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universobianconero

Guardate Cosa Ho Trovato Sul Fatturato Della Juve

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Joined: 31-Jul-2006
51 messaggi

Qualcuno fa un riassunto? .asd

Vittorioooooo, Salvoooooo....

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Joined: 23-Jul-2006
84 messaggi
La trasmissione mi sembra che sia del 2007, di certo non ? recente.

Il primo minuto e mezzo lo impiega per spiegare che la famiglia Agnelli, tramite la sua finanziaria, controlla la Juve e che la Lafico di Gheddafi ? un socio della Juve.

Poi considera l'esercizio del diritto di Opzione di Mediaset per i diritti televisivi, pari a oltre 100 milioni come importante fonte di finaziamento per la campagna acquisti.

Nella trasmissione stimano il budget disponibile per la campagna acquisti pari a 50 milioni, si accenna vagamente alla copertura di tale investimento mediante cessioni.

Il conduttore comunque non esplicita nei dettagli le fonti di finanziamento.

Evidentemente quando questa trasmissione ? andata in onda quando non si era ancora in possesso della notizia della cessione del "Diritto del nome" dello Stadio, che determiner? un autofinanziamento dello stesso.

Nella trasmissione ci si avventura in alcune considerazione circa il significato da dare alle quotazioni di borsa.

Interessante lo Z-Score superiore a 3, che indica una bassissima probabilit? di fallimento.

Ma nulla si dice circa i paramentri da considera per il calcolo di tale indice.

grazie

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Joined: 31-May-2006
261 messaggi

Ho visto, e' una trasmissione un po vecchiotta.

I dati sono vecchi e quindi non corrispondenti alla situazione attuale.

La durata del video e' troppo breve per spiegare in maniera esauriente i concetti per cui ne esce fuori un guazzabuglio di nozioni che non sempre l'uomo della strada riesce a comprendere.

Comunque e' meritevole di plauso il tentativo di fare una trasmissione che parla di calcio e di bilanci.

Grande idea. Peccato non poterla fare sui grandi media.

Ce ne sarebbero di cose da dire.....

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Joined: 31-Jul-2006
51 messaggi
sono felicissimo di rivederti Dr. Zoidberg!!!!

Grazie, ogni tanto riemergo dal sepolcro... .asd;)

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Joined: 16-Mar-2008
2335 messaggi
Hum... non capisco bene cosa ti chiedi.

Se ti chiedi cosa succederebbe se da un giorno all'altro Moratti decidesse che l'Inter deve camminare da sola, e' molto semplice: verrebbero venduti la meta' dei giocatori e sostituiti con la primavera. Non ci sarebbe altra possibilita', visto che la societa' e' strutturata come un bene proprio della persona fisica Massimo Moratti.

Se ti chiedi cosa succederebbe se fosse venduta... la risposta e': dipende chi la compra.

E' pi? pertinente la prima risposta che mi hai dato riguardo alla mia curiosit?, cio? quanto di "suo" ha la societ?, ovvero quanto ? capace di autogenerare reddito (merchandising, politiche di marketing, stadio, gestione marchio ecc) oppure mera gestione bilancio, auto-sostentamento, cio? la capacit? della societ? di coprire i costi e generare reddito con la sua sola attivit? senza ricorrere ai capitali del Moratti di turno ..

Insomma, se Moratti andasse via lasciando l'Inter al primo Blanc che passa, la versione interista del nostro amministratore dovrebbe fare molta ma molta fatica per stare a galla, per prima cosa, appunto, vendere la met? dei giocatori che ha ..

A mio parere ? molto pi? stabile e duratura nel tempo una societ? gestita su un modello pi? autonomo e indipendente, ad esempio la gestione Juventus che ha si la famiglia Agnelli alle spalle, ma non ne ? dipendente al 100% ..

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Joined: 15-Apr-2007
711 messaggi
Devo fare una premessa: io spesso su questo forum leggo persone che parlano di debiti come se parlassimo di qualcosa di terribile.

