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La questione Di Maria è imbarazzante da un bel po'; un giocatore venuto qui solo per scroccare uno stipendio e per allenarsi in vista degli impegni con la nazionale. A questo punto mi chiedo se non sia il caso di rescindere il contratto perché, tanto, senza di lui (e il fantasma di Pogba) stiamo comunque andando avanti con questa stagione. Tanto vale continuare con i giovani che ci mettono voglia e grinta.
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L'avvocato si è trovato a difendere una squadra che, a quei tempi, risultava l'unica colpevole di un sistema definito "corrotto". Ora, la mia domanda era per l'accusa: perché richiedere una retrocessione con revoca di due scudetti se non sapete neanche voi quali partite siano state alterate e in quale misura? Per alterare una partita non basta telefonare ad un designatore per chiedergli di mettere arbitro Tizio o arbitro Caio, bisogna analizzare anche gli episodi e se una partita si svolge regolarmente (con i falli giusti e i gol regolari), allora vuol dire che niente fu alterato. Anche la questione ammonizioni/espulsioni/squalifiche sulla quale si fiondarono molti persecutori: innanzitutto bisogna rivedere le azioni che portarono ai cartellini e poi capire in quale misura si possano definire un vantaggio visto che se squalifichi un panchinaro o un mediocre per la partita successiva con la Juve, non è che sia un vantaggio clamoroso per i bianconeri. Per dire, se squalifichi Totti prima di Roma - Juventus può essere un vantaggio, se squalifichi Edgar Alvarez che vantaggio sarebbe? Ecco, nessuna analisi fu fatta all'epoca, per questo continuo a chiedermi con quale criterio.
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Penso sia in atto un misunderstanding clamoroso: ho infatti sostenuto che non c'è correlazione tra i fatti di Calciopoli e le decisioni della società di farli fuori; tant'è vero che fu Moggi a farsi fuori da solo (pentendosene). La società voleva cacciare la triade già da tempo ma Calciopoli ha inevitabilmente accelerato alcune decisioni societarie (tale accelerazione ha portato alle dimissioni di Moggi). Comunque apprezzo la juventinità di chi, mentre il mare è in tempesta oggi, pensa ancora a questioni scritte nei libri di storia. Sincero rispetto.
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Moggi me lo ricordo abbastanza bene, ma ricordo anche cosa si diceva in quegli anni tra chat, blog e forum ed erano tutti straconvinti che la triade, Calciopoli o meno, non sarebbe durata tantissimo e che c'era già la convinzione di voler voltare pagina. Poi, stiamo parlando di 18 anni fa, è tragicamente inutile recriminare ora, quindi non sto a sindacare presunte verità di altri, in fin dei conti ognuno conosce facciate diverse della storia. La triade dei poveri ha lavorato con una squadra messa insieme tra Giannichedda, Guzman, Bojinov, Felice Piccolo e Matteo Paro, onestamente gli errori/orrori di mercato erano piuttosto prevedibili in quanto, ricordo, la Juve di quegli anni era letteralmente decimata persino nella reputazione; abbiamo preso Iaquinta pensando di prendere un fenomeno, abbiamo preferito Poulsen a Xabi Alonso, abbiamo preso Amauri dopo una buona stagione a Palermo e preso Melo e Diego a 50 milioni in due (che in quegli anni erano una certa cifra). Ora, sinceramente, io ricordo persino l'esaltazione dei tifosi per tutti questi acquisti, quella triade ha sicuramente sbagliato ma con materie prime pari allo zero; per prendere CR7 abbiamo dovuto giocare due finali di Champions, dopo una serie B non potevamo di certo aspirare a riprenderci Ibrahimovic. Sui due settimi posti: ricordo che Martinez e Krasic furono presi da Marotta, ma forse ricordo male. EDIT: Questo tenendo presente che sarò sempre grato a Marotta e lo considero un grandissimo dirigente.
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Sono d'accordo con questa visione: sembra che ogni cambio al vertice bianconero debba essere per forza preceduto da una catastrofe, quando in serie A cambiano dirigenti e presidenti senza problemi e senza fare tutto il rumore che facciamo noi. Andando con la memoria indietro, direi che Moggi fu silurato anche dagli stessi ma, molto probabilmente, la triade aveva già i mesi contati anche senza Calciopoli: avevano messo insieme una squadra di figurine eppure non si passavano i quarti di Champions... per dire, un Allegri fu fatto fuori nel 2019 per molto meno; quindi Calciopoli accelerò un processo di cambi al vertice probabilmente già stabilito da tempo; sicuramente non si aspettavano di perdere mezza squadra, infatti rimango convinto che al netto dei vari "dobbiamo essere simpatici" di Cobolli Gigli, se la triade Secco/Blanc/Gigli avesse avuto quella squadra lì avrebbero portato a casa risultati migliori; anzi, hanno fatto i miracoli arrivando terzi in A dopo la B e secondi l'anno dopo con Grygera, Iaquinta e Palladino. Ironia della sorte gli anni peggiori (i due settimi posti di fila) li abbiamo vissuti nei primi due anni di Agnelli.
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Si possono dimenticare alcuni dettagli ma non il quadro complessivo della situazione. A ricordarmi quel periodo c'è la maglia che ho nel mio avatar, l'unica della mia collezione a venire dal "campo", ed è proprio quella di quel periodo là e del mio eroe bianconero di sempre (sono nato alla fine degli anni '80 e quindi non può non essere lui il mio idolo). La espongo con fierezza perché mi ricorda il periodo in cui mi sono sentito veramente juventino: a 20 anni, quando eravamo con la m**da fino alle orecchie, quando il dichiararsi juventino era quasi come dichiararsi un criminale agli occhi di tutti, quando la gente chiedeva "ma ancora tifate quei delinquenti?"... La mia risposta era sempre "sì, oggi più che mai posso dire di amare la Juventus". È facile sentirsi juventini quando si alza un trofeo, molto più difficile sentirsi juventini quando hai tutto il mondo contro e vieni spedito all'inferno con un biglietto di sola andata.
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Ormai non ne vale piu' la pena farsi il sangue amaro per il 2006, i problemi ci sono ora e adesso. Ormai il 2006 è diventato un racconto di guerra: come quando il nonno raccontava di aver rubato le scarpe ad un tedesco che dormiva durante il conflitto mondiale. Adesso la questione, nel quasi 2023, è cercare di capire in cosa si (de)evolverà la Juventus nei prossimi mesi, con il cambio di dirigenza tira una brutta aria non tanto per il tribunale (quelle sono questioni extra campo e ci penseranno gli avvocati) quanto per il progetto di rilancio della squadra. E tutto questo quando i maggiori siti di informazione fanno titoloni su "cosa rischia la Juve" per ogni peto che fuoriesce dall'indagine.
