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CRAZEOLOGY

Irregular Season 08/09... Sempre Da Annullare...

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2 cose gradevoli (?) di Mughini...

http://it.youtube.com/watch?v=f4UzUjFS_X8

http://it.youtube.com/watch?v=UvJW50JIJas

le ho trovate per caso e ho fatto che....

roba inutile.

Per?....

Cos

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http://www.video.mediaset.it/mplayer.html?...70&from=tg5

Non ci posso CREDERE!

OH PORC....!

Mi si ? seccata la gola....

dev'essere un malore....

non mi sento bene...

soffro di allucinazioni....

mediaset che da la notizia in questo modo....

che ci fa la Arcuri nuda in casa mia? Hu?!

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MOGGI CONDANNATO.

PER MANCANZA DI REATI...

Renato Farina per "Libero"

Moggi Padre: diciotto mesi di carcere. Moggi Figlio: quattordici mesi. Se ci fosse stato in giro anche un Moggi Spirito Santo un annetto glielo appioppavano pure a lui. Gli altri: assolti. La clamorosa inchiesta romana che doveva decretare l'esistenza del calcio come sistema mafioso dominato da Moggi ? finita nella condannuccia per reati da bar sport: violenza privata e minacce.

Infatti Moggi padre (e un po' anche il figlio) avrebbero costretto un calciatore a giocare per meritarsi un aumento di stipendio, e avrebbero fatto sapere a un altro che l'allenatore non lo voleva e se non accettava il trasferimento sarebbe finito in tribuna. (Non ? passata invece l'accusa orribile del calciatore Fabrizio Miccoli, il quale si era lamentato coi giudici perch? una volta la squadra lo aveva dimenticato in pullman: per una condanna forse occorreva almeno lo abbandonassero a un autogrill).

Dimenticavo un'avvertenza: spogliarsi per un attimo delle sciarpe colorate della propria squadra di appartenenza calcistica. Ho fatto fatica anch'io: sono iscritto all'Inter club. Resto dell'idea che la Juve abbia rubato due scudetti, come hanno fatto anche il Milan e la Roma, sin dai tempi di Mussolini; invece l'Inter se li ? meritati tutti, anche quando Italo Allodi aveva cura degli arbitri nell'evo di Herrera. Per? basta cos?. Qui c'? di mezzo una tragedia.

Ho letto e riletto le intercettazioni, ho seguito il processo. Parlo di Luciano Moggi: non lo sopportavo anch'io, come ogni interista che si rispetti. Ma se il rigore non c'?, non c'?. E a lui ? stato confezionato, prima di qualsiasi valutazione seria dei fatti, il pigiama a righe del delinquente. Va cos?. Di tanto in tanto serve il cinghiale espiatorio, per ricominciare peggio di prima. Ma la civilt? ? dire che non si fa. Invece anche stavolta si ? fatto.

Si ? sdraiata la bestia sul tavolaccio, ma poi proprio non si poteva tagliargli la gola a causa dell'insussistenza assoluta di prove e di indizi. Allora si ? deciso per salvare la faccia alla giustizia, che ha speso montagne di denari, di ferire Moggi un tantinello alla guancia. Tanto chi vuoi che protesti? Trattasi di Moggi. ? cattivo per definizione mitologica.

Sacrifichiamo lui che ci si deve essere fatto il callo. Ovvio: per il Bene della Causa. Anzi: delle Cause. Quella della casta giudiziaria. E quella dei moralizzatori del calcio, specie i bravi giornalisti sportivi, i quali intravedevano un mondo tenuto alle redini dai loro articoli alla candeggina. I risultati saranno, andando avanti in questa maniera, la rovina proprio della magistratura e l'assassinio del calcio pur di far fuori Moggi.

Sei cross per chi ha buona testa

Tento qui di produrre alcune non dico idee, non esageriamo, ma qualche cross per chi abbia una buona testa.

1) Questo processo ? stato basato su un'imponenza di intercettazioni mai vista, pubblicate e sceneggiate in tiv? come antecedente fumogeno per preordinare la colpevolezza. Non importa cosa c'entrino: ci sono, creano l'alone del mostro. Pi? alcuni testimoni. Eccoli, arrivano. Il principale accusatore ? stato un dirigente della Roma, poi finito al Real Madrid e infine alla nazionale inglese, Franco Baldini. ? lui a denunciare il sistema Moggi-Gea. E a proporre la presunta pistola fumante: il caso di Giorgio Chiellini, oggi in nazionale. Secondo Baldini l'allora terzino sarebbe dovuto finire alla Roma, ma il presidente del Livorno gli disse...

Mi accorgo che sto entrando nei particolari. Mi fermo. Il pettegolezzo e un evidente rancore personale basta a dimostrare che c'era una mafia, una ragnatela di schiavismo? Non era credibile. Ad accusare ci sono stati poi dei procuratori, ma si capiva che prevaleva l'invidia e forse il desiderio di far fuori la concorrenza per mano dei giudici. Ci sono stati poi calciatori, oltre il doloroso caso di Miccoli, che hanno denunciato queste tremende violenze: ?Se non firmi, finirai per giocare nel giardino di casa tua?. Mamma mia.

2) Persino il pubblico ministero ha implicitamente riconosciuto che la sentenza di assoluzione dall'accusa di associazione a delinquere era uscita a pezzettini. Ha dovuto ammettere: ?I calciatori non hanno collaborato, fanno parte del sistema?. Ma come? ? stato proprio il sistema che per durare ha fatto fuori Moggi.

