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Arminius

Tifoso Juventus
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  1. Ma ho capito male o la Regione Lazio ora sta mettendosi a cavillare sull'accordo Comune PPU?
  2. Marino Bartoletti? Oppure l'ex Dolphins Dan Marino...ma forse trattasi di Salvatore Marino? No, non credo....vediamo ah forse è Pasquale Marino... NOOOOOOOOOOOO! Ignazio Marino? Quello finanziato da Parnasi? Quello che andava in ginocchio a Boston a vendersi a Pallotta? Oppure quello che aveva regalato tonnellate e tonnelate di cemento a quelli che gli avevano finanziato la campagna elettorale? Lui? Parla di regalie ai palazzinari? Un capriolone con carpiato che nenche Cagnotto padre e figlia assieme... Ma che grande paese il nostro, grandissimo.
  3. Io ci leggo una cosa tipo: "Noi (del Comune) volevamo farvelo fare e l'accordo (con PPU) c'era ma quei cattivoni del...........* lo hanno bocciato. Che volete da noi?" Comunque è l'ennesimo troiaio, sta faccenda è come la cacca piu' la rimescoli e piu' puzza. * al posto dei puntini, lavorate di fantasia e mettete ciò che vi sembra piu' plausibile
  4. La Raggi (o chi per lei ) ha evitato un bagno di sangue. E' vero che avevano la testa dell'ecomostro sul ceppo, ma è anche vero che l'annullamento della delibera avrebbe comportato altro tempo perso in schermaglie più o meno legali quando Roma ha bisogno di una giunta che impegni il proprio tempo in cose piu' vicine alle necessità dei cittadini, A me sentire tutti giorni sta litania sullo stadio come se fosse l'unico problema di sta città a me ha fatto venire l'orticaria. E' chiaro che trattasi di compromesso ma credo che, escludendo, pur avendone la possibilità di chiudere definitivamnete la questione senza strascichi legali, questa mi sembra, fra le opzioni rimanenti, quella politicamente piu' percorribile. Il resto lo vedremo in seguito. PS Alla PPU dovrebbero mettere il cartelino col numero come ai Bassotti.
  5. Uh Signur....gli slogan dei Baci Perugina....perchè pure Putin e Trump erano contrari allo stadio della Roma?
  6. Non potrei essere piu' d'accordo (e qualcuno starà commentando "e ti pareva") Un plauso all'amministrazione capitolina che non solo ha sputtanato il bluff da due soldi della causa per danni ma soprattutto ha scongiurato l'avverarsi del patto criminale firmato fra Marino e i suoi Ragazzi del Coro e la Beagle Boys capeggiati dall'etereo bancario e dal finanziatore elettorale. Ma oltre alla giunta Raggi anche l'AS Roma esce, al momento, a braccia alzate dal polverone degli ultimi mesi. Ho sempre detto che la Roma, come qualsiasi altra compagine, ha diritto potendoselo permettere ad uno stadio di proprietà quello su cui sono contrario, e continuo ad esserlo, è che una banda di traffichini in doppio petto usasse l'esca dello stadio e la passione della gente per il proprio tornaconto personale infischiandosene delle regole, cercando di ottenere i loro desiderata con qualsiasi mezzo a volte lecito, a volte al limite della liceità. Il comportamento di Baldissoni di Pallotta e della loro banda di corsari ha resentato, spesso superandolo, il limite della correttezza utilizzando l'arma del ricatto legale e della strumentalizzazione per ottenere ciò che leggi e regolamenti dichiaravano non ammissibile. Un' ultima domanda, ma se alla fine i mariuoli hanno acconsentito a capo chino di tagliare una grossa fetta della loro torta di cemento, le ipotesi sono due, o era tutto sovradimensionato alo scopo di lucrare quanto più possibile grazie anche alla connivenza di un'amministrazione ben oliata oppure...già oppure? Penso non sia finita qui...
  7. Manco un centinaio di analfabeti, sgrammaticati e volgari capaci solo di recitare una litania da indottrinati. Ma spazzateli via.
  8. Ma guarda guarda.... (di Franco Bechis – limbeccata.it) – Aveva visto lungo, il gruppo guidato da Luca Parnasi. Proprio pochi mesi prima di trovare nel progetto dello Stadio della Roma la soluzione ai propri guai finanziari decise di dare una mano alla formazione del consiglio comunale di Roma capitale che per lui si sarebbe rivelato decisivo. Il costruttore romano mise in campo tutte o quasi le società del proprio gruppo, e decise di finanziare molte campagne elettorali di consiglieri comunali del Pd e del Pdl nella quasi certezza che insieme avrebbero fatto la maggioranza della futura assemblea che avrebbe visto sindaco Ignazio Marino. Mobilitò ogni sigla del gruppo, anche le società con i conti disastrati (chissà se Unicredit, il grande creditore, lo sapeva), come le varie Parsec, la Rimini Immobiliare srl, il Parco delle Acace, la Immobiliare Apollonia, la Imc Viterbium e tante altre. E alla fine (insieme alle società di Sergio Scarpellini) Parnasi risultò il maggiore finanziatore della politica romana, anche con piccoli contributi che ovviamente furono ben graditi dai politici che correvano in quel turno elettorale. Restarono fuori i 5 stelle, che per altro non raccolgono quasi mai finanziamenti che non siano interni al movimento e spendono meno di 3-400 euro per la propria campagna elettorale. Spezzettando per ogni sua società i finanziamenti in quote da 5 mila euro, Parnasi cercò di non dare troppo nell’occhio. Ma diede una bella mano a tutti. Nel centro destra aiutò ad esempio Giordano Tredicine con 30 mila euro divisi fra 6 società (ogni contributo appunto da 5 mila euro). Ma finanziò anche Giovanni Quarzi e Marco Pomarici (5 mila euro a testa), Lavinia Mennuni (27 mila euro divisi fra più società), Davide Bordoni (15 mila euro divisi fra 3 società), Sveva Belviso (5 mila euro), Gianni Alemanno (35 mila euro divisi fra più società) e l’esponente di Fratelli di Italia, Dario Rossin (10 mila euro). Nel Pd Parnasi finanziò Andrea Tassone (15 mila euro). Francesco D’Ausilio (20 mila euro divisi fra più società), Cecilia Fannunza (2.500 euro), Fabrizio Panecaldi (10 mila euro), Giovanni Paris (5 mila euro), Antonio Stampete (10 mila euro), Andrea Santoro (15 mila euro). Contributi dati anche ad altre liste civiche o a quelle che supportavano Alfio Marchini nella sua prima corsa al comune di Roma. Da Parnasi arrivarono finanziamenti ad Alessandro Onorato (20 mila euro) e Cosimo di Noi (3.500 euro) della stessa lista. Anche 5 mila euro per Luca Giansanti della lista civica per Marino sindaco e 25 mila euro a Ignazio Cozzoli Poli della lista Cittadini per Roma. Con queste premesse ovvio che il consiglio comunale di Roma arrivò ben disposto all’appuntamento del 22 dicembre 2014 con la votazione che definitiva di pubblica utilità il progetto di Parnasi sullo stadio di Roma. Che fu approvata quasi alla vigilia di Natale in un’aula dove brillavano le assenze (per gran parte della seduta risultarono non presenti tutti e 4 i consiglieri del M5s, compresa la Raggi. Ma arrivarono in tempo per votare no). Alla fine la delibera Parnasi ottenne 29 voti favorevoli, 8 contrari e tre astensioni. Qualcuno aveva detto sì anche perchè ci credeva, e non solo per ringraziare il benefattore dell’anno prima… se per voi è tutto normale...
  9. Il che dimostra quanto il Loan Shark tenga alla sua amata Roma. Quando arrivarono con grancassa e pompa magna con la solita burattinata circense della stampa romana, l'allora presidente Di Benedetto in evidente stato di alterazione (gli anglosassoni non reggono il vino, soprattutto quello da quattro soldi ) dichiarò "Faremo della Roma una regina" a posteriori potremmo reinterpretare la frase del brillo paisà in "Faremo della Roma una Reggina" Se va avanti così il rischio che ci riescano divenat ogni giorno più reale.
  10. Un Mo Basta 2.0 in pratica una scapagnata con tanto di porchettaro, romanella a fiumi e ruttone libero.
  11. Sono talmente indottrinati ed inebetiti che se Pallotta volesse fare lo stadio demolendo il Colosseo o tirando giù tutta Montesacro a loro non gli fregherebbe una ceppa, perchè nei versetti che hanno mandato a memoria c'è la frase "E verrà lo straniero dal mare che costruira la nuova Arena e Roma tornerà a dominare il mondo" Questi sono più pericolosi degli uomini del califfato che tirano giù Palmira e più imbambolati degli Aztechi che scambiarono quattro spagnoli puzzolenti per la loro divinità che tornava. Spero che la prefettura blocchi qualsiasi manifestazione sotti il Campidoglio che assembri più di due persone alla volta.
  12. Harvey, Pallotta non ha cacciato un euro...tutto quello che è stato investito dal Beantown Loan Shark è frutto di iniezioni di capitale da parte di UniCredit. Pallotta è la faccia "pulita" davanti ad una vergognosa speculazione. Della Roma non gli frega una mazza, oh non riuscite a capirlo manco dopo le puttanate che ha twittato ieri?
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