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Andiamo a giocarci una possibile doppia vendetta: per la finale di Berlino e per il calcio italiano. Basta con questi risultati tennistici che piacciono tanto ai cinesi.

Bisogna sperare che tutti questi non riescano a raggiungere le povere orecchie del millennial di Mexico City o della bambina di Shangai (per chi non lo sapesse sono gli esempi usati dal presidente, alla presentazione del nuovo logo, per definire i nuovi mercati). Scherzo. Capisco tutti quelli che riflettono su una strategia per contrastare l'anti-juventinità e la vogliono vedere applicata da parte della società. Però lo sappiamo, lo verifichiamo giornalmente nelle nostre vite di tifosi (spero) razionali, quanto sia difficile cambiare una mentalità antisportiva e faziosa come quella anti-juventina. Penso che anche una linea dura, fatta di querele e accuse, non abbia la vittoria in tasca. Anzi, riguardando il caos italiano degli ultimi decenni, ritengo che il muro contro muro possa solo inacerbire gli animi di chi non accetta la sconfitta. Come fare allora a cambiare una mentalità irrazionale e antisportiva? Forse è per questo che costruiamo scuole...

Capisco la sua preoccupazione, ma come hanno spiegato bene alcuni tifosi nel forum relativo, ai sensi del codice sportivo la società rischia "solo" una multa, una breve squalifica del campo o qualche temporaneo deferimento di dirigente. Per adesso invece l'assalto mediatico e l'accusa di "grave leggerezza" sembra accanirsi proprio sul presidente. E delegittimare Andrea Agnelli, al quale si deve il progetto gestionale che ha portato la Juve al quinquennio e a una crescita economica senza precedenti, potrebbe essere un serio rischio per il futuro della società. Un cambio gestionale è sempre rischioso e complicato.

Sono convinto anch'io che nell'ultimo lotto della Continassa realizzeranno una struttura non per la squadra ma a servizio di aziende e privati, come da progetto originario. Mi piace tuttavia fantasticare. Nell'ultimo rendering ufficiale compariva un edificio quadrangolare coronato con una lunga struttura apparentemente a vetri. Penso che vogliano, giustamente, valorizzare la vista sullo Stadium, come hanno fatto con la sede sociale (aggiungendo una nuova ala settentrionale alla cascina Continassa, con terrazza accessibile dagli uffici principali) e con il Training Center (con la palestra a vetri orientata a nord). Questo aspetto del J-Village, che lega prospettiva e psicologia aziendale, mi piace davvero molto. Quanto alla "progressiva espansione progettuale": certo Vinovo verrà trasformata in una Football Accademy (provo a indovinare... J-Accademy); forse lanceranno una catena di ristorazione e hotel nel mondo, sviluppando anche l'esperimento di Tokyo. Per il resto, sia lo spazio alla Continassa, con l'ultimo lotto "top secret", sia lo spazio nel comparto est dello Stadium, con il nuovo store (e J-restaurant?) in costruzione, sono esauriti. Lei a cosa pensa?

Salve, ma sa il problema è che l'accusa standard dell'anti-juventino si basa su argomenti indimostrabili. Personalmente sono propenso a non rispondere ad accuse palesemente indimostrabili, a meno che non siano messe in pericolo la mia reputazione o la mia sopravvivenza. Per fortuna, la sopravvivenza della Juventus non è in questione adesso. Quanto alla reputazione, non è certo rispondendo colpo su colpo all'anti-juventinità che si possa risolvere il problema. E' una questione di educazione alla sconfitta, al rispetto delle regole e dell'altro da sé. Un problema che coinvolge l'intera società italiana e, a rischio di apparire enfatico, il destino stesso di questo paese.

Mi sembra che il tuo discorso, molto ragionato, spieghi bene il nesso tra la "politica di indifferenza" della società sull'anti-juventinismo nostrano e la massima concentrazione del management sui prossimi obiettivi di marketing. In altre parole, penso che i mercati americani e asiatici siano difficilmente influenzabili dalle logiche italiane.

Salve a tutti, penso che per comprendere la linea tenuta dalla società in questi mesi sia utile richiamare una dichiarazione del presidente ai microfoni di Sky, in data giugno 2016. Rispondendo a una domanda di Mario Sconcerti sulla diffusa convinzione di una presunta sudditanza degli arbitri e delle istituzioni a favore della Juve, il presidente dichiarava la sua indifferenza per un «cliché immodificabile». Persino in questo momento di fortissima recrudescenza del sentimento anti-juventino, la società sembra attenersi a questa "politica dell'indifferenza". Ciò induce a pensare che non possa esserci un cambio di rotta su questo punto. Diverso è il caso delle infiltrazioni mafiose nella curva, dove penso possano arrivare prese di posizioni sempre più dure da parte della società.

Salve a tutti, sono un tifoso juventino per tradizione famigliare. Quando ero piccolo, passando davanti a un negozietto di souvenir mio padre mi additava il venditore, dicendomi: «vedi, quella persona è sopravvissuta per miracolo a una grande tragedia calcistica». Allora non capivo come una cosa gioiosa come il calcio potesse trasformarsi in una tragedia, ma il pensiero che il gioco potesse diventare dolore è cresciuto con me. Scrivo qui perché penso che nel nuovo J-Village debba trovare spazio la memoria della tragedia dell'Heysel. Nel progetto originario era previsto un monumento, ma quest'idea è stata tolta dal progetto attuale, in fase avanzata di realizzazione. A me piacerebbe che dedicassero alle vittime un'area verde con 39 piante, dove leggere e meditare; ma gli si potrebbe intitolare anche la nuova strada, in corso di costruzione e quasi ultimata, che unirà Via Treves e Corso Scirea. Voi cosa ne pensate?

Salve a tutti, sono un tifoso juventino entusiasta del progetto J-Village. Per questo vorrei ringraziare tutti quelli che mi hanno permesso di seguire il progresso dei lavori, spendendo il loro tempo. Non so voi, ma io sono molto curioso di scoprire cosa il Real Estate Management della Juve stia progettando per il lotto immediatamente a sud della cascina Continassa. Si tratta di un'area di 15.662 mq, che nel progetto del 2015 era stata destinata a un "centro per il benessere fisico" di 3000 mq su due piani. Non sono stati resi noti i motivi per i quali questo progetto è stato successivamente cancellato. Comunque sia, a fine novembre scorso Aldo Mazzia comunicava alla stampa che stavano «aspettando di definire un [nuovo] progetto coerente, sinergico con quanto realizzato». Io penso che il nuovo Juventus Training Center sia carente di un campo di allenamento coperto e di spazi per i tifosi. Per me sarebbe bello allora che nel suddetto lotto sorgesse uno piccolo stadio indoor (o con tetto apribile), una struttura multifunzionale per gli allenamenti della prima squadra, la presentazione dei calciatori, le partite della futura seconda squadra, etc. Voi cosa ne pensate?