bad man

ma per favore.

migliaccio, di testa son tutte sue.

che c'è frega noi c abbiamo padoin,padoin,padoin....

La scheda di Sami Khedira: chi è, come gioca e a cosa può servire (di Francesco Andrianopoli) 26/05/2015 (juventibus) I quarti di nobiltà di Sami Khedira non sono in discussione: a vent’anni appena compiuti, nel 2007, segnò il gol decisivo che consentì allo Stoccarda di vincere uno storico titolo tedesco (a quindici anni di distanza dall’ultimo), superando in volata lo Schalke; nella fase di preparazione ai mondiali 2010, quando la nazionale tedesca si ritrovò all’improvviso senza Michael Ballack, infortunatosi nell’ultima partita stagionale del suo Chelsea, Joachim Low non ebbe esitazioni, e scelse lui per affidargli il cruciale ruolo di giocatore a tutto campo che era di Ballack, stella e capitano di quella Nationalmannschaft. Da lì in poi, la sua carriera è stata un crescendo rossiniano, con l’approdo al Real Madrid e i trionfi successivi, di cui è stato protagonista fino al 15 Novembre 2013 e alla rottura del legamento crociato del ginocchio a San Siro contro l’Italia; un infortunio che ha di fatto chiuso la sua storia con i Blancos, non tanto per il problema fisico in sé, che ha comportato una convalescenza lunga (quasi sei mesi prima di rivederlo in campo nel Maggio successivo) ma è ormai ampiamente alle spalle dal punto di vista clinico, quanto piuttosto per una diatriba con la dirigenza del Real sul rinnovo contrattuale in vista della stagione 2015-2016. Un muro contro muro che lo ha messo di fatto, anche se non formalmente, fuori rosa per tutta la stagione: nel 2014-2015 solo una volta ha giocato i 90’ interi, e non ha più messo piede in campo da Marzo in CL, e addirittura dai primi di Febbraio in campionato; abbiamo quindi di fronte un giocatore che, ai nastri di partenza della stagione 2015-2016, si ritroverà a ripartire dopo quasi due anni di sostanziale inattività, e rappresenta quindi in ogni caso una grossa incognita, quantomeno dal punto di vista del ritmo partita e della capacità di acclimatarsi nuovamente ai ritmi e ai tempi del calcio professionistico. A prima vista questo potrebbe essere un problema, considerando che si tratta di un giocatore dinamico e che ama svariare a tutto campo; la buona notizia è che sa leggere egregiamente le partite e le situazioni di gioco, e quindi, se gli si consente un reinserimento graduale e senza fretta, dovrebbe ritornare al suo meglio dopo aver ritrovato il feeling con la partita. A dispetto del fisico da corazziere, che lo vede torreggiare in campo alla Vieira, Khedira ha infatti nella testa, più che nel fisico o nei piedi, le sue qualità più spiccate: è uno di quei giocatori che capisce sempre, prima degli altri, dove posizionarsi per creare scompiglio alle spalle o nei buchi delle linee avversarie, e per converso è molto abile nel non farsi sorprendere alle spalle della propria posizione difensiva. A scanso di equivoci non è un regista, né un centrocampista prettamente difensivo, bensì un centrocampista “box to box”, un incursore che ama giocare a tutto campo e andare a cercarsi varchi nelle linee difensive avversarie, ma al tempo stesso con una disciplina tattica che gli consente di riposizionarsi rapidamente per non lasciare buchi nelle proprie: il paragone naturale, e più spesso utilizzato, per descrivere il suo gioco è proprio quello con il Vieira dell’Arsenal. Con il Real e la nazionale tedesca le sue migliori prestazioni sono coincise con l’impiego da mezzala a tutto campo nel 4-3-3, o come giocatore di movimento in un “doble pivote” davanti alla difesa nel 4-2-3-1 o 4-3-3, affiancandolo ad un centrocampista più ragionatore e tecnico come Xabi Alonso, Kroos, o Schweinsteger, rispetto al quale si collocava in posizione più avanzata e veniva lasciato libero di svariare a tutto campo, pressando e tamponando in fase difensiva e andando in percussione in quella offensiva. Mourinho amava utilizzarlo come arma tattica da adattare all’avversario, di partita in partita: contro squadre manovriere e amanti del palleggio lo scatenava nella metà campo avversaria, facendolo giocare da centrocampista avanzato in costante pressione sui creatori di gioco avversari; contro avversari più diretti e aggressivi, lo utilizzava da centrocampista centrale, indifferentemente mezzo destro o sinistro, a seconda di quale esterno offensivo volesse liberare da compiti di copertura; in situazioni particolari, o per necessità specifiche all’interno di una partita, lo schierava addirittura da terzino destro. Il ruolo in cui invece ha faticato di più è stato quello di regista isolato davanti alla difesa, che periodicamente alcuni allenatori hanno tentato di cucirgli addosso (soprattutto in nazionale), ma non rientra nelle sue corde; non solo offensivamente, perché è un passatore educato ma scolastico, che ama le giocate semplici e sicure e non ha la visione di gioco ampia del regista naturale, ma anche difensivamente, perché a dispetto della mole ha proprio nel tackle la sua lacuna principale (il che lo differenzia in modo decisivo nel paragone non solo con Vieira, ma anche con registi difensivi di livello europeo come Javi Martinez, Matic, Gabi). Non è particolarmente abile nell’affondare il contrasto, fondamentale in cui è deficitario, e quindi cerca preferibilmente di evitarlo, scegliendo di posizionarsi in modo da chiudere le linee di passaggio avversarie, o alla peggio accompagnando l’avversario e temporeggiando, piuttosto che aggredirlo per strappargli il pallone dai piedi con la forza; questo stile attendista, anche se poco appariscente e non molto apprezzato dai tifosi (che amano, in fase difensiva, il tackle roccioso che interrompe brutalmente una trama di gioco avversaria) risulta però tatticamente prezioso, rendendo molto difficile che una squadra avversaria riesca a “sfondare” o creare varchi nella porzione di campo pattugliata da Khedira. In ottica bianconera, quindi, il suo eventuale contributo non può essere quello di vice-Pirlo o erede di Pirlo come vertice basso, ruolo che ne soffocherebbe le qualità migliori mettendone in risalto le lacune: potrebbe e dovrebbe essere invece una pedina fondamentale per dare ad Allegri varianti tattiche ulteriori rispetto a quelle che i suoi molteplici e versatili centrocampisti già gli forniscono. Potrebbe ad esempio essere determinante contro squadre chiuse e compatte difensivamente: la sua abilità principale, quella di sganciarsi in avanti e trovare i “soft spot” della difesa dopo aver scaricato la palla ad un compagno, gli permette di scardinare o quantomeno smuovere anche i reparti difensivi più compatti, ma al tempo stesso, grazie alla sua disciplina tattica, queste scorribande offensive non rimangono mai fini a se stesse o fuori dal contesto tattico; è inoltre un maestro nell’andare a colpire di testa sul secondo palo, sia da palla inattiva che in movimento, con inserimenti profondi necessariamente assorbiti dai terzini, che normalmente gli rendono 10-15 centimetri e non hanno la possibilità di contrastarlo in elevazione (anche questa era una delle piccole giocate in cui Mourinho amava utilizzarlo di frequente). Potrebbe altresì dare ad Allegri nuove prospettive tattiche, reinventando un 4-2-fantasia in cui lo si affianchi ad un regista basso (Pirlo o Marchisio), affidandogli i compiti di raccordo e dinamismo che permettano l’utilizzo contemporaneo di tre o anche quattro giocatori prettamente offensivi. Potrebbe infine essere utilizzato lui stesso come trequartista atipico, alla Ballack giustappunto, ruolo che notoriamente esercita su Max Allegri un fascino particolare, in cui Khedira è stato impiegato soltanto situazionalmente, ma in cui si è sempre disimpegnato molto bene, potendo combinare il suo dinamismo, la sua disciplina nell’andare in pressing sugli avversari e le sue abilità di inserimento profondo. Resta, in ultima analisi, un giocatore atipico, a cui mancano alcune qualità essenziali per farlo assurgere ad un livello di eccellenza assoluta, ma che è abbastanza duttile, esperto e tatticamente intelligente per trovare spazio, e tornare utile, in qualsiasi squadra di alto livello.