Io di solito non intervengo perche' essendo interista sembrerebbe che difenda la mia squadra, e quindi evito.

Qui non si parla di uno che chiede i soldi in prestito ad un amico. Qui si parla di composizione di quello che si chiama working capital. Cioe' di quanto del capitale sociale e' equity e quanto e' debito. Ovvero di rapporto di leva finanziaria.

Il debito e' una cosa buona, che ogni corso di corporate finance ti insegna ad usare a livelli in confronto a cui quelli che vediamo nel calcio fanno ridere. Ci sono societa' finanziarie e fondi d'investimento con leva 90 a 1.

Quindi, giusto per non parlare di Inter, quando vedi certe cifre a bilancio di Manchester United o Chelsea, non c'e' assolutamente nulla di strano o sbagliato, c'e' semplicemente una struttura di capitale derivante dalle modalita' in cui quelle societa' sono state acquisite a suo tempo, e a come vengono amministrate per adeguarsi ai regimi fiscali dei paesi d'appartenenza.

Finita questa premessa (e se vuoi mi addentro di piu' nel significato di questa cosa) l'Inter e' un caso particolare (simile se vuoi al Chelsea o al Milan) perche' trattasi di una societa' di proprieta' di una persona fisica, ovvero Massimo Moratti.

L'Internazionale FC non risponde ad azionisti ed investitori diffusi come la Juventus o la Roma. L'Inter risponde ad un azionariato composto al 96% da una persona sola: il suo presidente.

In pratica l'Inter fa quello che vuole Moratti, e quindi quello che fa comodo a Moratti.

Quindi, ai vantaggi che avere debiti comporta a livello di ritorni sul capitale si aggiungono i vantaggi che avere passivi di bilancio comporta per il suo proprietario, ovvero detrazioni fiscali. Sono due livelli di analisi differenti, il primo interno all'Inter, il secondo nel rapporto tra l'Inter e la sua proprieta'.

Moratti puo' iscrivere tra i propri passivi le spese necessarie al mantenere l'Inter in vita, e di conseguenza detrarre queste spese dai propri personali tributi allo stato.

E' esattamente quello che in tanti (me compreso) fanno con la beneficenza o le fondazioni: la beneficenza e' detraibile e quindi uno puo' preferire dare soldi per la ricerca sul cancro o per il Metropolitan Museum o per il teatro dell'opera piuttosto che corrispondere la stessa cifra allo stato in tasse.

Per questo a Moratti interessa relativamente che l'Inter generi utili. Gli interesserebbe se fosse la sua fonte di reddito, ma la sua fonte di reddito e' la Saras e (credo in misura ancora maggiore) gli utili derivati da investimenti privati, ovvero interessi su interessi su interessi derivanti da investimenti che la famiglia Moratti ha fatto nell'ultimo secolo. Massimo e' figlio di Angelo Moratti, non esattamente uno nato povero.

Quindi, per farla breve, ogni euro di passivo che ha l'Inter alla fine dell'anno, e' un mezzo euro che Moratti deve pagare in meno in tasse. Se tu fossi presidente della Juve cosa preferiresti? Dare 50 centesimi alle casse dello stato, o un euro per compare Messi o C. Ronaldo?

Se l'Inter generasse una montagna di utili uno potrebbe iniziare a ragionare in altri termini, ma se deve scegliere tra il passivo e la patta, a Moratti persona conviene il passivo.

Ed in piu', chiaramente, c'e' anche il gusto di avere il proprio giocattolo.

Sia ben chiaro che non c'e' nulla di male in tutto questo. E' solo che quando la gente chiede "se Moratti ha i soldi perche' non ce li mette?" non ha molto senso. Perche' DaimlerChrisler o Exxon-Mobil che stanno sedute su tonnellate di cash continuano ad emettere bonds? Perche' gli conviene. Perche' JP Morgan o Credit Suisse continuano a versare soldi a musei, festival e fondazioni? Perche' essendo detraibili fiscalmente lo preferiscono al pagare l'equivalente in tasse.

Il problema semmai ci puo' essere con i parametri Covisoc, che sono parametri (anche abbastanza discutibili dal punto di vista accademico) fissati da un organismo sportivo, non da uno fiscale. Se l'Inter (o qualunque altra squadra) non rispetta questi parametri e' giusto penalizzarla, retrocederla, squalificarla o quelunque altra cosa preveda il regolamento. Dura lex sed lex.

Pero' bisognerebbe capire che si tratta di parametri che non hanno nulla a che vedere con la salute economica di una societa', e che peraltro impongono una gestione contraria a tutto quello che viene insegnato a chi studia amministrazione aziendale, e di conseguenza a quello che viene generalmente richiesto dagli investitori di una societa'. La leva finanziaria i mercati la premiano, non la penalizzano.

Scusa la lunghezza del mio intervento...

la premiano se amplificano i guadagni. se amplificano le perdite la bastonano alla grande

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Joined: 16-Aug-2007
300 messaggi
L'ho gia' spiegato... e' una vecchia storia lacrimosa che ha a che fare col mio povero babbo...

Davvero? Non lo sapevo...

http://www.reuters.com/finance/stocks/inco...;symbol=JUVE.MI

La bibbia di Reuters .asd mi dice che avete azzerato il debito di lungo periodo, ma ci sono 48 milioni di other current liabilities che non riesco cosa possano essere per una squadra di calcio. (sono dati di Gennaio 2008)

Rate di giocatori da pagare in piu' anni?

Una cosa che salta all'occhio di Juventus FC e' la differenza tra il valore di book e quello di capitalizzazione calcolata sul valore dell'azione.

E abbastanza singolare come cosa. Se non altro indica che di sicuro non c'e' alcun dubbio che questa proprieta' possa essere interessata a passare la mano.

C'e' anche una fluttuazione significativa degli Intangibles... che per una societa' di calcio immagino sia il valore di sfruttamento del marchio...

ricordato che la covisoc deve tenere sotto controllo la situazione debitoria netta riporto qualche dato della stato patrimoniale al 30/6/07; non sono voci uguali (purtroppo non ne trovo), i dati juve li ho presi su fineco e quelli inter dal bilancio depositato

Juve: tot. attivita' correnti 99,1milioni; tot. passivita' 73,2; patrimonio netto 116,3.

Inter: totale crediti 75,2 milioni; totale debiti 423,0; patrimonio netto -(meno)70,0

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Joined: 19-Aug-2006
153 messaggi
Devo fare una premessa: io spesso su questo forum leggo persone che parlano di debiti come se parlassimo di qualcosa di terribile.

Io di solito non intervengo perche' essendo interista sembrerebbe che difenda la mia squadra, e quindi evito.

Qui non si parla di uno che chiede i soldi in prestito ad un amico. Qui si parla di composizione di quello che si chiama working capital. Cioe' di quanto del capitale sociale e' equity e quanto e' debito. Ovvero di rapporto di leva finanziaria.

Il debito e' una cosa buona, che ogni corso di corporate finance ti insegna ad usare a livelli in confronto a cui quelli che vediamo nel calcio fanno ridere. Ci sono societa' finanziarie e fondi d'investimento con leva 90 a 1.

Quindi, giusto per non parlare di Inter, quando vedi certe cifre a bilancio di Manchester United o Chelsea, non c'e' assolutamente nulla di strano o sbagliato, c'e' semplicemente una struttura di capitale derivante dalle modalita' in cui quelle societa' sono state acquisite a suo tempo, e a come vengono amministrate per adeguarsi ai regimi fiscali dei paesi d'appartenenza.

Finita questa premessa (e se vuoi mi addentro di piu' nel significato di questa cosa) l'Inter e' un caso particolare (simile se vuoi al Chelsea o al Milan) perche' trattasi di una societa' di proprieta' di una persona fisica, ovvero Massimo Moratti.

L'Internazionale FC non risponde ad azionisti ed investitori diffusi come la Juventus o la Roma. L'Inter risponde ad un azionariato composto al 96% da una persona sola: il suo presidente.

In pratica l'Inter fa quello che vuole Moratti, e quindi quello che fa comodo a Moratti.

Quindi, ai vantaggi che avere debiti comporta a livello di ritorni sul capitale si aggiungono i vantaggi che avere passivi di bilancio comporta per il suo proprietario, ovvero detrazioni fiscali. Sono due livelli di analisi differenti, il primo interno all'Inter, il secondo nel rapporto tra l'Inter e la sua proprieta'.

Moratti puo' iscrivere tra i propri passivi le spese necessarie al mantenere l'Inter in vita, e di conseguenza detrarre queste spese dai propri personali tributi allo stato.

E' esattamente quello che in tanti (me compreso) fanno con la beneficenza o le fondazioni: la beneficenza e' detraibile e quindi uno puo' preferire dare soldi per la ricerca sul cancro o per il Metropolitan Museum o per il teatro dell'opera piuttosto che corrispondere la stessa cifra allo stato in tasse.

Per questo a Moratti interessa relativamente che l'Inter generi utili. Gli interesserebbe se fosse la sua fonte di reddito, ma la sua fonte di reddito e' la Saras e (credo in misura ancora maggiore) gli utili derivati da investimenti privati, ovvero interessi su interessi su interessi derivanti da investimenti che la famiglia Moratti ha fatto nell'ultimo secolo. Massimo e' figlio di Angelo Moratti, non esattamente uno nato povero.

Quindi, per farla breve, ogni euro di passivo che ha l'Inter alla fine dell'anno, e' un mezzo euro che Moratti deve pagare in meno in tasse. Se tu fossi presidente della Juve cosa preferiresti? Dare 50 centesimi alle casse dello stato, o un euro per compare Messi o C. Ronaldo?

Se l'Inter generasse una montagna di utili uno potrebbe iniziare a ragionare in altri termini, ma se deve scegliere tra il passivo e la patta, a Moratti persona conviene il passivo.

Ed in piu', chiaramente, c'e' anche il gusto di avere il proprio giocattolo.

Sia ben chiaro che non c'e' nulla di male in tutto questo. E' solo che quando la gente chiede "se Moratti ha i soldi perche' non ce li mette?" non ha molto senso. Perche' DaimlerChrisler o Exxon-Mobil che stanno sedute su tonnellate di cash continuano ad emettere bonds? Perche' gli conviene. Perche' JP Morgan o Credit Suisse continuano a versare soldi a musei, festival e fondazioni? Perche' essendo detraibili fiscalmente lo preferiscono al pagare l'equivalente in tasse.

Il problema semmai ci puo' essere con i parametri Covisoc, che sono parametri (anche abbastanza discutibili dal punto di vista accademico) fissati da un organismo sportivo, non da uno fiscale. Se l'Inter (o qualunque altra squadra) non rispetta questi parametri e' giusto penalizzarla, retrocederla, squalificarla o quelunque altra cosa preveda il regolamento. Dura lex sed lex.

Pero' bisognerebbe capire che si tratta di parametri che non hanno nulla a che vedere con la salute economica di una societa', e che peraltro impongono una gestione contraria a tutto quello che viene insegnato a chi studia amministrazione aziendale, e di conseguenza a quello che viene generalmente richiesto dagli investitori di una societa'. La leva finanziaria i mercati la premiano, non la penalizzano.

Scusa la lunghezza del mio intervento...

solo una cosa: la leva fianziaria viene premiata nel momento in cui un'azienda consegue degli utili. cio? produce ricchezza con mezzi non suoi.

ora non so quanto questo sia il caso dell'inter. ? vero che con moratti a immettere soldi non esiste praticamente il rischio di insolvenza, ma ? anche vero che se per ripianare le perdite l'inter vende il suo marchio alla holding allora mi sembra che qualcosa non torna...

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Joined: 15-Apr-2007
711 messaggi

Scusa, non volevo scatenare questa lavina OT mostruosa .asd. mi premeva soltanto mettere in evidenza che dal mio punto di vista la leva ? uno strumento pericoloso e come tale va trattato

Una societa' che non usa leva, compie un errore punto.

Possiamo discutere di quanto elevata possa essere a seconda delle situazioni specifiche di quella societa', ma non usufruire dello scudo fiscale di cui gode il debito... non riesco davvero a capire come uno potrebbe difenderlo.

Capisco il tuo ragionamento. Ma devi chiederti in quali situazioni reali una leva elevata ti porti dal guadagnare al perdere.

ci provo con un esempio: tu hai un?opportunit? d?investimento (una nuova fiat, diciamo la 501). Hai a disposizione un capitale di 100$ e sei convinto della bont? dell?investimento stesso. con i 100$ di capitale puoi arrivare a produrre 10 macchine ed ogni macchina crea un reddito operativo di 100$ (costa 10$ e si vende a 110$).

bene, ti dici, ma questa macchina ? geniale. Ed in piu? il tuo analista ti dice che il mercato ne potrebbe assorbire fino a 100. pero? per produrre 100 macchine hai bisogno di 1'000$. allora ti presenti da un creditore il quale fa le sue valutazioni. Sarebbe disposto a darti i 900$ che ti mancano ad un tasso del 5%.

Ecco che hai i 1?000$ per produrre le 100 macchine. Fai i tuoi bei calcoli e vedi che vendendole tutte produrresti un reddito operativo di 10?000$ dal quale dedurre i costi finanziari, che sono 45$. sui 9955$ ci paghi il 50% di tasse. Ti restano 4'977.5$. 900$ li restituisci al creditore ed il resto, 4'077.5$, ? da distribuire agli azionisti che come abbiamo visto hanno messo un capitale di 100$. Quindi rendimento del 3?977.5%; non male.

Se avessi finanziato l?operazione con 1?000$ di capitale proprio, il rendimento sarebbe stato ?solo? del 400% (i 10?000$ di reddito operativo ? 50% di imposte su 1?000$ di capitale proprio). Hai tutte le componenti di cui parlavi: amplificazione dei guadagni ed in piu? i benefici fiscali derivanti da un finanziamento indiretto dello stato pari a 22.5$. ben fatto.

Adesso pero? inseriamo il baco: la macchina ? disegnata da lapetto ed in uno dei suoi rari momenti di creativit? riesce a disegnarla in modo da convincere i soloni delle banche a finanziarlo. ma ovviamente ? una ciofeca. Sul mercato riescono a venderne a malapena 5 (le acquistano johnjohn, luchino, tronki, genio moratti e lapetto stesso).

Risultato. costi di produzione: 1'000$. ricavi: 550$. risultato operativo: negativo. costi del debito 45$. utile: negativo. Devi restituire 900$ alla banca non li hai. Vai in fallimento.

Io invece sono stato piu? prudente. Ho creduto ai miei analisti, ma ho preferito rischiare solo il capitale che ho. Magari anche a costo di rinunciare a qualche buona possibilit? ex ante che mi viene prospettata. Avendo soltanto 100$ di capitale ho prodotto solo 10 macchine di cui grazie a lapetto e soci ne ho vendute 5.

Risultato. costi di produzione: 100$. ricavi: 550$. risultato operativo: 450$. costi del debito 0$. utile prima delle imposte: 450$. utile dopo le imposte: 225$. Rendimento per gli azionisti: 125%

Come vedi la leva ti ha portato alla rovina. ? ovvio che ? esemplificativo della realt? perch? immagino che non produrresti tutte le macchine prima di averne vendute un paio etc. Ma anche in quel caso la leva puo? essere subottimale, visto che ti diluisce gli utili.