Semmai il fatto che tanti calciatori, pur sospinti dalla giornalaccio rosa dello Sport e dai dirigenti del nuovo tipo, si siano rifiutati di alimentare le accuse prova come questo processo sia stato una fiera delle vanit? accusatorie. A loro conveniva adeguarsi al nuovo corso. Invece sono stati leali. Che senso ha attaccarli come omertosi per di pi? da uno stimato pm? Se ha le prove persegua. Se no taccia.

3) Come si fa a non capire che era "necessaria" almeno una piccola punizione? Si era mosso il mondo. Un'assoluzione generale avrebbe finito per palesare la ridicolaggine di una dissipazione di denaro e di energie della giustizia per esaminare delle pinzillacchere. Ed ecco la condannuccia. Non abbiamo alcun dubbio sulla buona fede e la competenza tecnica e morale del tribunale di Roma. Ma se si rivedono gli episodi alla moviola, il rigore fischiato contro Moggi non c'era e non meritava l'espulsione.

Forse gli arbitri (del tribunale), di certo onesti e preparati, inevitabilmente soffrono - roba inconscia - di una sudditanza psicologica verso le potenze dominanti. Se avessero accettato come prova gli errori degli arbitri (di calcio), e le complicazioni contrattuali (dei calciatori) per documentare l'esistenza di una cupola, dovrebbero perseguire i nuovi capi mafia. Dato che errori e complicazioni perdurano. E allora? Ecco la minicondanna.

4) Le violenze. Esaminiamo i casi dei calciatori-vittime (presunte). Nicola Amoruso (attuale attaccante del Torino). Alla fine del campionato 2001-2002 Carlo Ancelotti fa sapere di non volerlo pi? alla Juventus. Moggi convoca Amoruso e gli dice: qui non hai spazio, ti conviene accettare il trasferimento al Perugia, se no finisci in tribuna e non giochi. Amoruso alla fine accetta, e si becca pure un aumentone di stipendio. ? violenza, ? minaccia? Mobbing contro un miliardario? Ma va'. Altro caso. Manuele Blasi (oggi centrocampista del Napoli).

La Juve lo presta al Parma. L? risulta positivo al doping: otto mesi di squalifica. Rientra alla Juve nell'estate del 2003, non proprio in pompa magna. E subito Stefano Antonelli, a nome di Blasi, incredibilmente telefona: vuole per il suo assistito aumento e proroga del contratto. Moggi dice: niente da fare, con te non parlo, prima il giovanotto deve dimostrare di meritarsi sul campo soldi e nuovo contratto. Il mediano gioca bene, ottiene l'una e l'altra cosa. Testimonier? a favore di Moggi. Il giudice prende invece sul serio la testimonianza di Antonelli.

Partorito un "moggiolino"

5) La sentenza dice che Moggi non ? il Padrino. E finisce per sostenere che l'allora direttore sportivo della Juventus alla fine ha agito - secondo loro esagerando con le parole - solo negli interessi della Juve: obbedendo all'allenatore (Ancelotti lo ha testimoniato al processo) e consentendo risparmi sugli ingaggi. Persino insegnando ai calciatori come si sta al mondo. Sarebbe facile essere generosi con i soldi degli altri. A questo punto la Juventus dovrebbe proporlo per una medaglia, invece di scaricarlo.

Ma anche la Lega Calcio e la Federcalcio dovrebbero difenderlo. Nella sentenza ? insito un precedente pericoloso per ogni societ? di calcio: dire no a un calciatore, spiegargli che ? bene - non per noccioline - cambiare squadra, pu? diventare causa di condanna al carcere. Vuol dire che i calciatori oltre ad essere padroni di conti in banca milionari potranno esercitare un ricatto formidabile verso le squadre. Avanti, ci aspettiamo un pacco di denunce.

6) Riflessione extra-Moggi. Era ovvio si sarebbe arrivati comunque a una condanna. ? tale il legame oggettivo che lega i pubblici ministeri e i giudici di merito che lavorano nello stesso palazzo e appartengono al medesimo sindacato e rispondono allo stesso Csm, che inevitabilmente quando c'? molto rumore di stampa e molti denari spesi nell'inchiesta, si finisce per condannare almeno un pochino, oppure assolvere e in parte prescrivere (vedi Andreotti). In questo modo l'immane macchina almeno pu? dire di aver partorito un moggiolino.

? chiaro a tutti che occorre la separazione delle carriere dei magistrati, oppure bisogna aspettare l'altro processo al calcio, quello di Napoli?

[09-01-2009]

http://www.dagospia.com

archiviamo va... ;)

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"IL CONI VIOLA LA LEGGE BIAGI"

SOTTO INCHIESTA 40 FEDERAZIONI

EUGENIO CAPODACQUA, MARCO MENSURATI

Una nuova scossa di terremoto scuote le fondamenta dello sport italiano, proprio nella fase pi? delicata della sua vita politica: la campagna elettorale per il rinnovo della carica di presidente del Coni. L`epicentro ? sempre l?, al Foro ltalico,nella sede dellaConi Servizi Spa, la societ? creata nel 2002 per risanare e gestire l`Ente pubblico, voluta dall`allora ministro Tremonti e difesa nel tempo dagli attuali vertici dello sport italiano (e della Spa stessa), Gianni Petrucci e Raffaele Pagnozzi.

In quegli uffici, da qualche mese a questa parte, si ? registrato un costante viavai dei carabinieri del Reparto operativo del Comando per la tutela del lavoro. Cosa ci sia dietro quest`attivit? investigativa ? presto detto: da questa estate, la Coni Servizi Spa e i presidenti di quaranta federazioni sportive sono sotto inchiesta perla violazione della legge Biagi (nr. 276 del 10 settembre del 2003). L`ipotesi dei carabinieri ? che la Spa si stia comportando ?di fatto? come ?un`agenzia di lavoro pur non avendone i requisiti?. Stia cio? ?somministrando? lavoro in maniera illegale alle Federazioni.

