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CRAZEOLOGY

Irregular Season 08/09... Sempre Da Annullare...

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Moratti adesso ride:

'La Juve ci ha dato una mano'

Il pareggio di ieri sera tra Milan e Juventus ha fatto tornare il sorriso a Massimo Moratti, scuro in volto dopo il 2-2 dell'Inter a Verona con il Chievo. Il presidente nerazzurro ha dichiarato sotto agli uffici della Saras: "E' inutile fare gli snob, certamente ora lo stato d'animo ? migliore. Ieri pomeriggio ero un poco pi? seccato, non tanto per lo scudetto ma perch? ci siamo fatti raggiungere dopo essere stati in vantaggio due volte".

"La Juve ci ha dato una mano - prosegue Moratti -. E' stata una bella partita tra due squadre che hanno dato tutto, alla fine l'1-1 ? un risultato giusto. Non ho tifato Juve, ma per un risultato equo a tutte e due le squadre ed ai giocatori. Vincere lo scudetto domenica con il Siena a San Siro? Forse per la stampa ? meglio se tiriamo ancora avanti la questione... Ora ci sentiamo pi? tranquilli, la squadra ? meno in tensione e in casa dobbiamo cercare di vincere".

http://www.calciomercato.com/index.php?c=23&a=123057

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Moratti adesso ride:

'La Juve ci ha dato una mano'

Il pareggio di ieri sera tra Milan e Juventus ha fatto tornare il sorriso a Massimo Moratti, scuro in volto dopo il 2-2 dell'Inter a Verona con il Chievo. Il presidente nerazzurro ha dichiarato sotto agli uffici della Saras: "E' inutile fare gli snob, certamente ora lo stato d'animo ? migliore. Ieri pomeriggio ero un poco pi? seccato, non tanto per lo scudetto ma perch? ci siamo fatti raggiungere dopo essere stati in vantaggio due volte".

"La Juve ci ha dato una mano - prosegue Moratti -. E' stata una bella partita tra due squadre che hanno dato tutto, alla fine l'1-1 ? un risultato giusto. Non ho tifato Juve, ma per un risultato equo a tutte e due le squadre ed ai giocatori. Vincere lo scudetto domenica con il Siena a San Siro? Forse per la stampa ? meglio se tiriamo ancora avanti la questione... Ora ci sentiamo pi? tranquilli, la squadra ? meno in tensione e in casa dobbiamo cercare di vincere".

http://www.calciomercato.com/index.php?c=23&a=123057

ammazzati

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La Juve vince bene, 0-3.

La Fiorentina pareggia sbagliando parecchio.

Il Milan perde a Roma.

I vip del Milan si lamentano dell'arbitraggio.

Striscione contro Maldini da parte di alcuni tifosi, Paolo si ? incazzato.

A Torino vince il Genoa in extremis e sul campo finisce a botte.

L'obbiettivo dei giocatori dunque era solo Ranieri.

La Juve dunque non arriver? quarta, e Cobolli e Blanc dobbiamo continuare a sciropparceli.

E lo scempio continua...

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l?impero deL CALCIO ? crollato come un castello di carte - La Roma non riesce a ridare 365 MILIONI alle banche, l?Inter ha perdite per 150 - Berlusconi ha ripianato un passivo di 66,8 milioni e ora cerca un socio ARABO - Per il Torino Cairo si ? svenato eD ? sempre in bilico per non retrocedere IN B

Renzo Rosati per "Panorama"

Qual ? la miglior vittoria per il tifoso incallito? Ovvio: su gol a tempo scaduto, e magari un po' rubacchiata. Tanto pi? se si parla di una Roma che ? tornata la ?Rometta? dei tempi grami e di fronte ha il Catania, rivale storico. Ebbene, sabato 16 maggio al gol di Cristian Panucci segnato appunto al penultimo minuto di recupero gli spalti dell'Olimpico hanno pensato bene di festeggiare il 4 a 3 e il possibile accesso all'Europa league al grido di ?Rosella Sensi devi andare via? rivolto al presidente; e ?solo la maglia, tifiamo solo la maglia?, alternato con ?quando ve pare, giocate quando ve pare?, indirizzato ai giocatori.

Conclusione: Francesco Totti e compagni a capo chino verso gli spogliatoi, mentre Rosella Sensi scoppiava in lacrime, da sola, in tribuna d'onore. Frutti avvelenati di un calcio mai balordo come ora, nel quale pi? che di scudetti e vittorie si parla di debiti, fallimenti, dinastie imprenditoriali rovinate. Certo, l'Italia ha avuto Calciopoli, ma stavolta il problema ? europeo, anzi planetario.

Basta pensare che il 27 maggio proprio l'Olimpico ospiter? la finale di Champions tra Manchester United e Barcellona, dominatrici di una Premier league e di una Liga oberate ciascuna da 3,5 miliardi di debiti. Quanto a noi ospitanti, ci salviamo solo perch?, in base alla legge sul calcio, ? sufficiente che le squadre ripianino le perdite dell'ultima gestione. Che a fine campionato comunque saranno, secondo stime, per la sola serie A pari a 300 milioni. Per met? a carico dell'Inter neoscudettata di Massimo Moratti e Jos? Mourinho.

Chi invece guarda ai debiti sono banche, sponsor e azionisti. ? per questo che l'Unicredit ha imposto alla Roma il rientro da almeno 365 milioni di prestiti concessi quando a capo del club giallorosso c'era Franco Sensi, fondatore dell'Italpetroli, azienda che spaziava dai depositi di Civitavecchia al Corriere Adriatico, dall'hotel Cicerone a terreni edificabili sparsi un po' ovunque intorno alla capitale. Allora la banca di riferimento era la Capitalia e il banchiere di riferimento Cesare Geronzi.

Assorbita la Capitalia nell'Unicredit, salito Geronzi nelle stanze della Mediobanca, scomparso Franco, esplosa la crisi finanziaria globale, l'impero dei Sensi ? crollato come un castello di carte. Rosella ha presentato un bilancio 2008 con un utile corrente di 19 milioni, ma a fine dicembre non ? riuscita a versare la prima rata da 130 milioni del piano di rientro imposto dall'Unicredit.

Ha tempo fino al 31 luglio, nel frattempo intorno alla societ? pi? che lupe capitoline e aquile laziali si aggirano altri predatori. Su tutti la cordata svizzero-tedesca composta dal finanziere Volker Flick e dal procuratore Vinicio Fioranelli, ai quali potrebbe affiancarsi l'ex presidente del Grasshoppers Romano Spadaro. Ma si ? fatto vivo, con un annuncio, anche l'industriale farmaceutico Silvano Angelini. Mentre un anno fa il mese di aprile era stato dominato dalle voci di scalata nientemeno che di George Soros, che sarebbe stato rappresentato dall'avvocato italoamericano Joe Tacopina; subito dopo ? stata la volta di fondi arabi.

La Roma (con Juventus e Lazio) ? uno dei tre club di calcio quotati in borsa, e non si tratta precisamente di una blue chip. Inutile dire che a ogni fiato, prontamente amplificato dal circuito di radio locali controllate dai circoli giallorossi, il titolo ? schizzato, anche del 25 per cento in un giorno. Ora la Consob si ? decisa a indagare. Anche se il vero interessato alle sorti della Roma pare il gruppo Caltagirone. Edoardo, nipote di Francesco Gaetano, vorrebbe costruire il nuovo stadio, alla Magliana, tra la Fiera e l'autostrada per Fiumicino. E ovviamente fanno gola anche i terreni.

Ma in fondo il popolo giallorosso a queste traversie ? abituato. ? guardando pi? su, ai quartieri alti del campionato, che si scorgono crepe che non ti aspetti. Prendiamo l'Inter, fresca del quarto scudetto consecutivo. Massimo Moratti ha appena ripianato due terzi delle perdite nerazzurre con i 100 milioni del dividendo annuale della Saras, l'azienda di raffinazione di famiglia. Suo fratello Gian Marco, che ha diritto agli altri 100 milioni di cedole, non sembra per? pi? disposto al sacrificio. Dunque si parla di una famiglia Moratti che discute intorno all'ipotesi di affidare a una banca d'affari la ricerca di un partner straniero di minoranza.

Anche perch?, se quest'anno le perdite dell'Inter sono state di 148,3 milioni, nel 2007 furono di oltre 200, mentre il futuro sembra affidato a un piazzamento nella Champions league, che prevede un meccanismo di bonus decrescente da 40 milioni di euro (per la vittoria) in gi?. E l'Inter nell'ultima edizione (i cui proventi influiranno sui bilanci 2009) non ? andata oltre gli ottavi.

Stessi problemi, anche se su scala ridotta, li ha il Milan. Silvio Berlusconi ha appena ripianato di tasca propria un passivo di 66,8 milioni e ora, oltre a rinnovare di sana pianta squadra e allenatore, ? alla ricerca di un socio. Anche in questo caso pare siano decisive le pressioni dei figli Marina e Pier Silvio, non entusiasti che la famiglia o la Fininvest debbano continuare a spalancare i portafogli.

Dunque, possibile arrivo di un partner arabo: si parla dell'Abu Dhabi United Group, che investirebbe 500 milioni per il 35 per cento del Milan, con la mediazione della Bnp Paribas.

Ai soldi si deve anche lo psicodramma in casa Juve che ha portato all'esonero di Claudio Ranieri a due giornate dal termine, un fatto inaudito nella tradizione sabauda. La realt? ? che la stessa ?triadina? bianconera composta da Jean-Claude Blanc, Giovanni Cobolli Gigli e Alessio Secco, che rende conto non alla Fiat (l'interesse di Sergio Marchionne per la Juve ? pari a zero) ma alla Exor, la finanziaria degli eredi Agnelli, ha la necessit? di non mancare il terzo posto in campionato, che vale l'accesso diretto, senza preliminari, alla Champions.

Arrivare quarti, infatti, comporterebbe tra ferie dimezzate, contratti anticipati, ingaggi congelati e amichevoli saltate, la perdita di almeno 15 milioni, che il bilancio, gi? in rosso di 20,8, non potrebbe sopportare. E la Juventus, a differenza di Inter e Milan, non ha pi? un padre padrone disposto a staccare assegni.

Panorama di macerie per il ?campionato pi? bello del mondo?. Macerie almeno finanziarie, con il calcio sempre pi? ci si rovina. La pi? recente tra le vittime illustri ? Giuseppe Gazzoni Frascara, ex proprietario del Bologna e dell'Idrolitina, finito sotto processo per bancarotta. Gazzoni ci ha rimesso l'azienda e la tranquillit? familiare, ma dopo di lui il Bologna, se pure affidato a mani capaci, ha continuato a navigare in acque incerte: Alfredo Cazzola, imprenditore e patron del Motor show, oggi candidato sindaco per il centrodestra, ha capito subito l'antifona. Passato a Francesca Menarini, erede di una famiglia di costruttori, il Bologna lotta tuttora per non retrocedere in serie B.

Il pallone rischia di rivelarsi fatale pure a chi combatte per la promozione. La Pro Patria di Busto Arsizio, tra i pi? antichi club italiani (fondata nel 1881), ? in corsa per il passaggio dalla Lega Pro (ex serie C) alla B. E proprio sul finire di un campionato, condotto quasi sempre in testa, la Finanza ha arrestato il suo presidente Giuseppe Zoppo accusato di bancarotta fraudolenta. Nel 2008 il fallimento ha eliminato dal panorama del calcio anche il Messina dell'armatore Pietro Franza, protagonista di alcune stagioni in serie A. Quattro anni prima tocc? all'Ancona di Ermanno Pieroni, ex arbitro e poi segretario dell'industriale Francesco Merloni.

Ora le disavventure giudiziarie coinvolgono l'immobiliarista Giovanni Lombardi Stronati, proprietario del Siena, ma anche del teatro romano Ambra Jovinelli, di due elicotteri, quattro barche, una Bentley e una villa in Costa Smeralda. Insomma, ai ricchi e famosi chi glielo fa fare? Appena rilevata la Fiorentina dal crac di Vittorio Cecchi Gori, Diego Della Valle, abituato agli uffici ovattati della Confindustria e della Mediobanca, raccont? a un amico: ?Le riunioni di Lega sembrano il mercato del pesce. Tutti gridano, volano parolacce e si parla solo di soldi?.

A Della Valle in fondo con i viola non ? andata male (anche se resta memorabile il suo commento ?Mio fratello mi ha ricordato che siamo interisti?), almeno a paragone del suo collega Urbano Cairo, ex Fininvest e oggi a capo di un ricco gruppo editoriale.

Per il Torino Cairo si ? svenato, con soddisfazioni pari a zero, e sempre in bilico per non retrocedere. Forse chi aveva capito tutto ? l'ex proprietario e industriale farmaceutico del Pisa, Maurizio Mian. Alla presidenza onoraria della squadra aveva piazzato il proprio cane, Gunther. Salvo poi vendere tutto e ritirarsi a Miami.

[25-05-2009]

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LA MAGICA VOLA (MA SOLO IN BORSA) ? FINITI GLI ACCERTAMENTI DELLA CONSOB SULLE OSCILLAZIONI 'SOSPETTE' DEL TITOLO DELLA AS ROMA: LE CARTE SARANNO PRESTO IN PROCURA ? DOMANI POSSIBILE INCONTRO TRA Fioranelli e i legali DI ROSELLA Sensi?

Luca Valdisseri per il "Corriere della Sera"

La Consob continua a muoversi sulla As Roma e sulle trattative passate (Soros) e presenti (Fioranelli-Flick) che riguardano la societ? in mano alla famiglia Sensi da sedici anni.

Sono finiti gli accertamenti sulle ?oscillazioni anomale? del titolo alla Borsa valori di Milano - la Roma ? quotata dal 23 maggio 2000 - e presto le carte potrebbero arrivare alla Procura di Roma, che un anno fa apr? gli accertamenti dopo che la trattativa con la Inner Circle, in nome di George Soros, era saltata dopo il bluff al rialzo di un'offerta araba in realt? mai pervenuta.

La Consob interrog? tutti i protagonisti (venditori, acquirenti, giornalisti) e cominci? un'indagine che sembrava essersi perduta. Tre erano i possibili sbocchi dell'inchiesta: 1) una conclusione senza alcun provvedimento; 2) una multa perch? erano state date al mercato ?false comunicazioni ?; 3) la sussistenza di reati ben pi? gravi (aggiotaggio o insider trading), che richiederebbero l'apertura di un'inchiesta da parte della Procura di Roma.

Nei giorni scorsi il procuratore capo, Giovanni Ferrara, ha smentito l'apertura di una nuova indagine. Nel frattempo, la Consob ha terminato le audizioni anche sulla nuova trattativa per il passaggio di propriet?, che ha visto l'interessamento di una cordata svizzero-tedesca, rappresentata dall'agente Fifa Vinicio Fioranelli e dall'avvocato Volker Flick. Il legale di Fioranelli, proprio su richiesta della Consob, ha emesso un comunicato ufficiale nel quale si afferma che il gruppo non ha comperato neppure un'azione dell'As Roma nel periodo in questione.

Roma sta per essere paralizzata dalla finale di Champions League che, domani sera, vedr? in campo Barcellona e Manchester United. I tifosi romanisti, per?, si aspettano che le prossime ore diano una risposta anche sul futuro della societ? giallorossa. L'offerta fatta un anno fa dagli uomini di Soros era di 283 milioni di euro.

Domani potrebbe essere il giorno giusto per un incontro tra Fioranelli e i legali che rappresentano Rosella Sensi. Ma i punti interrogativi restano tanti e, proprio per questo, la Consob ha deciso di accelerare.

[26-05-2009]

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Unicredit alle Sensi: ora vendete la Roma

ROMA, 29 maggio - Praticamente un diktat, anche se nei modi paludati che usano, sanno usare le banche: Vendete la Roma, dovete rientrare in fretta dei debiti con noi. Unicredit ha fatto la mossa e stavolta le sorella Sensi, presenti all?incontro di ieri nella sede dell?istituto di credito socio al 49 per cento di Italpetroli, sono rimaste spiazzate. Affidare entro pochi giorni ad una banca d?affari il mandato per trovare un socio forte, qualcuno che paghi un bel po? per il pacchetto azionario e consenta il rientro nei parametri previsti dai patti banca-Sensi.

LE SCADENZE - Servono 200 milioni per onorare le scadenze e un piano realistico per il resto. Unicredit vanta un credito di 280 milioni dai Sensi (ma altri 70 milioni sono pendenti con altre banche). La banca non ha gradito che i contatti con Fioranelli siano avvenuti ? inizialmente ? all?oscuro di chi ha dato fiducia ai Sensi dal 2004 in poi. Cos? si valutano anche altre opzioni: c?? quell?offerta di 600 milioni per l?intero gruppo Italpetroli che Roger Tamraz, uno dei fondatori di Tamoli e grande amico (e finanziatore attraverso Oil Capital) della famiglia Clinton e dei Democratici americani? E ci sarebbe il fondo sovrano libico dei Gheddafi, socio forte proprio di Unicredit. O quell?Angelini che s?era fatto avanti giorni fa e aveva fatto retromarcia davanti alla Consob.

L'ASSALTO - Fioranelli e il suo legale De Santis non mollano la presa e si dicono pronti, coi soldi dello stesso agente Fifa e del socio Volker Flick (ma bastano?). Il fatto resta: la Roma ? all?impasse e il rischio di partire con ritardo irrecuperabile nella stagione del rilancio ? concretissimo. Ma una seconda stagione fiacca non se la pu? permettere nessuno: peggio va la Roma, societ? che ha ceduto in leasing Trigoria e il marchio ad una societ? di una delle Sensi, e pi? si svaluta l?asset? Insomma, fatti i contratti di Aquilani e Juan, ora si deve fare la Roma. Unicredit l?ha chiarito molto bene.

http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/r...vendete+la+Roma

COMUNICATO COMPAGNIA ITALPETROLI S.P.A.

Con riferimento alle notizie diffuse in data odierna da alcuni organi di stampa, in merito all'incontro avvenuto nella giornata di ieri tra i rappresentanti di Unicredit e quelli di Compagnia Italpetroli, si precisa che questi ultimi, in tale incontro, hanno informato UniCredit di avere avviato dei contatti con Mediobanca ed hanno comunicato l?intenzione di Compagnia Italpetroli di avvalersi della stessa per studiare le migliori modalit? per gestire l?attuale situazione debitoria nei confronti del ceto bancario.

Roma, 29 maggio 2009

http://bo.asroma.it/UserFiles/970.pdf

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Il campionato irregolare ? finito con il Toro che cade in B.

I tifosi granata per? si lamentano parecchio.

A loro avviso molti errori arbitrali hanno condizionato un campionato che, per quanto giocato male, con 3/4 punti in pi? sarebbe stato diverso.

Hanno ragione.

Detto questo, Cairo ? praticamente come Cobolli e Blanc: di calcio non capisce nulla.

Se riusciamo a mandare l'Inter in C2 eventualmente li ripeschiamo.

Vi va? :Io:

A me si.

A me mi va. .asd

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Questa ? la classifica con la moviola in campo secondo quello che riporta "il Campionato alla moviola".

http://www.ejoujo.eu/moviola/

P.S. Ci sono i decimali perch? ? basato su un modello statistico...

Juventus 72,73

Milan 72,69

Fiorentina 72,01

Udinese 67,85

Inter 66,77

Genoa 66,27

Roma 61,02

Palermo 57,37

Cagliari 52,44

Lazio 49,5

Sampdoria 48,03

Napoli 46,8

Siena 46,22

Atalanta 45,61

Catania 41,61

Torino 38,23

Reggina 37,38

Chievo 36,05

Bologna 35,83

Lecce 30,05

Modificato da karel

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Mutu si confessa: dalla cocaina a Calciopoli: "Quegli scudetti sono miei"

L'attaccante della Fiorentina ? tornato a parlare del proprio passato.

Intervistato sui canali Sky per la trasmissione "I signori del calcio", Adrian Mutu ha parlato di alcuni argomenti delicati della propria carriera, tra i quali la squalifica per uso di cocaina e le vicende di Calciopoli, che lo coinvolsero in quanto giocatore della Juventus.

Il passaggio al Chelsea. Sei stato il rumeno pi? costoso di tutti i tempi. All'inizio and? tutto bene. Poi, hai smesso di divertirti in campo e hai iniziato a farlo solo fuori "Quando cominci ad esagerare fuori, in campo il fisico non regge. Sbagliare ? normale, fa parte della vita, per?, quando sei un personaggio pubblico ? pi? facile che la gente ti punti il dito contro. La cosa importante ? trarre dalle critiche le conclusioni migliori".

Sei stato trovato positivo alla cocaina. Pensi di essere caduto in una trappola? "Una trappola fatta di sbagli di giovent?, non certo qualcosa organizzato dal Chelsea per mandarmi via. Era facile sbagliare: ero molto famoso, a Londra andavo dappertutto e mi trattavano da re. Sono stato ingenuo, sono stato un pollo".

C'? stato un motivo per cui ti sei lasciato andare? "Qualche mese prima di arrivare a Londra, avevo divorziato da mia moglie, avevo anche un figlio e la cosa fu pesante. Poi, come quando arrivai per la prima volta in Italia, la gente, la lingua, era tutto nuovo. Sono andato un po' in depressione. All'inizio questo non lo sentivo perch? con il calcio andava tutto benissimo. Poi, ho avuto la pubalgia per tre mesi e sono iniziati i guai".

Non credi che il Chelsea avrebbe dovuto starti pi? vicino? "Nella maggior parte dei casi, le squadre ti danno una seconda occasione, invece l? in due mesi mi hanno licenziato. Parlavo poco inglese, non capii nemmeno molto. Ci rimasi male perch? avrebbero dovuto darmi una seconda possibilit?. Non era giusto lasciarmi da solo perch? il problema era pi? della persona che del giocatore. Mi hanno licenziato, non mi hanno pagato, mi hanno squalificato come era giusto che fosse e ora sono in attesa di conoscere l'ultima sentenza. Pagare cos? tanto per uno sbaglio fu troppo, mi hanno descritto per come non sono, per cinque anni non ho parlato di questo ma fra poco inizier? a farlo e dir? le cose come stanno".

Come ne sei uscito da questa situazione? "All'inizio credevo di vivere un incubo. Mi ha aiutato anche la mia famiglia, per?, soprattutto, ho cercato di stare da solo per ritrovarmi. La Dinamo Bucarest mi ha permesso di aggregarmi ai loro allenamenti, li ringrazio perch? mi hanno aiutato moltissimo. Poi, dopo 3 mesi, ho firmato con la Juve. A gennaio sono arrivato a Torino e ho parlato con Capello. Mi allenavo tutti i giorni".

La Juventus ha dimostrato di volerti "Hanno fatto di tutto, non mi hanno fatto mai sentire escluso. Subito dopo la squalifica, mi hanno fatto esordire, ho vinto uno Scudetto giocando solo un pezzo dell'ultima partita e ho anche quasi segnato negli unici 30 minuti di quella stagione. Poi, l'anno dopo, ho giocato una stagione da protagonista: 32 partite, 22 da titolare, 10 gol giocando da centrocampista. Era una Juve fortissima e infatti mi viene da ridere quando dicono che abbiamo rubato. Era come l'Inter di oggi, con qualche giocatore in pi?. Quegli Scudetti li sentiamo nostri. Qualunque giocatore di quella squadra si sente addosso gli scudetti che sono stati revocati".

Che idea ti sei fatto di Calciopoli? "Nessuna, perch? non ci penso e non m'interessa. Conosco bene Moggi, so quanto era importante per la Juve per la sua bravura e perch? sapeva fare bene il suo lavoro. Arriv? calciopoli e non sapevo come comportarmi. Ero a Miami con la mia famiglia, mi chiam? Secco e mi disse che nessuno mi obbligava ad andare via ma c'era la Fiorentina che aveva fatto un'offerta. Considerando che c'era Prandelli e quali erano le ambizioni della Fiorentina, dissi subito di s?. Poi, per?, appena arrivai, vidi che anche la Fiorentina era coinvolta nello scandalo, per? c'era Prandelli e mi volevano fortemente. Poi, per fortuna ce l'abbiamo fatta a rimanere in A".

http://www.goal.com

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L'attaccante della Fiorentina:

?Quella Juventus era fortissima?

ROMA, 4 giugno - Domani sera, su Sky Sport 1, alle ore 23.00 , torna ?I Signori del calcio? . Protagonista di questa puntata, l?attaccante della Fiorentina Adrian Mutu .

A 18 anni, il tuo debutto nel campionato rumeno. Eri talmente forte che tutti ti hanno indicato subito come l?erede di Hagi

E? stato un peso grandissimo per me perch? lui ? stato uno dei pi? forti giocatori rumeni di tutti i tempi. Allo stesso tempo, ero molto onorato e ho sempre provato a dimostrare che questo paragone poteva starci.

Era lui il tuo idolo da bambino?

Era l?idolo di tutti i bambini rumeni. Aveva un grande carisma e ha fatto tanto per il calcio rumeno.

C?era qualcun altro a cui ti ispiravi?

I numeri 10 di tutte le squadre mi piacevano; come Platini e poi Del Piero.

La tua prima esperienza in Italia nell?Inter . Cos?hai pensato quando ti hanno detto di fare le valigie per andare a Milano?

Non vedevo l?ora. Era una squadra con tanti campioni. Il primo giorno che sono arrivato nello spogliatoio ero seduto vicino a Vieri. Poi c?erano Baggio, Ronaldo, Zamorano, Blanc, Zanetti, Panucci. Pensavo che non avrei mai giocato. Non avevo pazienza, volevo mettermi subito alla prova. Una volta, in allenamento, Lippi mi prese per l?orecchio e mi disse: ?Ragazzino, sei giovane, non bruciare le tappe perch? avrai il tuo spazio!?. Mancavano 14 partite alla fine del campionato e ne giocai 6 da titolare, ma c?era tanta pressione. Ho fatto fatica perch? per me l?Inter, a quell?et?, era un po? troppo. Lippi preferiva giocatori con maggiore esperienza e capii che dovevo fare la gavetta prima di costruirmi un nome.

Hai peccato di superbia?

Pu? essere, perch? ero giovane, ma quando dissi a Lippi che volevo andare a Verona per giocare con continuit?, lui rispose che potevo restare e far parte dei 4 attaccanti della rosa per vedere come andava. Mi sono guardato intorno, ho visto chi avevo davanti e gli dissi che sarei andato a Verona. Anche l? fu difficile. Il primo anno segnai 4 gol, di cui 2 nelle prime tre partite. Ho avuto una crisi e sono tornato in Romania, a casa. Credevo di non farcela, di non essere abbastanza forte mentalmente.

Poi arriv? Malsani?

S?, arriv? Malesani e ci fu la svolta. Non avevo un bel rapporto con l?allenatore che c?era prima di lui: mi faceva giocare in un modo che non era adatto a me, mi sentivo ingabbiato. Lo dissi a Malesani e lui mi rispose di giocare come volevo. Con lui avevo un rapporto speciale. Dopo Prandelli, ? quello che mi ha capito come persona. Con lui feci 12 gol e giocai bene anche se poi siamo retrocessi. Ad agosto, poi, passai al Parma e l? si ? instaurato subito il feeling con Prandelli. Fu un anno molto bello, non solo calcisticamente. A Parma sentivo l?affetto dei tifosi. Realizzai 24 gol stagionali, tra Campionato e Coppa Uefa.

Che rapporto avevi con Prandelli?

Lo stesso di adesso, fra contrasti e diversit? di opinioni perch? in questo modo ci si stimola sempre. Entrambi vogliamo vincere e lui sa che mi arrabbio molto quando non mi riesce qualcosa.

Il tuo compagno d?attacco era Adriano?

S?, e c?era Gilardino in panchina. Mi sono trovato subito bene con Adriano, eravamo amici. Gi? all?epoca, gli mancava molto il Brasile. Il mister, per?, trov? il modo per farlo esplodere. Gilardino non giocava mai e prima di una partita in cui ero squalificato, andai nello spogliatoio e gli dissi che era arrivata la sua occasione. E? un piacere vedere come Gilardino sia cresciuto moltissimo.

Poi, il passaggio al Chelsea. Sei stato il rumeno pi? costoso di tutti i tempi?

Era un?offerta che non si poteva rifiutare.

Che rapporto avevi con Abramovich?

Molto buono, ero il giocatore preferito del figlio.

All?inizio and? tutto bene. Poi, hai smesso di divertirti in campo e hai iniziato a farlo solo fuori

Quando cominci ad esagerare fuori, in campo il fisico non regge. Sbagliare ? normale, fa parte della vita, per?, quando sei un personaggio pubblico ? pi? facile che la gente ti punti il dito contro. La cosa importante ? trarre dalle critiche le conclusioni migliori.

Sei stato trovato positivo alla cocaina. Pensi di essere caduto in una trappola?

Una trappola fatta di sbagli di giovent?, non certo qualcosa organizzato dal Chelsea per mandarmi via. Era facile sbagliare: ero molto famoso, a Londra andavo dappertutto e mi trattavano da re. Sono stato ingenuo, sono stato un pollo.

C?? stato un motivo per cui ti sei lasciato andare?

Qualche mese prima di arrivare a Londra, avevo divorziato da mia moglie, avevo anche un figlio e la cosa fu pesante. Poi, come quando arrivai per la prima volta in Italia, la gente, la lingua, era tutto nuovo. Sono andato un po? in depressione. All?inizio questo non lo sentivo perch? con il calcio andava tutto benissimo. Poi, ho avuto la pubalgia per tre mesi e sono iniziati i guai.

Non credi che il Chelsea avrebbe dovuto starti pi? vicino?

Nella maggior parte dei casi, le squadre ti danno una seconda occasione, invece l? in due mesi mi hanno licenziato. Parlavo poco inglese, non capii nemmeno molto. Ci rimasi male perch? avrebbero dovuto darmi una seconda possibilit?. Non era giusto lasciarmi da solo perch? il problema era pi? della persona che del giocatore. Mi hanno licenziato, non mi hanno pagato, mi hanno squalificato come era giusto che fosse e ora sono in attesa di conoscere l?ultima sentenza. Pagare cos? tanto per uno sbaglio fu troppo, mi hanno descritto per come non sono, per cinque anni non ho parlato di questo ma fra poco inizier? a farlo e dir? le cose come stanno.

Come ne sei uscito da questa situazione?

All?inizio credevo di vivere un incubo. Mi ha aiutato anche la mia famiglia, per?, soprattutto, ho cercato di stare da solo per ritrovarmi. La Dinamo Bucarest mi ha permesso di aggregarmi ai loro allenamenti, li ringrazio perch? mi hanno aiutato moltissimo. Poi, dopo 3 mesi, ho firmato con la Juve. A gennaio sono arrivato a Torino e ho parlato con Capello. Mi allenavo tutti i giorni.

La Juventus ha dimostrato di volerti

Hanno fatto di tutto, non mi hanno fatto mai sentire escluso. Subito dopo la squalifica, mi hanno fatto esordire, ho vinto uno Scudetto giocando solo un pezzo dell?ultima partita e ho anche quasi segnato negli unici 30 minuti di quella stagione. Poi, l?anno dopo, ho giocato una stagione da protagonista: 32 partite, 22 da titolare, 10 gol giocando da centrocampista. Era una Juve fortissima e infatti mi viene da ridere quando dicono che abbiamo rubato. Era come l?Inter di oggi, con qualche giocatore in pi?. Quegli Scudetti li sentiamo nostri. Qualunque giocatore di quella squadra si sente addosso gli scudetti che sono stati revocati.

Che idea ti sei fatto di calciopoli?

Nessuna perch? non ci penso e non m?interessa. Conosco bene Moggi, so quanto era importante per la Juve per la sua bravura e perch? sapeva fare bene il suo lavoro. Arriv? calciopoli e non sapevo come comportarmi. Ero a Miami con la mia famiglia, mi chiam? Secco e mi disse che nessuno mi obbligava ad andare via ma c?era la Fiorentina che aveva fatto un?offerta. Considerando che c?era Prandelli e quali erano le ambizioni della Fiorentina, dissi subito di s?. Poi, per?, appena arrivai, vidi che anche la Fiorentina era coinvolta nello scandalo, per? c?era Prandelli e mi volevano fortemente. Poi, per fortuna ce l?abbiamo fatta a rimanere in A.

Un tuo compagno di quella Juve, disse che sei fra i top 10 players del mondo. Lo disse Ibrahimovic

Lui ? stato il mio compagno di stanza in quei due anni alla Juve. Immaginate che coppia io e lui in camera!

Il momento pi? bello che hai vissuto a Firenze?

La semifinale di Coppa UEFA che abbiamo perso ai rigori, avremmo potuto vincere la Coppa.

Com?? Firenze?

E? una citt? strana. In tre giorni pu? passare dall?entusiasmo al pessimismo. E poi tornare nuovamente l?entusiasmo. Non c?? molto equilibrio nei sentimenti. E? questa, per?, la sua forza, perch? basta anche un solo episodio per dare la svolta, per ridare entusiasmo pi? velocemente che nelle altre piazze. Noi siamo influenzati molto dall?umore della citt?.

Cos?? successo l?estate scorsa?

La Roma mi voleva. Poi, sia io che la Fiorentina , e anche la Roma stessa, abbiamo pensato che la cosa migliore fosse rimanere a Firenze. Sono rimasto qui e spero di restare qui ancora per molto.

http://www.tuttosport.com

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VERTICE UNICREDIT-MEDIOBANCA...

Rosario Dimito per "Il Messaggero"

Vertice Unicredit-Mediobanca sul destino dell'As Roma, il secondo dopo quello di venerd? scorso. Ma le posizioni tra la banca di piazza Cordusio, azionista al 49% di Italpetroli di cui ? anche il principale creditore (300 milioni sui 400 totali) e la famiglia Sensi, che ha preso Mediobanca come advisor, sarebbero ancora distanti.

Ieri mattina in piazzetta Cuccia, secondo quanto risulta a Il Messaggero, si sarebbero incontrati gli uomini di Unicredit e della banca d'affari. L'incontro ha fatto seguito a un vertice tenutosi venerd? scorso tra Paolo Fiorentino, deputy ceo di piazza Cordusio e Maurizio Cereda, vicedirettore generale di piazzetta Cuccia.

Nel corso del colloquio di ieri Unicredit avrebbe ribadito la linea esposta gioved? scorso a Rosella e Maria Cristina Sensi: una primaria banca d'affari riceva entro una decina di giorni da Italpetroli, di cui la famiglia romana ha il 51%, un mandato a vendere il club giallorosso sulla base di un prezzo prestabilito dalle parti di comune accordo.

L'operazione dovrebbe concludersi entro luglio in modo che il nuovo proprietario abbia la possibilit? di rinforzare la squadra in vista del prossimo campionato. Sul fronte opposto si fa notare che al momento non sono venuti avanti compratori seri n? offerte munite di adeguate garanzie in termini finanziari, patrimoniali e reputazionali visto l'impatto sociale che riveste la squadra di calcio della capitale.

E lo stesso Vinicio Fioranelli, al di l? dei rumors, non avrebbe fatto proposte supportate da garanzie adeguate. I Sensi manifestano sicurezza e serenit? consapevoli di aver affidato ad un primario advisor la gestione del delicato dossier. E di essere, come Italpetroli ha affermato nei giorni scorsi in una nota, nella pienezza dei poteri gestionali del gruppo facendo fronte a tutte le necessit?.

Tanto ? vero che per quanto concerne la scelta del futuro allenatore, oggi sar? la giornata decisiva per la conferma di Luciano Spalletti anche per le prossime stagioni, come vorrebbe fare la famiglia Sensi, in questo desiderio appoggiata dallo spogliatoio. Unicredit per? ritiene che il tempo sia scaduto perch? il piano di ristrutturazione del debito siglato a luglio 2008 prevede alcuni passaggi in termini di impegni e obblighi.

Italpetroli non ha rispettato il pagamento della rata da 150 milioni circa che avrebbe dovuto versare entro met? dicembre 2008 e non avrebbe onorato altri impegni. Di qui la posizione rigida assunta dalla banca e contemplata dall'accordo di luglio. E ai Sensi avrebbe indicato un percorso: entro fine settimana le parti debbono sottoscrivere un protocollo in forza del quale viene affidato l'incarico alla banca d'affari di alto standing - potrebbe essere la stessa Mediobanca - prevedendo esplicitamente alcune condizioni.

Tra queste la fissazione di un prezzo di riferimento delle offerte stabilito dalle parti raggiunto il quale scatterebbe la vendita. Per l'istituto che ha sede a Roma l'avvento di un processo di vendita organizzato e trasparente come si addice a una societ? quotata, favorirebbe l'avvicinarsi di compratori. E' chiaro quindi ci si muove ancora su binari differenti.

Un punto su tutti: per Unicredit a decidere deve essere la banca d'affari incaricata sulla base di indicazioni fornite congiuntamente dai due azionisti di Italpetroli. La famiglia invece vuol continuare a gestire il gruppo pur disponibile a trovare, grazie a Mediobanca, forme per rinegoziare il debito con le banche. Che succede ora?

Unicredit non sembra intenzionato a fare un passo indietro e, salvo sempre possibili mediazioni per riportare unit? di intenti fra le parti, la banca milanese potrebbe procedere col suo piano. In assenza del mandato al soggetto terzo, Unicredit appare intenzionato ad adire le vie legali rivolgendosi al tribunale di Roma con un decreto ingiuntivo.

E i giudici dopo aver valutato le motivazioni prodotte dalla banca relative al debito non onorato, potrebbe decidere la nomina di un curatore di Italpetroli che, sostituendo l'azionista di maggioranza, proceda alla vendita degli asset il cui ricavato servirebbe a soddisfare le banche. Oggi infine, ? in programma un comitato esecutivo di Mediobanca che potrebbe esaminare il dossier-Roma. Si cerca una soluzione condivisa.

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-6660.htm

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SENSI VIETATI ? UNICREDIT (AZIONISTA AL 49%) DI ITALPETROLI METTE ALL?ANGOLO I SENSI: O AFFIDANO A UNA BANCA D?AFFARI L?INCARICO DI VENDERE LA ROMA O CI PENSER? IL TRIBUNALE DI ROMA ? I 400 MLN ? DI DEBITI ? SPALLETTI RESTA?

1 - VERTICE UNICREDIT-MEDIOBANCA...

Rosario Dimito per "Il Messaggero"

Vertice Unicredit-Mediobanca sul destino dell'As Roma, il secondo dopo quello di venerd? scorso. Ma le posizioni tra la banca di piazza Cordusio, azionista al 49% di Italpetroli di cui ? anche il principale creditore (300 milioni sui 400 totali) e la famiglia Sensi, che ha preso Mediobanca come advisor, sarebbero ancora distanti.

Ieri mattina in piazzetta Cuccia, secondo quanto risulta a Il Messaggero, si sarebbero incontrati gli uomini di Unicredit e della banca d'affari. L'incontro ha fatto seguito a un vertice tenutosi venerd? scorso tra Paolo Fiorentino, deputy ceo di piazza Cordusio e Maurizio Cereda, vicedirettore generale di piazzetta Cuccia.

Nel corso del colloquio di ieri Unicredit avrebbe ribadito la linea esposta gioved? scorso a Rosella e Maria Cristina Sensi: una primaria banca d'affari riceva entro una decina di giorni da Italpetroli, di cui la famiglia romana ha il 51%, un mandato a vendere il club giallorosso sulla base di un prezzo prestabilito dalle parti di comune accordo.

L'operazione dovrebbe concludersi entro luglio in modo che il nuovo proprietario abbia la possibilit? di rinforzare la squadra in vista del prossimo campionato. Sul fronte opposto si fa notare che al momento non sono venuti avanti compratori seri n? offerte munite di adeguate garanzie in termini finanziari, patrimoniali e reputazionali visto l'impatto sociale che riveste la squadra di calcio della capitale.

E lo stesso Vinicio Fioranelli, al di l? dei rumors, non avrebbe fatto proposte supportate da garanzie adeguate. I Sensi manifestano sicurezza e serenit? consapevoli di aver affidato ad un primario advisor la gestione del delicato dossier. E di essere, come Italpetroli ha affermato nei giorni scorsi in una nota, nella pienezza dei poteri gestionali del gruppo facendo fronte a tutte le necessit?.

Tanto ? vero che per quanto concerne la scelta del futuro allenatore, oggi sar? la giornata decisiva per la conferma di Luciano Spalletti anche per le prossime stagioni, come vorrebbe fare la famiglia Sensi, in questo desiderio appoggiata dallo spogliatoio. Unicredit per? ritiene che il tempo sia scaduto perch? il piano di ristrutturazione del debito siglato a luglio 2008 prevede alcuni passaggi in termini di impegni e obblighi.

Italpetroli non ha rispettato il pagamento della rata da 150 milioni circa che avrebbe dovuto versare entro met? dicembre 2008 e non avrebbe onorato altri impegni. Di qui la posizione rigida assunta dalla banca e contemplata dall'accordo di luglio. E ai Sensi avrebbe indicato un percorso: entro fine settimana le parti debbono sottoscrivere un protocollo in forza del quale viene affidato l'incarico alla banca d'affari di alto standing - potrebbe essere la stessa Mediobanca - prevedendo esplicitamente alcune condizioni.

Tra queste la fissazione di un prezzo di riferimento delle offerte stabilito dalle parti raggiunto il quale scatterebbe la vendita. Per l'istituto che ha sede a Roma l'avvento di un processo di vendita organizzato e trasparente come si addice a una societ? quotata, favorirebbe l'avvicinarsi di compratori. E' chiaro quindi ci si muove ancora su binari differenti.

Un punto su tutti: per Unicredit a decidere deve essere la banca d'affari incaricata sulla base di indicazioni fornite congiuntamente dai due azionisti di Italpetroli. La famiglia invece vuol continuare a gestire il gruppo pur disponibile a trovare, grazie a Mediobanca, forme per rinegoziare il debito con le banche. Che succede ora?

Unicredit non sembra intenzionato a fare un passo indietro e, salvo sempre possibili mediazioni per riportare unit? di intenti fra le parti, la banca milanese potrebbe procedere col suo piano. In assenza del mandato al soggetto terzo, Unicredit appare intenzionato ad adire le vie legali rivolgendosi al tribunale di Roma con un decreto ingiuntivo.

E i giudici dopo aver valutato le motivazioni prodotte dalla banca relative al debito non onorato, potrebbe decidere la nomina di un curatore di Italpetroli che, sostituendo l'azionista di maggioranza, proceda alla vendita degli asset il cui ricavato servirebbe a soddisfare le banche. Oggi infine, ? in programma un comitato esecutivo di Mediobanca che potrebbe esaminare il dossier-Roma. Si cerca una soluzione condivisa.

2 - SPALLETTI RESTA, IL CLUB LO 'BLINDA'...

(ASCA) - Luciano Spalletti resta a Roma. Sarebbe questo l'esito dell'incontro a Villa Pacelli di circa due ore, dalle 12 alle 14, tra il tecnico e la presidente del club giallorosso Rosella Sensi. A quanto si apprende, nel corso del vertice, la Sensi avrebbe ribadito il desiderio di trattenere il tecnico nonostante l'interesse della Juventus e la richiesta dello stesso Spalletti di rescindere l'accordo che lo lega alla Roma per un altro anno. E' atteso in giornata un comunicato ufficiale della societa'.

[04-06-2009]

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Questa ? la classifica con la moviola in campo secondo quello che riporta "il Campionato alla moviola".

Lo stile ? interista, mi dispiace.

La Juve deve vincere sul campo.

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Lo stile ? interista, mi dispiace.

La Juve deve vincere sul campo.

Si e No.

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Lo stile ? interista, mi dispiace.

La Juve deve vincere sul campo.

Certo, ma questo campionato come i due precedenti con il campo non ha avuto nulla a che fare. Ne sono convinto.

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Lo stile ? interista, mi dispiace.

La Juve deve vincere sul campo.

Infatti il campionato ? da annullare anche se l'avessimo vinto noi. ;)

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16-06-09

CALCIO: ADICONSUM, SCUDETTO AL MILAN E INTER 4* SENZA ERRORI ARBITRALI

(ASCA) - Roma, 16 giu - Milan campione d'Italia con 82 punti, Juventus seconda a quota 78 punti, Fiorentina terza e Inter quarta. E' la classifica ''virtuale'' - depurata dagli errori arbitrali - stilata da Virtualclass, il marchio che da sette anni conduce l'Osservatorio sugli errori dei direttori di gara in collaborazione con Adiconsum. Le sviste dei fischietti italiani, secondo lo studio, avrebbero alterato il risultato di 180 partite (47% del totale, contro il 48% della stagione precedente), spostato 6,8 punti dei 20-30 disponibili per giornata di gara (contro i 6,7 precedenti), interessato praticamente tutte le squadre (18 su 20, il 90%), favorito in maniera massiccia l'Inter e interessato 37 dei 39 arbitri impiegati (95%), con l'eccezione di Calvarese e Cavarretta che, pero', ricorda Virtual Class, hanno diretto soltanto una partita ciascuno.

''Di conseguenza - spiega Luciano Lupi, Presidente di Virtualclass - si stima che abbiano cambiato direzione le vincite di oltre 100 milioni di euro per le scommesse sul calcio''.

Nello specifico, nella classifica ''depurata'' il Milan avrebbe 8 punti in piu', salendo cosi' dai 74 reali agli 82 ''virtuali''. ''Il risultato virtuale del Milan'', spiega Virtualclass ''se fosse stato avallato dal campo, avrebbe certamente comportato una diversa valutazione della squadra, del tecnico e, possibilmente, del mercato''. La Juve, che secondo lo studio sarebbe stata ''penalizzata'' di 4 punti, andrebbe a quota 78 punti e si piazzerebbe al secondo posto.

Terza la Fiorentina, a cui gli errori arbitrali avrebbero ''tolto'' 7 punti: nella classifica virtuale i viola, con 75 punti, avrebbero l'accesso diretto alla Champions League.

L'Inter, invece, a cui le sviste dei fischietti avrebbero portato ben 11 punti, nella classifica depurata si piazza quarta a quota 73.

''Secondo i nostri dati, l'80% degli errori potrebbe essere eliminato con l'uso controllato della moviola in campo, contribuendo cosi' - spiega Lupi - ad un risultato piu' equo ed, addirittura, limitando il tempo perso per le gazzarre che normalmente seguono gli episodi contestati. Il caso di Brasile - Egitto insegna''.

luq/mcc/ss

http://www.asca.it/news-CALCIO__ADICONSUM_...38696-ORA-.html

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