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CRAZEOLOGY

K A L C I O M A R C I O! - Lo Schifo Continua -

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Joined: 07-Jul-2006
4112 messaggi

in qualsiasi altro Paese che si rispetti....le chiacchere di quel tizio sarebbero state cestinate...ma siccome è l'itaglia...

l'itaglia non è un paese...è una ******* e io mi VERGOGNO di esserci nato!

quest'ammasso di roba incoerente che si definisce "Paese" dovrebbe essere sotto controllo internazionale!A tutti i livelli!

Mi spiace, ma sono veramente SCHIFATO...

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Dimentica di riportare che quando si stava delineando il passaggio di Anelka dall'Arsenal alla Juventus nel 1999, Roger - che da quel che m'è parso di capire se l'era segnata al dito contro la Juve dopo il passaggio di Henry dal Monaco alla Juve contro la sua volontà - parlando prima al giornalaccio rosa e poi a Tuttosport spacciandosi per Anelka ne disse di tutti i colori contro la Juve con la complicità diretta di un giornalista della rosea (il quale sapeva in realtà che quel fango era un mezzuccio di Roger) e con l'ignoranza del redattore di Tuttosport (che neanche si accorse che a parlare era il procuratore) perché Anelka preferiva andare alla Lazio e l'Arsenal stava trovando l'accordo con la Juve.

E poi nel libro Roger fa capire nettamente che il calciomarcio era pratica universale, eventualmente. 

.ok grazie! la complicita' diretta dei giornalisti della kazzetta ci sta sempre, non c'e' nulla fare...fanno proprio schifo!

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Calciopoli: la storia di Nucini (4)

Leggi le prime tre puntate qui, qui e qui.

L’intervento della magistratura
 

Dopo l’incontro con Facchetti della seconda metà di ottobre 2003, in cui viene rievocato l’incontro di Torino con Moggi e Fabiani avvenuto, a dire di Nucini, qualche settimana prima (vedi terza puntata), l’arbitro considera esaurito il suo ruolo di “cavallo di T***A”, e rompe i suoi rapporti con i vari personaggi ai quali si è avvicinato nell’ultimo anno (Fabiani, De Santis).

 

È questo, credo, il momento in cui l’Inter cerca di sollecitare un intervento della magistratura, contando ovviamente su Nucini come testimone-chiave. Nello stesso tempo, Facchetti appare preoccupato del fatto che l’arbitro, esponendosi con le sue denunce, possa perdere il suo posto nella squadra arbitrale (a parte che l’avrebbe perso presto comunque, per la mediocrità dei suoi arbitraggi e l’età elevata). Poiché Nucini aveva lasciato il lavoro per dedicarsi a tempo pieno alla professione di arbitro, il dirigente interista si offre di procurargli alcuni colloqui di lavoro presso istituti bancari: la Banca Popolare di Milano (dove Nucini incontra Paolillo, futuro dirigente interista), l’Unicredit, la Private Banking di Milano. Nucini, che pure si reca ad alcuni colloqui, dice di avere alla fine rifiutato egli stesso questa possibilità.

 

Verso la fine del 2003, a quanto si può ipotizzare, l’Inter riesce effettivamente, non si sa di preciso in che modo, a sollecitare l’azione del pm milanese Ilda Bocassini. Il Corriere della Sera, in un trafiletto non firmato (forse riconducibile a Monti, l’amico di Facchetti?) del 10 maggio 2006 (leggi qui) scrive che Nucini si presentò alla Procura di Milano “su segnalazione della Guardia di Finanza”; ma non si capisce per quale motivo i finanzieri avrebbero dovuto interessarsi alla storia di Nucini. Luca Fazzo di Repubblica, che come abbiamo visto nella terza puntata, poteva godere probabilmente di fonti particolarmente autorevoli su questa storia, scrive (leggi qui) che “dall’Inter in qualche modo l’input arriva alla Procura della Repubblica di Milano” (e forse dietro il pudico “in qualche modo” si nasconde l’intervento dell’amico di Fazzo, Tavaroli).

 

Dell’inchiesta della Bocassini, ad ogni modo, non si sa nulla; né le date precise, né i contenuti. Il fascicolo è stato archiviato con la formula del “modello 45”, utilizzata per “notizie di reato manifestamente infondate”. Dopo l’archiviazione il fascicolo è stato secretato, e non è mai stato concesso a nessuno di visionarlo, malgrado le ripetute richieste. Tutto quello che è possibile ricostruire è che Facchetti, probabilmente spaventato dall’idea di coinvolgere l’Inter (che in teoria avrebbe dovuto denunciare tutto agli organi della giustizia sportiva), si defila. Nucini si sente abbandonato, e davanti alla Bocassini si rimangia tutti i suoi racconti; a suo dire, parla semplicemente di calcio con il magistrato. Secondo il racconto dell’ex arbitro, il colloquio sarebbe partito dalle denunce pubbliche dell’ex designatore Paolo Casarin (suo vecchio nemico, peraltro, come abbiamo visto nella prima puntata) a proposito di un caso in cui alcune ammonizioni sarebbero state evitate su richiesta dei designatori. La denuncia di Casarin non era circostanziata, ma le ipotesi, sia detto per inciso, indicavano come gara incriminata una partita dell’Inter contro il Brescia (leggi ad esempio qui da Il Tempo). Visto che la denuncia di Casarin avviene a febbraio 2004, è possibile che l’audizione di Nucini presso la Bocassini sia avvenuta dopo quella data; altrimenti, si tratta dell’ennesimo dettaglio inaffidabile del racconto dell’ex arbitro.

 

La conclusione della carriera di Nucini

 

Intanto, sul campo, c’è da registrare che nemmeno la vicinanza con Fabiani e il presunto incontro con Moggi all’inizio del campionato 2003-2004 riescono a fruttare a Nucini il ritorno in serie A. Il teorema enunciatogli da De Santis a seguito della famosa cena natalizia (vedi seconda puntata) sembra crollare miseramente. Per tutta la stagione, infatti, Nucini vede solo la serie B; e non gli capita più, dopo la partita con l’Avellino (vedi terza puntata), nemmeno di incrociare il Messina di Fabiani.

A fine stagione Nucini è tra i candidati a lasciare la squadra arbitrale (lo è stato anche nelle stagioni precedenti, a dire il vero). Poi, però, in previsione della A allargata a venti squadre, si decide di non licenziare nessuno, e così Nucini si guadagna ancora un anno di arbitraggi. Sul Corriere della Sera trova da ridire Fabio Monti, amico di Facchetti e futuro collega di Nucini come testimone dell’accusa nel processo Calciopoli: Monti scrive che nel sistema arbitrale ci sono alcune anomalie inspiegabili, come il fatto che un arbitro oggettivamente mediocre come Nucini continui a restare nel giro senza essere dismesso (leggi qui). Già l’anno precedente, del resto, Monti aveva ipotizzato, sempre sulle pagine del Corriere, che Nucini rimanesse in squadra soltanto perché aveva lasciato il lavoro per l’arbitraggio, e si temeva una causa in caso di dismissione anticipata (leggi qui).