Un`accusa che mette in discussione soprattutto il modello organizzativo dello sport italiano, che da ormai sette anni vive, tra una polemica e un`altra, sul doppio binario Coni ente-Coni Servizi.

La Spa venne creata proprio per ?scaricare? l`Ente dei propri oneri burocratici, per snellirne procedure, costi e dimensioni. Comprese quelle relative al personale.

Ed ? proprio su quest`attivit? di snellimento del personale che si innesta l`indagine dei carabinieri.

Non senza sollevare un mare di polemiche, negli ultimi anni la Coni Servizi Spa ha collocato nelle varie federazioni sportive i propri dipendenti (esercitando contemporaneamente su di essi un certo pressing affinch? acconsentissero a un passaggio formale e definitivo). ?Un semplice distaccamento?, ha sempre detto il comitato olimpico. ?Una manovra illegale finalizzata al licenziamento di centinaia di persone?, hanno ribadito i dipendenti (molte federazioni hanno meno di 15 dipendenti e quindi le garanzie peri lavoratori sono sensibilmente di meno). Un illecito, ipotizzano ora i carabinieri negli atti della loro inchiesta. Che cominciail 19 giugno scorso. ?Dopo una visita ispettiva alla federazione italiana pesca - scrivono gli investigatori- si accertava che in detta federazione erano impiegati propri dipendenti nonch? lavoratori in forza alla societ? Coni Servizi Spa, i quali svolgono la propria attivit? nell`interesse e sotto la direzione e il controllo dell`utilizzatore. In questo modo la Societ? Coni Servizi Spa si interpone tra l`utilizzatore ed il lavoratore( ... ) Inoltre dall`ulteriore accesso del 24 giugno, dalladocumentazione acquisita e dal colloquio avuto con il direttore delle risorse umane dott. Nicola Schiavone si ? accertato che l`attivit? di illecita somministrazione svolta dalla Spa in favore della Federpesca si verifica analogamente per le altre 39 federazioni?.

Gi? a giugno i carabinieri avevano imposto alle federazioni e al Coni ?d`immediata cessazione della somministrazione di manodopera nei termini sopra descritti?.

Ma le parti avevano chiesto una deroga. Che ? scaduta ieri e che non verr? rinnovata. Nel frattempo per? i militari sono andati avanti nella loro indagine arrivando a procedere con l`identificazione e l`elezione di domicilio di tutti e quaranta i presidenti delle federazioni ?per la notifica di eventuali atti giudiziari?.

?Il Coni in questa vicenda ha sempre agito nel rispetto della legge e portando tutto a conoscenza dei ministeri competenti, che sono Economia e Welfare. I nostri avvocati Bongiorno e Valori ci dicono che siamo nel giusto?, commenta il Coni. ?Questa vicenda- spiega il professor Nicola De Marinis, avvocato di molti dipendenti Coni - ? il frutto di una gestione della cosa pubblica molto in voga nell`Italia deinostri tempi: di fronte a un problema, si creano a livello istituzionale soluzioni ad hoc in contrasto con il quadro giuridico vigente. In fondo, quanto accaduto con il Coni ? molto simile a quanto accaduto conAlitalia-Cai?.

Da "LA REPUBBLICA" di venerd? 9 gennaio 2009

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Moggi: Non sono n? Barabba n? Satana

Roma, 9 gen (Velino) - ?Hanno detto e scritto che ero un boss, il capo di una Cupola, il Tot? Riina del calcio italiano, un uomo meschino e senza scrupoli che pur di arricchire la societ? del figlio, in concorso con lui e con altre stimabilissime persone, avrebbe costretto decine di giocatori a concedere le proprie procure milionarie con metodi estorsivi e mafiosi?. Inizia cos? l?editoriale a firma di Luciano Moggi pubblicato dal sito www.papanews.it. ?Hanno detto e scritto che ero l'eminenza grigia e l'anima nera del gioco pi? bello del mondo, un uomo senza Dio pronto a passare sul cadavere della madre pur di chiudere un affare, uno che si ? arricchito mettendo su un sistema criminale, il cosiddetto 'Sistema Moggi'. Hanno detto e scritto di tutto e di pi?, su di me e su mio figlio Alessandro, violando la nostra privacy e la nostra dignit? di uomini. E come se questo non bastasse, sono certo, senza voler essere blasfemo, che se avessero potuto ritoccare i Vangeli, a Barabba avrebbero dato il mio nome. Tutti concentrati a vendere pi? copie di giornali, a sbattere il mostro in prima pagina, ad aumentare gli ascolti in televisione. E tanti, non tantissimi, grazie a Dio, che hanno voltato le spalle a me e alla mia famiglia, senza riconoscenza e senza pudore?.

