile.

E allora, per mia coscienza e per stare a posto con la mia coscienza difensiva, affrontiamo il tema della sentenza dell’abbreviato… che ha detto che c’è un reato associativo… però, se la sentenza del GUP è un elemento che può in qualche modo andare a condizionare la vostra decisione, e allora leggiamola insieme in maniera seria, e vediamo il giudice… per ritenere quali siano gli elementi certi dai quali ricavare la condotta associativa… e vediamo se questi elementi siano o meno riconducibili alla posizione di Mazzini… perché poi non si può buttare lì una sentenza… dice, tanto è un documento… questa storia “è documento” ormai, è un ponte levatoio verso il fascicolo del dibattimento in barba al 431 e a tutte le norme processuali perché io capisco che il giudice ha fame di carte perché ha voglia di capire… però in questo ponte levatoio poi entrano le suggestioni, e quella sentenza è una suggestione…

E allora, analizziamola non come una suggestione, ma come un dato processuale. Quali sono gli elementi che il giudice ritiene certi per stabilire la condotta partecipativa?… ebbene, vi sono due elementi ritenuti certi… il primo è quello delle schede svizzere… ebbene, siccome questo discorso delle schede svizzere è un discorso che è emerso in maniera continua nelle pieghe di questa istruttoria dibattimentale come elemento fondante della esistenza di una struttura associativa… ebbene, il tordo promotore la scheda svizzera non l’aveva… e la scheda svizzera non l’aveva… Auricchio, su questo, cerca degli equilibrismi… andate a rileggere la deposizione testimoniale sul punto, quando io gli faccio una precisa domanda… ‘Signor Colonnello, avete mai verificato l’uso di una scheda non intercettabile da parte di Innocenzo Mazzini?’ …Auricchio, ancora una volta, e lo dico con grande rispetto, fa un po’ la lepre… come l’aveva fatto rispetto alle domande sull’incontro in quel ristorante nel quale si sarebbe potuta avere la prova della esistenza… o forse della non esistenza… di una associazione… sulle schede svizzere dice ‘Beh, non è un aspetto dell’indagine che ho fatto io, non me ne sono occupato… ma comunque, non abbiamo riscontro che Innocenzo Mazzini sia stato dotato di schede non intercettabili’ …il riscontro c’è… quindi, il primo elemento ritenuto certo dal Giudice dell’Udienza Preliminare, e quindi sarà una suggestione, non sarà un dato formalmente utilizzabile… ebbene, lasciamolo fuori perché Mazzini, queste schede svizzere ritenute elemento fondante dell’accusa partecipativa, non le ha mai avute.

Altro elemento ritenuto questa volta anche nella requisitoria un elemento fondante della verifica probatoria certa della partecipazione all’associazione, sono gli incontri… gli incontri… Mazzini è capo e promotore perché partecipa agli incontri, e gli incontri sono tutti elementi fondamentali per la verifica di quella affectio societatis, e per la verifica dell’accordo fra i soggetti perché in quegli incontri si stabilivano le modalità attraverso realizzare… attraverso le quali realizzare le finalità dell’associazione… ebbene… e le mie fonti sono assolutamente autorevoli perché sono la sentenza dell’abbreviato, il principale teste d'accusa della Procura della Repubblica e la requisitoria… gli incontri richiamati come elemento fondante della prova associativa sono i seguenti… 21 Settembre 2004, 2 Dicembre 2004, 8 Febbraio… ehm, 21 Dicembre 2004, il terzo… 8 Febbraio 2005, 17 Febbraio 2005, 23 Marzo 2005, 30 Aprile 2005, 14 Maggio 2005, 21 Maggio 2005, 5 Gennaio 2001… sono questi gli incontri richiamati nella sentenza e nella requisitoria… io vi chiedo, ancora una volta, di andare a verificare a quali di questi incontri, Mazzini… promotore, tordo, senza scheda svizzera… avrebbe partecipato… secondo la ricostruzione effettuata dalla sentenza del GUP e dalla requisitoria, Mazzini avrebbe partecipato a 3 o 4 di questi incontri… il Pubblico Ministero si pone il problema che, se si utilizza un elemento probatorio come elemento fondante per la prova della responsabilità, bisogna trovare anche l’argomento che giustifica l’assenza del soggetto a quelle riunioni… e allora si dice, Mazzini partecipa o comunque viene informato… andate a verificare utilizzando le fonti che vi ho richiamato se è vero o non è vero che su queste riunioni Mazzini partecipa unicamente a 3 di questi incontri… non ha le schede svizzere, non partecipa agli incontri, passa la sua vita al telefono a millantare ruoli, posizioni e possibilità…

Ma vi è un altro argomento che da quella sentenza voi dovete ricavare… ma se io mi pongo il problema con altri soggetti… sono un promotore… di costituire un sodalizio criminoso… ne devo avere un illegittimo… o legittimo… vantaggio… questa è una storia a delinquere nella quale non è scorso un euro!… Signor Presidente e Signori del Tribunale… non è scorso un euro!… e allora, il vantaggio del capo e promotore, qual è?… il vantaggio penalmente rilevante qual è, Signor Presidente, Signori del Tribunale?… qual è?.… essere inserito in un mondo di una grandissima fascinazione… in quale aula di Tribunale vi sono le sedie rosse e i microfoni per ogni avvocato?… me lo dite?… fate i giudici, come me?… dov’è che facciamo i processi con questa attenzione pubblica… eppure, vivaddio, in questo Tribunale si fanno dei processi che hanno uguale dignità e uguale impatto… ebbene, siamo qui assediati da un punto di vista mediatico perché si parla di calcio… e allora, Mazzini in questo mondo ci voleva stare… è un peccato veniale… certamente… è un peccato molto veniale che ha pagato a carissimo prezzo… ma sovrapporre la fattispecie penale, la responsabilità penale a questa forma di vanagloria che chiunque in qualche modo interagisce col mondo del calcio ne viene contagiato in maniera indelebile… e il contesto nel quale abbiamo celebrato questo processo ne è la riprova più evidente e più lampante.

E allora, questo peccato, Innocenzo Mazzini lo ha pagato a carissimo prezzo perché da questo mondo è stato espulso a calci nel sedere… e in questo mondo è stato trattato… e lo ha scoperto attraverso le indagini… come il tordo promotore.

Vi è l’ultima telefonata a cui faccio riferimento… che è un altro capitolo… piccolo capitolo di quest’indagine… che ha fatto molto soffrire Innocenzo Mazzini.

Chiedo al Tribunale di andare a riguardare le altre… le telefonate che riguardano una cena che si doveva tenere a Colle Salvetti, a casa di Bergamo. Ed era una cena durante la quale, sempre secondo la ricostruzione della Procura della Repubblica, il designatore Bergamo vuole ottenere garanzie sulla continuità del suo ruolo all’interno dei vertici calcistici. Quindi è una cena importante… secondo la requisitoria… è una cena che si prepara attraverso molte telefonate… e io vi chiedo di verificare come il capo e promotore viene vissuto dagli associati rispetto a un momento fondante della vita dell’associazione… una cena per stabilire il futuro di chi, poi, rispetto alla gestione arbitrale ha un ruolo, vivaddio, quanto meno formalmente più significativo di Mazzini… mi riferisco alla telefonata numero 8760 del 18 Maggio 2005 tra Bergamo e la Fazi… e ancora la telefonata numero 47943 del 20 Maggio 2005 fra Bergamo e la Fazi… si parla delle persone che dovevano partecipare a questa cena… ‘Io’, dice la Fazi… ehm, dice Bergamo… ‘Io non ho capito… chi è il terzo che devi invitare?’‘E’ Mazzini’‘Aahh, no, ti prego… sminuisci tutto’ …telefonata successiva… ‘Bisogna prendere tempo… bisogna prendere tempo, tanto poi lo viene a sapere cosa gli invento… andateglielo a dire che qui non si discute di tarallucci e vino’ …Mazzini, poi, parteciperà a questa cena, parteciperà a questo incontro… e questo incontro viene richiamato nelle fonti d'accusa come elemento fondante della prova associativa.

