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B&W Pride

Tifoso Juventus
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  1. Piccola correzione, Auriemma SI RIVOLGE a persone ignoranti e stupide, e sa bene che dicendo loro quello che vogliono sentire queste pagheranno il suo stipendio. Probabilmente sa bene di dire delle grandissime catzate, ma lo fa lo stesso perché non ha un briciolo di dignitá (al pari altri suoi esimi colleghi ex dipendenti Mediaset, di statura non elevata e orientamento sessuale ambiguo, o dotati di ampio palco frontale prodotto da artigiani uruguagi).
  2. Premettendo il mio massimo rispetto per uno che si schiaccia la Persico..... anche ieri sera prestazione da museo degli orrori. Da suoi errori grossolani almeno 4 occasioni pericolose per sceszny.
  3. Ho esordito riconoscendo che Allegri é stato straordinariamente efficace su orizzonti temporali di medio e lungo periodo (partita e stagione). All’interno della singola partita invece ha privilegiato gli spezzoni di “efficienza” rispetto a quelli di “efficacia“ . Accetto quando tu mi dici che probabilmente la sua efficacia sul lungo periodo é diretta conseguenza della sua ossessiva ricerca di efficienza sul breve periodo. Tuttavia ritengo si possano raggiungere gli stessi livelli di efficacia di lungo periodo raggiunti da Allegri anche attraverso altre strade piú vicine ai gusti (odierni) di chi compra il prodotto calcio. Che, tornando in topic, per quel che mi riguarda non prevedono di segnare necessariamente caterve di goal, ma semplicemente di giocare con un’intensitá tale da non escluderli.
  4. Sará una visione limitata ma é quella con cui ci dobbiamo confrontare oggi. C’é differenza tra quello che faccio io in palestra con dei ragazzini e lo sport a livello professionistico. Io non devo vendere, devo solo vincere e mi fermo a quello che serve per vincere (o provare a farlo). Se invece ti chiami Juve, il solo risultato non basta più. Devi vincere e contestualmente riuscire a vendere bene il tuo prodotto (e quindi dargli la migliore qualitá possibile). Hai toccato un punto fondamentale parlando di efficacia ed efficienza. Non sono la stessa cosa. Ci riflettevo tempo fa riconoscendo ad Allegri di essere probabilmente l’allenatore piú efficiente della nostra storia. Ovvero quello che ha ottenuto i migliori risultati possibili col minimo dispendio di energie. É indubbiamente un valore, ma non é quello verso cui si vanno evolvendo gli sport professionistici in questo particolare momento storico. Oggi é molto piú apprezzata e ricercata l’efficacia che non l’efficienza. Si costruiscono rose di 25 giocatori per poter esprimere un gioco efficace in tutte le competizioni e si danno in mano le squadre ad allenatori e staff tecnici numerosissimi per analizzare ogni dettaglio e averne indietro magari solo un 10% di efficacia in piú a fronte di un 100% di risorse in piú investite. Esattamente l’opposto del concetto di efficienza. Io non dico che sia meglio l’una o l’altra.... mi limito a constatare che in questo particolare momento storico nello sport professionistico é il concetto di efficacia ad essere maggiormente accostato al concetto di qualitá. Probabilmente in altri momenti storici, o nei campetti di periferia é ancora l’efficienza a godere di miglior reputazione. Non nello sport professionistico moderno (perlomeno non in quelli dove é diventato fondamentale guadagnarsi le risorse messe a disposizione dei media).
  5. Concordo con te al 99,9%.... Tutto perfetto, obiettivo deve essere la prestazione, il risultato é sempre conseguenza della prestazione, si puó dominare una partita anche difensivamente..... Ma aggiungo:” anche in una partita difensiva l’obiettivo non puó che essere il superamento dell’avversario”.... e non il semplice contenimento. Per me, ad esempio, la squadra più bella, efficace, performante che ho visto giocare era l’Italia dell’82. Era una squadra che lasciava il pallino del gioco agli avversari solo al fine di portarli esattamente dove voleva lei per fargli male.... molto male! Ribaltando velocissimamente l’azione e portando in un amen 6 uomini in area di rigore avversaria (tra cui un certo difensore centrale a far assist di tacco....). Poi si rimetteva dietro.... ma non per aspettare la fine della partita. Per farti sbilanciare ulteriormente e per punirti di nuovo. Questo per me é “dominare difensivamente”. Se invece subisci e basta, o anche non subisci ma neanche offendi... non si puó parlare di “dominio”.
