bidescu 0 Joined: 31-May-2005 141 messaggi Inviato January 1, 2010 (modificato) LILIAN THURAM http://it.wikipedia.org/wiki/Lilian_Thuram Lascia a soli nove anni l Modificato June 20, 2011 da Socrates Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
perbacco 0 Joined: 23-Jun-2007 3026 messaggi Inviato January 1, 2010 Gran calciatore, come uomo mi ha deluso. Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Socrates 8441 Joined: 04-Apr-2006 134168 messaggi Inviato January 5, 2010 (modificato) Modificato June 23, 2022 da Socrates Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
GoldenGol 646 Joined: 13-Jun-2005 21834 messaggi Inviato January 13, 2010 Grande, grandissimo giocatore Lilian Thuram. Da centrale, Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
- Cristiano - 0 Joined: 07-Feb-2006 2910 messaggi Inviato February 2, 2010 ha avuto un'uscita decisamente infelice, ma come persona e giocatore non mi sento di discutere Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Meglio Calvo che Pelato 5326 Joined: 02-Nov-2007 44754 messaggi Inviato February 2, 2010 che difensore IMMENSO che avevamo un mostro, che giocasse centrale o terzino non si notava la differenza partiva palla al piede e non lo fermavi pi Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Camaleonte Solido 0 Joined: 25-Sep-2005 248 messaggi Inviato February 4, 2010 uomo di m***a Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Simone 1 Joined: 02-Jun-2005 2321 messaggi Inviato February 5, 2010 (modificato) Cio Modificato February 5, 2010 da Simone Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
enganche 0 Joined: 27-Jun-2008 4007 messaggi Inviato February 15, 2010 [quote name='Fred Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
GoldenGol 646 Joined: 13-Jun-2005 21834 messaggi Inviato February 16, 2010 Cio Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Socrates 8441 Joined: 04-Apr-2006 134168 messaggi Inviato June 23, 2022 LILIAN THURAM https://it.wikipedia.org/wiki/Lilian_Thuram Nazione: Francia Luogo di nascita: Pointe-á-Pitre (Guadalupa) Data di nascita: 01.01.1972 Ruolo: Difensore Altezza: 182 cm Peso: 75 kg Nazionale Francese Soprannome: La Pantera Nera - Il Gigante di Guadalupa Alla Juventus dal 2001 al 2006 Esordio: 26.08.2001 - Serie A - Juventus-Venezia 4-0 Ultima partita: 22.04.2006 - Serie A - Juventus-Lazio 1-1 204 presenze - 1 rete 4 scudetti Campione del mondo 1998 con la nazionale francese Campione d'Europa 2000 con la nazionale francese Ruddy Lilian Thuram-Ulien (Pointe-à-Pitre, 1º gennaio 1972) è un ex calciatore francese di origini guadalupensi di ruolo difensore centrale o terzino destro. Primatista assoluto di presenze con la maglia della nazionale francese, con la quale vanta quattordici anni di militanza, 142 presenze e 2 gol, si è laureato campione del mondo nel 1998, campione d'Europa nel 2000 e vincitore della Confederations Cup nel 2003. Annoverato tra i migliori difensori della storia del calcio mondiale, nel corso della sua carriera, iniziata nel 1991 al Monaco e successivamente proseguita tra Parma, Juventus e Barcellona, ha conquistato numerosi titoli sia a livello nazionale che internazionale, tra cui quattro scudetti con la maglia bianconera e una Coppa UEFA con quella gialloblù. È stato l'unico giocatore sempre schierato nelle qualificazioni della Francia agli Europei, e vanta un record di 47 presenze tra qualificazioni e fasi finali, poi battuto da Gianluigi Buffon. Ha conquistato il 7º posto nella classifica del Pallone d'oro nell'edizione del 1998. Nel 2000 è stato inserito nella formazione ideale di Euro 2000, mentre per due volte il suo nome è figurato nell'All-Star Team del campionato mondiale (1998 e 2006). Nel 2004 è stato inserito nella FIFA 100, una lista dei 125 più grandi giocatori viventi, selezionata da Pelé e dalla FIFA in occasione delle celebrazioni del centenario della federazione. Il suo trasferimento dal Parma alla Juventus, nell'estate del 2001, per 33 milioni di euro (70 miliardi di lire), ha fatto registrare un record nella storia del calciomercato, rendendolo il difensore più pagato di sempre. Thuram ha mantenuto questa posizione fino al settembre 2002, quando poi è stato superato dal trasferimento di Rio Ferdinand al Manchester United per una cifra di circa 46 milioni di euro. Lilian Thuram Thuram nel 2013 Nazionalità Francia Altezza 182 cm Peso 75 kg Calcio Ruolo Difensore Termine carriera 1º agosto 2008 Carriera