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Per Kefeo...E Per Coloro Che Vogliono Discutere...

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Joined: 11-Aug-2006
1081 messaggi

A pagina 547 della sentenza si trova scritto:

a Meani Leonardo per il reato di cui al capo A4) va inflitta la pena di anni uno di reclusione ed € 20.000,00 di multa; a Puglisi Claudio per il reato di cui al capo A4) va inflitta la pena di anni uno di reclusione ed € 20.000,00 di multa;

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Intervista Avvocato Maurilio Prioreschi, Radio Radicale, 23 Dicembre 2012

MP656595.MP3 [1/2]

Radio Radicale: Radio Radicale… in questo spazio di programmazione, vogliamo tornare a parlare del… di un altro spazio, lo speciale giustizia che ha caratterizzato circa 36 mesi… quasi 34 mesi, per meglio dire, della nostra programmazione del sabato sera, e cioè il processo di Napoli, il processo penale che riguardava la vicenda di Calciopoli.

Per farlo, utilizziamo un libro che è appena uscito per Baldini Castoldi Dalai dal titolo “30 sul campo” …è un titolo però… solo un pretesto perché in realtà si parla di tantissime altre cose oltre che di calcio… si parla di scenari, di tante cose che spesso sono sfuggite alla cronaca giudiziaria, e non solo.

Per farlo, siamo collegati, ovviamente, con l’autore, che è l’Avvocato Maurilio Prioreschi, e che subito intanto salutiamo… buonasera, avvocato…

Prioreschi: Buonasera a lei, buonasera a tutti gli ascoltatori.

Radio Radicale: Allora, l’Avvocato Prioreschi… per quei pochi che non avessero magari seguito, affezionati ascoltatori di Radio Radicale, le vicende di Calciopoli, del processo di Napoli sulle nostre frequenze… ricordiamo che faceva parte del collegio difensivo di Luciano Moggi.

Allora, le domande sono innumerevoli, anche perché noi, avvocato, ascoltando, ovviamente, tolta ogni tipo di giacchetta e di appartenenza, ma da cronisti ascoltando quello che succedeva nell’aula di Napoli, ci siamo accorti che c’era un bel pezzo di verità che, come dire, diciamo, vogliamo utilizzare un termine benevolo, era sfuggita a gran parte dei nostri colleghi, gran parte dei cronisti, in particolar modo sportivi.

Quindi, questo libro, probabilmente, immagino, sia anche un tentativo in piccolo… per quel poco che può fare un libro in un contesto mediatico come quello di oggi… un tentativo di controinformazione, di provare a compensare quelli che sono stati dei veri e propri buchi nell’informazione consolidata in questi anni.

Prioreschi: Sì… sì, è proprio così, insomma… questo libro nasce da una esigenza e da una esperienza fatta sul campo perché man mano che questo processo andava avanti emergevano tutta una serie di anomalie veramente, insomma, incredibili, veramente rilevanti… e quindi, messe insieme attraverso una ricostruzione cronologica e anche attraverso una ricostruzione logica, si è ricostruita tutto quello che poi è veramente successo dal 2006 ad oggi con riferimento all’indagine cosiddetta “Calciopoli”, insomma… il titolo “Tutta l’altra verità” è proprio questo… rispetto a quella che è una sentenza che conosciamo tutti… anche se, insomma, il suo contenuto, per chi l’ha letta, lascia molto, così, esterrefatti… abbiamo voluto… io ho voluto ricostruire con i documenti… essendo il più possibile oggettivo, ancorchè io sia, insomma, l’avvocato di Moggi, e quindi sia un avvocato di parte…

Radio Radicale: Certo…

Prioreschi: …però, insomma, è documentato e virgolettato, ed è, insomma, ricostruito in maniera veramente oggettiva quello che è successo… sin dalla fase delle indagini, per poi passare all’udienza preliminare, e per finire con il dibattimento, insomma…

Radio Radicale: Partendo un po’ dalla fine…

Prioreschi: Sì…

Radio Radicale: …perché, tra l’altro, Radio Radicale, appunto, come ovviamente lei ben sa… perché sicuramente avrà utilizzato anche lei qualche nostra registrazione, come tanti altri del settore… è stato l’unico organo di stampa a dare conto in maniera integrale di questo processo… addirittura fin dai tempi del procedimento sportivo, quello piuttosto veloce dell’estate 2006…

Prioreschi: Sì…

Radio Radicale: …e, più di qualcuno, diciamo, non del mondo del calcio, ha seguito invece poi… si è appassionato, diciamo, prima guardando con un po’ di sufficienza le vicende calcistiche… invece, poi, si è appassionato da un punto di vista tecnico, evidentemente, a quel che questo processo rivestiva… perché poi, i significati sono tanti, no?, dentro le pieghe del processo… se lei è d’accordo, partirei dalla fine… partirei dalla…

Prioreschi: Sì…

Radio Radicale: …dalle motivazioni della sentenza, ancor più che della sentenza… un amico avvocato mi ha detto leggendola… assolutamente super partes… che sembrava di leggere una motivazione di assoluzione…

Prioreschi: Sì, sì…

Radio Radicale: …non di una condanna… come si può essere arrivati a questa… a questa sensazione?

Prioreschi: Beh, è così, insomma… chi mangia un po’ di diritto… ma anche chi non ne mangia… e legge la sentenza, fino a quando non arriva al P.Q.M. …che era il dispositivo… pensa che sono stati tutti assolti… tanto è vero che c’è il capitolo, l’ultimo capitolo del libro, che è intitolato “Condannato per non aver commesso il fatto” …perché, insomma, la sentenza scredita tutta l’indagine, però alla fine giunge ad una conclusione in parte di responsabilità… perché 8 frodi sono state, come dire, scartate… è così, insomma… è una sentenza… io… a me, in 26 anni di professione, non era mai capitato di leggere una motivazione così, insomma… una motivazione di assoluzione con un dispositivo di condanna… questo… così… indiscrezioni, sensazioni… fa ritenere che ci sia stata una grande spaccatura nel collegio… per cui, chi avrebbe scritto la sentenza non era d’accordo a condannare… insomma, ha scritto una sentenza cosiddetta suicida per essere poi riformata in Corte d’Appello… però, siamo nel campo delle ipotesi, insomma… però, certamente, chiunque ha letto la sentenza… lei ha parlato con un suo amico… io, insomma… l’hanno letta magistrati, altri colleghi, sono tutti… cioè, tutti sono rimasti a bocca aperta, insomma, ecco… non è vero questo, non è vero questo… le partite non sono state alterate, il campionato non è stato alterato… però…

Radio Radicale: Senta, c’è un libro della Rubbettino editore di qualche tempo fa che si soffermava sul… sul circuito mediatico giudiziario… in qualche modo teorizzava come una sorta di pressione mediatica comunque esistesse, in qualche modo, rispetto ad alcuni processi… altri colleghi hanno dipinto questo come un vero e proprio processo di piazza… chiedo a lei, da un punto di vista tecnico, se queste ipotesi, come dire, hanno poi un sostegno solido, o se sono solo sensazioni di qualche cronista…

Prioreschi: Mah… io… guardi, non è la prima volta che mi viene fatta questa domanda… io rispondo sempre allo stesso modo… non dovrebbe avere rilevanza…

Radio Radicale: Certo…

Prioreschi: …né la pressione mediatica, né niente… però siamo uomini, come si dice… e quindi… magari può anche… può anche influire… certamente, oltre alla pressione mediatica, stando a quello che ha detto il Presidente del collegio, la Dottoressa Casoria, al CSM… beh, c’è stata anche una pressione della Procura della Repubblica… perché la Dottoressa Casoria quando è andata al CSM ha riferito che la Procura faceva pressioni sul Presidente del Tribunale per far sì che lei si astenesse e abbandonasse questo processo… quindi, diciamo che gli occhi erano più di due puntati su questo… su questo processo, ecco…

Radio Radicale: Senta, dopo quasi… quante sono?… 64, 65 udienze, diciamo… quindi, circa 30, 34 mesi… adesso vado un po’ a memoria…

Prioreschi: Sono da Gennaio… sì, 2009… a Dicembre 2011, insomma…

Radio Radicale: …quindi, una settantina di udienze…

Prioreschi: …l’8 Novembre…

Radio Radicale: …per arrivare… magari, proviamo a spiegare a chi non avesse avuto, come dire, la pazienza… e il tempo, per carità… di seguire il mastodontico lavoro di questi anni… cerchiamo… tentiamo di spiegare il perché della sentenza di condanna… perché parliamo di una condanna in anni per Luciano Moggi…

Prioreschi: Sì…

Radio Radicale: …per, di fatto, un tentativo di truffa… tra l’altro, evidentemente, maldestramente, non riuscito… che, però, dà luogo ad un’associazione per delinquere con una pena piuttosto elevata… ecco, chi non mastica di diritto si chiederà come è possibile arrivare ad una pena di questo tipo per un tentativo di truffa telefonica non riuscito?

Prioreschi: Sì, ecco… sì, il problema è questo… è che il Tribunale ha fatto questo ragionamento… il reato contestato, e cioè la frode sportiva… cerco di semplificare al massimo…

Radio Radicale: Certo, certo…

Prioreschi: …è cosiddetto un reato di pericolo presunto… cioè, è sufficiente che il bene giuridico protetto dalla norma… cioè, il regolare svolgimento di una gara… sia messo in pericolo perché poi si integri il reato… non è necessario il… che la gara venga alterata… quindi, si è fatto… il Tribunale ha fatto questo ragionamento sul reato di tentativo… perché definisce la frode sportiva un reato di tentativo… in realtà, se vogliamo parlare da avvocati e da giuristi c’è una giurisprudenza di 50 anni di Cassazione che dice che nel reato di pericolo non è consentito il tentativo… per cui, o l’atto diretto ad alterare la gara è idoneo, oppure non è reato…

Radio Radicale: Uhm…

Prioreschi: …e qui credo che il Tribunale abbia confuso un po’… abbia fatto un po’ di confusione in diritto perché non… tra tutte le telefonate che ci sono, non ce n’è nessuna che può essere qualificata come… eh?… no?… idonea a… e quindi, il Tribunale si è un po’ rifugiato sui cosiddetti contatti tra le sim svizzere… che sono presuntivamente attribuite… e che sono contatti, però, silenti, dove non abbiamo le intercettazioni… e la contraddizione grande è che per alcuni contatti si è ritenuto che fossero convenevoli… per altri, invece, si è ritenuto che probabilmente erano finalizzati a dire chissà che con riguardo alla partita…

Radio Radicale: Uhm…

Prioreschi: …l’assoluzione nel processo di appello di Pieri e di Dondarini… insomma, svilisce ancora di più la motivazione della sentenza della Casoria perché a Pieri viene attribuita la sim svizzera… e già in udienza preliminare, Gabriele ed altri arbitri a cui veniva attribuita la sim svizzera… lo stesso Ambrosino assolto… a cui venivano attribuite le sim svizzere sono stati assolti… quindi, questo è veramente un processo che è zoppo e scricchiola da tutte le parti, insomma… e qui, ormai, siamo ad una associazione a delinquere che si regge solo ed esclusivamente per le frodi… ma per delle frodi che sono praticamente senza i protagonisti principali, e cioè gli arbitri, insomma… quindi, qui rimane un Giraudo e Moggi, e non si capisce con chi facevano… alteravano le partite, insomma… questo è il… la singolarità, insomma…

Radio Radicale: Questa è… sì, una delle spiegazioni…

Prioreschi: Eh…

Radio Radicale: …che, insomma, diciamo, chi è a digiuno di diritto, in qualche modo, rimarrebbe, come dire, un po’ spiazzato da una condanna di questo tipo, anche perché poi nelle motivazioni… che chi ha avuto, per carità, la pazienza di leggersi, perché sono 650 pagine, e mi rendo conto, insomma, che non è una lettura agile… non è facile, a tratti nemmeno divertente… però, insomma, un punto di interesse anche giornalistico c’è, e cioè quello in cui si dice che comunque i campionati, diciamo, incriminati, quelli che sono costati poi alla Juventus la… il togliergli gli scudetti…

Prioreschi: Sì… la retrocessione…

Radio Radicale: …la retrocessione, etc, etc… erano…

Prioreschi: …erano regolari…

Radio Radicale: …completamente regolari… parliamo del 2004/2005, e di conseguenza del 2005/2006…

Prioreschi: Eh, sì…

Radio Radicale: …anche questo in qualche modo comunque è nella… nelle carte della sentenza, e da questo punto di vista mi ha… mi è sembrato che invece giornali e media questo tratto l’abbiano lasciato un po’, come dire, sotto traccia…

Prioreschi: Sì, sì… beh, tenga conto una cosa… che dopo la prima udienza dibatttimentale dove c’erano televisioni di tutto il mondo, quando, insomma, abbiamo cominciato a sentire i testi questo processo si sgonfiava giorno dopo giorno…

Radio Radicale: Sì…

Prioreschi: …e siamo spariti da tutti i giornali, da tutti i telegiornali… ha ripreso interesse quando noi il 13 Aprile del 2010 abbiamo tirato fuori le intercettazioni che mancavano, insomma…

Radio Radicale: Sì, sì, sì…

Prioreschi: …e quindi ha ripreso interesse sotto questo profilo… credo che l’opinione pubblica si sia fatta… al di là di quello che è la sentenza… l’opinione pubblica quella, diciamo, non schierata con i paraocchi, ma, insomma, l’opinione pubblica almeno un po’ oggettiva… si sia…

Radio Radicale: …superpartes…

Prioreschi: Sì, sì, sì…

Radio Radicale: …almeno la parte che c’è, ecco…

Prioreschi: Sì, sì, ecco… resa conto di quello che è successo, insomma, ecco… si sia veramente resa conto di quello che è successo perché non è pensabile che per un processo di questo genere possano essere state… così… accantonate… usiamo un termine benevolo… intercettazioni del tenore che tutti conosciamo… e che, tra l’altro, riporto nel libro le più rilevanti… ma, insomma, si potrebbe scrivere solo un libro con le intercettazioni senza commento… ecco, questo è…

Radio Radicale: Sì, tra l’altro, cosa che è stata fatta nell’estate 2006 puntualmente anche con, se non sbaglio, l’Espresso che pubblicò il Libro Nero delle telefonate…

Prioreschi: Sì, sì…

Radio Radicale: Ecco, ricordiamo che quella era una selezione delle telefonate delle migliaia che c’erano…

Prioreschi: Sì, ma, allora, forse… io dico… forse pochi sanno che la Juventus è andata in B con 15 punti di penalizzazione per 21 telefonate… 5 delle quali riguardavano il sequestro Paparesta… che, tutti sappiamo, essere la più grande bufala di questo processo…

Radio Radicale: Sì, tutti sappiamo… il tutti sappiamo, la vedo un po’ ottimista…

Prioreschi: Eh, beh, sì…

Radio Radicale: …perché nella vulgata italiana temo che sia una realtà consolidata, quella…

Prioreschi: No, voglio dire, il sequestro Paparesta è stato uno dei pilastri che hanno mandato la Juve in B perché la Commissione Disciplinare scrive ‘fatto di straordinaria gravità’, insomma… purtroppo per la Juventus, c’erano delle telefonate dello stesso… si parla di quella di Pairetto con Paparesta, dove Paparesta dice ‘Sì, ma si è alzata un po’ la voce… ma è normale… è stato uno sfogo, niente di che…’ ….però, su quello, insomma, si è costruito un processo sportivo… 21 telefonate su 171.000… 5 di Paparesta… 7 con Biscardi, e con i collaboratori di Biscardi… dove, insomma, basta sentirle per farsi due risate… una con l’assistente di Moggi… due che riguardavano la cena a casa di Pairetto, con la moglie di Lanese che aveva fatto i piatti con la moglie di Pairetto… insomma, siamo a questi livelli… queste sono le telefonate che hanno mandato in B la Juventus…

Radio Radicale: E, comunque, insomma, diciamo, che chi parte da zero, e si interessasse anche per propria curiosità personale… al di là di interesse calcistico, ma ci può essere anche un interesse, come dire, giudiziario, o di qualunque altro tipo per questa che di fatto è un pezzetto di storia del nostro Paese… ritrova anche nel vostro libro la cronologia di quello che è successo…

Prioreschi: Sì…

Radio Radicale: Voi partite dal 2002, in pratica da quel famoso…

Prioreschi: Eh, sì…

Radio Radicale: …5 Maggio 2002… e partite poi con una serie di date chiave… che sono… che per voi sono chiave…

Prioreschi: Eh, sì…

Radio Radicale: …diventano un po’ il ritmo del libro… anche, appunto, per chi fosse un po’ a digiuno…

Prioreschi: Eh, sì…

Radio Radicale: E spiegate anche il contesto che è fondamentale per cercare di capire quello che succedeva… ripubblicate alcune… o pubblicate alcune telefonate che, insomma, sono un po’ sfuggite, diciamo, a tanti colleghi sui giornali…

Prioreschi: Eh sì…

Radio Radicale: …per dare un quadro sicuramente più di insieme, e più delineato…

Prioreschi: Eh, sì, sì…

Radio Radicale: E tra l’altro, riportate anche quello che nel libro chiamate la relazione Palazzi, ma mi permetto… forse quello è qualcosa in più… è un provvedimento, se non sbaglio, di Palazzi… che di fatto, poi, riguarda l’Inter…

Prioreschi: Sì, è quello che archivia, insomma… sì, sì, sì…

Radio Radicale: …e invece va in prescrizione… questo perché date un po’ lo scenario completo…

Prioreschi: Sì, sì…

Radio Radicale: Ecco, alla fine di questo viaggio… 5, 6… ormai sono 6… quasi 7 anni, dal 2006 ad oggi… Prioreschi, le chiedo… il suo diario è nel libro, ma insomma è difficile 400 pagine riassumerle in questa mezz’ora… però, le sensazioni non solo tecniche, e quindi da avvocato… anche quelle, come dire, personali di questi 7 anni… quali sono state?

Prioreschi: Ma, guardi, quelle personali… che un po’, sa, quando uno è avvocato, poi, tante volte è difficile, no?, sdoppiare e scindersi… però, quelle personali sono la… aver percepito che si è consumata una grande ingiustizia, insomma… ma non in danno di Moggi e della Juventus, ma in danno anzitutto del calcio, e anche di altri club… perché, insomma, qui ha pagato solo Juve, Lazio, Fiorentina e Milan, quando, insomma, con… se le telefonate della cosiddetta relazione Palazzi fossero state tirate fuori quando… nel 2006, insieme a tutte le altre, io credo che lo scenario sarebbe stato completamente diverso… innanzitutto…

Radio Radicale: Ricordiamo, Prioreschi, che il provvedimento Palazzi sull’Inter… che poi arriva, appunto, in zona Cesarini… anzi, oltre… in prescrizione…

Prioreschi: Sì, sì…

Radio Radicale: …prevedeva l’articolo 1 e l’articolo 6, che sono, se non sbaglio…

Prioreschi: Sì, sì, l’illecito sportivo…

Radio Radicale: …uno riguarda l’etica, e l’altro riguarda l’illecito sportivo…

Prioreschi: Sì, sì…

Radio Radicale: …e che comporta…

Prioreschi: …per una serie di… sì, sì… di telefonate, Palazzi ha detto chiaramente che era illecito sportivo… ma insomma, in quella relazione ci sono un po’ tutte le squadre, e questo sta a significare che c’era nell’ambito della Federazione un… un costume, io dico… poi, può essere malcostume, non può essere malcostume… ma, insomma, c’era una prassi di avere contatti di questo genere che alla Federazione poteva, o non poteva, far piacere… ma certamente quei tipi di contatti non avevano nulla di penalmente rilevante… nel 2006, aver fatto una selezione, ed aver rappresentato che soltanto alcuni soggetti avevano certi rapporti, è chiaro che ha falsato completamente la visione del calcio in Italia, insomma… è questa è una grande ingiustizia, voglio dire… quello che dà più fastidio è che si è perpetrata una ingiustizia sia in campo sportivo che poi in campo penale… perché qui c’è chi è… chi ha beneficiato della prescrizione… e chi ha pagato il doppio, insomma, per cose che, obiettivamente, lasciano il tempo che trovano…

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Joined: 10-Sep-2006
5193 messaggi

Come non rendere merito a Radio Radicale?

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Joined: 08-Jul-2006
21386 messaggi

Come non rendere merito a Radio Radicale?

con i radicali si può essere in accordo o disaccordo

ma sono onesti

onesti ed in buona fede

antepongono l'idea allapersona

oggi molto raro a dir poco

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Joined: 14-Dec-2005
37577 messaggi

con i radicali si può essere in accordo o disaccordo

ma sono onesti

onesti ed in buona fede

antepongono l'idea allapersona

oggi molto raro a dir poco

hanno sempre fatto così, va dato atto.

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Joined: 11-Aug-2006
1081 messaggi

Intervista Avvocato Maurilio Prioreschi, Radio Radicale, 23 Dicembre 2012

MP656595.MP3 [2/2]

Radio Radicale: Sì, sì… in qualche modo, tra i beneficiari della situazione, poi, di pena pagata dalla Juventus, c’era proprio chi invece avrebbe dovuto, come dire, essere oggetto di pena da parte del provvedimento Palazzi. Quindi, diciamo che lo scenario era piuttosto intrecciato e complesso…

Prioreschi: E no, no… cioè, nel 2006 sarebbe stato uno scenario che se avessero utilizzato il metro poi utilizzato per la Juventus, la Fiorentina, la Lazio e il Milan… e, nel 2006, l’anno dopo il… non ho capito… il campionato di Serie A lo facevamo… che ne so?… con la Sambenedettese, con la Salernitana e con la Juve Stabia, perché… eh, eh… se dovevano utilizzare un metro… e quindi, insomma, ecco l’ingiustizia… cioè, se fosse emerso tutto nel 2006, a livello di sanzioni… eh, non sarebbe successo quello che poi è successo, voglio dire…

Radio Radicale: Facciamola semplice, avvocato… lei, comunque, ha avuto la netta percezione che fosse un processo a tesi?

