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Per Kefeo...E Per Coloro Che Vogliono Discutere...

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Difesa Juventus, Avvocato Vitiello – Napoli, 21 Giugno 2011

MP587255.MP3 1h54'55'' - 2h07'27''

Vitiello: Se questo non fosse convincente, Presidente… ed è chiaro, torno a ripetere, che quando un clima incandescente e astioso e fazioso vuole interpretare come volontà dolosa finalizzata a favorire qualcuno… e comunque ad interpretare quello che è un inevitabile errore dell’attività umana, di qualsiasi attività umana, anche la nostra… è evidente che si deve leggere in un altro modo. Ma se lo sbaglio è preconcetto… se lo sguardo avviene con equilibrio… se lo sguardo porgere alla verità l’attenzione… non ha […] il colloquio di Carraro quando viene sorteggiato l’arbitro Rodomonti per Inter-Juventus… eh!… ma se c’era Collina, anche se sbagliava, nessuno gli diceva un… cavolo!… interpretiamo noi… ma Rodomonti, se sbaglia a favore della Juve, succede un’iradiddio.

Vi rendete cioè conto, Presidente e Signori del Tribunale, che evidentemente gli organi federali di tutt’altro si preoccupavano che non della Juventus. Dove la prova dell’assoggettamento? Queste frasi valgono più di un intero capitolo di intercettazioni.

Ma ancora di più, Presidente e Signori del Tribunale… si dice che ci fosse un controllo sugli arbitri. Benissimo. Sono stati interrogati tutti gli arbitri e tutti gli assistenti di linea del campionato 2004/2005… tutti quelli non indagati, e sono stati sentiti come testi… non ripeto i nomi, ve li ho scritti nella memoria. Nessuno di questi arbitri riferisce mai di aver avuto pressione per agevolare, o danneggiare questa o quella squadra di calcio. Gli unici due che avanzano delle lamentale di ordine strettamente professionale sostenendo di essere stati sottovalutati come arbitri dagli organi di giustizia sportiva sono Nucini e Pirrone. Guardate quante partite hanno arbitrato, nonostante questo, e guardate i risultati di quelle partite. Ma che ci sia qualche scontento su 50, 150 persone… compresi gli assistenti di linea… è normale. Sarebbe stato anomalo se non ve ne fossero stati due scontenti, o due discontinui.

Ma sarebbe anche anormale se questa discontinuità e questo scontro, fosse avvenuto solo nel periodo Bergamo-Pairetto. Se voi ascoltate l’arbitro Mazzoleni… chiedo scusa, non ascoltate, verificherete… l’arbitro Mazzoleni che avete ascoltato… Mazzoleni vi ha riferito di un suo scontro con il designatore arbitrale… che non era Bergamo, non era Pairetto… ma era Mattei, quello che è succeduto ai due nella funzione arbitrale.

E allora, che cosa dobbiamo dire?… io non so se i giudici del Tribunale siano mai stati in uno stadio ad assistere una partita… io ho assistito a partite dell’Italia… ho assistito a Torino, ospite della Juve, a una partita Juventus-Roma… lo stadio è una bolgia… lo stadio è una presenza… è una presenza viva… si parla non a caso… e lo so pure io che non sono un esperto del calcio… del tredicesimo uomo in campo… nemmeno dodicesimo, tredicesimo… per dire, la forza del pubblico… è notoria la passione dei tifosi del San Paolo… è notoria la passione dei tifosi della Juve… di chiunque per la propria squadra… e quando un arbitro entra in quella che noi possiamo, con un paragone, paragonare all’antica arena di Roma, il Colosseo… dove sì, c’erano le belve e c’erano i gladiatori, ma la folla era la stessa, voleva il sangue… la folla oggi, è sempre folla… vuole sempre il sangue… vuole anche lo scontro fisico… vuole vedere… vuol far prevalere le proprie ragioni attraverso la propria squadra… vuole liberarsi anche di problematiche giornaliere… vuole scaricare purtroppo malamente allo stadio pressioni e pulsioni diverse… e voi pensate che quei 22 giovanissimi… che noi li vediamo, calciatori, entità… in realtà sono dei ragazzi… ancora non formati, spesso, 18, 20 anni… quei giovanissimi… e quell’arbitro… e quei due guardalinee lì a contatto col pubblico… meno male che non siamo in Inghilterra dove non ci sono barriere… non so quanto durerebbero, qui… e quel quarto uomo… pensate che debbano essere completamente immuni da pressioni e condizionamenti, pensando che un loro gesto, un loro atto atletico viene giudicato, criticato in quel momento da 40, 50, 60 mila persone… e la sera da milioni di persone in televisione… con dei commentatori che per sollecitare e sollevare l’interesse del pubblico… già durante la settimana con gli organi di stampa e televisivi… hanno buttato i temi caldi, i motivi di scontro… hanno creato il villaggio… hanno creato la voce… hanno creato il pentolone in cui far rimestare e ribollire tutte le tensioni… io credo che anche loro, povere persone, siano soggette a questa forma di condizionamento… e anche per questo possono sbagliare senza che vi sia dolo nel loro sbaglio…

Intercettazione del 6 Marzo 2005, Pairet… Bergamo-Pairetto su Roma-Juventus e circa le critiche lette su alcuni giornali… ‘Gli errori ci sono, e ci saranno sempre… il gol, purtroppo irregolare, era quello della Juventus’ …Bergamo ‘Pisacreta purtroppo non l’ha visto… è una giornata nera, cosa ci vuoi fare?’ …poi parlano di Pisacreta ricordandone i trascors… ehm, le attualità, oggi trascorsi… di arbitro internazionale, e di come egli sia uno tra i migliori arbitri… e sapete di cosa parlano subito dopo… sto andando per sintesi per non tediare… di stress arbitrale e soprattutto, Presidente e Signori del Tribunale, si pongono un interrogativo… che a nostro sommesso avviso, se fossero realmente sodali in una associazione ma nemmeno per scherzo per telefono se lo potrebbero dire… ‘Perché non mandiamo gli arbitri internazionali?… bisogna mandare gli arbitri internazionali perché non si regge più la carica psicologica… le bastonate che ti danno…’ …è ovvio che le bastonate gliele danno i tifosi… anche questa telefonata che cosa prova, Presidente e Signori del Tribunale?… la consapevolezza che la classe arbitrale, anche fin dai massimi rappresentanti, si pone coscientemente e correttamente il problema del rischio involontario d’errore degli arbitri nella valutazione… e capisce, e comprende, come e perché un arbitro possa sbagliare… capisce perché quella pressione infrasettimanale, di cui vi parlavo attraverso gli organi di informazione, finisca comunque per tenere in tensione l’arbitro… e capisce come anche la valutazione al millesimo di millimetro e con strumentazione elettronica… che non sono più la… tanto cara alla memoria dei meno giovani come me… moviola… ma sono le triangolazioni da ogni punto di vista… dall’alto, dal basso, di fianco, di sotto… effettuate contemporaneamente da più televisioni… è evidente che tutto questo corrisponde ad una pressione…

E cosa fa la classe arbitrale?… questa classe arbitrale che, secondo l’accusa, nei suoi vertici è corrotta, assoggettata, intimorita, intimidita… dove li troverete questi argomenti non li so, ma li diamo per assurdo… sanziona gli arbitri e gli assistenti di linea che commettono errori… sia quelli che hanno sbagliato a favore della Juventus, sia quelli, che altrettanto involontariamente, hanno adottato decisioni contro o a favore di altre squadre.

La prova, Presidente?… l’arbitro Racalbuto e l’arbitro Dattilo… questi due arbitri sono stati sospesi… Racalbuto per ben 8 turni… sapete perché?… per decisioni favorevoli alla Juventus… credo, che nessun altro arbitro abbia avuto una sospensione di questo tipo, abbia avuto una sospensione così lunga come quest’arbitro… ‘Fino a quando, Catilina, abuserai della pazienza nostra?’… perdonate l’irriverente paragone con uno dei più grandi oratori ed uno dei più grandi avvocati della storia dell’umanità, e il riferimento alla sua Catilinaria… ma qua, come non mai, l’interrogativo è: fino a quando si vorrà far pagare alla Juve? Quanto, ancora, si vorrà far pagare la Juve? Quanto si vorrà attribuire alla Juve, e all’amore che i suoi tifosi, i suoi tecnici, i suoi giocatori, gli amministrativi della società a questa tradizione gloriosa porta? Fino a quando si vorrà abusare del fatto che colpire la società storicamente più valida d’Italia, significhi dimostrarsi terzi o estranei?… perché è un apparire, abbiamo visto da altre intercettazioni che così non è… fino a quando si vorrà maltrattare questa società che ha saputo pagare con dignità cose che forse non erano a lei attribuibili… e cose che potevano ben essere attribuite… e lo scopriamo ancor di più oggi… ad altre società?

Presidente, all’udienza del 23 Marzo del 2010, l’investigatore Auricchio… oggi anche lui passato a miglior carica… è costretto ad ammettere che la Juventus ha fatto in media… sto citando testualmente le parole… meno punti con gli arbitri ritenuti partecipi e amici che con quelli nemmeno lambiti dalle indagini… cioè, avete l’elemento oggettivo determinato, consacrato, riferito dallo stesso investigatore che gli arbitri amici hanno fatto fare alla Juventus meno punti… ma qual è l’interesse della Juventus alla corruzione, alla frode e all’illecito?… la società aveva interesse a vincere, no a perdere con gli arbitri amici… trovatemi una prova diversa… superate questo elemento come nesso di causalità… non credo…

E allora, lo stesso discorso, Presidente e Signori del Tribunale, vale per gli assistenti di linea. Anche lì, Presidente, voi avrete da verificare tutti i dati, e vedrete la stessa condizione.

Però, se andrete ad esaminare l’udienza del 16 Giugno 2009, il controesame del Paparesta… che è un arbitro che pure aveva sbagliato… e sbagliato pesantemente nell’incontro Reggina-Juve… Paparesta nel suo interrogatorio ammette di aver sbagliato, e non trova da obiettare sulla propria sospensione. Per giunta, riferisce che la sua sospensione non può essere considerata esemplare… e sapete perché?… perché nello stesso periodo di tempo ha arbitrato oltre 40 partite, anche internazionali… io, a pagina 39 della nostra nota, vi ho elencato queste parole di Paparesta. E Paparesta… che certamente è un teste… quando viene interrogato se abbia mai ricevuto da Pairetto o qualcuno richieste di favorire qualcuno, risponde seccamente di non aver favorito… ehm, di non aver avuto nessuno. E Paparesta, Presidente, quando viene sentito, non è più arbitro… è fuori dalla congrega… è ancor di più credibile.

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quindi?

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Difesa Juventus, Avvocato Vitiello – Napoli, 21 Giugno 2011

MP587255.MP3 2h07'27'' - 2h15'56''

Vitiello: E allora, vediamo se potevamo… o qualcuno avrebbe mai potuto… attraverso la manipolazione delle griglie arbitrali o attraverso i sorteggi, alterare alcunchè.

Non ripeto quello che ho detto sulle contestazioni, però… Manfredi Martino che è un teste pietra angolare dell’accusa… tant’è che gli ha fatto centomila contestazioni… ha dovuto ammettere che per truccare vi era necessità di consapevolezza al momento dei sorteggi da parte dell’arbitro e da parte dei giornalisti.

Nessun arbitro… ehm, nessun notaio è stato incriminato. Nessun verbale di notai è stato impugnato di falso. Nessuna accusa di falsità è stata portata ai notai.

E Martino stesso… come il notaio Ioli e il notaio Tavassi… stiamo parlando dell’udienza del 1 Giugno 2010 e dell’udienza del 12 Ottobre 2010… Ioli e Tavassi… come pure Capone Antonello, stessa udienza 12 Ottobre 2010… hanno chiarito tutte le modalità con le quali si svolgeva il sorteggio. Hanno detto che il sorteggio era pubblico, e che ad esso assistevano sia gli addetti ai lavori, ma anche e soprattutto spettatori terzi… i cosiddetti tifosi perché io non vado a vedere delle persone che prendono delle palline se non sono un tifoso, se non voglio sapere, se non voglio vedere… vedremo poi che significava sapere anticipatamente… nessuno descrive irregolarità… nessuno avanza sospetti sul prelievo delle biglie…

Il notaio Ioli… Ioli, sì… descrive lo svolgimento delle operazioni, descrive il rimescolamento delle palline… anche lui evidenzia che il giornalista viene cambiato ad ogni estrazione… e vi hanno detto che i giornalisti venivano chiamati… tutti ve l’hanno detto… all’ultimo minuto… spesso anche di supplenza, quando già le operazioni erano pronte e dovevano essere iniziate.

Il notaio Ioli vi dice non si è mai verificato che all’ingresso dei uffici da parte dei designatori Pairetto e dopo il sorteggio vi sia stata inibizione… io sono andato dovunque… e vi dice ancora di più… se io avessi avuto anche un minimo sospetto, avrei sospeso l’estrazione… e, ovviamente, l’avrebbe verbalizzato. Voi avete acquisito tutti i verbali… non c’è traccia di alcun elemento di dubbio, non c’è traccia di alcun elemento di sospetto.

Lo stesso Tavassi nel confermare… l’altro notaio… nel confermare la situazione così come è stata descritta… Presidente, sto andando veramente per sintesi perché mi rendo conto che sto abusando… Presidente, comprenderà… ci hanno chiesto la miserrima cifra di 135 milioni di euro…

Presidente: Va bene… va bene…

Vitiello: …non l’ho letta nemmeno su Paperino di cui sono cultore o su Paperon De Paperoni che leggevo su Topolino… chiedo scusa…

Presidente: Però avvisiamo gli altri avvocati che probabilmente poi dovranno parlare alle 14.30, se vedo… lei quanto pensa di parlare ancora?

Vitiello: Mezz’ora massimo, Presidente…

Presidente: …una mezz’ora…

Vitiello: Ma proprio volendo essere cattivo nei confronti del Tribunale e dei colleghi… con cui tutti mi scuso…

Presidente: Allora, 12.30… allora, l’Avvocato Krog parla dopo… va bene?… sì, 12.30… si è impegnato l’Avvocato Vitiello a terminare, e parla lei, va bene?… lei dalle 14.30…

Vitiello: Presidente, non per interrompere la discussione dei colleghi, ma solo per tentare di riprendere la mia… vede come l’interpretazione è sempre un dato personale?

Presidente: Perché dice…

Vitiello: Io non mi sono impegnato a terminare in mezz’ora…

Presidente: Va bene, ma…

Vitiello: Ho detto penso di terminare in mezz’ora…

Presidente: Questa non è un’interpretazione, è una sollecitazione… diamo ad ogni cosa il suo nome…

Vitiello: …c’ha il potere di assoggettamento, di intimidazione… è la forza del potere costituito…

Presidente: Non è un’interpretazione… questa è una sollecitazione consentita al Presidente…

Vitiello: Appunto… intimidazione dell’ordine costituito…

Presidente: Allora, sollecitazione alle 12.30… perché, ecco, potrebbe fare con l’Avvocato Krog… potrebbe parlare il pomeriggio, allora il De Falco… lei vuole parlare il pomeriggio, avvocato?…

(voce in sottofondo)

Presidente: …l’Avvocato De Falco vuole parlare oggi…

(voce in sottofondo)

Presidente: …e lo so, ma non è che posso…

Vitiello: Presidente, potrei tentare di completare la discussione?

Presidente: Sì, un momento, avvocato…

Vitiello: Non vorrei dare fastidio…

Presidente: …e, perché lei si sta un poco… vabbè, allora vediamo… le 12.30, poi stabiliamo…

Vitiello: Calcisticamente parlando, recupero di 5 minuti… grazie, Presidente…

Presidente: Va bene… va bene…

Vitiello: Alzate la griglia dietro, eh!…

Presidente: Andiamo…

Vitiello: Allora, ci vuole ogni tanto una battuta perché effettivamente in questo processo c’è da sorridere, ma forse c’è anche da fare riflessioni amare…

Presidente: Va bene…

Vitiello: Dicevo, sotto questo…

(voce in sottofondo)

Vitiello: Beh, perlomeno fare il bunga bunga, Avvocato De Falco…

Presidente: Avanti…

Vitiello: Dicevo, da questo punto di vista, Presidente, Signori del Tribunale, è evidente che anche il notaio Tavassi chiarisce, conferma e rafforza la tesi… tant’è che egli descrive anche cosa accadeva con le palline… anche quando si aprivano, come venivano rimesse… e ripete due volte… non ve lo rileggo perché vi faccio perdere tempo… che non sarebbe mai stato possibile leggere quando pure c’era l’apertura per la modalità di piego del nome della società… chiarisce come erano distribuiti i ruoli… a destra e a sinistra… capisce con quale ordine venivano immesse… chi interveniva… e tutto…

Ma, Presidente, sapete perché sono interessanti i verbali?… non perché confermano… con un notaio, per atto pubblico, una regolarità… che viene messa in dubbio senza che l’atto pubblico venga attaccato, i responsabili incriminati… e anche questa è una riflessione che il collegio dovrà fare sulla validità dell’accusa… ma per una semplice considerazione, Presidente… dalla lettura di questi verbali, emerge una circostanza fondamentale… gli orari. Che c’entrano gli orari dei verbali? E’ semplice, Presidente… perché, dall’esame delle telefonate intercettate… contenuto ed orari… si vede che si parla degli abbinamenti arbitrali NON PRIMA che gli abbinamenti avvengano… MA DOPO che gli abbinamenti sono avvenuti. E’ sufficiente… e lo cito come prova… udienza 13/11/2009… anche i lanci dell’ANSA… quelli a cui faceva riferimento Moggi… vengono presentati, come orario… la difesa di Moggi l’ha prodotto… precedente la telefonata in cui Moggi fa riferimento ai nomi contenuti in quel lancio ANSA… e addirittura, Presidente… e lo vedremo più avanti, e lo riprenderemo come tema sull’interrogatorio di un Presidente di una società di calcio di cui si cerca di captare la benevolenza facendogli intendere che si è capito l’interpretazione… anche quello stesso Presidente che viene sentito, non sa indicare, e non sa segnalare se questo tipo di colloquio sia avvenuto, o non sia avvenuto, prima o dopo l’apertura e la pubblicazione…

Addirittura, Presidente, per quanto riguarda questa posizione… stiamo parlando del Presidente Zamparini relativamente alla partita di calcio Verona-Palermo nel quale viene sorteggiato l’arbitro Rizzoli… Zamparini, sostanzialmente, vi dice ‘Badate bene, io non ricordo quando questo viene detto… prima o dopo…’ …però, c’è un motivo per il quale Moggi poteva lasciare intendere… se anche l’avesse lasciato intendere… che lui sapeva dei nomi… che abbiamo visto, erano stati già estratti… perché Moggi, in quel periodo, stava trattando la compravendita di due giocatori proprio con Zamparini… e aveva interesse ad accattivarlo… la captatio benevolentiae è cosa di tutti i giorni… anche nei nostri siti… pare che non vi fossero, in un mondo così particolare, come il mondo del calcio… io credo che, da questo punto di vista, non vi sia assolutamente nessuna difficoltà, nessun problema…

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Difesa Juventus, Avvocato Vitiello – Napoli, 21 Giugno 2011

MP587255.MP3 2h15'56'' - 2h22'20''

Vitiello: Ancora, Presidente, andiamo ad esaminare, dopo i sorteggi… e faccio grazia al Tribunale perché tanto è tutto scritto, quindi potrete subire gli argomenti che volevo esporvi oralmente per iscritto… e sono sicuro che lo farete… passiamo invece al problema delle griglie arbitrali.

