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Stefano Pioli

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Lo Stefano Pioli calciatore: sul tetto del mondo con la Juventus | Goal.com  Italia
 
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Pioli, il sostituto di Scirea - Il Nobile Calcio
 
Cardboard Juventus Hurrah Juventus – Pegs Stefano | eBay
 
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Stefano Pioli | Forza Inter Forums

 

Juventus Football Club 1984-1985 - Wikipedia

 

Juventus Football Club 1986-1987 - Wikipedia

 

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mi stava sulle balls quando giocava nella violacea

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1982-1986.png.8f12cf2cf53cd31f920f6407b9826563.png  STEFANO PIOLI  1986-1990.png.f48183664f55e9dbcb77be2880994b7f.png

 

SportMob – Top facts about Stefano Pioli, The Normal One

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Stefano_Pioli

 

 

Nazione: Italia Italia
Luogo di nascita: Parma
Data di nascita: 20.10.1965

Ruolo: Difensore
Altezza: 183 cm
Peso: 76 kg

Nazionale Italiano Under-21
Soprannome: -

 

 

Alla Juventus dal 1984 al 1987

Esordio: 22.08.1984 - Coppa Italia - Juventus-Palermo 6-0

Ultima partita: 26.04.1987 - Serie A - Torino-Juventus 1-1

 

57 presenze - 1 rete

 

1 scudetto

1 coppa dei campioni

1 supercoppa Uefa

1 coppa intercontinentale

 

 

Stefano Pioli (Parma, 20 ottobre 1965) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo difensore, tecnico del Milan.

 

Da calciatore ha raggiunto i maggiori successi vestendo la maglia della Juventus, per la quale giocò dal 1984 al 1987 vincendo la Supercoppa UEFA 1984, la Serie A 1985-1986, la Coppa dei Campioni 1984-1985 e la Coppa Intercontinentale 1985; vinse anche la Serie C1 1983-1984 col Parma e la Serie B 1993-1994 con la Fiorentina.

 

Da allenatore ha vinto la Serie A 2021-2022 con il Milan; ha inoltre raggiunto le finali di Coppa Italia 2014-2015, Supercoppa italiana 2015 con la Lazio, e di Supercoppa italiana 2022 con il Milan, squadra quest'ultima con cui ha anche raggiunto le semifinali della UEFA Champions League 2022-2023.

 

Stefano Pioli
Stefano Pioli.jpg
Pioli nel 2015
     
Nazionalità Italia Italia
Altezza 183 cm
Peso 76 kg
Calcio Football pictogram.svg
Ruolo Allenatore (ex difensore)
Squadra   Milan
Termine carriera 1999 - giocatore
Carriera
Giovanili
1979-1982   Parma
Squadre di club
1982-1984   Parma 42 (1)
1984-1987   Juventus 57 (1)
1987-1989   Verona 42 (0)
1989-1995   Fiorentina 154 (1)
1995-1996   Padova 4 (0)
1996-1997   Pistoiese 14 (1)
1997-1998   Fiorenzuola 21 (0)
1998-1999   Colorno 20 (3)
Nazionale
1985-1987 Italia Italia U-21 5 (0)
Carriera da allenatore
1999-2001   Bologna Allievi Naz.
2001-2002   Bologna Primavera
2002-2003   Chievo Primavera
2003-2004   Salernitana  
2004-2006   Modena  
2006-2007   Parma  
2007-2008   Grosseto  
2008-2009   Piacenza  
2009-2010   Sassuolo  
2010-2011   Chievo  
2011   Palermo  
2011-2014   Bologna  
2014-2016   Lazio  
2016-2017   Inter  
2017-2019   Fiorentina  
2019-   Milan

 

Caratteristiche tecniche

Giocatore

Difensore che poteva ricoprire tutti i ruoli della retroguardia, rendeva al meglio nella posizione di stopper.

 

Giovane promessa, la sua carriera è stata tuttavia minata da numerosi e gravi infortuni — tra cui quattro fratture del metatarso (l'ultima delle quali richiese un trapianto osseo), una alla spalla, e altri ai legamenti del ginocchio — che ne hanno precluso l'affermazione ad alti livelli.

Allenatore

Generalmente utilizza il 4-2-3-1 oppure il 3-5-2, coi terzini che partecipano attivamente all'azione d'attacco. Alla Lazio ha spesso utilizzato il 4-3-3. Appassionato di pallacanestro e ciclismo, ha provato, nei limiti del possibile data la differenza tra i due sport, a importare nel calcio qualche accorgimento tipico della palla a spicchi.

