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Puma83

Tifoso Juventus
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Tutti i contenuti di Puma83

  1. Per te grande giornata amico ma Camomillo ho paura che come al solito si sia svegliato a giochi fatti.
  2. Vabbè, però Pedrosa è nettamente inferiore agli altri due. Io tifo Valentino ma mi rassegno alla sua inferiorità attuale e tifo per chi gli assomiglia di più come estro e varietà di soluzioni
  3. Beh un pochino sì. Più che cattivo Marquez è stato sfigato lui. Tra l'altro mi è sembrato chein quel momento facesse un po' da tappo al compagno di squadra. Insomma, Dani è molto veloce ma nel confronto diretto con quei due non c'è niente da fare. omunque io tifo Marquez è il più estroso dei grandi e ci fa vedere sempre qualcosa di nuovo
  4. Allo stato delle cose Marc sembra essere più forte di Lorenzo. Io sono un Valentiniano di ferro ma questo è l'unico che lo può eguagliare (superare non voglio). Presumibilmente Lorenzo non avrà più di tre o 4 anni a questo livello. Marc molti di più.
  5. Bautista è un killer, Marquez è uno che - come il Valentino dei bei tempi - inventa sempre qualcosa e per questo guida al limite. Senza le sue invenzioni e quelle di Lorenzo (ma secondo me Marc è già più forte anche se sul confronto pesa la moto), la Motogp sarebbe una monotona competizione senza un sorpasso a meno di improvvise defaillances delle gomme.
  6. Jorge non cominciare a fare il rosicone. Marquez stavolta ti ha battuto alla grande e ci devi stare. E se dovessi fare un pronostico, punterei su Marquez anche per i prossimi anni. Lui mi sembra il nuovo Valentino e riesce ancora a commuovermi nell'era dell'elettronica e della superpotenza dei motori.
  7. Lui sta migliorando, Asa in Champion non ha giocato e si son viste le frittate di Peluso e De Ceglie. Forza Isla, io tifo per te: non è colpa tua se si stato pagato il doppio del tuo valore.e
  8. Assolutamente d'accordo. Strapagato come altri ma comunque in crescita. Potrebbe anche tornare quello di 2 ani fa
  9. Oggi non mi è dispiaciuto. Deve prendere fiducia
  10. D'accordissimo. Isla può essere recuperato. Non è irrimediabilmente scarso come De Ceglie
  11. Ero uno di quelli che ci speravano perché la vita è una grande scommessa e Valentino le ha vinte tante. Ma poi arriva il viale del tramonto ed oggi lo ha ammesso con melanconia anche lui. Tuttavia son sicuro che fino all'ultimo giorno di professionismo ci proverà perché non è uno di quei codardi che quando non vince più si ritira o da la colpa agli altri
  12. Grande Schus li hai messi in braghe di tela!
  13. shus, on 15 Sept 2013 - 18:37, said: .quoto Il vero problema è che si parla di Marini perché dopo il naufragiodi Fenati non c'è più un pilota italiano per cui fare il tifo. E gli spagnoli nel giro di poche stagioni ci toglieranno il primato storico di vittorie. Comunque oggi grandissimo Lorenzo e grande anche Valentino, il quale - anziché cercare scuse - ha purtroppo ammesso che non ce la fa più a tenere il passo dei migliori per tutta la gara. Il che significa - anche per i rossiani a oltranza come me - ammettere che i bei tempi non torneranno. Ma questo onesto ed orgoglioso declino me lo fa apparire ancora più grande.
  14. nino71, on 15 Sept 2013 - 14:46, said: vabbè, ma guida un cancello...... .. Fattene una ragione: la Ducati attuale è un cancello e lo stava già diventando quando il buon Stoner è passato all a Honda
  15. Ms se proprio dobbiamo sperare nell'imponderabile, puntiamo sul Dottore. Va bene che Camomillo è simpatico ma risentire l'inno italiano non sarebbe male.
  16. Lorenzo ha fatto il miracolo ma Marquez correva con la spalla lussata qualche ora prima. Allo stato è lui il più forte. Speriamo che Vale domani stia insieme a Lorenzo
  17. Jorge: "Vale è il più grande di sempre" MISANO ADRIATICO (Rimini), 12 settembre 2013 Il nuovo cambio in gara sulle moto di Rossi e Lorenzo. Il campione spagnolo rende tributo al compagno di squadra. Il pesarese meglio di Agostini e di Hailwood Jorge Lorenzo parla con Valentino Rossi. LaPresse l'incoronazione — "Ci ho corso contro e conosco il suo valore. Per me è Valentino il più grande di sempre" è l’omaggio del campione del mondo in carica. Grande Jorge, campione anche di obiettività a differenza di tanti tifosi italiani rosiconi.
  18. E' la prima volta che mi trovo d'accordo con Stoner. L'elettronica sta uccidendo la Motogp
  19. Ricordo dei duelli in derapata tra Rossi e Capirex che si beccavano dal cronista un "DERAPATORI FOLLI"!
  20. Stavolta siamo d'accordo. Ha fatto benissimo in tutte le categorie e ricordo quando domava o tentava di domare la Ducati che era un missile ma maneggevole come un cavallo bizzoso. Grande Capirex; era pure juventino
  21. Con quella moto gli anni precedenti Capirex - se ricordo bene - vinse più gare e stabilì anche il rekord di velocità assoluta. Povero Capirex dedicò al Progetto gli ultimi anni della sua prestigiosa carriera e fu mandato via senza nemmeno un ringraziamento.