Presidente, esiste un gioco… di cui pure io, che non sono tifoso, non ignoro l’esistenza… che si chiama Fantacalcio. Il Fantacalcio è il gioco col quale delle persone si inventano delle squadre e fanno un campionato, giocano con i giocatori, acquistandoli, vendendoli… non conosco nemmeno le dinamiche interne. Ed è un gioco che viene pubblicato sul giornale sportivo, con i risultati, i premi, chi indovina la migliore squadra, mette i migliori giocatori, fa compravendite, ed altro.

Però, io ignoravo, prima di questo processo, che esistesse il Fantagriglia. Che cos’è il Fantagriglia?

Presidente, si è a lungo favoleggiato, in questo processo, dell’alterazione delle griglie arbitrali. In realtà, la creazione delle griglie arbitrali… per come finalmente ho capito da questo procedimento… avviene in base a dei criteri estremamente precisi ed estremamente rigidi. Un arbitro non può arbitrare più di 6 volte una società… un arbitro non può arbitrare una squadra della propria città… un arbitro può arbitrare a seconda dello stato di forma. Esistono, cioè, dei parametri che sono noti a tutti prima ancora dell’inizio dei campionati. E c’è una gara… anche da parte dei cronisti sportivi… ad indovinare… tenendo conto di questi parametri che sono perfettamente chiari e fanno riferimento anche all’interesse che la partita può suscitare non solo in relazione al nome, ma anche in relazione alla capacità in quel momento della squadra, o la posizione che la squadra occupa in quella classifica… dell’arbitro da assegnare.

Queste circostanze che l’Avvocato Vitiello vi sta deducendo… viene provata anche da molte intercettazioni. Vi prego di verificare sul punto… e vado velocissimo… pagina 66 della mia nota. In particolare, fra le tante telefonate… 25/11/2004… 16/11/2004… precedenti la XIII giornata… la XVI di campionato… ve n’è una abbastanza interessante. Telefonata del 17/12/2004, precedente alla XVI giornata di campionato, il 19/12/2004. A colloquio, sapete chi sono? Pierluigi Pairetto e tal Lello Governato, che è, guarda caso, un dirigente del Brescia Calcio. In questa conversazione che interviene alle 10.39, Pairetto anticipa il dirigente del Brescia… non della Juve, del Brescia… quella maltrattata dalla Juve… la griglia, che sarà ufficialmente resa nota solo un’ora dopo. Guardate l’orario dell’intercettazione… 10.39. E il Brescia sarà in prima fascia con la quale sono previsti come arbitri Collina… miglior arbitro del mondo… non lo dico io, lo dicono tutti… Bertini, Paparesta e Rosetti.

Perché ho richiamato proprio questa tra le tante situazioni?… non tanto perché riguarda il Brescia Calcio, a cui a questo punto, con riferimento anche agli altri episodi, se fossi un cattivo Pubblico Ministero, una parte civile cattiva, potrei pensare a male… ma perché questo dimostra che non esisteva nel mondo di calcio una categoria di privilegiati per queste informazioni sui sorteggi e sulle griglie. Tutti quelli che stavano nell’ambito del gioco del calcio potevano, volendo, attivarsi per accedere. Certo, non gliele pubblicavano tutti i giorni… ma chiunque fosse nell’ambiente era in grado, era in condizione, non era escluso dall’accesso alle informazioni. Se io non me le voglio andare a prendere, è una mia scelta. Se io me le voglio andare a prendere… vedi Brescia, probabilmente gli faceva comodo in quest’occasione… me le vado a prendere. E da chi me le vado a prendere? Da quello che sarebbe il mio nemico, e in quell’ambiente io non lo so, lo scopro solo col processo di Calciopoli? Direbbe un grande artista… ‘Ma mi faccia il piacere!’ … Totò insegna…

E allora, se questa è la situazione, lei potrebbe dire, Presidente… e anche voi, illustri giudici del collegio… caro avvocato Vitiello, ma se tu che fai queste illazioni… ma però che sono sprovveduto e incapace, ho preferito sostituire alle mie parole quelle di una persona sicuramente più qualificata… il Procuratore della Repubblica di Torino… e vi ho allegato, e vi ho documentato, e vi ho trascritto con la logica e con l’aggancio… ve ne faccio grazia perché questo è tutto scritto… l’intervento col quale egli ha chiesto l’archiviazione per le medesime contestazioni, per i medesimi fatti, per i medesimi indagati per cui c’è questo processo. Voi avete un provvedimento che la Procura di Torino scolpisce come dato oggettivo sullo stato del calcio in quell’epoca… dove parla di tutte quelle situazioni e di tutti quelli che sono i condizionamenti, i problemi che sono nel mondo del calcio… e afferma che non vi era alcuna irregolarità né nei sorteggi, né nelle griglie… specificamente attivati.

E allora, se anche la Procura di Torino con questo ampio provvedimento, Presidente… ripeto, è tutto qui…

Presidente: Ce l’abbiamo anche là…

Vitiello: Perfetto!… io l’ho allegato per comodità di consultazione…

Presidente: C’è in atti…

Vitiello: Sì, sì, lo so… ma io l’ho allegato per comodità di consultazione e ho inserito dei pezzi nel verb… quindi, potrete confrontare la realtà oggettiva.

Mi si può dire… in che modo ancora l’accusa pretenda di sostenere l’alterazione delle griglie e l’alterazione dei sorteggi… mi rifaccio integralmente alla Procura di Torino…

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Difesa Juventus, Avvocato Vitiello – Napoli, 21 Giugno 2011

MP587255.MP3 2h22'20'' - 2h25'20''

Vitiello: Un ultimo passaggio… si è sostenuto il condizionamento degli organi di informazione… badate bene, Presidente e Signori del Tribunale… si parla di condizionamento, non si parla di sopraffazione, intimidazione… nessuno è stato minacciato, anzi…

Sono stati sentiti Paris, Failla, Maffei, Giubilo… udienza 26 Ottobre 2010… tutti… con riferimento alla posizione del giornalista Scardina che sarebbe stato un passaggio fondamentale per l’alterazione, per lo svolgimento dei compiti associativi… ed è un perno… hanno escluso nella maniera più assoluta che Scardina possa mai aver fatto pressioni in alcun modo per parlare di questa o di quell’altra squadra.

Ma ancora di più… la sentenza del Tribunale di Roma sul mobbing della Sanipoli… l’altra giornalista, ricordate lo spettro sollecitato dalla Procura… ha chiarito che la Sanipoli non è mai stata oggetto di mobbing… che la Sanipoli non è mai stata demansionata… che la Sanipoli soltanto per ragioni di maternità e per problemi connessi alla sua situazione per un certo periodo non assunse servizi che richiedevano particolare impegno e particolare pressione che potevano rifarsi sulla salute della Sanipoli stessa… non certamente a pressione di Moggi come ha voluto sostenere l’accusa… io non so se sia onere dell’accusa provare, ma so che finora stiamo noi provando che tutte le tesi dell’accusa vengono sconfessate… e vengono sconfessate dai loro testi, dai loro argomenti e dai loro mezzi di prova.

Ancora di più… si è sostenuta un’incidenza sugli spettacoli televisivi. E qual è l’elemento forte che la Procura ha voluto portare a sostegno di questa sua tesi?… una trasmissione, purtroppo, in grande decadimento all’epoca dei fatti… vuoi per motivi di modifica della struttura della trasmissione stessa in quanto da programma specificamente sportivo era stato portato a programma di intrattenimento… vuoi per spostamento su rete a diffusione… mi sia concesso dire… regionale, se non locale… quale è il Processo di Biscardi. E si badi che in esso, l’intervento di Moggi era un intervento a difesa non della correttezza dell’arbitro ma della qualità del gioco e dell’attività svolta dalla squadra Juventus. Non vi è prova assolutamente diversa. Soltanto la cattiva interpretazione… come quella dell’Avvocato Vitiello circa il termine… può portare la pubblica accusa a sostenere pressioni di tipo diverso.

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Difesa Juventus, Avvocato Vitiello – Napoli, 21 Giugno 2011

MP587255.MP3 2h25'20'' - 2h33'17''

Vitiello: E allora, Presidente e Signori del Tribunale, andiamo ad affrontare il problema delle frodi sportive.

Il reato è un… ma lo facciamo per esercizio logico, lo diciamo nella memoria… perché non sappiamo più da cosa dobbiamo difenderci, non sappiamo più di che cosa dobbiamo parlare…

Presidente, noi qua abbiamo fornito al Tribunale un altro elemento oggettivo e terzo… per ogni singola partita, vi abbiamo richiamato e riprodotto integralmente il referto del quarto uomo… cioè, l’osservazione dell’osservatore da bordo campo di tutte le attività svolte dall’arbitro partita per partita… con tutta la valutazione delle condotte, con tutta la valutazione degli atteggiamenti…

Valutazione dell’osservatore, VII giornata, Siena-Juventus, osservatore Luci Luciano, arbitro Bertini, assistenti Saglietti, Niccolai, Dondarini… 'Applicazione delle regole del gioco: rileva e punisce correttamente gli interventi fallosi… equilibrato nell’applicazione delle regole nei confronti delle squadre… attento alle eventuali infrazioni del portiere… punisce in modo adeguato la condotta gravemente sleale… interpreta e punisce correttamente i falli di mano… ulteriori osservazioni: preciso, puntuale…' ...cioè, per dirvi… vi cito questi passaggi… per dirvi, quanto sia peculiare, sia specifica l’analisi del comportamento degli arbitri viene fatto dall’osservatore a bordo campo che riferisce alla Commissione.

Allora, se per il diritto di frode sportiva le condizioni sono l’offrire o permettere o donare utilità o vantaggi a taluno dei partecipanti la competizione… e mi pare che di questo non se ne parli… compiere atti fraudolenti finalizzati all’alterazione del regolare esito della competizione… regolare esito della competizione… non è alterazione dell’andamento… è alterazione del risultato che qui non è assolutamente contestato… ed è pur vero che questo è un reato a consumazione anticipata… perché determinati atti preparatori possono essere colpiti…

Però, a questo punto che cosa è necessario, Presidente e Signori della Corte… è necessaria la dimostrazione o di una corruzione o di un altro tipo di atto fraudolento… e non pare a questa difesa che da nessuna parte… tranne se non attraverso la maliziosa… utilizziamo fra virgolette la parola… finalizzata interpretazione delle intercettazioni telefoniche… emerga un qualsiasi momento che possa sostenere, e possa giustificare un illecito sportivo. Tutt’al più, mi scusi Presidente… può provare il pettegolezzo, la necessità, l’utilità del singolo ad avere in qualche modo lo sfogo di quell’ambizione personale di cui abbiamo più volte parlato.

La designazione dell’arbitro… e qua, ancora una volta, vi prego di leggere la pagina 75 e seguenti della mia nota… la designazione dell’arbitro da sola non può assolutamente integrare gli estremi della frode sportiva… così anche l’alterazione del sorteggio… così anche una eventuale alterazione delle griglie… non lo dice l’Avvocato Vitiello… lo dice, con dovizia di particolari… e le assicuro che anche qui mi sto ulteriormente comprimendo nell’esercizio di ciò che sento di voler e dover dire, ma colgo l’indicazione del Tribunale… non per timore, ma per rispetto, e ringraziandolo per la pazienza e l’attenzione con la quale mi avete ascoltato tutti i componenti… nonostante la mia incapacità… voi troverete in questa nostra nota scritta tutti i riferimenti che la Procura di Torino ha dato per escludere la sussistenza dell’illecito sportivo.

Presidente e Signori del Tribunale, dovrei a questo punto iniziare capo per capo… Siena-Juventus 0-3 del 23/10… Juventus-Chievo del 31/10/2004… dovrei leggervi partita per partita… come ho letto… i passi di esame del testimone Auricchio… ve ne faccio grazia… vi parlo del metodo… il metodo è quello che vi ho anticipato… in questo metodo, l’ispett… ehm, il Colonnello Auricchio dice ‘Io non ho verificato niente, non ho mai concretamente accertato nulla, non ho mai riscontrato quello che ho intuito dalle intercettazioni telefoniche…’ …che egli stesso riferisce mera ipotesi investigativa… se volete vi cerco il punto, ma lo avete qua…

Ancora… vi dovrei citare l’episodio Lecce-Juventus 0-1 del 14/11/2004… perché ancora una volta sono gli stessi testi dell’accusa che sconfessano la tesi del Pubblico Ministero… in questo caso, l’illecito sarebbe consistito nell’aver fatto giocare la partita nonostante ci fosse un acquazzone in corso… bene… il teste di accusa Zeman… e Zeman l’abbiamo tutti valutato, e conosciamo la posizione, i riflessi anche psicologici della persona… vi dice che non c’è niente da dire, e che era normale quello che è successo… ‘Si è giocato…’, dice Zeman… ‘…anche su campi peggiori, devo dire…’ …qui non c’è molto da dire…

Ma se fosse stato solo Zeman il fustigatore, l’uomo dell’antidoping, l’anticalcio negato… anche il calciatore Ledesma, capitano del Lecce, espressamente interrogato riferisce che vi era stato l’accesso dell’arbitro De Santis prima dell’inizio della gara che, riferendosi alle condizioni del campo, disse che la partita sarebbe iniziata e ci sarebbe stato modo di verificare ancora nel corso dell’incontro la possibilità di proseguire o di interrompere la gara. ‘Non rammento…’, dice… ‘…episodi particolari avvenuti nel corso della partita…’ …su incalzare del PM… ‘…né frasi particolari pronunciate dall’arbitro De Santis e dai suoi due assistenti nei miei confronti o nei confronti dei miei compagni…’

Lo stesso Del Piero conferma quello che Ledesma ha detto in un altro punto… che l’arbitro parlò con entrambi i capitani delle squadre… e aggiunge, Del Piero… ‘Le condizioni del terreno rispetto alle nostre condizioni fisiche, per come eravamo abituati a giocare di noi… erano contrarie al nostro momento fisico dell’epoca…’ …cioè, vi offre un elemento non controvertibile, un elemento fondamentale…

Noi, Presidente, non abbiamo parlato di altro, e abbiamo trattato anche degli accessi degli arbitri… abbiamo letto su quelle che erano le affermazioni di Auricchio… ‘Lei ha visto la partita?… ci sono stati episodi particolari che lei ricorda?’‘No’, Auricchio 23/03 su Juventus-Lazio 2-1…

Ma ripeto, Presidente… sarebbe sinceramente stancante per le vostre intelligenze e per il lavoro enorme che avete dovuto affrontare…

Mi si dirà che non ho saputo difendere fino in fondo la Juve non affrontando da tifoso più che da tecnico tutte le partite… ma il buon senso del difensore, dopo 33 anni di esercizio di attività professionale… iniziai il 9… no, 32… il 9 Aprile 1979… mi porta fortunatamente a comprendere quando ho abusato troppo della pazienza di chi mi ascolta…

Presidente: No… va bene…

Vitiello: Però, due attimi soltanto, Presidente, e termino senza neanche i 5’ di recupero perché siamo a .25…

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Difesa Juventus, Avvocato Vitiello – Napoli, 21 Giugno 2011

MP587255.MP3 2h33'17'' - 2h42'23''

Vitiello: Dell’inammissibilità della costituzione di parte civile ho fatto cenno in relazione al 416. Due brevissime parole.