Per quanto mi riguarda, la leva va vista come un?opportunit? ma anche come un rischio e va usata con moderatezza anche a costo di tralasciare qualche opportunit? di breve per salvaguardare la stabilit? e la sostenibilit? nel lungo. Ci sono alcuni esempi dove la leva ha sicuramente le sue ragioni d?essere strutturali e puo? essere benefica (opportunit? capital-intensive come giustamente ricordavi tu, oppure in presenza di flussi di cassa positivi, stabili e ?prevedibili?, dove la ?ridotta? incertezza ne giustifica l?uso ex ante). Ma in generale ? un gioco rischioso e le variabili vanno tenute sotto controllo per benino, altrimenti il prospettato risparmio fiscale alla warren buffet serve a poco quando devi portare i libri in tribunale

Non mi sono espresso bene, piu' che altro perche' non sapevo di avere un interlocutore giustamente interessato anche alle sfumature...

le tue esposizioni su argomenti finanziari sono sempre molto interessanti

A parita' di risultati economici, intendeva dire che i mercati premiano statisticamente leve piu' elevate, prima di conoscere i risultati che questa operazione comportera'.

Quello che voglio dire, e' che nel momento in cui si conoscono i risultati, sono quelli che determinano le reazioni dei mercati, non la scelta di una societa' di avere una leva finanziaria piu' o meno elevata. La struttura di capitale rimane certo una variabile che viene associata a quei risultati, ma ne e' a quel punto un contorno.

Ovviamente, la leva amplifica i risultati per chi possiede quote dell'equity, siano essi negativi o positivi.

appunto

Pero' e' errato il ragionamento per cui

A parit? di risultati economici negativi, l?azionista avrebbe fatto meglio a preferire la societ? senza leva finanziaria visto che alle perdite sugli investimenti amplificati dalla leva si aggiungono anche i costi dell?indebitamento (bench? magari parzialmente finanziati dallo stato con le detrazioni fiscali).

Nel momento in cui fai questo discorso non sei piu' in una condizione di parita' di risultati. La componente debitoria del capitale non comporta un costo netto che si aggiunge come sottointendi tu.

Comporta spese di mantenimento del debito, ma viene anche impegato nelle attivita' della societa'. Non puoi sottrarre quelle spese dal bilancio di una societa' con leva elevata, e vedere come sarebbe stato con leva inferiore (e quindi minori spese di mantenimento del debito) perche' senza quella struttura di capitale la societa' avrebbe operato in maniera differente (o non operato per niente).

Insomma, la premessa di a parita' di risultati e' estremamente restrittiva. L'ho fatta per limitare il numero di variabili, che altrimenti risultano praticamente infinite.

Dovresti guardare la qualita' del credito, la duration dello stesso, quanto capital-intensive sono le operazioni della societa' in questione eccetera.

Dipende. La leva finanziaria amplifica i risultati per chi deteniene l'equity di una societa', e fin qui siamo tutti d'accordo.

appunto. Le premesse erano un po? restrittive, ma la tesi mi era sembrata molto forte (la leva fa bene a prescindere)

Quello che dicevo e' che dati alla mano, l'annuncio di un aumento della leva finanziaria e' statisticamente accompagnato da un aumento del valore della societa', calcolato sul prezzo del titolo in borsa. Il motivo e' semplice.

Tu dici giustamente che siccome la leva amplifica i risultati anche negativi, ne consegue che a parita' di risultati negativi l'impatto per l'equity e' maggiore in caso di leva piu' elevata.

Dipende in realta' da tante cose, e ci sarebbe da specificare il motivo di quei risultati negativi (per calcolare l'impatto che le detrazioni derivanti dal debito hanno)... ma te la faccio passare come affermazione... .asd altrimenti non si finisce piu' di fare premesse.

troppo buono .asd

Il motivo per cui i mercati premiano le operazioni di aumento della leva e' perche' se la societa' fosse in una posizione tale che questo aumento potesse contribuire a risultati negativi per gli azionisti... sarebbe impossibilitata ad effettuarla.