Prioreschi: Ma, guardi, c’è qualcuno che ha detto… non mi ricordo chi… i colpevoli è meglio sceglierli che cercarli…

Radio Radicale: Uhm…

Prioreschi: Secondo me… insomma, io nel libro…

Radio Radicale: E’ piuttosto grave, eh… è piuttosto grave…

Prioreschi: No, no… ma, voglio dire, non lo dico io… io quando ho interrogato Auricchio, ha detto chiaramente che loro avevano l’obiettivo Moggi, la GEA e la Juventus… questo, quando hanno fatto l’indagine, insomma… non è che l’ho detto io, eh!… è riportato virgolettato nel libro… è riportato virgolettato negli atti del processo… insomma, la tesi era quella… è stato… io ho sempre detto… non è che si è… c’era un reato, e si è cercato un colpevole, come normalmente avviene in tutti i processi penali… qui, si è detto… Luciano Moggi, vediamo se ha commesso qualche reato… dall’abigeato, all’omicidio, allo stu… poi dice… ah, forse, vediamo un po’ con la frode… eh, poi nel libro è ricostruito bene, perché si parte con il discorso GEA, no?, associazione finalizzata alla GEA, mercato dei calciatori… poi, il processo prende due strade… quella GEA va a Roma, e si pesca sulla GEA… e si fa scomparire la GEA, si fa chiudere la GEA… e a Napoli rimane il discorso delle frodi, di Moggi e quant’altro, insomma… quindi, è stata…

Radio Radicale: Senta, voi nel libro…

Prioreschi: …è stata una bella operazione… insomma, ecco…

Radio Radicale: …nel libro elencate anche… in un capitolo che è verso la fine… ‘Tutta la sentenza, errore per errore’… quindi, in qualche modo smontate, no?…

Prioreschi: Sì, sì…

Radio Radicale: E… e, anche lì, tecnicamente cercate di capire…

Prioreschi: Sì…

Radio Radicale: Oh… da questo punto di vista, lei diceva all’inizio, sembra quasi un dispositivo quello del… le motivazioni della sentenza… che in qualche modo, insomma… dovrebbero… in teoria, sempre in pura teoria, ovviamente… facilitare… o apparecchiare, come si dice in gergo… le condizioni per l’appello… da questo punto di vista, che tipo di novità e di prospettive ci sono?… sempre dal punto di vista tecnico, ovviamente…

Prioreschi: Beh, allora, dal punto di vista tecnico, voglio dire, quella è una sentenza che non regge… però, come diceva un vecchio proverbio veneziano del ‘700, per vincere una causa bisogna aver ragione, saperla rappresentare e aver chi la intenda… qui il problema è trovare chi la intenda e chi ha il coraggio di fare una decisione che sia conforme a verità e giustizia… la Corte di Appello di Napoli, che ha riformato in parte il giudizio abbreviato, non ha avuto coraggio fino in fondo, insomma… è rimasto solo Antonio Giraudo con associazione per una frode per la quale l’arbitro è stato assolto, insomma… francamente… questo processo sta crollando a pezzi… è una coperta corta, se coprono sopra, scoprono sotto, insomma… noi riteniamo che ci siano elementi perché la… quando noi… adesso è fissato a Maggio, questo di appello dell’ordinario… e quindi, ci auguriamo di… di ribaltare quella sentenza che obiettivamente non regge, insomma, ecco…

Radio Radicale: Senta, le faccio una domanda che magari, come dire, potrà interessare i più esperti… visto che nella fascia serale di Radio Radicale lei ben saprà che ci sono ascoltatori anche smaliziati, tantissimi studenti di giurisprudenza che magari si nutrono di tantissimi processi storici di questo Paese che Radio Radicale ha mandato integralmente anche per, come dire…

Prioreschi: Io ero… ero ragazzino… me la ricordo in Pecorelli, Radio Radicale… io facevo… difendevo Vitalone, e quindi…

Radio Radicale: E quindi, insomma… ha memoria solida, da questo punto di vista…

Prioreschi: Sì, sì… come no…

Radio Radicale: Mi chiedo, e le chiedo… per quanto riguarda le motivazioni, c’è anche una sorta di… insomma, c’è anche da parte del Presidente Casoria un comportamento in cui in qualche modo bacchetta… bacchetta i PM perché si dice, si scrive…

Prioreschi: Eh… come no…

Radio Radicale: …di fatto si ostinavano su alcuni fronti…

Prioreschi: Sì, sì…

Radio Radicale: …tipo il sorteggio… che poi si è rivelato… ecco, questi sono altri spunti interessanti del libro…

Prioreschi: Espediente… lo definisce un espediente dell’accusa… non si è mai letto che l’accusa…

Radio Radicale: …usi espedienti…

Prioreschi: …normalmente, gli espedienti ce li hanno i difensori quando non hanno argomenti…

Radio Radicale: Esatto… e poi, e poi… si dice anche che in qualche modo è stata ostacolata la difesa…

Prioreschi: Eh sì…

Radio Radicale: …che mi sembra un passaggio piuttosto grave…

Prioreschi: Eh sì… sì, sì… c’è un altro passaggio grave, proprio con riferimento alle intercettazioni… il gran numero e le modalità di catalogazione… diciamo così, tra virgolette… hanno oggettivamente ostacolato la difesa… lo dice… lo dice chiaramente la Casoria… ma, ecco, è così, è così… perché, insomma, noi non avevamo brogliacci… quelli che c’erano, erano incompleti… se qualche brogliaccio c’era era fuorviante, perché diceva che la telefonata era irrilevante… vai a sentire la telefonata, ed era rilevantissima…

Radio Radicale: Eh…

Prioreschi: Insomma, le coincidenze in questo processo, o le anomalie, sono troppe per essere casuali… sono troppe per essere casuali…

Radio Radicale: Senta, poi c’è quel famoso ‘Piaccia o non piaccia’, no?...

Prioreschi: Eh sì… eh sì…

Radio Radicale: …che forse vale la pena approfondire…

Prioreschi: Eh, eh…

Radio Radicale: Perché in quel ‘Piaccia o non piaccia’… ricordiamo che, se non sbaglio, fu pronunciato da Narducci, giusto?

Prioreschi: Da Narducci…

Radio Radicale: Ecco, però, in qualche modo, anche lì, mi chiedo… ma un PM, di solito, non deve soltanto condurre l’accusa, ma deve, come dire…

Prioreschi: No, no, ma il PM…

Radio Radicale: …accertarsi che vi sia un…

Prioreschi: …sì, ma nel processo penale nuovo… adesso ancora diciamo nuovo, ma insomma quello dall’89 in poi… è il Pubblico Ministero che dirige le indagini… non è che… non è… l’Autorità… la Polizia Giudiziaria lavora per delega…

Radio Radicale: Ecco, appunto…

Prioreschi: …è il PM che dice fai questo, fai quello, insomma…

Radio Radicale: …nell’aspetto delle indagini, probabilmente… insomma, usare un termine come ‘Piaccia o non piaccia… non ci sono altre telefonate…’ …e poi invece scoprire che altre telefonate in qualche modo c’erano… come dire, sicuramente induce qualche… qualche riflessione…

Prioreschi: Eh sì… ma questo è un punto che…

Radio Radicale: …da questo punto di vista sul ruolo del PM…

Prioreschi: Eh sì… però, questo è un punto che Narducci non ha mai chiarito…

Radio Radicale: Uhm…

Prioreschi: …perché, insomma, Narducci dovrebbe rispondere a delle domandine facili facili… se lui sapeva… se queste telefonate c’erano o non c’erano, insomma… e se ha scelto… perché io posso… vede, se uno lavora per te… così come abbiamo detto… se uno ha l’obiettivo di Moggi, della Juventus… può anche lavorare… per carità, non è corretto, ma si può lavorare anche per te… quello che è grave è che tu lavori sulla tua tesi, ma non puoi, come dire, accantonare alla dife… cioè, sottrarre, in senso oggettivo, alla difesa quelli che sono elementi che io poi posso utilizzare in chiave difensiva…

Radio Radicale: Uhm, uhm…

Prioreschi: …cioè, la cosa… il comportamento della Polizia Giudiziaria è grave sotto un duplice profilo… primo, perché queste telefonate, insomma, non si trovavano, diciamo così… e quindi, già questo non è corretto perché avrebbero dato una rappresentazione… secondo, perché sono state sostanzialmente sottratte alla difesa… e quindi, io non ho potuto nemmeno, no?, fino a che non le ho scoperte, no?, utilizzarle a fini difensivi… eh, allora, Narducci dovrebbe dire… lo sapeva, non lo sapeva… è stata una scelta, perché io posso dire… la telefonata di Facchetti con Bergamo, per me, non era rilevante… però, tu la metti agli atti, a me consenti di leggerla, e consenti di utilizzarla, no?...

Radio Radicale: Uhm, uhm, uhm…

Prioreschi: …per fini difensivi… no che tu la accantoni da una parte e non me la fai vedere… fosse stata… avessero pure… se Bergamo e Facchetti si dicevano ‘Buon Natale’, tu la telefonata la metti…

Radio Radicale: Certo…

Prioreschi: …dopodiche, il ‘Buon Natale’ io lo posso utilizzare a dire… ‘Visto che bei rapporti che c’avevano?’, no?…

Radio Radicale: Certo, certo…

Prioreschi: …non è che la puoi togliere e sottrarla alla difesa, insomma… o no?... questo è il fatto… il fatto veramente grave è questo, insomma…

Radio Radicale: Senta, spieghiamo… riusciamo a spiegare in un paio di minuti la faccenda delle sim… che è piuttosto complicata da spiegare, se non lo fa lei, perché bisognerebbe poi andare alla… alla…

Prioreschi: Ah, qui…

Radio Radicale: …ai materiali sim… in Svizzera senza rogatoria…

Prioreschi: Allora… vabbè…

Radio Radicale: …quella era una fonte del Maresciallo dei Carabinieri, etc…

Prioreschi: …tralasciando gli aspetti tecnici… che insomma… vabbè, la rogatoria che manca… qui, c’è un dato… un altro dato veramente incredibile… qui andrebbe data una risposta, e ci auguriamo che prima o poi qualche Autorità Giudiziaria… perché poi qualche denuncia c’è in giro fatta dagli imputati… dia una risposta… allora, è veramente singolare che su un fatto semplicissimo, e cioè un accertamento di Polizia Giudiziaria su chi sia l’intestatario delle prime 3 sim… e cioè, il famoso Arturo De Cillis, no?, quello che le vendeva in Svizzera… i due principali investigatori di questo processo… e cioè, il Maggiore Auricchio da un lato, e il Maresciallo Di Laroni… alle mie domande hanno risposto in maniera diversa… cioè, allora, se io… l’accertamento sulla intestazione di una scheda è semplice… ho la TIM, si va alla TIM, e gli si dice ‘Scusa a chi è intestato il mio numero di telefono?’ …e quelli ‘A Maurilio Prioreschi’… per le sim svizzere, per le prime 3 sim, singolarmente, Di Laroni dice che sono state… l’identificazione di Arturo De Cillis è stata fatta attraverso la Polizia Doganale di Chiasso, lato italiano… si è premurato, no?, di dire lato italiano… che avrebbe fornito l’intestatario come Arturo De Cillis… il Maggiore Auricchio, interrogato da me, dice che l’accertamento è stato fatto attraverso l’Ufficiale di Collegamento dell’Interpol presso il Ministero degli Interni… che avrebbe fatto una specie di 892424 svizzero, e gli avrebbe detto ‘A chi è intestata questa sim?’, e gli avrebbero risposto… allora, già che due ufficiali di P.G. su un fatto così semplice… su come è stata individuata l’intestazione di una scheda… dicano due cose diverse, già questo, insomma, puzza di bruciato lontano un chilometro…