Come può il Brescia ritenere che la sua permanenza in 5 anni in Serie B sia causa delle partite citate… e come possa far ciò far risalire il danno complessivo della società Brescia nei 5 anni… quando, abbiamo visto, non ha saputo vincere nemmeno la partita che le garantiva la permanenza in A… e soprattutto dimentica… al di là dei gloriosi e citati episodi… che la B è stata una costante per le Rondinelle… come si fa, da parte del Brescia, a sostenere una perdita di chance?… voglio evitare di fare qualsiasi commento di fronte a magistrati che della perdita di chance hanno buon senso e sanno far ministero… lo porto soltanto come punto di riferimento e soltanto per quello che può essere… come possono i suoi cosiddetti consulenti… cosiddetti, perché ho avuto già modo di intervenire sui parametri scarsamente tecnici e scarsamente verificabili e malamente applicati dal loro parlato… il Brescia è rimasto per 5 anni in Serie B con tutti i suoi giocatori… si duole del parco giocatori che è costretto ad alienare dimenticando che Hamsik viene ceduto 2 anni dopo la retrocessione ed è stato acquistato, credo a 17 anni… tifosi non linciatemi se non ricordo esattamente l’età, ma era giovanissimo… dimentica che Hamsik l’hanno acquistato per 5 milioni ed è stato rivenduto per 5 miliardi e 500 mila euro…

(voce in sottofondo)

Vitiello: …50.000, scusatemi, ho sbagliato… l’Avvocato Russo che è un grande esperto… 50.000 euro contro i 5 milioni e 500 mila… euri… di differenza…

Dimentica che Santacroce è una persona che hanno venduto 3 anni dopo la retr… sto citando i giocatori citati nella conclusione del Brescia… dimentica che Mannini è stato ceduto 3 anni dopo e che poi è andato in Sampdoria in Serie B… che Santacroce nel Napoli non è che abbia avuto molte occasioni per giocare in Serie A…

Dimentica di dire… quando cita Baggio come grande campione… che Baggio proprio nell’anno 2004 ha abbandonato il calcio, e che nel successivo anno 2005 non era iscritto con nessuna società sportiva…

E’ evidente… anche per quanto riguarda la posizione di Toni… che i toni usati dal Brescia sono solo toni impressionistici, senza nessun riferimento concreto, senza nessuna logica aziendale, senza nessun piano di programmazione… e lo dimostrano le finanze del Brescia stesso… e lo dimostra la permanenza in Serie B…

Cosa vi hanno detto persone esperte di calcio?… che per permanere ai massimi livelli occorre investire… guardate i bilanci del Brescia, e vedete se abbia mai investito qualcosa… tranne nella speranza di ottenere un risarcimento milionario dalla Juventus…

Per quanto riguarda la Victoria 2000… e questo, con riferimento anche ai problemi di provvisionale sollecitati che noi abbiamo semplicemente dannato, ed espongo qua i profili… la consulenza tecnica Bastia a cui fa riferimento il rappresentante della Victoria 2000… sempre Cicero pro domo sua, per amordidio, e lungi da me qualsiasi altro intento che non dannarne la validità e credibilità processuale… ma è stato ammesso e depositato nel processo penale… sostiene che il parametro per valutare il danno è determinato dal fatto che nel 2001 vi fu un acquisto del 10% del Bologna Football Club da parte di altro acquirente… Trolli, mi pare si chiami… per 3 milioni e 357 mila euro… mentre nell’anno 2005… attenzione, non anno 2004/2005… perché anche su questi piccoli errori di scrittura si basa la interpretazione… che nell’anno 2005… cioè, quando il Brescia già era in Serie B, operava in Serie B… non 2004/2005 quando il Brescia era ancora in Serie A… la Victoria cedette il Bologna Football Club per 924.000 euro… c’è un piccolo particolare… che questo 924.000 euro, sapete a cosa corrisponde esattamente?… all’utile dell’anno precedente 2004/2005 del Bologna… un esperto di calcoli… non l’Avvocato Vitiello… vi spiegherebbe perché la Victoria 2000 in fallimento dovette fare questa cessione a questo prezzo al Bologna… ehm, del Bologna, e perché venne acquistato così…

Ma ancora di più, Presidente… le partite di cui ci si duole… quelle del 5 e 12 Dicembre 2004… non sono le partite di conclusione campionato… sono partite di inizio campionato, quando c’erano tante, tante, tante giornate da giocare, e il risultato non era deciso…

Lo stesso discorso vale per il Lecce, 29 Marzo 2005…

Presidente, abbiamo parlato prima… Signori Giudici… del problema dell’associazione per delinquere e per il piano… ma voi avete veramente la prova in atti che all’inizio del campionato, dopo 7 giornate, l’associazione aveva già deciso chi dovesse essere retrocesso o meno?… e se anche l’aveste, erano tanto cretini che si giocavano la partita Brescia-Fiorentina all’ultimo giorno e le altre retrocessioni all’ultimo giorno?… io credo che sia un insulto all’intelligenza di una associazione per delinquere che certamente, in concreto e in sostanza, non sussiste…

Come non sussiste assolutamente alcuna possibilità di danno né tanto meno di condanna generica della Juventus Football Club per i danni…

E chiudo, non con mie parole, ma, come sempre, con le parole dei magistrati a cui spetta la decisione… Cassazione Civile, Sezione III, 17/12/2010, n.25638… la produrrò per non farvi perdere tempo a cercare nel testo integrale… ‘Ai fini della condanna generica al risarcimento dei danni ai sensi dell’art.278 Codice di Procedura Civile, non è sufficiente accertare…’ …una sentenza di 3 mesi fa… ‘…l’illegittimità della condotta del responsabile del danno…’ …e non siamo noi… ‘…ma occorre anche accertare, sia pure con modalità sommaria e valutazione, la portata dannosa senza la quale il diritto al riconoscimento di cui si chiede anticipatamente la tutela non può essere configurato. Nel caso di condanna generica, infatti, ciò che viene rinviato al separato giudizio è soltanto l’accertamento in concreto del danno nella sua determinazione quantitativa, mentre l’esistenza del fatto illecito e la sua potenzialità dannosa devono essere accertati nel giudizio relativo all’an debeatur, e di esso va data la prova, sia pur sommaria, in quanto costituisce il presupposto per la pronuncia di condanna. In altri termini, anche al fine di conseguire una pronuncia condanna generica è onere del ricorrente, le cosiddette parti civili, dare la prova che esiste un nesso di causalità tra la condotta della controparte e il danno denunciato.’

Io credo che nessuna prova, da nessuna delle controparti di Juventus Football Club sia stata fornita, sia stata documentata, sia stata sostenuta e abbia raggiunto il valore e dignità di prova.

Chiudo il mio intervento chiedendovi di tenere conto non tanto della povertà dell’esposizione difensiva, ma di tutti i criteri di giudizio che hanno sempre informato la giustizia in questo Tribunale di Napoli… come negli altri Tribunali della penisola… di valutare con attenzione che non si trasformi in speculazione dettata da altri interessi un’azione civile avvalendosi di un processo penale… che venga ricondotto nella correttezza e nell’alveo della pretesa giuridicamente vera, forte, sostenibile e provata qualsivoglia tesi affrontata da controparte e che riteniamo di aver, sia pure sommariamente e con i vincoli del rispetto dell’impegno, esposto e sottoposto alle Signorie Vostre.

Vi ringrazio per l’attenzione, chiedo scusa per il tempo, anche ai colleghi che hanno dovuto attendere, grazie per lo spostamento dell’udienza. Buon lavoro.

Presidente: Allora… si dà atto che al termine della discussione…

Vitiello: Deposito la nota conclusiva…

Presidente: …l’Avvocato Vitiello deposita una nota conclusiva che viene inserita nel fascicolo processuale…

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Difesa Bergamo, Fazi, e Fabiani - Avvocato Morescanti – Napoli, 25 Ottobre 2011

MP599364.MP3 1h11’50’’ - 1h20'28''

Presidente: Allora, si da la parola all’Avvocato Morescanti…

(Bergamo si allontana dopo la dichiarazione spontanea)

Bergamo (sottovoce): …ma è stato lungo?

Morescanti (sottovoce): Tantissimo…

Morescanti: Io sarò più breve di quanto è stato Bergamo… Presidente, io sarò più breve…

Presidente: Non la facciamo fare la stenotipia, è vero? Lei non la chiede la stenotipia… no… può andare… la stenotipia si può allontanare…

Morescanti: …sarò più breve di Paolo Bergamo… e mi dispiace se magari io dovrò sedermi…

Presidente: No…

Morescanti: …perché sono ancora in convalescenza…

Presidente: Sì, sì…

Morescanti: Provo a rimanere un po’ in piedi, però…

Presidente: Eh, no…

Morescanti: …se non ce la faccio, mi siederò…

Presidente: Si segga da ora, e tagliamo la testa al to…

Morescanti: Fra un pochino mi seggo… io capisco che… e mi accingo a fare l’arringa per i miei assistiti… Bergamo, Fazi e Fabiani… capisco che sono già state dette tante cose su questo processo… sono state dette tante cose su questa indagine… e sono state mosse delle critiche anche pesanti… io però sono un avvocato… manco da questo processo da diversi mesi… non ho avuto il piacere di ascoltare tutte le arringhe dei miei colleghi che mi hanno preceduto… e però alcune cose io… prima di accingermi a fare un’arringa che sarà breve malgrado io difenda tre assistiti… ripeto, sarò più breve di Paolo Bergamo… però, io non posso esimermi dal non fare non delle critiche, ma a non muovere delle vere e proprie denunce… e denunce, perché?… perché noi ci troviamo ad affrontare un processo che è stato chiamato ‘Calciopoli’, e che questo fatto… di aver chiamato questo processo ‘Calciopoli’… è una moda… ormai è diventato, in Italia… noi siamo il paese di ‘Calciopoli’, di ‘Vallettopoli’, di ‘Tangentopoli’… e questo è un condizionamento massiccio che deriva dall’esterno… e deriva per noi, e deriva anche per voi che oggi dovete decidere su un procedimento che non è un procedimento normale, signori miei… ma è ‘Calciopoli’… eh, figuriamoci!… quando il Presidente di questo Tribunale si è permesso di dire ‘Facciamola per le brevi perché abbiamo processi più importanti da discutere in quest’aula’, addirittura il PM si è permesso di… di dire ‘Eh, questo giudice si è permesso di dire una cosa che non è giusta’ …eh, perché, come fa a dire che ci sono processi più importanti rispetto a ‘Calciopoli’, Presidente?… e questa cosa va detta, questa cosa va denunciata… noi ci siamo trovati di fronte ad un PM… e non me ne voglia Capuano, perché io contro Capuano… che è arrivato molto dopo… non ho… non è un fatto personale… ma su Narducci… eh, qualche sassolino…

( La voce dell’Avvocato Morescanti va in sottofondo, forse si è seduta o forse ci sono problemi al microfono. Le parti non udibili perfettamente sono tra [...] )

Morescanti: …me lo devo togliere… perché non ce la faccio… a stare zitta e a tacere tutte le cose […] … io mi affido a colui che è il PM… so che il PM […] …perché io rappresento la difesa, lui rappresenta l’accusa, ma mi affido… ma mi affido sulla buona fede del PM… non posso pensare che un PM si giri dando le spalle alla corte… si giri davanti a noi, dando uno sguardo a noi, agli imputati, agli avvocati…

Presidente: Va bene…

Morescanti: …per dire ‘Piaccia o non piaccia’ …questo bisogna dirlo, Presidente… bisogna dirlo, perché?… soprattutto per la mia difesa, la difesa dei miei due assistiti Bergamo e Fazi… io non ho avuto il modo di difendermi… e non ho avuto modo di difendermi perché per il PM Narducci la prova base, la prova regina, la prova madre degli illeciti compiuti secondo lui dai miei assistiti sono proprio le intercettazioni telefoniche… e come può allora Bergamo… come può Fazi difendersi se io non ho a disposizione tutte le intercettazioni telefoniche?… e come potete voi giudicare in base alle intercettazioni telefoniche se non avete una visione completa di quello che è successo?… perché, vogliamo usare le intercettazioni?… eh, dobbiamo dare al collegio una visione completa di quello che è accaduto… dobbiamo spiegare al collegio quale è stata la realtà dei fatti…

E allora, se i PM si comportano in questo modo, e la difesa non ha la possibilità di difendere… come può il collegio basare la decisione sulle intercettazioni?

Per questo, io non posso che chiedere… spero, mi auguro… che il collegio non si preoccupi di andare ad analizzare le quattro intercettazioni che ha portato l’accusa perché ne mancano altre 174.000… e non mancano soltanto per voi, ma sono mancate soprattutto per noi… sono mancate soprattutto per me… e non me ne voglia la difesa di Moggi che ha fatto sicuramente un ottimo lavoro… ma la scelta delle telefonate che sono state poi tirate fuori dai consulenti della difesa Moggi… eh, non possono loro decidere quali sono le telefonate che servono all’Avvocato Morescanti per difendere Bergamo e per difendere Fazi… questa scelta, avrei dovuto farla io, Presidente… questa scelta avremmo dovuto farla noi con tutto il tempo a disposizione…

A me, che tre mesi prima della fine del processo viene fuori che il PM… o che i Carabinieri… che qualcuno… ha nascosto volutamente 174.000 telefonate… eh, e che cosa dovevo fare io?… in tre mesi di tempo, anche ad averle avute, anche ad aver avuto la possibilità di prendere telefonate… e questo non è stato possibile… che cosa ci avrei fatto?… che cosa avrei fatto?… mi sarei dovuta mettere lì, giorno e notte, 24 ore su 24… non avrei comunque fatto in tempo…

Non è stata data a questa difesa la possibilità di fare un lavoro compiuto… e non è stato dato a questo Tribunale la possibilità di prendere la decisione su un processo del quale noi non sapremo mai… non sapremo mai esattamente quali sono i connotati a 360°… questo collegio non è stato messo nella possibilità di decidere conoscendo la globalità, conoscendo l’omogeneità, conoscendo tutto quello che c’era da conoscere dell’ambiente…

E perché, a me chi me lo dice che Bergamo dopo aver fatto una telefonata con il Signor Moggi… dopo aver fatto la famosa ‘grigliata’ con Moggi… a me chi me lo dice che dopo 3 minuti, magari, attaccato il telefono con Moggi, telefonava a Pinco Pallino e diceva ‘Porca Miseria, ho dovuto contattare…addirittura con Moggi… […] …la griglia con lui… e chissà per quale motivo…’ …a me chi me lo dice?… come posso saperlo io, come potete saperlo voi?…

Mancando la maggior parte delle telefonate, voi non lo saprete mai la verità… non siete stati portati alla conoscenza completa di questo procedimento.

Ed è per questo che io chiedo, nella vostra decisione, le intercettazioni telefoniche non le potete prendere in considerazione… perché mancano tutte le altre, perché manca la maggior parte delle telefonate…

E soprattutto in un procedimento dove si va avanti e si vuole mandare avanti una accusa di associazione a de-lin-que-re… l’associazione a delinquere… dove già è difficile di per sé… io lo capisco per il PM […] il reato di associazione a delinquere… perché lui ha […] il reato di associazione a delinquere in quanto la prova… la prova di questo si può far ricadere sulle intercettazioni telefoniche… perché, vede, quando due persone si parlano al telefono, possiamo anche intercettare due persone che pensano di fare un illecito… […] un illecito sportivo, una frode sportiva, possiamo anche pensare questo… capire se questo atteggiamento fa parte di un discorso prodromico, ovvero di […] associazione a delinquere… oppure capire… perché magari stanno parlando di un accordo preso lì per lì… e quindi di un concorso, magari, e non dell’associazione a delinquere… diventa un fatto molto difficile, e non può bastare, per via generica, raccontare… eh, ma questi erano associati ed è per questo che loro… non c’era bisogno per loro, di volta in volta, accordarsi…

A maggior ragione, perché il reato di associazione a delinquere, uno dei presupposti del reato di associazione a delinquere, è l’indeterminatezza del reato fine. Ed ecco perché l’associazione a delinquere il nostro Codice Penale vuole che […] …ed ecco perché l’associazione a delinquere… quello che conta per il legislatore è la difesa dell’ordine pubblico… perché le persone che si associano per commettere una determinata serie di reati, sono pericolosi già di per sé. […] per l’indeterminatezza dello scopo, per l’indeterminatezza del reato fine.

Ed è per questo che l’appalto probatorio in questo processo, soprattutto per l’associazione a delinquere, non è stato assolutamente, ma neanche lontanamente sfiorato.

Io parlerò in breve, perché?… perché mi rendo conto che parlando per ultima è stato detto veramente tutto sia sull’associazione a delinquere e sulle […]

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Difesa Bergamo, Fazi, e Fabiani - Avvocato Morescanti – Napoli, 25 Ottobre 2011

MP599364.MP3 1h20'28'' - 1h25'32''

Morescanti: Però c’è da dire anche un altro fatto. I Carabinieri chiamano… diverse persone… perché li ritengono informati sui fatti, persone informate sui fatti. E quando queste vengono chiamate a Roma, gli viene fatta una premessa… gli viene letta una intercettazione telefonica… gli viene fatta ascoltare una intercettazione telefonica… e gli viene detto… magari ad un presidente di una società… ‘Guardi che se lei non ha mai vinto un campionato è perché al suo… all’oscuro vi era una associazione a delinquere tra Moggi e i suoi amici i quali, praticamente, all’oscuro di tutti che cosa facevano?… rubavano… truccando il sorteggio… rubavano il campionato’ …e allora un presidente di una società che per la prima volta si trova la giustificazione del motivo per cui non ha mai vinto un campionato di calcio, che cosa fa?… ‘Ah, ma è vero?… ecco perché… ma io ce l’ho sempre avuta questa sensazione… eh, ma era una voce di corridoio… eh, ma noi più o meno…’ … non hanno mai portato elementi concreti… hanno sempre parlato di sentito dire, di sensazioni… oggi avallate da quello che gli veniva detto dai Carabinieri… oggi avallate da questo processo… e l’abbiamo sentito anche qui… c’è stato un testimone… non mi ricordo chi… che disse proprio questo, disse ‘Io la sensazione ce l’ho sempre avuta… oggi, però, voi me ne avete dato la certezza’ …e quando una persona viene chiamata in una stazione dei Carabinieri perché è persona informata sui fatti e gli viene fatta questa premessa, tutto ciò che questa persona ci viene a dire è praticamente inutilizzabile ai fini dell’accusa perché non è una dichiarazione libera, perché anch’essa è una dichiarazione che è condizionata… condizionata da quello che gli è stato detto dagli inquirenti…

E questo processo, Signor Presidente, Signori della Corte, è tutto così… è stato così dinanzi ai Carabinieri senza di noi… è stato così pure all’interno di quest’aula… e io mi sono stupita che per molti dei testimoni che sono venuti, voi avete permesso di farci prendere in giro per ore e ore… in primis su tutti è il caso Nucini… e non avete subito mandat… cacciato, non mandato via… cacciato dall’aula… cacciato dall’aula… perché il reato della falsa testimonianza con Nucini si è appalesato dinanzi a noi in modo che a me, nella mia carriera, non mi era mai successo di vedere… è stato palese… eppure, questo Tribunale ha permesso a un soggetto come Nucini di parlare ore e ore e di prenderci in giro anche con scherno perché guardava al nostro indirizzo… rideva, scherzava, faceva battute… prendendo in gi… eh?