  6. É cosa buona e giusta che Federer abbia costruito un nuovo colpo, ma non é quello il punto che volevo evidenziare con quell’esempio. Il punto era che nello sport moderno é premiata e percepita come “qualitá” non solo la capacitá di fare proprio il risultato finale, ma anche la capacitá di avere un atteggiamento propositivo in ogni singola porzione di gara. L’attendismo non é un valore (ci sono sport che addirittura lo vietano per regolamento). La grandezza di Federer in quell’esempio sta nell’avere trasformato una situazione difensiva in un’occasione per offendere e avere la meglio dell’avversario partendo da una situazione di svantaggio. In altre situazioni e in altri sport ci si accontenta di non subire il punto avversario, di rimandare gli eventi, di arrivare alla fine senza subire. Per me (e sottolineo per me) questa non é qualitá. Nel tennis l’atteggiamento di Federer è favorito anche da aspetti regolamentari (non vinci finché non hai fatto un certo numero di punti), ma anche negli altri sport i regolamenti vengono costantemente modificati per favorire un atteggiamento piú propositivo (nel basket é stata modificata la regola del possesso palla portandola da 30 a 24 secondi, nel calcio sono stati vietati i passaggi al portiere, nella pallavolo modificata la regola sul cambio palla,.... e potrei continuare per praticamente ogni sport). Piaccia o non piaccia é questa l’evoluzione a cui ha portato l’esposizione mediatica dello sport professionistico. É anacronistico fermarsi al “finché si vince va tutto bene”. Dal mio punto di vista invece “vincere “ é il primo presupposto indispensabile per poter dire che va tutto bene..... ma poi ne vengono altri.
  7. Beh, se mi dici che "l'unico orizzonte temporale che ha senso tenere in considerazione sono i 90 minuti, o l'intero campionato" è come dire che conta solo il risultato finale. Che ripeto, non è sbagliato a prescindere. E' solo anacronistico (a mio parere). Ti faccio un altro esempio preso da una trasmissione tv. Non sono un esperto di tennis quindi mi scuso in anticipo per le eventuali inesattezze. Federer aveva un colpo di rovescio esclusivamente difensivo. Gli avversari lo sapevano e lo attaccavano sistematicamente sul suo rovescio. Alla fine lui portava a casa lo stesso partite e i tornei (diavolo, era Federer!). Però non si accontenta e col tempo si costruisce un rovescio di controbalzo capace di spostare istantaneamente l'inerzia dello scambio trasformando la fase difensiva in offensiva. Un altro, al suo posto, poteva continuare a giocare un colpo interlocutorio volto esclusivamente a buttare la palla dall'altra parte in attesa che si presentasse l'occasione di giocare un colpo vincente. Lui no, lui si è costruito un nuovo colpo vincente (leggasi : efficace a superare l'avversario) anche per quella specifica situazione. Poi è chiaro che anche lui, ogni tanto deve tirare il fiato e per preservare il risultato finale magari qualche game non lo gioca al 100%..... ma se Federer è ritenuto da praticamente tutti come massima espressione di sempre del concetto di qualità dentro campo da tennis è stato perché nelle sue partite ogni singolo colpo tirato (o quasi) è volto al superamento dell'avversario e non al ributtare la palla dall'altra parte…. Poi per carità…. si vince anche stando due metri oltre la linea di fondo e ributtando di là ogni palla….. però l'ultimo è stato Borg. Anche Nadal ha dovuto evolvere il suo gioco per continuare a stare a certi livelli.