Ma ritorniamo all’inizio, per concludere. Salviamo le intercettazioni telefoniche da ogni limitante intervento legislativo… ma quando una Pubblica Accusa vi propone e vi chiede una affermazione di responsabilità su questa fonte di prova, e allora il problema per voi diventa serio… cioè, non possiamo andare alla parcellizzazione dell’ascolto suggestivo per individuare la responsabilità… perché bisogna che poi l’accusa organizzi in maniera più ricostruibile la sua ipotesi… se io sono capo e promotore, se le schede svizzere sono un elemento fondante del vincolo associativo, se nelle riunioni si discute delle attività dell’associazione, se l’associazione realizza i suoi fini attraverso la scelta di arbitri compiacenti… ebbene, voi dovete collocarlo Innocenzo Mazzini… voi dovete collocare la condotta di un soggetto che deve essere condannato secondo il Pubblico Ministero addirittura come capo e promotore… dovete spiegarmi perché… andatevi a rileggere, oltre alle telefonate fra Bergamo e la Fazi che tanto hanno fatto soffrire Mazzini… perché ha avuto la plastica dimostrazione di quanto quello che ha detto Luciano Moggi è vero… non contava niente, non era in nessuna considerazione, rappresentava il calcio dilettantistico… persino alla cene… per arrivare a questa cena fanno cinque telefonate… leggetevele tutte e cinque quelle telefonate che vi ho richiamato per stabilire se è plausibile... ma da un punto di vista logico prima che da un punto di vista giuridico… che il capo di una associazione debba essere così filtrato prima di arrivare a sedersi a tavola, a cena dell’associato Bergamo per stabilire del futuro del suo sottoposto… Signor Presidente, Signori del Tribunale, questo, ripeto, è la logica prima della valutazione giuridica…

Io ritengo di aver occupato già troppo tempo perché il mio collega dovrà affrontare i singoli capi di imputazione.

Ritengo doverosamente che il Tribunale debba mandare assolto Innocenzo Mazzini dai reati a lui contestati perché il fatto non sussiste o quanto meno per non aver commesso il fatto… rappresenteremo poi con delle conclusioni scritte più dettagliate l’esito di queste discussioni… grazie.

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Difesa Mazzini - Avvocato Bratti – Napoli, 20 Settembre 2011

MP595503.MP3 24’30’’ - 37'40''

Presidente: Prego, Avvocato Bratti…

Bratti: Avvocato Bratti in difesa di Innocenzo Mazzini. Io anticipo al Tribunale che cercherò di contenere nel minimo la durata del mio intervento… cercando anche, ovviamente, di evitare profili possibili di eventuali ripetizioni… e mi occuperò, come già è stato detto, sostanzialmente dei reati fine, delle singole frodi sportive, delle singole partite che si assumono alterate.

Il mio intervento è sostanzialmente diviso in tre momenti diversi. Il primo, che noi riteniamo assolutamente preliminare, e che è finalizzato a verificare quella che è la sussistenza… possiamo dire anche la credibilità… di quella che è la premessa che ritiene… che è stata argomentata dalla Procura nella contestazione delle partite alterate. Mi rivolgo quindi alle cosiddette operazioni di salvataggio della Lazio e della Fiorentina.

La seconda parte… verificheremo in maniera molto veloce… farò il professorino, non ne sono capace… quali sono gli elementi idonei a configurare il delitto di frode sportiva… ma con un particolare accento a quale è stata l’opzione ermeneutica che ha scelto il Pubblico Ministero… e, soprattutto, quali sono le prove che prima ci ha portato in dibattimento e quelle che sono uscite dal dibattimento…

In ultimo… cercando assolutamente di evitare clima da “Domenica Sportiva”, da “90°”… vedremo i cinque singoli episodi che sono stati contestati al Mazzini.

Ma, andiamo con ordine… quindi, primo punto, salvataggio della Fiorentina.

Eh, la Procura ricostruisce l’operazione salvataggio della Fiorentina partendo molto da lontano… e ritiene che i singoli episodi di frode sportive… di frode sportiva siano, come dire, uniti in un unico momento che costituisce un più ampio disegno che prende lo spunto… il momento iniziale è costituito dalla vicenda che ha portato… e di cui, ovviamente, avrete già sentito parlare in questo dibattimento… che ha portato all’elezione di Carraro e di Galliani, rispettivamente al vertice della Federazione Italiana Gioco Calcio e della Lega.

La Procura ci dice che in quella fase si crearono due gruppi: l’uno che spalleggiava e supportava Galliani, l’altro che spalleggiava e supportava Abete. In base, e soltanto in base, all’elezione di Carraro, la Procura ritiene che vi fossero due gruppi antagonisti e che vi fu una feroce campagna eletttorale. Continua la Procura… ‘Questo tipo di conflitto generò una attività ritorsiva…’ …proprio così, “ritorsiva”‘…che si concretizzò nella prima parte del campionato di calcio 2004/2005 nel danneggiare volontariamente la società Fiorentina condizionando, a sfavore della stessa, una serie di risultati di partite’ …partite, tra l’altro, non meglio specificate…

Ultimo corollario conseguenza di questa tesi è che visto l’avvicinarsi della fine del campionato, visto il fatto che la Fiorentina era quasi in Serie B, la Procura dice… i Della Valle, come dire, vengono a più miti consigli… modificano, attenuano il loro atteggiamento antagonista… e ottengono il cambio… lo scambio… tu, modifichi l’atteggimento, e io ti permetto di salvarti.

E’ questa l’operazione salvataggio Fiorentina… null’altro. E, come vedremo, nessuno di questi punti trova riscontro… anzi, tutti sono stati smentiti da questo dibattimento.

E cominciamo col primo. Non è vero che c’era un conflitto all’interno della Lega e della Federazione nel momento in cui c’è stata la votazione. Se contrapposizione iniziale c’è stata, è stata risolta con un chiaro compromesso… non c’è stato nessun vincitore, non c’è stato nessun soccombente… e questo, non perché lo dice un povero avvocato come me, ma ve lo ha detto lo stesso Abete… quando è venuto Abete in dibattimento, vi ha chiaramente detto che l’elezione di Carraro è stata un compromesso… il programma stilato… e non il giorno dell’elezione… perché stiamo parlando di un momento temporale che è certamente datato 14 Febbraio 2005… ma il compromesso… e questo, come dire, è un dato che si evidenzia dai giornali… che, tra l’altro, sono stati acquisiti… è datato metà Gennaio… circostanza, tra l’altro, rilevante anche per quanto riguarda il salvataggio della Lazio… ma ne parliamo dopo…

E questo che significa?… che è una circostanza del tutto incompatibile con la versione data dal Pubblico Ministero… tra l’altro, a testimonianza dell’accordo… e quindi, della non sussistenza di una corrente antagonista?… corrente conflittuale in palese conflitto con l’altra… è la circostanza che come Vice Presidente di Carraro… quando è stato eletto Carraro… è stato eletto Zamparini che era, come dire, uno dei Presidenti che appoggiava Abete… altro che conflitto!… altro che battaglia elettorale!… altro che vincitori!… altro che vinti!