(voce in sottofondo): …come Sarkozy…

Morescanti: …come Sarkozy… prendendo in giro tutti quanti noi… e mi sono stupita che questo Tribunale ha permesso che succedesse una cosa del genere… e a volte io non nascondo che i dubbi vengono spontanei… ma forse i PM hanno già vinto perché al PM è stato permesso veramente… e non me ne voglia Capuano… è stato permesso veramente di tutto e di più… di tutto e di più… anche in un modo, vorrei dire, antigiuridico… qui, la Procedura Penale, Signor Presidente, ce la siamo dimenticata… ma tante e tante volte…

E allora, io mi accingo a fare questa arringa dove veramente sarebbe il caso di dire chiedo il proscioglimento dei miei imputati perché il fatto non sussiste, perché non è stato provato, grazie e arrivederci… perché, veramente, a livello giuridico c’è proprio poco da dire, c’è veramente poco da dire in questo processo… veramente è stato detto molto, molto poco…

Abbiamo avuto anche un monito, Signor Presidente… le condotte dei PM dovrebbero essere ispirate a criteri di misura e riservatezza, a non cedere a fuorvianti esposizioni mediatiche, a non sentirsi investiti di improprie missioni, a non indulgere ad atteggiamenti protagonistici e personalistici che possono mettere in discussione l’imparzialità dei singoli, così come dell’ufficio, così come la Procura della Repubblica in generale… in questo processo, tutte queste regole… tutte queste regole, sono state stravolte… questo è un fatto che deve essere denunciato…

E tutto questo, ripeto, ha generato il mostro di ‘Calciopoli’ perché come diceva prima il mio assistito, Bergamo, dando alla stampa solo una parte di intercettazioni telefoniche si è data la possibilità alla stampa… che poi è proprio il lavoro suo, quindi voglio dire… sono stati ben contenti di fare questo… di creare questo mostro dal quale oggi è difficile uscirne… perché parliamo di ‘Calciopoli’

Allora, io dico, riportiamo il tutto… almeno noi, operatori del diritto… riportiamo il tutto a quello che è la realtà, e cerchiamo di capire esattamente a livello giuridico quello che i magistrati sono riusciti a provare, e quello che secondo me, invece… secondo questa difesa è stata la realtà veramente dei fatti.

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Difesa Bergamo, Fazi, e Fabiani - Avvocato Morescanti – Napoli, 25 Ottobre 2011

MP599364.MP3 1h25'32'' - 1h29'27''

Morescanti: Quali sono gli elementi costitutivi, quindi, dei reati contestati in questo procedimento?

Dicevo, l’associazione a delinquere. L’associazione a delinquere… e qui mi riferisco di nuovo alle intercettazioni telefoniche che chiedo che questo collegio non utilizzi… soprattutto, quindi, in procedimenti come questo dove le accuse sono portate avanti soprattutto sulla base delle intercettazioni telefoniche… risulta molto problematico stabilire se queste fattispecie delittuose vengano accertat… che vengono accertate siano manifestazioni del più complesso fenomeno criminale quale l’associazione a delinquere, oppure scaturiscano, come dicevo prima, da un accordo criminoso tra i vari componenti, diciamo, di questa ipotetica… tra i vari componenti, diciamo, che si rinnova di volta in volta. Anche infatti, laddove l’intercettazione telefonica potrebbe risultare idonea alla commissione dei reati, ben più problematico appare, appunto, ritenere che tali reati siano attuativi di un programma criminoso posto in essere dall’associazione a delinquere, e ricavare, quindi, da queste la prova dell’esistenza… cioè, dalla perpetrazione dei reati fine si voglia poi ricavare, con un ragionamento inverso, l’esistenza di una associazione a delinquere.

E ciò perché la fattispecie associativa… qui lo sappiamo tutti, ma lo ricordo molto brevemente… si caratterizza da questi tre elementi che sono fondamentali… questo è l’ABC, voglio dire… che sono costituiti da un vincolo associativo che tendenzialmente deve essere permanente e comunque deve essere stabile… destinata dunque… per stabile si intende che questa associazione a delinquere deve essere tutto sommato, quanto meno, destinata a durare anche oltre la realizzazione dei cosiddetti reati fine. Il secondo… la seconda… il secondo elemento fondamentale per integrare il delitto di associazione a delinquere è l’indeterminatezza del programma criminoso… che quindi in questo caso noi neanche avremmo perhè il reato fine qui è sempre stato soltanto uno, ovvero la frode sportiva… e non chissà quali altri, secondo l’accusa… che distingue proprio il diritto di associazion… ehm, il reato associativo rispetto all’accordo occasionale caratterizzante quindi un concorso di persone. Terzo, per avere una associazione a delinquere dobbiamo perlomeno avere un’esistenza di una struttura organizzativa quanto meno minima… perlomeno minima… idonea, comunque, ed adeguata per realizzare gli obiettivi criminosi. In altri termini, per potersi configurare il delitto di associazione è necessario che venga dimostrata la formazione e la permanenza di un vincolo associativo continuativo. Quando è stato provato questo in questo processo dalla nostra accusa?… mai!

Il PM nella sua indeterminatezza ha tentato anche di dirci che questa associazione a delinquere era già operante nel ’99, e […] lo inserisce tra i promotori di questa associazione a delinquere, ad esempio un soggetto come il Fabiani… che nel ’99 nemmeno faceva parte del calcio professionistico… Fabiani, nel ’99, nel calcio professionistico, nemmeno esisteva. Eppure il Fabiani, chissà perché, dell’associazione a delinquere operante già nel ’99 è un promotore. Ma poi, se l’associazione a delinquere è già operante nel ’99, per quale motivo… e questo il PM l’ha fatto anche per la competenza territoriale a Napoli… per quale motivo mi dicono che il promotore dell’associazione è Moggi e Fabiani perché in una occasione nel 2003 avrebbero rilasciato delle schede anonime, svizzere, a un determinato papà di un arbitro, Romeo Paparesta in quel di Napoli, nel 2003?… ma se questa associazione era già operante nel ’99, che c’entra questa condotta di Moggi e Fabiani?… perché vengono fatti […] addirittura quali promotori?

Troppe sono le nature, Signor Presidente e Signori della Corte, non spiegate da questi… da questa accusa.

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Difesa Bergamo, Fazi, e Fabiani - Avvocato Morescanti – Napoli, 25 Ottobre 2011

MP599364.MP3 1h29'27'' - 1h44'05''

Morescanti: Da che cosa vogliamo partire, dal sorteggio?… a me dispiace dover parlare del sorteggio, ma tecnicamente dobbiamo farlo perché il mio assistito, Bergamo… ipoteticamente… farebbe parte di questa associazione… ipoteticamente… consumerebbe… avrebbe consumato delle frodi sportive… con quale condotta?… con quella dell’alterazione del sorteggio.

Abbiamo capito tutti come si svolgeva il sorteggio, abbiamo fatto spiegare ai vari testimoni che sono venuti, meccanicamente il funzionamento del sorteggio. C’hanno detto che sia a Coverciano che a Roma vi era un lungo tavolo. C’hanno detto che vi era un’urna posta a destra e un’altra posta a sinistra. C’hanno detto che queste urne venivano girate di volta in volta… ai fini dell’estrazione della sfera… e dalle foto che hanno effettuato i Carabinieri quando si sono recati presso Coverciano, si vedono i due […] …che queste sfere sono tra l’altro delle sfere trasparenti…e calcolando che il sorteggio è pubblico perché c‘è quanto meno la presenza di dieci persone […] la sfera trasparente sta ad indicare che tutto quello che succede […] è ben visibile […] per cui, è ben visibile da parte di tutti.

I bigliettini […forti rumori di massa al microfono…] …il quale ha dichiarato che dopo aver scritto il nome dell’arbitro e dopo aver scritto le gare, richiudeva in quattro questi bigliettini …ad una dima domanda… e li inseriva lui nelle sfere, che poi sarebbero andate nell’urna… e a domanda mia specifica ‘Martino, ma, caso mai la sfera si fosse aperta durante l’estrazione, si sarebbe potuto leggere il nome all’interno?’‘No, assolutamente no. Io li ripiegavo in quattro… assolutamente escludo che possa aver letto il nome’ […forti rumori di massa al microfono per circa un minuto…]

…la difesa della Fazi, che a Luglio del 2004, la stessa chiedeva un cambio di ruolo per cui veniva dismessa dalla CAN […forti rumori di massa al microfono…] …dalla quale, appunto, la Fazi veniva dismessa dal suo ruolo in CAN, e veniva inserita per gli Europei del 2012 un incarico che la portava in un altro ufficio situato in un altro palazzo… perché la Federazione ha varie sedi tutte molto vicine, ma delle sedi dislocate… una in Via Tevere, una in Via Po, una in Via Allegri… la Fazi veniva quindi proprio… decideva di cambiare ruolo… e veniva proprio, diciamo così, non allontanata… e veniva messa agli Europei del 2012 in un ufficio che si trovava in un’altra sede. Per cui, la Fazi nel 2004/2005, non ha mai preso parte ai sorteggi, non ha mai, quindi, aiutato il Signor Martino Manfredi a scrivere i fogliettini, a ripiegarli, a inserirli nelle sfere perché non c’era. La Fazi fino all’anno prima si recava ai vari raduni arbitrali… che dal giovedì al sabato si svolgevano in Coverciano… nel 2004/2005, la Fazi non è mai più andata… perché non era più il suo ruolo.

Sempre tornando al sorteggio, ricordo, poi, alla Corte, di aver chiesto a Martino Manfredi ‘Ma quando le sfere… quando le urne venivano girate, poteva accadere… accadeva che le sfere all’interno si ammaccassero?’ …e Martino Manfredi dice ‘Certo, ogni volta che noi giravamo l’urna…’ […forti rumori di massa al microfono…] …che cosa significa questo? … […forti rumori di massa al microfono…] …per alcuno, per chiunque, capire… capire, in che modo la sfera si sarebbe ammaccata, perché si sarebbe ammaccata di volta in volta in modo diverso, rendendola, quindi, non riconoscibile.

Ed è stato anche dimostrato… l’abbiamo chiesto ai vari testimoni… che non era vero che le schede fossero di diverso colore… e non era neanche vero che le schede pesassero… ehm, che le sfere pesassero diversamente… erano tutte uguali.

Questa difesa, quindi, dopo aver dato prova che il meccanismo del sorteggio era praticamente impossibile da truccare, che cosa ha fatto?… è andata a monte, ed è andata a studiare quello che era l’attività prodromica del sorteggio stesso, ovverossia l’inserimento degli arbitri e delle gare nelle famose griglie. […si abbassa notevolmente il volume del microfono…] …la Corte avrà la […] di andare a leggere quanto è stato detto da tutti i […] che man mano […] al sorteggio e dai notai, i quali hanno sempre dichiarato che non è mai successo nulla di anomalo e che, praticamente, si era nell’impossibilità, pur volendo, di truccare il sorteggio.

Quindi, che cosa abbiamo fatto?…. abbiamo […] il meccanismo della formazione delle griglie… attività prodromica al sorteggio stesso perché si può dire… ‘Mica c’è bisogno di truccare il sorteggio… posso anche farlo a monte, quando vado a formare le varie griglie’ …ed è stato innanzitutto chiesto a tutti gli arbitri, chiamati a testimoni, quali fossero ad esempio le preclusioni… quali fossero le modalità di scelta degli arbitri, se ci fossero dei criteri stabiliti, anche, magari non formali, ma […] enucleati nelle consuetudini e dei metodi […] in una determinata griglia. Fra tutti […] hanno detto tutti quanti più o meno le stesse cose, però, prego la Corte di prestare attenzione a quanto detto da Collina. E perché dico Collina?… anche perché è un arbitro che ha culminato la sua carriera andando a fare i Mondiali oppure è sempre stato considerato da tutti al di sopra delle parti… ma soprattutto perché Collina ha avuto la possibilità anch’egli di fare il designatore. Tra l’altro, dopo Bergamo e Pairetto, il designatore che nel caso di specie non potevano nominare direttamente loro l’arbitro, ma dovevano passare per il sorteggio… Collina, invece, sceglieva da solo automaticamente quali fossero gli arbitri da inserire in una determinata gara. Per cui, io ho chiesto a lui […] …e dalle sue dichiarazioni è emerso inequivocabilmente che il criterio di scelta degli arbitri e delle gare, nelle varie griglie era il seguente… gli arbitri internazionali, comunque quelli che avevano più esperienza, venivano sempre e comunque inseriti nella prima fascia… nella quale prima fascia …o prima griglia come […] chiamarla… venivano sempre inserite le gare quelle più difficili… quali erano le gare più difficili?… per difficili si intendono le gare dove vi era la competizione di squadre che magari erano nella parte alta della classifica, per cui […] lo scudetto… oppure le squadre che si trovavano alla fine della classifica, quindi le squadre che si giocavano la retrocessione… oppure magari anche le partite particolari, anche in riferimento all’ordine pubblico come potevano essere magari i derby.

E’ stato anche riferito […] che il meccanismo delle preclusioni… ricordate qual’era?… era quello dove […] l’arbitro che […] a Roma non può arbitrare squadre capitoline… oppure, qual’era l’altra preclusione?… un arbitro non può arbitrare più […] volte la stessa squadra… oppure un arbitro non può arbitrare più di sei volte nello stesso campionato la stessa squadra…

Quindi, anche la preclusione… sulla preclusione sono state fatte diverse domande… e le abbiamo fatte al Colonnello Auricchio, il quale sul punto rispondeva… a domanda, risposta ‘Sono stati fatti accertamenti tecnici per valutare di volta in volta se il sorteggio fosse truccato o meno?’ …Auricchio risponde ‘No’‘Vi è stato nulla di anomalo nelle preclusioni?’ … e Auricchio risponde ‘No, non vi è stato nulla di anomalo’‘Avete verificato se vi era rotazione in base alle preclusioni degli arbitri residui oppure degli arbitri che non avevano le preclusioni… cioè, erano sempre gli stessi gli arbitri che rimanevano senza preclusioni?’ …e Auricchio risponde ‘Abbiamo verificato che effettivamente […] vi era rotazione’ ‘Avete controllato, avete fatto una casistica sulle preclusioni?’‘Non abbiamo controllato, non abbiamo fatto nessuna casistica’

Più in generale, sulle domande di questa difesa, Auricchio rispondeva ‘Non abbiamo mai sentito a sommaria informazione i notai’ … […] …hanno confermato che il notaio era stato inserito nel sorteggio… nelle operazioni di sorteggio proprio per dare regolarità… a prescindere dall’atto formale che poi andava a fare il notaio di volta in volta… che abbiamo capito che era un atto formale dal quale… non vi era la domandina ‘Il sorteggio secondo lei è stato truccato?’ …ma, ovviamente, essendo il notaio presente proprio per dare regolarità… pure il notaio […] sicuramente un pubblico ufficiale avrebbe annotato, a prescindere dal verbalino che poi […] …confermava che la prima sfera era estratta dal designatore, e la seconda […] …ha dichiarato che la seconda effettivamente è stata estratta dal giornalista.

Dichiarava pure di non aver mai fatto nessun tipo di accertamento […] giornalista […] preso parte al sorteggio.

E’ stato anche chiesto ‘Ma avete mai visto… avete mai controllato se entrambi i designatori fossero sempre presenti ai sorteggi?’‘No’ …per cui, può darsi pure che nel 2004/2005 a qualche sorteggio Bergamo non fosse presente… a qualche sorteggio Pairetto non fosse presente… non è stato fatto questo accertamento.

Dichiarava poi sulle domande che noi abbiamo fatto sull’ordine pubblico… ‘Lei sa come funziona… lei sa se la Federazione… in qualche modo i designatori hanno un ruolo in questo… nella determinazione, diciamo così, delle griglie, delle partite per quanto riguarda… in riferimento all’ordine pubblico?’ …e lì Auricchio rispondeva che comunque sull’ordine pubblico era sempre la Questura a prendere decisioni… però effettivamente, materialmente, era sempre l’arbitro, partita per partita, che poi doveva fischiare, magari, la fine anticipata di una gara… sempre dietro… sempre dietro consiglio dei designatori… confermando quindi il ruolo che comunque anche in questo caso avevano i designatori.

Dopo tutto questo penso che non può che essere certo che il sorteggio è sempre stato regolare… e soprattutto i PM non possono basare la loro prova dicendo ‘I sorteggi nel 2004 e 2005 erano truccati’ … avrebbero dovuto dare prova… quale, quando, dove, perché e chi… quel determinato sorteggio… per quella determinata sfera, per quel determinato arbitro, per quella determinata gara… era stato truccato… in quale modo… operazione che non è stata assolutamente fatta… prova che non è stata assolutamente raggiunta.