  8. Ho completato il mio discorso dicendo che oggi non è più solo un "vezzo" quello di guardare anche dentro la partita. Se mi vuoi dire che il risultato finale è più importante sto con te. Se mi dici che senza il risultato finale non ha senso parlare di "qualità" sto ancora con te. Se però mi dici che "conta SOLO il risultato finale", non sono più d'accordo. Lo ero un tempo, quando non essendo tra i pochi fortunati che potevano andare allo stadio, e non essendo ancora state inventate le pay tv, mi dovevo accontentare di leggere il risultato al televideo….. ed era quella l'unica emozione che mi dava il calcio. Oggi non è più così, le tv vendono tutti i 90 minuti di una partita …. non più solo 2 minuti di Highlights a 90° minuto. , I tifosi juventini sono 14 milioni , a loro (noi) può andar bene anche il solo risultato, ma l'obiettivo della società è vendere il prodotto Juventus a centinaia di milioni di spettatori. Questo le darebbe la forza commerciale per l'ingaggio di giocatori sempre più forti, che a sua volta devono aiutare a vincere di più…. Non si può colmare il gap dalle prime in Europa senza innescare questo circolo virtuoso. Può non piacere ma è qualcosa di cui dobbiamo prendere atto. Se si vuole stare tra i top team bisogna perseguire l'una e l'altra. Sennò ci si può accontentare di stare lì tra "migliori secondi", lontanissimi dall'eccellenza….. a rimpiangere il calcio che fu (un po' come fanno gli indaisti quando ricordano il triplete….)
  9. Vi propongo questa mia elucubrazione sul concetto di "bello" applicato al calcio e allo sport in generale. Innanzitutto contesto l'uso del termine "bellezza". La bellezza è per definizione fine a se stessa ed è un concetto che con lo sport non ha nulla a che fare. Nello sport la componente fondamentale è il "gioco", e il "gioco" ha sempre come fine il "superamento dell'avversario". Non ci può quindi essere "bellezza" in nessun gesto tecnico, se questo non è finalizzato al superamento dell'avversario (corollario : chi definisce "bello" il calcio di Zeman non sa cosa sia lo sport). Pertanto, più che "bellezza" (che identifica un fattore meramente estetico), mi piace usare il termine "qualità" (che vincola il fattore estetico al raggiungimento di un obiettivo). Io vedo "qualità" quando riconosco che un determinato gesto tecnico o atteggiamento tattico è "efficace" al raggiungimento di un fine, che nello sport è sempre il superamento dell'avversario. Riavvicinandoci alle nostre cose….. Allegri e Sarri. Che cito solo per completare il mio pensiero e non per riaprire le solite diatribe ….Vi prego non fatelo. Non sono certo un estimatore di Allegri ma è impossibile non riconoscere che nel suo gioco ci fosse della qualità . Se, come detto sopra, per "qualità" si intende l'efficacia nel superare gli avversari nei 90 minuti e nelle 38 partite di un campionato, è innegabile che il calcio di Allegri sia stato in questi anni straordinariamente efficace (e quindi di qualità). Le cose però cambiano se cambiamo l'orizzonte temporale. Se anzi che all'intero campionato o alle intere partite, guardo a singoli spezzoni di partita, in Allegri faccio molta più fatica che non in Sarri a ritrovare qualità (intesa come gesto tecnico volto al superamento dell'avversario). In Allegri ho visto spesso 10, 15 minuti di qualità e i restanti anonimi, neutri, volti unicamente a preservare l'esito sui 90 minuti. In Sarri, con tutte le cautele del caso (sono passati solo 2 mesi), mi sembra di vedere molta applicazione nel voler superare l'avversario, non solo al termine dei 90 minuti, ma anche all'interno di ogni singolo spezzone di partita. E' ovvio che per noi tifosi la qualità su un arco temporale più lungo è preferibile alla qualità sui singoli spezzoni di partita ..... perché è quella che ti fa portare a casa i trofei ed è requisito indispensabile per ogni altra considerazione. Ma, come spiegato da AA in quella conferenza in cui annunciò il cambio di allenatore, è arrivato il momento anche per noi di cercare l'una e l'altra. Se vogliamo espandere il nostro brand, colmando il gap rispetto alle società che in Europa ci stanno davanti, dobbiamo necessariamente costruirci un' immagine di società capace di esprimere qualità sia sul lungo periodo (portando a casa trofei) sia sul brevissimo periodo (dando più emozioni durante i 90 minuti di una partita). Non è più vero che la seconda è solo "un vezzo". E' una necessità, che non supera e non deve superare mai quella di portare i risultati, ma non può più essere considerata solo un capriccio.