e quindi? Mica sto dicendo che è un trequartista, ma solo che in passato è stato utilizzato pure in quel ruolo.comunque trovate un analisi sul giocatore anche su juventibus:http://mobile.juventibus.com/content/la-scheda-di-sami-khedira.html

guarda che l ha fatto in passato...

ma infatti anche secondo me pirlo saluta.e con lui pepe,marrone e vitale.

con 60 partite l anno,giocherà quanto gli altri.oltretutto, chi lo dice che allegri non continui con vidal trequartista?

oh,finalmente.

ma Marchisio può fare quel ruolo.l abbiamo visto.khedira no.non gioca vertice basso.non è un mediano difensivo.

perché, oggi quando non gioca pirlo giochiamo in 10?

khedira vertice basso è sprecato. Per il resto,pepe,marrone, vitale,tutta gente che partirà. Asa e padoin sono jolly perché possono fare anche altri ruoli. quindi sono 6 + 2 jolly,per 50 partite l anno.meglio di così.

messa così, nessuno.

khedira con pirlo non c'entra niente. Poi,che possa partire ok.

siete fissati.

ci sono 60 partite all anno. Tutti avranno spazio.per quanto riguarda il discorso economico e numerico ,khedira ci costerà 8 mln L anno. Quelli di pepe+isla.conta poi che anche marrone partirà sicuro. quindi pirlo(?),vidal,Marchisio, Pogba,khedira, Sturaro, pereyra. + Asa jolly. Mi pare fattibilissimo.

perché? Per questioni economiche o numeriche?

la fonte è garanzia di fuffa.

che Pirlo possa lasciare lo penso anch'io. Che l arrivo di khedira sia legato a quello no.

tradotto:dopo l esito delle visite decideremo.

va a giocare gratis? Ah beh.

e perchè mai?

Ma dove volete che vada tevez?il Boca non ha il becco di un quattrino.

si,se a sport mediaset sapessero davvero qualcosa. Quindi possiamo stare tranquilli.