E sul punto, se si vuole prestare attenzione su quello che ha dichiarato Martino Manfredi, questa difesa deve dire una cosa… che probabilmente non contento delle risposte… e mi riferisco sempre a Narducci… non contento delle risposte che il teste Martino Manfredi aveva fino a quel momento dato a questa difesa… ricordo infatti che Martino Manfredi ha dichiarato che i sorteggi non sono mai stati truccati, ha dichiarato che il famoso colpo di tosse di Bergamo era soltanto una sua sensazione… il Narducci, arrabbiato di tutte queste risposte, grida all’indirizzo del teste ‘Ma lei non si rende conto di quello che sta facendo!’ …e viene anche insultato, e viene anche impaurito… e gli viene detto ‘Lei non sa quello che dice!… lei nelle dichiarazioni… nelle sommarie informazioni ha detto cose diverse!’ …non è vero, non ha detto nulla di diverso… anzi, Martino Manfredi ha anche detto ‘Ma guardate che forse i Carabinieri hanno capito male… perché io intendevo dire che volendo, forse, si sarebbe potuto truccare il sorteggio utilizzando determinati metodi… ma nella realtà, non è mai stato fatto’ …perché questo è quello che è emerso da Martino Manfredi…

E’ stato anche detto delle ingerenze da parte di Bergamo e Pairetto, da parte dei designatori sulla scelta degli assistenti… ma vorrei ricordare alla Corte che ruolo dei designatori è anche di scegliere gli assistenti… di sceglierli insieme al Mazzei… per cui, se Bergamo e Pairetto, in qualche occasione, hanno magari chiesto o detto qualcosa a proposito delle designazioni dirette degli assistenti, non può essere considerata come ingerenza, perché questo era il loro lavoro… perché questo era il loro ruolo.

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Difesa Bergamo, Fazi, e Fabiani - Avvocato Morescanti – Napoli, 25 Ottobre 2011

MP599364.MP3 1h44'05'' - 2h02'52''

Morescanti: Il secondo motivo di orgoglio per l’accusa sono state… è stato il famoso capitolo delle schede svizzere, ovvero schede che il PM ha tentato di dimostrare che fossero segrete, che il loro utilizzo fosse segreto, che lo scopo fosse quello di mettersi in contatto fra i vari partecipi dell’associazione a delinquere per… per quale motivo?… per la realizzazione dei reati scopo e dei reati fine.

E io non posso che […] su questo… e dico che partendo dalla premessa che avere la scheda svizzera non è un reato, che avere una scheda che non è intestata a sè stessi non è un reato, che non è un reato penalmente rilevante per un arbitro parlare con un presidente, che non è penalmente rilevante che un designatore parli con un dirigente calcistico… premesso tutto questo, sulle schede svizzere c’è da dire quanto… quanto… quanto segue…

Su Bergamo, la difesa se l’è fatta da solo… io l’ho detto dal primo giorno, io non ci trovo niente di male, io l’ho utilizzata una settimana […il volume del microfono è troppo basso…]

Capitolo importante invece si apre per la difesa del Fabiani […] e sul Fabiani cosa è stato detto sulle […] schede svizzere, schede riservate?

Prima di tutto, questa difesa ricorda e insiste sull’inutilizzabilità delle schede perché, ricordo, che il teste De Cillis ha dichiarato che l’indagine sulle schede svizzere nasce da un foglio nel quale il De Cillis aveva scritto 300 numeri di telefoni, e che i Carabinieri di Roma si recano proprio a Chiasso… quindi in Svizzera… per prendere questo elenco. Da questo elenco è partita tutta l’indagine, tutta la famosa ricostruzione delle varie celle, e tutta la ricostruzione che è stata fatta sull’ipotetico utilizzo delle schede svizzere. Per cui, senza rogatoria internazionale, mi riporto a quanto già detto da altre difese, chiedo che non venga utilizzata… perché nullo tutto quello che è stato fatto in seguito partendo dal presupposto che il carabiniere fisicamente si è recato a Chiasso senza rogatoria internazionale. Per cui nullo è tutto quello che ne deriva.

Ma, a parte ciò, io debbo fare una difesa tecnica… soprattutto sul Fabiani… e parto da una premessa.

Il teste De Cillis, su domanda specifica, ci dice che le schede Sunrise… gruppo del quale avrebbero fatto parte anche le ipotetiche due schede del Fabiani… ci dice che le schede Sunrise dovevano per forza essere intestate, non potevano essere vendute senza intestazione. Per cui… anche se non intestate a Moggi in persona, o a Morescanti in persona… ma intestate a X, a Pinco Pallino, dovevo comunque intestarle. Con l’intestazione posso facilmente risalire a chi, quando, come e perché questa scheda è stata venduta. Quindi io ho detto, bene… ‘Le due schede che l’accusa ritiene essere state in possesso del Fabiani sono due schede Sunrise, me lo conferma?’‘Mi legga i numeri’ … leggo i due numeri del Fabiani, e De Cillis conferma ‘Sì, è vero, queste sono due schede Sunrise’‘Bene… dunque, lei ha detto poc’anzi che poteva tranquillamente risalire a chi, come, quando e perché le ha vendute… perché doveva per forza intestarle… a chi le ha vendute queste schede?’‘Eh, ma io non lo so’ … ‘Come non lo sa?’‘Non mi è mai stato chiesto da nessuno’ … gli inquirenti, i Carabinieri, pur sapendo questo, non hanno mai chiesto al De Cillis di risalire a chi, come e quando queste schede fossero state vendute… perché ricordo che questo elenco di 300 schede, di 300 numeri, non erano soltanto i numeri che ipoteticamente sono stati dati al Bertolini, a quello, a quell’altro… ma sono le schede Sunrise che lui in quel momento ha venduto… chissà a chi…

E alla domanda se su questi 300 numeri annotati ci fosse… vi fossero presenti anche i due numeri ipoteticamente in possesso del Fabiani, il De Cillis mi risponde ‘No’ …malgrado siano schede Sunrise… ascoltate quello che dice De Cillis… questi due numeri… ipoteticamente in possesso del Fabiani… non ci sono inseriti.

Che cosa faccio?… e poi il De Cillis si spinge anche oltre, e dice ‘In realtà il Fabiani venne pure una volta presso il mio negozio in compagnia del Moggi e non mi ricordo insieme a chi altro’‘E in quell’occasione sono state acquistate schede svizzere?’‘No, assolutamente, non sono state acquistate schede svizzere’

Queste stesse domande, come difesa, sono state fatte anche al Di Laroni che è il Maresciallo che effettivamente poi ha svolto completamente l’indagine sulle schede svizzere… ne ha fatto la ricostruzione, vi ricordate, no?

E quindi, io anche a lui ho fatto la stessa domanda… ‘Le schede che ipoteticamente voi date nel possesso al Fabiani sono schede che avete preso dall’elenco del De Cillis?’ …e anche il Di Laroni confermava ‘No’ …e quindi io ho chiesto ‘E come avete dunque potuto affermare che ipoteticamente queste schede fossero in possesso del Fabiani?’ … ‘Con le famose ricostruzioni, con un metodo tecnico’ … che poi abbiamo scoperto che di tecnico non c’era nulla… ‘Con il metodo tecnico della ricostruzione… ricostruzione delle celle agganciate in base alla residenza del soggetto o del luogo di lavoro del soggetto, e nel caso in cui ci fossero stati dei contatti con dei numeri nazionali intestati, capire se l’intestatario di quella scheda avesse o meno a che fare col Fabiani’

Bene… per cui, abbiamo capito da subito quanto poteva essere rilevante il lavoro svolto sulla formazione di questi contatti.

E che cosa abbiamo fatto?... ricordo brevemente… abbiamo fatto delle domande molto specifiche per capire i dati tecnici, perché avendo i dati tecnici… sapendo che poi sarebbe venuto un consulente, un ingegnere… avremmo comunque potuto svolgere una difesa tecnica sul punto.

Con mio stupore… penso con stupore di tutti… abbiamo scoperto che il metodo utilizzato per la formazione delle celle… della ricostruzione sulla base delle celle… è stata una ricostruzione fatta a mano dal Di Laroni… quindi di tecnico non vi era nulla.

Che cosa abbiamo chiesto al Di Laroni, e soprattutto che cosa il Di Laroni ha risposto… ricordo a tutti in modo veloce che la zona di residenza del Fabiani ai tempi dell’indagine era la zona di Roma chiamata Primavalle. Per cui, per il Di Laroni importante fu lo studio delle celle agganciate nella famosa zona Primavalle. Allora questa difesa cosa chiede?... perché nell’informativa non si parla della zona Primavalle, si parla di numeri, di nomi di vie… allora, io chiedo ‘Ma avete controllato se queste vie che voi dite facciano parte del quartiere Primavalle di Roma, siano effettivamente… si trovino effettivamente nel quartiere Primavalle di Roma?’ …vi ricordate il Di Laroni come ci ha risposto?... ‘No, sono vie di Roma… ora io non so se precisamente siano vie di Primavalle’ …al punto che si è stupita anche lei, e ha detto ‘Ma come, ma Primavalle allora non c’erano celle?... almeno una…’ …alla fine siamo arrivati che forse in zona Primavalle c’è una cella, forse, di aggancio, su domanda specifica che ha posto lei, Signor Presidente…

‘Avete controllato e avete chiesto ai gestori quale fosse la potenza delle antenne?’ …per capire, il cellulare a quanto possa stare a distanza dalla cella, perché se un cellulare fosse stato alla distanza di 100 km noi non lo sappiamo… 'Ditecelo voi, l’avete controllato?' ... ‘No’… quindi noi non sappiamo quanto un terminale può essere vicino o lontano dalla cella affinchè questa sia agganciata…

‘Avete controllato, allora, a quale distanza si trovasse una cella dall’altra?’ …perché almeno così ci rendiamo conto per coprire tutto, tutta la zona… se c’è una cella, vuol dire che la cella ha una grande potenza… se ce ne sono dieci, magari vuol dire che le celle non hanno così tanta potenza… ‘Avete controllato?’’No’ …per cui noi non lo sapremo mai…

Avete utilizzato un mappale della zona Primavalle?... per capire le distanze, per capire qual è Primavalle, dove inizia, dove finisce…’’No’

’Avete capito a quanta distanza può trovarsi un cellulare dall’antenna?’‘No’

‘Avete controllato… vi ricordate se le celle agganciate… ‘ …che poi per cella io intendo l’antenna… le antenne sono messe nelle zone che vengono chiamate celle… ecco perché il telefonino si chiama cellulare, ma in realtà quando si parla di cella in questo processo si parla di antenna… ‘Avete controllato se l’antenna o la cella agganciata era unidirezionale od omnidirezionale?’ …e perché questa difesa faceva questa domanda?… ricordo che se una cella è unidirezionale vuol dire che funziona soltanto in una determinata direzione… la cella X funziona soltanto in direzione Nord, per cui se io mi trovo sotto la cella… quindi, praticamente vicino alla cella… però mi trovo in direzione Sud, anche se io utilizzo il terminale non posso comunque andare ad agganciarmi a quella cella perché quella funziona solo nella direzione del Nord… ‘L’avete fatto questo controllo?’‘No, non è stato fatto questo controllo’

‘Avete controllato quanto meno la presenza del Fabiani effettivamente nella zona della cella nel momento in cui questo ipotetico numero di telefono aggancia effettivamente quella cella?… l’avete controllato?… c’era il Fabiani, era a casa sua?’‘No, non l’abbiamo controllato’

‘Avete controllato se le celle agganciate fossero SRP o MSC…’ …vi ricordate?… dove per MSC io intendo quelle celle che non possono essere agganciate da un terminale, ma sono celle che servono per fare agganciare le altre celle, le stazioni radio-base… per cui, se anche il mio telefonino aggancia una di quelle non mi potranno mai dare la posizione del cellulare… ‘L’avete controllato?’‘No, non è stato fatto questo riscontro’

‘Avete controllato se l’operatore italiano avesse o meno un roaming con l’operatore straniero?’ …perché?… perché se io mi trovo vicino o nelle vicinanze di una cella dove l’operatore italiano è Vodafone… e quindi quella cella è una cella Vodafone… se io mi ci trovo nelle vicinanze, ma l’operatore che io ho, ovvero il Sunrise, l’operatore svizzero ha stipulato un roaming con TIM perché era più conveniente… io, malgrado la mia vicinanza a quella cella, il mio cellulare non aggancerà mai quella cella perché il roaming mi va su TIM, ovvero la cella più distante… ‘L’avete controllato questo?’‘No, non l’abbiamo controllato’

‘Nella città di Messina, avete controllato dove dimorava il Fabiani, quale fosse, quanto meno, l’albergo, dove si trovasse l’albergo?’‘No, non l’abbiamo controllato’

‘Le celle agganciate, nella città di Messina, si trovavano vicino allo stadio?’‘Non lo sappiamo… noi abbiamo visto Messina, ma non sappiamo, non possiamo sapere… non siamo andati a fare la ricerca di dove fosse lo stadio’

Addirittura il PM… irridendo il teste, Ingegnere De Falco… disse ‘Ma nemmeno lei l’ha fatta questa ricerca!’ …ricordo al PM che la prova la deve portare lui, non la debbo portare io, non la deve portare l’Ingegnere… l’Ingegnere può fare uno studio tecnico su quella che è stata una ricostruzione.

‘A Roma, per caso, avete controllato se nella zona Primavalle ci sia un albergo, e se magari in quell’albergo vada la squadra del Messina quando viene a giocare a Roma?’ …che potrebbe anche essere che qualcuno effettivamente del Messina abbia utilizzato queste schede… ‘L’avete controllato?’‘No, non l’abbiamo controllato’

‘Le utenze italiane con le quali… ‘ …poche, nel caso di specie… ‘…con le quali queste due utenze svizzere sono entrate in contatto, a chi sono intestate?’ …e loro mi dicono ‘Ad Apostolico, a Lori Armando, a Piccolo Ludovico Antonio…’‘Queste persone cosa c’entrano col Fabiani, hanno rapporti col Fabiani?’‘No’ …effettivamente no, perfetti sconosciuti…

Alla luce di quanto detto, ora io mi chiedo che veramente ci vuole tanto coraggio, tanto coraggio per poter dire che questi due numeri telefonici di operatore straniero siano stati nell’utilizzo e nel possesso del Fabiani.

Tra l’altro, sul punto, neanche servirebbero le dichiarazioni, ad esempio, dei due Paparesta. E perché?… prima di tutto, dichiarazione del papà Romeo Paparesta… ‘Sì, è vero, Moggi una volta mi dà delle schede… che poi dopo ho scoperto essere straniere, non so se fossero svizzere o meno… e mi dice, però, dandomi le schede… ‘ …visto che lui è stato un arbitro, visto che lui conosce il mondo del calcio e quindi capisce… Moggi dice… ‘Vammi a fare da osservatore nei vari campi… però, mi raccomando… di questa cosa che ne resti fuori tuo figlio perché è un arbitro, io non vorrei che si creassero delle situazioni… voglio dire… che non siano consone…’ …e questo deve dare il senso… questo deve dare il senso perché anche laddove fosse vera l’esistenza di queste schede date, per esempio, a Romeo Paparesta, nulla hanno a che fare con la determinazione degli illeciti e dei reati fine… perché il Moggi proprio sottolinea… e questo non lo dice Moggi, questo non lo dice Morescanti, questo non lo diciamo noi, non lo dice Fabiani… lo dice Romeo Paparesta… ‘Effettivamente Moggi me le ha date perché io dovessi andare a fare l’osservatore’ …prego la Corte di andare a rileggere sul punto, dove il Moggi mi dice ‘Mi raccomando che Gianluca non sappia niente, non voglio che si creino situazioni imbarazzanti… perché tuo figlio è un arbitro’ …ripeto, lo dice Romeo, non lo dice Moggi e neanche Fabiani…

E allora che cosa fanno, loro, gli inquirenti?… chiedono lumi al Signor Gianluca Paparesta… perché dicono ‘Ma qua, nella ricostruzione delle celle a me sembra che comunque, forse, tu, caro Gianluca, in qualche modo le hai utilizzate queste schede’ …e Gianluca allora dice ‘Ma sì, in un paio di volte mi sembra che mio padre m’ha dato questo telefono’ …però, a domanda precisa… ‘Lei sa che numero di telefono è stato dato da suo padre, qual’era il numero di telefono su questa scheda?’ ‘No’‘Lei sa se questa scheda fosse una scheda svizzera o comunque una scheda straniera?’‘No, sinceramente no, perché quando l’ho utilizzato… l’ho, ad esempio, utilizzato dall’albergo a Quarto d’Altino in cui praticamente il numero era già stato fatto… e io ho chiesto a quello che sta praticamente… al portiere dell’albergo di rifare la riselezione sul numero che aveva fatto mio padre… per cui se fosse un numero straniero, io nemmeno lo so’‘Chi c’era dall’altra parte?’‘Il Fabiani’‘In quell’occasione il Fabiani che cosa le ha detto?’ …perché, per la prima volta, noi abbiamo la possibilità di capire che cosa viene detto con l’utilizzo di queste schede… se mai questo fosse vero, se mai questa circostanza fosse vera… ‘Cioè, veramente Fabiani m’ha chiamato perché io avevo avuto una forte discussione col Moggi sempre in riferimento alla gara Reggina-Juve…’ …nella quale, si dice, lo chiuse nello spogliatoio, e poi si scopre che non è vero… e Fabiani, che cosa faceva?… dice ‘Vabbè, ma stai tranquillo, non ti preoccupare… lo conosci, Luciano è fatto così… non ha importanza…’ …per cui, pure se fosse vero, nell’unica occasione in cui siamo riusciti a capire che cosa viene detto con l’utilizzo di queste… di questi telefonini, è stato detto tutto, tranne… tranne che qualcosa che ci possa far pensare alla… al reato fine, all’illecito sportivo. E questo non è da poco.

