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djmayhem

Tifoso Juventus
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  1. nessuno ha parlato di scanCity?
  2. articolo di Andrea Bosco su Tuttojuve: Le menzogne sono sempre letali. Spiegava Pierre Corneille nell'emblematico “Il bugiardo” che “Dopo aver mentito, occorre una buona memoria”. Quasi sempre chi non ne ha, va in confusione. La fiaba attribuita ad Esopo sul pastorello che per burlarsi dei suoi vicini era solito gridare “al lupo, al lupo” ridendosela protetto dal bosco periferico al suo gregge quando i vicini accorrevano, viene insegnata a scuola fin dalle elementari. Venne infine il giorno nel quale sulla collina sovrastante il gregge arrivò un famelico lupo. Il pastorello gridò con tutto il fiato che aveva in gola ma nessuno accorse in suo aiuto. Il gregge venne sbranato e il piccolo pastore riuscì a salvarsi per il rotto della cuffia. Morale: chi mente tradisce la buona fede del prossimo e alla fine non può che ricavarne danni. Nel calcio le menzogne sono una abitudine. Basti pensare alle “bufale” veicolate dai media che si occupano di calciomercato. Per anni nel calcio italiano si è gridato “al lupo”. Esagerando. Oggi il lupo è arrivato: spietato. Oggi il calcio italiano paga le mancate riforme. Paga una giustizia sportiva iniqua e a corrente alternata a seconda delle convenienze di bottega. Paga bilanci taroccati da parte delle società. Paga regolamenti scadenti e surreali, imposti dall'alto, forieri di clamorose ingiustizie. Paga un depauperamento della qualità media a livello di giocatori. Paga la barbara consuetudine di aver smantellato i vivai costringendo la Nazionale in un rettangolo sempre più angusto. Paga l'avidità di agenti, dirigenti, procuratori sempre alla ricerca del “colpo gobbo”, magari scovato in quale landa sconosciuta del pianeta in grado di aggiustargli i bilanci. Paga una mancata programmazione: una visione a lungo termine dell'azienda calcio, pur sempre una delle più importanti, in un paese depredato dalla concorrenza e sfibrato dalla globalizzazione. Si è gridato “al lupo” quando non era necessario farlo. Oggi il lupo è arrivato e ha preso il calcio italiano alla giugulare. 870 episodi di violenza in due anni nei confronti degli arbitri, ha denunciato l'Aia. Che ha detto “basta” (avrebbe, condizionale d'obbligo) “cominciando dal calcio minore”. Sbagliato: è dal vertice che si dovrebbe cominciare. Dalle curve violente e malavitose, sempre impunite, cullate dalla giustizia ordinaria e sportiva nel nome di un “giocattolo” da maneggiare con cura per evitare “danni sociali”. È dai giocatori in campo: sempre pronti ad aggredire verbalmente un arbitro con atteggiamenti disgustosi che inevitabilmente si riverberano sugli spettatori. È dai dirigenti inseguiti da provvedimenti giudiziari che lasciano il tempo che trovano. È dalle procure zeppe di magistrati tifosi, di cancellieri tifosi, di uscieri tifosi. Ed è dai vertici del Palazzo, sempre pronti ad autoassolversi e per i quali il sostantivo “dimissioni” non esiste. Per i quali il senso di “opportunità” nel dimettersi, non esiste. Per i quali non esiste “conflitto di interessi” che li faccia perlomeno arrossire. Per i quali i fallimenti sportivi sono medaglie da esibire impunemente e non vergogne da lavare, con le dimissioni. Il Palazzo ha una visione padronale delle proprie competenze e dei propri compiti. Finge di cambiare, affinché tutto resti come prima. Il Palazzo non è composto da dirigenti