Squadre di club 1991-1996 Monaco 155 (8) 1996-2001 Parma 163 (1) 2001-2006 Juventus 204 (1) 2006-2008 Barcellona 41 (0) Nazionale 1994-2008 Francia 142 (2) Palmarès Mondiali di calcio Oro Francia 1998 Argento Germania 2006 Europei di calcio Oro Belgio-Paesi Bassi 2000 Confederations Cup Oro Francia 2003 Biografia Lilian Thuram nacque nel 1972 in Guadalupa, regione francese d'oltremare, dove visse i suoi primi anni di vita accanto ai quattro fratelli per poi seguire la madre a Bois-Colombes, vicino a Parigi, all'età di nove anni. Ha avuto una relazione dal 2007 al 2013 con la presentatrice televisiva francese Karine Le Marchand. Thuram ha due figli nati da precedenti unioni, Khephren, inserito nel 2018 nella lista dei 60 migliori talenti mondiali nati nel 2001 dalla nota rivista britannica The Guardian e che attualmente milita come centrocampista nel Nizza, e Marcus, attaccante del Borussia Monchengladbach. Lilian ha inoltre un cugino anch’egli calciatore professionista, Yohann Thuram-Ulien, portiere dell'Amiens. Dal 18 ottobre 2010 è ambasciatore UNICEF. Caratteristiche tecniche Il parmense Thuram contrasta il bolognese Binotto in un derby emiliano della stagione 1998-1999 Thuram ha ricoperto principalmente il ruolo di difensore centrale; all'occorrenza poteva agire anche da terzino destro, ruolo che ha ricoperto in maniera eccellente. In qualche occasione, durante la sua militanza nel Monaco, è stato impiegato anche come centrocampista. Abile in marcatura e nel gioco aereo, spiccava per tecnica, correttezza, velocità e prestanza fisica. Carriera Club Gli esordi al Monaco Thuram (a destra) al Monaco nel 1994, in contrasto sul milanista Donadoni durante la semifinale di Champions League. Esordì a 19 anni nella massima divisione francese con la maglia del Monaco (1990-1991). Militò nella squadra del Principato di Monaco per sei stagioni nelle quali vinse una Coppa di Francia nel 1991 e fu finalista di Coppa delle Coppe nel 1991-1992. Parma Nell'estate 1996, dopo una lunga trattativa con la Juventus, fu acquistato dal Parma per 10,5 miliardi di lire. Esordì in Serie A il 7 settembre 1996 contro il Napoli, prima giornata di campionato, affiancando nell'occasione l'argentino Nestor Sensini al centro della difesa. Il francese con il passare dei mesi iniziò ad ambientarsi, conquistando pian piano la tifoseria emiliana, grazie alla sua grinta e alla sua costanza, oltreché alle sue doti da leader e uomo spogliatoio. Il 2 maggio realizzò il suo primo (e unico) gol con la società emiliana in campionato, quello del momentaneo 1-0 in Parma-Cagliari (3-2). Nell'arco di tutta la stagione, Thuram fu uno dei punti fermi del tecnico Carlo Ancelotti, esordì in Coppa UEFA e collezionò 37 presenze tra campionato e coppe; a fine anno fu insignito del Guerin d'oro, in coabitazione con Gianluca Pagliuca e Angelo Peruzzi. Nella stagione 1997-1998 esordì in UEFA Champions League, disputando il play-off contro il Widzew Lodz. L'annata si rivelò sfortunata per gli emiliani che si classificarono quinti in campionato e furono eliminati nella fase a gironi di Champions dopo un cammino altalenante. In seguito all'esonero di Ancelotti, Malesani divenne il nuovo allenatore del Parma e confermò Thuram titolare nella sua difesa a tre. Nella stagione 1998-1999, sotto la guida del nuovo tecnico, il Parma vinse la Coppa Italia nella doppia sfida contro la ACF Fiorentina, partite in cui Thuram e Cannavaro annullarono gli attaccanti avversari e li costrinsero «a muoversi con impaccio». Nella stessa annata arrivò anche la vittoria della Coppa UEFA contro i francesi del Marsiglia. Thuram al Parma nel 1996 Nella stagione 1999-2000 gli emiliani conquistarono la Supercoppa italiana1999 contro il Milan. Nella stagione 2000-2001, dopo un ciclo di risultati negativi, la squadra si classificò al quarto posto. In quella stagione, durante la sedicesima giornata di campionato contro il Verona, Thuram fu bersaglio dei cori razzisti da parte dei tifosi avversari. «Quello che è successo al Bentegodi è l'ultimo episodio di una lunga serie e sono certo che non sarà nemmeno l'ultimo. C'è da dire che non ci sono stati solo i "buu" verso di me ma anche una canzoncina violenta verso Milosevic e i classici epiteti per Cannavaro. La cosa che preoccupa di più è che queste persone non hanno proprio la capacità di guardare al di fuori del proprio piccolo mondo. Non sono proprio capaci di aprire gli occhi e vedere come è la società