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  1. Fabio Paratici lascerà la Juventus: il suo contratto non verrà rinnovato. [Sky Sport]
  2. Parola d'ordine: continuità. Per le prossime tre stagioni, a testimonianza di come per la Juventus il periodo storico sia dei più felici, Madama non proporrà cambiamenti in termini di area sportiva. Ovvero: Fabio Paratici (direttore sportivo), Federico Cherubini (direttore sportivo della Primavera), Stefano Braghin (Head of Academy & Women Football) e tutti gli altri protagonisti di un blocco vincente e lungimirante continueranno a operare rigorosamente a tinte bianconere. Il tutto ovviamente sotto la guida dell'amministratore delegato, Beppe Marotta, senza dimenticare l'importanza del vicepresidente, Pavel Nedved. Un gruppo di lavoro ben amalgamato e, soprattutto, chiamato a costruire i successi del domani. La gestione Andrea Agnelli ha portato la Signora a conquistare sinora quattordici trofei. Merito delle linee guida stilate dal 42enne presidente piemontese e, naturalmente, dei suoi collaboratori. Ecco perché, di questi tempi, lasciare la Juventus rappresenta una missione proibitiva. E, infatti, la Juventus non incapperà in brutte sorprese. Le offerte, specialmente in zona Paratici, non sono mancate. Dalla Ligue 1 alla Premier League, con qualche tentativo anche dalla Liga spagnola e dal mercato nostrano. Proposte importanti – anche dal punto di vista economico – che tuttavia non hanno trovato terreno fertile nei pensieri del manager emiliano. Discorso analogo per Cherubini, sempre più in ascesa, sondato nelle puntate precedenti da Sassuolo e Udinese. Anche in questo caso, però, la Juve ha chiuso la porta a tripla mandata, in quanto l'ex dirigente del Foligno raffigura un tassello primario per le dinamiche giovanili (e non solo). Altro giro, altra figura centrale: Braghin. Parlano per lui i risultati delle Juventus Women, fresche di scudetto al primo tentativo. Un progetto che – rapidamente – ha catturato l'attenzione degli appassionati e che, parallelamente, ha portato il globo zebrato a imporsi immediatamente. di R. Agresti per goal.com http://www.goal.com/it/notizie/juventus-rinnovi-in-dirigenza-nedved-e-paratici-firmano-per/1rjaif9hbo4bh10cmm0wvo6f5z
  3. Le parole e l'addio di Marotta hanno lasciato tutti quanti di stucco ieri. Forse per le tempistiche, forse perchè inaspettate forse perchè in fondo si è imparato a volergli bene. E così, Marotta lascia la Juventus dopo 8 anni. Otto anni in cui ha contribuito a rendere questa squadra la corazzata che è, quando non avevamo nemmeno le pistole ad acqua per poter giocare. Ma si sa, alla Juve sono tutti importanti e nessuno indispensabile e lo hanno, da sempre, dimostrato i fatti che hanno formato la nostra storia. Ed è giunto il momento di guardare avanti, di provare a capire e ipotizzare quale possa essere il profilo giusto capace di raccogliere questa pesante eredità. Le parole di ieri, di Marotta stesso, fanno presagire un pesante cambiamento all'interno dell'organigramma societario: Parole inequivocabili quelle del nostro (quasi ex) direttore. Sintomo che la Juve sta per rinnovarsi, che probabilmente stia cambiando pelle seguendo le ideologie sul modo di intendere il calcio di Andrea Agnelli. La Juventus ha cambiato logo, ha esteso una serie di partnership a livello internazionale ed espanso le proprie idee di merchandising, ha iniziato ad organizzare tourneé all'estero nel mentre della preparazione, pare voglia incunearsi nell'ambito delle criptovalute. La Juventus targata Andrea Agnelli pare voglia rinnovarsi dal punto di vista estetico, adeguandosi alla richiesta del merkenting e del business mondiale, staccandosi talvolta dalla classica tradizione che sempre l'ha accompagnata. Per fare ciò servono uomini, servono idee e servono uomini con idee. Nuove, fresche. Al passo coi tempi. Tralasciando quelli che potrebbero essere profili stuzzicanti ma non "di mestiere" come Zidane, quali nomi vedreste bene come il nuovo che avanza per la Juve? Paratici, per la prima volta, si staccherà dal cordone ombelicale Marottiano prendendone le redini e la Leadership. Ma chiaramente servono anche altri profili capaci di lavorare al suo fianco, collaboratori magari giovani ma con un certo bagaglio d'esperienza. Gente pronta a fare il definitivo salto di qualità (un po come solitamente accade alla Juve, che permette a tutti la propria crescita professionale). Tiro fuori due/tre nomi: Monchi - Ha dichiarato che qualora non riuscisse a portare trofei a Roma quest'anno, avrebbe lasciato (dichiarazione di questa estate). Palmare europeo di tutto rispetto col Siviglia, sarebbe un nome molto grosso e forse un doppione di Paratici. Carnevali - Al Sassuolo ha contributo nettamente a rendere la realtà neroverde una delle più belle d'Italia, con idee, supervisione e conti in positivo. E' uno dei "figliocci" di Marotta, non un profilo di primissimo pelo ma un collaboratore meno mediatico e da lavoro sottotraccia. Tare - Difficile, se non impossibile, strapparlo da Lotito che se lo mangerebbe pur di tenerlo con se. Personalmente ho imparato ad apprezzarlo negli ultimi anni: bravissimo nel fiutare affari a poco prezzo puntando su calciatori emergenti od occasioni alla Immobile. Fuori dal contesto laziale e con una società più seria alle spalle fin dove potrebbe spingersi? Avete altri nomi? Anche magari profili diversi, da immettere nell'organizzazione societaria per altri ruoli e competenze.