Ma, vediamo il secondo punto… la Procura ci dice che c’è stata attività a modificare… questo, prima… risultati delle partite a svantaggio della Fiorentina. Bene, penso ci sia bisogno che io vi dica che l’intero campionato di calcio è stato attenzionato… dall’inizio alla fine… perché, se è vera questa tesi, noi non troviamo nessun capo di imputazione che vede la Fiorentina come parte offesa… perché non c’è nessuna telefonata che evidenzia atti fraudolenti finalizzati a danneggiare la Fiorentina?… concreti, veri, seri, reali… secondo quello che è l’orientamento giurisprudenziale che vi hanno più volte richiamato… perché non ce ne sono?… perché non c’è stata nessuna attività in danno della Fiorentina… e il Pubblico Ministero, abilmente… perché di questo gliene dobbiamo dare atto… perché la tesi, a differenza di quella che vedremo sulla Lazio, la tesi dell’operazione salvataggio della Fiorentina è suggestiva… perché ha introdotto un momento iniziale che abbiamo visto, ci ha introdotto minuziosamente anche quest’altro passaggio… e poi, continua… eh, perché ci dice che la Fiorentina andava male, i Della Valle non sapevano cosa fare… e, proprio il 20 Aprile… successivamente a quella che è indicata come un’altra partita terribile che è Fiorentina-Messina dove accadono una serie di cose che io non vi ripeterò, una serie di circostanze sfavorevoli dove la Fiorentina prende gol nei minuti di recupero… secondo la Procura, avviene il Patto…

Quindi, io, gruppo antagonista, smetto di fare l’antagonista… e tu, sodalizio, mi permetti di salvarmi. E, ovviamente, il gruppo in questo caso avrebbe dovuto controllare le partite di gioco che la Fiorentina avrebbe dovuto sostenere al momento del Patto fino alla fine del campionato… controllando, ovviamente, non solo la gestione della gara, ma anche, come momento a monte, la designazione degli arbitri… noi di questo parliamo…

Ebbene, se questa tesi fosse vera, noi, a partire… lo ripeto ancora… dal 20 Aprile, dovremmo trovare che le partite della Fiorentina dal 20 Aprile fino alla fine del campionato… dovevano tutte avere un condizionamento a vantaggio della squadra di Della Valle…

E vediamo… perché il 24 Aprile c’è subito una partita… Bologna-Fiorentina… la partita non vede la vittoria della Fiorentina… la partita finisce 0-0… e addirittura va ad arbitrare quello che Mazzini nella telefonata che è successiva al sorteggio… che voi non troverete mai una telefonata di Mazzini che anticipa un sorteggio, ma sempre dopo… dice ‘Bertini?… Ah, è un grande, un grande… Bertini è un grande’ …Bertini non aiuta la Fiorentina, la Fiorentina non vince la partita… e l’investigatore ci dice che questa partita non era stata attenzionata… io c’ho messo un po’ di tempo… perché sono un po’ tonto… a capire cosa significava per Auricchio “Non attenzionata” …poi dopo vedremo che lui non attenzionava solo le partite che la Fiorentina non vinceva…

E continuiamo, 30 Aprile… ed è un’occasione, per l’associazione, straordinaria… perché il 30 Aprile si gioca Fiorentina-Milan… la Fiorentina è in Serie B… perché è in Serie B al momento in cui gioca con il Milan… tanto è vero che, come dire, l’accusa potrebbe trovare spunto per la sua tesi dal fatto che mandano ad arbitrare De Santis… si potrebbe dire, usando un termine, permettetemi, poco aulico… si potevano prendere due piccioni con una fava… perché se è vero che l’associazione aveva come obiettivo finalistico anche quello di consentire lo scudetto alla Juventus, e se è vero che il salvataggio della Fiorentina doveva permettere la salvezza alla Fiorentina… allora, la vittoria, o un pareggio della Fiorentina avrebbe consentito entrambe le cose… l’incontro termina con la vittoria del Milan… e la cosa più suggestiva, la cosa più incompatibile con la tesi accusatoria è che vi fu un errore clamoroso da parte del De Santis che non sanzionò un fallo da ultimo uomo in favore della Fiorentina…

La Procura stessa si accorge che c’è qualcosa che non va… che l’accordo zoppica… che in realtà, come dire, ci ha detto la premessa, ma nessun vantaggio può essere conseguito… e allora, esce fuori l’incontro di Villa La Massa… esce fuori l’incontro di Villa La Massa, e già un dato è significativo… è significativo il fatto che se c’è un’associazione, e c’è un patto, l’incontro tra tutti quelli che fanno il patto avviene a due giornate a due giornate dal termine del campionato?… che senso ha?… che efficacia dimostrativa ha rispetto all’obiettivo finalistico, se l’azione finalizzata a conseguire la salvezza è iniziata un mese prima?

Ma, tant’è, la Procura ci dice ‘C’è stato l’incontro’… e da quell’incontro, come dire, rivive il patto?… aumenta l’efficacia?… intendiamola così, ma quali sono i contenuti dimostrativi che ci ha fornito la Procura?… abbiamo gli esiti, gli sviluppi?… nulla!… abbiamo un incontro tra quattro, cinque uomini… non in Sila o sull’Aspromonte, ma sulle colline toscane… non in una chiesa sconsacrata, ma in un relais a cinque stelle…

Allora, perché dare il senso di un incontro segreto… avevamo già il titolo “Mazzini e i suoi carbonari”… quando in realtà, questo incontro non è stato poi così segreto… quale efficacia dimostrativa può avere questo incontro?… io questo vi chiedo… quale?

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Difesa Mazzini - Avvocato Bratti – Napoli, 20 Settembre 2011

MP595503.MP3 37'40'' - 50'15''

Bratti: Ma, andiamo avanti, perchè… e dico andiamo avanti perché noi possiamo ancora continuare ad aderire all’interpretazione del Pubblico Ministero… e dire, “Abbiamo iniziato male… effettivamente forse questo gruppo antagonista non c’era… effettivamente la ritorsione è difficile da provare perché non abbiamo un capo di imputazione… il Patto iniziale zoppicava… e l’incontro, come dire, non abbiamo i contenuti, però è un dato… facciamo ricorso alla prova logica perché tutte le partite successive all’incontro vedono la Fiorentina vincente” …per voi sarebbe più semplice… prova logica, l’incontro è un dato neutro, non avete la prova, ma avete la prova successiva che le partite successive hanno visto la Fiorentina salvarsi, salvarsi agevolmente perché le ha vinte tutte…

E invece non è così… perché il giorno dopo l’incontro… che avviene il 14 Maggio, e quindi siamo al 15 Maggio… avviene forse l’incontro che è decisivo per la salvezza della Fiorentina… stiamo parlando di Fiorentina-Atalanta… la Fiorentina non vince l’incontro… nonostante il Patto… ma quello che rileva, e che, come dire, stimola la mia curiosità, è che se noi premettiamo che in questa operazione salvataggio… e su questo mi auguro che non temo smentite, sono certo di questo… non si fa uso di nessuna scheda riservata… e quindi tutte le telefonate sono quelle che emergono alla luce del sole… allora, se davvero vi fosse stato un patto, perché… visto il risultato negativo della Fiorentina che non vince una sfida determinante con una diretta concorrente… perché successivamente non trovate nessuna telefonata di lamentela?… nessuna!… se io faccio un patto, mi aspetto un risultato… e il Patto era datato 20 Aprile, il risultato non è mai arrivato… voi non lo troverete mai…

Ma forse, come dire, la successiva andrà meglio… nemmeno!… perché a Roma, Lazio-Fiorentina, si consuma un altro errore… ve lo indicherò solamente… il famoso fallo di Zauri non sanzionato… la partita finisce 1-1, e la Fiorentina si sente estremamente danneggiata…

L’ultima occasione per l’associazione di dimostrare il suo potenziale è quella dell’ultima giornata di campionato… Fiorentina-Brescia… la Fiorentina ha un unico risultato, che è la vittoria… quindi… io, rispetto ad un sodalizio che viene ritenuto come capace di alterare qualsiasi risultato e qualsiasi designazione, mi sarei aspettato un arbitro ritenuto sodale… quanto meno… un associato… quanto meno… uno che condiziona perché è amico… invece, per Fiorentina-Brescia, la gara più importante, che determina di fatto la salvezza della Fiorentina, viene mandato il miglior arbitro in circolazione, Collina… a garanzia della imparzialità… il più onesto…

Non c’è la prova della divisione tra i gruppi, non abbiamo la prova dell’attività in danno della Fiorentina, non abbiamo la prova dell’attività a favore della Fiorentina…

Si potrebbe però obiettare che in ogni caso gli elementi posto a sostegno del Pubblico Ministero e della sua tesi sono in realtà ricavati da una serie di dati delle intercettazioni. E quindi, dice, anche se, come dire, la tesi è illogica, è incongruente, non è motivata adeguatamente, i dati delle intercettazioni sono insuperabili… c’è una data che lega il Patto, e ci sono delle intercettazioni che fanno riferimento ad atti fraudolenti… ma vediamoli, perché non è così…

Conversazione numero 10435 del 21 Aprile 2005… il contesto è… tra l’altro che è sempre importante, ma non devo certo dirlo io per valutare le intercettazioni… è quello del dopo Fiorentina-Messina… ho già fatto un passaggio in precedenza… partita davvero drammatica per le sorti della squadra di Della Valle che prende un gol nella fase di recupero… Mazzini chiama Della Valle… ehm, Della Valle chiama Mazzini… ma io su questo, come dire, sono possibilista… voglio fare il perito e dire è stato Della Valle che ha chiamato Mazzini perché la personalità di Mazzini è emersa, è chiara… la volontà di appropriarsi del dato, della… di utilizzare un dato a favore era, come dire, unica… magari avrebbe chiamato lui dopo 20 minuti per approfittare del vantaggio… e Della Valle gli dice ‘Innocenzo, guarda, adesso sono proprio giù… guarda, Innocenzo, la squadra sta andando male’ …e gli dice ‘Tu sei un fiorentino, l’unico che mi può dare una mano sei tu… guarda sei tu… sei l’unico che mi può tutelare in questo momento perché io mi sento così’ …e continua poi ‘Bada, tutelare in modo legale… attenzione, io non sto parlando di niente…’ …questa telefonata per la Procura segna l’inizio del Patto… tutelare… segna l’inizio del Patto…

Conversazione numero 10438, sempre dello stesso giorno, 21 Aprile 2005, ore 15.56… la conversazione è tra Innocenzo Mazzini e Sandro Mencucci… i due commentano la giornata negativa della Fiorentina, e anche… lo dico francamente… tra Mazzini e Della Valle… Mazzini ‘Bada che comprare e vendere le partite non va mica bene… l’unica cosa che si può fare… importante e vera… è quella del 50 e 50… cioè, ti mandano un arbitro che dia il 50%… di più non c’è da fare’ … e risponde Mencucci ‘Beh, qui nessuno vuole di più… è che non vogliamo di meno’, riferendosi ai torti arbitrali ricevuti… e ancora Mazzini… per precisare il concetto, come se non si fosse espresso a sufficienza… dice ‘Bada che cambiare registro non vuol dir mica andare a comprare le partite… cosa...’, continua Mazzini… ‘...che io non ti dirò mai di fare’

Queste sono le due telefonate che secondo l’accusa rappresentano l’inizio del Patto tra il sodalizio e la Fiorentina in cambio della salvezza della stessa.

Ma… io continuo ad aderire alla tesi accusatoria perché mi si potrebbe dire Mazzini è un camaleonte… Mazzini adopera cautela nel primo approccio, e non è importante il rapporto tra il Mazzini e la Fiorentina… quindi, Della Valle e Mencucci… ma è importante quello che si dicono i sodali… eh, vediamo allora cosa si dicono i sodali…

La conversazione che rileva è quella tra Mazzini e Giraudo del 26 Aprile 2005, ore 17.25, numero 11150… contesto… secondo l’accusa c’è già stato il Patto… abbiamo visto le due telefonate… una tra Mazzini e Della Valle, l’altra tra Mazzini e Mencucci… già ci sono state… Mazzini interloquisce con Giraudo, e dice riferendosi ai Della Valle ‘Ah, poi mi hanno cercato…’‘Cosa hanno detto?’‘Vogliono salvarsi’ …anche qui, libera interpretazione, come ormai vi siete abituati a vedere anche voi, a sentire… di Mazzini… e quindi, mi fermo un attimo prima di continuare a leggere… io mi aspetto che nella conversazione tra due che non sono semplici sodali… nella conversazione tra due che sono i capi e promotori del sodalizio che va a condizionare tutte le partite della Serie A, si affronti l’argomento salvezza della Fiorentina… e in qualche modo, come dire, anche indirettamente ci si possa riferire ad una fraudolenza… ma anche tirando in ballo Bergamo più o meno direttamente… non c’è nulla!… anzi, i due sodali, i due capi e promotori, concludono l’intervento, innanzitutto parlando di altro… delle comproprietà che era necessario discutere con la Fiorentina e Della Valle… ma per quello che rileva i nostri fini, è importante un passaggio… e lo leggo… dice Mazzini ‘Certo che se questi si vogliono salvare devono fare la partita come se fosse la finale di Coppa del Mondo… giocare alla morte…’ …questa è la conversazione che segue il Patto, questa è la conversazione tra i due capi e promotori…

Ma… ve n’è un’altra… perché se noi dovessimo ritenere davvero Mazzini tordo… com’è… e Giraudo non poi completamente questo capo e promotore di grande potenza… e ritenere che l’unico vero albero del male sia Moggi… vi è una telefonata tra Moggi e Della Valle nella quale dovremmo finalmente vedere questa attività fraudolenta… e questa telefonata, tra l’altro, è anche più successiva, più in là coi giorno… si parla del 2 Maggio 2005… quindi, come dire, questo Patto aveva già iniziato a camminare da solo… Della Valle chiama Moggi… tra l’altro, per disdire un incontro a Capri… è sconfortato per l’ennesimo errore arbitrale ai danni della Fiorentina… era successiva alla partita Fiorentina-Milan… e Moggi cosa ci dice, cosa dice a Della Valle?… dice, forse, ‘Ci penso io’?… dice, forse, ‘Parlane con il mio fido scudiero Mazzini’?… no!… la risposta di Moggi… il dominus del sodalizio, quello che viene indicato dalla Procura come il capo e promotore… dice ‘Tu devi andare a farti sentire forte… devi fare sentire la tua presenza… e questo non per darti dei vantaggi… ma per non darti degli svantaggi’ …ancora, ricorre sempre, costante, perennemente il tema della tutela… il tema della tutela… ma, io non vedo attività fraudolenta… non c’è mai un passaggio su alcuna attività fraudolenta…

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Difesa Mazzini - Avvocato Bratti – Napoli, 20 Settembre 2011

MP595503.MP3 50'15'' - 58'10''

Bratti: Salvataggio della Lazio. Rispetto a quanto detto in precedenza… dove abbiamo dato atto dell’affascinante, suggestiva ricostruzione del Pubblico Ministero che ha inserito una serie di passaggi… qui, permettetemi, non c’è né testa, né coda… nulla!

Si assume… perché la vicenda genetica è sempre uguale… io non… eviterò profili di ripetizione, ma qui l’aspetto è diverso, è collaterale… si assume che nell’ambito della vicenda… sempre a cavallo tra la fine del 2004 e il 2005 che ha portato alla rielezione di Carraro e di Galliani… Lotito, opera un intervento presso le massime cariche dirigenziali della Federazione al fine di consentire alla Lazio un vantaggio, di migliorare la classifica… e quindi, sempre secondo la Procura, allaccia, intreccia, una serie di rapporti specificatamente con Carraro e con Mazzini al fine di fare pressioni sui designatori.

A differenza, però, della tesi ‘Operazione Salvataggio Fiorentina’, qui non ci sono dei passaggi successivi perché l’opzione ermeneutica scelta dalla Procura è quella di dire "Vabbè, ci sono questi rapporti politici… per me questi costituiscono non solo la genesi, non solo l’antecedente, ma sono anche la chiave di lettura per le ulteriori fonti probatorie", che in questo caso, come vi ha detto prima l’Avvocato Botti, sono costituite dalle intercettazioni tra Lotito e Mazzini.

Anche qua, c’è uno scambio elettorale, nell’ottica accusatoria. Ma anche in questo caso, la tesi fallisce miseramente.

Sappiamo che Carraro era esponente della Lega Calcio Professionisti, sappiamo che vi era già stata una votazione il 10 Dicembre 2004, sappiamo anche, e non lo ripeterò, del compromesso e l’elezione a Febbraio.

Ma tutte queste circostanze, rendono evidenti l’illogicità e l’inutilità di una necessità di affidarsi al voto di Lotito. Questo, per tre motivi.

A) Lotito aveva già votato. E’ vero, era a scrutinio segreto, ma Carraro, come dire, aveva già l’appoggio della Lega.

La seconda. Nella seconda votazione, badate bene che il voto di Lotito non rappresentava altro che 1/42 del 17% dei voti… Lega Professionisti che rappresenta il 17% dei voti, composta da 42 squadre.

Ma, causa assorbente, l’accordo. L’accordo già intervenuto… come detto prima, ecco perché era importante datarlo… a metà Gennaio. Accordo, tra l’altro, evidenziato dalla stampa nazionale.

Ma vi è di più, perché è lo stesso Carraro che definisce l’ambito dei rapporti con Lotito… dicendo che era uno che era appena entrato nel mondo del calcio, inesperto, che aveva preso una squadra disastrata, piena di debiti… e che quindi non aveva nessun peso specifico… nessuno…

Ma la Procura continua, e dice… ‘L’intervento di Lotito, in realtà, ha un effetto. Qual è l’effetto? Sono le telefonate, una in particolare, che Carraro fa a Bergamo, e riscontrate e riscontrabili tra le successive conversazioni tra Carraro e Mazzini.’ …tra Mazzini e Lotito, chiedo scusa… anche questo potrebbe essere suggestivo… ma non lo è, perché il dato rilevante del passato in giudicato della sentenza dell’Udienza Preliminare… che modifica, che ridimensiona, che demolisce il ruolo di Carraro all’interno di questa struttura… non può non avere riflessi su tutto l’impianto accusatorio del Pubblico Ministero.

E vediamo anche perché… i contatti che la Procura ci indica sono abbastanza schematici… Carraro chiama, su sollecitazione di Lotito, Bergamo… questo è il primo contatto…

Entra in scena Mazzini… sollecitato da Lotito, chiama i designatori… chiama prima Pairetto, che nulla sa, e non entra in scena… chiama Bergamo, e riferisce della vicenda e della telefonata… Mazzini riferisce a Lotito…

Questa è la premessa logica-fattuale del salvataggio della Lazio… e, in quest’ottica, vi è già un primo… una prima perplessità… il capo e promotore… posto che l’unico soggetto attivo che interviene sui designatori è proprio Carraro… il capo e promotore di una associazione criminale… di questa banda di criminali che dovrebbe essere capeggiata da Mazzini… entra in scena in una fase residuale, non ha nessuna condotta attiva… mi sembra, come dire, una tesi assai incomprensibile…

Se poi supponiamo anche come veritiera la circostanza che esiste davvero, nel campionato 2004/2005, una associazione che va a condizionare i risultati di calcio, ma perché allora il salvataggio della Lazio è ad opera di Carraro?

Si dirà… ma quello era, anche lui, in […] … no!… non c’entra con l’associazione… mi sembra, come dire, una tesi logica… per me, no!… non lo è… e l’unico soggetto attivo nel salvataggio della Lazio, è un soggetto che non c’entra niente con l’associazione!

Ma vi è di più perché la famosa telefonata… che è quella del 5 Marzo… dove Bergamo viene pressato da Carraro… che è stata prima anche letta… in realtà, non c’è dubbio sull’interpretazione che è stata fatta… data da Bergamo a quella telefonata… eh!… perché su questo, sia il TAR… dopo, magari, ne vedremo un passo rispetto all’analisi del reato fine… sia la Cassazione, hanno stabilito un punto, sulla circostanza… ovvero, che Carraro si esprime nel pieno esercizio di un diritto, chiedendo non un aiuto alla Lazio, ma esortando Bergamo a fare attenzione perché la Lazio aveva avuto già troppi errori arbitrali…

E allora, anche qui… non abbiamo la genesi… la tesi è fallita in partenza… la chiave di lettura, per interpretare tutte le altre intercettazioni, non c’è… perché era legata a questo tipo di interpretazione… l’intervento, l’operato di Carraro è legittimo… il salvataggio della Lazio non esiste!… non possiamo che ritenerlo così…

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Difesa Mazzini - Avvocato Bratti – Napoli, 20 Settembre 2011

MP595503.MP3 58'10'' - 1h09'56''

Bratti: Ma, nonostante sia questa l’interpretazione del Pubblico Ministero che è legata alla contestazione dei reati fine… quindi, Lazio-Parma, Chievo-Lazio… come momenti di quest’unico disegno… uguale a Lecce-Parma e Fiorentina-Chievo… come dire, io, sono pronto a scendere in campo, e dire che è possibile sostenere che nonostante non vi sia salvataggio della Lazio, e nonostante che non vi sia una operazione associativa finalizzata a salvare la Fiorentina… è possibile, in ogni caso, che vi siano concretamente, singolarmente, astrattamente e/o concretamente singole condotte fraudolente che riguardano i reati fine.

Il Pubblico Ministero… e qui vengo alla seconda parte del mio programma che vi ho espresso in precedenza… il Pubblico Ministero ci ha parlato del reato di frode sportiva… e ci ha indicato lo stesso come reato di pericolo presunto… io posso anche condividere questa impostazione… quello che non condivido… in realtà perché il Pubblico Ministero, volontariamente, si è ben guardato dal definire il concetto… perché ritengo che non gli convenisse farlo… e cosa sia il reato di pericolo presunto, cosa è… perché il reato di pericolo presunto non può essere certamente un’idea… non può essere certamente una manifestazione di pensiero che emerge da una intercettazione telefonica… manca l’evento, lo sappiamo… ma noi dobbiamo, comunque, sempre, individuare una condotta… sappiamo che lo schema al quale dobbiamo tendere nella valutazione di questo tipo di ipotesi delittuosa è quello dello schema dei delitti di attentato nei quali la condotta integratrice del reato è connotata dagli atti diretti verso il risultato antigiuridico… e questo, come dire, a prescindere… ma lo sappiamo dal verificarsi dell’evento.

La circostanza che si tratta di uno schema cosiddetto a forma libera… quindi, dove la condotta non viene identificata, ma si lascia ampia discrezionalità purchè la stessa sia idonea al raggiungimento dello scopo… che cosa ha comportato?

Ha comportato che… insomma, da quando sono stati inseriti questi reati nel codice, giurisprudenza e dottrina si sono affannate per far sì di delimitare l’ambito di operatività di tale condotta… e questo, per non andare in contrasto con il principio di tipicità di cui all’articolo 25 della Costituzione.

Io non voglio annoiarvi su questo punto… e mi riporterò integralmente al profluvio di documentazione giuridica che vi è stata depositata dall’Avvocato Gentile. E’ inutile leggere massime uguali o diverse.