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Penso che in quel 2006 il problema non fosse "chi ha fatto peggio" ma le pene inflitte sulle responsabilità oggettive dei singoli. Ancora non si è capito perché fu revocato lo scudetto 2004-2005 se l'attenzione era tutta sul campionato 2005-2006 e ancora non si è capito quali fossero le partite taroccate visto che quella nell'occhio del ciclone fu la stessa del Paparesta chiuso nel bagno. Ora, preso atto che a quelle griglie di Moggi nessuno prestava ascolto (addirittura ricordo un Moggi che suggerisce un arbitro per un'amichevole dell'Udinese, cosa gliene importasse dell'Udinese lo hanno capito solo i magistrati ma rimane il fatto che neanche in quel caso lo ascoltarono designando un altro arbitro), c'è da definire un illecito: Moggi chiamava in maniera illecita? Allora era da deferire solo il dirigente e non retrocedendo l'intera squadra che quegli scudi li ha vinti sul campo; preso atto che non c'è una sola partita (tra i campionati 2004/2005 e 2005/2006) che fu dichiarata non valida per combine. Ancora non si capisce con quale criterio la Juve pagò con la Serie B e la revoca di due scudetti. Poi, dulcis in fundo, visto che Calciopoli è stata scoperchiata a dovere, sarebbe bello vedere con quali facce di bronzo abbiano rifiutato i ricorsi di Agnelli in questi anni sulla riassegnazione degli scudetti tolti. La differenza tra Moggi e Facchetti non era il tono delle conversazioni ma i contenuti e i riscontri oggettivi: Moggi chiamava facendo la voce grossa al telefono senza che nessuno facesse nulla secondo le sue indicazioni; Facchetti non solo azzeccò un arbitro indicato da lui stesso (e poi risultato designato) ma addirittura parlò dei risultati della sua Inter ("ne facciamo 4") con il designatore che auspicava la striscia positiva dei nerazzurri. Tra le due cose penso sia piu' grave i contenuti di un interlocutore educato e ascoltato da chi di dovere rispetto ad uno maleducato ma totalmente ignorato. Ma, ripeto, quelle telefonate le fece comunque Moggi, non Capello, Trezeguet, Ibrahimovic, Nedved, Vieira, Cannavaro ecc ecc, quindi ancora non si riesce a comprendere come sia stata mandata in B la squadra per le presunte irregolarità di un dirigente.
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PS: Secono Palazzi l'Inter si rese responsabile della violazione degli articoli 1 e 6 (se non ricordo male ma lessi quel verbale secoli fa), quindi sarebbero finiti in Lega Pro, altro che serie B. La prescrizione ha fatto il resto. Moggi non fu furbo, anzi una cosa che si rimprovera da anni è stata proprio quella di essere stato poco furbo, col senno di poi ha dichiarato che non si sarebbe neanche dimesso; il punto è che c'era un sentimento popolare che ha preso il sopravvento, lo scandalo Calciopoli scoppio' per spostare l'attenzione dallo scandalo Telecom di Tronchetti Provera (noto interista, tra l'altro), sul mandante di quello scandalo ci sono pochi indizi ma portano tutti a Milano. Senza contare che ci giudicò un certo Guido Rossi e abbiamo tutti i pezzi del puzzle.
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L'intervento di Moggi è stato solo uno specchietto per le allodole, in realtà si sarebbe dovuto parlare di altro ma era necessario, secondo me, elevare la discussione facendo sbraitare i soliti giornalacci e siti d'informazione sportiva chiamando il nemico n.1 al mondo pallonaro. Moggi è genuinamente incazzato, si sa, lo si sa da 20 anni, non riesce (come è giusto che sia) a farsene una ragione per come siano andate le cose e - comprensibilmente - non ha tutti i torti. Ma non è piu' il 2006, siamo nel 2022 (quasi 2023) e oggi nonostante la stessa gogna mediatica si sta parlando d'altro; questa volta la questione è di tipo amministrativa, le vicende in campo non c'entrano nulla, per questo sarei cauto nel mettere sullo stesso piano Calciopoli con questa storia tutta recente. Ma si sa, mezza Italia è antijuventina che sparge un odio costante, quindi, perché non darle ciò che chiede? Perché non mettere al microfono il loro nemico giurato? In vari sitacci (faccio nomi e cognomi: Calciomercato.com) il popolino sfoga le proprie frustrazioni chiedendo la B, la C o la radiazione... ora, tenendo presente che del futuro non vi è certezza, non credo che la Juve dei 9 scudetti di fila, delle due finali di Champions e della nuova dimensione internazionale sia proprio la stessa del 2006; se all'epoca poteva essere facile mandarla in B, oggi non ne sarei così sicuro (soprattutto con una serie A che deve elemosinare per vendere i diritti TV visto il poco appeal). Ma su una cosa Moggi ha sicuramente ragione: La Juve si deve saper difendere, altrimenti rischia piu' di quanto possa credere di poter tamponare.