Carriera

Giocatore

Club

Parma e Juventus
170px-Stefano_Pioli_-_Juventus_FC_1984-8
 
Un giovane Pioli in azione alla Juventus nella stagione 1984-1985

 

Inizia al Parma, squadra di cui si è dichiarato tifoso, in cui emerge appena diciottenne: in Emilia gioca 42 gare, segnando la prima delle sue 6 reti in carriera, in 2 stagioni di Serie C1 (1982-1984).

 

Nel 1984 passa alla Juventus, appena laureatasi campione d'Italia. Esordisce in bianconero il 22 agosto, nel 6-0 rifilato al Palermo in Coppa Italia; 4 settimane dopo, fa il suo esordio anche in campo europeo nella partita di Coppa Campioni che la Juventus vince per 4-0 contro l'Ilves. In Piemonte gioca complessivamente 57 partite (35 in Serie A, 13 nella coppa nazionale, 8 nella massima manifestazione continentale e una in Coppa Intercontinentale) e segna un gol, vincendo come rincalzo — appena ventenne — la Coppa dei Campioni 1984-1985, la Coppa Intercontinentale 1985 (dove, nella finale contro i sudamericani dell'Argentinos Juniors, a gara in corso si ritrova a sostituire efficacemente Scirea) e lo scudetto del 1985-1986.

 

Durante il triennio nel capoluogo sabaudo, non conferma appieno le premesse del suo arrivo: l'ultima presenza con la Vecchia Signora è datata 26 aprile 1987, quando scende in campo nel derby della Mole.

Verona e Fiorentina

Nel 1987 viene ceduto al Verona, dove colleziona 42 presenze in 2 campionati.

 

Dal 1989 al 1995 veste invece la maglia della Fiorentina, disputando la finale di Coppa UEFA 1989-90 e vincendo il campionato cadetto 1993-94.

 

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Pioli in azione alla Fiorentina nella stagione 1991-1992

 

Il 6 novembre 1994, durante la partita con il Bari (terminata 2-0 in favore dei viola), a seguito di uno scontro di gioco riporta un arresto cardio-respiratorio che lo costringe ad alcuni giorni di ricovero in ospedale.

Padova, Pistoiese, Fiorenzuola e Colorno

Nel 1995 passa al Padova, dove colleziona una presenza nell'anno in cui la squadra retrocede in Serie B. Nell'annata successiva tra i cadetti gioca 3 partite; a gennaio è ceduto alla Pistoiese e conclude la stagione con 14 presenze, segnando un gol in Serie C1. Nel 1997-1998 gioca ancora in Serie C1 al Fiorenzuola, collezionando 21 presenze. Ha chiuso la carriera a 34 anni nel Colorno giocando con il fratello Leonardo nel Campionato d'Eccellenza Emilia-Romagna 1998-1999 e vincendo la Coppa Italia d'Eccellenza Emilia-Romagna.

 

In carriera ha totalizzato 202 presenze in Serie A, con una rete in occasione della vittoria esterna della Fiorentina sulla Cremonese il 29 ottobre 1989, 34 presenze in Serie B.

Nazionale

È stato convocato per 9 volte dalla Nazionale Under-21, scendendo in campo in 5 occasioni dal 1985 al 1987.

Allenatore

Gli inizi, Salernitana e Modena

L'avvio è nelle giovanili: 3 stagioni al Bologna (1999-2002), con cui vince il Campionato Allievi Nazionali, e una stagione alla Primavera del Chievo.

A giugno 2003 debutta alla guida di una prima squadra, la Salernitana, in Serie B; inizialmente assunto per guidare i campani in Serie C1, in seguito al Caso Catania il club granata ottenne il ripescaggio in B. L'esordio sulla panchina granata è il 17 agosto 2003, in Salernitana-Napoli 0-0 di Coppa Italia. Guida i campani alla salvezza, e nella stagione successiva allena il Modena: nella prima stagione gli emiliani sfiorano i play-off, nel campionato successivo è esonerato e sostituito da Maurizio Viscidi che, dopo 3 sconfitte consecutive, è esonerato e risostituito da Pioli. Chiude il campionato al 5º posto e la squadra raggiunge i play-off (Christian Bucchi segna 29 reti in stagione regolare, una ai play-off), venendo eliminata in semifinale dal Mantova (0-0 in casa, 1-1 a Mantova che qualifica i virgiliani grazie alla miglior posizione in classifica).