  22. Il duello Marquez-Lorenzo mi ha ricordato l'epica sfida Rossi-Biaggi del 2004. Posso dire con orgoglio che l'ho vista dall'inizio alla fine. Ecco uno dei resoconti giornalistici Lo "sport puro", fatto di solo talento e valore, di epica agonistica e di etica cavalleresca, è un mito sepolto sotto tali e tanti strati di business, di doping e di ciance polemiche, che quasi non ne facciamo più conto: le rovine di Ilio erano più accessibili? Per questo, soprattutto per questo, lo strabiliante duello omerico tra Rossi e Biaggi (Gp del Sudafrica di ieri, domenica 18 aprile 2004) andrebbe estratto tutto intero dal blob televisivo domenicale (di tutte le domeniche) e custodito nel piccolo pantheon delle immagini memorabili, delle gare magnifiche, degli spettacoli perfetti. Si correva la prima gara del mondiale di motociclismo, e i due piloti italiani, già divisi da una rivalità acida e non sempre di buon gusto, hanno riscattato l'intero repertorio di insulti e di risse sublimandolo in una gara così appassionante, così incerta e tirata fino ai limiti estremi della destrezza, da lasciare senza fiato. Dopo il traguardo, il vincitore Rossi, interpretando lo sfinimento agonistico di noi tutti, ha appoggiato la moto a un muretto di copertoni e si è chinato brevemente sull'asfalto, come per riprendere respiro e confidenza con la terraferma, e per riaversi dalla incredibile sequenza di sorpassi inferti e subiti. Le traiettorie dei due piloti si erano intrecciate per tutta la gara, sfiorandosi fino a intignare il muso l'uno nella coda dell'altro. Sembravano legate allo stesso elastico. Hanno cercato per decine di giri di infilare, tra i due e i trecento all'ora, il varco ristretto di un'esitazione dell'avversario, di un impercettibile scarto in curva. Una specie di Italia-Germania 4-3, con i sorpassi invece dei gol, e quella speciale impressione di tempo dilatato, di traguardo sempre qualche spanna più avanti, che appartiene solo alle gare straordinarie, quelle insolute fino all'ultimo istante di gara, quelle che vorremmo non finissero mai, e insieme non vediamo l'ora che finiscano pur di poter riposare il cuore. Rossi aveva la moto nuova, una Yamaha, Biaggi (si dice) quella migliore, una Honda, ma merito del motociclismo (per esempio rispetto alla F.1) è essere ancora e soprattutto una sfida tra piloti, e assai meno una competizione tra fabbriche: sarà anche che, a differenza dell'auto, la moto ha l'umiltà e il merito di lasciar spiccare la sagoma intera del pilota, di diventarne quasi una protesi stradale. Fino a sembrare più un attrezzo sportivo, come la racchetta da tennis o la mazza da hockey, che quell'ordigno metalmeccanico che in effetti è. Il dettaglio tecnico riferisce che Rossi ha avuto il merito di vincere su una macchina meno collaudata e meno favorita. Biaggi però correva su una Honda "non ufficiale", e ha seminato di qualche chilometro le due "ufficiali". Entrambi hanno dunque superato i supposti limiti del mezzo con una capacità di guida superiore. Che, in sella a due gomme sempre sul filo dell'aderenza, significa, in una sola parola, coraggio da vendere. Gli sport del motore, da tempo confinati sui nastri artificiali dei circuiti e levati dalle strade comuni sulle quali sono nati, non possono più ripetere la rischiosa e fragorosa epopea della Mille Miglia, o dei circuiti cittadini dove una volta le moto correvano e spesso si fracassavano. Eppure, l'esercizio di stile tracciato ieri da Rossi e Biaggi sulla pista sudafricana destava una meraviglia intatta, antica, degna dei racconti (non sempre rigorosi) sulle gesta dei tempi eroici, quando era solo per radio che rimbalzavano le cronache sportive. Essere riusciti a meravigliarci nel tempo della televisione, con decine di telecamere ficcate intorno e sulla moto, con centinaia di replay che inflazionano l'attimo e banalizzano il gesto, è stato veramente un piccolo miracolo del talento. Una gara unica, un pezzo unico nell'evo della dozzinalità e della ripetizione in serie.
  23. La Rossa stava crescendo. Ci avevo vinto anche Capirex. Lui l'ha presa al top e ci ha messo gioventù e classe. Ma, ahimè, gli è andata bene un solo anno. Il secondo Valentino con una moto inferiore lo ha sverniciato e di lì il suo odio di "collaudatore" della Honda. Il III e il IV anno in Ducati sono gli anni della "colite" così come l'altr'anno quando Lorenzo con una moto inferiore lo ha distrutto. Così passa la gloria del mondo dei collaudatori. Dal suo punto di vista, lo capisco profondamente. Non capisco i suoi apologeti.
  24. Io ci credo. Ma occorre che ci creda Conte. Speriamo che lo rimetta moralmente in sesto
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