Radio Radicale: Uhm…

Prioreschi: …ma quello che è ancora più singolare è che di tutta questa attività non c’è un foglio, un documento, un fax… sia essa… fosse stata la Dogana di Chiasso o fosse stato l’Ufficiale… il misterioso Ufficiale di Collegamento dell’Interpol presso il Ministero degli Interni… che nessuno conosce, non sappiamo come si chiama… allora, è pensabile che gli svizzeri… che sono i più precisi di questo mondo… non abbiano richiesto una… non abbiano richiesto una richiesta formale dell’Italia per dire, no?... la Sunrise, la TIM svizzera… non è che uno telefona e gli dice ‘Mi dice a chi è intestata la scheda?’, no?... allora, Auricchio avrebbe dovuto fare un fax all’Interpol… l’Interpol avrebbe dovuto trasmettere un fax alla Svizzera… che avrebbe dovuto fare gli accertamenti alla Sunrise… e poi il percorso di ritorno con tutto… non c’è uno straccio di documento su tutto questo… quindi, già le sim svizzere partono male… non si capisce come hanno individuato De Cillis… per le prime 3… poi ne hanno tirate fuori 21… e le altre 18, l’accertamento a chi fossero intestate non è stato fatto… noi non lo sappiamo… lo abbiamo chiesto in dibattimento… ‘Ma, scusate… ma vediamo innanzitutto a chi sono formalmente intestate…’ …perché qualcuna poteva essere intestata a un parente di Moggi, ad esempio… ‘Ah, guarda, l’abbiamo preso con il sorcio in bocca…’ …qui, 3 dovrebbero essere intestate a questo Arturo De Cillis secondo un accertamento che non si capisce come è stato fatto… le altre 18 non sappiamo nemmeno a chi sono state intestate, ma sono state presuntivamente attribuite… insomma, allora, francamente, tutto questo è veramente… lascia veramente il… così, un grande… un grande punto interrogativo sulle sim svizzere, insomma… per non parlare, poi, degli aspetti tecnici… tutti i contatti che si triplicano, che non combaciano tra chiamante e chiamato… e che lascia tutto il tempo che trova, insomma… questa è una delle tante… singolarità…

Radio Radicale: Senta, avvocato, lei sicuramente avrà dovuto masticare un bel po’ anche di giustizia sportiva per…

Prioreschi: Sì…

Radio Radicale: …anche se non è il suo specifico…

Prioreschi: Sì, sì…

Radio Radicale: …perché insomma si sarà dovuto andar a studiare gli atti del processo sportivo… etc, etc… da questo punto di vista le chiedo… un po’ fuoricampo, utilizzando la stessa metafora… un parere, una riflessione visto che questo è il tema, insomma, principe di dibattito degli ultimi mesi… e però, ci sembra che da parte delle istituzioni ci sia più di qualche resistenza ad accettare il fatto che, oggettivamente, questa giustizia sportiva così concepita non funziona, e che va ripensata totalmente, e dalle fondamenta… da questo punto di vista mi interessa una sua riflessione, e capire anche se, secondo lei, dalle motivazioni… eventualmente dall’appello, poi per quanto riguarda il penale… ci sono gli estremi per la riapertura del processo sportivo…

Prioreschi: Ma, allora… certamente se ci fossero… se la sentenza sarà ribaltata in appello, ci sarebbero gli estremi per fare una revisione… ancorchè, la giustizia sportiva è chiusa a riccio nel suo fortino… io ho già avuto modo di dire… non è che va riformata la giustizia sportiva… la giustizia sportiva… il CONI ogni anno emana i principi di giustizia sportiva a cui le federazioni si devono adeguare…

Radio Radicale: Sì…

Prioreschi: …e, ormai, è pacifico… il CONI lo scrive… bisogna rispettare i principi del giusto processo… cioè, bisogna dare la possibilità… e rispettare il diritto di difesa… lo dice il CONI… lo ha detto l’Alta Corte del CONI, proprio nel procedimento di radiazione di Luciano Moggi… che va garantito il giusto processo… e allora, il giusto processo significa dare la possibilità all’incolpato di interrogare colui che lo accusa… risolveremmo tutti i problemi perché tu non puoi… per ‘Scommessopoli’… fare i procedimenti sportivi su quello che dice Carobbio, o Gervasoni… e non dare la possibilità a chi è accusato di interrogarli davanti alla Commissione Disciplinare… e utilizzi i verbali fatti nel penale oppure davanti al Procuratore Palazzi… questa è follia… se la giustizia sportiva continua così, a procedere in questa maniera così sommaria, io l’ho detto… prima o poi, ancorchè, insomma, non riesce a sfondare la porta del TAR… ma quanto meno, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo… qualcuno prima o poi la sanzionerà, perché non si può amministrare la giustizia sportiva in questa maniera…

Radio Radicale: Sì, tra l’altro, i diritti alla difesa sono un principio costituzionale…

Prioreschi: Eh, certo… eh, certo…

Radio Radicale: …e mi sembra che fa…

Prioreschi: L’esercizio del diritto alla difesa è principio costituzionale… il giusto processo è principio costituzionale… è scritto nella CEDU… nella Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo…

Radio Radicale: E mi pare che nei principi del CONI… se non sbaglio, nei richiami…

Prioreschi: Sì, sì…

Radio Radicale: …ci fosse anche…

Prioreschi: Sì, sì… sono i principi del CONI…

Radio Radicale: Certo…

Prioreschi: …ma tutti fanno finta non saperlo…

Radio Radicale: Eh, eh, eh…

Prioreschi: …il problema è questo…

Radio Radicale: E’ del tutto evidente… senta, un’ultimissima riflessione, invece, la facevamo all’inizio… e poi chiudiamo… sull’aspetto mediatico, che mi sembra… mi sembra fondamentale, perché, appunto, si continua, come dire, a seguire un processo, come dire… il mio stupore da cronista è che dentro le motivazioni della sentenza per chi davvero volesse fare… o voglia fare il giornalista… c’erano innumerevoli spunti di approfondimento…

Prioreschi: Sì, sì…

Radio Radicale: …di nuove inchieste…

Prioreschi: Sì, sì, come no…

Radio Radicale: …di rigagnoli un po’ persi per strada… insomma, chi davvero ama questa professione… per chi amasse questa professione quella era veramente una giostra in cui…

Prioreschi: Eh, sì… ma, però…

Radio Radicale: …in cui buttarsi… invece, ho notato che sia nei giornali, che su tutti i media… le radio, le televisioni… c’è stato quasi una sorta di chiusura a riccio di autoassoluzione… e quindi, c’è stata proprio una mancanza evidente di serenità nel citare quelle motivazioni…

Prioreschi: Però, questo è un classico di tutti i grandi processi… insomma, fa notizia più il Moggi colpevole, il Bergamo… che non il Moggi innocente all’immaginario… cioè, tutti i grandi processi… anche quando hanno messo sotto processo Andreotti, no?… insomma, tutti… quando, poi li hanno assolti… tutti, no?… in tutti i processi si sparano le notizie in prima pagina… sulla… quando vengono assolti dopo 3 anni, ci sono le 3 righe… durante il processo nessuno dice nulla…

Radio Radicale: Però, in questo caso c’era proprio una dinamica diversa… cioè, si aprivano dei fronti di inchiesta possibili interessantissimi…

Prioreschi: E lo so… e lo so…

Radio Radicale: …che avrebbero dovuto costituire una manna per chi voleva riempire pagine…

Prioreschi: Questo bisognerebbe leggere bene la geografia delle testate giornalistiche…

Radio Radicale: Eh, questo potrebbe essere… sì…

Prioreschi: …per capire… eh, eh… perché noi, insomma… diciamo che ci ha seguito… a parte Radio Radicale in diretta tutte le udienze… insomma, un po’…

Radio Radicale: …in diretta, no… sarebbe costato troppo, francamente…

Prioreschi: Sì, vabbè, insomma, voglio dire… come avete fatto… in differita…

Radio Radicale: Eh, eh… in differita…

Prioreschi: …non lo so, io… ma, insomma, diciamo che a parte Tuttosport… voglio dire, il resto s’è cercato un po’ di… di attenuare, diciamo, via… ecco, usiamo anche qui un termine benevolo… poi, sai, c’è un vecchio proverbio che dice ‘Ognuno saluta con il cappello che ha’ …e quindi, ognuno fa il giornalista come… e fa i conti con la propria coscienza, insomma, ecco…

Radio Radicale: …come può, e come sa…

Prioreschi: Sì…

Radio Radicale: Allora, per adesso noi ci fermiamo intanto perché, appunto, è complicato spiegare un libro di quasi 400 pagine, ma che, insomma, si legge veramente in maniera piuttosto veloce… non ci sono solo dati, ma ci sono proprio veri e propri riassunti di situazioni che sono dei veri pezzi di storia del nostro Paese… non solo sportiva… ma che rimandano, appunto, a dei contesti di un qual certo interesse che sembravano un po’ essersi persi invece nelle… nelle fragili memorie di molti giornali… quindi, intanto, noi ringraziamo l’Avvvocato Maurilio Prioreschi…

Prioreschi: Grazie a voi…

Radio Radicale: …per il suo libro ’30 sul campo’ edito da Baldini Castoldi Dalai… e poi, ovviamente, quando ci sarà l’appello, Radio Radicale non mancherà di continuare a seguire la seconda parte di questa vicenda… grazie, e buon lavoro…

Prioreschi: Grazie, grazie, grazie a tutti… buonasera, buonasera…

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buonasera

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Ragazzi qualcuno ha letto il libro di Prioreschi?? Com'è??

30-sul-campo-prioreschi.jpg

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Ragazzi qualcuno ha letto il libro di Prioreschi?? Com'è??

Un amico che mi conosce bene me lo ha regalato per Natale... ovviamente, l'ho già finito...

Come dire, per noi che abbiamo seguito molto del processo di Napoli è quasi un ripasso... l'Avvocato Prioreschi si fa leggere molto bene, per quanto non sia un romanzo e lui tradisce un certo lessico forense... esilarante (...se non ci fosse da piangere...) il capitolo delle radiazioni sportive... di enorme valore l'ultimo capitolo in cui spiega perchè sono 30 sul campo commentando le imputazioni della sentenza...

Credo sia un libro che tutti gli juventini dovrebbero leggere per avere chiari almeno i capisaldi di tutta la vicenda...

PS A breve si riprende, come promesso, con il commento del Capo di Imputazione A...

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Capo di imputazione A - Sentenza del Tribunale di Napoli

Allora, scusandomi per il ritardo, come promesso andiamo a parlare del capo di imputazione a, l'associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva. Lo faremo commentando le parti della sentenza inerenti a tale capo di imputazione.

Il nostro obiettivo sarà capire come si è potuto stabilire che fosse in essere una associazione per delinquere, da chi era composta e per quali finalità sia dell'associazione che dei singoli componenti. Da cittadini italiani, prima che da tifosi juventini, ambiremmo a capire bene i concetti su esposti, giusto?

Partiamo dunque da pagina 77 della sentenza, dove all'inizio della parte MOTIVI DELLA DECISIONE leggiamo quanto segue:

Il giudizio sul reato di associazione per delinquere di cui al capo a) deve essere preceduto da quello sui reati di cui alla legge 401/89 contestati nei capi di imputazione da b) a A10), poiché le altre manifestazioni di attività associativa descritte nel capo a) della rubrica, all’esito dell’istruttoria dibattimentale, che le ha viste trascurate, se non proprio abbandonate, appaiono più che altro inserite nel capo di imputazione in funzione di artificioso accrescimento della portata di quelle frodi sportive che la stessa accusa ha poi coltivato come l’oggetto dell’attività del gruppo avente in Moggi Luciano attivo componente, e capo.

