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CRAZEOLOGY

K A L C I O M A R C I O! - Lo Schifo Continua -

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5211 messaggi

Qualcuno stamattina ha seguito su radio1 la trasmissione "radio anch'io"?

 

Io a tratti.

 

L'argomento era incentrato sull'opportunità o meno di rendere pubbliche le intercettazioni.

 

Vengono intervistati giornalisti (tutti favorevoli, naturalmente alla pubblicazione) e uomini di legge (a volte garantisti e, a volte, giustizialisti).

Ad un certo punto è intervenuto un avvocato che voleva essere garantista e, come esempio, riportava il caso di calciopoli. Inizialmente sembrava che fosse al corrente delle vicende di Moggi, di Bergamo e di tutti i coinvolti. Ma concludeva dicendo che in quell'occasione la Juventus era poi riuscita a scovare altre telefonate intercettate che dimostravano come anche altre squadre avevano colloquiato con Bergamo e Pairetto e, quindi, ANCHE ALTRE  SOCIETA' VENIVANO COINVOLTE.

 

Ma quali altre squadre sono state coinvolte? A chi faceva riferimento?

 

"L'inter non interessava" ai carabinieri

 

La giustizia sportiva non ha coinvolto per niente i nerazzurri, anzi li ha omaggiati di uno scudo sottratto alla Juventus

 

Un manipolo di consiglieri si sono definiti "incompetenti"...

 

E' chiaro che era uno dei tanti che parlano e sparlano a sproposito, dicendo anche grosse catzate.

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Joined: 01-May-2010
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Qualcuno stamattina ha seguito su radio1 la trasmissione "radio anch'io"?

Io a tratti.

L'argomento era incentrato sull'opportunità o meno di rendere pubbliche le intercettazioni.

Vengono intervistati giornalisti (tutti favorevoli, naturalmente alla pubblicazione) e uomini di legge (a volte garantisti e, a volte, giustizialisti).

Ad un certo punto è intervenuto un avvocato che voleva essere garantista e, come esempio, riportava il caso di calciopoli. Inizialmente sembrava che fosse al corrente delle vicende di Moggi, di Bergamo e di tutti i coinvolti. Ma concludeva dicendo che in quell'occasione la Juventus era poi riuscita a scovare altre telefonate intercettate che dimostravano come anche altre squadre avevano colloquiato con Bergamo e Pairetto e, quindi, ANCHE ALTRE SOCIETA' VENIVANO COINVOLTE.

Ma quali altre squadre sono state coinvolte? A chi faceva riferimento?

"L'inter non interessava" ai carabinieri

La giustizia sportiva non ha coinvolto per niente i nerazzurri, anzi li ha omaggiati di uno scudo sottratto alla Juventus

Un manipolo di consiglieri si sono definiti "incompetenti"...

E' chiaro che era uno dei tanti che parlano e sparlano a sproposito, dicendo anche grosse catzate.

Dicono grandi katzate anche in merito a "chi" ha scovato le altre telefonate!

Inviato con Sprangapapere Talk dalle Gallerie del Piacere di Delta Figonis III

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Dicono grandi katzate anche in merito a "chi" ha scovato le altre telefonate!

Inviato con Sprangapapere Talk dalle Gallerie del Piacere di Delta Figonis III

1)dove lo vendono ?

2)la prossima volta che ci vai fammi un fischio vengo anch'io

 

3 )  per ora non interessa più a nessuno

però.........però......... chissa ,,,,,,,,, qualcuno potrebbe anche riportarlo all'attenzione

quando usciranno.......se usciranno

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Joined: 01-May-2010
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Inviato (modificato)

COME VOLEVASI DIMOSTRARE

 

Telefonata Lotito-Iodice, il procuratore della Figc Palazzi archivia
Nella conversazione con il dg dell’Ischia il presidente della Lazio avrebbe fatto pressioni per sostenere
il suo programma sulla Lega Pro. Il dirigente campano: «Sono sorpreso. Ho più fiducia nella procura di Napoli»
 
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Archiviazione del fascicolo sportivo per Claudio Lotito sul caso della telefonata al dg dell’Ischia Pino Iodice, registrata

e resa pubblica: lo ha deciso il procuratore federale della Figc, «esaminata la relazione di indagine e i relativi allegati»  

 

«Il Procuratore federale, Stefano Palazzi - prosegue la nota della Figc - ha disposto l’archiviazione del procedimento

avente a oggetto la telefonata del presidente della Lazio, Claudio Lotito, al direttore generale dell’Ischia Isolaverde,

Pino Iodice, e le rispettive dichiarazioni dei due soggetti sopraindicati riportate da vari articoli di stampa». 

 

Nella telefonata, il cui contenuto era stato reso pubblico dallo stesso Iodice nel febbraio scorso, Lotito parlava tra l’altro

del suo programma per rimettere in sesto in sei mesi la Lega Pro superando la contrapposizione tra club e contro l’allora

presidente Macalli. Secondo il dirigente campano, il n°1 della Lazio faceva pressioni per ottenere sostegno al suo programma.  

 

«Mi sembra la naturale conclusione delle indagini, non c’è stato niente di anomalo». Il commento dell’avvocato di Lotito,

Gian Michele Gentile. «Soddisfazione? Mi sembra sia naturale che finisse così - aggiunge il legale -. Non c’era niente.

E anche la telefonata era chiara per chi la volesse sentire con orecchie pulite». Ora, in merito alla telefonata resa pubblica

lo scorso febbraio, resta aperto il procedimento della Procura di Napoli in cui Lotito risulta indagato per tentativo di estorsione.

