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IL "V"

Tifoso Juventus
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  1. Ormai non ne vale piu' la pena farsi il sangue amaro per il 2006, i problemi ci sono ora e adesso. Ormai il 2006 è diventato un racconto di guerra: come quando il nonno raccontava di aver rubato le scarpe ad un tedesco che dormiva durante il conflitto mondiale. Adesso la questione, nel quasi 2023, è cercare di capire in cosa si (de)evolverà la Juventus nei prossimi mesi, con il cambio di dirigenza tira una brutta aria non tanto per il tribunale (quelle sono questioni extra campo e ci penseranno gli avvocati) quanto per il progetto di rilancio della squadra. E tutto questo quando i maggiori siti di informazione fanno titoloni su "cosa rischia la Juve" per ogni peto che fuoriesce dall'indagine.
  2. Penso che in quel 2006 il problema non fosse "chi ha fatto peggio" ma le pene inflitte sulle responsabilità oggettive dei singoli. Ancora non si è capito perché fu revocato lo scudetto 2004-2005 se l'attenzione era tutta sul campionato 2005-2006 e ancora non si è capito quali fossero le partite taroccate visto che quella nell'occhio del ciclone fu la stessa del Paparesta chiuso nel bagno. Ora, preso atto che a quelle griglie di Moggi nessuno prestava ascolto (addirittura ricordo un Moggi che suggerisce un arbitro per un'amichevole dell'Udinese, cosa gliene importasse dell'Udinese lo hanno capito solo i magistrati ma rimane il fatto che neanche in quel caso lo ascoltarono designando un altro arbitro), c'è da definire un illecito: Moggi chiamava in maniera illecita? Allora era da deferire solo il dirigente e non retrocedendo l'intera squadra che quegli scudi li ha vinti sul campo; preso atto che non c'è una sola partita (tra i campionati 2004/2005 e 2005/2006) che fu dichiarata non valida per combine. Ancora non si capisce con quale criterio la Juve pagò con la Serie B e la revoca di due scudetti. Poi, dulcis in fundo, visto che Calciopoli è stata scoperchiata a dovere, sarebbe bello vedere con quali facce di bronzo abbiano rifiutato i ricorsi di Agnelli in questi anni sulla riassegnazione degli scudetti tolti. La differenza tra Moggi e Facchetti non era il tono delle conversazioni ma i contenuti e i riscontri oggettivi: Moggi chiamava facendo la voce grossa al telefono senza che nessuno facesse nulla secondo le sue indicazioni; Facchetti non solo azzeccò un arbitro indicato da lui stesso (e poi risultato designato) ma addirittura parlò dei risultati della sua Inter ("ne facciamo 4") con il designatore che auspicava la striscia positiva dei nerazzurri. Tra le due cose penso sia piu' grave i contenuti di un interlocutore educato e ascoltato da chi di dovere rispetto ad uno maleducato ma totalmente ignorato. Ma, ripeto, quelle telefonate le fece comunque Moggi, non Capello, Trezeguet, Ibrahimovic, Nedved, Vieira, Cannavaro ecc ecc, quindi ancora non si riesce a comprendere come sia stata mandata in B la squadra per le presunte irregolarità di un dirigente.
  3. PS: Secono Palazzi l'Inter si rese responsabile della violazione degli articoli 1 e 6 (se non ricordo male ma lessi quel verbale secoli fa), quindi sarebbero finiti in Lega Pro, altro che serie B. La prescrizione ha fatto il resto. Moggi non fu furbo, anzi una cosa che si rimprovera da anni è stata proprio quella di essere stato poco furbo, col senno di poi ha dichiarato che non si sarebbe neanche dimesso; il punto è che c'era un sentimento popolare che ha preso il sopravvento, lo scandalo Calciopoli scoppio' per spostare l'attenzione dallo scandalo Telecom di Tronchetti Provera (noto interista, tra l'altro), sul mandante di quello scandalo ci sono pochi indizi ma portano tutti a Milano. Senza contare che ci giudicò un certo Guido Rossi e abbiamo tutti i pezzi del puzzle.
  4. L'intervento di Moggi è stato solo uno specchietto per le allodole, in realtà si sarebbe dovuto parlare di altro ma era necessario, secondo me, elevare la discussione facendo sbraitare i soliti giornalacci e siti d'informazione sportiva chiamando il nemico n.1 al mondo pallonaro. Moggi è genuinamente incazzato, si sa, lo si sa da 20 anni, non riesce (come è giusto che sia) a farsene una ragione per come siano andate le cose e - comprensibilmente - non ha tutti i torti. Ma non è piu' il 2006, siamo nel 2022 (quasi 2023) e oggi nonostante la stessa gogna mediatica si sta parlando d'altro; questa volta la questione è di tipo amministrativa, le vicende in campo non c'entrano nulla, per questo sarei cauto nel mettere sullo stesso piano Calciopoli con questa storia tutta recente. Ma si sa, mezza Italia è antijuventina che sparge un odio costante, quindi, perché non darle ciò che chiede? Perché non mettere al microfono il loro nemico giurato? In vari sitacci (faccio nomi e cognomi: Calciomercato.com) il popolino sfoga le proprie frustrazioni chiedendo la B, la C o la radiazione... ora, tenendo presente che del futuro non vi è certezza, non credo che la Juve dei 9 scudetti di fila, delle due finali di Champions e della nuova dimensione internazionale sia proprio la stessa del 2006; se all'epoca poteva essere facile mandarla in B, oggi non ne sarei così sicuro (soprattutto con una serie A che deve elemosinare per vendere i diritti TV visto il poco appeal). Ma su una cosa Moggi ha sicuramente ragione: La Juve si deve saper difendere, altrimenti rischia piu' di quanto possa credere di poter tamponare.
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