Va, dunque, preso avvio dai reati fine, la prova della cui sussistenza serve ad orientare la decisione anche sulla sussistenza del delitto di cui all’art.416 c.p., che non può essere esclusa per il solo fatto che siano stati tutti della stessa specie i più delitti, la cui esecuzione abbia avuto per fine l’associazione.

Si tratta di reati a consumazione anticipata, che presentano particolare modo di protezione del bene ideale della lealtà dello sport.

La protezione si svolge cioè in un momento temporalmente anticipato rispetto all’ordinario.

Compito dell’interprete è prendere in considerazione gli elementi descrittivi della fattispecie, e farne oggetto di esame.

Bene, poche righe, ma tante cose... andiamo per punti:

- Innanzitutto leggiamo che il collegio ci dice che il giudizio sul capo a deve essere preceduto dal giudizio sui capi di imputazione da b a A10. Ricordo che questi sono le singole partite, i cosiddetti reati fine dell'associazione. Non li abbiamo analizzati tutti, ma qualcuno sì. Per esempio il capo b, Udinese-Brescia... colpevoli perchè Moggi in una telefonata con Baldas gli dice 'Mi raccomando, salvami Dattilo', da cui si capisce che i contatti con scheda svizzera sono serviti a... oppure il capo c, Juventus-Siena... in cui i contatti con scheda svizzera ci sono, ma poichè Moggi il lunedì non parla con nessuno si finisce per essere innocenti... oppure anche l'esilarante Reggina-Cagliari... etc... vabbè, ai nostri fini, prendiamo atto che per poter parlare del capo a, il collegio giudicante parla prima di tutti gli altri capi di imputazione...

- ...e ciò lo fa anche perchè le altre manifestazioni di attività associativa (...sorteggi truccati?... ammonizioni mirate?... feste di Natale e Pasqua?... omaggi vari, biglietti, palloni, magliette?...) in fase dibattimentale sono state trascurate ( ...a me è sembrato che se ne è parlato, ma con pochi vantaggi per l'accusa...) ma in ogni caso sembra al collegio che siano state introdotte, come dire, ad adjuvantum delle altre accuse...

- Va, dunque, preso avvio dai reati fine, la prova della cui sussistenza serve ad orientare la decisione anche sulla sussistenza del delitto di cui all’art.416 c.p. ...cioè? ...dalla somma dei singoli reati fine riusciamo a dire che vi è sussistenza di associazione a delinquere?... mi sembra di averla già sentita questa teoria...

- Infine, la precisazione che i reati fine di cui ai capi di imputazione da b a A10 sono reati a consumazione anticipata... purtroppo, nel tempo abbiamo appreso di questa, come chiamarla, possibilità... noi ci aspettavamo gli accordi, le prove di tali accordi durante la gara, i ringraziamenti nel dopo gara... no, questa sentenza ci ha resi edotti che esiste la possibilità di commettere reato prima di tutto ciò assumendo un comportamento che lede il bene protetto dall'art.1 della 401/89, cioè la lealtà sportiva... come abbiamo visto nei capi di imputazione analizzati, ciò vuol dire che non importa cosa è accaduto in campo (!)... ciò che importa è essere stati presi in castagna in comportamenti avvenuti prima dello svolgimento della gara, comportamenti che non dovevano essere tenuti... domandina piccina piccina... ma così, anzichè essere una sentenza di natura penale, non è una sentenza di natura etica?

Alla prossima...

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Capo di imputazione A - Sentenza del Tribunale di Napoli

Piccolo salto a pagina 414, il collegio dopo aver analizzato i capi di imputazione da b a A10, riprende il discorso del capo di imputazione a

Passando a esaminare l’imputazione di associazione per delinquere di cui al capo a), si osserva che a integrare la fattispecie criminosa di cui all’art.416 c.p. occorre l’accordo di volontà e un vincolo di permanente colleganza.

Gli associati devono avere il comune proposito e la comune risoluzione di commettere più delitti, e, come gia detto in principio di motivazione, non rileva che questi siano tutti della stessa specie, nel caso in esame più reati di tentativo, nella forma della frode sportiva contemplata come ipotesi di chiusura dall’art.1 della legge 401/89.

Il giudicante deve confrontarsi con il requisito del comune proposito e della comune risoluzione, che non contrassegna il delitto solo sotto l’aspetto del dolo, ma lo caratterizza altresi nella sua materialità come direzione oggettiva del fatto collettivo.

Va provata la stabilità dell’unione finalisticamente orientata a perseguire lo scopo comune valendosi della struttura all’uopo creata.

Gli associati vengono puniti per il fatto dell’associazione in forza del collegamento determinato dalla loro partecipazione, sia anche solo morale, all’iniziale intento criminoso di tipo organizzativo.

Su queste premesse il tribunale, avuto riguardo allo scopo perseguito dagli associati, di contaminazione degli arbitraggi attraverso sollecitazioni adoperate dal Moggi nei confronti degli arbitri, e da costoro accettate con riferimento alla parte delle competizioni svoltesi nella stagione 2004/05, oggetto dell’imputazione, stima che la prova della responsabilita può ritenersi acquisita solo per taluni degli imputati.

Sussiste la prova della responsabilità per l’imputato Moggi, a carico del quale si ravvisano elementi utili per ravvisare la condizione attribuitagli di capo.

Parimenti sussiste la prova della responsabilità degli imputati Bergamo, Pairetto, Mazzini, De Santis, Dattilo, Racalbuto, ritenuta però quanto a Bergamo, Pairetto, Mazzini e De Santis la mera partecipazione.

Non emergono invece sufficienti elementi di responsabilità per gli imputati Ambrosino, Fabiani, Fazi, Mazzei e Scardina, che devono essere assolti per non aver commesso il fatto.

Si osserva che nella fattispecie lo scopo sociale raggiunge un apprezzabile livello di contenuto penalmente rilevante solo attraverso la rappresentazione di legame dei presunti associati con partite di calcio, poiché la direzione unica dello scopo non consente di ravvisare altra distribuzione di compiti se non quelli presentanti una qualche proiezione sul campo di gioco.

Sempre per punti...

- Il collegio fa rilevare che per integrare l'associazione per delinquere occorre l’accordo di volontà e un vincolo di permanente colleganza. Inoltre, Gli associati devono avere il comune proposito e la comune risoluzione di commettere più delitti [...] ...accordo di volontà... comune proposito...va bene... vorremmo anche sapere qualcosa sulle finalità dell'associazione e dei singoli partecipanti, giusto?...

- Nel frattempo, il collegio giudicante fa la conta dei buoni e dei cattivi...

- Si osserva che nella fattispecie lo scopo sociale raggiunge un apprezzabile livello di contenuto penalmente rilevante solo attraverso la rappresentazione di legame dei presunti associati con partite di calcio, poiché la direzione unica dello scopo non consente di ravvisare altra distribuzione di compiti se non quelli presentanti una qualche proiezione sul campo di gioco.

Per cui, quanto meno, sappiamo che le violazioni sono solo in ambito calcistico e non altro... quanto meno...

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Sempre per punti...

- Il collegio fa rilevare che per integrare l'associazione per delinquere occorre l’accordo di volontà e un vincolo di permanente colleganza. Inoltre, Gli associati devono avere il comune proposito e la comune risoluzione di commettere più delitti [...] ...accordo di volontà... comune proposito...va bene... vorremmo anche sapere qualcosa sulle finalità dell'associazione e dei singoli partecipanti, giusto?...

Veramente l'accordo di volonta trai associati puo' essere solo immaginato dal collegio, perche nessuno mai dice o accenna al fatto che si voglia fare pressione sugli arbitri, o meglio, qualcuno lo fa, ma non fa parte dell'associazione, o almeno non di questa associazione....

Modificato da arashi

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Capo di imputazione A - Sentenza del Tribunale di Napoli

E, dunque, quanto a Ambrosino, va valutato che non è emersa a suo carico responsabilità per frode sportiva.

Vero è che gli è stato attribuito dagli investigatori il possesso di scheda straniera, ma, in un contesto nel quale la serietà e la determinatezza del proposito criminoso non può prescindere anche dalla indicazione della specie dei delitti la cui esecuzione costituisce scopo dell’associazione, un tal possesso non è di per sé elemento decisivo, tanto più che la genesi e il modo dell’investigazione rendono palese l’esistenza di un interesse del Moggi nel campo del mercato dei calciatori, che pure rende plausibile l’interesse dell’uno a discutere dell’argomento con l’altro.

Non occorre, quindi, neppure soffermarsi sulle critiche levate dalla difesa al metodo usato dagli investigatori per l’attribuzione del possesso della scheda all’Ambrosino, ovvero l’individuazione di costui, di cui si sapeva che era parte dell’apparato arbitrale, attraverso l’elemento della residenza in Torre del Greco, sito corrispondente a quello della cella nazionale sulla quale risultava appoggiata la scheda straniera, scheda che, nello sviluppo dei contatti, dopo il primo in zona di Torre del Greco, agganciava celle collocate in spazi dove poteva trovarsi l’Ambrosino per impegni di lavoro, ad esempio Milano, quando in Milano veniva giocata partita, che lo contemplava assistente, ovvero Coverciano, quando v’era raduno in Coverciano degli assistenti, senza però la verifica preliminare della possibile esistenza in Torre del Greco di altre persone gravitanti nel mondo del calcio a livello professionistico, come procuratori, tesserati AIA, tesserati FIGC (vedi controesame avv.Cirillo del teste Di Laroni Michele ud.10/11/09: non l’abbiamo verificato).

...e così abbiamo escluso Ambrosino Marcello dall'associazione...

...notate che il collegio riconosce che l'utilizzo delle schede svizzere non costituisce di per sè elemento decisivo... eh già, abbiamo già visto che le schede svizzere debbono essere evincenti per essere elemento decisivo...

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Capo di imputazione A - Sentenza del Tribunale di Napoli

Quanto a Fabiani, va rilevato preliminarmente che anche per lui non è stata raggiunta la prova della partecipazione a fatti di frode sportiva.

Che sia stato nel possesso di schede svizzere è più che verosimile, anche perché, cosi come è emerso al dibattimento, si recò in pompa magna assieme a Moggi a Chiasso nel negozio del De Cillis per farne acquisto, e l’omaggio da parte di Moggi era d’obbligo (vedi esame teste De Cillis Teodosio ud.30/6/09), pur se anche su questo evento non manca zona d’ombra, delineata dal consulente ingegner De Falco Giuseppe (ud.23/11/10) .

E però la presenza al fianco di Moggi non riceve la qualificazione derivante dall’indirizzamento alla frode sportiva, e, al contrario, le risultanze processuali lo mostrano coinvolto in questo processo, che è il processo a Moggi nel rapporto con gli arbitri, per una sorta di metamorfosi di altra alleanza, avente causa da procure e cessioni di calciatori, per la quale è stato celebrato separato processo, dopo iniziale promiscua indagine.

ll dibattimento non ha offerto elementi certi di responsabilità.

Dall’esame del teste Paparesta Romeo è emerso un comportamento insignificante del Fabiani, di invito a ricontattare il Moggi infuriato, che aveva abbassato il telefono, che, comunque lo si valuti, quantomeno denota scarsa considerazione, se non proprio indifferenza per la linea adottata dal capo nei confronti dell’arbitro rivelatosi dannoso sul campo di gioco (vedi esame p.m.ud.19/5/09).

ll teste Dal Cin Francesco ha genericamente denunciato amicizia tra Moggi e Fabiani, e non ha altro è riuscito a rappresentare per "sensazioni" che una comunanza di interessi annidantesi nella struttura della società Messina calcio, società a beneficio della quale però significativamente non sono stati accertati nel processo fatti di frode sportiva, e, al contrario, nel processo è emerso che il legame Moggi-Fabiani agli albori dell’indagine presentò interesse investigativo per procure di calciatori del Messina del quale appariva l’accaparramento da parte del figlio di Moggi (vedi esame teste Dal Cin ud.26/5/09 e introduzione esame teste Auricchio ud.9/2/10).