di oggi. La vita vera è un'altra cosa» disse Thuram sul sito internet del Parma. In merito a questo episodio intervenne anche l'allora presidente del Verona, Giambattista Pastorello, che si scusò personalmente con il difensore francese. Juventus Nel giugno 2001 fu acquistato dalla Juventus per 70 miliardi di lire, nonostante avesse già 29 anni e venisse da una stagione in chiaroscuro. La cifra corrisposta dal club bianconero rese il trasferimento, fino a quel momento, l'operazione più costosa per un difensore. Thuram andò a rinforzare una difesa formata da Tudor, Montero e Pessotto. Esordì alla prima giornata del campionato 2001-2002, quando la Juventus vinse 4-0 contro il Venezia. In maglia bianconera visse una stagione difficile, venendo spesso schierato in un ruolo, quello di terzino destro, che non amava. Collezionò 41 presenze, tra campionato e coppe, conquistando lo scudetto all'ultima giornata ai danni dell'Inter. Fece il suo esordio nella stagione 2002-2003 disputando dal primo minuto la Supercoppa italiana 2002, vinta dalla Juventus ai danni della sua ex-squadra, il Parma. Il 10 novembre 2002 realizzò il suo primo (e unico) gol in maglia bianconera durante la sfida di campionato contro il Milan. La partita si concluse 2-1 per la formazione bianconera. Dopo aver disputato un ottimo campionato, culminato con la vittoria del secondo scudetto, Thuram scese in campo nella finale di Champions League persa ai rigori contro il Milan. Da destra: Thuram, Zenoni, l'allenatore Lippi, Nedved e Buffon, nuovi arrivi alla Juventus nel precampionato 2001-2002. Il primo impegno della stagione 2003-2004 fu la Supercoppa italiana 2003 disputata a New York, dove la Juventus, priva peraltro del difensore francese, sconfisse il Milan ai calci di rigore dopo un 1-1 maturato nei tempi regolamentari e supplementari. L'ottimo inizio di stagione fu, però, soltanto un'illusione per la Juventus che affrontò una delle sue annate più difficili. I bianconeri annasparono sia in campionato che in Champions League: a fine stagione arrivarono terzi in campionato e in Europa furono eliminati agli ottavi di finale dal Deportivo; a La Coruna, Thuram giocò una gara insufficiente e fu protagonista dell'errore che causò il gol di Luque per il vantaggio degli spagnoli. Nell'arco di tutta la stagione, Thuram collezionò 32 presenze tra campionato e coppe e fu ritenuto uno dei maggiori responsabili dell'annata negativa di una difesa bianconera battuta 40 volte nelle prime 31 giornate. La stagione 2004-2005 fu probabilmente la migliore per Thuram, che tornò a giocare nel ruolo di centrale difensivo e fu affiancato dal suo ex-compagno di squadra Fabio Cannavaro, acquistato dai bianconeri proprio per riformare la coppia che aveva fatto tanto bene nel Parma. Dopo un'estate in cui il francese fu ancora una volta al centro delle trattative di mercato (si parlò di uno scambio con l'Arsenal per il difensore Sol Campbell), Thuram tornò a essere uno dei perni della nuova squadra allenata da Fabio Capello, il quale lo nominò vice-capitano della Juventus. Thuram ripagò la fiducia dell'allenatore giocando un campionato straordinario, condito da pochissimi errori e tante giocate di classe. A fine stagione conquistò il suo terzo campionato italiano, poi successivamente revocato per la vicenda Farsopoli. La stagione 2005-2006 fu caratterizzata dal rinnovato duello tra Juventus e Inter. Le due squadre si trovarono a fronteggiarsi già in estate, nella Supercoppa italiana 2005 in cui la Juventus priva di Thuram e di altri titolari, perse per 1-0 ai tempi supplementari. In campionato, invece, non ci fu storia, con i bianconeri che furono ancora padroni, aggiudicandosi lo scudetto numero quattro con la Juventus (poi revocato ai bianconeri e assegnato ai rivali nerazzurri). Il difensore francese terminò la stagione con 39 presenze tra campionato e coppa e, dopo il terremoto di Farsopoli, decise di lasciare la Juventus per evitare di giocare in Serie B. Barcellona e il ritiro Thuram in allenamento con il Barcellona nel 2008 Il 21 luglio 2006 fu acquistato dal Barcellona per 5 milioni di euro, insieme al compagno della Juventus Zambrotta. Accolto con grande entusiasmo dall'allenatore Rijkaard, Thuram debuttò in maglia blaugrana il 19 settembre 2006, disputando dal primo minuto la seconda giornata di campionato contro l'Osasuna. Con il club spagnolo Thuram rimase due anni senza giocare con continuità, dato che Rijkaard gli preferì