E ho dubbi sulla ricostruzione del Paparesta Gianluca perché?… perché, io ricordo alla Corte, che il Signor Gianluca Paparesta era comunque un arbitro indagato nel 2006, l’avviso di garanzia era giunto anche a lui… che cosa succede, poi, però, nel 2007?… nel 2007, mi fa pensare male un dato temporale di quando è accaduto tutto questo… perché nel 2007 la Federazione Italiana Gioco Calcio che cosa fa?… modifica parte del proprio Statuto, modifica parte del proprio Regolamento, ed inserisce la figura di quello che loro chiamano il collaboratore… con la figura del collaboratore si potevano avere delle sanzioni ridotte, e nel caso di specie… porto la Gaxxetta dello Sport, un articolo… per il Paparesta, lui, avendo una sanzione, una squalifica così breve, non avrebbe neanche interrotto la sua carriera per i limiti di età che prima Bergamo ricordava… perché ricordo alla Corte che l’arbitro può arbitrare fino a 45 anni, se è internazionale gli può essere data una proroga… lui, per l’età che aveva nel 2007, se avesse fatto il collaboratore, avrebbe avuto una sanzione talmente ridotta che gli avrebbe permesso comunque di tornare ad arbitrare… e solo nel 2007 allora, Gianluca Paparesta che cosa fa?… dice ‘Guardate, vengo giù a Napoli, e vi racconto questa storia… sa, potrebbe essere utile…’ …e infatti, quando venne qui, si è lamentato tantissimo ‘Malgrado io abbia collaborato in questo modo, la Federazione non mi permette di rientrare’ …e ha fatto anche le cause in Federazione, malgrado l’apporto che lui ha portato all’indagine… ed è per questo che ove fosse vero, questa difesa ha anche dei dubbi…

E tra l’altro, se la Corte ha la pazienza di andare a vedere la ricostruzione delle celle, si accorgerà che il giorno in cui il Paparesta ha dichiarato qui in aula… tornava da Quarto d’Altino a Bari… viene agganciata verso le 13-13.30 una cella su Roma, ovvero lui utilizza questo telefono dalla città di Roma… questa difesa, allora, ha fatto una domanda che forse sembrava anche una domanda senza senso, e ho chiesto ‘Ma lei, da Quarto d’Altino quando tornò a Bari?’ …dice ‘La domenica mattina’‘E come ci tornò, con la macchina?’ …perché tornando in macchina, può essere possibile che durante il viaggio, telefono e aggancio la cella di Roma… ‘No, no, presi un volo diretto per Bari’ …per cui, se fosse vero che il Gianluca Paparesta usasse questa scheda o l’ha usata in volo, cosa praticamente impossibile, oppure c’ha raccontato una falsità…

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Difesa Bergamo, Fazi, e Fabiani - Avvocato Morescanti – Napoli, 25 Ottobre 2011

MP599364.MP3 2h02'52'' - 2h06'34''

Morescanti: Altro testimone che l’accusa ha portato è quello che ho citato prima e che, veramente, ho poche cose da dire… perché, veramente, è vergognoso… è il teste Nucini.

Nucini… ripeto, è chiaro che sia un mendace… è evidente a tutti… mi sono stupita che questo Tribunale ha permesso lui di parlare per due ore, tre ore… l’hanno anche fatto tornare… rendendosi ancora più vergognoso della volta prima… riprendendo dichiarazioni di un defunto… il quale ci dice… ‘Ma sì, Moggi e Fabiani mi hanno dato due numeri’ …che però non sono numeri svizzeri… quindi, non erano numeri riservati… ma addirittura il numero delle moglie del Fabiani… quindi, schede TIM, comunque… ecco, la cosa fondamentale è che siano schede TIM…

A parte il fatto… come vi ricorderete… le ho usate, non le ho usate… sì, è vero qualche volta le ho usate… ho chiamato, non ho chiamato… ho ricevuto queste telefonate… gli è stato detto ‘Vabbè, ma quando Fabiani ti ha chiamato, che t’ha chiesto?’ …perché, voglio dire, dopo tutto questo, Moggi e Fabiani lasciano in consegna questi due numeri… ‘Ma lei ha parlato col Fabiani?’ …la prima volta ha detto ‘No, ma ci mancherebbe che io parlo col Fabiani’ …la seconda volta ‘Sì, sì, ho parlato col Fabiani… e vi dò anche i numeri di telefono…’ …bene… ‘In quell’occasione, che cosa ha detto Fabiani?’‘Niente, ci vediamo, ci incontriamo, stai tranquillo…’ ...

Per cui, anche in questo caso, la Corte ha la possibilità di sapere che cosa viene detto attraverso un utilizzo che i PM voglio far credere distorto o segreto di diversi numeri di telefono… e anche in questa occasione, Fabiani… o Moggi… non hanno detto nulla che possa integrare la consumazione del reato fine, ovvero della frode sportiva.

Quindi, mi viene da dire… ma allora, per quale motivo Moggi e Fabiani avrebbero dato questi numeri?… anche ricordando quello che ha detto poc’anzi Bergamo… che forse fino al 2003 qualche gara di Serie A Nucini l’aveva pure fatta… dopo, che c’è stata questa inizializzazione da parte di Fabiani e Moggi, Nucini è sparito, Nucini è stato cacciato via… non è che non ha più arbitrato… ha arbitrato un ultimo anno, senza mai arbitrare più una partita di Serie A… e poi, è stato mandato via perché è stato considerato da tutti… questo è stato, sì, provato in aula… che era un arbitro incapace, non era in grado di potere arbitrare… per cui è stato allontanato… cosa che avremmo dovuto fare anche noi… dall’aula…

Sempre sul Fabiani… e così concludo anche sul Fabiani… c’è stato pure qualcuno che ha provato a venire qui, e dire ‘Ma sì, Fabiani…’ …questo ad colorandum perché comunque nulla avrebbe avuto a che fare con l’indagine e col processo che ci occupa… dice ‘Ma, Fabiani…’ …e parlo di Aliberti… ‘…una volta ha pure provato a darmi 300 milioni…’ …vi ricordate la storia… non mi ricordo neanche di quale gara… e io allora ho detto ‘Senta, ma lei ricorda che sul punto ha fatto delle denunce?’ …e l’Aliberti ha risposto ‘Io denunce?… no, no, io non l’ho mai denunciato il Fabiani’ …bene, il Fabiani oggi l’ha querelato per calunnia, ovviamente… perché allora la difesa che cosa ha fatto in quell’occasione?… ha portato alla Corte, mostrandolo prima al PM, due archiviazioni proprio sulla denuncia fatta già dal teste Aliberti, fatta diverso tempo prima, archiviata sia dal Tribunale di Salerno che dal Tribunale di Messina.

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Difesa Bergamo, Fazi, e Fabiani - Avvocato Morescanti – Napoli, 25 Ottobre 2011

MP599364.MP3 2h02'52'' - 2h06'34''

Morescanti: Altro testimone che l’accusa ha portato è quello che ho citato prima e che, veramente, ho poche cose da dire… perché, veramente, è vergognoso… è il teste Nucini.

Nucini… ripeto, è chiaro che sia un mendace… è evidente a tutti… mi sono stupita che questo Tribunale ha permesso lui di parlare per due ore, tre ore… l’hanno anche fatto tornare… rendendosi ancora più vergognoso della volta prima… riprendendo dichiarazioni di un defunto… il quale ci dice… ‘Ma sì, Moggi e Fabiani mi hanno dato due numeri’ …che però non sono numeri svizzeri… quindi, non erano numeri riservati… ma addirittura il numero delle moglie del Fabiani… quindi, schede TIM, comunque… ecco, la cosa fondamentale è che siano schede TIM…

A parte il fatto… come vi ricorderete… le ho usate, non le ho usate… sì, è vero qualche volta le ho usate… ho chiamato, non ho chiamato… ho ricevuto queste telefonate… gli è stato detto ‘Vabbè, ma quando Fabiani ti ha chiamato, che t’ha chiesto?’ …perché, voglio dire, dopo tutto questo, Moggi e Fabiani lasciano in consegna questi due numeri… ‘Ma lei ha parlato col Fabiani?’ …la prima volta ha detto ‘No, ma ci mancherebbe che io parlo col Fabiani’ …la seconda volta ‘Sì, sì, ho parlato col Fabiani… e vi dò anche i numeri di telefono…’ …bene… ‘In quell’occasione, che cosa ha detto Fabiani?’‘Niente, ci vediamo, ci incontriamo, stai tranquillo…’ ...

Per cui, anche in questo caso, la Corte ha la possibilità di sapere che cosa viene detto attraverso un utilizzo che i PM voglio far credere distorto o segreto di diversi numeri di telefono… e anche in questa occasione, Fabiani… o Moggi… non hanno detto nulla che possa integrare la consumazione del reato fine, ovvero della frode sportiva.

Quindi, mi viene da dire… ma allora, per quale motivo Moggi e Fabiani avrebbero dato questi numeri?… anche ricordando quello che ha detto poc’anzi Bergamo… che forse fino al 2003 qualche gara di Serie A Nucini l’aveva pure fatta… dopo, che c’è stata questa inizializzazione da parte di Fabiani e Moggi, Nucini è sparito, Nucini è stato cacciato via… non è che non ha più arbitrato… ha arbitrato un ultimo anno, senza mai arbitrare più una partita di Serie A… e poi, è stato mandato via perché è stato considerato da tutti… questo è stato, sì, provato in aula… che era un arbitro incapace, non era in grado di potere arbitrare… per cui è stato allontanato… cosa che avremmo dovuto fare anche noi… dall’aula…

Sempre sul Fabiani… e così concludo anche sul Fabiani… c’è stato pure qualcuno che ha provato a venire qui, e dire ‘Ma sì, Fabiani…’ …questo ad colorandum perché comunque nulla avrebbe avuto a che fare con l’indagine e col processo che ci occupa… dice ‘Ma, Fabiani…’ …e parlo di Aliberti… ‘…una volta ha pure provato a darmi 300 milioni…’ …vi ricordate la storia… non mi ricordo neanche di quale gara… e io allora ho detto ‘Senta, ma lei ricorda che sul punto ha fatto delle denunce?’ …e l’Aliberti ha risposto ‘Io denunce?… no, no, io non l’ho mai denunciato il Fabiani’ …bene, il Fabiani oggi l’ha querelato per calunnia, ovviamente… perché allora la difesa che cosa ha fatto in quell’occasione?… ha portato alla Corte, mostrandolo prima al PM, due archiviazioni proprio sulla denuncia fatta già dal teste Aliberti, fatta diverso tempo prima, archiviata sia dal Tribunale di Salerno che dal Tribunale di Messina.

Brava la Morescanti, eh?

Mi pare che poi riesca pure a fare assolvere il suo assistito.

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Difesa Bergamo, Fazi, e Fabiani - Avvocato Morescanti – Napoli, 25 Ottobre 2011

MP599364.MP3 2h06'34'' - 2h13'37''

Morescanti: Sulle frodi sportive… sulle frodi sportive, l’interesse giuridico tutelato, qual è?… è quello della correttezza nelle competizioni sportive, e quindi anche, di conseguenza, della correttezza del loro risultato. E quand’è che è corretto il risultato?… quand’è ottenuto rispettando le regole del gioco… è leale quand’è ottenuto ponendo in contrapposizione sul campo soltanto i valori agonistici… questa è Cassazione, parole utilizzate dal PM Capuano…

Il PM, nell’occasione, c’ha anche illustrato… e ha fatto un breve cenno… su quelle che sono le normative specifiche in tema di arbitri… citando, quindi, i vari regolamenti fondamentali dell’AIA, della FIGC, i quali affidano appunto ai direttori di gara la regolarità tecnica e la regolarità sportiva…

Ai sensi del primo comma della 401 dell’89, la condotta criminale consiste proprio nell’offerta, o nella promessa, o di denaro o di qualsiasi altra utilità… o di qualsiasi vantaggio… al partecipante, ovvero nel nostro caso all’arbitro… perché l’arbitro fra tutti i soggetti imputati è l’unico che partecipa, poi, materialmente alla gara… ed è sufficiente che l’offerta arrivi all’indirizzo del partecipante… che quindi ne venga a conoscenza… senza stare aspettare se poi il partecipante effettivamente accolga questa offerta, accolga questa promessa, oppure no… ed ecco perché il reato di frode sportiva è un reato a consumazione anticipata.

In caso opposto, si avrebbe il minus del tentativo della frode sportiva.

Nel nostro caso, dunque, la condotta… che deve essere ricercata in qualsiasi modo… non ha mai portato alla conoscenza di un imputato di questo processo che abbia materialmente, o anche solo a parole, chiesto al partecipante, o fatto capire al partecipante… '...avrai un vantaggio, ti prometto questo…' ...perché la condotta è ben determinata dalla legge, non è una condotta astratta… e se vogliamo considerarla condotta astratta, dobbiamo allora andare a vedere anche la gara in questione… perché, comunque, lo sappiamo che è un reato a consumazione anticipata, ma in qualche modo un ragionamento logico, deduttivo ci deve portare a questo… per cui, se io non ho la promessa… e in questo caso non c’è… a monte, debbo partire dalla fine per arrivare al presupposto… devo partire, quindi, dalla gara per arrivare alla consumazione anticipata…

Ma da dove la prendiamo, la prendiamo… Signor Presidente… e con azioni prodromiche, e con azioni successive, il reato di frode sportiva… la prova della frode sportiva in questo processo non c’è!… e la potete ricercare dove e come e quando volete… ma non c’è!

Sentiti tutti gli arbitri, sentiti tutti gli osservatori… a tutti quanti gli abbiamo chiesto ‘Dateci almeno…’ …con questo ragionamento a ritroso… ‘Dateci almeno un motivo per farci dubitare… non per darci la certezza… perché noi capiamo che la condotta di un arbitro è difficile da interpretare… è impossibile capire dove c’è il dolo, dove c’è la colpa, dove è soltanto un errore umano… è veramente difficile… però, quanto meno, spiegateci, dateci l’idea, di come funziona la gara dal punto di vista dell’arbitro… allora, ecco che è importante la posizione dell’arbitro… perché un conto è quello che viene visto da 50 telecamere intorno al campo, un conto è quello che viene visto umanamente dall’occhio umano dell’arbitro… rileva la sua posizione, rileva la sua bravura… rilevano tante, tante, circostanze… dateci quanto meno il dubbio’ …nessuno è riuscito a darci il dubbio… analizzate gare per gare, tutti… non solo gli arbitri, ma anche gli stessi presidenti delle società che hanno perso in determinate occasioni, hanno detto ‘A livello arbitrale, dobbiamo dire, che tecnicamente non ha sbagliato nessuno’

E questo discorso, io lo so che è un più… io lo so che lo faccio ad colorandum… e però, se non lo facessi, vorrebbe dire che comunque vi sarebbe l’inversione dell’onere della prova… e perché io da qualche parte dalla frode sportiva debbo partire… e l’inversione dell’onere della prova… torneremmo indietro alle ordalie medievali, ai tempi delle ordalie medievali… e almeno in questo, voglio dire, penso che qui siamo tutti d’accordo…

Non c’è un’offerta, non c’è una promessa fatta ad un partecipe… ovvero fatta ad un arbitro… non c’è… la condotta non è stata posta in essere… voglio prendere in considerazione la gara, non c’è neanche in questa situazione l’occasione per dire… l’occasione per dire… è stata raggiunta, è stata fatta una determinata frode sportiva.

Sul Fabiani… così concludo per il Fabiani… l’accusa delle varie frodi sportive si limita soltanto all’utilizzo dei telefoni svizzeri… perché?… perché in realtà Fabiani sulle 175.000 telefonate intercettate non c’è… non esiste… non è mai stato nominato… solo in un’occasione è stato nominato dal Direttore Moggi in una telefonata con il Bonsignore… che era il dirigente del Messina, il Bonsignore?… era un dirigente del Messina… e il Moggi in quell’occasione, ricordo… comunque la Corte ce l’ha… dice del Fabiani ‘Non mi piace, non mi piace, non mi piace… io gli avrei dato già un calcio nel c. …e l’avrei mandato via… io non vorrei che pensaste che, poiché è amico mio, non lo potete cacciare… perché dovete sapere una cosa… che l’amicizia è un conto, il lavoro è un altro’ …parole di Moggi Luciano intercettate nel 2004, nel 2005… quando era ben lontano dal pensare che fosse intercettato… questo è l’unica occasione nella quale Moggi parla di Fabiani… è l’unica occasione nella quale la Corte verrà a conoscenza dell’esistenza di questo soggetto che si chiama Fabiani…

Sul possesso dei numeri svizzeri penso di aver già detto in abbondanza, per cui questa difesa del Fabiani richiede il proscioglimento e per l’accusa di associazione a delinquere perché il fatto non sussiste e perché comunque non è provato, e il proscioglimento nei casi D, M, P, R, A1 perché il fatto non sussiste e comunque non è provato.

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sembra tutto lontano

preistoria

Allora, se per il diritto di frode sportiva le condizioni sono l’offrire o permettere o donare utilità o vantaggi a taluno dei partecipanti la competizione… e mi pare che di questo non se ne parli… compiere atti fraudolenti finalizzati all’alterazione del regolare esito della competizione… regolare esito della competizione… non è alterazione dell’andamento… è alterazione del risultato che qui non è assolutamente contestato… ed è pur vero che questo è un reato a consumazione anticipata… perché determinati atti preparatori possono essere colpiti…

Però, a questo punto che cosa è necessario, Presidente e Signori della Corte… è necessaria la dimostrazione o di una corruzione o di un altro tipo di atto fraudolento… e non pare a questa difesa che da nessuna parte… tranne se non attraverso la maliziosa… utilizziamo fra virgolette la parola… finalizzata interpretazione delle intercettazioni telefoniche… emerga un qualsiasi momento che possa sostenere, e possa giustificare un illecito sportivo. Tutt’al più, mi scusi Presidente… può provare il pettegolezzo, la necessità, l’utilità del singolo ad avere in qualche modo lo sfogo di quell’ambizione personale di cui abbiamo più volte parlato.

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Difesa Bergamo, Fazi, e Fabiani - Avvocato Morescanti

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Difesa Bergamo, Fazi, e Fabiani - Avvocato Morescanti – Napoli, 25 Ottobre 2011

MP599364.MP3 2h25'08'' - 2h25'50''

Morescanti: Concludo… sono stata breve… sulla Fazi, ricordando che in questo processo, a parte l’appello, la Fazi non è mai stata nominata. Nessuno ha mai fatto dichiarazioni sulla Fazi. La Fazi l’abbiamo nominata soltanto… l’ha nominata lei nell’appello, e io nel dire presente o assente. Valgono tutte le considerazioni appena dette sulle intercettazioni telefoniche… che la Fazi può anche aver fatto per propri scopi personali, ma non certamente perché facente parte di una ipotetica associazione a delinquere… non è stata assolutamente portata la prova di questo… e per cui, questa difesa ne chiede il proscioglimento…

Presidente: Va bene…

Morescanti: Grazie…

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Difesa Pairetto - Avvocato Sena – Napoli, 19 Luglio 2011

MP590263.MP3 2h24’50’’ - 2h31'55''

Presidente: Allora, parla l’Avvocato Bonatti?