 

Tagliati in apparenza i ponti con gli antichi amici del “sistema”, e forse (non si capisce bene come proseguano i rapporti) pure con Facchetti, nella A allargata del 2004-2005 Nucini riesce pure ad arbitrare quattro partite, portando il suo totale complessivo nella massima serie a 24 incontri. Durante Livorno – Bologna del 24 ottobre 2004 si segnala un clamoroso rigore negato ai toscani; il 26 gennaio 2005 Nucini arbitra Roma – Fiorentina di Coppa Italia, e il suo arbitraggio viene giudicato pessimo (leggi qui, dal Corriere); ma a meritare un approfondimento è soprattutto l’ultima partita arbitrata da Nucini nella sua carriera nella massima serie, Fiorentina – Messina del 20 aprile 2005.

A Nucini non era mai più capitato di incrociare la squadra di Fabiani, nel frattempo promossa in serie A, dai tempi della contestata partita di Avellino, quella dell’sms di Zeman (vedi terza puntata). Fiorentina – Messina finisce 1-1. I viola, impelagati nella lotta per non retrocedere, conducono l’incontro fino al 90°, ma poi l’arbitro assegna ben sei minuti di recupero, viene espulso il viola Maggio (a dire il vero, anche il messinese Zoro) e “Re Artù” Di Napoli trova il pari per il Messina all’ultimo respiro.

 

Questa partita è particolarmente importante. Siamo infatti nel 2004-2005, il campionato dell’inchiesta Calciopoli; e secondo il teorema accusatorio proprio a seguito dell’arbitraggio di questa partita la Fiorentina si decide a chinare la testa e a rivolgersi al “sistema” per ottenere la salvezza. Il giorno dopo la partita, il 21 aprile, il presidente viola Andrea Della Valle telefona a Innocenzo Mazzini, fiorentino, vice-presidente della FIGC (prog. 10435, telefonata citata nell’informativa di novembre 2005, da p. 248). Della Valle lamenta l’accanimento degli arbitri contro la Fiorentina, e definisce gli ultimi fischietti incrociati dai viola “killer professionali”; al centro delle recriminazioni viola ci sono, in particolare, i sei minuti di recupero concessi al termine di Fiorentina – Messina. Lo stesso giorno Mazzini riceve anche la telefonata di Sandro Mencucci, dirigente viola (prog. 10438, telefonata citata nell’informativa di novembre 2005, da p. 250); questi pronuncia la seguente frase: «venite a fare in casa una cosa del genere per dare il punticino al Messina e coso, mi mandate il killer», e Mazzini risponde «Che cosa ti avevo detto io di Nucini?»; e Mencucci: «Esattamente quello che si è verificato». Mencucci rincara ancora la dose, alludendo a Nucini come “vero killer”, perché “ammazza senza farsi accorgere che ha ammazzato”; e aggiunge che i giocatori del Messina sapevano che doveva succedere qualcosa, e hanno giocato alla morte anche oltre il novantesimo; malgrado fossero già salvi. Sorvolo su tutta la parte in cui i due parlano di “sollecitare” accordi in campo fra giocatori, e lamentano l’assenza nella rosa della Fiorentina di personaggi sufficientemente carismatici, in grado di potere ottenere questo genere di risultati. E sorvolo sul resto della storia, che vede i dirigenti viola chiedere maggiori attenzioni ai designatori Bergamo e Pairetto; quelle attenzioni costate loro la condanna in primo grado, poi prescritta, per frode sportiva.

 

Ora, sia chiaro, non voglio condannare Nucini soltanto perché i dirigenti della Fiorentina si sono lamentati, peraltro fornendo una lettura parziale della partita (ad esempio, secondo Repubblica – leggi qui –  Nucini risparmiò il rosso al viola Miccoli per doppia ammonizione, e non concesse un rigore al Messina). Però certo, in un campionato che è stato vivisezionato dall’inchiesta come quello 2004-2005 è piuttosto curioso che i pm abbiano dedicato scarsa attenzione a questo match; soprattutto se si considera che partite che presentano molti meno elementi sospetti sono poi diventate capi d’imputazione nel processo; e tanti arbitri si sono guadagnati capi d’imputazione per definizioni più tenere di quella di “killer”.

 

Soprattutto sembrano inquietanti le parole di Mazzini, che avrebbe in qualche modo preannunciato a Mencucci un arbitraggio ostile di Nucini. Impossibile non ripensare ad Avellino-Messina e all’sms di Zeman; per due volte Nucini incrocia il Messina di Fabiani, e per due volte qualcuno “avvisa” la squadra avversaria che deve aspettarsi un trattamento sfavorevole. Qui, però, siamo ad aprile 2005, e Nucini, a suo dire, aveva interrotto da tempo i suoi rapporti con Fabiani.

Non soltanto Mencucci e Mazzini avevano guardato con sospetto alla designazione di Nucini per Fiorentina – Messina. Qualche giorno prima della partita, il 18 aprile, l’addetto agli arbitri milanista Leonardo Meani parla con uno dei tanti guardalinee presenti nella sua rubrica telefonica, Stagnoli. Una telefonata di ben 22 minuti durante la quale, tra l’altro, Meani confida i suoi timori riguardo al match della Fiorentina: «Io infatti quella partita lì della Fiorentina di mercoledì me la voglio registrare eh? così per vedere…perchè adesso…adesso ormai è tutta politica». Nello stesso contesto Nucini viene definito “braccio armato”. La cosa curiosa è che Meani sembrerebbe temere favori pro-Fiorentina (così è interpretato il passaggio su www.ju29ro.com – leggi qui  alla voce 6.2) mentre Mencucci ha il timore opposto. Questa curiosa contraddizione rispecchia bene il clima dell’epoca, in cui tutti sospettano di tutti, e nessuno si fida di nessuno.

 

Fiorentina – Messina, come abbiamo detto, conclude la carriera di Nucini in serie A. Ma prima della fine della sua ultima stagione arbitrale il fischietto bergamasco riesce a dirigere ancora una partita di B, Empoli – Vicenza del 7 maggio 2005. Dopo tutto quello che abbiamo raccontato finora, ci credete se vi diciamo che anche questo arbitraggio suscita polemiche furiose? I veneti conducono il match, ma nel secondo tempo Nucini li lascia in nove, e negli ultimi dieci minuti concede all’Empoli due rigori che permettono ai toscani una rimonta vittoriosa.