?Nessuno, per?, che si sia mai preoccupato di andare oltre l'antipatia personale ? prosegue Moggi su www.papanews.it - e un castello accusatorio che a qualsiasi osservatore imparziale, anche se a digiugno in materia di Giurisprudenza, sarebbe parso debole come un gigante con le gambe d'argilla. Nessuno che abbia avuto non dico misericordia, perch? ho sempre legittimamente preferito fare pi? invidia che piet?, ma rispetto per l'uomo, il marito, il padre, il nonno Luciano Moggi. Anzi, per colpire me, non hanno esitato a colpire mio figlio Alessandro, compromettendone l'attivit? professiona le e la tranquillit? familiare. E pensare che nell'immaginario di molti, sarei io l'uomo meschino per antonomasia. Di pi?: sarei Satana, il capo dei demoni, il principe della menzogna, un maledetto corruttore. Chi mi conosce bene, sa che non ? cos?. Ma pur di distruggermi, di annientarmi, di farmi fuori, di indurmi addirittura alla depressione o, peggio, al suicidio, hanno ironizzato anche sulla mia Fede, sulla mia devozione per Padre Pio, sui miei pellegrinaggi a Lourdes, sulla mia infinita ammirazione per il Papa Benedetto XVI. Tentativo fallito, perch? oltre all'assoluta certezza della mia innocenza, mi ha sempre sostenuto, insieme al calore della famiglia e all'affetto degli amici veri e di tantissimi tifosi della Juventus e delle altre squadre di calcio in cui ho operato negli anni, la Fede in Dio. Dir? di pi?: c'? stato uno scritto del Papa, l'Enciclica 'Spe Salvi' ('Ne lla speranza siamo stati salvati'), che ha contribuito in maniera determinante a darmi coraggio, a farmi affrontare i problemi giudiziari con la consapevolezza che nulla ? perso se ci si pone nelle mani del Signore, che la fiducia non deve venire mai meno perch? Cristo ? sempre pronto a soccorrerci, in particolare quando siamo oppressi e perseguitati. Come si sar? notato, non sono sceso nei dettagli della sentenza che mi ha visto assolto per l'accusa pi? grave, quella di associazione per delinquere, e mi ha condannato per il reato di violenza; reato che non ho mai commesso e perci?, sono certo, in Appello i giudici mi assolveranno pure da questa accusa infamanti e priva di fondamento. Resta il dato di fatto che il castello accusatorio ? caduto al suolo, sbriciolato sotto i colpi della verit?: io, cos? come mio figlio e i suoi ex collaboratori, non ho mai guidato un'organizzazione affaristica tesa a 'terrorizzare' i calciatori per cedere le loro procure alla Gea. Conosco il mondo del calcio come le mie tasche e so bene che tutti i miei nemici, tutti quelli che mi odiano perch? ho sempre vinto importando in Italia e nelle mie squadre i calciatori migliori in Europa nei loro ruoli senza fare (al contrario di altri, leggasi l'Inter, ad esempio) spese folli, si appiglieranno ora alla condanna per violenza e minacce ai danni di quattro giocatori contro cui n? io n? Alessandro abbiamo mai fatto nulla di male; lo ripeto, in Appello ci sar? data ragione, considerato che purtroppo in Assise i giudici non se la sono sentita, forse per il timore di essere attaccati ferocemente dall'opinione pubblica, di mandare assolti completamente anche noi. So bene che il cammino ? lungo e che sulla mia strada ci sono altri problemi, altri Tribunali, altre udienze, altre sentenze??.

?Ma l'assoluzione dall'accusa di associazione a delinquere ? un passo determinante verso quella verit? - la mia innocenza - che professer? - scrive ancora Moggi nel suo editoriale - in ogni sede per dimostrare non solo ai miei denigratori che si sbagliano, ma anche ai miei familiari e agli amici che hanno fatto bene a credere in me e a non abbandonarmi. E in ogni sede, sempre, proclamer? che non sono un demonio o un posseduto dal demone del successo e del potere a tutti i costi e che, quindi, non ho bisogno di un esorcista: solo Dio sa cosa c'? nel mio cuore. E allora, almeno in questo caso, lasciate che sia lui a giudicare se ? vero o no che la mia speranza ? la Fede, la mia luce sono Ges? e Maria, la mia guida ? il Papa. Immagino che in molti resteranno sbaloriditi davanti a queste righe, abituati come sono al Moggi che si occupa solo ed esclusivamente di calcio e, da qualche anno a questa parte, suo malgrado, di inchieste. Tuttavia, in nome di quel Cristo che non ? venuto per giudicare il mondo ma per salvarlo, chiedo rispetto per la mia religiosit?, quanto di pi? intimo e caro abbia insieme ai miei cari. Sono innocente, e questa assoluta certezza, questo incontrastabile dato di fatto, mi farebbe stare tranquillo anche se fossi ateo. Ma il fatto che 'Spe Salvi', beh, quello mi consola e mi d? ancora pi? energia per affrontare gli ostacoli presenti e futuri. I miei nipoti hanno un nonno e un padre di cui non devono vergognarsi: il tempo, galantuomo, lo dimostrer? senza ombre e dubbi. Nel frattempo, per?, chi ha calunniato abbia almeno la decenza di pentirsi: la calunnia ? un venticello, offende Dio e la propria coscienza?.

http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=737012

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Assolti i Moggi

9 Gennaio 2009 Il Foglio

Assolti i Moggi. Luciano Moggi e suo figlio Alessandro sono stati assolti dalla decima sezione del Tribunale di Roma. S?, lo so. I giornali e i telegiornali hanno titolato che i due sono stati condannati. Tecnicamente ? vero: al processo contro la Gea, la societ? che gestiva procure e contratti di molti calciatori, i due Moggi sono stati condannati per minacce private. L?accusa, per?, era di associazione a delinquere. L?intera mostrificazione di Luciano Moggi, portata in tribunale dal pubblico ministero Luca Palamara, si basava sul fatto che la Gea fosse un?associazione a delinquere di cui Moggi si serviva per controllare il mercato del calcio.

Bene. La sentenza del Tribunale ha demolito quell?accusa e ha assolto tutti gli imputati, a cominciare dall?amministratore delegato della Gea, Franco Zavaglia, fino al figlio di Marcello Lippi. Ricordate, no? I giustizialisti del bar dello sport, per questa cosa, avrebbero voluto cacciare Lippi dalla guida della Nazionale che poi, con una squadra messa su da Luciano Moggi, ha vinto i campionati mondiali di Germania.

La Gea, dunque, non controllava illegalmente il mercato e la tesi dell?accusa non stava in piedi, se non in una puntata del ?Processo del luned?? che, peraltro, anche a causa di questa accusa sbriciolata da un tribunale serio, ? stato cancellato da La7. I Moggi per? sono stati ugualmente condannati per aver minacciato privatamente due calciatori a testa. Una tesi, nel caso di Luciano, ancora pi? ridicola dell?accusa di essere il capo della mafia, ma i giudici che hanno fatto a pezzi l?ipotesi accusatoria dovevano pur concedere qualcosa al pm Luca Palamara (che ? pur sempre il presidente dell?Associazione nazionale dei magistrati). La cosa, vedrete, sar? cancellata in Appello, perch? la condanna a Luciano Moggi per aver minacciato Nick Amoruso e Manuele Blasi ? cos? paradossale che se oggi io chiedessi al mio direttore un aumento dello stipendio e lui mi dicesse ?scordatelo, ti mando al Riformista? potrei farlo condannare per violenza privata. Moggi, infatti, ? stato condannato per non aver ceduto alle richieste di uno che non giocava e di un altro che era appena uscito da una lunga squalifica. Invece che sborsare soldi per due giocatori inutili, li ha venduti a un?altra squadra. Ci fosse ancora la Juventus di una volta, l?aumento di stipendio l?avrebbero dato a Moggi.

Christian Rocca

?Io mi porto dentro una suggestione?

8 Gennaio 2009

Blog Camillo by Christian Rocca

Lo struggente corsivo sul Corriere di Massimo Moratti dal titolo "spalatori stranieri e magie, la mia Milano", corredato da cinque fotografie dello stesso Moratti agli immigrati che spalano mentre lui cattura quell'emozione, mi ha fatto ridere addirittura pi? dell'acquisto di Vampeta.

PS

Claudio Cerasa, interista, mi fa notare che con ogni probabilit? uno di quegli immigrati ritratti poeticamente da Moratti ? proprio Vampeta.

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Caro Cobolli Gigli, gli scudetti tolti alla Juve doveva difenderli nel 2006

Dopo la sentenza penale di primo grado sul caso Gea, il presidente della Juve, Giovanni Cobolli Gigli, ha affermato: "La giustizia sportiva ? una cosa, quella penale un'altra. Con altri verdetti miti, si avr? coscienza che i nostri scudetti sono 29". Le considerazioni del primo bianconero sono comprensibili, finanche legittime se rapportate al pronunciamento dei giudici romani che hanno condannato Luciano Moggi per violenza privata, facendo cadere l'accusa di associazione a delinquere. Ma, al tempo stesso, le parole di Cobolli Gigli sono anche intempestive e abbondantemente fuori tempo massimo. Perch? un conto ? la giustizia penale e un altro quella sportiva e perch? la Juve, intesa come societ?, se riteneva sacrosanti quei due scudetti che le sono stati tolti doveva difenderli a muso duro e sino in fondo nell'estate del 2006, quando scoppi? Calciopoli. Anche a costo di entrare in guerra totale con la Federazione, rivolgendosi alla giustizia ordinaria. Anche a costo di fare fuoco e fiamme in ogni sede legale perch?, vivaddio, due scudetti sono due scudetti. O no? Adesso ? troppo tardi. Adesso bisogna stare attenti a non confondere la vicenda Gea con Calciopoli, il cui dibattimento si inizier? il 20 gennaio a Napoli: in quella sede, peraltro, l'ex direttore generale bianconero ? imputato di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Augurando a Moggi di riuscire a dimostrare la propria innocenza, magari facendo finalmente anche tutti i nomi di quelli che telefonavano a designatori, arbitri, assistenti e associati, al presidente della Juve vorremmo chiedere se un giorno o l'altro sapremo perch? il club pi? amato dagli italiani, nella rovente estate 2006 si sia arreso al Sistema senza combattere per quei due scudetti conquistati sul campo da una squadra cos? forte da non avere bisogno dei magheggi di Moggi.

di Xavier Jacobelli

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Equipe: "Roma, debiti inferiori a Inter e Milan",

Juventus unica italiana a posto con i conti

Quasi tutti i club europei - dal Manchester United, che ha un passivo di 770 milioni di euro, al Barcellona in rosso di 190 milioni, dal Chelsea sotto di 935 milioni al Valencia esposto con 430 milioni - sono indebitati fino al collo.

A rivelarlo ? un'inchiesta apparsa sul periodico francese Equipe Magazine che guarda anche in casa nostra: delle italiane soltanto la Juventus sarebbe a posto con i conti, mentre l'Inter di Massimo Moratti conta 418 milioni di debiti, il Milan di Berlusconi 316 milioni di rosso e la Roma di Rosella Sensi risulterebbe indebitata per 76 milioni.

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CASTELLI DI CARTA

Dopo un solo grado di giudizio espletato dalla decima sezione del Tribunale di Roma, riguardante il processo alla Gea World, e attendendo il 20 gennaio per quello che sar? il capitolo pi? importante della saga di "Calciopoli", c'? un dato che emerge chiaramente: l'assoluzione di tutti gli imputati, dall'accusa di associazione a delinquere, portata in tribunale dal pubblico ministero Luca Palamara fa crollare di fatto la tesi accusatoria, dei pm Beatrice e Narducci, che dovr? passare al vaglio del tribunale di Napoli.

Due processi, la stessa indagine. Le informative passate misteriosamente sulle colonne della stampa nell'estate del 2006 sono una delle principali fonti di entrambi i processi.

Questo aspetto potrebbe anche essere visto in maniera troppo semplicistica, dando per scontato un processo che deve ancora aprire i battenti, ma se ? stato negato che la Gea potesse essere il braccio armato di Moggi sar? ben difficile e surreale dimostrare il teorema di un?associazione per delinquere che gestiva il calcio italiano.

C'? addirittura la confessione di chi, il 25 luglio del 2006, scrisse nella sentenza di il?lecito associativo, quell?illecito strutturale, quel reato associativo sportivo di cui scris?se Borrelli nella sua relazione d?accusa. "Punim?mo la violazione di norme interne, nel 2006. In fondo anche noi, nella nostra sentenza evidenziammo soprattutto cattive abitudi?ni, mica illeciti classici".

Per chi nutrisse ancora dei dubbi, la Juventus ? stata condannata senza aver commesso il fatto!

Una sentenza che evidenzi? soprattutto cattive abitudini, che violarono delle norme interne, ma di illeciti da codice di Giustizia Sportiva nemmeno l'ombra.

Un qualunque organo di stampa avrebbe dovuto aprire le proprie colonne con un'eclatante: Clamoroso! Scandalo!

Niente di tutto questo, ma il fatto resta, eccome!

Piero Sandulli, insigne giurista, prosegue: "Si doveva far capire che quello che c?era nelle intercettazioni non si fa. E? stata una condanna etica".

Una condanna etica? E per cosa? Per aver fatto quello che "tutti" facevano?

La saga di "Calciopoli" sta pian piano crollando sulle proprie ingiustizie, dopo aver condotto e creato senza vergogna un aborto giuridico, nato per punire delle amicizie figlie di cene organizzate dalla federazione, per smorzare i toni e le polemiche che si venivano a creare per gli errori arbitrali.

A breve il Consiglio dei Ministri metter? mano alla riforma della Giustizia, forse sarebbe il caso, chi di dovere, che lo si facesse anche per quel che riguarda la Giustizia Sportiva, perch? il modello che travolse, per sempre, la squadra pi? forte del mondo non possa pi? operare in maniera autonoma pur dovendo indagare con gli atti dei tri?bunali.

Se parte di questa materia ? considerata, oggi, materia non punibile come un'associazione a delinquere, allora, parte di quel sistema non doveva essere considerato materia criminale, non essendoci mai stata n? un'organizzazione, n? una cupola.

di Cirdan

http://jucirdanro.blogspot.com/2009/01/cas...i-di-carte.html

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LA POSIZIONE DELLE CURVE BIANCONERE

?Ridateci quei titoli o stop al torneo?

I TIFOSI bianconeri non ci stanno. Adesso che il castel?lo inquisitore si sta sgreto?lando, mattone dopo matto?ne, riprende fiato la loro pro?testa. Che all?epoca di calcio?poli fu immediata. Curve ro?venti, da sud a nord con or?goglio zebrato. ?Siamo stati fra i pochi a sostenere da su?bito che la Juve aveva vinto sul campo con merito, che

Moggi-Giraudo-Bettega avevano lavorato per il bene della Juve e che la societ? Juventus, nel rispetto dei suoi tifosi, avrebbe dovuto combattere per tenere i suoi scudetti. Senza darli all?In?ter e senza finire in serie B. Il presidente Cobolli dice che sono 29. Meglio tardi che mai. Noi lo abbiamo sempre ribadito. Ora i dirigenti bian?coneri richiedano a forza i ti?toli scomparsi dall?albo d?oro. Gli stessi giocatori che sono finiti all?Inter hanno a pi? ri?prese affermato che la Juve aveva vinto sul campo, per?ch? era la pi? forte. Solo la societ? non ci credeva: cos? chiediamo a Blanc e Coboli di tutelare i 14 milioni di tifosi chiedendo la restituzio?ne dei due scudetti. Se non succeder?, se non ce li rida?ranno, allora si blocchi il campionato?. Fabio Germa?ni, da sempre in prima fila per iniziative pro Juve, an?che a scopo benefico, aggiun?ge: ?L?immagine del club ? stata infangata e hanno per?messo all?Inter di portarsi in alto ai nostri danni: ci hanno tolto i giocatori, ci hanno tol?to i titoli, ci hanno allontana?to dalla A per permettere ai nerazzurri di vincere dopo anni di batoste. Chi ci ripa?ga? Non chiediamo nulla di pi? di quello che ci hanno tol?to ?. Concorda Loris Granci?ni, tra gli juventini milanesi della Nord: ?Aspettiamo l?ap?pello, forse non ? il caso di sbilanciarsi troppo. Rivoglia?mo gli scudetti, ovvio, soprat?tutto per i ragazzi che li han?no meritati. E diamo appun?tamento a Roma: la Juve rialzer? la Champions. A di?spetto dei nerazzurri che tanto sono costretti a inse?guire nella storia...?.

Tuttosport

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As Roma, Il 2,759% passa da Antonveneta a B.Mps

Dal 31 dicembre scorso, data di efficacia della fusione per incorporazione di B.Antonveneta in B.Mps, quest?ultima detiene in pegno una partecipazione del 2,759% nel capitale di As Roma.

MF

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?Una falla?