Vedi diffusamente controesame avv.Morescanti teste Auricchio ud.30/3/10, dove si legge quanto segue: l’ipotesi di frode sportiva non era inizialmente configurata nei confronti del Messina...ma nei confronti del Messina era in discussione il problema della consistenza dei calciatori della GEA nel Messina...i collegamenti con il Messina sono più che altro nella direzione dei colloqui di Moggi con Bonsignori, con lo stesso Franza, con delle acquisizioni anche in materia di intercettazioni telefoniche tra questi soggetti e non certo nella direzione di Fabiani .... Fabiani non è stato mai sottoposto a intercettazioni.

Il teste Aliberti Aniello significativamente ha rappresentato Moggi e Fabiani affiancati in una operazione di compravendita di calciatore, il difensore Zorò, per il quale andò a Torino a trattare: c’ero io per la Salernitana, Franza del Messina, Bonsignori del Messina, Fabiani, poi c’era ,Moggi e credo il figlio anche Alessandro... credo per un fatto di interesse di Alessandro nel prendere poi successivamente la procura di calciatore (vedi esame p.m. ud. 16/6/09).

Anche il pur inaffidabile teste Martino Manfredi ha dovuto riconoscere che Fabiani, residente in Roma, non era stato mai visto da lui, che pure vi andava tutti i mercoledì, nella sede del polo di allenamento degli arbitri a Roma, cioè il luogo nel quale v’era massima concentrazione di arbitri sospettati di essere sensibili alle lusinghe di Moggi, la cd. combriccola romana (vedi controesame avv.Morescanti ud. 6/11/09).

E così abbiamo escluso Fabiani dall'associazione...

Su Fabiani pendono diversi capi di imputazione... Siena-Juventus... Juventus-Chievo... Juventus-Milan... Messina-Parma... Siena-Messina... Reggina-Messina... ma non viene ritenuto colpevole per nessuno di questi capi di imputazione... e di cosa lo accusi?... di avere la scheda svizzera?... per sua fortuna, non fa nessuna telefonata in chiaro che possa presumibilmente illuminare quanto detto nei contatti con scheda svizzera... quindi, come anche rilevato dal collegio giudicante, nessuna frode...

Quindi, quello che viene presentato come molto vicino a Moggi... vedasi Romeo Paparesta e la consegna della scheda con annessi 4 numeri... 2 di Moggi e 2 di Fabiani... vedasi il buon Nucini che ci racconta l'incontro all'Hotel Concorde, nonchè le sue disavventure fra incontri in aeroporto e telefonate di sostegno morale dopo incidenti di percorso... fischiare anzitempo la fine delle partite... va bene, ho capito, ma questo è il processo a Moggi nel rapporto con gli arbitri e da questo non traiamo nulla...

Ma allora cosa c'entra Fabiani in questo processo? ...le risultanze processuali lo mostrano coinvolto in questo processo [...] per una sorta di metamorfosi di altra alleanza, avente causa da procure e cessioni di calciatori, per la quale è stato celebrato separato processo, dopo iniziale promiscua indagine. ...e anche dal quale è andato assolto...

Come la si gira e come la si volta, questa sentenza presenta sempre arzigogoli... beninteso, sempre a mio parere, eh!...

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Capo di imputazione A - Sentenza del Tribunale di Napoli

Quanto alla Fazi, va rilevato che nella stagione 2004/05, di consumazione delle frodi sportive costituenti lo scopo sociale, era priva oramai di quelle funzioni di segreteria, che già erano intrinsecamente indifferenti al potere decisionale spettante ai designatori per le griglie, e, quindi, residuava solo a livello personale il rapporto con Bergamo Paolo, del quale, secondo quando riferito dal teste Galati Dario (ud.30/6/09), era persona di fiducia nell’ambito della segreteria, fin da quando fu stabilito negli anni ’99-‘00 di raddoppiare il designatore per volontà della Lega Professionisti, specificamente le sette sorelle ripetutamente comparse nel processo, da identificarsi in Juventus, Inter, Milan, Lazio, Roma, Fiorentina, Parma.

Quali siano stati i motivi di questo allontanamento dalla segreteria, che peraltro fu volontario, dopo che fu stabilito che la Fazi non dovesse più seguire Bergamo nelle trasferte a Coverciano, è indifferente al processo, nè dal dibattimento è venuta la conferma della connessione a fatti di frode sportiva adombrata dall’accusa, e, al contrario, è emerso che il tutto prese avvio da decisione, quella di inibire l’accesso della Fazi a Coverciano, ispirata da mentalità puritana dei vertici della FIGC, che consideravano disdicevole la presenza di una sola donna in mezzo a tutti maschi

(controesame avv.Prioreschi teste Martino Manfredi ud.6/11/09).

Il legame di amicizia tra la Fazi e Bergamo, attestato dagli ameni conversari, anche notturni, di cui alle intercettazioni telefoniche, non può essere equiparato alla condivisione dello scopo di avviare a determinate scelte tecniche, piuttosto che altre, gli arbitri, se, in aggiunta alla cessata presenza nei luoghi di esercizio dell’attività preparatoria dell’arbitraggio, non può essere riconosciuta alla Fazi neanche un principio di quella padronanza di nozioni tecniche, che costituisce il necessario presupposto del tipo della frode sportiva accertata nella specie.

E può ragionevolmente ritenersi, alla stregua del racconto fattone dalla Fazi a Bergamo, che quell’incontro presso il Santuario del Divino Amore avvenuto tra Moggi e la Fazi il 2/5/05, presentato dal teste Auricchio (ud. 16/2/10) come elemento decifratore di partecipazione all’associazione, per suggestiva assimilazione ad altri santuari, non altro abbia avuto che funzione riparatoria, propugnata da Bergamo, dell’offesa arrecata all’amica per la discriminazione attuata nei suoi confronti dalla FIGC, essendo Pairetto, l’interlocutore telefonico di Moggi al santuario, e il ricevente la doglianza, il designatore di nomina FIGC, così come hanno riferito i testimoni, a partire dal già sopra menzionato teste Galati.

Né può assurgere a indizio di partecipazione della Fazi all’associazione il fatto, riferito dal teste Salvagno Claudio (vedi ud.27/4/10) che Carraro, Ghirelli e Mazzini si adoperarono per risolvere il caso e trovare alla donna una collocazione idonea, poiché, se anche questo interessamento, così come ha adombrato l’accusa, fosse stato generato dalla necessità di arginare il pericolo di denuncia di illeciti da parte della Fazi, la denuncia di illecito non equivale a partecipazione all’illecito, e, in aggiunta, in mancanza di specificazione di quello che era l’oggetto della pericolosa conoscenza della Fazi, manca la base per risalire alla partecipazione all’associazione oggetto del procedimento.

...e così abbiamo escluso Maria Grazia Fazi dall'associazione...

...notate la censura con la quale il collegio chiude l'argomento Divino Amore...

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Capo di imputazione A - Sentenza del Tribunale di Napoli

Quanto a Mazzei, va valutato che non è emersa a suo carico responsabilità per frode sportiva. L’istruttoria dibattimentale ne ha messo in luce una carenza di potere che rende difficile decifrare la partecipazione anche solo morale a un sodalizio avente lo scopo di muovere gli arbitri all’accomodamento della tattica di arbitraggio.

ll teste Coppola Rosario, pure mosso da desiderio di collaborazione con gli investigatori (vedi ud.4/12/09: mi sono messo in contatto con i carabinieri proprio perché avevo sentito l’appello del giudice Borrelli, che aveva difficoltà a scoprire, a entrare un attimino nel gruppo degli arbitri), ha spiegato che si trattava di una figura abbastanza modesta, che in buona sostanza Bergamo e Pairetto gestivano anche il gruppo degli assistenti, che il punto di incontro di tutto il movimento delle raccomandazioni e segnalazioni, dalle quali nessuno era indenne, erano i due designatori, che filtravano la movimentazione.

Non è decisivo che, ad esempio Meani, si sia rivolto a Mazzei per telefono, dicendo "mandami gente tipo Consolo, hai capito?" (progr.5429 del 17/4/05, ore 18.19 su utenza 3357753629), perché poi tra l’invito e la risoluzione conforme cadeva il deliberato dei designatori, circostanza, quest’ultima, della quale al dibattimento ha riferito pure il teste Auricchio: la designazione degli assistenti era argomento trattato direttamente da Bergamo e Pairetto (vedi controesame avv.Saldarelli ud. 16/3/10).

Quale fosse la posizione del Mazzei l’ha chiarito al dibattimento anche il teste Collina Pierluigi: per gli assistenti c’era una proposta di designazione diretta che veniva vagliata dai due designatori e avallata o modificata in funzione dei convincimenti dei due designatori (vedi controesame avv.De Nigris ud. 1/10/10).

Ancora, il teste Camerota Ciro, su Mazzei: provvedeva a coordinare il nostro lavoro, la nostra preparazione, quando si andava a fare i raduni a Coverciano...chi poi aveva l ’ultima voce in capitolo erano i designatori responsabili Bergamo e Pairetto (vedi esame avv.Saldarelli ud. 23/11/10).

Appare, dunque, la sostanziale coincidenza con quanto dichiarato dall’imputato in sede di spontanee dichiarazioni: ero una figura tecnica, senza nessun potere decisionale...questo era proprio per mandato federale, non perché mi voglio scagionare... io avevo un mandato federale come preparatore tecnico degli assistenti, questo lo facevo a Coverciano, all’ incirca ogni quaranta giorni perché gli assistenti venivano ogni quaranta giorni, era necessario, indispensabile, sentirsi pure telefonicamente (vedi ud.11/1/11).

...e così abbiamo escluso Mazzei...

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Capo di imputazione A - Sentenza del Tribunale di Napoli

Quanto a Scardina Ignazio viene in rilievo la difficoltà della decifrazione della vicendole connessione della sua condotta a quella degli altri imputati al fine della realizzazione dell’evento tipico del reato.

Il rapporto di amicizia con Moggi non basta a saldare la sua condotta e volontà a quella di ognuno degli altri imputati, anche avuto riguardo allo spazio in cui il soggetto si muove, diverso da quel campo di calcio e da quelle strutture della relativa federazione, che, per la frequentazione da parte degli arbitri, consentono di attribuire il carattere di stabilità e permanenza al comportamento degli associati.

Né risulta che il Moggi gli abbia mai fatto omaggio di schede straniere, utile a consentire altrimenti l’operosità fuorviante attraverso il contatto clandestino, cioè lo strumento che, ad avviso del tribunale, pur difettando la conoscenza delle parole adoperate, configura ad un tempo l’apporto individuale e la relazione con gli altri differenti e plurimi apporti.

I dati forniti dall’istruttoria dibattimentale offrono solo la prova di comportamenti occasionali o contingenti per i quali è difficoltoso il collegamento con la finalità perseguita dal capo dell’associazione, di indottrinamento degli arbitri.

Non può certo essere fondata la prova di partecipazione all’associazione sul malumore di una dipendente della RAI, denunciante di essere stata privata della visibilità che comportava il "fare la Juventus", per la volontà dello Scardina di assecondare il desiderio di Moggi, che la teneva in antipatia.