spesso Puyol e Marquez. Nel giugno 2008, quando era in procinto di trasferirsi al Paris Saint-Germain, durante le visite mediche scoprì di avere una malformazione cardiaca, probabilmente la stessa che aveva ucciso il fratello anni prima su un campo da basket. Dopo due mesi di riflessioni, il 1º agosto annunciò alla stampa il suo ritiro dall'attività agonistica «su richiesta esplicita della famiglia». Nazionale Gli esordi e Euro 1996 Originario della Guadalupa ma in possesso della cittadinanza francese, Thuram esordì in nazionale maggiore nel 1994, sotto la guida del C.T. Jacquet, nell'amichevole casalinga contro la Rep. Ceca. Nel maggio del 1996, visto il rendimento continuo in campionato con il Monaco, fu convocato agli Europei 1996 in Inghilterra. La Francia che si presentò a questo torneo era un inno all'integrazione razziale e multietnica, con 15 dei 22 giocatori della selezione nati altrove o comunque discendenti da altri popoli. Thuram esordì all'Europeo a Newcastle nella prima gara della fase a gironi vinta per 0-1 contro la Romania. In seguito giocò le successive quattro gare disputate dalla Francia, eliminata in semifinale dalla Rep. Ceca. Il double Mondiale 1998-Euro 2000 Thuram e Djorkaeff, due tra i maggiori protagonisti del double francese Mondiale-Europeo «Quando non ci sarò più su questa terra, quei due gol saranno ancora ricordati.» (Thuram riguardo alla doppietta realizzata contro la Croazia nella semifinale dei Nondiali 1998) Due anni dopo fu convocato da Jacquet per i Mondiali 1998 in Francia. Esordì in questo torneo l'11 giugno 1998, giocando dal primo minuto la gara d'esordio contro l'Arabia Saudita. L'8 luglio, nella semifinale contro la Croazia, fu indiscusso protagonista del match. Non posizionato ottimamente, favorì il gol di Suker per il momentaneo vantaggio dei croati; dopo neanche un minuto realizzò il gol del pareggio, su assist di Djorkaeff, mentre venti minuti più tardi raddoppiò con uno splendido sinistro che si infilò alla destra del portiere croato Ladic. La partita finì 2-1 per la Francia, che si qualificò per la finale del mondiale contro i campioni in carica del Brasile. Il 12 luglio la Francia, battendo il Brasile, si laureò campione del mondo per la prima volta nella sua storia e Thuram fu insignito del Pallone di bronzo del campionato mondiale come terzo miglior giocatore del torneo, ricevette la Legion d'onore e la nomina di Chevalier (Cavaliere). Francia e Italia prima del fischio d'inizio della finale degli Europei 2000 allo stadio Feijenoord di Rotterdam Nel maggio 2000 fu convocato dal C.T. Lemerre per gli Europei 2000. Nel quarto di finale contro la Spagna atterrò in area Munitis e causò il rigore (fallito dall'attaccante avversario Raul) che avrebbe potuto dare il pareggio alle Furie Rosse. La Francia arrivò in finale contro l'Italia; dopo essere passati in svantaggio all'inizio del secondo tempo, i francesi trovarono il pareggio al 4' di recupero con il gol Wiltord e raddoppiarono al 103' con il golden gol di Trezeguet che sancì la vittoria dei Blues a quasi due anni esatti dalla conquista del Mondiale casalingo. Mondiali 2002, Confederations Cup 2003 e Euro 2004 Due anni dopo disputò da titolare i deludenti Mondiali 2002, competizione in cui i Blues furono eliminati al primo turno con un bilancio di due sconfitte e un pareggio. Con il nuovo C.T. Santini fu riconfermato titolare al centro della difesa e disputò da protagonista la vittoriosa FIFA Confederations Cup 2003 e gli Europei 2004 in cui i Blues furono eliminati a sorpresa dalla Grecia nei quarti di finale. Il secondo posto ai Mondiali 2006 Thuram e Zidane durante la finale del campionato mondiale di calcio 2006 contro l'Italia Nel luglio 2004, Thuram annunciò il suo ritiro dalla nazionale francese. Tuttavia, dopo le fatiche della Francia alle qualificazioni mondiali, il difensore francese accettò l'invito del CT Domenech e tornò sui suoi passi e il 17 agosto 2005 diede un contributo decisivo per la qualificazione ai Mondiali 2006 in Germania. Alla competizione mondiale, Thuram, al centro della difesa con Gallas, fu il perno dell'intera difesa francese verso la finale. Nella seconda partita della fase a gironi contro la Corea del Sud raggiunse le 116 presenze con la maglia dei Blues, eguagliando il record di presenze raggiunto da Desailly nel 2004. Nella successiva sfida contro il Togo superò definitivamente Desailly e divenne il recordman di presenze della