sportivi, da manager estranei al tifo: è composto da politici. Non farò nomi. Li ho fatti così a lungo (inutilmente) da aver perso ogni tipo di fiducia nel sistema. Si sono conteggiati gli episodi di violenza sugli arbitri: sovente persino alle gare dei bambini, da parte di genitori obnubilati ai quali dovrebbe essere tolta la patria potestà. Nessuno ha conteggiato finora gli episodi di violenza tra ultras: quello che accade nelle curve, quello che accade nei grill in autostrada. Quello che subiscono (conniventi) i club davanti ai ricatti delle tifoserie. Il calcio è malato. E non si vedono cure che possano guarirlo. Stanno facendo scandalo i misteriosi infortuni alla Juventus di Nico e Douglas Luiz: oggetti misteriosi, pagati con straripanti forzieri. Ma quanti infortuni si sono sommati dall'inizio della stagione nei vari club? Si gioca troppo. Tanto si gioca, per poter incassare. A dire il vero i club incassano quote parti risibili rispetto agli introiti delle Federazioni, dell'Uefa e della Fifa. I club sono i più esposti, considerato che sono i club a pagare i giocatori, risarciti in caso di infortuni con le nazionali con cifre ridicole. E nessuno ha dimenticato che durante il Covid, quando si giocava (costretti) in stadi deserti, né le Federazioni, né l'Uefa, misero mano alla borsa per sostenere i bilanci dei club. In Italia fu Franco Carraro, allora presidente federale, a decidere di portare il campionato da 18 a 20 squadre. Era stato anche a 16 squadre, il campionato. Gli infortuni c'erano anche allora. Contro un crociato nulla puoi. Ma gli infortuni muscolari erano minimi. Si giocava-è vero-a basse velocità in campo. Oggi se vedi in televisione le gesta di Sivori, di Suarez, di Schiaffino, ma anche in stagioni successive quelle di Platini, Zico, Falcao, dello stesso immenso Maradona, quei giocatori sembrano “fermi”. Prevaleva la tecnica sulla odierna corsa bruta. Il gap tra squadre di vertice e squadre di media e bassa classifica era ampio, anche allora. Oggi questo divario è diventato smisurato. Vedi la Coppa Italia e assisti a partite tennistiche più che a gare calcistiche. Vedi la nuova Champion's e ti chiedi come sia possibile che club di così poca consistenza siano state promosse nell'olimpo calcistico. Non ho nostalgia della Superlega: era una proposta mal concepita e mal veicolata. Ma fu “cassata” dall'indignazione popolare (esternata persino dall'erede al trono della monarchia britannica) in modo irrazionale. Il satrapo che gestisce l'Uefa vide in quel tentativo di dare una dimensione diversa (a cominciare da quella economica) al calcio, un attentato alla propria roba. E in un moto verghiano fondato sul ricatto fece rientrare le “truppe nei ranghi. La Superlega non era la panacea di tutti i mali. Ma avrebbe dovuto essere analizzata in modo diverso. Il calcio sta perdendo appeal. E ben lo sa il Palazzo, (lo sanno le televisioni, progressivamente erose dall'utilizzo dei telefonini) considerato che altre discipline dal tennis al volley, stanno entrando con forza nel cuore degli appassionati. Non così il basket (da uomo che ha vissuto il parquet al pari del prato verde, lo dico con dolore) ridotto a scialba riproduzione di quello che un tempo fu. Il basket dei campanili (Biella, Forlì, Gorizia, Livorno, Mestre, Padova, Udine) ormai confinato nelle serie minori che un tempo muoveva interesse e passioni.
  3. Beh, arrivano conferme su tante ipotesi E non deve sorprendere l'appoggio della Juve che va contro il pensiero dei tifosi
  4. Al suo posto ha preso l'infortunato nico Gonzales...
  5. Crazy sei sempre criptico, spiegaci
  6. Attualità di N. REDAZIONE del 11/11/2024 07:26:14 ULTRANGHETE ROSSONERAZZURRE Di Crazeology Parliamo di Juve Quando solo qualche anno fa la Procura della Repubblica di Torino si occupò del tifo organizzato bianconero, molti media anti-Juventini, con la solita boria e la solita viscida bava alla bocca, raccontavano di una società probabilmente collusa o compromessa con mafie e collaborante con un certo malaffare. Ma già dalle notizie che filtravano dagli atti del tribunale era molto chiaro che la Juve fosse parte lesa, e che persino chi svolgeva le indagini, ossia la DIGOS stessa, coadiuvasse il club nel prendere le decisioni più appropriate. E infatti è finita formalmente proprio così; nonostante i pseudo-servizi giornalistici di tono scandalistico, nelle aule di giustizia vere si è capito che la dirigenza della Juventus cercava di non avere contatti diretti con certi personaggi e che in qualche modo cercasse di arginare intromissioni attraverso barriere strategiche ad hoc con persone di fiducia che facessero da filtro. Quella dirigenza cercava di mantenere un certo distacco ed evitare il più possibile di aiutare o promuovere, anche solo indirettamente, qualunque tipo di attività criminale, tra mille pressioni e disagi di ogni tipo. Questa decisione, questo comportamento, in realtà si era già radicato anche in anni molto precedenti, addirittura con in sella ancora la Triade; questo atteggiamento di distacco di quella dirigenza in quegli anni lontani, infatti non piacque affatto a tutti i gruppi organizzati. Ricordiamo ai gentili e affezionati lettori, che già prima dello scandalo farlocco di calciopoli del 2006, alcuni elementi del tifo sapevano cosa stava per succedere e preparavano il terreno. E addirittura nella tarda primavera e nell’inizio estate, esploso lo scandalo, a Milano alcuni membri molto rappresentativi del tifo organizzato arrivarono a risse e coltelli, proprio perché c’era chi era contento di togliersi dalle balle Moggi e Giraudo ad ogni costo, e chi invece riteneva che nonostante l’antipatia dovuta a questo distacco, la Juve meritasse comunque una sacralità, un amore incondizionato, una vicinanza e una difesa ad oltranza da parte del tifo. L’unico vero buco dell’inchiesta di Torino infatti, è stato il periodo di Cobolli e Blanc, ai quali la Procura avrebbe dovuto chiedere, dopo averli convocati per interrogarli a dovere, come mai il tifo bianconero più sanguigno e rumoroso, nel 2006 ha accettato così di buon grado la propria squadra del cuore in serie B. Quale tipologia di argomenti ha utilizzato il club per addolcire l’animo tempestoso del tifo organizzato gobbo? Chissà come hanno fatto... E chissà perché la Procura non lo ha chiesto… Parliamo di Inter e Milan Detto tutto questo, solo nelle ultime settimane, nonostante fosse tutto chiaro da tempo immemore, e nonostante siano arrivati alla Procura di Milano da tanto tempo tutti gli imput (persino dal magistrato, procuratore, Gratteri, uno dei più impegnati alla lotta alla ‘ndrangheta), è finalmente esplosa l’inchiesta sul tifo organizzato delle due milanesi. Finalmente è stata scoperta l’acqua calda anche al Tribunale di Milano. Ciò che sta venendo fuori da quelle inchieste però è gravissimo. Non ci sono solo gli omicidi, le risse, i pestaggi strategici, i biglietti, i parcheggi, i concerti, la droga, gli intrallazzi economici extra-calcio con società costruite ad hoc, ecc, ma si intravede un atteggiamento delle società molto diverso da quello avuto dalla Juventus. Quando personaggi esterni al club riescono ad arrivare serenamente a giocatori, allenatori, dirigenti, e via dicendo, senza nessuna resistenza vera, per potere formulare qualunque tipo di richiesta, vuol dire che qualcosa non funziona. Qualcosa puzza ed è andato a male. E le decisioni prese nel tempo dal club, comprese le assunzioni di specifici dipendenti, l’assunzione di avvocati per difendere determinate persone nei tribunali veri, ecc, ecc, la dicono lunga sulla gravità della situazione. Per la giustizia sportiva, che dorme della grossa come sempre quando si tratta di specifici club, in realtà ci sarebbe solo una sanzione da applicare, ossia la radiazione. Che, sia chiaro, sarebbe anche un dramma, perché come al solito è paradossale e assurdo che il comportamento sbagliato di persone fisiche possa determinare la morte di persone giuridiche. Un club, qualunque esso sia, è solo un nome, una struttura, un’idea, non è mai davvero