 

Nel maggio 2006 questa partita entra tra quelle connesse all’inchiesta Calciopoli, nel filone che viene definito “la Calciopoli delle Toscane”, legato a presunti favoritismi per Empoli ed Arezzo in serie B (leggi qui; alla fine, di questo filone d’inchiesta, è sopravvissuto nel processo il capo d’imputazione A/7 relativo alla partita Arezzo – Salernitana, che ha portato alla condanna prescritta per frode sportiva per il guardalinee Titomanlio). A insinuare alcuni sospetti anche sulla partita Empoli – Vicenza, che pure sparisce ben presto dall’orizzonte dell’inchiesta, sono un paio di telefonate fra il solito addetto agli arbitri milanista Meani e alcuni guardalinee.

 

Parlando con Titomanlio il 16 maggio 2005 (prog. 9556), nella stessa telefonata poi risultata decisiva per la condanna del guardalinee in relazione al capo A/7, Meani osserva che le squadre toscane sono particolarmente favorite, e oltre all’Arezzo egli cita anche l’Empoli, e il suo ricco bottino di rigori a favore. In un’altra telefonata di Meani dello stesso 16 maggio, questa volta con il guardalinee Puglisi (prog. 9599), si fa riferimento a pressioni dei vertici arbitrali per favorire l’Empoli, e si cita come fonte un altro guardalinee, Cuttica, che è uno degli assistenti di Nucini per Empoli – Vicenza, e che sarebbe stato “indottrinato” per favorire i toscani.

 

Nucini non lo menziona nessuno; ma l’epitafio sulla sua carriera arbitrale è rappresentato dalla telefonata in cui Bergamo e Pairetto (8 maggio 2005, ore 17.12, audio qui) commentano sghignazzando il suo arbitraggio: “Nucini è incredibile… fa paura… ha concesso due rigori”.

 

Va registrato, sempre a proposito di quel finale di campionato, che anche Nucini figura tra i numerosissimi contatti di Leonardo Meani all’interno del mondo arbitrale. I carabinieri riportano, nell’informativa di gennaio 2006, una telefonata del 7 aprile 2005 (prog. 4201). È Nucini a telefonare, e i due sembrano avere un rapporto confidenziale. Nucini si lamenta della sua ultima designazione, “una partitaccia”, Venezia – Catanzaro, ultima contro penultima di B; lui si sentirebbe in grado di fare la serie A, e si sente emarginato. I carabinieri definiscono questa telefonata “un bilancio della carriera arbitrale del Nucini”. Alla fine viene fuori che Nucini ha “disturbato” Meani per avere un biglietto per la partita di Champions (per un amico). È l’unica chiamata tra Nucini e Meani negli atti dell’inchiesta (nonché l’unica chiamata di Nucini in assoluto); ma ovviamente moltissime telefonate sono rimaste fuori da questi atti, e oltretutto Meani è stato intercettato per un periodo molto più breve, rispetto agli altri indagati di Calciopoli. Difficile trarre conclusioni definitive sui rapporti fra i due. Sorprende, più che altro, che gli avvocati non abbiano incalzato l’ex arbitro sul punto.

Alla fine del campionato 2004-2005 Nucini viene dismesso, con un anno di anticipo rispetto al raggiungimento del limite d’età di 45 anni. Confermando i suoi scarsi rapporti con il mondo arbitrale, appena dismesso Nucini lascia anche l’AIA.

 

Conclusione

 

Per un anno di Nucini nessuno sente più parlare. Nel maggio 2006, quando prende il via la slavina mediatica di Calciopoli, il suo nome torna a galla, dapprima con una indiscrezione sul Corriere giorno 10 (leggi qui), e poi, l’indomani, in maniera ben più ampia, su Repubblica, con il già menzionato articolo di Fazzo (leggi qui) e con l’intervista concessa a Mensurati (leggi qui). Tuttavia, malgrado queste indiscrezioni siano persino precedenti alla pubblicazione del grosso dei materiali investigativi sulla stampa, per tutta l’estate dei processi sportivi nessuno si interessa a Nucini, che, come abbiamo visto, viene sentito soltanto a ottobre 2006 dalla giustizia sportiva, e addirittura soltanto un anno dopo, a settembre 2007, dai pm di Napoli.

 

Il 21 maggio 2006 Nucini avrebbe ricevuto un sms dal vecchio amico Facchetti: visto che era ormai uscito tutto, Nucini avrebbe potuto concedere un’intervista al Corriere della Sera, e uscirne “da uomo vero”. Forse Facchetti non considerava sufficiente l’intervista a Repubblica dell’11 maggio, in cui in effetti non c’era alcun riferimento all’incontro con Moggi e all’attività dell’arbitro come “cavallo di T***A”. Facchetti voleva che Nucini parlasse di più, che tirasse fuori tutto quanto aveva negato di fronte alla Bocassini.

 

In quei giorni a Facchetti era già stato diagnosticato il male che ne avrebbe causato la morte ai primi di settembre. Non potremo mai sapere in che modo egli avrebbe giudicato le successive mosse di Nucini, e le sue testimonianze processuali. È riuscito a uscirne da uomo vero? Nucini, con il suo racconto, non ha inciso in alcun modo sulla vicenda processuale di Calciopoli; un po’ perché le notizie da lui riferite riguardano un periodo precedente a quello toccato dall’inchiesta; un po’ perché nessuno è sembrato credere fino in fondo a tutti gli elementi del suo racconto, nemmeno i pm; un po’ perché con il suo atteggiamento in aula, i cambi di versione, le incertezze, e soprattutto il clamoroso voltafaccia sul numero della sim segreta, prima negato e poi magicamente riapparso, Nucini si è, per dirla con la Casoria, “squalificato come teste”.

 

Che fare, dunque, del racconto di Nucini, in una storia di Calciopoli? Se giustamente esso è stato giudicato non abbastanza affidabile perché vi si potessero basare delle condanne penali, come dobbiamo giudicarlo dal punto di vista storico? La cosa che più mi colpisce, in questa vicenda, è l’isolamento di Nucini. Nessuno degli arbitri attivi in quegli anni, né quelli coinvolti nell’inchiesta, né tantomeno quelli rimasti fuori, ha mai confermato il quadro così fosco del mondo arbitrale che viene fuori dal suo racconto. Tutti perfettamente integrati nel “sistema”, tranne lui? Risalta, per contrasto, il quadro quasi idilliaco che viene fuori dalla recente autobiografia di Nicola Rizzoli, Che gusto c’è a fare l’arbitro (ve ne parleremo nelle prossime settimane). Dove sta la verità? Probabilmente, come al solito, nel mezzo.

 

Nessuno potrà mai verificare la veridicità dei dettagli del racconto di Nucini, perché il cd registrato da Facchetti, ammesso che esista, non salterà mai fuori, e il fascicolo archiviato dalla Bocassini rimarrà secretato per sempre. Né Fabiani né Moggi, ovviamente, ammetteranno mai di averlo incontrato, ammesso che ciò sia mai accaduto. Lo stesso Nucini non è stato di grande aiuto a sé stesso; oscillando tra il ruolo di vittima del sistema e quello di appartenente pentito allo stesso sistema, non è riuscito a risultare pienamente credibile in nessuno dei due ruoli. E allora? Allora rimane un racconto sospeso tra verità e menzogna, ma che costituisce comunque un pezzo non irrilevante di questa storia così complessa chiamata Calciopoli. Una delle tante tessere di un mosaico ampio e variegato che sarà difficile ricomporre per intero. Nel nostro piccolo, continueremo comunque a provarci.

 

https://ilcalcioeugualepertutti.wordpress.com/2015/08/19/calciopoli-la-storia-di-nucini-4/

Modificato da ClaudioGentile

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In che senso?

Che non era mica illegale - almeno all'epoca - far intervenire un mediatore esterno e parente nella trattativa: una commissione (esborso evitabile) c'è stata sicuramente grazie ai buoni uffici di papà Luciano.

 

P.s.

Che poi siano stati 12 milioni di euro su 75 pagati dal Real per Zidane, come dice Roger, farebbe fatica a crederlo anche un bambino.

Però un compenso pilotato il figliol prodigo l'ha ricevuto, una parte anche dal Real.

Plus que définir les contours du contrat du joueur, la difficulté principale consistait à trouver un accord avec la Juventus. Pendant des semaines, Florentino Pérez, épaulé par l’agent Santos Márquez, va harceler Roberto Bettega, cet ancien grand attaquant devenu vice-président de la Vieille Dame. Mais c’était une erreur stratégique. À la Juve, un seul homme pouvait déverrouiller un dossier : son directeur général, ce fameux Luciano Moggi qui, quelques années plus tard, sera emporté par un scandale de matchs truqués. Il fallait voir Moggi. J’ai convaincu Florentino de nous envoyer avec Santos Márquez à Naples, la ville où réside cet ancien employé des chemins de fer. Nous arrivons devant l’entrée de la villa de Moggi, qui n’a pas été prévenu de notre venue. Le dirigeant de la Juve nous fait patienter. Passe quelques coups de fil pour se renseigner. « Oui, lui confirme-t-on, Santos Márquez est bien l’homme de confiance de Florentino Pérez. » Nous finissons par entrer au domicile de Moggi. Commencent alors des discussions autour des fameux « détails » qui entourent souvent la conclusion des gros transferts. Il s’agit notamment de tomber d’accord sur la ventilation des commissions. Moggi annonce que son fils, Alessandro, sera mandaté comme l’agent de la Juve sur ce transfert à 75 millions d’euros. Le Real émettra une première offre à 68, tout en sachant qu’il devrait en transmettre une autre, supérieure de 7 millions. Et c’est à ce titre, pour avoir artificiellement obtenu une hausse de la proposition du Real Madrid, que la Juve versera une commission à Alessandro Moggi. À charge pour lui, ensuite, de répartir cet argent au gré des accords passés avec son père. Au total, ce sont près de 12 millions d’euros de commissions qui atterriront dans les caisses de la famille Moggi. Car la Juve ne sera pas la seule à faire preuve de générosité : le Real rétribuera également Alessandro parce que son père avait convaincu la Juve de lui céder un Zidane à son firmament… Santos Márquez espérait que Moggi lui redistribuerait un pourcentage de ce petit pactole. Peine perdue. Pour ne pas avoir pu consigner noir sur blanc un deal aussi confidentiel, destiné à tout sauf à être ébruité, Santos devra s’asseoir sur sa part du gâteau. Même l’intervention de Florentino Pérez auprès de Luciano Moggi n’y changera rien : l’agent espagnol, malgré son implication décisive dans le dossier, devra renoncer à son dû. Dans ce monde, la parole donnée est une denrée volatile…

Modificato da Ghost Dog

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Che non era mica illegale - almeno all'epoca - far intervenire un mediatore esterno e parente nella trattativa: una commissione (esborso evitabile) c'è stata sicuramente grazie ai buoni uffici di papà Luciano.

 

P.s.

Che poi siano stati 12 milioni di euro su 75 pagati dal Real per Zidane, come dice Roger, farebbe fatica a crederlo anche un bambino.

Però un compenso pilotato il figliol prodigo l'ha ricevuto, una parte anche dal Real.

Plus que définir les contours du contrat du joueur, la difficulté principale consistait à trouver un accord avec la Juventus. Pendant des semaines, Florentino Pérez, épaulé par l’agent Santos Márquez, va harceler Roberto Bettega, cet ancien grand attaquant devenu vice-président de la Vieille Dame. Mais c’était une erreur stratégique. À la Juve, un seul homme pouvait déverrouiller un dossier : son directeur général, ce fameux Luciano Moggi qui, quelques années plus tard, sera emporté par un scandale de matchs truqués. Il fallait voir Moggi. J’ai convaincu Florentino de nous envoyer avec Santos Márquez à Naples, la ville où réside cet ancien employé des chemins de fer. Nous arrivons devant l’entrée de la villa de Moggi, qui n’a pas été prévenu de notre venue. Le dirigeant de la Juve nous fait patienter. Passe quelques coups de fil pour se renseigner. « Oui, lui confirme-t-on, Santos Márquez est bien l’homme de confiance de Florentino Pérez. » Nous finissons par entrer au domicile de Moggi. Commencent alors des discussions autour des fameux « détails » qui entourent souvent la conclusion des gros transferts. Il s’agit notamment de tomber d’accord sur la ventilation des commissions. Moggi annonce que son fils, Alessandro, sera mandaté comme l’agent de la Juve sur ce transfert à 75 millions d’euros. Le Real émettra une première offre à 68, tout en sachant qu’il devrait en transmettre une autre, supérieure de 7 millions. Et c’est à ce titre, pour avoir artificiellement obtenu une hausse de la proposition du Real Madrid, que la Juve versera une commission à Alessandro Moggi. À charge pour lui, ensuite, de répartir cet argent au gré des accords passés avec son père. Au total, ce sont près de 12 millions d’euros de commissions qui atterriront dans les caisses de la famille Moggi. Car la Juve ne sera pas la seule à faire preuve de générosité : le Real rétribuera également Alessandro parce que son père avait convaincu la Juve de lui céder un Zidane à son firmament… Santos Márquez espérait que Moggi lui redistribuerait un pourcentage de ce petit pactole. Peine perdue. Pour ne pas avoir pu consigner noir sur blanc un deal aussi confidentiel, destiné à tout sauf à être ébruité, Santos devra s’asseoir sur sa part du gâteau. Même l’intervention de Florentino Pérez auprès de Luciano Moggi n’y changera rien : l’agent espagnol, malgré son implication décisive dans le dossier, devra renoncer à son dû. Dans ce monde, la parole donnée est une denrée volatile…

Capisco grazie. Quello che non capisco pero' e' il francese sefz

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Capisco grazie. Quello che non capisco pero' e' il francese sefz

Ma neanch'io. Mi faccio aiutare...