Ciò, in assoluto, e tanto più considerato che questa volontà non era poi così ferrea, se mostrava cedimento di fronte a modico accidente (cfr. esame teste Sanipoli Francesca ud.30/10/09: non ho mai messo piede a Torino nello stadio delle Alpi nel 2003, solo quando Scardina litigò con una delle due persone che dovevano normalmente seguire la Juventus fui mandata a fare Juventus-Bologna). Non occorre neppure aggiungere che la denuncia di vessazione da parte della dipendente non ha incontrato il favore del giudice del lavoro, come da documento depositato dal difensore dell’imputato.

Né indizio di partecipazione all’associazione può trarsi dai fatto, emergente dall’esame del teste Varriale Enrico, che Scardìna, che non era legittimato all’azione, non abbia fatto causa a Moggi per presunto boicottaggio della trasmissione Studio Sprint, condotta dal Varriale, nella quale non si presentava, pur essendo obbligate in forza di contratto stipulato tra Rai e Lega Calcio (vedi ud.20/11/09, esame teste Varriale Enrico, che ha riferito di nocivo embargo per la trasmissione, essendo la Juventus società con maggior numero di tifosi in Italia).

Né addentellato con l’associazione per cui si procede, avente la specificata finalita, può avere la mediazione dello Scardina nel cd. caso Pieroni, di cui peraltro quest’ultimo, esaminato come teste, ha più o meno chiarito i contorni nel senso di dispiacere creato al Moggi non da lui, ma in buona sostanza da un avvocato difensore di imputato di bancarotta fraudolenta, padre della notizia, poi dal Pieroni data alla stampa nel 2005, di battaglia sotterranea, nell’anno 2000, del Moggi, per non farlo arrivare a Torino (vedi esame teste Pieroni Ermanno ud. 15/12/09).

L’indifferenza dello Scardina per questioni di arbitraggi e per la loro rappresentazione televisiva traspare da quanto riferito al dibattimento dai giornalisti della redazione calcio della RAI, della quale nel 2004/2005 Scardina era caporedattore.

Il teste Paris Carlo ha riferito di non aver mai ricevito da Scardina, suo diretto superiore, indicazioni per orientare il contenuto di un servizio giornalistico in favore di una squadra invece che di un’altra (vedi esame ud. 26/10/10).

ll teste Maffei Fabrizio ha dichiarato che Scardina pressioni non ne faceva per orientare i servizi giornalistici (vedi esame ud.26/10/10).

Il teste Giubilo Andrea, nel 2004/05 vicedirettore di Rai Sport, sovraordinato a Scardina, così si è espresso: il taglio da dare ai pezzi, secondo quello che era avvenuto sui campi di gioco la domenica, lo indicavo io...quindi l’orientamento in favore di una squadra invece che di un’altra di un servizio giornalistico è un’ipotesi che per me è fantascientifica (vedi esame ud.26/l0/10), e ha pure aggiunto, in sede di contrcesame del pubblico ministero, che era assolutamente cli prassi inserire nelle griglie i collaboratori, perché a loro non era affidato il ruolo principale, ma un ruolo di supporto, e che Ciro Venerato era uno dei tanti collaboratori che aveva la RAI.

Per sua parte il teste Venerato Ciro, indicato dall’accusa come il comune pupillo di Moggi e Scardina, sulle domande del pubblico ministero che gli rinfàcciava la condizione di precario, ha addotto il suo curriculum di tutto rispetto, ha spiegato l’iter del suo inserimento a Rai Sport, ha menato vanto per scoop, come quello di essere stato il primo giornalista italiano a dare a Rai 2 la notizia, poi ripresa dal TG3 lo stesso giorno, dell’avvento di Lippi sulla panchina della Juventus, e ciò dopo che, quello stesso giorno, a margine dell’assemblea Ifil, l’avvocato Agnelli aveva dichiarato la conferma di Ancelotti (vedi esame p.m. ud. 23/11/10: Lippi mi disse; si, e vero che Barcellona mi ha chiamato, ma non vado a Barcellona; sapevo che con Ancelotti non c’era più feeling sulla piazza torinese, feci due più due e dissi: ma non è che torni alla Juve? Lui si mise a ridere: le altre testate, proprio perché Agnelli dichiarò questo, non crederono alla notizia, che invece poi si avverò). Ha pure rivendicato il teste di essere riuscito à fare una intevista a Zeman nella sede del Lecce, dopo la conferenza stampa di questi, pur essendogli stato impedito da Scardina di fare la Juventus che incontrava il Lecce, proprio per la presenza di Zeman, con il quale dal punto di vista calcistico non aveva mai avuto grande feeling, in perenne contrasto con il giornalista Galeazzi, che era invece lazianissimo e zemaniano.

...infine, così si è escluso Scardina... preparatevi, perchè dal prossimo post si analizza la posizione di coloro che risultano invece essere stati parte dell'associazione, partendo, ovviamente, dal promotore... sarà un post piuttosto lungo...

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Ragazzi, la posizione di Moggi in relazione all'associazione per delinquere è troppo lunga... va da pagina 425 a pagina 462 della sentenza, ed è composta da una introduzione, 3 intercettazioni e le conclusioni... poichè mi prende troppo tempo trascrivere tutto e riportare tutto in un unico post, la dividiamo in 5 parti, va bene?

Eccovi la prima...

Passando all’esame delle posizioni di coloro per i quali il tribunale stima che sono state acquisite le prove sufficienti per affermare la responsabilità per il reato di cui all’art.416 c.p., si osserva che il tribunale ha ravvisato a carico di Moggi Luciano la responsabilità per ben nove ipotesi di frode sportiva, e questa affermazione di responsabilità già costituisce un elemento di carico anche per questo reato, avuto riguardo al fatto che le frodi contemplano come correi arbitri diversi, e pressocchè stabilmente i due designatori, che ora entrambi, ora uno soltanto, appaiono in correità.

Il tribunale stima che, pur dopo sgomberato il campo sia dalle inutili esagerazioni, consistenti nella rappresentazione di fatti di intrinseca inconsistenza, oltre che indifferenti al tipo e allo scopo dell’associazione, come rappresentata dedita a disturbare la discrezionalità tecnica degli arbitri, sia dalle vane parole pronunziate da taluni testimoni, e tra questi Martino e Nucini, residuino gli elementi di prova per ravvisare l’esistenza di una struttura organizzata per raggiungere il fine della frode sportiva, struttura avente quale capo Moggi.

Vengono in rilievo gli incontri con i designatori fuori delle sedi istituzionali, che emergono nella loro esistenza dal contenuto delle intercettazioni telefoniche, nella prossimità delle partite, nell’ordine del tempo, l’incontro del 2/12/04 a casa di Pairetto, al quale partecipano Bergamo, Pairetto, Moggi e Giraudo; l’incontro del 21/12/04 a casa di Pairetto, cui partecipano Moggi, Giraudo e Lanese, che non può essere svalutato solo perché allo stesso abbiano partecipato anche le mogli dei commensali, e addirittura l’ospite moglie di Lanese abbia a fine cena lavato i piatti assieme alla moglie di Pairetto; l’incontro dell’8/2/05 a casa di Giraudo, al quale partecipano Moggi e Pairetto; l’incontro del 17/2/05, a casa di Pairetto, al quale partecipano Moggi, Giraudo, e Lanese; l’incontro al ristorante del 30/4/05, al quale partecipano Moggi, Giraudo, Pairetto e Lanese; l’incontro del 21/5/05 a casa di Bergamo, a Colle Salvetti, al quale partecipano Giraudo, Moggi e Mazzini, che non perde rilevanza solo perché è stato tenuto il giorno prima della chiusura del campionato.

Viene in rilievo il ben più pregnante, e, nella visione del tribunale, decisivo, elemento dell’uso delle schede straniere, delle quali è risultata la disponibilità procurata da Moggi a designatori e arbitri, attraverso la laboriosa ricostruzione degli investigatori, che nell’opinione del tribunale ha resisistito alla critica di difese e consulenti, i quali, come già detto, sono riusciti a minarne solo un aspetto, di quantità cioè dei contatti, non essendo stata valutata meritevole di considerazione la denunzia di ulteriori vizi di forma e di sostanza.

Viene in rilievo il continuo e prolungato chiacchierare sulla rete telefonica nazionale, che, ad avviso del collegio, effettivamente può configurare la trasmissione del messaggio potenzialmente idoneo a spingere i designatori, e talora anche gli arbitri, a muoversi in determinate direzioni piuttosto che altre.

Viene in rilievo il rapporto diffusamente amichevole degli arbitri con Moggi, che non perde il valore indiziante solo perché dagli atti emerge il rapporto di altri arbitri non imputati, e addirittura di taluno degli arbitri imputati, come De Santis, altrettanto amichevole con dirigenti sportivi curanti interessi diversi da quelli di Moggi, ad esempio Meani, ben potendo configurarsi l’esistenza dell’associazione, anche senza un effetto di esclusiva per la frode sportiva.

Si accenna a quelli che si ritengono gli elementi di prova della responsabilità del Moggi, utili a conferirgli la qualifica di capo dell’associazione.

Pur se è risultato non vero quello che lo spavaldo Moggi andava dichiarando in giro, e per telefono, cioè di aver chiuso l’arbitro Paparesta nello spogliatoio alla fine della partita Reggina-Juventus del 7/11/04, come da dichiarazione del teste Paparesta Gianluca all’udienza del 16/6/09 (vedi esame p.m. Paparesta: io non ho mai avuto assolutamente nessuna percezione di chiusura di porta o altro... letto sulla stampa non immaginavo fosse il mio caso, ...mai ho tentato di uscire dallo spogliatoio e ho trovato la porta chiusa), nondimeno va valutata la reazione di Paparesta a quella che era pur sempre stata una protesta fuori misura del Moggi per gli errori dell’arbitro, di non inserimento cioè del comportamento furioso nel referto arbitrale, reazione che, ad avviso del collegio, va quantomeno interpretata come un effetto del timore reverenziale nei confronti della persona, pur se il Paparesta nel dibattimento non ha confermato quanto dichiarato in sede di indagini, cioè di essere incorso in omissione per paura che ne sarebbe derivata una consistente compromissione delle sue aspettative di carriera, e si è trincerato dietro la giustificazione più decorosa, di averlo cioè fatto per non acuire ulteriori tensioni.

Il rapporto disinibito con i rappresentanti della FIGC, che pure deve essere tenuto in conto, dal momento che Moggi non rivestiva cariche all’interno della Federazione, e che è stato ben rappresentato dal teste Carraro Franco, il quale, in sede di interpretazione autentica di sua telefonata con Moggi del 12/10/04, ha fornito l’alto livello dell’invadenza nelle soluzioni tecniche, quelle cioè destinate a produrre effetto sul campo di gioco, acquisito da Moggi, allorchè cosi si è espresso: sul piano tecnico, sapendo che Moggi capisce di calcio, sapendo che con Lippi aveva lavorato, io ero molto interessato a capire quali fossero le opinioni di Moggi e mi faceva piacere del fatto che Moggi parlasse con Lippi… mi relazionasse sulle sue idee, su come faceva Lippi nell’ambito della nazionale… il 12/10/04 Lippi era allenatore della nazionale... lavorava dall’agosto... certo, le conversazioni potevano prevedere anche la possibilità di discutere sulle scelte che Lippi avrebbe fatto (vedi esame ud.15/12/09).