Però, l’unico passaggio che faccio, è rispetto al risultato… perché il risultato di questi anni di giurisprudenza… sono tutti concordi nel ritenere che per avere rilevanza la condotta di attentato ha necessità di avere due profili: idoneità e univocità. E noi, è a questi profili che dobbiamo rivolgerci per verificare in concreto la condotta contestata agli imputati.

E quindi, ritenendo, in ogni caso, non punibile, non rilevante, non idonea, non univoca… il chiacchiericcio, l’idea, le conversazioni telefoniche… il primo segmento di condotta, che è certamente rilevante ai fini della designazio… ehm, ai fini dello svolgimento di una gara, è certamente la designazione arbitrale.

E quindi, chiediamoci… il momento della designazione arbitrale… e quindi, l’eventuale atto fraudolento teso, finalizzato a modificare la designazione… può essere strumento idoneo per alterare una gara?… può essere strumento idoneo per configurare il reato di cui all’articolo 1 della 401 dell’89?

La designazione arbitrale è certamente una parte necessaria dell’incontro di calcio… è una parte necessaria, ma è una parte preliminare… non ha, secondo me, un’efficacia concreta, diretta rispetto all’alterazione della gara se non è connotata da un altro momento… che è quello successivo… che è l’avvicinamento, l’induzione da parte del designatore, o di chi per lui, proprio all’arbitro che è designato fraudolentemente… col fine, con lo scopo, quindi col dolo specifico di alterare il risultato a vantaggio di una delle due squadre… è questo l’atto idoneo!… non quello in precedenza… e questo è anche l’orientamento dei giudici di Torino, che, nella loro richiesta di archiviazione, così motivano… mi permetterà il Tribunale di leggerne un passo…

‘Perché si possa ritenere sussistente il reato, perché si possa parlare di alterazione del corretto svolgimento di una partita di calcio, non è sufficiente la prova che sia stato scelto da Pairetto…’ …all’epoca, insomma, era Pairetto indagato a Torino… ‘…per una partita della Juventus, un arbitro o un assistente in modo fraudolento, ma va anche provato che proprio quell’arbitro, o quell’assistente, è stato scelto perché era disponibile volutamente ad alterare il risultato.’ …ecco quindi, come è necessario il doppio passaggio… designazione fraudolenta, accordo con l’arbitro… chiudono i giudici di Torino dicendo… ‘Analogamente, eventuali contatti tra il designatore arbitrale e il dirigente di una squadra, prima della designazione dell’arbitro, costituiscono di per sé considerati condotta inidonea a configurare il reato.’ …ed è questa, l’opzione ermeneutica che abbracciamo nel valutare i reati fine.

E chiediamoci ora, qual è quella che è stata scelta dal Pubblico Ministero… il Pubblico Ministero, rispetto alla moltitudine di capi di imputazione contestati… non mi riferisco solo ai miei, benchè siano cinque, ma all’intero procedimento… mi sarei immaginato un profluvio di documentazione probatoria relativa alla… l’inserimento degli arbitri nelle griglie… mi sarei aspettato un profluvio di documentazione probatoria rispetto al concetto di alterazione in concreto della partita… e mi sarei aspettato un profluvio di documentazione probatoria anche rispetto al momento ‘Attività fraudolenta della designazione’ … il Pubblico Ministero non ci dice nulla… non abbiamo una riga, non abbiamo una pagina, non abbiamo un teste che ci va a confermare una possibile tesi sull’alterazione delle griglie… non abbiamo nulla rispetto alle alterazioni delle partite…

L’unico dato a cui si aggrappa il Pubblico Ministero è la… a parte la delirante e inutile deposizione di Cellino, che ci dice “Forse c’era qualche problema di sorteggio” …ma non c’era nessuna prova… lo dico per onestà, ma non c’è nulla… dicevo, l’unico dato a cui si aggrappa il Pubblico Ministero è la deposizione di Martino Manfredi.

E’ chiaro… nonostante io in premessa vi ho detto che… l’appoggio, come dire… lo spunto giuridico a cui tendiamo… quello di rilevare l’alterazione nel secondo momento della condotta fraudolenta… è chiaro che se il Pubblico Ministero c’avesse fornito la prova dell’alterazione di tutte le designazioni arbitrali, questo poteva costituire un grande problema… al di là dell’opzione ermeneutica che uno sceglieva… ce ne rendiamo conto di questo…

Ma, Manfredi Martino cosa ci dice?… a parte il fatto… l’opportunità di scegliere come teste un soggetto che sostanzialmente concorre nella condotta fraudolenta… se si assume che condotta fraudolenta ci sia… perché, chi era che materialmente metteva i bigliettini?… Manfredi Martino!… Pairetto sceglieva la squadra, e un giornalista di turno sceglieva la squadra… questo ci dice Manfredi Martino… ma, per quello che a noi serve, come dato probatorio, cosa rimane?… qual è la partita alterata che secondo Manfredi Martino è stata alterata perché il soggetto arbitrale è stato alterato?… tutte le partite, tutte le giornate?… una sola… due, in realtà, con una di Coppa Italia… Milan-Juve… e, rispetto agli altri capi di imputazione, questo, come dire, c’è una applicazione analogica di questo sorteggio che si assume fraudolento?… che fine fanno gli altri capi di imputazione?… dov’è la prova della condotta fraudolenta, la prova del sorteggio arbitrale fraudolento?

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Difesa Mazzini - Avvocato Bratti – Napoli, 20 Settembre 2011

MP595503.MP3 1h09'56'' - 1h21'30''

Bratti: Il ricorso, però, alla prova logica, come dire, è sempre… lo dico davvero onestamente… per voi, per il Tribunale… in genere… un paracadute… e dico questo perché teoricamente ci dovremmo fermare nella valutazione dei reati fine forti del fatto che la Procura non ci ha fornito nessun dato… cade la premessa… e ci riferiamo alle operazioni di salvataggio… cade anche l’inesistenza del mezzo fraudolento… quindi, l’analisi del reato fine, che la facciamo a fare?

Il Pubblico Ministero ci dice che, in realtà, potrebbero esserci una serie di conversazioni telefoniche che, rapportate allo svolgimento della gara, potrebbero consentire di arrivare a sostenere che la gara sia stata alterata.

Allora, esaminiamo una per una le gare, e verifichiamo che anche in questo caso, il Pubblico Ministero… erra.

Inizio con la partita che definisco più ostica… e dico ostica perché è l’unica in cui il Pubblico Ministero si è sforzato di individuare tre momenti… e dico questo perché è inconcepibile, poi, l’utilizzo di una prova logica che non faccia riferimento alla presenza di intercettazione in tutti e tre i momenti… quindi, pre sorteggio, dopo sorteggio e dopo gara… io ritengo che astrattamente, voi, anche… forse può darsi che… anche senza la sussistenza, la prova certa della alterazione del sorteggio arbitrale… potete far ricorso alla prova logica in presenza di intercettazioni gravi, forti che delimitano un quadro, come dire, inquietante… ma questo, poi, quando riguarda tutti e tre i momenti all’interno di un’unica partita…

E l’unico… l’unica partita in cui il Pubblico Ministero si sforza di fare questa operazione… che, come vedremo, fallisce miseramente… è Chievo-Fiorentina. La partita Chievo-Fiorentina è dell’8 Maggio… arbitra Dondarini… e il sorteggio è del 6 Maggio 2005, sempre due giorni prima. E’ evidente… insomma, l’ho premesso prima, ma… vista l’assoluta assenza, anche in questo caso, di riferimenti chiari e specifici all’alterazione fraudolenta del sorteggio… vista l’assenza di elementi specifici all’alterazione della partita… visto che il Pubblico Ministero ci presenta una serie di conversazioni, noi ci aspetteremo da questi conversazioni, non dico la prova piena, ma almeno la prova che vi sia stato un tentativo fraudolento di alterare il sorteggio…

E il Pubblico Ministero individua una serie di conversazioni… io ve ne cito tre… dopo poi verificheremo che sono smentite da altre due che vi leggerò… la conversazione a sostegno dell’accusa è la 12079 del 2 Maggio 2005 tra Mazzini e Bergamo… la 7417, sempre dello stesso giorno, tra Mazzini e Bergamo, ore 20.28… e la 2446, sempre del 2 Maggio 2005, tra Bergamo e Della Valle. Secondo l’accusa, tali intercettazioni costituirebbero prova del mezzo fraudolento.