Comunque rivedendo meglio, mi sembra palese il fatto che nell'affare Zidane Luciano Moggi abbia agito in modo e maniera di dirottare i soldi comunque previsti per l'intermediazione dallo spagnolo Santos Márquez a suo figlio.

Fattibilissimo e scaltrissimo in una vasca piena di squali, ma certamente non edificante nelle favole raccontate dai giornalai.

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Ma neanch'io. Mi faccio aiutare...

Comunque rivedendo meglio, mi sembra palese il fatto che nell'affare Zidane Luciano Moggi abbia agito in modo e maniera di dirottare i soldi comunque previsti per l'intermediazione dallo spagnolo Santos Márquez a suo figlio.

Fattibilissimo e scaltrissimo in una vasca piena di squali, ma certamente non edificante nelle favole raccontate dai giornalai.

E quando mai Moggi e la Juve fanno qualcosa di edificante. Gli altri fanno cose edificanti anche quando per esempio comprano 5-6 partite in serie B per 100 mila euro cadauna! .oddio .oddio .oddio

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Inferno 2015

ALLEGRI FRA I NEMICI

(NONOSTANTE MOGGI)

La Juventus, un livornese in panchina, la rivalità con la Fiorentina. E Calciopoli

di ALBERTO SEVERI (CORRIERE FIORENTINO 25-08-2015)

In quella parte buia dell’Oltrarno,

ove la Smart avea lui parcheggiata,

presso l’eresiarca-club, indarno

Eugenio la cercò. “Me l’han fregata!” (1)

“Non hai da sbigottir, mio Mastro, invero.

Se’ stato incauto a averla qui lasciata,

non v’è sol presso a noi lo Cimitero

dei Libri “, dissi, “ma di ladri un covo.

Rammenti? Qui c’è un clèbbe bianconero!” (2)

Ma andiam per gradi, in esto canto nòvo.

Esciti dalla Pergola, il consesso

di ipocriti saluto, ma mi trovo

d’attorno un pigia-pigia, un branco ossesso

d’attori e attrici irati, offesi e folli,

ciascun, perché nel Canto ‘un ce l’ ho messo!

Sapévolo: conosco li miei polli...

“Chi debbo dire? Alessio? Et Amerigo?”

“E pure Duccio e Riccio ce li incolli...

Alessia, e poi Maurizio (che l’è figo),

la Banci, Betta, Piera, Baldinotte,

e Giusi Merli, lo Zannon...” Vertigo (3)

mi piglia. Ma ragazzi, e’ si fa notte!

“Stefania Stefanìn, lo Natalucci...

I Kinkalèri!” Qui li presi a botte. (4)

Grazie allo duca, sol, e ai compagnucci

Guelfo e Sergìn, sfuggii alla narcisista (5)

turba d’avidi attor, coi lor corrucci.

“La Bauco, Pedullà, Naldini...” E insista! (6)

E, mentre Marco e Bacci fuer travolti,

io e Giani già sul Golf scappava. Pista!

“Vedrai che se la cavan quei due stolti!”,

fe’ Guelfo. E poi dimanda: “Ove vi porto?”

“Ripòrtaci nel lòco ove ci ha tolti

lo taxi che a Careggi mezzo morto

portommi, l’altra sera...” “Tu eri ciucco

a dir lo vero, Giani. O sei risorto?” (7)

“Glissiamo. Ma al buffé, ti sei lo bucco

tappato nello stomaco?” “Una pizza,

sola e piccina, e d’aranciata un succo.

Avea già spolverato tutto il Rizza”. (8)

Ed ecco che arriviam, o casi strani!

indòe pure ‘l poeta si spoetizza,

perché la Smart non c’era più di Giani.

“Maremma, chi fregolla? Mal mi sento.”

“A casa mia”, fe’ Guelfo, “fra pisani...

dice i discorsi via li porta il vento,

e via le biciclette i livornesi... “

“Che di’ tu Guelfo? Cerebro l’hai spento?

Non era bicicletta quel che han presi,

che siano stati gialli, bianchi o negri...”

“Sì, però di Livorno, di quei pesi,

uno ve n’è, lo vedi? E’ Max Allegri.” (9)

E qui torniamo ai juve-ladri, a bomba:

non è argomento che ai toscani integri

garbi, che già del tifo viola è tomba

lo comunal confine, e sul Bisenzio

si tifa juve, il gobbo còr rimbomba,

e il resto è, come disse il Tal, silenzio. (10)

Ma Giani è Giani, et io son Dante: in esta

ridotta bianconer, come d’assenzio

ebbri, seguiam del Mister la via lesta. (11)

E mentre li altri dòe mutaron ripa,

a noi laggiù fu bolgia manifesta.

Così vidivi entro terribil stipa,

come serpenti, sciarpe bianco-nere,

che la memoria il sangue ancor mi scipa. (12)

“Allegri, viva Allegri! che tre pere

gli abbiamo rifilato in campionato,

ai viola, più le tre che fuer severe

a far di Coppa Tim sogno sfumato...” (13)

Guìzzan le sciarpe-serpi nella ola,

fra scudi, stelle e coppe rubacchiate,

e canti: “Viva juve. E cacca viola!”

Fremè lo duca: “Vincerò l’ambascia

con l’animo che vince – o si consola,

dando di ladro al vincitor che accascia.

Non basta da costoro esser partito,

vedrai: si fanno neri, e li si sfascia!” (14)

“Vai tu”, gli fe’, “ch’io pur son forte e ardito,

ma oggi ho mal di testa, e sto indisposto.”

Ei si levò, tonando: “Ave’e finito

di festeggiar lo vostro sconcio arrosto?

Quante ne ave’e rubate a noi vittorie?