nazionale francese. Negli ottavi di finale contro la Spagna atterrò in area Ibanez e causò il rigore che, trasformato in maniera impeccabile da Villa, portò in vantaggio gli spagnoli. La Francia riuscì a pareggiare e a ribaltare il risultato nei minuti finali, qualificandosi di fatto ai quarti di finale. Thuram giocò le sfide successive, tra cui la finale persa contro l'Italia ai calci di rigore. Euro 2008 e il ritiro Due anni più tardi disputò gli Europei 2008; per il difensore francese si trattò del quarto Europeo, primato condiviso con Lothar Matthäus, Peter Schmeichel, Aron Winter, Edwin van der Sar, Alessandro Del Piero, Olof Mellberg, Iker Casillas e Gianluigi Buffon. Nel corso del torneo fu titolare per le prime due partite contro Romania (0-0) e Paesi Bassi (1-4). Nella gara contro i rumeni diventò il primo giocatore presente in 15 partite della fase finale dell'Europeo. Dopo l'ultima partita, persa per 2-0 contro l'Italia il 17 giugno e in cui non fu schierato per scelta tecnica, annunciò il suo ritiro dal calcio internazionale. Nella sua lunga carriera con la maglia dei Blues disputò 142 incontri (il che lo rende tuttora il giocatore che vanta il maggior numero di presenze) e 2 gol, segnati contro la Croazia nella semifinale del vittorioso Mondiale del '98. Impegno politico Thuram nel 2013 a Parigi, a una manifestazione a favore del matrimonio tra persone dello stesso sesso. Nel 1998 rispose per le rime a Jean-Marie Le Pen, che si lamentava dell'eccessiva presenza di calciatori di colore nelle file della nazionale francese. Durante i disordini parigini nel novembre 2005 Thuram ha preso posizione contro Nicolas Sarkozy, capo del partito politico conservatore UMP e futuro presidente della Repubblica francese. Thuram si è opposto agli attacchi contro i giovani dell'allora Ministro. Il 6 settembre 2006 Thuram suscitò molte polemiche quando invitò 80 persone, espulse dal Ministro degli Interni francese Nicolas Sarkozy da un appartamento in cui vivevano illegalmente, per la partita di calcio tra Francia e Italia. Lilian Thuram si è inoltre impegnato in campagne in favore della lingua catalana, in particolare nel Rossiglione (Catalogna del Nord), e ha dichiarato di comprendere le ragioni dell'indipendentismo catalano. Record Con la Nazionale francese Record di presenze ufficiali: 142 Record di partecipazioni ai campionati europei: 4 (a pari merito con Bergomi, Matthäus, Schmeichel, Winter, Van der Sar, Del Piero, Mellberg, Buffon e Casillas) Record di presenze nei campionati europei (tra qualificazioni e fasi finali) per un giocatore francese: 47 Primo giocatore presente in 15 partite della fase finale dei campionati europei. Unico giocatore francese, con Zidane, Barthez e Vieira, ad aver disputato due finali del campionato del mondo: 1998 e 2006. Con le squadre di club 12º nella classifica dei giocatori con più presenze in Serie A nel Parma e secondo tra i giocatori stranieri dopo Nestor Sensini: 163 Palmarès Club Competizioni nazionali Coppa di Francia: 1 - Monaco: 1990-1991 Coppa Italia: 1 - Parma: 1998-1999 Supercoppa italiana: 1 - Parma: 1999 Campionato italiano: 4 - Juventus: 2001-2002, 2002-2003, 2004-2005, 2005-2006 Supercoppa di Spagna: 1 - Barcellona: 2006 Competizioni internazionali Coppa UEFA: 1 - Parma: 1998-1999 Nazionale Campionato mondiale: 1 - Francia 1998 Campionato d'Europa: 1 - Belgio-Paesi Bassi 2000 Confederations Cup: 1 - Francia 2003 Individuale Calciatore francese dell'anno: 1 - 1997 Guerin d'oro: 1 - 1997 All-Star Team del campionato mondiale: 2 - Francia 1998, Germania 2006 Europei Top 11: 1 - Belgio-Paesi Bassi 2000 Inserito nella FIFA 100 (2004) FIFPro World XI: 1 - 2006 Candidato al Dream Team del Pallone d'oro (2020) Onorificenze Cavaliere dell'Ordine della Legion d'Onore — 1998 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Socrates 8441 Joined: 04-Apr-2006 134168 messaggi Inviato June 23, 2022 LILIAN THURAM Lascia a soli nove anni l’isola di Guadalupa per trasferirsi, con la famiglia, a Parigi. La sua prima squadra è il Fontainebleau, dove viene notato dai dirigenti del Monaco. Debutta nella massima divisione francese il 24 maggio 1991; l’anno successivo inizia la scalata che lo porterà a diventare uno dei migliori difensori del mondo. Un problema alla vista lo costringe a giocare con le lenti a contatto; un piccolo handicap che comunque non condiziona assolutamente le sue prestazioni. Anzi, per sei anni, offre un rendimento sorprendente e il Monaco diventa una squadra rocciosa, difficile da battere.Nel 1996 arriva in Italia, destinazione Parma; La società della famiglia Tanzi è il fiore all’occhiello di un’Emilia che da troppo tempo vive sui ricordi del passato glorioso del Bologna. Con i gialloblu vince la Coppa Uefa, la Coppa Italia nel 1999 e la Supercoppa Italiana nel 2000, sfiorando più volte lo scudetto. I grandi trionfi, però, li vive in Nazionale. Nel 1998 diventa Campione del Mondo. La squadra di Jacquet, che al fianco di Thuram ha piazzato un corazziere come Desailly, ex Milan, non fa passare nessuno: gli attaccanti avversari vanno inevitabilmente a sbattere il naso contro una massa di muscoli. Succede anche all’Italia, che viene eliminata ai rigori nei quarti. Ma Thuram si scopre anche goleador; nella semifinale, contro la Croazia, è proprio lui, con un’incredibile doppietta, a completare la rimonta francese, dopo la rete iniziale di Šuker. Poi i francesi fanno secco il Brasile (3-0) in finale. Non è finita. La Francia si ripete nell’Europeo delle Nazioni. Il 2 luglio 2000, a Rotterdam, Thuram e compagni sconfiggono l’Italia per 2-1, in finale, con l’oramai storico goal di Trézéguet al 103’. Totalizza con “Les Bleus” 110 presenze, arrivando a disputare anche il Mondiale del 2006. A Parma, tra Carletto Ancelotti e Lilian Thuram nasce un ottimo rapporto, sia in campo che fuori; Lilian è uno dei giocatori più intelligenti del campionato e il dialogo tecnico con l’allenatore è spontaneo. Quando Ancelotti passa alla Juventus, una delle richieste che fa a Moggi è proprio l’acquisto del difensore di Guadalupa. Tanzi riesce a resistere alle offerte juventine, fino all’estate del 2001 quando, con un assegno da settantacinque miliardi di lire, Moggi riesce a convincere il presidente parmense, che sta per cedere Lilian alla Lazio. Per portare a Roma il giocatore, interviene persino Walter Veltroni, sindaco della capitale, da sempre dichiaratosi juventino; evidentemente ci sono favori politici che superano anche la fede calcistica. Comunque sia, Thuram lascia Parma e diventa bianconero, insieme a Buffon. Lilian, quando arriva a Torino, trova una sgradevole sorpresa; infatti, Ancelotti è stato sostituito da Lippi e nemmeno Zidane fa più parte della compagine juventina: «Ancelotti ha insistito tanto perché io venissi a Torino, quando l’hanno mandato via era molto arrabbiato, ma mi ha suggerito di non cambiare idea. Anche Zidane mi aveva convinto ad accettare le proposte della Juventus. È una cosa strana sapere che Zizou è andato via. Ma cambiare fa parte della vita». Questo ragazzo che va per i trent’anni ha tutto per fare benissimo, ma l’avvio di stagione sconta qualche problema di ambientamento ed anche qualche equivoco tattico. Lilian ha trascorsi polivalenti, da centrale nel Parma e da laterale destro nella Nazionale francese. Lippi cerca di convincerlo che, con le sue doti di progressione e con il palleggio che si ritrova, può diventare incontenibile sulla fascia destra, se lascia ad altri il compito di presidiare il centro dell’area. L’operazione, sul piano psicologico, non è semplicissima, anche perché la Juventus al primo approccio stecca qualche gara e si ritrova nel gruppo che insegue. Ma a Brescia, la vigilia di Natale, il meccanismo prende improvvisamente a funzionare al meglio; le sgroppate di Lilian e i suoi cross diventano l’arma in più di una squadra che oramai ha imboccato la strada giusta. Thuram, senza perdere nulla della grinta e del tempismo che lo hanno reso tra i difensori più forti del mondo, acquista la consapevolezza di essere devastante ogni volta che, palla al piede, percorre a passo di carica la corsia di destra, saltando come birilli gli avversari e dettando ai compagni l’appostamento giusto per finalizzare il proprio lavoro. I risultati sono splendidi; lo scudetto 2001-02 passa anche attraverso la sua maturazione tattica, che nella stagione in corso lo porta a giocare a livelli ancora più alti. Negli occhi e nel cuore di tutti la fantastica notte di Juventus-Milan, in cui ha la gioia, rara per lui e quindi ancor più goduta, di segnare un goal a coronamento della galoppata più entusiasmante che si ricordi. Con la maglia della Juventus, Thuram riesce a vincere quello scudetto che aveva sfiorato a Parma; anzi, di scudetti ne porta a casa ben quattro, diventando ben presto una delle colonne della difesa bianconera, in coppia con Cannavaro, arrivato anche lui dal Parma. Nell’estate del 2006, si trasferisce al Barcellona, non volendo disputare il campionato di Serie B; lascia la Juventus dopo aver totalizzato 205 presenze e segnato un solo goal.ENRICA TARCHI, DA “HURRÀ JUVENTUS” DEL GENNAIO 2005 Ama i luoghi, dove il tempo sembra essersi fermato, dove si respira il sapore dell’antico, della storia, della tradizione. Piazza Carignano, Piazzetta della Consolata, il ristorante Cambio, il Caffè Torino, il Bicerin. E poi la chiesa della Gran Madre, Piazza San Carlo, Piazza Bodoni e il Conservatorio, Piazza Castello. Questa è la Torino di Lilian Thuram, che forse la apprezza e la capisce più di tanti torinesi doc. Questo ragazzo nato in Guadalupa trentatré anni fa, che di professione è calciatore, passeggia volentieri sotto i portici, simbolo della nostra città, si ferma a curiosare nei cortili del centro storico, conosce il quadrilatero romano, quartiere dove il nuovo e il vecchio si mescolano alla perfezione. La sua è una curiosità intelligente, quella di chi ha attraversato mezzo mondo, dalle Antille al capoluogo piemontese passando per Parigi, Montecarlo e Parma ed ha vissuto ogni esperienza con intensità. Non è mai superficiale Lilian, è una persona che va a fondo delle cose, ci ragiona, si vede che gli piace la vita, perché la analizza in ogni sua sfumatura e la considera una preziosa fonte di insegnamento. È un calciatore che dice di giocare a pallone perché nel farlo prova piacere e il giorno che ciò non accadrà più lascerà tutto. È un campione che, finiti partita e allenamenti, si dimentica di essere una star e abbandona il mondo del pallone, non guarda il calcio in TV, frequenta gente che nulla ha a che vedere con lo sport e forse proprio per questo lo stress da popolarità non lo sfiora neppure. La realtà in cui vive, in questo senso, gli calza a pennello, perché i torinesi, spiega, «hanno una grande virtù, la riservatezza». Lilian è un padre che non accende mai la TV, che vuole educare a modo suo i piccoli Marcus e Kephren, assieme alla dolcissima moglie Sandra, che lo accompagna da molti anni e con cui ha condiviso alcuni dei momenti più importanti della sua vita.➖ La famiglia Thuram ama Torino, una città viva, piena di cose stimolanti da fare. «Basta sfogliare il giornale e si scopre che ci sono tanti appuntamenti interessanti, soprattutto musicali. Ai tempi di Parma risale il mio primo approccio con la musica lirica, per la quale la città emiliana è famosa. Qui a Torino abbiamo un’amica che è professoressa al Conservatorio e ci porta ai concerti. Mi piacciono anche il teatro e le mostre. L’anno scorso ho visitato più di una volta quella sull’Africa e ci ho portato anche i miei figli, che ora vorrei accompagnare a fare il giro della Torino sotterranea. Ho visto il “Don Chisciotte”, ho ascoltato volentieri una rassegna di musica etnica ed ho avuto modo di andare all’auditorio del Lingotto, oltre che al Conservatorio e al Regio. I miei figli di solito vengono con me e mia moglie, solo però quando gli orari lo consentono, c’è la scuola per il più grande e l’asilo per il più piccolo, ma sono contento quando possiamo condividere queste cose tutti assieme. Credo sia importante aprir loro gli orizzonti, perché poi abbiano più ampia possibilità di scelta. Il maggiore va alla scuola francese in collina, una zona meravigliosa dove, a dieci minuti dal centro della città, ti sembra di essere in campagna, mentre il piccolo va alla scuola italiana per imparare la lingua come ha fatto il maggiore».➖ Dopo nove anni nel nostro paese, Thuram non si sente più uno straniero. «Ho una vita sociale fuori dal calcio e l’Italia mi piace molto, perché c’è tanta storia da scoprire visitando i suoi palazzi, le sue piazze, i suoi monumenti. Pensate che appena arrivato a Parma, era estate, andavo in bicicletta nel centro, mi fermavo davanti al Duomo e rimanevo incantato».➖ Visto che siamo in tema Parma, cosa hai provato a ricostruire quest’anno la coppia difensiva Thuram-Cannavaro che aveva fatto le fortune della squadra emiliana? «Ovviamente sono felicissimo, sia per aver ritrovato il mio ruolo preferito, sia per aver ritrovato Fabio. Abbiamo trascorso a Parma cinque anni fantastici, giocato assieme tantissime partite. Gli devo tanto, perché quando arrivai in Italia, ero un ragazzo di ventiquattro anni e lui mi aiutò a inserirmi in una realtà per me tutta nuova. È una persona solare, è sempre allegro, si diverte. Diciamo che se sono diventato quello che sono è grazie a quanto abbiamo vissuto assieme in quegli anni».