In pratica la due-diligence la fa il mercato del credito, e gli azionisti ne prendono atto.

ti vorrei ricordare i casi cirio e parmalat. Il mercato purtroppo ? lontano dall'essere perfetto in quanto pieno di conflitti d?interesse ed asimmetrie informative, per cui ci andrei cauto su questo. il caso dei subprime poi dovrebbe essere preso ad esempio e studiato nelle universit? per le asimmetrie informative e le molteplicit? dei conflitti d'interesse nella catena di produzione

Se una societa' e' in condizione di emettere bonds, statisticamente ne trarra' beneficio. Ci sono una marea di eccezioni, ma se hai una societa' il cui credito non flirti con la tripla-C, aumentare la leva ti porta un aumento del prezzo del titolo nei 12 mesi successivi (se vuoi un dato, dal 2001 ad oggi, per le societa' quotate nello S&P500, questo e' avvenuto nel 79% dei casi).

non mi stupisce affatto una statistica del genere visto che prende in esame un periodo di bull market. Date le premesse mi aspetto che qualunque statistica allargata che faccio sul s&p500 su quel periodo mi dia risultati positivi. Per esempio: se prendo tutti i titoli con la iniziale a, b c, d, e, oppure f e vedo come hanno reso nei 12 mesi successivi. Oppure, tutte le societ? con piu? di 50 dipendenti etc. Sarebbe interessante verificare .asd

in generale un aumento della leva dovrebbe essere presa dal mercato con una certa indifferenza visto che, come abbiamo visto in precedenza, il beneficio fiscale puo? essere mangiato in fretta. Poi l?euforia e l'isterismo dei mercati etc puo? tutto, per carit?. Ma le consequenze dell'aumento generalizzato ed incontrollato della leva finanziaria degli ultimi 6-7 anni sono sotto gli occhi di tutti con il sistema bancario in sofferenza cronica e certe quotazioni azionarie tornate a livelli di 20 anni prima.

Non e' un caso che mettere nel mirino societa' in procinto di compiere un'operazione simile, sia una delle componenti piu' comuni delle strategie degli hedge-funds con portafogli event-driven.

Warren Buffet scrisse quella frase per sostenere che un corretto rapporto equity-debito nello struttura di capitale di una societa' portasse vantaggi economici praticamente gratis, in virtu' del trattamento fiscale di cui il debito gode.

Lo scrisse in un momento in cui questo trattamento stava per essere modificato dal governo americano, e gli effetti di quella modifica portarono alla girandola di leveraged buyouts di fine anni '80.

Warren Buffet ovviamente parlava di societa' le cui azioni tu metteresti in portafoglio. Una societa' per cui un'emissione di debito rappresenti rischi di bancarotta, lui in portafoglio non ce l'ha comunque per altri motivi.

La sua era una polemica verso quelle societa' che erano amministrate in modo a suo parere non sufficientemente aggressivo, e che usufruendo di maggiore leva finanziaria avrebbero potuto godere di notevoli detrazioni fiscali, e non lo facevano soltanto perche' erano amministrate da un ottantenne del Montana per cui debito era una parolaccia.

Ma se pensi che il nuovo modello di fiat portera' maggiori guadagni la leva e' tua amica.

Se pensi che sara' un flop il titolo non lo devi coprare punto. Della leva te ne sbatti. E' la strategia di mercato della societa' che te la fa bocciare, alla struttura di capitale nemmeno inizi a guardare.

devo guardare ad entrambe le cose, e le ragioni sono nell?esempio di sopra. Posso credere nell?idea ma se va male le mie azioni valgono carta straccia. Posso preferire una societ? con strategia meno interessante ma piu? stabile nella crescita e finanziariamente

Quanto al limite massimo di leva... io lavoro per un fondo, quindi sarei un pochino biased... .asd

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