Ladri vi dico, ladri ad ogni costo!

Vi voglio rammentare un par di storie:

la Coppa Uefa: s’era nel novanta,

scippata in vostro feudo, sanza glorie

(che campo neutro ‘unn’era, non m’incanta).

Ad Avellino, fu uno zero a zero. (15)

Ma prima in la final d’andata, infranta,

nel vostro stadio turpe bianco-nero,

aveste nostra brama, con quel furto

di Casiraghi: rimontò, da zero,

sull’ uno a uno, dopo che ebbe urto

Celeste Pin, che palla aveagli presa.

L’arbitro, zitto: in vostro Gotha assurto. (16)

Dopodiché per voi, tutta discesa!

E cosa dir del bieco campionato,

che nell’ottantadue vide la resa

dei viola sol nell’ultimo giocato

giorno feral: le squadre a pari punti,

gol regolare a Cagliari annullato

a Ciccio Graziani. Voi, siccome unti,

filaste a Catanzaro. Indove Pieri,

di Pescia lo disdòro, fe’ defunti

lo spirito sportivo e tutti i fieri

proponimenti di lealtà e d’onore,

negando ai calabresi, e ai bianconeri

donando inve’ l’ennesimo rigore. (17)

E allor, disonestissime le madri

di chi ciò fece. I’ grido con furore:

Meglio secondi inver, meglio che ladri!”. (18)

Guardai lo duca, e me lo vidi brutto.

Ora gli danno fòo, quei non-leggiadri!

I’ conterò: “lui arse, e cener tutto

convenne che cascando divenisse,

e poi che fu a terra sì distrutto...”

E invece, se ciò accadde, ei rinvivisse:

come a Venezia il teatro la Fenice,

che si incendiò e rinacque: bravo, bisse ! (19)

Mentre dal gruppo gobbo un infelice

staccossi e fe’: “Io nacqui a Monticiano,

in Tuscia, adunque, ebbi mia matrice.

Ma divenuto in fùtbol gran mezzano,

in tante squadre il feci, no in Toscana:

a Napoli, a Torino, a Roma. È strano?

Vita bestial mi piacque e non umana,

sì come “zebra” fui. Son Ciano Moggi,

gobbo, e Juventus fu mia degna tana. (20)

Calciòpoli travòlsemi, ma oggi

mi duole più che tu m’hai visto e colto

ne la miseria dove adesso alloggi

che quando fui di bella vita tolto.

Ebbi condanne, radiazioni, et odi.

Fui ladro in sacrestia del calcio “assolto”. (21)

Ma perché di tal vista tu non godi,

ricòrdoti che lo sistema è marcio,

e se Fiorenza... rinòva gente e modi,

dovrebbe rinovarli pur nel calcio,

ché ebbe trenta punti in men la viola,

in mia Calciòpol dentro, e non di stralcio. (22)

Qui tutti ladri siam: passa parola...

E detto l’ho perché doler ti debbia!”.

Vacilla Eugèn: “Maremma bucaiola...

Ma sempre forza viola! E juve...nebbia?”

Tis8GcU5.jpg

 

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Non ho mai capito perchè i fiorentini ritornino sempre su quella partita di Catanzaro

 

 

Non riesco a trovare lo spunto per discussioni da parte loro.

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E quando mai Moggi e la Juve fanno qualcosa di edificante. Gli altri fanno cose edificanti anche quando per esempio comprano 5-6 partite in serie B per 100 mila euro cadauna! .oddio .oddio .oddio

 

Eh già, ma non conta....vuoi mettere la Juve?in itaglia ci sono gli Juventini e i frustrati!Ecco...penso che ESILIANDO i frustrati, si starebbe più larghi e si libererebbero pure molti posti di lavoro! sefz 

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Non ho mai capito perchè i fiorentini ritornino sempre su quella partita di Catanzaro

 

 

Non riesco a trovare lo spunto per discussioni da parte loro.

è un postulato

Proposizione che, senza essere dimostrata, si assume, o si richiede all’interlocutore di assumere, come fondamento di una dimostrazione o di una teoria (in generale, di un sistema deduttivo). È termine in uso soprattutto nella matematica,nel calcio in relazione alla juve mentre in fisica e nelle scienze applicate le proposizioni che hanno carattere di p. sono più comunemente ricordate con il nome di principi.

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Calcio, spesi 173 milioni di euro. Ecco quanto costa la sicurezza

Calcio, spesi 173 milioni di euro. Ecco quanto costa la sicurezza

Il dato significativo è emerso nel corso del convegno tenutosi oggi pomeriggio a Expo 'La Polizia di Stato per lo sport: sicurezza e sostenibilità' durante il quale è stato analizzato l'apporto degli agenti in occasione delle manifestazioni sportive, dalla Serie A al Giro d'Italia.

Tutte le manifestazioni sportive hanno richiesto un monitoraggio più imponente da parte delle forze dell'Ordine. A seguire eventi politici (19.012), manifestazioni ambientaliste (6.248), studentesche (5.569), sull'immigrazione (3.570) o di altra natura (20.542). E ancora l'affluenza media a una partita in Germania è di 43.400 spettatori e 36.600 in Inghilterra rispetto ai 23mila in Italia. Sul fronte dei provvedimenti presi dalla polizia, 768 tifosi sono stati denunciati (1.043 nel campionato 2013-2014), 99 sono state arrestate (105 nel 2013-2014).

Modificato da totojuve

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Calcio, spesi 173 milioni di euro. Ecco quanto costa la sicurezza

Calcio, spesi 173 milioni di euro. Ecco quanto costa la sicurezza

Il dato significativo è emerso nel corso del convegno tenutosi oggi pomeriggio a Expo 'La Polizia di Stato per lo sport: sicurezza e sostenibilità' durante il quale è stato analizzato l'apporto degli agenti in occasione delle manifestazioni sportive, dalla Serie A al Giro d'Italia.

Tutte le manifestazioni sportive hanno richiesto un monitoraggio più imponente da parte delle forze dell'Ordine. A seguire eventi politici (19.012), manifestazioni ambientaliste (6.248), studentesche (5.569), sull'immigrazione (3.570) o di altra natura (20.542). E ancora l'affluenza media a una partita in Germania è di 43.400 spettatori e 36.600 in Inghilterra rispetto ai 23mila in Italia. Sul fronte dei provvedimenti presi dalla polizia, 768 tifosi sono stati denunciati (1.043 nel campionato 2013-2014), 99 sono state arrestate (105 nel 2013-2014).

 

chi li paga ?

 

 

 

.penso

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MILAN

 

 

L'Espresso ha insinuato che MR BEE è in realtà uno di quei signori che amministra alcune società off shore che farebbero capo a Berlusca.

 

http://www.calciomercato.com/news/l-espresso-milan-a-mr-bee-dai-fondi-neri-ai-fondi-rossoneri-di-b-826075

 

 

Fininvest ha risposto.

 

http://www.calciomercato.com/news/cessione-milan-fininvest-attacca-insinuazioni-infamanti-e-infond-965211

 

 

Intanto la firma del contratto slitta.

 

http://www.dagospia.com/rubrica-30/sport/giallo-serie-bee-firma-passaggio-48-quote-108063.htm

 

 

Comunque sia, c'è tanta puzza in questa storia.... 

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MILAN

 

 

L'Espresso ha insinuato che MR BEE è in realtà uno di quei signori che amministra alcune società off shore che farebbero capo a Berlusca.

 

http://www.calciomercato.com/news/l-espresso-milan-a-mr-bee-dai-fondi-neri-ai-fondi-rossoneri-di-b-826075

 

 

Fininvest ha risposto.

 

http://www.calciomercato.com/news/cessione-milan-fininvest-attacca-insinuazioni-infamanti-e-infond-965211

 

 

Intanto la firma del contratto slitta.

 

http://www.dagospia.com/rubrica-30/sport/giallo-serie-bee-firma-passaggio-48-quote-108063.htm

 

 

Comunque sia, c'è tanta puzza in questa storia.... 

Volendola pensare male, ma fà che questo Mr Bee sta in realtà facendo rientrare in Italia i soldi neri trasferiti all'estero da Silvio B?

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Volendola pensare male, ma fà che questo Mr Bee sta in realtà facendo rientrare in Italia i soldi neri trasferiti all'estero da Silvio B?

 

E' quello che pensano in molti. Anche Agnelli credo, che fece quella dichiarazione stupida sulla difficoltà di trovare una giustificazione alle cifre che girano attorno all'affare.

(E venne subito perculato dal nano per la sconfitta in finale, mentre il Milan di CL ne ha vinte 7....)

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E' quello che pensano in molti. Anche Agnelli credo, che fece quella dichiarazione stupida sulla difficoltà di trovare una giustificazione alle cifre che girano attorno all'affare.

(E venne subito perculato dal nano per la sconfitta in finale, mentre il Milan di CL ne ha vinte 7....)

Anche tu lo pensi?

PS: il nano però ne ha vinte 5 e non tutte e 7

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Anche tu lo pensi?

PS: il nano però ne ha vinte 5 e non tutte e 7

 

A dire il vero non mi sono posto il problema, perché Silvio ha un'età che gli permette di fare programmi solo di breve periodo...

E la sua famiglia, ossia gli eredi, sono molti e divisi, e nulla hanno a che vedere col Milan e con quello che serve/servirebbe per tenerlo in piedi.  

Che tutti si mettano a parlare di stadio nuovo oggi è ridicolo, perché non è quello, o non è solo quello, che salva tutta la baracca e la rende autonoma. 

Serve un progetto vasto e di lunga durata, dove lo stadio può essere solo un tassello..... Progetto che loro non hanno.

E se vuoi che ti dico la verità, non so più nemmeno se noi l'abbiamo.... (lo abbiamo, ma non so se è proprio come servirebbe, ecco)

Comunque potrebbe anche essere che lui cerchi davvero di vendere, ma dato che non si è presentato nessuno (e su questo ci sarebbe da parlare per delle ore), potrebbe aver cercato qualche sceneggiata utile a riportare dentro dei soldi e per attirare l'attenzione dei mercati...

Oppure gli unici acquirenti sono davvero quelli là e facevano sul serio...

Boh....

 

Qualcosa che puzza c'è.  

 

 

PS

Certo, lo so. Mi sono espresso male, intendevo che però in caso di vendita del club, sul prezzo influiscono tutte e 7. 

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Vidal, dalle bravate al lato umano: "Serve un trapianto per mio figlio" Il centrocampista replica ai media cileni: "Volevo stare vicino ad Alonso. Ha il diabete, deve essere operato"

Ci sono storie che mettono i brividi, soprattutto quando hai figli più meno della stessa età, e che per qualche strana ragione si mescolano con il calcio. Arturo Vidal in questi anni ci ha mostrato svariati lati del suo carattere: grintoso in campo, esuberante fuori, a volte anche eccessivo nella vita privata, come dimostra la bravata cilena durante la Coppa America, che alla fine si è risolta con una macchina distrutta, tanta paura e un pianto davanti alle telecamere, ma poteva costare molto di più a lui e alla moglie Maria Teresa. Vidal ha cambiato squadra, passando dalla Juve al Bayern Monaco, ma non ha perso l’antico vizio, almeno così sostengono i giornali cileni, secondo i quali Re Arturo qualche giorno fa sarebbe stato cacciato dal ritiro della nazionale per "motivi disciplinari": per dirla tutta, sarebbe arrivato ubriaco all’allenamento (ma che stranezza) e così il c.t. Sampaoli avrebbe deciso di rispedirlo a casa. La versione ufficiale della Federazione cilena però parla di "ragioni personali": "il giocatore ha chiesto di essere esentato dall’impegno con la Nazionale per tornare in Germania".

FUGA PER ALONSO — Vidal ha risposto mostrando prima i muscoli (con tanto di foto su Twitter in versione Hannibal e la scritta: «Contro chi mi vuole male») poi ha tirato fuori il suo lato umano: "Oggi comincia la prima sperimentazione a livello mondiale di pancreas artificiale in età pediatrica!!! Viene chiamata #PEDerPAN a Bardonecchia, in Italia. Lì, i bambini, incluso nostro figlio, saranno seguiti da medici e ingegneri del Centro di Diabete di Torino, Milano, Roma e Napoli... Speriamo che questo esperimento vada bene!!! Vamos Guerrero!!!!". Il bambino in questione è Alonso, 6 anni, affetto dalla nascita da diabete di tipo 1, una malattia autoimmune che si manifesta prevalentemente nel periodo dell’infanzia e nell’adolescenza e che può danneggiare molti organi come l’occhio, il rene, il sistema nervoso, il sistema cardiovascolare e il sistema neurovegetativo. Alonsito, come lo chiama affettuosamente papà Arturo, dovrà sottoporsi a un trapianto di pancreas, a Torino è in cura dalla dottoressa Ivana Rabbone, specialista in endocrinologia e diabetologia pediatrica, una delle migliori in questo campo. Vidal ha raggiunto moglie e figlio a Torino e adesso potrà stargli vicino, anche se il dubbio che ci sia qualcosa di poco chiaro resta: l’intervento era stato programmato da tempo, come mai il centrocampista non ha chiesto al Cile di non essere convocato per poter accompagnare moglie e figlio? Una cosa è certa: sarebbe triste se l’outing sulla brutta malattia di un figlio fosse solo un modo per coprire un’altra marachella

Prima gli hanno frantumato i maroni, considerandolo dedito all'alcool, ora fanno i patetici. che razza di giornalismo!