colpevole; colpevoli semmai sono le persone che lo amministrano e che dentro ci lavorano a vario titolo. Ma le regole, pur se anacronistiche, sarebbero queste, in teoria, e noi Juventini lo sappiamo meglio di chiunque. Ma per le due milanesi, una soprattutto, troppa è la commistione che si è creata nel tempo, tra aree che dovrebbe restare sempre esterne e aree interne al club. A questa tonnellata di marciume si aggiunge anche il fatto che, come al solito, la magistratura meneghina tende a svolgere le indagini con la maglia di tifo addosso, e che probabilmente, a parte i capi ultrà già arrestati, le società e i rispettivi membri non verranno toccate da punizioni particolari. Pure i magistrati tifano, e pure loro lo fanno spegnendo qualunque inibizione, senso di equità, senso di giustizia, e sano ideale dello sport. Quindi si ripresenta l’equazione perfetta a cui ormai siamo abituati da sempre, ossia che come non ci si può aspettare penalità e squalifiche sportive di sorta, così non ci si può aspettare che un tribunale vero apra le due società come due scatolette di tonno. Sono due società che sono diventate intoccabili a prescindere, qualunque sia lo stato finanziario e patrimoniale, qualunque siano gli eventuali illeciti penali o solo sportivi di cui potenzialmente possono essere responsabili. Ora pare che siano partite delle inchieste anche a Roma, per le due romane, dove si evidenziano grossomodo le stesse problematiche di fondo. Eppure nulla cambierà, arriveranno i camion con la sabbia a coprire tutto, si continueranno ad iscrivere tutte al campionato, e continuerà la sceneggiata del solito campionatino sporco del rigorino, del var strategico, dei pasticci e della solita banana split per tifosotti ignorantelli da spennare. Ignorantelli al punto tale che non solo si fanno prendere in giro, piangono e gioiscono per partite e tornei già scritti a tavolino, immaginari, scenografici, ma lo fanno pure pagando il botto dovuto agli attoruncoli scarsi, che neanche tanto sottobanco stringono le mani di persone che bisognerebbe mettere in gabbia per sempre e buttare via la chiave. Qui dentro ci sono un bel po’ (e neanche tutti) i motivi per cui quel matto di Crazeology scrive da anni che non ci sono campionati regolari da decenni, che tutte le classifiche sono state alterate da fatti sporchi interni ed esterni al calcio, e che se fossero state assegnate a tempo debito le giuste punizioni a tutti, probabilmente oggi nel Bananeto della Bassa Europa esisterebbe solo più il calcio dilettantistico. Non solo, ma quel matto di Crazeology scrive da sempre pure che l’unico periodo forse un filo più regolare degli ultimi 30 anni, sono stati i 12 anni della Triade, la quale in qualche modo controbilanciava un po’ i poteri del sistema calcio, e gli dava un equilibrio molto migliore di quello attuale, e non per i risultati di campo, ma solo per semplice contrappeso di potere. Quei due grandi dirigenti lo facevano tra mille difficoltà, contro tutto e contro tutti, e ne hanno entrambi pagato le conseguenze. Conclusione L’ironia in tutto questo sapete qual è? Che nel 2006, proprio per la mancanza improvvisa di quel contrappeso, non è solo la Juventus ad essere morta, ma tutto il calcio italiano, che da quel momento è definitivamente caduto totalmente nelle fogne. Lo so, è una magra consolazione, ma ricordatevi che quando una cosa diventa troppo marcia, ad un certo punto diventa immangiabile per tutti. Però chi da tempo continua a boicottare questo letamaio, almeno non si fa prendere in giro e non ci rimette soldi propri. Una piccola ma doverosa raccomandazione di chiusura per tutti i lettori. Che nessuno racconti all’ingegnerino padroncino della Juventus che la sua vera squadra del cuore, quella col blu al posto del bianco, è talmente coinvolta nell’inchiesta di Milano che andrebbe, per l’ennesima volta, buttata al secchio. Lo conosco, ci rimarrebbe male, poi comincia a fare i capricci, digiuna, mette il muso, non vuole andare a scuola, piagnucola tutta la notte, disturba il vicinato, e mi tocca requisirgli la targa onorifica di “onestone ad honorem” che ha appesa orgogliosamente in cameretta. E se proprio diventa troppo intrattabile, magari mi trovo costretto anche a diseredarlo. Che io quando mi scappano i cinque minuti, perdo la pazienza e mi cade come un velo bianconero davanti agli occhi e…
  7. djmayhem

    Moise Kean

    al momento mi fa più rodere il fegato Nico a 35milioni visto che al momento non si è mai visto (basterebbe smetterla di acquistare giocatori infortunati...)