Parma e Grosseto

Nel giugno 2006 diviene l'allenatore del Parma. Il 10 settembre esordisce da tecnico in A, nella gara che i ducali pareggiano (1-1) sul campo del Torino. 4 giorni più tardi, debutta anche nelle competizioni europee guidando la squadra alla vittoria contro il Rubin in Coppa UEFA. Mentre in campionato i ducali accusano una crisi (tanto che la prima vittoria giunge soltanto a metà ottobre) in Europa — dove hanno un sorteggio abbordabile — raggiungono i sedicesimi di finale. Pioli non arriva però a disputare la fase a eliminazione diretta, poiché la grave situazione in campionato ne provoca l'esonero a febbraio: al suo posto, viene ingaggiato Claudio Ranieri.

 

All'inizio della stagione seguente, passa al Grosseto neopromosso in B. Dopo un avvio negativo riesce a risalire la classifica, centrando la salvezza in anticipo e il tredicesimo posto finale.

Piacenza e Sassuolo

L'11 giugno 2008 diventa allenatore del Piacenza. Guida la squadra in Serie B, col quale disputa un buon campionato e raggiunge la salvezza. Il 5 giugno 2009 lascia Piacenza, non trovando accordo con la società circa i piani futuri della squadra.

 

Il 12 giugno 2009 diventa allenatore del Sassuolo; lo staff che arriva è composto dal viceallenatore Giacomo Murelli e dal collaboratore tecnico Davide Lucarelli. Nell'ottima stagione 2009-2010 guida la squadra allo storico 4º posto in Serie B e alla semifinale play-off persa col Torino.

Chievo e Palermo

Il 10 giugno 2010 rescinde il contratto al Sassuolo, e si accorda con il Chievo di Luca Campedelli per la stagione 2010-2011, sempre con Murelli e Lucarelli collaboratori. Dopo aver raggiunto la salvezza classificandosi all'undicesimo posto con 46 punti e con la quarta miglior difesa del campionato, il 26 maggio 2011 lascia l'incarico.

 

Il 2 giugno 2011 diventa allenatore del Palermo, sostituendo Delio Rossi; lo staff che arriva è composto, oltre che da Murelli e Lucarelli, dal preparatore atletico Matteo Osti e dal preparatore dei portieri Graziano Vinti. Il debutto al Palermo è il 28 luglio, nell'andata del 3º turno preliminare d'Europa League allo Stadio Renzo Barbera con gli svizzeri del Thun. Il Palermo però viene eliminato dopo l'1-1 nella gara di ritorno (aveva pareggiato in casa 2-2 all'andata) e così il 31 agosto viene esonerato, dopo solo due mesi alla guida dei rosanero e con il campionato che deve ancora cominciare.

Bologna

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Pioli nel 2012, durante l'esperienza al Bologna

 

Nell'ottobre 2011, con la Serie A ferma per la sosta internazionale, sostituisce Pierpaolo Bisoli al Bologna. Esordisce contro il Novara, portando i felsinei a ottenere la prima vittoria stagionale (0-2). Imbattuta nelle prime 8 uscite del 2012, la formazione emiliana chiude il torneo al nono posto con 51 punti di cui 50 ottenuti nelle 33 partite nella sua gestione.

 

Dopo aver raggiunto la salvezza anche nel 2012-13 classificandosi al 13º posto con 44 punti, viene esonerato nel gennaio 2014 dopo aver totalizzato 15 punti in 18 partite, con il Bologna, in quel momento, virtualmente salvo.

Lazio

Il 12 giugno 2014 diventa allenatore della Lazio. Nel corso della stagione, l'11 gennaio 2015 pareggia 2-2 il suo primo derby di Roma. Il successivo 20 maggio disputa la finale di Coppa Italia, persa ai supplementari con la Juventus (1-2). Il 31 dello stesso mese conclude la stagione conquistando il 3º posto in campionato dietro Roma e Juventus; tale risultato permette alla Lazio di tornare ai preliminari in Champions League dopo 8 anni dall'ultima partecipazione.

 

L'8 agosto 2015 perde la Supercoppa italiana contro i campioni d'Italia della Juventus (2-0). Il 26 agosto 2015 inoltre perde il ritorno di Champions League contro il Bayer Leverkusen per 3-0 portando la Lazio all'eliminazione in tale competizione dopo aver vinto la partita di andata per 1-0 con gol di Keita. Il 3 aprile 2016, in seguito alla sconfitta per 1-4 nel derby contro la Roma, viene esonerato.

Inter

Nel novembre 2016, durante la sosta dei campionati, è ufficializzato il suo ingaggio da parte dell'Inter, sostituendo l'esonerato Frank De Boer. Dopo un breve periodo di assestamento, i nerazzurri, che avevano sofferto un difficile inizio di stagione, si ricompattano vincendo 9 partite di fila tra campionato e coppe. Nonostante il buon rendimento, la squadra recupera poco terreno rispetto alle dirette concorrenti: a ciò concorrono, infatti, le battute d'arresto negli scontri diretti con Napoli, Juventus e Roma. Anche la rincorsa al quarto posto, parsa in un primo momento fattibile, è destinata a naufragare: dalla 29ª alla 35ª giornata la squadra totalizza soltanto 2 punti, incassando al contempo 5 sconfitte. Il 9 maggio 2017 la società decide per l'esonero, sostituendolo con Stefano Vecchi; in 23 partite di campionato, il tecnico ha ottenuto 39 punti sui 69 disponibili.

Fiorentina

Dopo aver rescisso il contratto con l'Inter, il 6 giugno 2017 firma per la Fiorentina andando a sostituire Paulo Sousa. Esordisce con i viola il 20 agosto proprio contro la sua ex squadra (l'Inter), perdendo per 3-0. Perde ancora la giornata dopo per 1-2 in casa contro la Sampdoria. Riesce a trovare la prima vittoria vincendo per 0-5 alla terza giornata contro il Verona. Chiude la sua prima stagione alla Fiorentina ottavo, totalizzando 57 punti in campionato. Il 9 aprile 2019, dopo la sconfitta in casa per 0-1 contro il Frosinone, rassegna le dimissioni, lasciando il club al decimo posto in campionato e in semifinale di Coppa Italia.

Milan

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Stefano Pioli (a destra) nel 2022

 

Il 9 ottobre 2019, pur tra lo scetticismo della piazza rossonera, viene nominato nuovo tecnico del Milan, in sostituzione dell'esonerato Marco Giampaolo. Debutta il 20 dello stesso mese, in casa contro il Lecce, pareggiando 2-2. Il 21 luglio 2020, in seguito ai buoni risultati ottenuti nella seconda parte di stagione, viene ufficializzato il prolungamento del suo contratto con il club fino al 30 giugno 2022. Chiude il primo campionato al Milan con il sesto posto finale, che vale la qualificazione al secondo turno preliminare di Europa League. In Coppa Italia, invece, i rossoneri vengono eliminati in semifinale dalla Juventus, con il risultato aggregato di 1-1 che premia i bianconeri per la regola dei gol in trasferta.

 

Comincia la stagione successiva battendo lo Shamrock Rovers e il Bodø/Glimt nelle qualificazioni e il Rio Ave negli spareggi di Europa League, accedendo alla fase a gironi della competizione. In campionato i rossoneri partono con quattro vittorie consecutive (tra cui il derby vinto per 2-1), evento che non si verificava dalla stagione 1995-96 sotto la guida di Fabio Capello. Il 1º novembre 2020, grazie alla vittoria esterna sull'Udinese per 1-2, diventa il primo allenatore della storia del club meneghino capace di guidare la squadra in 13 partite consecutive con almeno due gol segnati. Il 6 novembre 2020, uscendo sconfitto contro il Lilla per 0-3 nella terza giornata della fase a gironi dell'Europa League, il Milan perde l'imbattibilità che durava dall'8 marzo 2020. Al termine del girone d'andata, la squadra rossonera si laurea campione d'inverno. Il 23 maggio, grazie alla vittoria per 2-0 contro l'Atalanta, gara valida per l'ultima giornata di campionato, conquista la qualificazione alla Champions League, chiudendo il campionato al secondo posto, con 79 punti totali e il record di vittorie (16) in trasferta. In Europa League invece viene eliminato agli ottavi di finale dal Manchester Utd, mentre la Coppa Italia si conclude ai quarti di finale, contro l'Inter, in seguito alla sconfitta per 2-1.

 

Inizia la stagione 2021-2022 con tre vittorie e un pareggio nelle prime quattro giornate. Il ritorno in Champions League dopo sette stagioni di assenza si dimostra complicato per i rossoneri, che ottengono solo quattro punti in sei partite, con quattro sconfitte, una vittoria (la partita di ritorno contro l'Atlético Madrid il 24 novembre) e un pareggio. La sconfitta contro il Liverpool (1-2), in particolare, determina l'ultimo posto nel girone e la conseguente eliminazione dalle coppe europee. Il 20 novembre, nel frattempo, il Milan subisce la prima sconfitta in campionato contro la Fiorentina, dopo 17 giornate di imbattibilità. La squadra rossonera chiude il girone d'andata al 2º posto. Il 5 febbraio vince per 2-1 il derby contro l'Inter, accorciando a una lunghezza dai nerazzurri, per poi prendersi la vetta il 13 febbraio successivo dopo la vittoria con la Sampdoria. Nelle ultime sei giornate, i rossoneri ottengono altrettanti successi, laureandosi campione d'Italia; per Pioli si tratta del primo trofeo in carriera da allenatore. In Coppa Italia il Milan è invece eliminato dall'Inter in semifinale. Per via dei successi ottenuti durante l'annata, nel febbraio del 2023 Pioli è stato premiato con la Panchina d'oro dal Settore Tecnico della FIGC.

 

All'inizio della stagione seguente rinnova il proprio contratto coi rossoneri fino al 2025. In campionato, dopo essere usciti dalla lotta per lo scudetto già nei primi mesi del 2023, i meneghini centrano il quarto posto finale, anche grazie alla penalizzazione inflitta alla Juventus dalla giustizia sportiva. In Coppa Italia la squadra è eliminata agli ottavi dal Torino mentre in Supercoppa italiana è battuta dall'Inter. Più soddisfacente è il percorso in Europa: dopo aver riportato il Milan alla fase a eliminazione diretta di Champions League a nove anni di distanza dalla volta precedente, Pioli conduce i rossoneri fino alle semifinali, dove, con un risultato aggregato di 3-0, vengono eliminati dai concittadini dell'Inter.

 

Palmarès

Giocatore

Competizioni regionali

Competizioni nazionali

Competizioni internazionali

Allenatore

Club

Competizioni nazionali

Individuale

 

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Pioli come Cabrini? – si domanda Massimo Burzio su “Hurrà Juventus” dell’ottobre 1984 – Ancora una volta la Juventus si dimostrerà capace di lanciare e «consacrare» un giovane campione di appena diciannove anni? Accade (sembra passato, ormai, tanto tempo) nel 1976 con quel ragazzo dal sorriso luminoso e dalla classe cristallina che oggi, dopo aver vinto un Mundial, è una colonna bianconera e un punto fermo per la nuova nazionale di Enzo Bearzot.
Allora Cabrini si presentò alla Juve e fu gradualmente inserito da Trapattoni in una squadra che vinse campionato e Coppa Uefa, oggi la stessa cosa potrebbe succedere a Stefano Pioli.
Pioli, che è nato a Parma il 20 ottobre del 1965, anche qui, dunque, diciannovenne, a differenza del popolare «Tonio», non ha però fatto esperienza in squadre di serie B. Il parmense arriva direttamente da due stagioni (44 presenze totale e una rete contro la Sanremese) nella compagine della sua città in serie C1. Non ci dovrebbero, però, essere problemi di ambientamento se è vero come è vero che Trapattoni ha subito deciso, complice anche l’infortunio di Brio, di far esordire il buon Stefano.
E il tecnico (confortato da quanto il campo gli ha fatto vedere) dice: «È un tipo sveglio, dal gran fisico. Ha confermato una certa sicurezza e offre già un buon affidamento».
Se Trapattoni promuove Pioli chissà cosa ne pensa Brio. Il titolare non ha dubbi: «È bravo, bravissimo – afferma – È modesto fuori e grintoso in campo. Farà una carrierona».
Tutto bene, quindi, per Stefano che commenta: «Il balzo dalla terza serie alla Juve è... grandissimo. Ancora mi sembra impossibile essere qui, in compagnia di così tanti campioni».
Pioli si è subito inserito nell’ambiente a dimostrazione che le squadre come la Juve sono grandi in campo e fuori... «È stato subito tutto semplicissimo – racconta Stefano – Dal Mister ai massaggiatori non c’è stato uno che non mi abbia fatto sentire come se fossi a casa... Non pensavo che qui ci fosse un ambiente tanto familiare, tanto modesto. E dire che hanno vinto tutto quello che c’era di vincere...»
Pioli è quindi partito, nel «Gran Premio della Juve», in «Pole position». Fortuna, coincidenza o… «È merito dei compagni! – dice Stefano – Le cose sono state più facili del previsto. Non nascondo che alla vigilia del ritiro avevo una grande emozione, ma mi hanno immediatamente fatto capire che ero uno del gruppo. Ero uno come loro anche se so cosa mi aspetta».
E cioè? «Voglio dire che si fa esperienza anche soltanto negli allenamenti. La mia prima stagione juventina sarà... un anno di studio. Si imparano tante cose nelle partitelle, il signor Trapattoni mi spiega cose incredibili. È davvero tutto magnifico».
Il ragazzo «c’è». Lo si vede, lo si capisce sia in partita, sia quando è lontano dal campo. E che Pioli possa, come dicevamo all’inizio, diventare qualcuno, risulta chiaro anche da un piccolo ma significativo aneddoto. Il giorno del raduno Stefano si presentò al Comunale con i genitori. Subito qualcuno ironizzò sul «difensore con la mamma», sullo «stopper che non si separa mai dal babbo»: «Già – dice – mi hanno dipinto come un «mammone» e non è vero. Certo, questo è il primo anno in cui sono lontano da Parma e i miei mi mancano. Ma allo Stadio, quel giorno, ci arrivai accompagnato perché non mi è ancora arrivata la patente e non posso, con il documento sostitutivo che mi hanno dato, guidare fuori dalla mia provincia. Così, piuttosto che prendere il treno, mi son fatto portare dai miei genitori».
Pioli, insomma, prende le distanze da quella che potrebbe essere un’immagine «a tutto tondo». Non si sente, a buon diritto, un «bambino». È un giovane pieno di grinta legato alle tradizioni, ma ricco di volontà e tenacia.
In questo, come in tante altre doti tecniche, ci ricorda Cabrini, il primo Cabrini. Anche Antonio arrivava dalla provincia, anche lui era (ed è, ovviamente) una persona «unica» in quanto a cultura, educazione e voglia di sfondare... E se andiamo a esaminare la carriera di Cabrini, certi exploit in bianconero e in azzurro...
Già, l’azzurro. Pioli sogna la nazionale? «Come tutti! Sono stato inserito nella juniores e col tempo mi piacerebbe riuscire a entrare nella under 21... Poi non chiedo altro... L’importante è far bene nella Juventus e basta».
Ma chi è Stefano Pioli lontano dai campi di gioco? Ecco il ritratto, forzatamente breve, che ci dà il diretto interessato: «Studio ragioneria – racconta – dovrei fare il quarto e quinto anno assieme ma credo che procederò per gradi e frequenterò, con calma, soltanto la «quarta». Meglio non fare il passo più lungo della gamba. Quindi dovrò studiare moltissimo e avrò poco tempo per i miei hobby che sono la televisione, qualche libro e la musica italiana tipo Claudio Baglioni, Bennato, Battisti; i cantautori migliori, insomma. Sono fidanzato con una ragazza di Parma di nome Barbara, ho due fratelli, Danilo di 15 anni e Leonardo di 20. Mio papà è impiegato postale e mia mamma è casalinga... Altro non so cosa dire».
Il «ritrattino», l’identikit ci pare completo, ma poi Stefano aggiunge: «Ah, se possibile, scrivi che... mi sento un ragazzo come tutti gli altri, forse più fortunato perché faccio un mestiere che tutti vorrebbero fare e che mi piace moltissimo. Ma in pratica mi sento uguale ai miei coetanei».
Preciso, intelligente, educato, umile «bravo» sul campo e fuori. Pioli come Cabrini o... prestissimo Pioli come Pioli?
In questa Juve che della gioventù non ha soltanto il nome, c’è da scommettere che Stefano Pioli potrà fare grandi cose. La Juve non si ferma... non resta in contemplazione dei trionfi di oggi o di ieri: guarda avanti, prepara il futuro. Accadde con Cabrini (e con altri...), accade con Pioli.
È la storia, una delle più belle anche se con la «s» minuscola, continua...

Stefano rimarrà sotto la Mole per tre stagioni, al termine delle quali totalizzerà solamente 57 presenze fra campionato, Coppa Italia e Coppe Europee; troppo poco, se confrontato a quello che si riprometteva di fare e conoscendo le sue indubbie doti tecniche e atletiche.
Nell’estate del 1987, nell’ambito della collaborazione tra Juventus e Verona, è ceduto ai gialloblu; quindi un lungo girovagare, per vestire le maglie di Fiorentina, Padova, Pistoiese e Fiorenzuola, prima di intraprendere, con alterne fortune, la carriera di allenatore.

 

http://ilpalloneracconta.blogspot.com/2007/10/stefano-pioli.html

 

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