Ebbene, vi sono due intercettazioni… che il Pubblico Ministero si è ben guardato dal rilevare… che, a mio avviso, smentiscono e demoliscono questa tesi. La prima, è quella che vi ho ricordato in precedenza tra Moggi e Della Valle… che interviene lo stesso giorno di queste partite… quindi, noi stiamo parlando a quattro giorni di distanza da un sorteggio che si presume essere fraudolento… e Moggi cosa dice a Della Valle?… dice, forse, “Non ti preoccupare”?… dice, forse, “La partita sta per essere aggiustata”?… dice ‘No… devi farti sentire per non avere svantaggi, non per avere vantaggi’ …e mi sembra, come dire, una telefonata tra il capo e il sodale del tutto incompatibile con una attività fraudolenta…

Ma ve n’è un’altra… questa, come dire, non è così lontana… se quattro giorni può definirsi lontano… dal sorteggio del 6… siamo al 4 Maggio, progressivo 12245, ore 11.11, Mazzini chiama Mencucci. Da un lato emerge sempre… ma questo emerge in qualunque telefonata di Mazzini… la volontà di accreditarsi sempre… presso i Della Valle, presso chicchessia… e dice… quello che più rileva ai nostri fini… dice ‘Bada bene, Mencucci… devi far sì, devi fare in modo che Della Valle chiami Bergamo prima del 6…’ …perché i sorteggi sono il 6… ‘Devi dire all’omino…’ …riferendosi a Bergamo… ‘…che dovete essere tutelati… domenica dovete essere tutelati’ …ancora una volta… e siamo in pieno svolgimento di quella che si ritiene operazione salvataggio Fiorentina… non c’è un riferimento ad una attività fraudolenta… e ancora una volta, ricorre il tema di cui abbiamo parlato in precedenza… essere tutelati, che sembra il leit motiv del calcio italiano… tutti insistono a correre da chicchessia per chiedere di essere tutelati… l’arbitro simpatico, l’arbitro buono, l’arbitro che forse c’ha dato un rigore otto mesi prima… ecco cosa significa essere tutelati…

Ma, voglio fare una riflessione… al di là di questa interpretazione… e mi sembra non ci siano dubbi del termine tutelato, perché si pone perfettamente in linea col 50 per 50, di cui abbiamo parlato in precedenza… e con altre telefonate fatte da Moggi con Della Va… ehm, fatte da Mazzini con Della Valle e con Mencucci… ma vi sembra possibile che colui che viene indicato come capo e promotore di questa associazione… Mazzini… come colui che è indicato il dominus dell’operazione salvataggio Fiorentina… Mazzini… per far sì che venga alterato un risultato, per far sì che venga designato fraudolentemente un arbitro, si rivolge a Mencucci per far chiamare Bergamo da Della Valle?… mi sembra, come dire, una cosa assolutamente incompatibile con il ruolo assegnato a Mazzini in questa vicenda… o forse, non è più credibile interpretare questa telefonata… e tutte le telefonate di Mazzini… come un incessante, costante tentativo di accreditarsi presso chiunque e verso chicchessia?… sfruttando il proprio ruolo, e sfruttandolo sempre a vantaggio…

Tra l’altro… lo dico subito… badate bene, questo è rilevante ai fini della configurabilità del reato nella valutazione globale delle intercettazioni… nonostante l’invito di Mazzini, Della Valle non chiamerà mai Bergamo… mai!

Quindi, anche se voi volete dare rilevanza a qualcosa che non ha rilevanza, ma era necessario… o non era necessario… il segmento ulteriore dove Della Valle chiamava Bergamo?… era certamente necessario…

Non c’è un mezzo fraudolento relativo alla designazione, non c’è un mezzo fraudolento relativo allo svolgimento della partita… tuttavia, la contestazione è fatta in maniera tale che è necessario analizzare dal punto di vista probatorio… assolutamente senza entrare nello specifico… anche la bontà dell’operato dell’arbitro sotto il profilo tecnico… perché l’aggravante contestata riguarda lo svolgimento proprio della partita. Quindi, secondo il Pubblico Ministero, le partite contestate sono state anche alterate… vi è anche la prova dell’alterazione…

Bene, per questa specifica partita, sono stati sentiti sia gli assistenti di gara dell’arbitro Dondarini, sia il quarto uomo… del quale voi avete il referto… bene, se noi riteniamo… è chiaro, insomma, non cincischiamo… entrambi dicono che l’arbitraggio è stato fatto secondo le regole, l’arbitraggio è andato bene, nessuna regola è stata violata… inutile a dilungarsi su questo, è ovvio. Però, se noi riteniamo che la condotta si ritiene alterata perché vi erano violazioni della regola, allora quando poi vengono i testi che vengono a dibattimento, e ci dicono che l’arbitro ha operato bene… quindi, secondo le regole… e sono stessi loro partecipi a quell’incontro… o riteniamo che effettivamente dicono il vero, o riteniamo che anche loro concorrevano nel reato… quindi, nell’alterazione fraudolenta… e di questo il Pubblico Ministero, ovviamente, si è ben guardato dal fornirci la prova, perché non c’è… ovviamente, i due assistenti, Copelli e Maggiano, dicono chiaramente che non sono mai stati avvicinati da Dondarini per nessun tipo di azione a vantaggio dell’una o dell’altra… squadra…

Allora, in questo contesto, che efficacia probatoria ha la telefonata di Mazzini che dice “C’ho il cavallo buono, non ti preoccupare”?… qual è l’efficacia… al di là della suggestione… qual è l’efficacia probatoria che può avere?… nessuna!… nessuna!… ancora una volta… e questa è una telefonata successiva al sorteggio… non troviamo un appoggio per far sì che venga supportata la tesi della designazione arbitrale fraudolenta, non troviamo un appoggio rispetto all’alterazione della gara…

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Difesa Mazzini - Avvocato Bratti – Napoli, 20 Settembre 2011

MP595503.MP3 1h21'30'' - 1h26'50''

Bratti: Lecce-Parma… al di là delle suggestive conversazioni che… che ci sono al termine dell’incontro… e mi riferisco a quella tra Mazzini e De Santis, e quella tra Mazzini e Mencucci… in Lecce-Parma c’è ben poco… perché nonostante la Procura ritenga che il risultato di pareggio sia stato predeterminato a tavolino e studiato dall’associazione, non offre… la tesi accusatoria non ci offre altro… io in questo, mi riporto integralmente all’intervento che è stato fatto dall’Avvocato Picca che ha ricostruito perfettamente quali erano le altre opzioni possibili per la salvezza della Fiorentina… perché Lecce-Parma non era l’unico… l’unica partita rilevante… innanzitutto la partita rilevante era un’altra… che era Fiorentina-Brescia… che la Fiorentina ha vinto sul campo, e ha vinto senza un arbitro compiacente, perché c’è andato Collina… sono state indicate una serie di partite… ben otto… tutte rilevanti ai fini del salvataggio della Fiorentina…