Bonatti (in sottofondo): No, prima l’Avvocato Sena…

Presidente: …Sena…

Presidente: Prego, Avvocato Sena…

Sena: Grazie, Presidente. Signor Presidente, Signori del Tribunale… prendo la parola nell’interesse di Pierluigi Pairetto, medico veterinario, arbitro per molti anni… nei fatti che qui andiamo a scrutinare… designatore arbitrale unitamente a…

(voce in sottofondo): Avvocato…?

Presidente: L’ha detto… Avvocato Luigi Sena per Pairetto…

Sena: …Luigi Sena, in difesa di Pairetto… dicevo, nei fatti che andiamo a scrutinare, Commissario CAN unitamente a Bergamo, e Vice Presidente UEFA. Dico subito che mi occuperò esclusivamente della contestazione associativa, lasciando al collega Bonatti l’onere di trattare le frodi sportive delle quali è accusato il nostro assistito.

E dico subito che proverò a riportare il processo al centro della discussione… visto che anche noi, tutti quanti siamo stati un po’ vittima delle argomentazioni sportive che l’opinione pubblica ha cercato di introdurre in questo processo.

Io credo che la cosa…

(vocio in aula)

Presidente: Silenzio…

Sena: …credo che la cosa migliore da fare sia mettere ordine in questa vicenda… e il modo migliore di mettere ordine è quello di fare velocissimamente un passo indietro per vedere come nasce questo procedimento.

Questo procedimento nasce nel 2002 da una indagine della Direzione Distrettuale Antimafia la quale cerca di capire se due arbitri della Serie A sono… o possono essere stati… collusi in combutta con persone che si occupavano di scommesse clandestine. Danno una delega di indagine ai Carabinieri, e i Carabinieri evadono questa prima delega di indagine. Nel retrituire gli atti nel 2004… nel Luglio del 2004… sottolineano alla Procura l’opportunità di fare un’ulteriore indagine avente ad oggetto Luciano Moggi, la GEA e i rapporti con altri arbitri. Da questa intuizione investigativa… piuttosto che da una precisa notizia criminis… nasce il processo del quale noi ci occupiamo.

La Procura della Repubblica… e quindi il fascicolo si è incardinato alla Direzione Distrettuale Antimafia… dà questa delega, e gli uomini dell’allora Maggiore Auricchio cominciano a lavorare su questa ipotesi di reato: esiste una cupola che condiziona il calcio italiano? Se sì, chi ne fa parte e in che modo si estrinseca la sua attività.

Quello che è interessante sottolineare è che nello stesso periodo un altro ufficio giudiziario sta svolgendo più o meno la stessa indagine, anche questa nata dalla costola di altro procedimento. La Procura di Torino, a margine del processo per il doping nel quale è imputato il medico sociale della Juve e un dirigente della Juve, cerca di capire se Luciano Moggi e Antonio Giraudo abbiano corrotto Pierluigi Pairetto, e se esista una associazione per delinquere che sia finalizzata a condizionare il campionato di calcio.

Le prospettazioni accusatorie… l’inizio investigativo sono i medesimi… ma il risultato diverge immediatamente perché dopo due mesi di intercettazione telefonica… sono le intercettazioni telefoniche che il Pubblico Ministero vi leggerà copiosamente nella conclusione di questo fascicolo… il GIP di Torino mette un freno a quella indagine dicendo che non basta andare a dire che è stato avvicinato un arbitro o che c’è stato un sorteggio per designare un arbitro favorevole… occorre andare a vedere che l’arbitro designato fosse poi disponibile ad aiutare l’associazione. C’è una motivazione analitica estremamente dettagliata che riprende una altrettanto analitica e dettagliata richiesta di archiviazione… che per brevità e per evitare la censura del Tribunale, io non leggerò… ma mi sia consentito leggere un passaggio iniziale e un passaggio finale della richiesta di archiviazione.

“Le manifestazioni di speranza nella bontà degli arbitri lasciano aperti dubbi circa il fatto che gli arbitri richiesti da Moggi siano con sicurezza determanti a favorire la squadra diretta da Moggi. E pertanto, a realizzare una fraudolenta ed illecita interferenza nel leale andamento della competizione.”

Alla fine della richiesta di archiviazione, il Pubblico Ministero scrive: “Altrimenti opinando si finirebbe per arrivare all’assurdo di ravvisare una potenziale frode sportiva in qualsiasi sistema di designazione diverso dal puro e semplice sorteggio senza fasce e quindi con qualche elemento di scelta discrezionale, non foss’altro che nella individuazione delle partite a rischio da inserire in una determinata fascia.”

Teniamo presente questo interessante punto di partenza perché quando il Pubblico Ministero ci dice… ed io mi dovrò occupare soprattutto di questo… che il momento di condizionamento delle partite di campionato si verifica quando vi è la scelta degli arbitri e la formazione delle griglie, che avviene addirittura prima del famoso sorteggio, noi dobbiamo rispondere con questa intuizione… se si volesse pensare che il modo migliore di garantire la trasparenza è quello di eliminare completamente il sorteggio… e poi andremo a vedere anche la storia di questi sorteggi e come si sono verificati.

Quindi, la Procura di Torino chiede l’archiviazione del procedimento nel momento nel quale la Procura di Napoli invece parte, lancia in resta, su questa indagine.

E nella informativa datata Aprile 2005 si ritrova già la impostazione accusatoria che farà parte del capo di imputazione del quale io mi devo occupare, e che sarà ampiamente presa come punto di riferimento dal Pubblico Ministero per la sua discussione finale.

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Difesa Pairetto - Avvocato Sena – Napoli, 19 Luglio 2011

MP590263.MP3 2h31'55'' - 2h43'56''

Sena: E allora, andiamo a vedere subito… associazione per delinquere… ma non come ce l’hanno presentata i giornali, ma come è scritta nel capo di imputazione con il quale ognuno di noi… noi, per quanto riguarda la parte della discussione… voi per quanto riguarda la parte della decisione… ci dovremo confrontare.

Esisterebbe una associazione per delinquere nella quale vi sarebbero come capi promotori e organizzatori, oltre a Moggi e Giraudo che sono due dirigenti della Juventus, i due designatori arbitrali che sono Pairetto e Bergamo… come ho detto… e poi, dopo la modifica fatta all’udienza preliminare, sarebbe nel ruolo di organizzatore di questa associazione Mariano Fabiani.

Dell’associazione farebbero parte alcuni della Federazione Gioco Calcio… sicuramente il Vice Presidente e il Segretario… ma non altri.

Ne farebbe parte una segretaria della CAN, la Signora Fazi, ma non l’altro segretario, Manfredi Martino… che invece per tutto il campionato si occupa di assistere i designatori per la parte relativa al sorteggio.

Ne farebbe parte un giornalista della RAI, ma nessun altro giornalista… anche quelli che vengono spesso citati nelle intercettazioni.

Ne farebbe parte il Presidente dell’AIA, ma nessuno degli altri designatori.

Ne farebbero parte soprattutto sette arbitri, e non tutti quanti gli altri.

Ne farebbe parte un assistente di linea, e non tutti quanti gli arbitri.

E’ evidente, Signori Giudici, che ne possono far parte alcune persone ed altre no. Quello che è meno evidente è che noi abbiamo poi dei reati fine… sempre lo stesso, la frode sportiva… del quale sono imputati dei soggetti che non risultano aver fatto parte dell’associazione.

E allora, io qui devo iniziare con la mia lunga serie di domande alle quali, purtroppo, il dibattimento non ha dato risposte.

Chi sono questi soggetti che non fanno parte dell’associazione?

Quale è il momento di fibrillazione… a volerli considerare dei concorrenti esterni… che li vede innestarsi nel corpo di un programma associativo per dare in quel momento specifico il loro contributo?

Non c’è nessun elemento che faccia capire perché… se io sono un arbitro e sono associato è evidente che l’associazione mi chiederà di fare la mia parte per la realizzazione del programma delittuoso… ma se invece ci sono altri soggetti che non sono associati, il Pubblico Ministero deve venirci a dire in quale momento, in che modo questi soggetti vengono chiamati a dare un contributo causale all’associazione.

Ma, vedremo, questa non è l’unica domanda destinata a rimanere senza risposta.

La seconda domanda che io mi pongo è quando nasce l’associazione per delinquere.

Ritornando sempre al capo di imputazione, noi vediamo che l’associazione per delinquere nasce avendo già nel passato condizionato l’esito di campionati di calcio di Serie A con particolare riguardo a quello del ‘99/2000.

Dunque, è lecito pensare che l’associazione per delinquere sia partita già prima di quella data, e… leggiamo sempre nel capo di imputazione… sarebbe stata attiva e avrebbe condizionato il campionato di calcio fino alla penultima giornata, quando si gioca Juventus-Parma… diretta dall’arbitro Massimo De Santis… e l’associazione per delinquere… senza che vi venga fornita nessun’altra spiegazione… avrebbe improvvisamente interrotto la sua operatività in quel momento… si dice, nel capo di imputazione, in quanto il clamore suscitato da un arbitrato favorevole avrebbe consigliato in qualche modo di retrocedere rispetto ai propositi delittuosi.

Bene, nel ’99 è iniziato un proposito delittuoso, ma che cosa è accaduto dopo? Qual è l’ambito di operatività tra il ’99 e l’altro periodo del quale noi ci occupiamo che è il campionato di calcio 2004/2005? Vi è stato un momento in cui l’associazione è rimasta ferma? Vi è stato un momento… se sì, quando?… in cui l’associazione ha ripreso la sua operatività? Tutto questo, noi non lo sappiamo. Sappiamo… sempre a leggere il capo di imputazione, che deve rappresentare il nostro riferimento… che l’associazione si proponeva di condizionare… dopo non essere riuscita a farlo col campionato ‘99/2000… si propone di condizionare il campionato di calcio 2004/2005. Come? Attraverso una serie di reati di frode sportiva che poi andremo a vedere, o meglio, tratterà il mio collega.

Ma il Pubblico Ministero sa… e lo sa perché esiste giurisprudenza… lo sa perché c’è un provvedimento di archiviazione del GIP di Torino, nel procedimento che dicevo prima, che è di circa 8 pagine e che si sofferma a lungo sul reato associativo dicendo ‘Voi non potete pensare che esista un reato associativo monotematico, cioè solamente finalizzato a condizionare i campionati di calcio’.

L’associazione per delinquere… voi lo sapete meglio di me perché più sentenze avete occasione di scrivere… è un reato particolarmente grave nel quale è necessario che vi sia un programma indefinito… è necessario che i concorrenti siano consapevoli ognuno di dare la sua parte ad un programma indefinito, e non alla ripetizione, sempre, dello stesso reato.

E allora il Pubblico Ministero, poiché sa che non potrebbe altrimenti contestare l’associazione per delinquere, prova a darvi anche gli altri elementi che caratterizzerebbero il programma associativo… e li scrive… li ho contati nel capo di imputazione… in ben 13 punti che rappresenterebbero l’ulteriore indefinito… io direi… ambizioso programma di questa associazione per delinquere.

E dunque scrive… perché non vi sia dubbio su questo passaggio… ‘Realizzavano il programma criminale sia attraverso la consumazione di delitti di frode in competizione sportiva sia adoperandosi: …’ …13 elementi con i quali l’associazione per delinquere avrebbe fatto vedere qual’era la sua forza, avrebbe caratterizzato il suo programma.

E allora io credo che se noi ci dobbiamo confrontare con il reato associativo, noi dobbiamo andare a prendere questi 13 punti e vedere che cosa l’istruttoria dibattimentale ha portato rispetto a questi 13 punti, e se sono stati dimostrati oppure no. Altrimenti… fermo restando il discorso sulla frode nelle competizioni sportive… rimarrà evidente che l’associazione non ha mai avuto un programma, e meno che mai l’avrebbe potuto realizzare.

Li leggo:

- Perché venissero utilizzate metodologie intimidatorie nei confronti di persone individuate quali antagoniste del sodalizio

- Perché fossero costantemente pianificate le strategie comportamentali di ampio respiro volte a conseguire indebiti vantaggi in termini di risultati sportivi

- Perché non venissero segnalati plateali violazioni delle norme federali da parte di Moggi e di Giraudo (ad esempio, dopo la conclusione dell’incontro di calcio Reggina-Juventus del 6 Novembre 2004)

…mi si dirà, fin qui si è parlato, l’istruttoria dibattimentale ha detto qualcosa rispetto al programma associativo…

- Perché venissero sempre tutelati gli arbitri

…e io parlerò di questo, visto che il mio compito è quello di difendere il designatore… gli arbitri, quali?… coloro che avevano favorito la Juventus, e che erano comunque vicini alla società…

- Perché venissero arbitrariamente penalizzati gli arbitri che non avevano favorito la Juventus

…e anche di questo dovremmo parlare…

- Perché venisse tutelato il gruppo da eventuali defezioni

…se questo si riferisce alla vicenda Fazi, parleremo anche di questo…

- Perché venissero condizionati i giornalisti sportivi e le trasmissioni sportive

…dopodichè, vado a leggere altri punti sui quali francamente io non credo che il processo abbia detto assolutamente nulla…

- Perché attraverso l’opera di Franco Carraro e Francesco Ghirelli venissero realizzate finalità di condizionamento dell’Ufficio Indagini della FIGC, ovvero di condizionamento degli organi della giustizia sportiva e della Corte di Appello Federale

…che cosa abbiamo sentito in questo dibattimento rispetto a questo punto?… si dirà, Francesco Carraro e Francesco Ghirelli sono stati prosciolti all’udienza preliminare, e dunque non si è approfondito questo tema… ma questo era uno dei programmi dell’associazione per delinquere!… e dunque qualche cosa su questo punto… se il programma era un tratto caratterizzante del programma delittuoso, bisognava pur dirlo…

- Perché attraverso l’opera di Innocenzo Mazzini venissero realizzate finalità di asservimento e di condizionamento degli organi della FIGC nelle persone di Carraro, Gravina, Tavecchio

…a parte le intercettazioni telefoniche e le parole in libertà di Mazzini… io poi dovrò fare un’ampia discussione sulle intercettazioni telefoniche… che cosa ha detto il dibattimento rispetto a questa parte del programma delittuoso?… e che cosa ha detto il dibattimento rispetto al fatto che venissero favoriti gli interessi sportivi ed economici di altre società calcistiche alleate al sodalizio ad eccezione del Messina?… che cosa abbiamo detto, ad esempio, del Sassari, del Torres?… ricordatevi la fase delle indagini preliminari… ampi titoli per ministri della Repubblica in carica che si sarebbero occupati ed interessati per favorire queste squadre di calcio… allora i titoli, oggi il niente… il Pubblico Ministero di questi aspetti non parla proprio…

- Nel capo di imputazione c’è scritto anche… ed è il 12° punto… perché venissero fornite le specifiche indicazioni sulla composizione della formazione della Nazionale di Calcio Italiana

…la Nazionale di Calcio è quella che nell’anno in cui nasceva il processo ‘Calciopoli’ aveva vinto, o vinceva, i Mondiali di Calcio… e secondo la Procura, questa associazione per delinquere della quale noi oggi parliamo avrebbe tra le altre cose condizionato addirittura la formazione della Nazionale di Calcio… ma di questo, l’istruttoria dibattimentale non ha visto traccia… e il Pubblico Ministero, nella sua discussione finale, ha dimenticato il tema…

- Perché venissero raccolte notizie riservate relative a procedimenti penali in corso

…notate il parallelo… interessante, per non dire inquietante… di quello che accadeva nel 2006, e di quello che leggiamo oggi sui giornali… nelle moderne inchieste, nelle attuali inchieste… ancora una volta si sente dire che ci sarebbero persone attive per trovare tracce, notizie di procedimenti penali… oggi si aspetta di verificare se queste notizie che leggiamo siano reali o siano solamente delle illazioni accusatorie… allora si è detto lo stesso, e alla fine del processo non si è detto più una parola… noi siamo abituati molto ai titoli e poi, alla fine, poco ad arrivare a fare una considerazione sugli elementi… notate che nel capo di imputazione c’è scritto che tutto questo sarebbe accaduto attraverso… ‘…stabilendo compiacenti relazioni con esponenti di vertice delle Forze dell’Ordine appartenenti alla Guardia di Finanza e alla Polizia di Stato…’ …se ci fosse Giambattista Vico si farebbe una risata sui corsi e sui ricorsi storici… si verifica oggi esattamente quello che allora veniva proclamato, e che il dibattimento non ha saputo in nessun modo dire…

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Difesa Pairetto - Avvocato Sena

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Difesa Pairetto - Avvocato Sena – Napoli, 19 Luglio 2011

MP590263.MP3 2h49'27'' - 2h50'55''

Sena: Il metodo di condizionamento. Se voi leggete i capi di imputazione vi aspettereste, per logica, che sono tutti quanti uguali, e cioè che l’associazione aveva creato una sorta di copyright di come condizionare le gare. Nulla di più sbagliato. Il metodo è assolutamente… si potrebbe dire… a forma libera. In alcune imputazioni troverete che il condizionamento avviene mediante i sorteggi, in altre avviene mediante la ammonizione dolosa, in altre ancora… come vi ricordava il collega… non c’è scritto assolutamente nulla… eppure quelle partite sono, per il Pubblico Ministero, condizionate.

Allora, io difendo un designatore… la domanda è… se il compito era quello di designare l’arbitro favorevole perché dovesse aiutare quella squadra o quell’altra squadra segnalata dal sodalizio, non sarebbe stato logico aspettarsi di trovare nel capo di imputazione sempre la contestazione di aver alterato il sorteggio, e dunque sempre tra gli imputati le persone dei designatori? Invece, no. E no, perché non ci sono elementi… e poi vedremo quali sono questi elementi nei pochi casi nei quali vengono condizionati.