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E' quello che pensano in molti. Anche Agnelli credo, che fece quella dichiarazione stupida sulla difficoltà di trovare una giustificazione alle cifre che girano attorno all'affare.

(E venne subito perculato dal nano per la sconfitta in finale, mentre il Milan di CL ne ha vinte 7....)

tanto stupida non mi sembrò

disse che quella domanda l'avrebbe potuta porre un coglionazzo di una testata sportiva che non capisce di pallone figuriamoci di economia

ma fatta da un giornalista di una testata economica voleva dire due cose

o malafede o incapacità

perché l'affare non ha senso da qualsiasi lato lo si veda

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tanto stupida non mi sembrò

disse che quella domanda l'avrebbe potuta porre un coglionazzo di una testata sportiva che non capisce di pallone figuriamoci di economia

ma fatta da un giornalista di una testata economica voleva dire due cose

o malafede o incapacità

perché l'affare non ha senso da qualsiasi lato lo si veda

 

Capisco. Il punto però è sempre lo stesso, ossia la spocchia della famiglia Agnelli. 

Cosa intendo per stupidità?

Dichiarazione stupida non perché errata, ma perché:

 

1- Lungi da me difendere il nano...

Ma, tanto per cominciare, visto che sono io che vendo, sono io che devo dare un valore a ciò che vendo, e posso vendere anche il milan a 40 miliardi di euro se mi va, se trovo un acquirente, eventualmente. Tu poi, puoi anche dirmi che non li vale, che acquirenti reali per quella cifra non ce ne sono e non ce ne saranno mai, e avresti stra-ragione, ma questo puoi farlo se sei colui che deve comprare da me. Se sei un esterno, che non c'entra nulla con l'operazione, dovresti farti i fatti tuoi. E' strategicamente più saggio. Semmai certe cose le fai dire agli altri...

Ma anche ammesso che ti va di farti i fatti miei, e dare una tua opinione, o lanciarmi una frecciata per alimentare dei dubbi su di me, che sono un tuo nemico, (opinione non richiesta ma tra le altre cose anche abbastanza ragionevole), dovevi aspettarti che:

 

2- Non appena ricevuta la frecciata da Torino, (proprio nelle ore successive all'ennesima finale persa dalla Juventus), il nano, sentendosi attaccato senza ragione, (dopo aver detto nei giorni precedenti, pubblicamente, forse mentendo o forse no, che avrebbe tifato Juve per la finale), ha immediatamente ricordato a tutto il mondo che lui in bacheca ha 7 coppe dei campioni, di cui 5 vinte nella sua gestione e quindi sue, mentre noi abbiamo il record di finali perse. 

 

 

Perché dargli la possibilità di tirare un rigore del genere?

Allora perché dico che Agnelli si deve dimettere, che non è cosa sua, e che non è più, da un bel pezzo, il mio presidente?

Perché ne ho percepito la malafede (sia su calciopoli che su altre cose), il guinzagliamento (subito volontariamente) da parte del cugino, e l'incapacità più totale di gestire mediaticamente qualunque cosa. 

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Joined: 08-Jul-2006
21627 messaggi

tu hai pienamente ragione

se prendi come base il livello medio degli utenti

che poi è ciò che conta e che  sono la .....realtà

io ho dato solo il mio punto di vista

ed ho espresso le mie sensazioni che sfortunatamente sono diverse

dico sfortunatamente perchè  seguire la corrente è meno dispendioso e più redditizio

riassumendo

1) i giornalisti sportivi non capiscono nulla di queste cose ed al limite è giusto

2) tu che rappresenti una testata economica o capisci meno degli altri ( ed è tutto un dire ) oppure sei in malafede

3) da un punto di vista commerrciale l'operazione non stà in piedi quindi onde per cui ci sono certamente altre logiche che a me .....frega nulla a voi che siete giornalisti .......qualcosa......

4 ) la risposta di berlusconi come al solito è nazionalpopolare

non avendo argomenti ha rovesciato la frittata mescolando le pere con le mele e portando il contendere su altre questioni

ma questo al popolo piace e questo non sarebbe nulla ..................se non che i media lo hanno aiutato e non solo i...... suoi

 

oallora occhettaddi

w l'italia

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Joined: 13-Aug-2006
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la farsa nasce e muore a Torino, pensare che lì ora vogliano farci qualcosa, è utopia.

francamente non capisco come io riesca ancora a tifare una società del genere.

AA non vigila. AA è complice.

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la farsa nasce e muore a Torino, pensare che lì ora vogliano farci qualcosa, è utopia.

francamente non capisco come io riesca ancora a tifare una società del genere.

AA non vigila. AA è complice.

 

Eh lo so. Ti capisco. E' davvero dura, con il loro atteggiamento e i pastocchi che fanno, mi stanno mettendo tanti dubbi anche sul nostro passato lontano e vincente... Perché ci starebbe anche volendo, se uno ragiona in termini di stretta logica e di livelli di probabilità.

Se i principi che hanno nel gruppo sono questi, e se gli intenti che perseguono sono gli stessi da sempre, allora siamo davvero rovinati. 

Cambiano i tempi, cambiano gli eventi, cambiano alcune facce nel lungo periodo, ma l'andazzo forse è sempre stato questo?

Pensieri che fanno accapponare la pelle. 

Modificato da CRAZEOLOGY

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Eh lo so. Ti capisco. E' davvero dura, con il loro atteggiamento e i pastocchi che fanno, mi stanno mettendo tanti dubbi anche sul nostro passato lontano e vincente... Perché ci starebbe anche volendo, se uno ragiona in termini di stretta logica e di livelli di probabilità.

Se i principi che hanno nel gruppo sono questi, e se gli intenti che perseguono sono gli stessi da sempre, allora siamo davvero rovinati.

Cambiano i tempi, cambiano gli eventi, cambiano alcune facce nel lungo periodo, ma l'andazzo forse è sempre stato questo?

Pensieri che fanno accapponare la pelle.

non lo so proprio.

in inglese si dice: cut your nose (la B, gli scudi) to spite your face (fare fuori Moggi&Giraudo, tenersi la Juventus).

Capisci che non è normale?

L'andazzo con i vecchi Agnelli non è mai stato questo. Per quanto ne possa sapere io, chiaramente.

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