E allora, se questa è la premessa della tesi accusatoria rispetto alla predeterminazione del risultato… se questa è la tesi accusatoria, ci aspettavamo, quanto meno, un’attività investigativa finalizzata a trovare dei riscontri… voi non troverete una intercettazione che fa riferimento alla possibilità della fraudolenza della designazione… non troverete una intercettazione che rigurda Lecce-Parma rispetto all’alterazione del risultato… i due elementi probatori sono questa assurda teoria di Auricchio e le due telefonate post partita…

Ma il Pubblico Ministero ritiene anche che sia stata alterata la partita… vediamo come, vediamo perchè… soprattutto se…

Al di là di quelle che potreste definire come dichiarazioni di favore… di quelle del quarto uomo, e di quelle degli assistenti… i quali, ovviamente, dicono… non dovrei dire, forse, ‘ovviamente’ perché sarebbe importante, però per me il punto forte è un altro… i quali, comunque, dicono che l’operato di De Santis sia stato perfetto… quello che vorrei leggere… davvero per un minuto… è la dichiarazione di Zeman… perché la tesi dice che è De Santis a, come dire… ha arbitrato per far sì che vi fosse un pareggio…

Zeman, a domanda del Pubblico Ministero, dice ‘Io faccio l’allenatore, e cerco di giocare sempre… poi, il discorso di salvare qualcuno per condannare un altro non era nella mia mentalità… e quindi, volevo la squadra… che ha giocato per un’ora… e continuava a giocare’‘Poi, dopo, cosa ha fatto?’‘Ah, mi sono alzato e sono andato dietro la panchina… sì, perché non c’era niente da vedere’‘Quindi, lei stava, sostanzialmente, protestando nei confronti della sua squadra?’‘Sì… io ripeto, per me… ripeto il concetto…per me, per un’ora abbiamo giocato un buon calcio… poi, vincevamo e ci siamo bloccati’ …altra domanda… ‘Ma queste partite… io penso che specialmente nell’annata in cui erano invischiati… sono i giocatori che risolvono tutto… sono i giocatori che risolvono tutto in campo…’

E allora, questo pareggio… tra l’altro, sono dichiarazioni di un teste… che, penso se lo definisco ostile, non dico nulla di sbagliato… e se un teste ostile ci dice che il pareggio di Lecce-Parma è frutto esclusivo dell’accordo tra giocatori in campo, e ce ne dà dimostrazione con la protesta fatta da lui stesso durante la partita… in assenza di prove sulla fraudolenza degli arbitri, in assenza di intercettazioni tra le parti… che valore hanno i deliri di Mazzini?… che si appropria, ancora una volta, di un dato per comunicarlo a Mencucci… dice ‘Ti sei salvato’ …se davvero avesse voluto salvarlo, gli mandava un arbitro per Fiorentina-Brescia!…

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Difesa Mazzini - Avvocato Bratti – Napoli, 20 Settembre 2011

MP595503.MP3 1h26'50'' - 1h33'55''

Bratti: Chievo-Lazio… anche per questa accusa… per questa partita, chiedo scusa… l’accusa ritiene che vi siano due momenti probatori… il primo, legato sempre al vecchio discorso che abbiamo fatto in precedenza, è l’ingerenza di Carraro… e l’altro, dalla solita telefonata di Mazzini…

Bene… cosa che non ho fatto in precedenza, mi permetto di leggere al Tribunale un passo della sentenza della Cassazione che ha rigettato il ricorso del Pubblico Ministero avverso la sentenza di non luogo a procedere di Carraro… e e questo mette una pietra tombale rispetto a quella che è la tesi che precede la designazione dell’arbitro… e dice ‘Gli altri elementi indicati dal Pubblico Ministero a sostegno dell’accusa di frode sportiva sono stati inquadrati in un contesto di reiterati errori arbitrali in danno della Lazio, che vanno ad elidere, sminuiscono e contraddicono il valore indiziario attribuito ai primi. Sicchè, il giudizio prognostico in ordine alla inidoneità delle risultanze delle indagini per sostenere l’accusa in dibattimento, risulta fondato su di un apparato congruo e immune da vizi.’

Dello stesso tenore è la pronunzia numero 4597 del TAR 2008, sempre su Carraro… e dice, con particolare riferimento a quella che è la telefonata che rappresenta la genesi del salvataggio della Lazio, e anche di Chievo-Lazio… e dice ‘Si trattava di raccomandazioni di carattere tecnico, e la telefonata svolta tra il Signor Carraro e il Signor Bergamo non era finalizzata ad alterare il risultato della gara, ma solo a raccomandare la massima attenzione dell’arbitro già designato, trattandosi di una partita molto difficile, e avendo la Lazio già lamentato, in un recente passato, errori arbitrali a suo danno.’

In questo caso, quindi, a differenza degli altri, non abbiamo la non prova dell’atto fraudolento… ma abbiamo la prova che l’atto fraudolento non c’è proprio!… se questa è la premessa…

Ma vi è di più… io non voglio fare il Pierino, ed utilizzare la sentenza dell’abbreviato a mio, come dire, a mia utilità… però questo è un passaggio che non riguarda la valutazione di altri soggetti, perché quando il GUP assolve l’arbitro di questa partita, fa una valutazione che è legata all’operato dell’arbitro… io, quindi, non vi chiedo di valutare l’intero contesto… che, poi, è chiaro che potreste valutarlo per tutti gli aspetti… vi chiedo di valutare questo aspetto… e dice… così recita sugli elementi relativi a Rocchi… ‘Tali elementi più che dalle […] indicatorie degli imputati sono contrastati dall’assenza di dati circa il collegamento tra l’arbitro e gli altri interessati…’ …quindi, gli odierni imputati… ‘…dalla sua mancanza al raduno precedente l’incontro, circostanza che impedì di fatto qualsiasi incontro con i designatori, e soprattutto dalla considerazione logica che Rocchi era un arbitro poco esperto, e pertanto del tutto estraneo a logiche di gruppo’ …quindi, non solo manca l’atto fraudolento iniziale, a monte… manca anche l’atto a valle, il coinvolgimento dell’arbitro.

Si dirà, ma… ma c’è sempre la partita?… come sarà andata questa partita?… eh, permettetemi di usare la parola ‘comica’… la cosa ‘comica’ è che, sempre prendendo con le pinze quello che dice, come dire, l’osservatore… in questo diventa veramente paradossale, perché Rocchi arbitra perfettamente… però, gli viene mosso un unico addebito, un unico peccato veniale… e sapete qual è?… avere espulso un giocatore della Lazio!… ma si dice che Rocchi ha alterato la partita…

Ecco, allora… e ci si chiede che efficacia probatoria può avere la telefonata di Mazzini che informa Lotito che l’arbitro sorteggiato è Rocchi… la telefonata, forse, avviene prima del sorteggio?… avviene in concomitanza del sorteggio?… no!… avviene sempre quando il sorteggio è pubblico… sempre!… l’abbiamo già detto in precedenza…

Ecco, allora, rispetto anche alla tesi del salvataggio della Fiorentina… naufragata in partenza… la corrispondenza di amorosi sensi tra Ferri, Lotito e Mazzini, non può avere nessuna efficacia probatoria su queste partite… nessuna!… al di là delle valutazioni concrete sulle deposizioni di Ferri… perché l’abbiamo visto in precendenza… potrebbe anche essere accaduto che Mazzini si appropriava del dato, e lo comunicava a Mazzini… l’abbiamo visto per gli altri incontri… cosa che in questo caso, tra l’altro, Ferri smentisce… non era alla Lazio, era a Chievo-Lazio che si riferiva… la mia è una deduzione… e in questo contesto, che efficacia dimostrativa, ai fini della fraudolenza, con un arbitro assolto, che non ha collegamenti con i designatori, o l’inesistenza di una condotta iniziale… perché Carraro è stato assolto… ancora una volta, la tesi è naufragata…

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