  4. Grandi risultati sinora(e speriamo durino fino a fine stagione)e rosa di valore indubbio,pero' volevo porvi una domanda:siamo certi di essere completi o comunque a posto?o che ci manchi qualcosa? A mio avviso nonostante la qualita' ci manca qualcosa per puntare a vincere I 4 trofei stagionali(campionato champions league coppa italia e supercoppa italiana, obbiettivi dichiarati di societa',allegri e dei giocatori)e arrivare bene a fine stagione,siamo corti in certe zone,centrocampo su tutti,a mio avviso,gia' dalla rescissione di marchisio a mio parere eravamo corti a meno di non giocare a 2(ma giochiamo quasi sempre a 3)adesso con gli infortuni di khedira e al nodulo tiroideo di can(al quale ovviamente auguriamo per prima cosa di riprendersi bene e Esser disponibile presto)siamo all'osso,la famosa mezzala tecnica e di strappi serve gia a gennaio,davanti se manca manzo non c'e'nessuna punta di peso(kean acerbo e cmq allegri non lo vede)e siamo corti,pure qua siamo sicuri che non serva qualcosa a gennaio? Sui terzini spero che spinazzola(reduce cmq da un crociato)torni presto e bene,ma pure la se non dovesse essere cosi'siamo corti,solo de sciglio(che e' a mio avviso uno dei pochissimi al quale sta larga questa maglia)cambio della coppia cancelo sandro e in evenienza cuadrado(che pero' come vediamo rende meglio ovviamente quando strappa da centrocampo in su). E' vero che bisogna stare attenti alle liste,ma magari mettendo fuori lista cl barzagli(abbiamo cmq 4 centrali piu can all'occorrenza quando torna)possiamo aggiungere intanto un centrocampista che ci servirebbe di piu e che non precluderebbe che barza stesso resti in lista campionato(idem mettendo ad esempio fuori uno tra khedira e bentancur che sarebbero disponibili per il campionato e far posto a una punta di scorta). Spero che ci siano margini economici(anche se mi rendo conto che oltre alla spesa cr 7 il non aver monetizzato in uscita grazie al fenomeno marotta pesa)al limite anticipando investimenti del prossimo anno,mi fido di paratici,che ne pensate? Vobis
  5. Ieri in tribuna al Parco dei Principi in occasione del big match tra PSG e Lione, oggi a Rieti dove è stato consegnato il consueto ‘Premio Manlio Scopigno’. Una nuova uscita pubblica in cui Fabio Paratici, direttore sportivo della Juventus, ha avuto modo di parlare anche di mercato. Interrogato direttamente sui nomi di alcuni grandi calciatori, il ds bianconero ha risposto in maniera chiara, lasciando (forse) intendere qualche pista da seguire in vista delle prossime mosse della società. Pogba, Milinkovic-Savic e non solo, queste le dichiarazioni di Paratici sul palco al momento della premiazione. "Per una questione caratteriale mi sono sempre trovato bene a lavorare dietro le quinte - ha ammesso il ds - ora, dopo l’addio di Marotta, le cose cambieranno ma continuerò a lavorare per rendere la Juventus sempre più competitiva. Condivido questo premio con tutti quelli che lavorano con me e lo dedico al dottor Marotta, che mi ha cresciuto e insegnato tanto". “Cristiano Ronaldo? È il migliore al mondo, forse anche in tutta la storia del calcio. Champions, non so se siamo i favoriti ma abbiamo lavorato tanto. La vittoria finale non dipende solo dalla programmazione, ci vuole un po' di tutto”. Poi spazio ai nomi caldi del mercato: “Milinkovic-Savic è un bravissimo calciatore, ma non ne abbiamo mai parlato: né con lui né con la Lazio. Stesso discorso per Pogba, un ragazzo a cui vogliamo bene e a cui siamo molto legati. Ma non ci abbiamo mai pensato e al momento non è nei nostri pensieri”. Infine, ancora parole di stima per Giuseppe Marotta: “Se lo vedessi all’Inter? Non mi sorprenderei perché è un grande dirigente. Negli ultimi dieci anni è stato il più grande insieme a Galliani. Spero che sia felice, anche in un altro club italiano. Finora mi è riuscito bene stare tre passi indietro. Io lo vedo come un padre putativo: il dottor Marotta. Ci tengo molto”. (gianlucadimarzio.it)
  6. Andrea Agnelli: "Marotta, Nedved e Paratici sono il cuore pulsante del club" 18.07.2017 20:15 di Alessandro Vignati per tuttojuve.com articolo letto 278 volte © foto di Daniele Buffa/Image Sport Intervenuto oggi nell'incontro alla Sala Regina della Camera dei Deputati con lo Juventus Club Parlamento Giovanni Agnelli, il presidente bianconero Andrea Agnelli ha elogiato lo staff del club e non solo: "Per la Juventus esiste un unico risultato che è quello della vittoria. Non lo dico con arroganza, ma con la legittima ambizione di chi compete. E noi competiamo per vincere, poi la differenza la fanno le persone. È il gruppo che fa la differenza. Il gruppo unito, è questa la parte fondamentale. Giuseppe Marotta, Pavel Nedved e Fabio Paratici sono il cuore pulsante della Juventus di oggi, della Juventus della leggenda. Senza di loro tutto questo non sarebbe stato possibile, a loro va il mio ringraziamento. Ci si renderà conto forse fra una decina di anni di quello cheabbiamo fatto in queste sei stagioni ma per noi conta solo quello che abbiamo davanti da affrontare".
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