10 Gennaio 2009 Blog

Avendo a suo tempo letto la sentenza che ha condannato la Juventus alla B, al contrario di chi ne ha scritto senza sapere di che cosa stesse parlando, ho sempre sostenuto che, anche per la sentenza che ha condannato la Juventus, non era stato commesso alcun illecito sportivo ex articolo 6 del codice sportivo, ovvero non c?era niente che confermasse la teoria da bar dello sport che la Juventus di Moggi avesse anche solo provato a modificare l?andamento o il risultato di una singola partita.

Oggi questa cosa la sostiene in un?intervista ? pi? accessibile di una sentenza per i frequentatori di un bar dello sport ? l?autore della sentenza stessa, l?uomo che ha condannato la Juventus alla serie B, con penalizzazione e perdita di due scudetti legittimamente e meritatamente vinti sul campo, cio? Piero Sandulli.

Che dice Sandulli? Dice che "nella nostra sentenza evidenziammo soprattutto cattive abitudini, mica illeciti classici. Si doveva far capire che quello che c?era nelle intercettazioni non si fa. E? stata una condanna etica".

Capito? Cattive abitudini, non "illeciti classici". E la condanna ? stata "etica".

Sandulli conferma che la Juve non aveva commesso un "illecito sportivo", non aveva n? comprato n? tentato di comprare le partite, ma soltanto una violazione dell?articolo 1, come tutti gli altri peraltro, che stabilisce il principio della lealt? sportiva e che non prevede n? la retrocessione n? lo scippo di due scudetti (uno dei quali assegnato da un dirigente degli indossatori a se stesso).

Continua Sandulli: "E? violazione dell?articolo 1. E l?illecito associativo che non esisteva, era una falla nel sistema giuridico, ? stato da noi introdotto".

Avete capito bene, l?autore della sentenza di condanna conferma quello che c?? scritto nella sentenza e che non si ? mai voluto leggere: la Juventus non ha commesso un illecito sportivo, ma ? stato "introdotto" un reato associativo che ?non esisteva? per poterle comminare una ?condanna etica? (e scipparle Ibra in modo che gli indossatori anche oggi col Cagliari facessero punti)

Non ? la prima volta che Sandulli lo dice, del resto l?ha scritto nella sentenza. E, nel luglio 2006, l?ha ribadito: ?Non ci sono illeciti, era tutto regolare, quel campionato non ? stato falsato, l?unico dubbio riguarda la partita Lecce-Parma?.

La Juventus di Cobolli Gigli ? stata corresponsabile di tutto ci?.

Christian Rocca

http://www.camilloblog.it/archivio/2009/01/10/una-falla/

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.quoto

Bellissimo e scritto molto intelligentemente...ha il marchio di fabbrica di Drago ;)

*****

*****

Lieto di rileggerla.

Era da un po' che mi chiedevo che fine avesse fatto, NightLord mi ha indicato la strada...

A bruciapelo devo porLe una domanda:

come mai non scrive pi? in quell'altro lido?

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335 messaggi
*****

*****

Lieto di rileggerla.

Era da un po' che mi chiedevo che fine avesse fatto, NightLord mi ha indicato la strada...

A bruciapelo devo porLe una domanda:

come mai non scrive pi? in quell'altro lido?

a me piace la libera espressione delle idee...

...e c'? da aggiungere che quello non ? nemmeno l'unico sito dove non scrivo pi?...l'altro (dove ci scrivevano anche altri "reduci" da "quell'altro lido") ? stato, da un giorno all'altro, persino chiuso....

P.S. su questo forum l'uso del lei viene inteso provocatoriamente...

...? un'informazione amichevole

P.P.S. per quanto mi faccia piacere vedere qui una faccia amica, sar? bene limitare le comunicazioni off-topic agli MP ;)

P.P.P.S. chiedo scusa ai mod per questo O.T. che comunque termina qui

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Vento del tutto sport:

glmdjcd5.jpg

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VIDEO:

http://it.youtube.com/watch?v=ZbIWX1vC6BI&eurl

33.000 euro solo per mangiare......

Non ho parole.

Ma mi ? piaciuta la faccia di Beha alla fine....

"se il buon esempio lo devono dare loro....." :haha::haha::haha:

Modificato da CRAZEOLOGY

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Vento del tutto sport:

glmdjcd5.jpg

Gli oltranzisti: Juve, ti svegli tardi

Moratti e le rivendicazioni: Battute...

LUCA BORIONI

FA APPENA in tempo a entrare in tribuna al Meazza, il presidente Massimo Moratti. E subito il microfono di Sky gli spunta sotto il mento: sorpreso della sentenza sulla Gea??No. E? una condanna. Non conosco bene la situazione della Gea, mauna condanna. E? sempre qualcosa che dfastidio... immagino. E sugli scudetti da rimettere in gioco?

No, quelle sono battute.

Lasciamole per quelle che sono....

Altro materiale di discussione in questi giorni di calciopoli di ritorno.

RICORSI Eppure gli oltranzisti, i tifosi duri e puri, coerenti e lucidi, pi? che il presidente nerazzurro, al centro delle critiche hanno messo da tempo il collega bianconero:? Si, perch? ancora una volta Cobolli ha sbagliato tempi e parole... Le sue affermazioni sulle difficolt? di richiedere una revisione del procedimento sportivo dopo le miti sentenze penali, sembrano decisamente tardive e inutili, sentenzia a sua volta Giuseppe

Belviso, uno dei fondatori dell?associazione GilemanidallaJuve.? Offensive quelle parole. Anche perch? questa associazione, fin dai primi giorni, ha puntato decisa sulla strada delle azioni legali.? Siamo rimasti l?unico ente in grado di dare una riabilitazione alla Juve, l?unico soggetto giuridico con i titoli giusti per chiedere la revoca dei provvedimenti della giustizia sportiva. Sono infatti pendenti due ricorsi: uno al Consiglio di Stato e un altro alla Commissione Europea (quest?ultimo affidato allo studio legale dell?avvocato Luc Misson, il legale della storica sentenza Bosman). ?Siamo in attesa dei responsi. Nei confronti della Commissione Europea, abbiamo anche provveduto a sollecitare un verdetto con una nuova azione legale.

FARSA Irriducibili. ?Difficile che da Napoli possa emergere un verdetto diverso da quello del caso Gea, dove ? stata negata l?associazione a delinquere. E allora, se cade quel teorema, cade anche il discorso della cupola... E per, al tempo stesso, avremo la conferma che quella decisione della Juve di ritirare il ricorso al Tar fu frettolosa... Noi ci battiamo dal maggio 2006, ?da allora che diciamo che? ? tutta una farsa... E gli spot elargiti a mezzo stampa dal presidente Cobolli non hanno superato lo scoglio della delusione dei tifosi.

Tuttosport

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mh molto interessante. E' possibile avere un link diretto alla notizia?

http://www.romagiallorossa.com/?action=rea...;idnotizia=7255

Non dovrei postare dei link di altri forum, ma a parte il fatto che non so se quel sito ha anche un forum, essendo della Roma direi che non fa di certo concorrenza a questo. sefz

Modificato da CRAZEOLOGY

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Procura Figc: deferiti Stefano Tanzi e Baraldi

Il Procuratore Federale ha, invece, archiviato la posizione del Parma per prescrizione

Gli scambi di giocatori a cifre gonfiate hanno, a distanza di anni, fatto scattare dalla Procura Figc nuovi provvediment... (continua)

Gli scambi di giocatori a cifre gonfiate hanno, a distanza di anni, fatto scattare dalla Procura Figc nuovi provvedimenti. Il Procuratore Federale Stefano Palazzi ha deferito alla Disciplinare Stefano Tanzi e Luca Baraldi ed ha archiviato la posizione del Parma. Il reato ascritto a Tanzi junior, all'epoca dei fatti presidente del CdA del Parma in amministrazione straordinaria, e' la violazione dei principi di lealta' e probita' sanciti dall'articolo 1, comma 1, del codice di giustizia sportiva 'per aver sottoscritto alcuni contratti attinenti a diritti alle prestazioni sportive di alcuni calciatori, con abnorme e strumentale valutazione dei diritti stessi'.

Deferito anche Luca Baraldi, all'epoca dei fatti amministratore delegato del Parma, 'per aver contabilizzato nel bilancio chiuso al 30 giugno 2003 plusvalenze fittizie derivanti dalla stipula di contratti attinenti a diritti alle prestazioni di calciatori con corrispettivi di gran lunga superiori a quelli realmente attribuibili ai diritti medesimi'. Baraldi e' stato deferito per la violazione dell'articolo 1, comma 1 del codice di giustizia sportiva e per illecito amministrativo previsto dall'articolo 8 comma 1 del codice di giustizia sportiva.

La Procura Federale ha, invece, archiviato la posizione del Parma per 'intervenuta prescrizione'.

http://iltempo.ilsole24ore.com/datasport/?...TMxOTAueG1sIjt9

La Commissione ha inoltre inflitto due punti di penalizzazione in classifica al Venezia da scontarsi nella corrente stagione sportiva e 20 mila euro di ammenda per illeciti amministrativi; infine sono stati comminati nove mesi di inibizione nei confronti di Michele Pirro (Amministratore delegato del Venezia) e sei mesi di inibizione a Sandro Mazza (Responsabile del controllo contabile della societa').

http://www.asca.it

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CALCIO, PICCHIO' L'EX COMPAGNA, REATO PRESCRITTO PER VUCINIC

Il giudice monocratico del tribunale di Lecce, Roberta Maggio, ha dichiarato prescritto il reato reato di lesioni personali gravi ai danni dell'ex compagna contestato all'attaccante della Roma Mirko Vucinic.

Il giudice ha tenuto conto del fatto che la persona offesa, Raffaella Grasso, di 31 anni, di Tricase (Lecce), ha rimesso la querela dopo aver firmato un accordo stragiudiziale (anche economico) con il quale si impegna anche a non rilasciare dichiarazioni.

I fatti risalgono al 31 dicembre 2003, in occasione dei festeggiamenti per fine anno. Secondo l'accusa, il giocatore montenegrino, al termine di un violento litigio con la giovane, la colp? al viso con un pugno provocandole lesioni gravi all'occhio destro. Lesioni giudicate guaribili in 70 giorni ma che hanno lasciato una carenza permanente del visus, secondo quanto attestato dalla consulenza fatta fare nel corso delle indagini dal magistrato inquirente Maria Cristina Rizzo. Le indagini furono avviate sulla base della querela presentata dalla donna. (15/01/2009) (Spr)

http://www.repubblica.it

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Calcio, pesante squalifica a presidente Empoli

Il presidente dell'Empoli Fabrizio Corsi ? stato inibito dal giudice sportivo fino al 16 febbraio prossimo.

Il provvedimento, preso sulla base della relazione dei collaboratori della Procura federale, si riferisce alla gara fra i toscani e il Mantova del 20 dicembre scorso. Corsi ? stato ritenuto responsabile di essere entrato, durante l'intervallo e senza autorizzazione, negli spogliatoi e avere "rivolto all'arbitro e ad un assistente espressioni offensive e intimidatorie".

http://it.eurosport.yahoo.com

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