A seguire, la capacità acquisita da Moggi di costituire anche nei confronti di un nemico giurato, come il Baldini, passaggio obbligato per una raccomandazione di soggetto destinato ad operare su campo di calcio, anche può essere utilizzata per configurare il potere di capo.

Quindi,

- Moggi è colpevole di 9 frodi sportive

- Associazione rappresentata come dedita a disturbare la discrezionalità tecnica degli arbitri, e quindi convivi con i designatori, schede svizzere, rapporti disinibiti con rappresentanti della FIGC e AIA, etc.

- Ma tra le 9 frodi sportive e lo scopo dell'associazione è stata ravvisata contiguità, pertinenza? ...ma il problema è sempre lo stesso... violazione dell'art.1 realizzata in un momento antecedente l'evento... reato a consumazione anticipata... cioè, Moggi non doveva assumere quei comportamenti... sì, ma hanno portato a qualcosa?... ma ciò non è importante... ma allora, non è una sentenza penale... è una sentenza di natura etica... o no?

- Le ultime 3 righe non so come commentarle...

Nel prossimo post, la trascrizione della arcinota telefonata Baldini-Mazzini, utilizzata per far comprendere di quale potere fosse capace il capo dell'associazione... e noi che pensavamo che servisse a far capire cosa stesse preparando Baldini & c...

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ma ciò non è importante... ma allora, non è una sentenza penale... è una sentenza di natura etica... o no?

vediamo in 2 grado

dopo la sentenza su giraudo però .......................

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Joined: 01-Aug-2006
1144 messaggi

il collegio interpreta come un segnale di timore reverenziale di paparesta nei confronti di Moggi, il non aver trascritto nel suo referto, il comportamento alquanto furioso dello stesso Moggi ect. ect. Che barzelletta! come mai al collegio non e' venuto in mente che magari, paparesta avesse la coscienza sporca e l'avesse fatta veramente troppo brutta?

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Joined: 10-Sep-2006
5193 messaggi

il collegio interpreta come un segnale di timore reverenziale di paparesta nei confronti di Moggi, il non aver trascritto nel suo referto, il comportamento alquanto furioso dello stesso Moggi ect. ect. Che barzelletta! come mai al collegio non e' venuto in mente che magari, paparesta avesse la coscienza sporca e l'avesse fatta veramente troppo brutta?

E quanti dirigenti non passano dall'arbitro a lamentarsi, a fine gara, dopo aver subito qualche torto vero o presunto?

Gli arbitri in molte occasioni non segnalano certe incursioni, specialmente se si rendono conto di aver sbagliato.

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Joined: 31-Aug-2007
108 messaggi

il collegio interpreta come un segnale di timore reverenziale di paparesta nei confronti di Moggi, il non aver trascritto nel suo referto, il comportamento alquanto furioso dello stesso Moggi ect. ect. Che barzelletta! come mai al collegio non e' venuto in mente che magari, paparesta avesse la coscienza sporca e l'avesse fatta veramente troppo brutta?

.

Senza dimenticare la telefonata omessa volutamente dagli auricchio-boys fra paparesta e pairetto successiva alla partita che noi abbiamo ascoltato (ma altri no) dove paparesta non da molto peso all'accaduto come se fossero situazioni che capitano.

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Joined: 03-Jun-2010
178 messaggi
Inviato (modificato)

......

.......

- Ma tra le 9 frodi sportive e lo scopo dell'associazione è stata ravvisata contiguità, pertinenza? ...ma il problema è sempre lo stesso... violazione dell'art.1 realizzata in un momento antecedente l'evento... reato a consumazione anticipata... cioè, Moggi non doveva assumere quei comportamenti... sì, ma hanno portato a qualcosa?... ma ciò non è importante... ma allora, non è una sentenza penale... è una sentenza di natura etica... o no?

........

.......

Ma non ci credevano nemmeno i PM a tanta grazia, si sono scervellati per anni a raccogliere articoli di giornale, testimonianze ridicole, fare taglia e cuci di migliaia di telefonate, ma senza che la Cassazione (il processo Agricola-Giraudo) partorisse il magnifico "atti astrattamente idonei" si sarebbe sgonfiato tutto.

Grazie a questa sentenza, il giudice, benche' vi sia il nulla cosmico, puo inventarsi una qualsiasi menata per fregarti.

Tutte le prove del sistema Moggi sono state smontate? tutte cazzate da BarSport?

Nessun problema , con una interpretazione cosi ampia della norma , diventa frode sportiva non mettere la carta igienica nel cesso dello spogliatoio dell'arbitro,

Modificato da arashi

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Joined: 11-Aug-2006
1081 messaggi

ma ciò non è importante... ma allora, non è una sentenza penale... è una sentenza di natura etica... o no?

vediamo in 2 grado

dopo la sentenza su giraudo però .......................

Sottolineo che io non ho conoscenze certificate di diritto... per cui, quando leggo, sento, trascrivo, etc. lo faccio da membro del popolo italiano (...se ancora queste parole vogliono dire qualcosa...) a cui si riferisce il collegio giudicante quando pronuncia sentenza... quindi, voglio dire, se ci togliamo la maglia (cit.), ed andiamo a leggere come un imputato viene condannato, questo dovrebbe avvenire in merito a palesi violazioni delle norme vigenti... giusto?... o mi sbaglio?

Detto questo, vi ripropongo alcuni passaggi dell'intervista a Prioreschi del Dicembre scorso a Radio Radicale. Al proposito dei reati a consumazione anticipata, lui dice:

Radio Radicale: …per arrivare… magari, proviamo a spiegare a chi non avesse avuto, come dire, la pazienza… e il tempo, per carità… di seguire il mastodontico lavoro di questi anni… cerchiamo… tentiamo di spiegare il perché della sentenza di condanna… perché parliamo di una condanna in anni per Luciano Moggi…

Prioreschi: Sì…

Radio Radicale: …per, di fatto, un tentativo di truffa… tra l’altro, evidentemente, maldestramente, non riuscito… che, però, dà luogo ad un’associazione per delinquere con una pena piuttosto elevata… ecco, chi non mastica di diritto si chiederà come è possibile arrivare ad una pena di questo tipo per un tentativo di truffa telefonica non riuscito?

Prioreschi: Sì, ecco… sì, il problema è questo… è che il Tribunale ha fatto questo ragionamento… il reato contestato, e cioè la frode sportiva… cerco di semplificare al massimo…

Radio Radicale: Certo, certo…

Prioreschi: …è cosiddetto un reato di pericolo presunto… cioè, è sufficiente che il bene giuridico protetto dalla norma… cioè, il regolare svolgimento di una gara… sia messo in pericolo perché poi si integri il reato… non è necessario il… che la gara venga alterata… quindi, si è fatto… il Tribunale ha fatto questo ragionamento sul reato di tentativo… perché definisce la frode sportiva un reato di tentativo… in realtà, se vogliamo parlare da avvocati e da giuristi c’è una giurisprudenza di 50 anni di Cassazione che dice che nel reato di pericolo non è consentito il tentativo… per cui, o l’atto diretto ad alterare la gara è idoneo, oppure non è reato…

Radio Radicale: Uhm…

Prioreschi: …e qui credo che il Tribunale abbia confuso un po’… abbia fatto un po’ di confusione in diritto perché non… tra tutte le telefonate che ci sono, non ce n’è nessuna che può essere qualificata come… eh?… no?… idonea a… e quindi, il Tribunale si è un po’ rifugiato sui cosiddetti contatti tra le sim svizzere… che sono presuntivamente attribuite… e che sono contatti, però, silenti, dove non abbiamo le intercettazioni… e la contraddizione grande è che per alcuni contatti si è ritenuto che fossero convenevoli… per altri, invece, si è ritenuto che probabilmente erano finalizzati a dire chissà che con riguardo alla partita…

Radio Radicale: Uhm…

Come si fa a non condividere la frase per cui, o l’atto diretto ad alterare la gara è idoneo, oppure non è reato…?

Se l'atto antecedente la gara... che, come scrive il collegio giudicante, è finalizzato alla turbativa della discrezionalità degli arbitri... non porta a nulla, ma come lo si fa a considerare reato?

Infatti, non trovando nessuna correlazione tra l'atto consumato preventivamente e un qualche vantaggio in campo, nelle 9 frodi sportive contestate ci si imbarca in un ragionamento induttivo, presunto...

E pensare che nella sua arringa l'Avvocato Prioreschi ha ricordato i lavori fatti per partorire la 401/89... l'articolo 1, che si violerebbe in questa presunta associazione, è a protezione del leale svolgimento della gara... e va bene... già nella definizione della legge c'è scritto:

LEGGE 13 dicembre 1989, n. 401 (in Gazz. Uff., 18 dicembre, n. 294).

Interventi nel settore del giuoco e delle scommesse clandestini e

tutela della correttezza nello svolgimento di manifestazioni sportive.

Quindi, si ricadrebbe nella seconda parte della definizione... ma leggiamo l'articolo 1:

Art.1 Frode in competizioni sportive.

1. Chiunque offre o promette denaro o altra utilità o vantaggio a taluno dei partecipanti ad una competizione sportiva organizzata dalle federazioni riconosciute dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dall'Unione italiana per l'incremento delle razze equine (UNIRE) o da altri enti sportivi riconosciuti dallo Stato e dalle associazioni ad essi aderenti, al fine di raggiungere un risultato diverso da quello conseguente al corretto e leale svolgimento della competizione, ovvero compie altri atti fraudolenti volti al medesimo scopo, è punito con la reclusione da un mese ad un anno e con la multa da lire cinquecentomila a lire due milioni. Nei casi di lieve entità si applica la sola pena della multa.

Quindi, io, perfetto ignorante di diritto, leggo e dico... questa legge protegge il leale svolgimento della gara da frodi sportive attuate per mezzo di scommesse clandestine e similia... o no?

Orbene, se il PM inizia la propria requisitoria dicendo che non c'è corruzione, non ci sono soldi in circolazione, io mi chiedo... ma allora di cosa si parla?... si parla di un comportamento che non doveva essere tenuto... eh?... ma allora, giustamente, si potrebbe essere accusati di non aver fatto trovare la carta igienica negli spogliatoi degli arbitri, in modo tale che questi capiscano che la prossima volta...

Io credo che abbia ragione l'Avvocato Prioreschi quando dice:

Prioreschi:Beh, allora, dal punto di vista tecnico, voglio dire, quella è una sentenza che non regge… però, come diceva un vecchio proverbio veneziano del ‘700, per vincere una causa bisogna aver ragione, saperla rappresentare e aver chi la intenda… qui il problema è trovare chi la intenda e chi ha il coraggio di fare una decisione che sia conforme a verità e giustizia… la Corte di Appello di Napoli, che ha riformato in parte il giudizio abbreviato, non ha avuto coraggio fino in fondo, insomma… è rimasto solo Antonio Giraudo con associazione per una frode per la quale l’arbitro è stato assolto, insomma… francamente… questo processo sta crollando a pezzi… è una coperta corta, se coprono sopra, scoprono sotto, insomma… noi riteniamo che ci siano elementi perché la… quando noi… adesso è fissato a Maggio, questo di appello dell’ordinario… e quindi, ci auguriamo di… di ribaltare quella sentenza che obiettivamente non regge, insomma, ecco…

...e perchè invece il Procuratore Capo di Torino Marcello Maddalena le intercettazioni di Agosto e Settembre 2004 le legge, e le legge senza individuarci capziosi ragionamenti?

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