  8. djmayhem

    Moise Kean

    l'anno scorso 0 gol, poi si potrebbe discuterne il motivo tirando fuori il (non)gioco dell'ex allenatore ma si rischia il flame e discussioni ormai passate e chiuse. è stata comunque una buona vendita,
  9. Secondo voi la società stavolta farà uso delle telecamere per individuare i colpevoli, o li usa solo quando c'è da daspare i tifosi juventini? https://www.tuttojuve.com/primo-piano/scandalo-allo-juventus-stadium-devastato-il-settore-ospiti-guarda-e-condividi-le-foto-dei-danni-709570
  10. 15:05 - Riprende la parola Ferrero: "C’è una legge dello Stato che dà facoltà alle società di riunire qualora lo ritengono l’assemblea degli azionisti senza la partecipazione fisica ma con delegato designato. Questa è una facoltà, non un obbligo. Il CdA della Juventus continuerà a decidere se riunire l’assemblea con le modalità consuete o con quelle di cui c’è facoltà. Abbiamo pensato di cogliere questa facoltà, ma non vuol dire che non ci saranno altre assemblee. Questa è un’assemblea particolare, di azionisti tifosi che vengono per parlare di Juventus, per quello che mi riguarda, in questa assemblea non perdo tempo, anzi vi ho ascoltato tutti, e non vedo problemi a continuare così". 15:31 - Ferrero: "Noi non abbiamo nulla contro gli Azionisti. Abbiamo fatto una bella Assemblea, abbiamo ascoltato tutti". poteva anche dire: "perché io so' io... e voi non siete un c****"
  11. Scanavino: ""Siamo in trattativa con diversi brand e società con interesse di visibilità internazionale e consideriamo di arrivare ad un accordo entro la fine di questa stagione sportiva. Nel frattempo, in questo momento, abbiamo pensato di dare la disponibilità a Save the Children. Qualche settimana fa abbiamo chiuso un accordo per lo sponsor di manica con Azimut". con calma eh...
  12. Il Silenzio della Stampa di Antonio La Rosa Se qualcuno cerca ancora ulteriori spiegazioni alla ragione per cui non commento più le partite della Juventus di campionato, credo che l’ultima giornata ne dia a iosa. Il gol annullato al Venezia per dirne uno, non si sa quale sia il fallo commesso, quale sia la mano o il polso con cui sarebbe stato toccato il pallone (secondo Cesari il destro, secondo il fogliaccio rosa il sinistro), ma i media tutti a giustificare l’annullamento di quel gol, che ha consentito alla squadra del cuore di una nota organizzazione malavitosa di origini calabresi, di accorciare con la vetta della classifica. Dove si trova il Napoli, inopinatamente sconfitto in casa, dopo avere approfittato della gara al Meazza contro il Milan, rimaneggiato per avere dovuto scontare le squalifiche di Rejnders e Theo Hernandez, grazie al “rinvio” della precedente partita contro il Bologna. Milan “risarcito” del danno, grazie ad un gol annullato al Monza, per un presunto fallo avvenuto molto prima a danno proprio dello stesso Hernandez. Andando al turno infrasettimanale, sempre la squadra per cui tifa il club VAR di Lissone, ha potuto giocare un’ora in superiorità numerica ad Empoli, grazie ad una espulsione che “compensa” quella non comminata a Pellegri, in una precedente gara interna, per una testata rifilata ad un avversario, che guardacaso era di una squadra contro la quale si può intervenire con piede a martello come Politano su Bremer, rimanendo impuniti. Vi chiedo, è ancora credibile un campionato del genere, che si sta pilotando in una lotta tra Inter e Napoli, con attenzione a non fare entrare in competizione proprio la nostra squadra del cuore? ******* A me piacerebbe parlare di calcio e di Juventus, in questo sito, lo farò ancora, per la Champions, ma per quest’anno credo che come per le annate precedenti, la Serie A sarà l’ennesimo torneo di Wrestling, con vincitori e vinti già decisi, se qualcuno si dovesse ribellare o non rispettare, magari si farebbe intervenire il guardiano fidato della Procura Federale, che come sapete è immobile da anni per la vicenda Osimhen, e da mesi per la vicenda delle curve del Meazza. Anche lì è caduto il silenzio mediatico nostrano, non se ne parla, se non sottovoce e in modo da non disturbare il manovratore. Ad esempio non si parla del fatto che Marotta, attuale presidente dell’Inter, ha fatto avvisare gli ultras dell’Inter, in odor di malavita, che erano installate dalla polizia nei pressi della Pinetina, invitandoli ad incontrarsi altrove con i suoi collaboratori, non si parla dei calciatori dell’Inter che di fatto familiarizzavano con personaggi discutibili, pregiudicati e boss della gestione degli affari illeciti, biglietti ottenuti gratis e rivenduti a peso d’oro, gestione dei posteggi e quant’altro. Né si parla più della vicenda delle quote “sparite” di proprietà di una società fantasma, o della sparizione di Zhang e dei bilanci non controllati correttamente. Come se nulla fosse accaduto, ma ricorderete bene cosa è stato scatenato al contrario, ai tempi della vicenda “Alto Piemonte”, il martellamento quotidiano sistematico su una vicenda che veniva presentata come prova delle collusioni della dirigenza bianconera con gruppi malavitosi, mentre era l’esatto contrario. Come dire, “Il Silenzio Della Stampa”, quella che dovrebbe informare i lettori e il pubblico, mentre invece insabbia e nasconde le notizie. ******* Per sapere qualcosa che può meglio spiegare tante vicende degli ultimi anni, il nuovo scandalo che sta scuotendo le Istituzioni (ma sempre con “discrezione”, se ne parla in punta di piedi), penso sia utile ascoltare questo intervento del giornalista Sergio Rizzo, in una trasmissione su un canale di Cairo, cosa strana a dire il vero, ma evidentemente neppure da quelle parti si riesce a nascondere più quello che sta esplodendo pesantemente: https://x.com/nonsolojuve/status/1853357631663985073?s=48&t=_kgBE85tamDwBNGQ3f8q5g Vi rendete conto? Una potentissima “piovra”, infiltrata ovunque, che controllava e controlla tutto e tutti, con un filo comune per tutti questi personaggi inquietanti: essere tutti tifosi dell’Inter, alcuni di essi essere vicinissimi alla seconda carica dello Stato, il Presidente del Senato Ignazio La Russa. Aggiungete pure che attualmente il capo della Procura di Milano, che dovrebbe indagare anche su dirigenti e tesserati interisti, è un tifoso interista dichiarato, che non si nasconde nemmeno in sede di conferenza stampa, avente per oggetto l’indagine sulle infiltrazioni malavitose nelle curve dello stadio Meazza; aggiungete che l’attuale capo della Procura Nazionale Antimafia, Melillo, è interista che partecipa alle feste scudetto della squadra neuroazzurra; aggiungete altresì che il vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Pinelli, è interista. Aggiungete infine che in occasione di Inter – Juventus, abbiamo visto l’A.D. di Lega Serie A, De Siervo, al Meazza esultare ai gol dell’Inter ed essere addolorato al pareggio, aggiungete la puntuale presenza dei potenti federali alle partite dell’Inter, Gravina e Rocchi, quest’ultimo che ostenta fieramente il braccialetto neuroazzurro, e vi rendete conto che con questo assetto, con queste copertura, con queste infiltrazioni di tentacoli ovunque, il calcio italiano non solo non ha credibilità, ma è pesantemente condizionato. ******* Certamente poi che, sul campo, la nostra Juventus ci metta un po’ del suo (mi riferisco al turno infrasettimanale contro il Parma), ma che il resto ce lo mettano Marinelli, Guida e soci, mi pare ormai più che provato. Purtroppo altri hanno lavorato benissimo, negli anni in cui vincevamo tutto, altri avevano capito che occorreva lavorare fuori dal campo per batterci sul campo, non potendo ripetere, mancandone le condizioni e i personaggi, l’effetto sorpresa del 2006, hanno lavorato per creare e consolidare un sistema di potere con una potente copertura mediatica. Ed anche una potente protezione politica, basti pensare che a livello governativo hanno fatto pure saltare la possibile sponsorizzazione della compagnia ITA Airways alla Juventus. Ah … mentre scrivo questo articolo, all’Olimpico sta accadendo di tutto a favore della Lazio, dapprima una entrata a gamba tesa di un laziale diventa calcio di rigore, e dopo nemmeno un minuto, per garantire al meglio la squadra del senatore Lotito, due cagliaritani espulsi e Cagliari in 9. Arbitro? Ayroldi, una nostra vecchia conoscenza, come tanti altri del resto
  13. questo signore è Luigi DeSiervo, AD della Lega di serie A
  14. https://www.tuttojuve.com/altre-notizie/caso-dossieraggi-sergio-rizzo-rompe-il-silenzio-mediatico-curiosa-la-presenza-di-ex-dirigenti-inter-nella-societa-al-centro-dell-inchiesta-708560
  15. Mi stavo preoccupando, la gazzaccia non aveva ancora intervistato un ex interista sulla partita del 98
  16. Juventus - Lazio 1 - 0 - C. V. D., ARBITRI OSTILI MA SONO GLI AVVERSARI A PIANGERE di Antonio La Rosa Anche questa volta devo iniziare dal dopo partita e rilevare come nulla sia cambiato, direzioni di gara davvero penose e ostili, ma alla fine chi va davanti ai microfoni per piangere e lamentarsi sono gli altri, i beneficiati da quelle direzioni di gara penose. Mi risulta che, nel dopopartita, si sia fatto i giri dei sacri sepolcri televisivi dell'antijuventinismo, comprese piattaforme a pagamento che per fortuna non finanzio più, un dirigente della SS Lazio, tale Mariano Fabiani (per la cronaca direttore sportivo girovago, all'epoca di farsopoli ritenuto dalla accusa un fantoccio di Luciano Moggi), accusando arbitro e VAR (sic!) di avere danneggiato la Lazio, di non avere sanzionato Douglas Luiz per un "pugno" rifilato a suo dire a Patri. In sostanza questo signore (chiamiamolo così …) si è reso protagonista del versamento di diluvi di lacrime per accusare Juve e arbitro di avere defraudato la sua squadra, il tutto naturalmente condito dall'enfasi di commentatori e opinionisti che quando vedono strisce bianconere, si scatenano nel loro furore. ******* Mi vedo costretto a ripartire, di conseguenza, da dove vi avevo lasciato al termine di Juventus - Cagliari, con la polemica da me aperta nei confronti della nostra Radio Bianconera, avendo rimproverato i giornalisti in studio nel dopo partita, la regia che aveva mandato messaggi e commenti di tifosi quasi a senso unico, di avere quella volta ignorato la scellerata direzione di gara di Marinelli, sicuramente determinante ai fini del risultato. La partita di ieri rafforza quella mia critica e ne spiegherò le ragioni: - al termine di Juventus - Cagliari, avevamo tutti gli elementi REALI per lanciare dure accuse a Marinelli, a VAR, a sistema arbitrale tutto, all'ennesimo comportamento ostile e disonesto dell'ennesimo sicario di Rocchi, capo mandamento arbitrale della cupola guidata da don Gabriele Gravina: vedete cari miei redattori di Radio Bianconera, mentre altri si inventano letteralmente episodi per suscitare e alimentare il "sentimento popolare diffuso", consapevoli che avranno risonanza notevole, NOI INVECE PENSIAMO CHE DANDOCI ARIA DI SUPERIORITA' E DI SPORTIVITA' IN UN PANORAMA DI INFAMIA E DISONESTA', POSSIAMO SOSTENERE E TUTELARE L'IMMAGINE DELLA NOSTRA JUVENTUS! A ben vedere l'unico episodio davvero scandaloso è stato che il signor Sacchi ha dovuto aspettare il richiamo al VAR per espellere Romagnoli, in una azione e con una dinamica più che chiara, guardate dove si trovava e la visuale libera che aveva, ripensate magari a Marinelli che da 30 metri di distanza e con visuale disturbata ha visto una simulazione di Conceiçao. Potrei aggiungere l'ammonizione a Locatelli e paragonarla alla manata di Gila su Weah, all'ammonizione di Savona colpevole di avere preso palla in scivolata, al fatto che i laziali ammoniti sono stati due e solo a partita praticamente finita. Viceversa, da ieri mattina non si parla di questo ma di Fabiani e del presunto pugno in faccia (in realtà una leggera gomitata sulla schiena che, per una misteriosa legge fisica è diventata pugno in faccia!). Sveglia, svegliamoci tutti, siamo al fronte sotto la tempesta di bombardamenti e di artiglieria pesante, altro che fare i superiori, qui occorre reagire e difendersi in maniera adeguata e forte, vi è chiaro prima di una nuova farsopoli o di un nuovo 2023 con Chinè, ove dovessimo tornare a vincere?
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