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CRAZEOLOGY

Irregular Season 08/09... Sempre Da Annullare...

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i presidenti di serie B hanno approvato una proposta per "dilazionare in 24-36mesi il 33% della retribuzione eccedente i 100.000 euro annui"; sarebbero interessati un terzo dei 622 giocatori della serie cadetta.

non solo irregular season ma anche con parecchie societa' alla canna del gas.

voglio vedere se matarrese ripete che "nel nuovo calcio pulito le nostre societa' hanno i conti in ordine"

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QUANTE SPINE ROSELLA - Debiti per 365 milioni - La Roma in tilt - Il gelo con Totti - L?ingresso di Unicredit nel cda - La difficile partita dell?erede di Franco Sensi (A salvarla sar? il modulo Alitalia o l?azionariato popolare?)?

Denise Pardo per L'espresso, in edicola domani

A salvarla sar? il modulo Alitalia o l'azionariato popolare? Intanto, sar? pure "maggica" (nonostante i tempi cupi). E caput mundi. E come si sa, non si discute (e non ? vero) ma si ama. Per?, la banca avanza. E avanza di brutto. L'11 novembre, giorno dell'assemblea della A. S. Roma, verr? nominato consigliere d'amministrazione Roberto Cappelli, stimato professionista ma soprattutto legale che rappresenta l'Unicredit, l'istituto che con la fusione con la Capitalia di Cesare Geronzi ha ereditato il mega debito di Italpetroli (di cui la squadra ? asset principale): 365 milioni di euro in tutto, la prima tranche da versare entro il 31 dicembre.

La bestia pi? nera fra le tante bestie nere di questa prima e disastrosa fase del campionato piombate sulle spalle di Rosella Sensi, prima presidente e amministratore delegato di una Roma in preda a una crisi da paura.

La Roma e anche lei.

A quasi tre mesi dalla scomparsa del padre Franco, amatissimo dal popolo giallorosso per cui si era svenato investendo nella squadra 250 milioni di euro, Rosella Sensi, nella nuova stagione della sua presidenza, prima quota rosa del calcio italiano, ? sotto tiro. A 360 gradi. Guardata a vista da quattro milioni di occhi di tifosi furibondi (che sono circa due milioni). Una sconfitta dopo l'altra in campo. I romanisti alla porte di Trigoria tenuti a malapena a bada. La pelata dell'allenatore Luciano Spalletti in bilico, in pericolo perfino i suoi figli che, ha raccontato, non vogliono uscire di casa. Le liti nello spogliatoio tra mister e giocatori.

Denise Pardo per L'espresso, in edicola domani

A salvarla sar? il modulo Alitalia o l'azionariato popolare? Intanto, sar? pure "maggica" (nonostante i tempi cupi). E caput mundi. E come si sa, non si discute (e non ? vero) ma si ama. Per?, la banca avanza. E avanza di brutto. L'11 novembre, giorno dell'assemblea della A. S. Roma, verr? nominato consigliere d'amministrazione Roberto Cappelli, stimato professionista ma soprattutto legale che rappresenta l'Unicredit, l'istituto che con la fusione con la Capitalia di Cesare Geronzi ha ereditato il mega debito di Italpetroli (di cui la squadra ? asset principale): 365 milioni di euro in tutto, la prima tranche da versare entro il 31 dicembre.

La bestia pi? nera fra le tante bestie nere di questa prima e disastrosa fase del campionato piombate sulle spalle di Rosella Sensi, prima presidente e amministratore delegato di una Roma in preda a una crisi da paura.

La Roma e anche lei.

A quasi tre mesi dalla scomparsa del padre Franco, amatissimo dal popolo giallorosso per cui si era svenato investendo nella squadra 250 milioni di euro, Rosella Sensi, nella nuova stagione della sua presidenza, prima quota rosa del calcio italiano, ? sotto tiro. A 360 gradi. Guardata a vista da quattro milioni di occhi di tifosi furibondi (che sono circa due milioni). Una sconfitta dopo l'altra in campo. I romanisti alla porte di Trigoria tenuti a malapena a bada. La pelata dell'allenatore Luciano Spalletti in bilico, in pericolo perfino i suoi figli che, ha raccontato, non vogliono uscire di casa. Le liti nello spogliatoio tra mister e giocatori.

Le ? stato rimproverato tutto. Il carattere difficile e schivo: non si fida di nessuno e vede nemici dappertutto. Il decisionismo anche sui calciatori (Bruno Conti, responsabile tecnico Daniele Prad?, direttore sportivo, vengono solo consultati, Spalletti poco). Il fatto che mandi il marito a trattare con i giocatori (ha negoziato lui il passaggio di Cristian Chivu all'Inter). Le apparizioni troppo rare a Trigoria, la cittadella della Roma. Le sparizioni dopo le sconfitte, accampando improvvisi e provvidenziali malanni. Le assenze anche dopo le vittorie.

Poi, l'aver stretto buoni rapporti con Luciano e Alessandro Moggi, quando erano in auge, e con Adriano Galliani (al contrario del padre, grande antagonista del cartello delle squadre del Nord), tanto da diventare vice presidente della Lega Calcio. Ma anche il rapporto privilegiato con Marione, conduttore del seguitissimo programma "Te la do io Tokyo", su Radio Centro Suono Sport, l'unico al quale si concede. Infine, l'ostracismo nei confronti del quotidiano "il Romanista" reo di pubblicare nella pagina delle lettere le critiche dei tifosi su di lei senza censurarle.

Una lupacchiotta o una zarina? O, invece, in una citt? malata di calcio, una ragazza con una palla al piede che ne decreta gloria o crocifissione? Torna il tormentone del 2004, quando la squadra era in difficolt?: "Rosella, dov'? il progetto?" chiede, ora come allora, l'anima giallorossa. Lei, a cavallo delle onde della bufera, si ? blindata pi? che mai a Villa Pacelli, la residenza di famiglia. Al suo fianco, il fidatissimo Gianroberto De Giovanni, l'avvocato di 39 anni che ha seguito tutte le trattative. L'editore Pippo Marra, consigliere della Roma, amico personale, riservato come pu? esserlo solo un calabrese riservato. Il consulente Enrico Bendoni, vicino ai Sensi fin dal tempo di Franco. Il controller del gruppo Cristina Mazzoleni, la bravissima donna dei conti.

E i discretissimi banchieri Giampietro, Angelo e Arturo Nattino, proprietari della Finnat (nel cda i Buitoni, i Rattazzi, i Violati), advisor di Italpetroli, dagli stretti legami con il Vaticano e con Franco Caltagirone, uno degli uomini pi? liquidi d'Italia. E il capofila degli imprenditori interessati ai terreni di Torrevecchia: 29 ettari valutati 100 milioni diventati edificabili con la giunta di Walter Veltroni a patto di costruire la Cittadella dello sport. Ma il terremoto politico romano ha complicato il cammino. E ora il dossier ? fermo sul tavolo del sindaco Gianni Alemanno.

Purtroppo, nemmeno l'ipotetica vendita di Torrevecchia placherebbe la scadenza bancaria di dicembre. Per far fronte al debito bisognerebbe anche cedere i depositi petroliferi di Civitavecchia, valore 50 milioni. Il resto del patrimonio non pu? alzare granch?, visto che gli alberghi, la tenuta La Leprignana, e il "Corriere Adriatico" sono stati gi? alienati. A comprare il quotidiano ? stato proprio Caltagirone che, tra l'altro, controlla il 4 per cento del Monte dei Paschi di Siena, banca creditrice di 50 milioni di euro dai Sensi.

?Caltagirone dimostri di avere un'anima e salvi la squadra?, auspica una persona vicina alla vedova Maria e alle tre sorelle Sensi. ?Questa citt? gli ha dato tanto. Ora sarebbe arrivato il suo turno?. Su un punto Rosella sembra essere ferma: ora non si pu? vendere nulla. La crisi finanziaria ha falcidiato le stime degli asset di Italpetroli. E in citt?, tranne Caltagirone, nessuno ha i quattrini e le spalle solide per rilevare la Roma che, secondo gli esperti, con il marchio e con il nome di Totti idolatrato persino in Cile (anche l? lo chiamano affettuosamente "el pupone") ha un potenziale sfruttato ancora in minima parte. Quindi, le soluzioni da sondare sono altre.

Per esempio, mettere su una cordata di imprenditori modello Alitalia. Coinvolgere i fratelli Toti, i potenti costruttori rivali di Caltagirone, Alberto Tripi, il re dei call center, Giovanni Malag?, l'imprenditore dalle mille relazioni, e tanti altri romanisti doc e vip che con una cifra contenuta potrebbero passare alla storia come i salvatori della squadra del cuore. E soprattutto, da poteri forti metter le mani sul potere capitolino pi? forte che c'?.

L'altra strada ? ripescare il progetto della Kpmg e dello studio legale Tonucci sull'azionariato popolare, presentato nel 2005 dalla Fondazione Roma Europea e da "il Romanista". Tra i relatori Giuseppe De Rita, Cesare Sanmauro, Riccardo Luna e Maurizio Costanzo (fra i primi sostenitori di questo modello per la Roma). Un piano pi? semplice da realizzare che altrove, calcolando che la maggior parte dei tifosi giallorossi sono correntisti Unicredit (li ha ereditati da Capitalia). Allora, la figlia di Sensi lo prese come un'offesa, interpretandolo come un giudizio negativo sulla famiglia. Ma oggi, come direbbe "miss Rosella", ? un altro giorno.

http://www.dagospia.com/rubrica-1/varie/articolo-1127.htm

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Ma ? opportuno che Rocchi e Dondarini arbitrino gare del Napoli, la squadra della citt? nella quale si ? sviluppata l'inchiesta su Calciopoli? ?In un altro paese - risponde l'avvocato - accade che se sono sotto processo penale mi dimetto, o quantomeno non arbitro, in attesa che la mia posizione venga definitivamente chiarita?.

Fatemi capire: se il milan ha goduto di favori arbitrali (tutto da dimostrare, ma se usassero il metro di calciopoli basterebbe una telefonata fra galliani ed un cugino della cognata di un vicino di casa del suocero dell'arbitro) sarebbe ancora colpa della Triade ? :haha:

Quest'uomo delira (oppure ? interista). :sisi:

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Vivace scambio di battute Mourinho-Sconcerti

Fonte: ANSA - ansa.it

La domanda ha battuto sul "nervo scoperto" di Mourinho, per dirla alla Sconcerti, del resto Mario Sconcerti ? un fine giornalista che in 40 anni di carriera ha dimostrato tutta la sua grande professionalit?, ma al tecnico nerazzurro quel paragone su Mancini, per altro del tutto privo di vena polemica, proprio non ? andato giu' e senza rispondere direttamente ha accusato Sconcerti di essere "amico di Mancini".

La discussione ha iniziato a prendere fuoco nonostante che Ilaria D'Amico cercasse di gettare acqua sul fuoco.

Mourinho era un "fiume in piena", ha detto di non essere amico di Sconcerti e che lui non ? amico dei giornalisti rifiutando l'invito a cena di Sconcerti.

Sul gesto di silenzio rivolto all atribuna ha detto:

''Il dito sulla bocca dopo il gol? Dicevo di stare zitto a Costinha''. Mourinho giustifica cosi' il suo gesto al pubblico dopo il gol di Cruz.''Un mio vecchio giocatore che mi chiamava, mister, mister'', ha spiegato con una battuta. ''Una partita finisce quando finisce - ha detto riferendosi al gol al 91' - e segnare all'ultimo minuto e' segnale che la squadra ci crede fino in fondo''.

.read.read.read

Mourinho: "mi hanno detto che lei ? amico con Mancini quindi ? inutile che continua a farmi questa domanda"

Sconcerti: "io sono amico di tutti"

Mourinho: "non mio di certo, io non sono amico suo, non sono amico con i giornalisti"

Sconcerti: "lei ha un nervo scoperto"

Mourinho: "facciamo domande sulla partita perfavore"

Sconcerti: "le ribadisco che io sono amico di tutti"

Mourinho: "le ribadisco che non ? mio amico e se mi invita a cena non vengo"

.isterico

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E' novembre ...

e con un'Inter bella cotta dai vari impegni ? vergognosamente ricominciata l'incresciosa serie di aiuti:

clamorose nel primo tempo le due segnalazioni di fuorigioco inesistenti, Floro Flores e Quagliarella

impressionante il fallo da rosso diretto a 10 minuti dal termine di Cordoba: entrata a piedi uniti non sanzionato da Morganti, solo giallo.

disarmante l'intervista a Marino ...

nessuna polemica, tutto che fila liscio come l'olio, nessuna immagine e/o commento che mette in risalto l'entrata assasina di Cordoba ...

che amarezza ...ricordo quando noi ...

CIRDAN

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"Non sono contento dell'analisi fatta da Ballardini: se uno non fa l'esame degli errori commessi e pensa che tutto vada bene, sbagliamo di grosso. Non mi si pu? dire che non avevamo le potenzialit? per far bene a Torino". E' gi? finita la luna di miele tra il patron del Palermo Maurizio Zamparini e il tecnico? Difficile dirlo ora. Certo ? che il momento negativo attraversato in campionato dai siciliani non contribuisce alla serenit? del massimo dirigente rosanero, che ne ha un p? per tutti: "Stimo moltissimo Ballardini, lo reputo una persona seria che lavorer? ancora a lungo a Palermo, ma bisogna avere un p? pi? di autocritica. La squadra ? sempre l'immagine dell'allenatore, non ? possibile che la squadra che ha battuto la Juve giochi cos? contro il Torino. Nocerino? E' ancora al 50%, dovrebbe riposare dando spazio a giocatori un p? pi? in forma per poi esprimere tutto il suo grande potenziale. Non bisogna fossilizzarci sempre sugli stessi uomini. Budan non pronto? Deve giocare, altrimenti quando lo sar?? Ho grande fiducia in lui. Uno come lui l? davanti ci serve. Io al posto di togliere una punta ne avrei inserita una: il Torino doveva preoccuparsi del nostro attacco. Budan deve ritrovare la forma di Parma, altrimenti interverremo sul mercato. Sabatini sta monitorando alcuni attaccanti. Comunque, indipendentemente dalla prima squadra, potrebbe arrivare qualche giovane. Questo rendimento delle ultime cinque gare non mi va gi?. Anche con il Chievo non ? che avessimo fatto grandi cose. E' un Palermo irriconoscibile rispetto al primo di Ballardini, nell'allegria e nell'entusiasmo. Serve una scossa. Gli arbitri? Mi viene da chiedere a Collina e Gussoni perch? ci dirigano cos?. Tutte le espulsioni erano falli da "giallo", sia nel caso di Carrozzieri che di Bresciano e Nocerino. Non voglio compensazioni, ma arbitraggi giusti quello s?. Fino ad ora, abbiamo ricevuto solo errori contro"

domenica palermo-inter ... nessuna compensazione richiesta ... paura degli aiutini ?

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E' novembre ...

e con un'Inter bella cotta dai vari impegni ? vergognosamente ricominciata l'incresciosa serie di aiuti:

clamorose nel primo tempo le due segnalazioni di fuorigioco inesistenti, Floro Flores e Quagliarella

impressionante il fallo da rosso diretto a 10 minuti dal termine di Cordoba: entrata a piedi uniti non sanzionato da Morganti, solo giallo.

disarmante l'intervista a Marino ...

nessuna polemica, tutto che fila liscio come l'olio, nessuna immagine e/o commento che mette in risalto l'entrata assasina di Cordoba ...

che amarezza ...ricordo quando noi ...

CIRDAN

A proposito... ieri non ho seguito con molta attenzione

Per?, ho sentito un nome... ma, magari, mi sono sbagliato

Il guardalinee, pardon, l'assistente... insomma, quello che ha sbandierato, fermando per due volte (senza giustificazione) gli attaccanti dell'Udinese, si chiamava Copelli, o ho sentito male?

Ma era "quel" Copelli?

Quel Cristiano Copelli, che si intratteneva telefonicamente col sig. Meani?

Vabb?, ma cosa vado a pensare... era gi? stato riabilitato: un anno fa, gli hanno pure dato per gi? scontata la squalifica

Poi, a capo degli arbitri, chi c'

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A proposito... ieri non ho seguito con molta attenzione

Per?, ho sentito un nome... ma, magari, mi sono sbagliato

Il guardalinee, pardon, l'assistente... insomma, quello che ha sbandierato, fermando per due volte (senza giustificazione) gli attaccanti dell'Udinese, si chiamava Copelli, o ho sentito male?

Ma era "quel" Copelli?

Quel Cristiano Copelli, che si intratteneva telefonicamente col sig. Meani?

Vabb?, ma cosa vado a pensare... era gi? stato riabilitato: un anno fa, gli hanno pure dato per gi? scontata la squalifica

Poi, a capo degli arbitri, chi c'??

Hai sentito benissimo! Io ero in auto quanto l'ho sentito alla radio e poco ci ? mancato che tirassi un'inchiodata... :locked:

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pastetta...

? tutto un biscottone....

ma cosa credevate, che davvero sono matto io?

e che sono un provocatore rancoroso?

se vi dico che ? tutto un'imbroglio ci potete credere. ;)

E' una questione di onest?, e l'onest? non ha niente a che vedere col calcio Italiano, altrimenti Moratti non avrebbe mai vinto un cacchio nemmeno con degli alieni....

con gli aiutini invece....

Prima o poi vi convincerete tutti.

Pure Rocca. ;)

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CHE ROMETTA: UN MILIONE E CENTO IL COMPENSO ANNUO DI ROSSELLA SENSI - E PROFUMO METTE UN SUO UOMO NEL CDA

Avviso ai naviganti: "Si avvisano i signori naviganti che Alessandro Profumo ha imposto a Rossella Sensi l'ingresso nel Consiglio di amministrazione di Italpetroli del suo uomo di fiducia Roberto Cappelli. Con questa mossa Unicredit vuole tenere d'occhio i conti e le scadenze della societ? che controlla la AS Roma nella quale secondo il "Sole 24 Ore" Rossella Sensi avrebbe ricevuto un compenso di 1,1 milioni".

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-1251.htm

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CHE ROMETTA: UN MILIONE E CENTO IL COMPENSO ANNUO DI ROSSELLA SENSI - E PROFUMO METTE UN SUO UOMO NEL CDA

...

le sorelle sensi sono tre e tutte e tre hanno raggiunto la pace dei sensi lavorando nella roma: la rosella fa il presidente, la cristina fa marketing e la silvia fa roma channel (fonte: L'Espresso).

alla roma fa da consulente anche il marito della rosella che di mestiere e' commercialista.

penso che la pace dei sensi corrisponda a non meno di 2-2,5 milioni all'anno.

ecco un motivo per cui penso che la roma non sara' mai venduta.

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le sorelle sensi sono tre e tutte e tre hanno raggiunto la pace dei sensi lavorando nella roma: la rosella fa il presidente, la cristina fa marketing e la silvia fa roma channel (fonte: L'Espresso).

alla roma fa da consulente anche il marito della rosella che di mestiere e' commercialista.

penso che la pace dei sensi corrisponda a non meno di 2-2,5 milioni all'anno.

ecco un motivo per cui penso che la roma non sara' mai venduta.

Spero che non venga mai venduta.

Voglio vedere affondare il barcone con tutti i marinai originali sopra.

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le sorelle sensi sono tre e tutte e tre hanno raggiunto la pace dei sensi lavorando nella roma: la rosella fa il presidente, la cristina fa marketing e la silvia fa roma channel (fonte: L'Espresso).

alla roma fa da consulente anche il marito della rosella che di mestiere e' commercialista.

penso che la pace dei sensi corrisponda a non meno di 2-2,5 milioni all'anno.

ecco un motivo per cui penso che la roma non sara' mai venduta.

Per me proprio questa situazione

spiega bene su quali siano le condizioni economiche e finanziarie della famiglia Sensi.

Erano molto ricchi, un tempo.

Aveva ragione Agnelli a dire che "lo stalliere del re, deve conoscere tutti i ladri di cavalli".

Purtroppo i Sensi i ladri li hanno assunti....

Se penso all'affare Mido.....

Affare, certo, non per i Sensi. Ma per i dipendenti.

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Per me proprio questa situazione

spiega bene su quali siano le condizioni economiche e finanziarie della famiglia Sensi.

Erano molto ricchi, un tempo.

Aveva ragione Agnelli a dire che "lo stalliere del re, deve conoscere tutti i ladri di cavalli".

Purtroppo i Sensi i ladri li hanno assunti....

Se penso all'affare Mido.....

Affare, certo, non per i Sensi. Ma per i dipendenti.

Bravissimo.

Mi hai letto nel pensiero.

In questi giorni nel vautare un p? tutta la situazione calcio in generale (campionati processi ecc), ho pensato molto anche al passato.

Proprio questa frase dell'avvocato di colpo ? diventata rimbombante nella mia testa senza che nemmeno l'avessi cercata coi pensieri.

Ci sono troppi ladri e ladruncoli, senza qualcuno che sappia muoversi bene nel sistema la vedo difficile.

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SPORT - CALCIO - SERIE A

L'ad dei siciliani Lo Monaco replica alle accuse di comportamento antisportivo

Poi annuncia una multa per Zenga, colpevole di una rissa in tv con Varriale

Schema "hard", il Catania si difende

"Calarsi i pantaloni non ? vietato"

Fa discutere la mossa di Plasmati per ostacolare la visuale al portiere

Collina: "Gesto antisportivo ma non sanzionabile".

Casarin: "Mancanza di dignit?"

CATANIA - Una vittoria non porta pace dentro il Catania. Zenga multato per la rissa con Varriale. Polemiche su Plasmati, che si ? abbassato i pantaloncini durante una punizione per distrarre gli avversari. "Sicuramente un gesto antisportivo" dice Collina. Un gesto che al momento non pu? essere sanzionato perch? non previsto dai regolamenti.

Il caso Zenga. "Sull'episodio Varriale-Zenga posso dire che ? stato deprecabile che non fa onore a nessuno dei due contendenti perch? non aveva nessuna attinenza con la domenica calcistica". Lo ha dichiarato l'amministratore delegato del Catania, Pietro Lo Monaco a Radio Anch'io lo Sport. "Mi dispiace che il nostro tecnico si sia lasciato andare in quel modo. Zenga sar? multato perch? questo atteggiamento non fa bene a lui e neppure alla societ? per cui lavora. Ha dimenticato che non ? pi? un calciatore, sta lavorando bene, ma non deve cadere in questi giochetti di prestigio".

"Silenzio stampa? A caldo l'ho pensato, ma mi sembrerebbe ingiusto verso i mezzi di informazione e nei confronti dei tifosi - ha proseguito Lo Monaco - "La tentazione ? stata forte - continua - ma non lo faremo. Come azienda siamo in un buon momento, la squadra riesce ad esprimere un discreto calcio, siamo in una situazione di classifica molto onorevole. L'allenatore deve capire che rappresenta il Catania e bisogna puntare sul buon momento della squadra e non su questioni personali che poco interessano agli altri".

Lo schema "hard". Ma la rissa in tv sembra ormai acqua passata, ad attirare l'attenzione sul Catania ? l'audacia dello schema adottato su calcio di punizione in occasione di uno dei gol messi a segno da Mascara. Non solo Zenga ha fatto schierare i suoi giocatori a ridosso della barriera avversaria, ma uno di loro, Gianvito Plasmati, al momento di scattare in avanti per evitare il fuorigioco si ? anche abbassato i pantaloncini nel tentativo di distrarre il portiere del Torino e ridurne ulteriormente la visuale. "Una furbata? Ci sono le regole, il buon gusto ? relativo...", ha replicato alle accuse Lo Monaco. "Non risulta - ha aggiunto - che si tratti di un comportamento irregolare".

Il designatore Collina ? sorpreso, nel senso che il regolamento non prevedeva fino a oggi una situazione del genere. "Il gesto ? sicuramente antisportivo. Penso a quando le maschere non erano vietate. Poi un giocatore latinoamericano si presento in campo con il volto dell'Uomo Ragno, la Fifa non la prese bene ed eman? una regola"

Pi? duro l'ex designatore arbitrale Paolo Casarin. "Questa - ha detto - non ? una grande genialit?, quella delle mutande ? di cattivo gusto, condotta antisportiva. E' avvenuto ieri e non avverr? mai pi? perch? l'arbitro ha il potere di intervenire. E' mancanza di dignit? assoluta".

(17 novembre 2008)

REPUBBLICA

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? 2008-11-17 14:33

DERBY ALLA ROMA. MULTA A ZENGA

Una sequenza di errori cos? rapida da non avere il tempo di metabolizzarla. Cos? Gigi Del Neri, ospite di 'Radio anch'io lo sport', spiega la reazione scomposta ad alcune decisioni dell'arbitro Brighi, in Atalanta-Napoli. Ma il tecnico nerazzurro non cerca giustificazioni, ed anzi si scusa per lo scarso fair play della panchina e dei giocatori in campo.

Questo senza togliere che "gli arbitri hanno avuto una giornata davvero storta". "Le tensioni - spiega Del Neri - arrivano al termine della settimana di lavoro. Noi allenatori lottiamo per il risultato della domenica, non per dire 'pero' abbiamo giocato ben?. L'Atalanta veniva da un periodo non buono ed eravamo molto tesi". Poi durante la partita con il Napoli "abbiamo visto il rigore dato che non c'era e viceversa. Tutto ? accaduto troppo velocemente per poter recuperare la freddezza mentale.

CATANIA: LO MONACO, PER LITE IN TV ZENGA SARA' MULTATO

ROMA - ''Walter Zenga sara' multato perche' il suo comportamento non fa bene ne' a lui ne' alla societa'''. Pietro Lo Monaco, amministratore delegato del Catania, chiude cosi' la polemica nata dopo il diverbio scoppiato, in diretta tv, tra il giornalista Rai Enrico Varriale e l'allenatore dei siciliani. Ospite di 'Radio anch'io lo sport', Lo Monaco si e' detto d'accordo sulla necessita' di stemperare le tensioni: ''Quello di ieri e' stato un l'episodio deprecabile, che non rende onore a nessuno dei due. Una polemica priva di attinenza con la domenica calcistica e il commento alle partite. Mi dispiace che Zenga si sia lasciato andare in quel modo e posso parlare solo per lui. Sara' multato perche' il suo comportamento e' giustificabile solo con l'inesperienza''.

DERBY ALLA ROMA

E' della Roma il derby che avrebbe potuto farla precipitare in una crisi senza fine, al penultimo posto della classifica e con il rischio di contestazioni molto pesanti da parte della tifoseria. Invece la squadra giallorossa, in una partita non bella, e quindi affascinante soltanto dal punto di vista della partecipazione popolare ed emotiva (macchiata per? da incidenti nel pre-partita, con scontri tra supporter laziali e polizia), pur non giocando meglio della Lazio ha portato a casa il successo grazie ad una partita tutta cuore e al fatto che Julio Baptista si ? ricordato di essere stato il pezzo pregiato, o presunto tale, dell'ultima campagna acquisti.

Il merito ? anche di Spalletti, che ha deciso di mandare in panchina Taddei e d'inserire la 'Bestia' nel suo 4-4-2 a rombo, come vertice avanzato alle spalle di Totti e Vucinic, proprio l'uomo che ha fatto vincere a Dunga il suo primo trofeo da allenatore, quella Coppa America 2007 della cui finale proprio Julio Baptista fu grande protagonista.

RISULTATI

Risultati della dodicesima giornata del campionato italiano di calcio di serie A. Atalanta-Napoli 3-1; Cagliari-Fiorentina 1-0; Catania-Torino 3-2; Juventus-Genoa 4-1 (gioved?); Milan-Chievo 1-0; Palermo-Inter 0-2 (ieri); Sampdoria-Lecce 3-2; Siena-Bologna 1-1; Udinese-Reggina 0-1; Roma-Lazio 1-0.

CLASSIFICA

Classifica del campionato italiano di

calcio di serie A, dopo la 12/a giornata (Roma-Lazio questa sera

alle 20:30)

Inter 27 12 8 3 1 19 7

Milan 26 12 8 2 2 17 8

Juventus 24 12 7 3 2 17 8

Napoli 23 12 7 2 3 17 11

Lazio 22 11 7 1 3 21 12

Udinese 21 12 6 3 3 19 10

Catania 21 12 6 3 3 14 11

Genoa 20 12 6 2 4 19 14

Fiorentina 20 12 6 2 4 14 10

Atalanta 17 12 5 2 5 13 12

Palermo 16 12 5 1 6 15 17

Cagliari 13 12 4 1 7 12 15

Siena 13 12 3 4 5 9 12

Sampdoria 13 11 3 4 4 10 15

Lecce 12 12 2 6 4 12 15

Torino 11 12 3 2 7 12 17

Roma 11 10 2 2 6 10 18

Bologna 8 12 2 2 8 10 21

Reggina 8 12 2 2 8 9 23

Chievo 6 12 1 3 8 6 19

Roma e Samp una partita da recuperare

ROMA - Un rigore contestato dagli ospiti, e messo a segno da Kaka', consente al Milan di battere il Chievo e di tenere il passo dell'Inter, sola in testa dopo le due prodezze balistiche di Ibrahimovic a Palermo. Nel derby serale all'Olimpico, attesissimo nella Capitale, la Roma batte 1-0 la Lazio, che interrompe cosi' la sua serie positiva e, a meno 5 dai nerazzurri, vede allontanarsi la cima della classifica. Per una sorta di legge del contrappasso, la sconfitta al Meazza sta stretta ai veronesi, come era stato stretto ai rossoneri il pareggio di domenica scorsa a Lecce. Milan, dunque, a quota 26, un punto dietro la capolista, che attende sabato la Juve, alla quale non e' bastata la squillante vittoria casalinga (4-1) sul Genoa, nell'inconsueto anticipo di giovedi', per agganciare i nerazzurri, o almeno ridurre la distanza. Non tiene il passo, invece, il Napoli, schiacciato a Bergamo da un'Atalanta che si conferma la sua bestia nera. Non e' il 5-1 dello scorso campionato, ma un 3-1 che fa comunque male. Doni e compagni hanno cercato pervicacemente la vittoria, punti sul vivo da un dubbio rigore concesso agli ospiti, che ha scaldato molto gli animi, in campo e fuori. E non tiene il passo neanche la Lazio, che va in svantaggio su una prodezza di Baptista e non riesce a recuperare, anche perche' ridotta, per buona parte della ripresa, in inferiorita' numerica per l'espulsione di Ledesma (pareggiata sul finale da quella di Perrotta). Parecchie occasioni sprecate, dall'una e dall'altra parte, e giallorossi che salgono a centro classifica e vedono allontanarsi lo spettro della crisi (oltre ad avere ancora da recuperare il match casalingo con la Sampdoria).

Risultati a sorpresa a Udine e Cagliari, dove si affermano, con il punteggio minimo, le compagini meno quotate. Al Friuli, il fanalino di coda Reggina batte, con un gol di Brienza, gli irriconoscibili padroni di casa e sale a quota 8, affiancando il Bologna e lasciando all'ultimo posto il Chievo. Al Sant'Elia, un rigore di Acquafresca permette ai sardi di allontanarsi ulteriormente dalla zona retrocessione. Prandelli non ci sta: dopo il gol di mano di Gilardino a Palermo, la Fiorentina e' penalizzata, a suo dire, da troppe decisioni arbitrali. Restano invece limitate ai 90' del campo le proteste contro l'arbitro Brighi in Atalanta-Napoli: Doni che chiede di essere sostituito sul penalty fischiato al Napoli, Zalayeta espulso, il mancato rigore concesso ai bergamaschi con l'espulsione per proteste di Del Neri. Ma il risultato mette d'accordo tutti: ''Sconfitta giusta'', dice poi Reja. Altra sorpresa, ma sul piano tecnico piu' che del risultato, a Catania, dove uno scatenato Mascara si concede la sua prima tripletta e regala agli etnei la vittoria n. 100 in serie A. La seconda rete e' una punizione frutto di un accorgimento tattico gia' provato domenica scorsa: una 'doppia barriera' con alcuni catanesi che avanzano verso la porta e, prima dello scoccare del tiro, retrocedono per non far scattare il fuorigioco. Al Torino due gol (Colombo e, su rigore, Amoruso) non bastano ad evitare la sconfitta. Coda polemica - ed e' ancora nervosismo tv - con la lite tra Walter Zenga e il conduttore di Stadio Sprint Enrico Varriale, difeso poi dal direttore di Raisport Massimo De Luca. Al Marassi, la Sampdoria domina il Lecce, segna tre reti (una di Cassano) ma finisce in affanno. Agli ospiti, comunque, non basta una doppietta di Tiribocchi per evitare di essere battuti, e scavalcati di un punto dai blucerchiati. Completa il quadro della 12/a giornata della A il pari casalingo del Siena con il Bologna: a segno con Ghezzal, i toscani si fanno raggiungere da Di Vaio, su penalty.

ANSA.IT

BISCOTTONE OLE'OLE'

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Pace fatta dopo la lite tra l'allenatore del Catania e il conduttore Rai

Zenga-Varriale, stretta di mano

dopo la rissa in diretta tv

Siglata la pace. Il tecnico sar? multato dal Catania

COVERCIANO - Dopo gli scontri verbali, la stretta di mano. ? pace fatta tra Walter Zenga ed Enrico Varriale, protagonisti domenica di una lite in diretta tv a Stadio Sprint. L'occasione per l'incontro fra i due ? stata la consegna dei premi Panchina d'oro che si ? tenuta a Coverciano, dopo che nella mattinata di luned? l'ad del Catania, Pietro Lo Monaco, aveva annunciato la decisione di multare il tecnico.

ZENGA - Nessun commento, per ora, su questa scelta da parte della societ?, ma Zenga ha voluto dire la sua sull'episodio. ?Dovremmo riuscire a gestire meglio tutto, altrimenti ci rimetteremmo noi, il pubblico e anche i giornalisti. Bisogna trovare una soluzione affinch? tutti possano essere professionali e corretti: un allenatore non pu? stare un'ora e mezzo a parlare con i giornalisti dicendo a tutti le stesse cose?.

VARRIALE - ?Con l'allenatore del Catania - ha detto il giornalista della Rai - ci siamo stretti la mano e abbiamo preso il reciproco impegno a parlare dalla prossima domenica di calcio, a Stadio Sprint?. ?Era quello - ha poi aggiunto Varriale - che io e il direttore di RaiSport De Luca abbiamo chiesto pi? volte all'allenatore del Catania?.

COSA ERA ACCADUTO - La furibonda lite era andata in diretta domenica a Stadio Sprint al termine della partita contro il Cagliari. Zenga, non appena giunto davanti al microfono della Rai, ha attaccato subito, riferendosi a Varriale: ?Avrei preferito che lei non avesse parlato di me alle spalle e non avesse fatto apprezzamenti sul mio conto, sulla mia vita privata e sul mio passato di allenatore?.

LA REAZIONE - Pronta la replica del giornalista. ?Lei, Zenga, ? stato un grande portiere, che in carriera ha sbagliato poche uscite, questa ? un'uscita sbagliata, simile a quella che ci cost? il Mondiale del '90 nella semifinale contro l'Argentina (gol di Caniggia, ndr). Se vuole parlare di calcio, bene?. L'allenatore del Catania ha poi rincarato la dose, facendo presente a Varriale di ?pensare alle cose della sua famiglia?. E il giornalista, di rimando: ?Lei mi sta minacciando, stia attento a quello che dice?. A riportare la calma ci ha pensato l'altro giornalista presente in studio, Bruno Gentili, che ha sottolineato come alla base del diverbio ci sarebbe la mancata presentazione del tecnico di fronte alle telecamere, domenica scorsa.

ZENGA HA SBAGLIATO E SAR? MULTATO - Luned? mattina Pietro Lo Monaco, amministratore delegato del Catania, annuncia provvedimenti nei confronti dell'allenatore: ?Zenga sar? multato. Un atteggiamento del genere non fa bene alla sua immagine e a quella della societ?. Il nostro tecnico ha esperienza, sta lavorando molto bene e non deve avere questi atteggiamenti. L'episodio di domenica ? stato deprecabile, non fa onore a nessuno dei due contendenti. Posso parlare solo del mio allenatore, mi dispiace che si sia lasciato andare in quel modo?.

IL PRECEDENTE - Tra Zenga e Varriale non ? il primo screzio in tv: qualche settimana fa, quando il tecnico rifiut? in malo modo di registrare un'intervista per Raisport ci furono polemiche. ?Poi Enrico ? tornato su questo aspetto la domenica seguente, quando Zenga si rifiut? di venire ai microfoni ed evidentemente Walter non ha gradito l'ulteriore intervento. Ora per? tutto sembra risolto.

16 novembre 2008 (ultima modifica: 17 novembre 2008)

CORRIEREDELLASERVA

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Non lo vedo da nessuna parte, ma credo che debbe essere riportata anche questa notizia (da repubblica.it)

Notare la parte grassettata...

Si sapeva... lo sanno... lo fanno notare ora... qualcuno verr? condannato... ma la Lazio rester? dove ?. Amen.

AGGIOTAGGIO: PM MILANO CHIEDE 1ANNO E 8 MESI PER LOTITO

Il Pm di Milano, Laura Pedio, ha chiesto la condanna a 1 anno e 8 mesi di reclusione per il presidente della Lazio Claudio Lotito, e a 1 anno e 4 mesi per il costruttore Roberto Mezzaroma. Inoltre ha sollecitato per entrambi una sanzione pecuniaria di 20mila euro. Lotito e Mezzaroma sono accusati di aggiotaggio in relazione all'acquisto da parte del costruttore di un pacchetto del 14,6% del club biancoceleste, avvenuto il 30 giugno del 2005. Il Pm, durante la requisitoria, ha sostenuto che "vi fu una interposizione tra Lotito e Mezzaroma", nel senso che il costruttore acquisto', per conto dell'attuale patron della Lazio, le azioni che, successivamente, nell'ottobre del 2006, sono state rivendute a Lotito. "Mezzaroma - ha detto il rappresentante della Pubblica accusa - appare il titolare vero delle azioni al momento dell'acquisto, ma ne e' solo il titolare formale". Motivo dell'interposizione, attraverso la quale i due imputati avrebbero ingannato il mercato, sarebbe stato che Lotito, acquistando il 14,6%, avrebbe sforato il possesso del 30% di azioni. Dunque, sarebbe stato costretto a lanciare un'Opa sulla societa'. "Ma e' lo stesso Lotito - ha ricordato il Pm - a dirci, nel corso dei suoi interrogatori, che non aveva i soldi per fare l'Opa. Lotito non vuole dare al mercato l'impressione di avere sforato il 30%. Per questo, Mezzaroma gli fa un favore". Nel suo intervento, il magistrato ha fatto capire che la situazione economica in cui versava la Lazio all'epoca avrebbe dovuto portare al suo fallimento.

(18 novembre 2008)

letto su mediaset televideo

e mi son chiesto con tutti i casini che hanno a milano

vanno a rompere le palle a roma

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MORATTON DE MORATTONI - SENZA GLI ASSEGNI DEL PRESIDENTE L?INTER STAREBBE MESSA COME ALITALIA: PERSO MEZZO MILIARDO DI ? IN 4 ANNI ? OGNI SCUDETTO ? ?COSTATO? Pi? DI 137 MLN DI ? - E IL FUTURO?...

Ettore Livini per "la Repubblica"

L?Inter macina-successi si conferma nel 2008 per la terza volta consecutiva non solo campione d?Italia sul campo ma anche regina incontrastata nella serie A dei bilanci in rosso. I nerazzurri hanno chiuso l?esercizio al 30 giugno con l?ennesima perdita monstre: 148 milioni (siamo a quota 500 in quattro anni), una cinquantina meno dell?anno prima quando per? sui conti pesava la maxi-svalutazione legata allo spalmaperdite.

A tappare la voragine e tranquillizzare i revisori ci ha pensato - more solito - il presidente, che ha messo mano al portafoglio staccando tra giugno e oggi tre assegni per un totale di 68 milioni e impegnandosi a versarne a breve altri 85. ?Il socio di riferimento - scrive il collegio sindacale - ha espresso il consueto impegno a supportare anche in futuro la societ??. Un esercizio faticoso costato a Moratti negli ultimi due anni 275 milioni, 137,7 a scudetto.

L?ultimo bilancio di via Durini, tra l?altro, sembra segnare un piccolo passo indietro nella politica di austerity contabile (termine in questo caso forse un po? esagerato) avviata senza troppa fretta negli ultimi anni. A preoccupare non ? tanto il calo delle entrate - meno 9% per una lieve flessione dei diritti tv legato ai risultati in Champions? League e al crollo delle plusvalenze - quanto l?aumento dei costi. Le buste paga dei giocatori sono cresciute da 156 a 175 milioni, a causa anche di un?impennata dei premi rendimento da 21 a 28 milioni. Merito (o colpa visto dal punto di vista finanziario) dei successi dell?ex-allenatore nerazzurro Roberto Mancini il cui licenziamento prematuro si ? tradotto in un?altra mazzata per i conti della societ? costretta ad accantonare 10 milioni per ?oneri relativi a personale tecnico esonerato?.

Senza la generosa disponibilit? di Moratti, l?Inter si troverebbe in una situazione non troppo differente dalla vecchia Alitalia visto che per ogni euro che entra in cassa la societ? ne spende oggi 1,7.

La situazione, numeri alla mano, non ? felicissima nemmeno dal punto di vista della solidit? finanziaria: a giugno il club aveva un patrimonio netto negativo per 12 milioni (reintegrato dagli assegni versati dal presidente) a fronte di debiti per 418 milioni. Niente di preoccupante, spiega il verbale dell?ultima assemblea, perch? il valore dell?intera rosa ? calcolato in bilancio a 99 milioni di euro ?cifra che ? superfluo ricordare pu? essere realizzata solo vendendo tre o quattro giocatori?. Il vero valore della squadra riscontrato ?tramite offerte ricevute? (segno che qualcuno si ? fatto avanti per rilevare l?Inter) e analisi settoriali ? pari ?a 3-4 volte le cifre indicate nei conti?. Cio? 300-400 milioni.

E il futuro? La societ? ? prudentemente ottimista. I risultati sportivi - quelli che interessano davvero ai tifosi - per ora non si discutono. Per quelli finanziari, invece, il cantiere ? aperto. Le entrate - recita il verbale dell?assemblea - aumenteranno grazie ai rinnovi degli accordi con gli sponsor e all?impulso dell?attivit? commerciale. I costi, promette il cda, diminuiranno perch? ?il potenziamento del settore giovanile fa gi? da ora credere che si riuscir? a formare calciatori idonei ad essere immessi in rosa riducendo salari, costi e ammortamenti?. Chi domenica ha visto l?Inter in campo con 11 titolari (e 3 sostituti dalla panchina) tutti stranieri sa per? che il percorso ? ancora lungo.

http://www.dagospia.com/rubrica-1/varie/articolo-1468.htm

:siffle:

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20/11/2008 (7:29) - LA POLITICA METTE LE MANI SUL PALLONE

Sarkozy il moralizzatore

spacca il calcio europeo

Il piano Ue: ?Fuori i club con

troppi debiti?. Le big tremano

GABRIELE MARCOTTI

LONDRA

? bufera sull?Europa del calcio a seguito delle proposte della presidenza francese dell?Ue. Nicolas Sarkozy, nelle ultime settimane del suo incarico, vuole lasciare il segno sullo sport con una serie di normative che stanno destando grande preoccupazione tra i grandi club europei. Il 27 e 28 novembre a Biarritz si incontreranno i ministri dello Sport dell?Ue, e a loro verr? chiesto di approvare un documento comune che contenga i principi elencati da Sarkozy. Se tutto andr? secondo i piani del Presidente francese, due settimane dopo toccher? ai capi di governo. E, in caso di nuovo okay, il pacchetto rimbalzer? alla Commissione europea. Ma perch? tanto subbuglio tra le grandi del calcio?

Il motivo ? che il progetto Sarkozy (elaborato, pare, con la benedizione dell?Uefa) prevede la creazione di un organo di controllo pan-europeo. Una specie di Covisoc transnazionale, ma con poteri ben pi? ampi di quella nostrana. Un organismo - dicono i critici - in grado di stravolgere l?indipendenza e la sovranit? dei singoli campionati. Questo perch? si ascriverebbe poteri sul calendario, sui trasferimenti dei giocatori e, soprattutto, sui requisiti finanziari dei club. In pratica, toccherebbe a questa nuova entit? - e non alle singole leghe - decidere se i bilanci dei club sono in ordine. E ci? che terrorizza le ?big? - in particolare quelle della Premier League - ? che Sarkozy ha preso come modello la ?Direction Nationale du Control de Gestion?, organismo francese tra i pi? rigorosi d?Europa.

La Dncg ha infatti ampissimi poteri e, soprattutto, non vede di buon occhio l?indebitamento. Secondo fonti inglesi, se i parametri della Dncg venissero applicati in Premier League, 16 squadre su 20 rischierebbero l?esclusione dal campionato (comprese tutte le big, salvo l?Aston Villa). E, probabilmente, anche la nostra serie A sarebbe su quei livelli, per non parlare in Spagna di Real Madrid e Barcellona, anche loro club stra-indebitati. Ma gli effetti della proposta vanno ben oltre. In gioco vi ? la ?governance? dello sport europeo: ? competenza dei singoli Paesi o dell?intero continente? Il grande problema ? che ogni Paese ha norme, tradizioni e modelli diversi. In Francia i club ricevono sussidi dal governo o da enti parastatali, in Germania non hanno scopo di lucro, in Inghilterra non ricevono aiuti e vi ? una deregulation quasi totale, in Spagna molti seguono il modello Real Madrid, con soci che eleggono un presidente. Come armonizzare tutto ci? in un modello coerente e funzionale?

Impossibile, dicono in Inghilterra, dove aggiungono che l?obiettivo di Sarkozy ? quello di far scivolare il resto dell?Europa ai livelli francesi e non aiutare realmente lo sviluppo sano del calcio. Anche dall?Italia arriva subito uno stop. Dice Antonio Matarrese, presidente di Lega: ?? una strada impraticabile: noi abbiamo gi? la nostra Covisoc, con i suoi parametri rigidi per i club? ( ). Dalla segreteria della presidenza francese dell?Ue, a Bruxelles, parlano di ?allarmismo?. ?Vogliamo difendere un modello pi? sano dello sport e del calcio - afferma un portavoce -. Pi? regolamentazione, pi? trasparenza, pi? giustizia sportiva. Non vogliamo imporre nulla, vogliamo avviare un movimento per portare maggiore moralit? nello sport e nel calcio in particolare?.

Il timore, per?, resta. Innanzi tutto, perch? quasi tutti i grandi club europei - per motivi diversi - hanno debiti consistenti (anche se, in alcuni casi, vedi Inter e Chelsea, sono verso i proprietari stessi e quindi, almeno in teoria, facilmente estinguibili; mentre in altri, vedi Arsenal, sono stati accumulati per costruire lo stadio e quindi si tratta di investimenti reali). Poi, perch? cedere il bastone del comando non piace a nessuno. In particolare, l?idea di passarlo a un modello francese (con i livelli di burocrazia e centralismo che ne conseguono) non piace affatto, tanto pi? che lo sport transalpino in questi ultimi anni non si ? coperto di gloria. Ma le perplessit? non finiscono qui. Questa ? la proposta dell?Ue, con la collaborazione dell?Uefa. Ma nel panorama europeo vi sono ben 26 nazioni membri dell?Uefa e non dell?Ue: cosa ne sar? di loro? E ancora, questa normativa riguarderebbe tutti gli sport, non solo il calcio. Che impatto avrebbe su realt? minori e discipline semiprofessionistiche?

Il prossimo passo ? in mano ai politici e visti i molti intrecci tra grandi club e politica (non solo in Italia, ma anche in Spagna e Inghilterra) ? probabile che la proposta di Sarkozy non avr? vita facile a Biarritz. Specialmente se, come sembra, i grandi club sono pronti a fare pressing sui loro governi. Magari con l?ausilio della Fifa di Blatter che, zitta zitta, vorrebbe limitare il potere dell?Uefa e tenere l?Ue ben lontana dal calcio.

http://www.lastampa.it

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A Cobolli quel che ? di Cobolli

21 Novembre 2008

Il nuovo stadio della Juventus, cos? come si vede nel video presentato a Torino, ? fantastico. Nasce, naturalmente, da un?idea, da una programmazione e da un?operazione immobiliare della precedente dirigenza, ma complimenti a Cobolli & co. per aver fatto (con l?acquisto di Sissoko e l?assunzione di Ranieri) la loro migliore operazione da quando guidano la societ?.

Christian Rocca

http://www.camilloblog.it

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Bruno Tucci 'Peggio di una dittatura'

?Qualsiasi mordacchio alla stampa, in qualsiasi momento, ? sempre sbagliato. Ma cos? ? peggio di una dittatura?. ? questa, in sintesi, la reazione del presidente dell'Ordine dei giornalisti del Lazio, Bruno Tucci, di fronte alla presa di posizione della Roma. Dopo le notizie pubblicate dal "Romanista" sul caso Aquilani, il direttore tecnico Bruno Conti ha annunciato la chiusura di ?ogni tipo di rapporto? con il giornale ?in considerazione della palese volontariet? nel diffondere notizie false e fuorvianti al solo fine di destabilizzare l'ambiente?

Presidente, ha seguito la vicenda?

?Certamente, leggo tutti i giornali ogni giorno. Il Romanista ha avuto delle notizie, le ha verificate e le ha pubblicate?.

E della reazione della societ? che cosa ne pensa?

?Qualsiasi mordacchio alla stampa, in qualsiasi momento, ? sempre sbagliato. Basterebbe ricordare come inizia l'articolo 21 della costituzione: "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non pu? essere soggetta ad autorizzazioni o censure". Anche Berlusconi parla con i giornali di sinistra e Veltroni parla con i giornali di destra. Un atteggiamento come quello assunto dalla Roma ? fuori luogo. Cos? ? peggio di una dittatura?.

Ed ? gi? in atto da tempo. Al Romanista non vengono concesse interviste esclusive ai giocatori della Roma da pi? di un anno e mezzo.

?Lo so bene. Scrissi anche una lettera indirizzata alla societ? insieme al presidente dell'USSI Ferrajolo, chiedendo la fine di questo stato di cose. Ma non c'? mai stata una risposta?.

Come si spiega questo atteggiamento?

?Non me lo spiego. Ed ? un caso unico. Lotito ? criticato in continuazione, ma risponde per le rime. Galliani non si tira mai indietro. Moratti lo vedi sempre sotto il suo ufficio, pronto a parlare con tutti?.

? un problema specifico di come viene gestita la comunicazione sulla Roma? Le parole di Conti sono molto simili a quelle che si sentono ogni giorno in una radio.

?Ci sono atteggiamenti eccessivi e c'? troppa acredine. Quando si ? davanti a un computer o a un microfono, non bisognerebbe ragionare per ideologie, ma lasciarle da parte. E' quello che cerco di spiegare ad ogni praticante o pubblicista alle prime armi?.

Si dice che il nostro giornale faccia il male della Roma.

?Se anche la societ? la pensasse cos?, dovrebbe comportarsi all'opposto. Non bisognerebbe chiudersi verso chi ti critica, ma parlare, anzi, soprattutto con chi ti critica. Perch? in questo modo parli anche ai lettori, e quindi ai tifosi, del giornale che ti critica. Cos? sarebbe la societ? stessa a fare il bene della Roma?.

Forse si pensa che bastino giornali senza critiche per fare il bene della Roma.

?Non c'? niente di peggio di un organo di informazione servile. E' sbagliato. E poi il lettore alla fine non ? stupido, se ne accorge, lo capisce da solo che non pu? essere sempre tutto "rose e fiori". Un giornale che facesse cos? perderebbe automaticamente credibilit??.

Conosce Bruno Conti?

?Ho avuto spesso a che fare con lui. E' una persona garbata e gentile. Squisita, direi. Capisco che quando si ? al servizio di una societ? bisogna comportarsi di conseguenza, ma stavolta non lo approvo?.

(Il Romanista )

http://www.calciomercato.com/index.php?a=103088

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Per la serie 'Amicizie che non si dimenticano':

Berlusconi riceve Capello e...Giraudo!

I due ex bianconeri a Palazzo Grazioli.

A Palazzo Grazioli, dal premier Silvio Berlusconi, vengono ricevuti personaggi a lui cari. E l'onore della visita al capo del governo, oggi. ? toccata a due amici del mondo del calcio: Fabio Capello e, a sorpresa, Antonio Giraudo.

Il primo ? legato a Berlusconi dalla lunga militanza nel Milan, quando fu Berlusconi stesso a volerlo come capo allenatore (Capello era manager delle sue aziende) quando se ne and? Sacchi. Giraudo, invece, si ? trasferito in Inghilterra dopo essere stato investito dal caso Calciopoli con la Juventus, alla guida della quale c'era guarda caso proprio Capello con il quale ha ripreso a frequentarsi ora che vive a sua volta in Inghilterra...

http://www.goal.com

-----------------------------------

CALCIO: CAPELLO E GIRAUDO DA BERLUSCONI =

(ASCA) - Roma, 26 nov - Il Ct della nazionale inglese, Fabio

Capello e l'ex Ad della Juventus, Antonio Giraudo sono stati

ricevuti nel pomeriggio a Palazzo Grazioli.

cer/mcc/ss

262036 NOV 08

--------------------------

CALCIO: CAPELLO E GIRAUDO A PALAZZO GRAZIOLI DA BERLUSCONI =

(AGI) - Roma, 26 nov. - Silvio Berlusconi nel tardo pomeriggio

ha ricevuto il ct dell'Inghilterra, Fabio Capello, e l'ex a.d.

della Juventus, Antonio Giraudo. A Palazzo Grazioli sono stati

ricevuti anche il coordinatore di Fi, Denis Verdini, e il

ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi. (AGI)

Gil/Dma

Per me ? un fatto positivo. ;)

Modificato da CRAZEOLOGY

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Per me ? un fatto positivo. ;)

...speriamo, carissimo Crazy, speriamo...

...sarebbe pure ora che la dittatura agnelloide-morattiana di calciopoli cominciasse ad essere seriamente attaccata da qualche parte.............

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