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Difesa Pairetto - Avvocato Sena – Napoli, 19 Luglio 2011

MP590263.MP3 2h50'55'' - 3h04'05''

Sena: Allora, andiamo a vedere nel dettaglio… come ho detto prima… i 13 aspetti nei quali si sarebbe realizzato il programma delittuoso dell’associazione… al di là, e al di fuori, dei semplici reati di frode sportiva. Seguo… come dovrete fare voi… lo schema del capo di imputazione.

Si sarebbero adoperati… i sodali… 'Perché venissero utilizzate metodologie intimidatorie nei confronti di persone individuate quali antagoniste del sodalizio.'

Poiché non si capisce… francamente non si capisce dal titolo che cosa significa, il Pubblico Ministero ha cura di specificare che, immediatamente dopo essersi adoperati per garantire l’elezione di Franco Carraro quale Presidente della FIGC e di favorire quella di Adriano Galliani nella Lega Professionisti, avrebbero raccolto delle informazioni per screditare Diego Della Valle che si opponeva all’elezione di Galliani e, in relazione all’allenatore Zeman, avrebbero provato, appunto, anche nei suoi confronti un’attività di ostracismo.

Che cosa c’ha detto l’udienza, il dibattimento, rispetto a queste due tematiche?

Sicuramente era nota una avversione personale… probabilmente di Luciano Moggi nei confronti di Zeman… è giocoforza che in un ambiente ci siano dei caratteri che si attraggono, altri che si respingono… e si possano creare dei contrasti reali, presunti per poco o niente, sicuramente… ma che cosa, al di là delle intercettazioni telefoniche… e sarò costretto a ripetere sempre questa parola… è venuto fuori per dire che si dovesse screditare Zeman? Che cosa, al di là delle intercettazioni telefoniche, è venuto fuori per dire che fino ad un certo momento la famiglia Della Valle, azionista di riferimento della Fiorentina, sarebbe stata fortemente avversata da questo sodalizio solo perché si opponeva alle elezioni di Galliani in Lega Calcio, e poi dopo sarebbe stato addirittura aiutato? I difensori dell’uno e dell’altro hanno chiarito, chiariranno che non c’è assolutamente nulla di tutto questo. Per quanto mi riguarda, faccio presente che, al di là delle intercettazioni telefoniche… sulle quali qualcosa diremo… non c’è assolutamente nulla.

Invece, si parla molto del condizionamento degli organi federali e della giustizia sportiva.

Prima di aprire questo argomento, devo fare una premessa. Io credo che sia sbagliato far riferimento nelle discussioni finali alle sentenze che sono state rese dalla giustizia domestica, e anche a quelle che sono state rese nell’ambito del giudizio abbreviato. Per un semplice fatto: perché entrambe si alimentano di un materiale comune che non ha avuto, che non si è arricchito dell’istruttoria dibattimentale. La giustizia sportiva si è basata esclusivamente sugli atti di indagine trasmessi dalla Procura di Napoli alla magistratura sportiva, e il rito abbreviato… per legittima scelta di quegli imputati che lo hanno preferito… si è celebrato, come dice la parola stessa, allo stato degli atti. Questo che cosa significa? Significa che tutta una serie di argomenti, di materiali, di osservazioni che sono venuti dall’istruttoria dibattimentale non sono state valorizzate in quelle decisioni. Pertanto, poiché questa decisione viene presa all’esito di un’ampia e articolata istruttoria dibattimentale, credo che non sia giusto per nessuno citare i risultati della giustizia sportiva. Mi dispiace che lo faccia il Pubblico Ministero, quando dice che alcuni imputati sono stati condannati dalla giustizia sportiva, ovvero dal giudice all’esito del rito abbreviato… credo, francamente, che non sia nemmeno corretto che lo dica la difesa… sicuramente, non lo dirò io.

Con questa precisazione… diverso è parlare della sentenza di non doversi procedere resa all’esito dell’udienza preliminare dal GUP De Gregorio… lo stesso che ha trattato i riti abbreviati… perché la sentenza di non doversi procedere è quella che separa il materiale che va all’attenzione, alla cognizione del giudice del dibattimento, da quello che si ferma all’udienza preliminare perché non ci sono nemmeno elementi per celebrare il dibattimento. E allora, la sentenza di non doversi procedere è un nostro riferimento, e trovo strano che il Pubblico Ministero… che ha più volte citato gli esiti del giudizio abbreviato che, come ho detto, sono limitati e parziali… non abbia detto una parola sulla sentenza di non doversi procedere… resa il 9 Novembre 2008 dal giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Napoli nei confronti di Carraro, Ghirelli e Mazzei… che poi, per un capo di imputazione, è stato rinviato al giudizio delle Signorie Vostre. La sentenza di non doversi procedere affronta specificamente l’argomento… ‘Condizionamento degli organi federali della giustizia sportiva’ …e non lo fa nel merito, dicendo ‘Il Dottor Carraro o il Dottor Ghirelli non lo hanno fatto’ …ma lo fa dando un giudizio netto, tranciante, insuperabile del materiale probatorio raccolto dal Pubblico Ministero… ‘L’accusa contesta finalità di condizionamento della CAF, ma non speicifica in quale condotta si estrinsecò detta intenzione, così rivelando il limite stesso della sua proposizione. Ed infatti, negli atti non si ritrova alcun elemento di maggior concretezza circa l’addebito mosso’ …potrei andare avanti perché è una miniera per il difensore questa sentenza… ma è soprattutto un atto implacabile di quello che dicevo prima, e cioè del fatto che il Pubblico Ministero su alcuni punti del programma delittuoso si è molto concentrato, ed altri li ha lasciati completamente perdere al punto tale che il GUP, esaminando il materiale, dice ‘Non mi avete dato nessun elemento di prova.’

Secondo l’accusa, il condizionamento degli organi federali sarebbe avvenuto anche con le famose cene insieme a Lanese… e, vi ricorderete il termine, il famoso ‘check’ detto da Pairetto. Ora, al di là del fatto che semanticamente la scelta del termine non è felice, io credo che almeno su questo bisognerebbe confrontarsi, e bisognerebbe anche confrontarsi con un altro argomento che è strettamente collegato a questo.

E allora, qual è il punto di partenza? Il punto di partenza è che l’AIA, l’Associazione Italiana Arbitri, della quale Lanese era Presidente si è resa conto, ad un certo punto, di essere una costola fondamentale della Federazione, cioè quella che organizzava e disciplinava la vita degli arbitri che rappresentano un attore principale, insostituibile delle giornate calcistiche, ma di non contare assolutamente niente… forse poco o niente… all’interno della Federazione. E allora che cosa si propone il ‘politico’ Lanese il quale è, in quel momento, il Presidente dell’AIA? Si propone di fare esattamente quello che prima diceva il collega Messeri a proposito della cena delle 7 sorelle, cioè si propone di incominciare a tessere una rete di relazioni per cercare di valorizzare il ruolo dell’AIA. Attenzione, il Pubblico Ministero per sminuire questo passaggio dice… ‘Ci voglio credere, ma se questo fosse stato si doveva fermare al Febbraio del 2005 quando avviene l’elezione di Carraro’ …assolutamente falso!… perché la rete di relazione non si propone di fare eleggere Carraro… e se Carraro è un riferimento per la nascente rete di relazioni dell’AIA, evidentemente l’elezione di Carraro rappresenta l’inizio dell’attività e non certamente il momento finale. Sicchè è logico, se questa è la premessa, che Lanese e i due designatori si incontrino e cerchino di pianificare questa cosa.

E come lo fanno? Lo fanno, secondo me, nell’unico modo possibile… incontrando le società di calcio. Dice il Pubblico Ministero… ‘Sì, ma poi alla fine incontrano sempre Moggi e Giraudo’. E chi ve l’ha detto? Noi abbiamo 180.000 telefonate di cui solo una parte trascritte. Abbiamo telefonate che sbucano ancora a 5 anni dal processo, e non sappiamo con chi altro si parlavano queste persone. Sicchè, io non posso dire… in tutta onestà… che non ci siano delle telefonate nelle quali… onestamente… Lanese non si proponesse… avendolo già fatto, o proponendosi di farlo… di andare ad incontrato… dopo aver cavalcato il canale Juventus… anche altre società, esse pure parimenti influenti all’interno della Federazione. E’ chiaro che partono da Moggi e Giraudo, perché Pairetto ve l’ha detto, senza venirsi a nascondere… vi ha detto… ‘Giraudo era un dirigente di altro settore, e io lo conoscevo da ben prima che lui andasse a fare l’Amministratore Delegato della Juve. Avevamo un rapporto personale. E la stessa cosa vale per Moggi, il quale addirittura il rapporto…’ …dice sempre Pairetto… ‘…ce l’aveva con mio padre…’ …che era anch’egli un importante arbitro di calcio… ‘Perché…’ …dice Pairetto… ‘…nel momento nel quale arriviamo a responsabilità nello stesso mondo del calcio avremmo dovuto fingere di non conoscerci, avremmo dovuto ignorarci, avremmo dovuto interrompere, non coltivare quell’amicizia personale che a noi non sembrava assolutamente peccaminosa’ …dovrei scomodare un esempio fin troppo banale… è come quando ad una cena, l’avvocato difensore si ritrova con i magistrati con i quali si incontra nelle aula di giustizia… è evidente che la correttezza sarà quella di non arrivare a parlare del processo che si sta facendo insieme, e che, se si parlerà di giustizia, si parlerà in termini generali… ma questo non vuol dire che nel momento nel quale il giudice è arrivato ad una posizione nella quale deve giudicare, si estranea da un contesto sociale… perché se comincia a tagliare la relazione con gli avvocati, poi lo farà con i possibili imputati, anche con quelli che non sono mai stati imputati, e si deve isolare… e la stessa cosa varrà da questa parte… per cui, la linea di confine la crea la nostra coscienza… quello di farci incontrare, passare degli ameni momenti senza necessariamente stare tramando per imbrogliare in questo o in quel processo.

E’ per questo che Pairetto dice ‘Quelle cene, per noi, non erano un argomento particolare’. Poi, dai brandelli di telefonate, non emerge solamente ‘facciamo un check’ … emerge anche il fatto che a quelle cene c’erano la moglie di ognuno dei partecipanti. C’è una telefonata in cui la Signora Moggi dice al marito ‘Che faccio, porto i panettoni?’. C’è un’altra telefonata nella quale Lanese telefona a Pairetto, e dice ‘Mi dai il numero di Cristina?’ …è la Signora Pairetto… ‘…la vuole mia moglie…’ …evidentemente per ringraziare…

E ci sono anche le telefonate… ma perché negarlo?… nella quale si dice ‘Beh, è andata bene ieri sera… abbiamo cominciato a mettere in mezzo l’argomento… stiamo parlando, stiamo progredendo… adesso bisogna intensificare, bisogna andare avanti… questo argomento ci interessa, ci sta a cuore…’

Quello delle telefonate è un ritornello che prosegue per tutto il processo… le telefonate non dicono nulla di penalmente rilevante… dicono tutto di tutti… dicono che c’era una fuga solitaria di ognuno di questi soggetti, ognuno dei quali cercava di mantenere e, se possibile, di consolidare la sua posizione… perché se una cosa dice bene la sentenza sull’abbreviato del Giudice De Gregorio è che il mondo del calcio da tempo ha smesso di essere un passatempo degli sportivi, ed è diventato qualcosa di serio, è diventato qualcosa intorno al quale ruotano interessi e soldi… e quindi, coloro che lo conoscono dall’interno hanno piacere a rimanere in questo mondo e a consolidare la loro posizione. E’ solo per questo… unita ad una sana dose di passione… che i designatori vogliono rimanere e vedersi riconfermati per l’anno dopo… se lo potranno fare insieme, bene… se lo faranno da soli, meglio ancora… se lo dovranno fare con qualcun altro, non importa… ma è importante per designatori esserci… così come è importante per Lanese cercare di rivendicare un ruolo… e allo stesso modo, la stessa cosa vuole Carraro, vuole Abete, vuole Mazzini, vuole Ghirelli… ognuno vuole semplicemente, e si capisce dalle telefonate, esserci perché è un mondo bello nel quale si coniugano interesse economico, professionale e una straordinaria passione. Questo dicono le telefonate. E le cene sono solamente un momento tra persone che si incontrano nel quale non si trama, ma nel quale si cerca di parlare di come si può fare per rimanere in questa attività in maniera assolutamente lecita.

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Difesa Pairetto - Avvocato Sena – Napoli, 19 Luglio 2011

MP590263.MP3 3h04'05'' - 3h06'15''

Sena: Così come assolutamente lecito… e mi rifaccio sempre alle dichiarazioni di Pairetto… sono l’argomento collegato che ha trattato il Dottor Capuano nella sua requisitoria, ovverosia quello degli sconti… degli sconti, no dei regali…

Ma questa istruttoria una cosa l’ha detta… io non so se era etico o non etico, ma è certo… e lo sappiamo tutti perché addirittura i giornali c’hanno fatto inchieste… che tutte le società di calcio, o la maggior parte di esse, avevano l’abitudine di fare regali agli arbitri. Alcuni casi sono diventati addirittura imbarazzanti, e si è deciso di retrocedere questi donativi. Ma è evidente che tutte le società facevano regali.

Perciò non è lecito andare a dire delle magliette che la segreteria della Juve metteva nelle buste con la scritta B. e P. …Bergamo e Pairetto… o dei due abbonamenti che dava ai designatori, o a qualcuno della loro famiglia…

E meno che mai è corretto andare ad insinuare il dato dello sconto del 50%. La Juve è la FIAT, nel senso che la FIAT è evidentemente un’azienda importante che ha un riferimento societario sulla Juve… deve sponsorizzare le sue vetture ed ha un interesse a fare in modo che gli sportivi si vedano in giro con quelle vetture. Quando fa lo sconto del 50% fa un’operazione di marketing ben diversa dal dare le magliette. Fa un’operazione nella quale valorizza i propri veicoli,e non li svende per corrompere.

Pairetto vi ha detto che la Mercedes o altre case… di abbigliamento, di vacanza… lo invitavano… perché era un testimonial… perché piaccia o non piaccia, nella società dell’informazione, il testimonial aiuta a vendere…

E noi non possiamo prendere un dato, estrapolato da questo concetto di mercato, e calarlo in un altro dato… dicendo ‘Questa è la ragione per la quale loro non potevano dire di no.’

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Difesa Pairetto - Avvocato Sena – Napoli, 19 Luglio 2011

MP590263.MP3 3h06'15'' - 3h10'10''

Sena: Condizionamento degli organi di informazione. Secondo l’accusa, sarebbero stati condizionati diversi organi di informazione. E qui si apre un passaggio delicato perché questo processo lo stanno seguendo i giornalisti… e i giornalisti noi sappiamo che sono il cane da guardia del potere. Questo capo di imputazione offende i giornalisti perché dice che molti di loro sarebbero stati condizionati e non avrebbero fatto correttamente il proprio lavoro. E a fronte di un’offesa così grave ci si sarebbe aspettati degli elementi di prova che non sono emersi. Perché quando all’udienza del 26 Ottobre 2010 è sfilato davanti al Tribunale lo stato maggiore della RAI nella persona dei più importanti giornalisti sportivi che noi vediamo e apprezziamo in tante trasmissioni televisive… loro hanno rivendicato con orgoglio la correttezza del loro operato, e hanno negato… e sono testimoni che dicono la verità… di avere mai avuto pressioni dal redattore capo, Scardina. L’unica che è venuta a dire di aver avuto pressioni, di essere stata demansionata, di essere stata ostacolata è la Signora Sanipoli. Io non lo so perché lo dica, però so che alla stessa udienza, ad istanza della difesa Scardina, voi avete acquisito una sentenza, atto processuale non impugnato, del Tribunale di Roma che dice che non c’è nessun mobbing da parte dell’azienda e, per essa, del direttore del servizio sportivo perché le uniche volte che la Signora non è stata chiamata a fare servizi adeguati al suo ruolo era per sua indisposizione, e non certamente perché al telefono… scherzosamente, in maniera interessante, non interessante… voi dite, forse, con scarso stile… si diceva e si commentava delle… di questa professionista. Questa è la realtà dei fatti.

L’altra… condizionamento della giustizia sportiva… è affidata ad una trasmissione che si chiama ‘Il Processo di Biscardi’ …attenzione, non ‘Il Processo del Lunedì’‘Il Processo del Lunedì’ era una storica trasmissione della RAI, che ad un certo punto viene chiusa e trasmigra su emittenti private… in quel momento, non cambia solo il nome… da ‘Processo del Lunedì’ a ‘Processo di Biscardi’ … ma cambia anche la linea editoriale, smettendo di essere una trasmissione a forte vocazione cronaca e critica sportiva, per diventare una trasmissione di intrattenimento… è un modo anche scherzoso per riflettere e per ridere sulle vicende del calcio. E questo, Signori del Tribunale, non lo dico io, ma lo dice il suo ideatore il quale chiamato dinnanzi alla Procura di Roma per una diffamazione… guarda caso, ai danni dell’AIA… quindi, querelato dall’Associazione Italiana Arbitri… si è difeso dicendo ‘Guardate, che io non invoco nemmeno il diritto di critica… io invoco il diritto di satira’ … perché quella era una trasmissione… il termine è suo… da ‘Bar dello Sport’.

E allora, se il Pubblico Ministero ci viene a dire in premessa… e gli fa onore… che in questo processo noi non faremo il ‘Bar dello Sport’ … ci deve venire a dire quali giornalisti seri sono stati condizionati per aver detto o per aver fatto qualcosa che favorisse l’associazione, ma non può portare come cartina di tornasole una trasmissione che per definizione del suo stesso ideatore, a un certo momento, muta linea editoriale per trasformarsi da una trasmissione seria… o comunque apprezzata… in una trasmissione di… amenità.

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