➖ Il segreto di Fabio Capello. «Mi dà l’idea di essere persona onesta. Non è facile fare delle scelte quando in una squadra ci sono tanti giocatori forti, le cose vanno bene solo quando l’allenatore ha lo stesso atteggiamento con tutti e dice le cose in faccia. Inoltre Capello stimola sempre i giocatori a migliorarsi, cerca di farci capire gli errori, le sue critiche sono sempre costruttive»➖ Quest’anno sei vice capitano. Cosa significa indossare quella fascia? «Su questo argomento voglio raccontare un aneddoto. Pensate che quando ero ragazzino, avrò avuto quindici anni, prima di una partita l’allenatore mi promosse capitano. Finita la gara, gli dissi che non l’avrei fatto mai più, perché mi sentivo diverso dagli altri con quella fascia al braccio. Rifiutai per molto tempo, era una sensazione strana. Poi mi capitò qualche volta a Monaco e a Parma e adesso qui alla Juventus. Ovviamente con gli anni sono cambiato, non mi sento più diverso, ma spesso ripenso a quell’episodio».➖ Quest’estate hai detto addio alla Nazionale, con cui hai conquistato il titolo di Campione del Mondo e d’Europa. «Dopo tanti anni è arrivato il momento di smettere. Volevo già farlo dopo una partita di qualificazione all’ultimo Europeo giocata contro Cipro, poi ho pensato che non era giusto lasciare la squadra in un momento così difficile. Ho giocato ancora quest’ultima competizione e poi ho detto addio. Il ricordo più bello? La sensazione che si provava a far parte di quel gruppo, lo spirito che vi regnava. C’era grande rispetto tra di noi, eravamo consapevoli delle nostre qualità ma altrettanto del fatto che ci potevamo migliorare l’uno con l’altro. In tutto questo un’importanza fondamentale l’ha avuta Zidane, non solo perché è il più forte giocatore al mondo, ma perché è una persona umile. I grandi giocatori o sono così oppure è meglio non averli. Infatti, quando il simbolo di una squadra si comporta in un certo modo, tutti sono portati a fare altrettanto. Nella Juventus lo stesso discorso vale per tanti giocatori, come ad esempio il nostro Pallone d’Oro Nedved. A volte gli dico che sono orgoglioso di giocare con lui. Pavel mi guarda e pensa che lo prenda in giro, invece no, gli dico esattamente quello che penso. Lui è un grande per come si comporta in campo e fuori».➖ La commissione pro Africa di cui fai parte. Un progetto ambizioso nato dall’Ancien Ministre Jack Lang in collaborazione con Bob Geldorf. «Stiamo riflettendo su quello che si può fare a favore di questo continente. Quando mi hanno chiesto di dire la mia, alla nostra prima riunione, ho toccato quattro punti fondamentali. Primo, bisogna chiedere a loro di che cosa hanno bisogno. Secondo, bisogna cambiare le leggi che mettono in difficoltà questi popoli. Terzo, bisogna cambiare l’idea che possiede la gente dell’Africa e degli africani. Io faccio sempre un esempio: in quanti sanno che gli egiziani, i padri della civiltà, nella loro era più antica».➖ A un anno dall’uscita del tuo libro, spiega la scelta di raccontarti in una splendida autobiografia. «L’ho fatto principalmente per i mici figli. Vi racconto in breve la genesi di questo libro. Pensate che all’inizio ero convinto che la casa editrice volesse scrivere di me solo sulla scia della vittoria del Mondiale 1998 e, infatti, rifiutai. Quando mi vennero a cercare dopo la delusione del Mondiale 2002 capii che erano davvero interessati alla mia storia e accettai».➖ Nell’autobiografia di Thuram si parla di tutto, ma quello che colpisce è la descrizione della sua prima casa, la Guadalupa, dove torna appena possibile e dove ha lasciato gli amici più cari, Marick e Relique. «In realtà sono venuti a trovarmi qui a Torino pochi mesi fa, ma sono scappati! Scherzi a parte, non è facile ambientarsi in una grande città quando si passa tutta la propria vita su un’isola così». La Guadalupa: i turisti la considerano un paradiso per il sole caldo e il mare azzurro, ma per lui il vero segreto della sua terra è la semplicità della vita e della gente, ancora lontana dal consumismo. E sono proprio le persone semplici, genuine, quelle di cui si contorna anche qui, proprio come nonna Irma, una simpatica signora torinese che Lilian va a salutare spesso e volentieri durante le sue passeggiate sotto i portici della città. http://ilpalloneracconta.blogspot.com/2008/01/lilian-thuram.html Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti