Socrates 8705 Joined: 04-Apr-2006 135429 messaggi Inviato August 14, 2009 (modificato) Modificato June 1, 2022 da Socrates Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Socrates 8705 Joined: 04-Apr-2006 135429 messaggi Inviato August 14, 2009 (modificato) Modificato June 1, 2022 da Socrates Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Socrates 8705 Joined: 04-Apr-2006 135429 messaggi Inviato June 1, 2022 VLADIMIR JUGOVIC https://it.wikipedia.org/wiki/Vladimir_Jugović Nazione: Serbia Luogo di nascita: TrstenikData di nascita: 30.08.1969 Ruolo: Centrocampista Altezza: 178 cm Peso: 76 kg Nazionale Jugoslavo Soprannome: Jugo Alla Juventus dal 1995 al 1997 Esordio: 27.08.1995 - Serie A - Juventus-Cremonese 4-1 Ultima partita: 28.05.1997 - Champions League - Borussia Dortmund-Juventus 3-1 77 presenze - 10 reti 1 scudetto 1 supercoppa italiana 1 champions league 1 supercoppa Uefa 1 coppa intercontinentale Vladimir Jugović (Trstenik, 30 agosto 1969) è un ex calciatore serbo, di ruolo centrocampista. Vladimir Jugović Jugović alla Sampdoria nella stagione 1994-1995 Nazionalità Jugoslavia (1969-1992) Jugoslavia (1992-2003) Serbia e Montenegro (2003-2006) Serbia (dal 2006) Altezza 178 cm Peso 76 kg Calcio Ruolo Centrocampista Termine carriera 2005 Carriera Giovanili 1989-1990 Stella Rossa Squadre di club 1989 Stella Rossa 1 (0) 1990 → Rad Belgrado 16 (7) 1990-1992 Stella Rossa 60 (10) 1992-1995 Sampdoria 81 (18) 1995-1997 Juventus 77 (10) 1997-1998 Lazio 27 (2) 1998-1999 Atlético Madrid 17 (3) 1999-2001 Inter 38 (3) 2001-2003 Monaco 19 (0) 2003-2004 Admira Wacker M. 25 (3) 2004-2005 LR Ahlen 19 (2) Nazionale 1991-1992 Jugoslavia 4 (1) 1994-2002 Jugoslavia 37 (2) Carriera Club Jugović (al centro) alla Stella Rossa nel 1991, pressato dai marsigliesi Di Meco e Abedi Pelé nella vittoriosa finale di Coppa dei Campioni. Crebbe sportivamente nella Stella Rossa di Belgrado con cui tra il 1991 e il 1992 vinse due campionati, una Coppa dei Campioni e una Coppa Intercontinentale (venendo nominato miglior giocatore di quest'ultima manifestazione, dopo aver segnato una decisiva doppietta contro i cileni del Colo-Colo). Arrivò in Italia nel 1992, acquistato dalla Sampdoria allenata dallo svedese Sven-Göran Eriksson. Nella prima stagione il centrocampista jugoslavo mise a segno 9 reti in campionato, rivelandosi uno dei migliori stranieri approdati in Serie A in quel periodo. Dopo tre stagioni in maglia blucerchiata, con la quale vinse la Coppa Italia 1993-1994, si trasferì alla Juventus, che pagò il suo cartellino 8 miliardi di lire. Con la squadra piemontese conquistò uno scudetto, una Supercoppa italiana, la seconda Champions League della carriera (vinta nella finale giocata a Roma contro l'Ajax, grazie al suo gol decisivo nell'epilogo ai rigori), un'altra Intercontinentale e una Supercoppa UEFA. Jugović (a destra) e Bokšić al raduno della Juventus in vista della stagione 1996-1997 Nel 1997 fu acquistato dalla Lazio, dove rimase una sola stagione, raggiunse la finale di Coppa UEFA, persa a Parigi contro l'Inter, e vinse la sua seconda Coppa Italia: nella doppia finale contro il Milan, in cui segnò anche una rete nel 3-1 della gara di ritorno. L'anno successivo si trasferì in Spagna acquistato dell'Atlético Madrid, rimanendovi una sola stagione. In seguito, ritornò in Italia per militare nell'Inter. Nel 2001 venne ingaggiato dal Monaco ed esordì nel campionato francese. Concluse la sua carriera agonistica giocando prima nell'Admira Wacker e infine nell'LR Ahlen, congedandosi dal calcio giocato nel 2005. Nazionale Debuttò con la nazionale jugoslava l'8 agosto 1991, nella partita contro la Cecoslovacchia. In seguito, con la Jugoslavia (solo Serbia-Montenegro), partecipò al campionato del mondo 1998 in Francia e al campionato d'Europa 2000 in Belgio e Paesi Bassi, totalizzando 4 presenze in ciascun torneo. Dopo il ritiro Lavora come opinionista sportivo per alcune televisioni, anche del suo paese. Si occupa inoltre di scouting per giovani leve serbe, oltre a intraprendere la carriera di procuratore sportivo. Palmarès Club Competizioni nazionali Campionato jugoslavo: 2 - Stella Rossa: 1990-1991, 1991-1992 Coppa Italia: 2 - Sampdoria: 1993-1994 - Lazio: 1997-1998 Supercoppa italiana: 1 - Juventus: 1995 Campionato italiano: 1 - Juventus: 1996-1997 Competizioni internazionali Jugović (primo da destra) festeggia con i compagni di squadra della Juventus il trionfo nella finale di Champions League 1995-1996 Coppa dei Campioni/UEFA Champions League: 2 - Stella Rossa: 1990-1991 - Juventus: 1995-1996 Coppa Intercontinentale: 2 - Stella Rossa: 1991 - Juventus: 1996 Supercoppa UEFA: 1 - Juventus: 1996 Individuale Miglior giocatore della Coppa Intercontinentale: 1 - 1991 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Socrates 8705 Joined: 04-Apr-2006 135429 messaggi Inviato June 1, 2022 VLADIMIR JUGOVIC Lo slavo con gli occhi di ghiaccio e un mezzo sorriso che guarda truce negli occhi Van der Sar, portierone dell’Ajax prima di trafiggerlo su rigore, la tiepida notte dello stadio Olimpico sullo sfondo di una finale di Champions League: è questa l’immagine che i tifosi bianconeri conserveranno per sempre nella loro memoria. «Del tiro dal dischetto di Roma, se ci penso, sento ancora le stesse sensazioni di allora. Era l’ultimo, quello che valeva la coppa. Quel goal mi ha permesso di entrare nella storia di un club glorioso come la Juventus e di vincere la seconda Coppa Campioni. Cambierei qualcosa di quella notte? Mi gusterei maggiormente il successo. Subito dopo la finale di Roma andai a giocare con la mia Nazionale invece di festeggiare con i compagni».Vladimir Jugović, centrocampista di Trstenik, classe 1969, che Lippi ha fortissimamente voluto nell’estate del 1995 per rafforzare in quantità e qualità un centrocampo alla prova del fuoco della Champions League. Quando arriva a Torino, non è più un ragazzino e il calcio che conta lo mastica oramai da anni. Cresciuto nella Stella Rossa che vince la Coppa dei Campioni, mostra con la maglia della Sampdoria del suo maestro e scopritore Boškov, di saperci fare anche nel campionato più difficile del mondo.«Ho iniziato a giocare a dodici anni in una piccola squadra dove, però, sono rimasto solo sei mesi. Subito dopo, sono passato alla Stella Rossa con la quale ho fatto tutte le trafile, sino ad arrivare alla prima squadra. L’esperienza nel settore giovanile è stata molto importante, perché non ho mai giocato con i ragazzi della mia età, ma sempre con quelli più grandi, dai quali ho imparato molto. A sedici anni ho fatto l’esordio in prima squadra, anche se per un’amichevole. A diciotto anni ho fatto il servizio militare e, al mio ritorno a Belgrado, ho dovuto affrontare una situazione difficile e prendere una decisione che si è poi rivelata molto importante per la mia carriera. Infatti, l’allenatore della Stella Rossa non mi considerava per niente; così, dopo solo una partita, ho deciso di andare nel Rad, squadra molto meno ambiziosa, dove ho trovato un bravo allenatore e dove sono riuscito a esprimere al meglio le mie capacità, disputando un buon campionato. La stagione successiva sono tornato alla Stella Rossa ed ho vinto la Coppa Campioni, giocando da titolare. Ma la mia vera consacrazione coincide con la vittoria nella Coppa Intercontinentale, conquistata a Tokyo nel dicembre del 1991; in quell’occasione ho due dei tre goal con i quali abbiamo battuto i cileni del Colo Colo. A Tokyo, ho capito che avrei davvero potuto farcela nel difficile mondo del calcio».Arrivato a Torino, Vladimir ha subito le idee chiare: «Vorrei vincere il campionato e la Champions League e mi impegnerò al massimo per raggiungere questi traguardi. Il calcio dovrebbe essere solo un gioco, ma la sua legge impone di vincere».La Juventus che ha già Conte, Sousa e Deschamps adesso si ritrova pure questo giocatore tosto che sa contrastare mettendo unghie e denti, ma anche impostare e, per di più, tira in porta da qualunque posizione, centrando molto spesso la porta. La squadra che spazza via Steaua, Rangers e Borussia Dortmund, nella prima tornata della Champions, capisce di aver trovato un puntello adeguato ai nuovi bisogni. Anche in campionato Jugo ci mette poco a rendersi utile. 27 agosto del 1995, prima giornata al Delle Alpi con la Cremonese che tenta improbabili barricate e Juventus che stenta, finché arriva la cannonata di Jugović da fuori area che fa giustizia e apre la goleada.Per la coppa, invece, l’acuto avviene in semifinale: 3 aprile 1996, a Torino scende il Nantes, bisogna chiudere il conto nel match di andata per non rischiare una trasferta caldissima in Francia. Segna Vialli, raddoppia Jugović, perentorio, sempre dalla distanza È il prologo alla notte dello stadio Olimpico, 22 maggio 1996. La Champions alzata al cielo da Vialli è l’ultimo atto, il penultimo è il rigore decisivo trasformato da Vladimir.Jugo si conferma anche nella stagione successiva: prima la Coppa Intercontinentale a Tokyo, con prestazione sopra le righe, poi la Supercoppa a spese del Paris Saint-Germain e infine lo scudetto, al quale dedica trenta partite e ben sei reti. Storica la doppietta al Milan nella serata del 6 aprile 1997, da raccontare ai nipoti. A San Siro, Juventus travolge Milan 6-1, di Jugović il primo e il terzo sigillo. Il suo ultimo goal è ancora in notturna, il 15 maggio: il Piacenza è travolto 4-1 mentre il Parma pareggia col Milan ed esce di scena, consegnando in anticipo il tricolore ai bianconeri.L’avventura di Jugović si chiude qui. Due stagioni con molti successi e un mare di soddisfazioni, scudetto più tutte le coppe, Intercontinentale compresa. In totale, settantaquattro partite e dieci reti, due anni pienissimi. https://ilpalloneracconta.blogspot.com/2012/08/vladimir-jugovic.html#more Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti