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DRAGO DI CHEB

Unicredit-sensi

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Joined: 17-May-2006
82 messaggi
calcisticamente probabilmente vedremo la famosa riva del fiume

piena di cadaveri....

E' questo che mi interessa.

Del resto mi importa poco, penso piuttosto che se un sistema CROLLA, avviene solo perch? viene gestito in modo scellerato.

E quindi il suo crollo, per quanto doloroso, rappresenta un bene per tutti.

Dalle macerie pu? nascere solo un sistema migliore.

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Joined: 30-Sep-2006
585 messaggi
caltagirone si prender? i terreni

la rometta rester? a galla con l'aiuto di moratti, ed intanto de rossi sostituir? vieira all'inter; scommettiamo?

un ciao a tutti i brazzi

Pier

http://digilander.libero.it/piecoli le foto del mio piccolo Alessandro che ama Pavel Nedved

E Moratti per pagare De Rossi che fa?

Passa dalle plusvalenze di cartone ai buoni benzina?

Vedremo, vedremo...non ? tutto cos? semplice.

Compreso l'intervento di Caltagirone.

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Joined: 14-Dec-2005
37577 messaggi
E' questo che mi interessa.

Del resto mi importa poco, penso piuttosto che se un sistema CROLLA, avviene solo perch? viene gestito in modo scellerato.

E quindi il suo crollo, per quanto doloroso, rappresenta un bene per tutti.

Dalle macerie pu? nascere solo un sistema migliore.

permettimi di dubitarne.

A piangere saranno i poveracci.

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Joined: 20-Jul-2006
102 messaggi

Unicredit ? nell'occhio del ciclone. Impossibile credere seriamente che il termine stabilito nel piano di rientro possa essere spostato. Quindi o i Sensi trovano i soldi o partono i decreti ingiuntivi. A meno che qualcuno non compri il credito ma di questi tempi la vedo molto dura. Peraltro la Lazio ? stata salvata da Berlusconi. Penso che le cose siano cambiate e che Tremonti non muover? un dito per roma.

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Joined: 26-Jul-2006
952 messaggi
Mi sa che ci siamo fraintesi.....

calcisticamente probabilmente vedremo la famosa riva del fiume

piena di cadaveri....

In generale, da cittadini, c'? poco da godere per?.

purtroppo e' vero

solo che a volte si perde

la realta' delle cose

essendo noi utenti di un forum di calcio

e' veramente triste che nessuno paghi

per le nefandezze che fa

qui non e' calciopoli ma italiopoli

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Joined: 16-Aug-2007
300 messaggi
Unicredit ? nell'occhio del ciclone. Impossibile credere seriamente che il termine stabilito nel piano di rientro possa essere spostato. Quindi o i Sensi trovano i soldi o partono i decreti ingiuntivi. A meno che qualcuno non compri il credito ma di questi tempi la vedo molto dura. Peraltro la Lazio ? stata salvata da Berlusconi. Penso che le cose siano cambiate e che Tremonti non muover? un dito per roma.

non i decreti ingiuntivi; l'accordo prevede che se entro dicembre la sensi non gli porta 130 milioni sara' unicredit a decidere cosa vendere, a quanto e a chi per recuperarli.

io dico che la sensi glieli porta.

non scordiamoci che la roma ha pagato capello in nero, estero su estero, per 16 milioni.

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Joined: 26-Jul-2006
952 messaggi
E' questo che mi interessa.

Del resto mi importa poco, penso piuttosto che se un sistema CROLLA, avviene solo perch? viene gestito in modo scellerato.

E quindi il suo crollo, per quanto doloroso, rappresenta un bene per tutti.

Dalle macerie pu? nascere solo un sistema migliore.

bisogna vedere se le persone che contribuiranno alla rinascita

non siano le stesse che hanno provocato il crollo.

essendo in itaglia ho grandi certezze che siano propio gli stessi

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Joined: 16-Aug-2007
300 messaggi
Quando dici cosa vendere, immagino ti riferisca ai giocatori. Ma non ? cos? semplice. Guarda per esempio il caso di Tiago. In ogni modo se fossero tutti 130 milioni da recuperare non bastano totti, Acquilani e De rossi.

Dove si possono leggere i termini dell'accordo?

attenti che unicredit ha diritto di vendere la/e societa' del gruppo sensi per recuperare i crediti.

non aquilani ma la roma.

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Joined: 30-Sep-2006
585 messaggi
non aquilani ma la roma.

Si giusto Enzo,

ma la roma chi se la compra....

non vedo Kamikaze in giro.....

PS

stiamo assistendo allo sconcio di un presidente del consiglio che implora "chi ha liquidit? compri azioni"....

ma non credo che si riferisca alle azioni della roma....

Nessuno vuole impegnarsi in aziende anche sane....

figuriamoci in un pozzo senza fondo.

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Joined: 16-Aug-2007
300 messaggi
Si giusto Enzo,

ma la roma chi se la compra....

non vedo Kamikaze in giro.....

PS

stiamo assistendo allo sconcio di un presidente del consiglio che implora "chi ha liquidit? compri azioni"....

ma non credo che si riferisca alle azioni della roma....

Nessuno vuole impegnarsi in aziende anche sane....

figuriamoci in un pozzo senza fondo.

ciao Giuseppe, sono pienamente d'accordo con te che nessuno vorrebbe la roma.

aggiungo di mio che la rosella non ha nessuna intenzione di darla via (insieme col suo stipendio di un milione); troveranno una soluzione? a naso dico di si'.

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Joined: 30-Sep-2006
585 messaggi
in teoria il mondo ? sempre girato cosi

per? ora la situazione sta precipitando momento per momento

e qualcuno potrebbe lanciare il grido fatidico

si salvi chi pu?

ed allora ognuno bader? a se stesso e non al sistema

Mi pare che gi? sia stato lanciato questo grido....

Per questo nutro perplessit? sulla Sensi....a meno che non abbia risorse

che noi non conosciamo....

Come del resto il pagamento estero su estero fatto a Capello....

e nell'ipotesi che queste risorse ci siano...

siamo sicuri che la Sensi le voglia usare?

Ha gi? dato tanto alla Roma......

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Joined: 15-Apr-2007
711 messaggi
PSS

L'altro grande debitore (Moratti) vedremo fino a quando

riuscir? a convincere Interbanca e i suoi proprietari di GE

che pure loro tanto bene non se la passano.....

so' che in questo topic si parla soprattutto di roma ed unicredit. ma in questo contesto mi piace non dimenticare l'inter ed i suoi debiti..l'ho trovata solo in inglese, ma d? l'idea che GE sta continuando a tagliare rami secchi a piu' non posso. speriamo che il prossimo sia l'inter!

GE Capital scales back lendingBy Julie MacIntosh and Francesco Guerrera in New York

Published: October 10 2008 00:41 | Last updated: October 10 2008 00:41

General Electric?s finance arm has significantly reduced its lending activities to middle- market private equity firms over the past few weeks as the credit crisis takes a toll on its ability to finance leveraged buyouts.

GE Capital?s decision to sharply scale back its financing business could have a chilling effect on takeover activity in the middle-market sector, which includes deals between roughly $100m and $1bn. Chicago-based GE Antares Capital, the GE unit that specialises in leveraged loans, is the sector?s dominant lender.

EDITOR?S CHOICE

GE slips 8.9% on public offering price - Oct-02Buffett signs up to $15bn GE plan - Oct-02Berkshire deal shows pressure on GE - Oct-02Lex: GE?s fear of falling - Oct-02EDF looks to trump Buffett on Constellation - Oct-02GE issues second profit warning for year - Sep-25GE Capital, which derives a competitive advantage from GE?s triple A rating, said it was open for business but had reduced its activity in recent weeks because of extreme volatility and difficult conditions in credit markets.

?We continue to invest in the middle market, having arranged and led five deals in the last 30 days, including two this week, but remain very selective given the current economic environment,? it said.

Last month GE announced plans to conserve cash, cut debt and reduce reliance on GE Capital, which accounts for about half of the group?s profits. The announcement came after a slide in profits at the financial services unit prompted GE to issue its second profit warning this year.

The US conglomerate reports third quarter results on Friday.

Private equity sources said that they had noticed a dramatic reduction in GE?s willingness to lend and syndicate loans for middle-market deals, and said it had walked away from several deals in recent weeks.

Unlike the market for mega-deals, which has been frozen for months, mid-sized takeovers had been better insulated from the credit crunch as lenders remained willing to back deals requiring smaller, more easily digestible chunks of financing.

But with the latest market turmoil and GE?s recent move, middle-market lending has all but ground to a halt, according to private equity executives.

People close to GE Capital said the unit?s main shift concerned its ability to fully underwrite loans even if it could not find investors willing to buy into the deal. Until recently, GE Capital had told private equity clients it would step in if investors were not forthcoming.

But over the past few weeks GE Capital executives have told private equity clients they could only make their ?best efforts? to find other investors to participate in deals. This means the lead financier of the transaction reserves the right to pull out if it cannot find co-investors.

Copyright The Financial Times Limited 2008

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Joined: 21-Nov-2005
244 messaggi

(ANSA)-ROMA, 10 OTT- La crisi finanziaria mondiale e la prospettiva di recessione colpiscono anche il pallone, ma non piu' di tanto: lo sostiene Adriano Galliani.Infatti, secondo l'a.d. del Milan,'il mondo del calcio italiano non e' molto indebitato verso il sistema bancario; perde soldi, ma queste perdite sono sempre state coperte dagli azionisti. L'indebitamento verso le banche non e' eccessivo: non credo in grandi problemi dovuti a questo. :haha: :haha: :haha: Forse -prosegue Galliani- il problema piu' grave verra' dagli sponsor'.

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Joined: 09-Oct-2007
66 messaggi
123xqxg.gif

:

gran foto.

questo signore si che aveva dignit?.

io aspetto il fallimento di roma e unicredit.

ho un conto aperto con entrambi.

specie con la roma che mi ha truffato un po di soldi (ma scemo io, faccio autocritica)

ma sto sulla riva del fiume ..........................

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Joined: 20-Jul-2006
102 messaggi

Ai microfoni di Radio Power Station, nella trasmissione “La Roma siamo Noi”, ? intervenuto l’autore dell’articolo di Repubblica, Claudio Tito, che ha destato scalpore e anche la smentita ufficiale da parte della societ? giallorossa.

Claudio Tito, la societ? ha smentito il tuo articolo…

Leggendo la nota della societ?, mi sembra una mezza smentita, anzi, direi un millesimo di smentita. La Roma ha dichiarato ufficialmente che rispetter? il piano di rientro, come concordato con UniCredit la scorsa settimana e come sapete il piano di rientro stabilisce che entro il 31 dicembre Italpetroli versi 130 milioni nelle casse di UniCredit. Il problema ? che UniCredit in questa fase ? entrata nella tempesta internazionale ed ha bisogno di liquidit? e, se possiamo dire cos?, ha richiamato Italpetroli a rispettare le date concordate. C’? stata anche una richiesta fatta verbalmente a Luglio dall’amministratore delegato, per poi rinviare di tre mesi il pagamento.

Questo pomeriggio la nostra redazione ha parlato con dei dirigenti della Tamoil che non hanno ne confermato ne smentito l’interesse della societ? nei confronti della Roma

E’ evidente che questa fase non ? ancora matura. Ingresso e vendita che sia, ? una fase acerba al momento. Tutti aspettano di capire se la Famiglia Sensi abbia i soldi per rispettare gli accordi con Unicredit.

I 130 milioni ci sono?

Al momento la Roma non ce li ha sotto il profilo della liquidit? e, anche per quanto riguarda i beni di propriet? del gruppo, questa cifra non ? disponibile. A parte la Roma che ? un asset che produce utili, gli altri due asset sono aziendali ed immobiliari. Immobiliari sono i terreni di Torrevecchia, che non sono utilizzabili in quanto non ci sono i certificati di edificabilit?. La banca Finnat ha gi? limato il prezzo di quei terreni che da 100 sono scesi a 90. E’ prevedibile che gli interessati come Caltagirone possano offrire anzich? 90, 80 milioni, ad esempio. Facendo un conto complessivo, la Famiglia Sensi dovrebbe vendere i depositi petroliferi di Civitavecchia, che costano circa 40 milioni. Se riescono a fare tutte queste operazioni entro dicembre, allora si. Poi avranno un altro anno per ricoprire il debito nei confronti di UniCredit di 235 milioni perch?, ricordiamo, il debito verso il l’istituto di credito ? di 365 milioni.

Sulla smentita di UniCredit?

Ha fatto girare un comunicato informale, che ? uscito alle ore 20.00 sulle agenzie di stampa, circa 15 ore dopo il mio pezzo. Loro hanno detto che hanno fiducia nella Famiglia Sensi. La nota della Italpetroli non dice niente sul piano di rientro. Il punto fondamentale ? che entro il 31 dicembre 2008 devono essere versate nelle casse di UniCredit 130 milioni. La Roma non dispone di queste cifre. In questi giorno ha provato a chiedere una proroga che, tuttavia, non gli ? stata concessa. Unicredit non ha alcune intenzione di entrare nel mondo del calcio, non considera un asset del proprio gruppo ne il petrolio ne lo sport. Nello statuto di UniCredit c’? un riferimento di un divieto di intervenire in squadre di calcio o attivit? sportive.

E’ un caso che escano fuori queste situazioni quando al Roma ha un periodo di difficolt??

Sono iscritto all’ordine dei giornalisti dal 91, non mi occupo di calcio, mi occupo di politica interna ed economia. Sono abbastanza libero su questo punto. E se posso confessarvi una cosa, queste notizie le ho avute sabato sera facendo delle ricerche per scrivere un articolo del rapporto tra governo ed UniCredit. Domenica dopo aver visto la partita, perch? anche io sono romanista, ho fatto una serie di verifiche ? luned? ho scritto il pezzo

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Joined: 18-Aug-2008
115 messaggi

- PER I NOSTRI BIG BANCARI 150 MILIARDI DI BOND IN SCADENZA: ECCO IL VERO INCUBO

Antonella Olivieri per il Sole 24 Ore

Solo a considerare otto delle maggiori banche quotate a Piazza Affari - UniCredit, Intesa- Sanpaolo, Mps, Ubi, Bpm, Banco Popolare, Italease e Mediobanca - si arriva a sfiorare la cifra di 150 miliardi di euro di bond in scadenza da qui a fine 2009, di cui 25 miliardi nell'ultimo scorcio del 2008. Non c'? solo il problema deiratios di vigilanza da sistemare, ma da affrontare c'? anche la questione di come rifinanziare la montagna di obbligazioni che arriver? a maturazione nei prossimi mesi.

Un problema che, sommandosi a quello gi? conclamato del mercato interbancario, non potr? che essere affrontato a livello di sistema, perch? in caso contrario le conseguenze potrebbero essere pesanti per l'intera economia. Non a caso l'argomento sarebbe stato oggetto di attenzione anche all'incontro che si ? tenuto in settimana tra Tesoro, Banca d'Italia, Abi, Confindustria, presente Mediobanca.

Secondo i dati raccolti dall'ufficio studi di Piazzetta Cuccia tra 600 istituti di credito italiani (sono disponibili per ora quelli aggiornati al 2006), se, per assurdo, dovessero inaridirsi del tutto entrambi i canali di finanziamento dell'interbancario e dei bond, per le banche, che dovrebbero appoggiarsi ai soli depositi, verrebbero meno 560 miliardi di provvista. Con la conseguenza che, in assenza di altri provvedimenti, le banche si vedrebbero costrette a ridimensionare di oltre il 40% i prestiti alla clientela.

Un'ipotesi dell'irrealt?, che rende per? l'idea di come sia essenziale assicurare l'efficiente funzionamento del mercato dei capitali, ripristinando quelle condizioni di normale operativit? che al momento non ci sono.

Il mercato interbancario, di fatto, ? attivo solo sulle scadenze pi? brevi, che arrivano fino alla settimana, grazie solo alla disponibilit? della Bce a concedere finanziamenti illimitati alle banche, sempre a fronte per? di adeguate garanzie. Sulla scadenza a tre mesi dell'Euribor - che ? alla base di parecchie indicizzazioni tra le quali quella dei mutui a tasso variabile - la situazione invece non ? cambiata granch?: resta la diffidenza tra gli stessi istituti che paralizza i prestiti interbancari e preme sul costo del denaro all'ingrosso.

Tant'? che gioved? l'Euribor a tre mesi era rimasto incollato ai livelli del giorno prima, senza minimamente adeguarsi al calo di mezzo punto dei tassi ufficiali deciso mercoled? dalle banche centrali. E anche ieri l'allentamento si ? limitato a una manciata di punti base.

Sul mercato c'? chi cita l'esempio della Gran Bretagna che ha garantito per le maggiori otto banche del Paese come modello da adottare a livello europeo.

Perch? cos?, in presenza di interventi non concertati n? omogei - spiega Giuseppe Attan?, presidente dell'associazione dei tesorieri - il mercato ? troppo segmentato e non ? possibile lavorare. Certo, il rischio ? che l'intervento statale finisca per premiare le dimensioni degli istituti, tralasciando i criteri di solidit? ed efficienza. Ma l'importante, in una situazione completamente anomala, ? salvaguardare la tenuta del sistema.

Quanto alle obbligazioni, ? ormai da settimane che gli scambi si sono rarefatti anche sui bond delle banche ritenute pi? affidabili e chi ha ritenuto di ricorrere al mercato, come si ? visto nel caso del convertibile annunciato dall'UniCredit, ha dovuto offrire condizioni molto allettanti per i sottoscrittori (con uno spread di 450 punti base sull'Euribor, la cedola sul prestito perpetuo di Piazza Cordusio sfiora il 10%) e molto onerose per l'emittente.

Gli spread sui credit default swap (le "polizze" contro il rischio di fallimento) sono balzati a irrealistici livelli d'allarme sui titoli finanziari di tutta Europa, raggiungendo sugli indici che ricomprendono 25 primarie istituzioni europee (tra le quali anche UniCredit, Intesa e Mps) punte di 150 bp a settembre.

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Joined: 18-May-2006
92790 messaggi
Si, lo so...

Era il desiderio di vedere qualche giornalaio-romanaro senza lavoro che mi ha spinto all'imprecazione...

Loro piegano la verit? a loro vantaggio .asd

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Joined: 30-Sep-2006
585 messaggi
a noi?!?

:nono: :nono: :nono:

troppo rischioso... poi Tremonti s'incazza davvero sefz

La mia era un ipotesi scolastica....anche se in Itaglia nulla ? da escludere.......sopratutto le ipotesi pi? folli....

PS

Non ? che si incazza solo Tremonti.....io mi auguro che si incazzino tutti gli italiani.........

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