«Auspichiamo una archiviazione? Abbiamo prodotto una memoria e una documentazione - conclude il difensore di Lotito -,

i giudici sono diversi ma speriamo sia la stessa cosa anche lì».  

 

Di differente tenore le parole di Iodice: «Sono sorpreso, non me l’aspettavo». Ma ho molta fiducia nella procura di Napoli,

sicuramente più che in quella federale». «È paradossale - nota - questo contrasto di vedute tra procure: quella di Napoli

ordina le perquisizioni. Quella federale archivia». «Continuo a pensare - argomenta Iodice - che quella telefonata,

indipendentemente da quanto detto dai presidenti delle società di Lega Pro chiamati dalla procura che non avrebbero

confermato le minacce ricevute da Lotito, fosse talmente ricca di contenuti e spunti da poter sfociare in un deferimento

per il presidente della Lazio. Indipendentemente da tutto, bastava la telefonata». «Non so quanto Lotito sia ancora

potente in federazione - prosegue - ma può fare il potente solo a casa sua. Quando è in casa di altri deve rispettare le

regole del codice di giustizia sportiva. Ad ogni modo la mia battaglia va avanti, non sarà questa archiviazione a fermarmi.

Come è stato per la Lega Pro di cui chiedevamo il commissariamento da mesi - conclude Iodice -, quelle cui do corpo ho

dimostrato che non sono ombre prive di riscontri».

 

(La Stampa online 17/07/2015)

Modificato da gobbo_dal_76

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Sotto la lente - Barboni o revisionisti prezzolati, noi siamo sempre qui

24.07.2015 01:10 di Carmen Vanetti Twitter: @@carmenvanetti1  articolo letto 4805 volte
 

Barboni o revisionisti prezzolati, noi siamo sempre qui

Era l’aprile 2010, l’epoca in cui le famose telefonate pomposamente negate da un tronfio Narducci ruppero la coltre di silenzio con cui sinora si era coperta l’Inter, disvelando come  anche i dirigenti nerazzurri,  da Moratti a Facchetti, telefonassero eccome.

Una grave disillusione per chi aveva pensato di farla franca, una boccata invece di verità per chi, come Moggi, non si era arreso e lottava strenuamente (per sé e per gli altri malcapitati finiti nel calderone calciopolaro) e per chi come noi, al suo fianco, cercava faticosamente di districarsi nel meandro di falsità che il sentimento popolare  (cit. Mario Serio, componente della sandulliana  Corte federale) aveva costruito.

“Sono giorni di attacchi vili e volgari”,  "Si stanno raccontando delle barzellette” proruppe Gianfelice Facchetti, figlio di Giacinto; le telefonate che non c’erano e invece c’erano rappresentavano, a suo dire, "un estremo tentativo, condotto in modo poco civile, della difesa di un imputato". Insomma “la credibilità di mio padre non può essere attaccata da quattro barboni, con tutto il rispetto per i barboni".  

Ma i barboni non si sono arresi e, per tutti questi lunghi anni, hanno continuato la loro battaglia a fianco di Luciano Moggi e delle verità che col suo formidabile staff l’ex dirigente bianconero andava continuamente disseppellendo; si son sentiti dire di tutto dagli orientatori del sentimento popolare: “sbirraglia” e “scherani” di Moggi tra gli epiteti ultimamente più gettonati.

Adesso la verità la sanno tutti: tutti conoscono la genesi di Calciopoli, con i torbidi intrecci sull’asse Milano-Torino, tra lotte di soldi e potere all’interno della Famiglia e maneggi milanesi, a partire dallo spionaggio dell’intelligence Telecom-Pirelli.

Sappiamo quel che è successo alla Juve e quello che, stando a quanto emerso e raccolto dallo stesso Procuratore Palazzi (attento però a lasciar intervenire una ‘salutare’ prescrizione), sarebbe dovuto toccare all’Inter.

Ma nell’ambiente nerazzurro e dintorni (compresi i media orientanti) non vorrebbero mai sentirselo ricordare.

E quando Luciano Moggi ha ricordato, rivolgendosi, nell’ottobre 2010 a ‘Notti magiche’, ad una bandiera interista come Javier Zanetti,  i peccati che gravavano sulle spalle dei dirigenti dell’Inter (tra cui, inevitabilmente, anche il Facchetti nell’esercizio delle sue funzioni, perché l’uomo Facchetti, a differenza dell’uomo Moggi, è sempre stato preservato da tutti per quanto riguarda la  sua sfera personale), il figlio di Giacinto Facchetti pensò bene di querelare Luciano Moggi per diffamazione aggravata.

Moggi, costretto per l’ennesima volta a difendersi, portò in tribunale documentazione e testimonianze a supporto di quanto affermato, tutto materiale peraltro già divenuto noto nel corso del processo penale di Napoli.

Elementi probatori ammessi in dibattimento dal giudice Magi:  elementi così forti da spaventare il pm Remondino: “Ma voi volete rifare il processo di Napoli”.

La conseguente assoluzione di Moggi, inevitabile alla luce del fatto che le sue asserzioni, erano semplicemente un riepilogo di quanto emerso dal 2006 ad oggi, ha scatenato l’ira della famiglia Facchetti che, dalle colonne del quotidiano di riferimento per l’accusa in relazione a Calciopoli, ha bacchettato questa estrema sintesi del Grande Imbroglio come operazione di sciacallaggio e manomissione della memoria: memoria che in realtà, ben lungi dall’essere stata manomessa, è stata ricondotta alla sue vera essenza, sempre per quanto riguarda i fatti avvenuti e non l’essenza delle persone coinvolte.

Nel compendio sono  entrate la prescrizione dovuta al ritardo di Palazzi (che ha evitato all’Inter financo il processo), le telefonate che non c’erano e invece c’erano, con tutte le loro brutture e, per soprammercato, altre faccenduole nerazzurre (come l’opera di intelligence Telecom-Pirelli e la storia dei passaporti falsi).

Ma no, queste cose faceva più comodo che fossero state sepolte dall’oblio: tenerle vive è roba da “revisionisti prezzolati e da bar”. Peccato che la stragrande maggioranza di quanti le tengono vive, a differenza dei media orientanti che sono gestiti da remunerati professionisti del settore, sia composta da persone che hanno messo il loro tempo e le conoscenze acquisite unicamente al servizio della verità. E le ore non le hanno trascorse nei bar a sfogliare la rosea in bella mostra sul bancone dei gelati, ma nella frenetica consultazione di leggi, documenti, intercettazioni.

Però  tant’è.  La verità è scomoda: tanto si è brigato, a destra e a manca, per mistificarla; non per niente, a buon diritto, l’avvocato Prioreschi definì Calciopoli il Grande Imbroglio, tra le schede svizzere mute e popolate a piacimento (nonché acquisite nel modo che sappiamo, e in merito a ciò De Cillis è stato rinviato a giudizio per falsa testimonianza) e il pc di Tavaroli che partiva da Milano e, guarda caso, finiva proprio in via In Selci.

E adesso quattro barboni, divenuti revisionisti prezzolati, pretendono ancora di chiedere GIUSTIZIA?

Non c’è dubbio: la chiederanno sempre e si batteranno sempre, perché il trionfo della verità è ricompensa ben più alta e gratificante di una remunerazione alla catena di un padrone.

http://www.tuttojuve.com/primo-piano/sotto-la-lente-barboni-o-revisionisti-prezzolati-noi-siamo-sempre-qui-245914

 

Lo ammetto: sono un fan di Carmen Vanetti

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Palazzi, il 31 i deferimenti. 8 club rischiano la retrocessione

22 luglio 2015
Il 31 luglio o il 1 agosto ci saranno i primi maxi-deferimenti di Stefano Palazzi ma intanto ecco che da Catanzaro si apre un nuovo filone.
La squadra mobile sta eseguendo dei decreti di perquisizione con contestuali avvisi di garanzia a carico di nove persone, tra cui calciatori e dirigenti di società sportive, ritenute responsabili di aver partecipato all'alterazione dei risultati delle partite di calcio Martina-Paganese, Vigor Lamezia-Casertana, Salernitana-Barletta e Pistoiese-L'Aquila, tutte del campionato di Lega Pro Gironi B e C anno 2014-2015. Alcuni degli indagati erano già stati colpiti da avvisi di garanzia nell'ambito dell'operazione Dirty Soccer, eseguita nello scorso mese di maggio, mentre ai nuovi soggetti sottoposti a indagine è stata contestata la frode in competizioni sportive aggravata dall'essere oggetto di concorsi pronostici e scommesse. L'alterazione del risultato delle partite, infatti, avrebbe avuto come fine l'illecito guadagno conseguente alle scommesse sul loro risultato.

Intanto, come detto, Palazzi va avanti per la sua strada: di questo nuovo filone in arrivo da Catanzaro si occuperà solo più avanti, quando avrà gli atti. Entro mercoledì 22 saranno notificate le comunicazioni di chiusura indagini relative alle inchieste sui filoni di Catanzaro e Catania. Da quella data gli indagati potranno chiedere l'accesso agli atti, una eventuale audizione o in alternativa l'invio di una memoria difensiva (la Procura darà un termine di 2 giorni). Ipoteticamente sarà possibile svolgere le audizioni da sabato e nei giorni seguenti (a seconda del numero di audizioni, si punta a chiudere tutto in 3/4 giorni, fino al 28 luglio). Il 31 luglio o 1 agosto, quindi, i provvedimenti della Procura federale: deferimento o archiviazione. Entro 10 il Tribunale Federale Nazionale convocherà l'udienza di primo grado (quindi intorno al 9-10 agosto). Ci sono 8 club che rischiano la retrocessione per responsabilità diretta: Catania (sarebbe ripescata l'Entella) e Teramo (in B andrebbe l'Ascoli) poi Savona (coinvolta nella combine con il Teramo), Torres, Vigor Lamezia, Brindisi, Catanzaro e Barletta (ma il club pugliese non si è iscritto alla Lega Pro). La Lega Pro sarà sconvolta fra club che non si sono iscritti (entro il 27 i ripescaggi) e quelli che verranno retrocessi dalla giustizia sportiva. E questo, come detto, è solo l'inizio. Poi, ci sarà il nuovo filone di Cremona e il nuovissimo di Catanzaro. Per quanto riguarda Cremona potrebbero avere problemi l'Atalanta, il Chievo e la Lazio in serie A: ma l'eventuale processo (sportivo) si terrà solo a settembre, quindi a stagione già iniziata. Il Cagliari aveva chiesto di bloccare i calendari (lunedì 27 luglio), con la speranza di poter tornare in A al posto dell'Atalanta: ma Palazzi vuole privilegiare i casi che prevedono la responsabilità diretta e quindi il club bergamasco potrebbe rischiare di avere dei punti di penalizzazione (1-2?) solo dalla prossima annata. Così come i club coinvolti nelle partite sospette con il Catania di Pulvirenti (vale a dire Varese, Livorno, Avellino, Trapani e Ternana) potrebbero avere dei punti di penalizzazione da scontare nel prossimo campionati di serie B. Tantissimi i tesserati coinvolti in questi filoni: e per fortuna che non c'è più il Tnas del Coni che prima spazzava via tutto...