  10. Credo sia sbagliato far coincidere il giocar bene col numero dei goal segnati. Sí puó giocare molto bene e vincere 1-0, come giocare molto male e vincere 3-0. Per me quest’anno giochiamo molto meglio degli ultimi 2 anni indipendentemente dai goal segnati. Se poi arriveranno tanto meglio ma non aspetto un 7-0 per essere contento di come gioca la mia squadra. Anche perché in un risultato di questo tipo sono sempre maggiori i demeriti degli avversari che non i meriti di chi vince.
  11. Vittoria sofferta..... peró anche oggi il loro portiere quanti miracoli ha fatto?!!!
  12. Penso anch’io che il principale problema al momento sia questo. Ma non é una novitá di quest’anno. Questa squadra giá negli anni scorsi quando passava in vantaggio staccava la spina ed entrava in modalitá “gestione” smettendo letteralmente di giocare. É un’abitudine ormai consolidata che ora é difficile da correggere. Lo stesso sarri se ne sta lamentando molto.
  13. Morph..... io ricordo che col Genoa in questi anni i 3 punti li abbiamo portati via raramente.
  14. Di nuovo errori insensati dopo il goal del vantaggio.
  15. Per me l’errore é stato di rallentare dopo il goal. Abbiamo cominciato a “gestire” anzi che aumentare i ritmi e cercare il raddoppio. Cosí ce li siamo portati in area e alla prima occasione abbiamo beccato il rigore. Io non credo che Sarri sia contento di questo. Giusto un minuto prima del loro goal aveva rimproverato Bonucci perché aveva cominciato a lanciare anzi che giocare la palla. Aggiungo .... non parlo mai dei singoli e mai male dei nostri giocatori.... ma questo Bernardeschi comincia a innervosirmi.
  16. Se avesse dato quel rigore (che non era rigore ) avremmo comunque vinto. Mancava piú di metá partita e fino ad allora li avevamo presi a pallate.... e avremmo continuato a farlo. Inoltre, se dobbiamo ragionare coi se e coi ma, la domanda piú opportuna da farsi sarebbe “come doveva finire quel campionato se all’andata contro le *****e non ci fosse stato annullato un goal valido e dato un rigore sacrosanto (questo sí) per fallo di West su Inzaghi?
  17. Ziliá.... se chiedi a tua moglie, dopo baresi e prima di deligt c’é stato un certo Paolino Montero a farla divertire con doti da fuoriclasse.
  18. .....fammici pensare....... No. peró la prima lettera é la stessa.
  19. Io sono convinto che Ndonio esploderá del tutto quando i cerebrolesi dei suoi attuali tifosi cominceranno a dargli del “gobbo dopato di m...”. Il che accadrá appena si staccheranno da noi in campionato o usciranno dalla Champions. Il primo (il degustatore di caffé corretti) ha giá cominciato ieri.... a breve arriveranno gli altri é lí vedremo Ndonio sbroccare del tutto. Sto solo aspettando, sono giá pronto coi pop-corn a godermi tutta la scena.
  20. Credo che nel video manchino i primi 6 perché se ne vedono solo 18. Ad ogni modo la cosa incredibile é che di quei 18, 8 sono passaggi a un tocco e 9 a 2 tocchi. Solo Pjanic in una occasione tocca la palla 4 volte (senza tuttavia rallentare il ritmo dell’azione). Se penso che l’anno scorso giocavamo sempre a 5/6 tocchi......
  21. Ha parlato quello cresciuto in un ambiente in cui bastava bere un caffè per correre il doppio degli avversari.... Occhio Sandrino che tutti quei caffè corretti ti hanno fatto male.....
  22. Che brutto il goal del pipita! Ho nostalgia di musetti e gabbioni.....
  23. Preparano inda-Juve del 6 ottobre. Iniziano a montare quel “sentimento popolare” di Juve favorita per far arrivare l’arbitro di quella partita a “non potere sbagliare se non a nostro a nostro sfavore” (semicit. Carraro). Attenzione a Juve-Spal di sabato ..... mi aspetto che anche una eventuale rimessa laterale invertita sará usata a pretesto per costruire “lo scandalo”.
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