Lega Pro, i "compiti" delle vacanze dei tre subcommissari
Parte un po' al rallentatore il lavoro del commissariamento della Lega Pro: il giudice della Corte dei Conti, Tommaso Miele, non ha ancora incontrato i tre subcommissari, coi quali ha avuto solo colloqui telefonici. Non sarà un lavoro facile, da qui al 31 ottobre: da mettere mano a due bilanci, da seguire la situazione iscrizioni (quanti club il prossimo anno?) e i processi del calcioscommesse, da nominare il selezionatore della Nazionale di Lega Pro (ma il prossimo presidente, appena nominato, potrebbe anche cambiarlo...), da dare uno sguardo al famoso dossier Ghirelli, il dg che aspetta di essere reintegrato, eccetera. Intanto Miele ha dato i... compiti delle vacanze ai suoi tre vice: il commercialista e consulente della Dna (direzione nazionale antimafia) Dino Feliziani si occuperà di "specifiche questioni in materia di bilancio che gli saranno di volta in volta richieste dal Commissario Straordinario, con obbligo di riferire esclusivamente allo stesso"; il notaio, ed ex n.1 dell'Aia, Salvatore Lombardo, curerà "le materie statutarie e i regolamenti" e infine il dottor Paolo Marcheschi si occuperà della "materia agonistica". L'assicuratore, ed ex dj, toscano è iscritto all'associazione allenatore, stimato dal presidente Renzo Ulivieri ("persona in gamba e perbene") e dal sottosegretario Luca Lotti che avrebbe speso una buona parola per lui, anche se Marcheschi è legato a Fratelli d'Italia (prima era a Forza Italia).

I ragazzi e il doping, a Roma il videofestival "Vivere da sportivi"
Il doping è il fenomeno che i ragazzi italiani avvertono come uno dei maggiori problemi dello sport. Grande attenzione anche per l'integrazione dei disabili e la necessità di maggiore lealtà. Sarà la Campania la regione italiana con più scuole presenti al Videofestival. La giuria composta da tecnici della comunicazione e rappresentanti del mondo sportivo ha decretato i migliori 10 spot e 10 video dell'edizione 2015 della campagna di sensibilizzazione Vivere da Sportivi. Dall'analisi dei filmati scelti risulta subito evidente che il doping risulta essere una delle problematiche più sentite dai giovani cineasti, visto che ben tre degli spot, sui sei che parteciperanno in autunno al Videofestival (Roma, 14 e 15 ottobre), trattano questo fenomeno. Molto variegati, oltre al doping, gli argomenti trattati dalle scuole per la realizzazione dei loro spot e brevi video. Su 10 spot e 10 video molti naturalmente trattano il fair play (sia in gara che fuori), l'integrazione dei disabili e l'importanza dello sport come fattore di salute e socializzazione. Un filmato di Napoli è dedicato ad Alessandro Zanardi, ed un altro, sempre di Napoli ma di altro Istituto, riprende un episodio di bullismo telematico accaduto realmente nella stessa scuola. Dal punto di vista geografico le regioni con maggior presenza di finalisti risultano essere la Campania, il Veneto ed il Lazio, ma saranno presenti anche scuole provenienti da Lombardia, Puglia, Sicilia, Sardegna e Toscana. "In realtà  -  spiega Monica Promontorio, presidente del Comitato Vivere da Sportivi  -  molti studenti e insegnanti hanno anche trattato il problema della violenza fra tifosi e fra sportivi, ma in molti casi questi prodotti sono realizzati con l'esclusivo uso di foto e spesso sono tecnicamente poveri e dunque risulta poi improbabile, anche se non impossibile, che una giuria variegata come quella di selezione li scelga per il Videofestival. Ma il problema è comunque molto sentito".

Il Venezia passa dai russi agli americani
Dopo l'ultimo fallimento dell'Unione Venezia (il secondo in sei anni) sotto la gestione del russo Korablin, la squadra lagunare passa nelle mani degli americani. Il nuovo presidente del "Venezia Football Club" è James Daniels, è nato in Pennsylvania ma viene dal Connecticut, dove fa l'amministratore delegato della High Ridge Brands, compagnia di prodotti per l'igiene personale. Nel cda della nuova società veneta, accanto al presidente a stelle e strisce ci sarà Alessandro Vasta, avvocato padovano associato del famoso studio Tonucci&Partners di Roma che aveva avuto già un ruolo decisivo nell'acquisto della Roma da parte di Pallotta. Intanto, il nuovo dg del nuovo Venezia sarà Perinetti.
Modificato da totojuve

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sospiro di sollievo

la juve non c'è

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Inviato (modificato)

dico solo una cosa....tra quelle squadre non ce n'è proprio nessuna che abbia i colori nerazzurri e magari un simbolo che ricordi anche seppur lontanamente un serpente?Perchè se tra quelle squadre ce ne fosse una con questi requisiti....allora si salva!Se sfortunatamente le suddette squadre in pericolo  non avessero quei colori o peggio avessero il bianconero...in quel caso è pena certa!

Si capisce il grado di sfiducia che ho nella giustizia e nei giudici italiani da questo post?

Se non si capisce, lo ribadisco: la mia fiducia nella giustizia  italiana è ZERO!

Ma cosa insegnano all'Università di giurisprudenza?Mmmh,....mmhmm....uhm... .penso

Modificato da ALAIN

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PAGHERANNO MAI?

 

E’ di questi giorni la sentenza della seconda sezione civile della Corte d’Appello di Milano (presidente Luigi De Ruggiero), sentenza che ha confermato “la responsabilità sia di Telecom spa che di Fc Internazionale in relazione all’illecita attività” (trattasi di spionaggio)  posta in essere nei confronti dell’ex calciatore nerazzurro Bobo Vieri. La corte d’appello ha riconosciuto il danno patito da Vieri per la conoscenza dei dati relativi alla sua  vita personale, nonché la “gravità oggettiva delle intrusioni”,  anche se ha ridotto la cifra  dovuta al danneggiato perché la corte di primo grado non aveva spiegato come il danno era stato quantificato.

In effetti su quest’ultimo particolare si è incentrata l’attenzione dei media anziché, come sarebbe stato doveroso, sull’ennesima conferma giudiziario di quella gravissima, e devastante per chi l’ha subita, operazione di spionaggio messa insieme da Telecom-Pirelli-Inter.

Un’operazione che in realtà non ha riguardato il solo Vieri (pedinato e intercettato per scoprire se la conduzione della sua vita privata influiva sulle sue condizioni atletiche), ma che è entrata a piedi uniti nella vicenda di Farsopoli: tra gli spiati Moggi e Giraudo,  l’arbitro De Santis, la Gea, Bergamo e Pairetto.

E le conferme in tal senso sono state esplicite da parte di Giuliano Tavaroli, l’ex capo della security Telecom-Pirelli, che precisò che se n’era occupato Adamo Bove, il quale non può confermare perché morto suicida nel 2006; nel suo ufficio  la Guardia di Finanza aveva sequestrato un apparato RT6000, apparecchio simile a quello in dotazione alle Procure usato per registrare le intercettazioni telefoniche;  l’ha confermato però per lui la sua segretaria Caterina Plateo, interrogata nel novembre 2011 nell’ambito del processo Telecom. La cosa curiosa è che il pc di Tavaroli è poi finito a Roma, in via In Selci. Strani casi della vita.

Trattasi, nel caso dell’attività di intelligence Telecom- Pirelli-Inter a danno di tesserati  (nell’esclusivo interesse dell’Inter, perché certo scopo dello spionaggio non era scoprire perché i malcapitati non gommassero Pirelli), di qualcosa di molto più grave di un reato sportivo, di un grave reato penale che ha scavato nell’intimità delle vite, oltre che nei rapporti d’affari, delle vittime.

Ma l’Inter da ciò non ha subito il benché minimo danno: anzi, lo strano viaggio del Pc di Tavaroli da Milano a Roma fa sorgere interrogativi assai inquietanti in merito alle indagini di Farsopoli, agli strani intrecci tra l’Operazione Ladroni e le indagini auricchiesche supportate da aiutanti gentilmente concessi dalla rosea, di quella galassia RCS dove, dichiarano essi stessi, si nasce interisti.

Parimenti l’Inter è passata indenne da un’altra vicenda dove pure un suo dirigente, quel Gabriele Oriali ora al soldo della Figc (per la gioia di quel vecchio cuore nerazzurro che è Tavecchio) per i documenti fasulli di Alvaro Recoba(ottenuti con l’aiuto di Franco Baldini e di un faccendiere) ha patteggiato, il 5 maggio 2006, al pari del calciatore, una pena di 6 mesi di reclusione con la condizionale per i reati di ricettazione (per la patente) e concorso in falso (per il passaporto), il tutto commutato in multa da 25.400 euro:  la giustizia sportiva, quella che contro la Juve si è distinta per un uso spregiudicato della ghigliottina, ha fatto finta di niente (in casi analoghi in Francia e Spagna si era giunti alla squalifica dei giocatori e alla penalizzazione dei club coinvolti); d’altronde, disse Carraro, non si poteva mandare in B la squadra di un presidente che aveva speso centinaia di milioni, quegli stessi che certificavano in realtà la sua inadeguatezza, visto che chi in quel momento costruiva squadre vincenti si auto sosteneva (e non si trastullava a giocare alla spia, anzi doveva difendersi dagli spioni).

Naturalmente niente era accaduto nemmeno in precedenza nei casi delle plusvalenze fittizie e della vendita del marchio a se stessi, of course.

E veniamo a Calciopoli: l’Inter viene tenuta fuori sin dall’inizio. Declama Narducci: “Non esistono telefonate del signor Moratti”. Detto fatto. Moggi, col suo efficientissimo staff, gliele produce. Non ce ne sarebbe stato bisogno, in realtà, perché si scopre che Auricchio quelle telefonate le aveva: erano state ascoltate e baffeggiate come rilevanti, molto rilevanti, ma erano state messe da parte perché, come detto già in via In Selci all’assistente Coppola, l’Inter non interessava. Quindi la definizione di ‘sfuggite’, appioppata da Auricchio alle telefonate nerazzurre, è assolutamente impropria, in termini lessicali.

Poi però, una volta disseppellite, gridano vendetta e la Juve, passata nel frattempo sotto la presidenza di Andrea Agnelli, presenta in merito un esposto chiedendo parità di trattamento: confida nella solerzia della Giustizia sportiva, che nel 2006 fu un fulmine di guerra (agevolata anche  dal vergognoso comportamento della proprietà bianconera); invece no: Palazzi lascia riposare e decantare il tutto finché non scadono i termini per la prescrizione; e in quel momento scrive. Cosa scrive? Certo, certo, i dirigenti dell’Inter facevano cose gravi, ma è tutto prescritto.  Un’altra brutta macchia di sterco sull’immagine della giustizia sportiva e di quel circolo della caccia che nel 2006, guidato da un ex CdA dell’Inter, aveva detto ai nerazzurri di pur metter in bacheca anche uno scudetto mai vinto.

L’onda lunga di Calciopoli si è andata esaurendo e adesso l’Inter è passata di mano,  che nel novembre 2013 ha preso le redini del club, una strana figura di magnate indonesiano, in un quadro di interessi dai contorni indefiniti che si sviluppano sull’asse Hong Kong-Isole Cayman, tra soldi e paradisi fiscali, passando per la *****eka Investment Ltd…

Ma quel che è certo è che l’Inter nei suoi armadi non nasconde solo scudetti di cartone, nasconde troppi scheletri (alcuni risalenti addirittura ai tempi di Helenio Herrera), occultati con un rete di silenzi complici e di carrettate di sabbia come raramente è dato vedere.

Ma noi continuiamo a sperare che il tempo sia galantuomo e sia lui, prima o poi, a far scivolare gli onesti su quel fango con cui hanno ricoperto il mondo del calcio: un mondo che dovrebbe tornare ad essere comandato da un pallone che rotola su un prato verde, e non da oscuri maneggi nel chiuso delle segreterie.

http://juventusungrandeamore.com/2015/07/25/pagheranno-mai/

Modificato da totojuve

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PAGHERANNO MAI?

...

Ma noi continuiamo a sperare che il tempo sia galantuomo e sia lui, prima o poi, a far scivolare gli onesti su quel fango con cui hanno ricoperto il mondo del calcio: un mondo che dovrebbe tornare ad essere comandato da un pallone che rotola su un prato verde, e non da oscuri maneggi nel chiuso delle segreterie.

http://juventusungrandeamore.com/2015/07/25/pagheranno-mai/

Grande pezzo di Carmen Vanetti, come al solito. .clap .clap .clap

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Pagheranno quando la federazione sarà retta da gente che con l'itaglia e la sua gente non ha nulla a che fare!Ci vorrebbe un europeo, di un altro Paese...o meglio ancora una commissione fatta da vari europei, ESCLUDENDO ovviamente gli itagliani!

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Inviato (modificato)

Torno ancora su Sarri.

 

Maurizio Sarri ha rilasciato un’intervista a SportWeek. Il tecnico del Napoli ha motivato il coro anti-Juve al quale ha preso parte qualche giorno fa e non solo.

Queste le sue parole: “Amo il Napoli e la Fiorentina, saltare mi è venuto naturale. La Juventus è ancora la più forte a causa della mentalità: non sbagliano mai contro le piccole”. 

 

 

 

E già, viene proprio naturale!

E' stato fagocitato proprio dal covo giusto.

Modificato da totojuve

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Anche a me viene naturale detestare costoro!Beceri, volgari....in una parola sola: i-gno-ran-ti!!!

Vuol dire che dovremmo forse accoglierlo con un bel "chi non salta è Sarri"?

No...noi siamo superiori!

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094641427-6cb1ec94-ff8b-457d-a4a2-c12e03

«Grazie Barcellona», a Firenze sfottò anti-Juve

I tifosi della Fiorentina mostrano striscioni per la squadra blaugrana che ha battuto i bianconeri nell'ultima finale di Champions Leaguetwitta

lunedì 3 agosto 2015

 

TORINO - Lo sfottò dura 365 giorni l'anno e non conosce ferie o tregue. A Firenze, durante l'amichevole tra Fiorentina e Barcellona, sono spuntati gli striscioni dei tifosi viola per ringraziare il club campione d'Europa. Il motivo? La vittoria in finale di Champions League vinta contro la Juventus. "06.06.15 Gracias Barca" per ricordare la rivalità sportiva tra la Fiorentina e la Juventus. Anche sotto l'ombrellone.

 

 

 

http://www.tuttosport.com/news/calcio/serie-a/juventus/2015/08/03-2923333/grazie_barcellona_a_firenze_sfott_anti-juve/?utm_source=twitterfeed&utm_medium=twitter

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Joined: 08-Jul-2006
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poi ci si domanda come mai il vento si accanisce con firenze

 

meno male che essere toscani non vuol dire essere fiorentini

anzi................................... sefz

che stiano nella loro conca afosa ed invivibile

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11409 messaggi

Solo così possono godere, con le sconfitte altrui. 

Da pezzenti.

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ahah alluvionati

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4772 messaggi

Scusatemi, non so se è il topic ad hoc, ma ho trovato quest'articolo su TMW: semplice autopromozione per un libro che dovrebbe uscire entro fine anno, scritto, per giunta, da un personaggio un po' naif ma, dai contenuti enunciati( nulla che non sapessimo), si può dedurre che sia un'altra voce a nostro favore. Resterà inascoltata o seppellita come tante altre? Sicuramente, ma tutto fa brodo!

Fonte: Pasqualegallo.net    Non passa giorno che il ricordo del 2006 non turbi il mio naturale umore ed immenso diventa lo sforzo per mantenere un apparente equilibrio. Sto lavorando sodo affinchè per Natale 2015 possiate leggere un racconto; per esser precisi il mio racconto perché, mio malgrado, spettatore e al tempo stesso "testimone" di alcuni momenti maggiormente significativi di quella brutta storiaccia. Perché non si materializzasse quella calamità, Gianni ed Umberto Agnelli avrebbero dovuto possedere il dono dell'immortalità: gli avvoltoi erano ovviamente consapevoli che l'eternità non esiste ed erano già da tempo organizzati per poter colpire con violenza inaudita e soprattutto per ribaltare la verità a loro esclusivo vantaggio. Che ognuno di noi abbia dei nemici si è tutti consapevoli. Ma la vera drammaticità (che non sarà mai superata da "quelli che sanno") si avverte nel momento in cui la mente con la sua intelligenza (dal latino intelligere, ossia unire i punti distanti tra loro per ottenere una immagine netta) realizza che il nemico è più vicino di quanto si sia potuto immaginare (a volte in casa) e capace di lotte fratricide per il potere. Come su accennato nel prossimo futuro chiarirò quali sono i punti da unire e se non sarà sufficiente il capitolo (del libro) dedicato all'argomento, lavorerò per la pubblicazione di una "dispensa" sul tema. La vera calciopoli è iniziata (sviluppandosi fino all'incendio) dopo l'anno 2006. A volte, con le dovute proporzioni ed argomentazioni di natura maledettamente diversa, scorgo un parallelismo con gli stravolgimenti politici. Questi ultimi avvengono per la sostituzione cruenta (quando non è possibile quella democratica) dei governi con gruppi nuovi che, stanchi nell'attesa da decenni ricorrono a qualsiasi mezzo per assaltare il palazzo. Non ho mai considerato questi atti come sentimento d'amore, di ambizione e di odio si! Ricordate il ministro Melandri affermare che ci sarebbero state sentenze esemplari? Che nessun colpo di spugna sarebbe stato possibile pur di eliminare il marcio? Ed infatti mai come allora si fece tutto maledettamente in fretta per mettere in atto un proposito atteso da novant'anni: punire la Juventus ed il suo mondo. Fu la mancata difesa a lasciare inebetiti ed in taluni casi a stroncare la passione del popolo di fede juventina. In qualsiasi argomentazione l'antipatia, l'avversione ed altri sentimenti simili sono anche comprensibili, ma l'odio così forte giammai! Sto dissertando di calcio e non di guerre. L'analisi degli avvenimenti degli ultimi nove anni ci sballotta dalla finale di Berlino con in campo una Juventus al completo tra le formazioni dell'Italia e della Francia ad una attualità che certifica la nostra discesa agli inferi (sportivi) nel ranking europeo e mondiale: corruzione, tribunale, vertenze, processi sportivi e non, dirigenze posizionate immeritatamente ad alti livelli e, per completare il quadro, istituzioni sportive che senza carisma confondono ancor di più il popolo di appassionati con l'esibizione di un potere arrogante. Quanti discorsi etici, quanti conflitti di interessi, quali curriculum vitae a dir poco discutibili. Ma apprendo che tra qualche giorno riprendono i processi finalizzati ovviamente alla (ri)pulizia del mondo del calcio, un esercizio noiosamente ricorrente che vedrà emergere soggetti nuovi tutti da scoprire, ovviamente fino a nuove inchieste. Ma davvero ci siamo? O ci fanno? E' sempre l'Italia del gattopardo, anzi no!Abbiamo insegnato bene al mondo come si fa finta di cambiare senza che nulla cambi!

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Joined: 10-Sep-2006
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Ricordate il ministro Melandri affermare che ci sarebbero state sentenze esemplari? Che nessun colpo di spugna sarebbe stato possibile pur di eliminare il marcio? Ed infatti mai come allora si fece tutto maledettamente in fretta per mettere in atto un proposito atteso da novant'anni: punire la Juventus ed il suo mondo. 

Ed, infatti, da allora niente marcio in figgiccì   sefz 

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Joined: 20-Apr-2009
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Ricordate il ministro Melandri affermare che ci sarebbero state sentenze esemplari? Che nessun colpo di spugna sarebbe stato possibile pur di eliminare il marcio? Ed infatti mai come allora si fece tutto maledettamente in fretta per mettere in atto un proposito atteso da novant'anni: punire la Juventus ed il suo mondo. 

Ed, infatti, da allora niente marcio in figgiccì   sefz 

Ed infatti, dal 2006 Solo Marcio in Figgici' ;)

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Beffa in salsa cinese: la Lega si scusa con la RAI, ma anche i pagamenti sono in ritardo!

 

09/ago/2015 12.49.00

Dopo la disastrosa regia televisiva della Supercoppa italiana fra Juventus e Lazio, i cinesi sarebbero ora in ritardo anche nei pagamenti.

La decisione di giocare la Supercoppa Italiana 2015 a Shanghai rischia di trasformarsi in un'autentica beffa in salsa cinese per la Lega di Serie A. Non bastasse la disastrosa regia televisiva che ha mandato su tutte le furie la RAI, titolare dei diritti della Supercoppa Italiana, ora, secondo quanto riferisce oggi 'Tuttosport', i cinesi della United Vansen Sport, promoter organizzatore dell'evento, sarebbero anche in ritardo con i pagamenti pattuiti (3,3 milioni di euro) da distribuire poi a Juventus e Lazio.

Una parte dei soldi è già arrivata, ma la seconda tranche tarderà. E di conseguenza anche i ricavi destinati alle due società, ammontanti a 1,5 milioni, subiranno gioco forza delle dilazioni. Il ritardo nei pagamenti sarebbe stato peraltro il motivo del ritardo dell'arrivo del presidente della Lega di Serie A Maurizio Beretta al pranzo di gala con l'ambasciatore italiano Ettore Sequi.

Quest'ultimo era infatti impegnato a discutere con gli organizzatori affinché ottemperassero agli obblighi contrattuali, ma i ritardi saranno inevitabili, con buona pace di Lotito, sempre molto attento alle questioni economiche, che ha incontrato Agnelli e Marotta al pranzo di gala e poi ha dovuto ancora una volta assistere ai festeggiamenti bianconeri.  

Intanto sempre Beretta ha avuto in serata un contatto contatto con il Direttore generale della RAI, scusandosi ufficialmente a nome della Lega per i problemi alla regia e fissando un prossimo incontro fra le parti. "Abbiamo scelto una linea chiara, - ha detto il giornalista RAI Carlo Paris sull'accaduto - chiedere scusa ai telespettatori, facendo capire che la RAI non c’entra nulla".

"E’ una mia vecchia battaglia, - ha proseguito - l’editore che trasmette un evento deve avere un controllo, almeno il regista deve essere il nostro, questo per poter costruire il racconto come vogliamo. E noi in RAI abbiamo grandi registi. Per me la regia è sovrana, insieme alla telecronaca, ed è indice di grande libertà".

"Quindi - ha concluso Paris - per evitare figuracce bisogna tornare ad avere registi RAI per le partite che mandiamo in onda. E’ questa l’unica ricetta possibile per evitare figuracce". Beretta ha chiesto scusa e ha assicurato che simili inconvenienti non si ripeteranno. La Lega Calcio, infatti, come suo solito, ha tenuto per sé i diritti di ripresa e regia dell’evento, demandando quest'ultima proprio alla Vansen, vera responsabile dunque del disastro.

C'è da scommettere che dal prossimo anno, anche se dovesse disputarsi ancora in Cina, non sarà più l'UVS l'advisor che si occuperà dell'organizzazione, a prescindere dal contratto che è scaduto con la Supercoppa 2015. I telespettatori, ma non solo, tirano un sospiro di sollievo.

 

 

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Scommesse, niente processo-bis per la Lazio e Mauri Procura Figc chiede nuovo procedimento per Lecce e Genoa

La Procura Figc non attiverà un processo bis per la Lazio e il suo ex capitano, Mauri, sulla base dei nuovi atti dell'inchiesta sul calcioscommesse di Cremona. Lo riferisce l'agenzia Ansa. Per la stessa inchiesta, invece, è stata disposta la 'revocazione' - una nuova valutazione del caso da parte dello stesso giudice - sugli atti relativi a Lecce e Genoa. Apertura di un nuovo procedimento chiesto anche per Milanetto, Ferrario, Benassi e Rosati per i quali è stata chiesta una squalifica di tre anni e mezzo.

E non si ferma il lavoro della Procura Federale (che oggi ha anche chiuso il dibattimento in relazione ai filoni d'inchiesta di Catania e Catanzaro): Palazzi ha infatti trasmesso la comunicazione di chiusura inchiesta per la gara Crotone-Atalanta, sulla quale ha indagato Cremona.

LEGALE MAURI: "ORA POTRA' TROVARE NUOVA SQUADRA"

"Ovviamente non posso che essere contento, ma non avevo dubbi su questo esito". Così Matteo Melandri, avvocato di Stefano Mauri, ha commenta il fatto che la Procura Figc non impugnerà la sentenza del calcioscommesse nei confronti della Lazio e dell'ex capitano biancoceleste sulla base dei nuovi atti dell'inchiesta di Cremona. La decisione dell'Ufficio di Palazzi dovrebbe aiutare il centrocampista brianzolo, attualmente svincolato, a trovare una nuova sistemazione. "Ci sono diverse soluzioni - spiega Melandri - e questa questione aiuta. Spero che consenta a lui e agli altri di scegliere in modo più tranquillo".

Modificato da totojuve

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:|:S.pensosefz sefz sefz sefz

se palazzi continua ad occupare questa poltrona........................ niente

è la spiegazione a tanti problemi dell'italia

 

w l'italia

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Attualità di P. CICCONOFRI del 14/08/2015 13.44.57

 

Seguite l’esempio di Pulvirenti: provateci!

 

Il caso Catania rischia di trasformarsi in un precedente pericoloso le cui conseguenze potrebbero essere ancor più gravi del reato commesso da Pulvirenti.

Il presidente del Catania ha confessato di aver comprato la salvezza versando denaro per almeno sei partite. Ha confessato dopo che a suo carico erano già emerse prove schiaccianti che difficilmente avrebbe potuto negare o da cui avrebbe potuto difendersi in modo convincente.
Il procuratore Palazzi, in un clima di omertà, afferma di aver voluto premiare la collaborazione. Una giustificazione che sembra solo uno specchietto per le allodole, buono a giustificare una presa di posizione magari dettata dal altre esigenze...
Quindi, tra cinque anni, un presidente che ha commesso il più grave tra gli illeciti sportivi, potrebbe rientrare nel calcio dalla porta principale.

Anche da questa situazione si può notare il cammino, in degrado, della giustizia sportiva.
Siamo partiti da una giustizia sportiva che ci raccontava che “basta il sospetto” per condannare e agire velocemente, per arrivare a “basta una confessione per salvarsi.”
Passiamo dalle condanne per allusione (come per calciopoli), alle assoluzioni per ammissione di colpevolezza; da processi lampo durati 3 settimane che hanno portato allo stravolgimento della classifica e alla riassegnazione dei titoli a tavolino, ai processi lunghi anni finiti con un manciata di sospensioni per omessa denunciata.
Ricordando anche chi, senza nessuna prova o ammissione di colpevolezza, ha subito pene esemplari sono perché si prestava ad essere “personaggio mediatici”.

Qualcosa non va da tempo. E’ chiaramente visibile a chiunque, senza preconcetti, provi a leggere le decisioni della giustizia sportiva degli ultimi anni.
Se Pulvirenti non sarà radiato, se comprarsi la salvezza a suon di bigliettoni rischiando solo la retrocessione (la stessa che rischiava senza i 6 match truccati), un messaggio chiaro arriverà a chiunque: se siete in difficoltà, seguite l’esempio di Pulvirenti! 

 

 

 

 

L'ASSOCIAZIONE CONSUMATORI NON HA DETTO NIENTE STAVOLTA?

 

EPPURE DIECI ANNI FA RECLAMAVA.........

Modificato da totojuve
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