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joyce

Tifoso Juventus
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  1. ma al di là della partita di ieri, è un reparto non all'altezza degli atri due può migliorare moltissimo
  2. Beh, sì, secondo me è probabile. Almeno due di questi tre nomi (Kedhira, Matuidi, Pjanic) per ragioni molto diverse sono a rischio. Per me prenderemo due cc importanti più Ramsey. Can, Bentancur, Eriksen , Barella, Ramsey. Barella per Matuidi Ramsey per Kedhira. Eriksen (o un grande regista) per Pjanic.
  3. il centrocampo è un reparto che necessita di interventi importanti secondo me nel prossimo mercato ci saranno 1/2 interventi importanti rispettivamente in difesa e in attacco e 3 sicuri a centrocampo
  4. eh, ma non lo "capire" non è che io pretendo che tu debba accettare questo punto di vista ho solo spiegato quale è il mio
  5. E' la storia della Juve. La Juve ha tendenzialmente sempre preferito questa filosofia.
  6. Sì, è così. Meglio: sarei disposto a rischiare. Questo è il mio pensiero. E ho spiegato anche cosa significa "strada diversa": mica il mitologico Maifredi, mica il calcio champagne che non significa nulla e nel mondo non fa nessuno. Penso - per fare un esempio - che un Klopp, alla Juve di oggi, con questa organizzazione, questa struttura solida e queste ambizioni non sia un salto nel vuoto.
  7. Un pianto di chi? Non mio. Dunque, dovresti rivolgere questa critica ad altri. E' il punto che non riesci a cogliere: non puoi addebitare a me (o a chiunque altro) pensieri e responsabilità che non sono miei (o di chiunque altro).
  8. Ho capito quale è il tuo punto di vista. Tu preferisci vincere comunque. A me vincere piace molto ma penso anche che una squadra con le potenzialità e le ambizioni della Juve oggi possa anche tentare di conciliare le due cose. Sono due posizioni diverse, molto chiare.
  9. Beh, dai, il gioco è veramente brutto. Risultati eccellenti, ma il gioco... Mica esiste solo il tiki taka per fare un bel calcio. Con il MUtd abbiamo fatto una grande partita, alti, aggressivi, veloci. Si può fare, anche senza tiki taka e figurati se non lo può fare una squadra con Cancelo, Alex Sandro, Chiellini, Bonucci, Kedhira, Pjanic, Douglas Costa, Dybala, Cristiano Ronaldo, Bernardeschi e compagnia bella.
  10. Eh, ma dipende da come perdi. Se fai un campionato fantastico, di grandi partite e grandi impegno e perdi di un punto, è un conto. Se se fallisci nel gioco e nel risultato è un altro. E ci sono molte altre possibilità, vie di mezzo. Non è che il mondo è diviso in due, il bene e il male, e la vittoria è lo spartiacque. Nemmeno nel calcio deve essere così. Ragionare così non è corretto, è troppo tranchant e non rispetta il lavoro delle persone. Per me la partita con il Mutd è stata veramente bella, un piacere, un divertimento. Poi gli ultimi minuti sono stati sfi.gati, ma per puro, assoluto caso. Come ieri sera al contrario. Per questo, dopo quella partita, nonostante il dispiacere, mi è venuto di esaltare la squadra. Così come non mi è venuto ieri sera.
  11. Perdonami, ma ancora una volta fai un mischione di cose. Io posso solo dirti quale è il mio pensiero. Su Allegri. E' un allenatore con grandissime doti, capacità gestionali, manageriali in genere, comunicative, di lettura del calcio e delle partite, i cui risultati alla Juve sono stati eccezionali. Perdere la Champions non cambierà di una virgola questo giudizio, perché è arrivato due volte in finale e l'ha quasi vinta. Al tempo stesso, Allegri ha scelto, per questa Juve, un'architettura di squadra molto particolare, che io trovo noiosa da vivere, a tratti sgradevole e tale da non valorizzare al meglio i giocatori molto forti che si è ritrovato e si ritrova. Sul futuro della Juve. Dopo tanti anni, io penso sia il caso di cambiare. Perdere Allegri non è una cosa da poco, per le sue doti citate , ma credo che la Juve abbia le spalle larghe, le protezioni giuste e le idee chiare per tentare una strada diversa. tentare. Senza la certezza di riuscire al 100% ma con una buona dose di chance, se si fanno le scelte giuste. Se il Liverpool riesce a fare quello che fa con una difesa francamente modesta, cosa potrebbe fare la Juve con Chiellini, Bonucci, Rugani, Romero e/o magari De Light? Certo, può andar male, puoi anche non vincere, ma dare un giudizio generico, a priori, non è possibile. Dipende da cosa accade, da come accade, da quali fattori entrano in gioco.
  12. ahi, caspita eri sarcastico? pardon, mi spiace avevi "finto" troppo bene
  13. Ma dici cose astratte, senza fondamento. "Vi vorrei vedere" cosa? Con chi? In che modo? Con Maifredi? Con Klopp? Con Zeman? Con Guardiola? Con Gasperini? Con Giampaolo? Ci sono mille possibilità e all'interno di queste ce ne sono altre mille di declinazione. Si può perdere facendo un gioco fantastico. Si può vincere facendo un gioco fantastico. Si può fallire nel tentativo di fare un gioco fantastico. Si può alternare grandi partite a partite pessime. Ci sono mille combinazioni possibili e reazioni possibili, e non solo una: o Allegri o "vi vorrei vedere".
  14. A parte la battuta da undicenne, evidenzio che la squadra del cuore non si sceglie: ti arriva nell'infanzia, per ragioni solitamente irrazionali. Geografia, famiglia, sentimento, contingenze varie, casualità. Sei della Juve come potresti essere del Milan o del Verona. Questo dovrebbe aiutare le persone più ragionevoli a stemperare certe forme di fideismo calcistico (noi tutti bravi voi tutti cogli.o.ni), che sono stupide ma anche pericolose., al pari ogni altra forma di fideismo. La squadra non la si sceglie razionalmente. E però si può scegliere, razionalmente, di ragionare sulla squadra. Anche sbagliando, ma ragionare. Chi sbaglia ragionando non sbaglia mai.
  15. che c'entra l'originalità con la singolarità? ci sono mille sfumature nel pensiero delle persone, anche quelle che scrivono su questo forum, che la pensino in un modo, in un altro o in un altro ancora pensare che il mondo sia diviso in due, "noi e voi", è una forma di infanzia mentale e sentimentale
  16. le "vostre" di chi? continui a commettere l'errore populistico di giudicare come una massa quelli che sono pensieri diversi e personali
  17. Mmh, non so, non sono sicuro che la questione dello "spettacolo" sia così ininfluente. Attenzione a non giudicare una realtà in grande cambiamento con i vecchi parametri. Il calcio che interessa la Juve sta cambiando. Molto probabilmente sarà un calcio giocato solo tra grandi d'Europa. E' un calcio che ha fatto uno stacco mentale che il calcio italiano non ha ancora fatto, soprattutto superando la distinzione atletismo - qualità che ha dominato la storia recente di questo sport. Oggi i grandi giocatori (ma anche quelli meno grandi, allenati nel modo giusto) fanno a grandi velocità quello che prima si faceva con lentezza. Si gioca a ritmi molto elevati per quasi tutta la partita e per quasi tutto l'anno. Se noi pensiamo che il parametro sia il modo in cui possiamo affrontare un Chievo-Juventus, o una trasferta a Frosinone, per me sbagliamo.
  18. No problem, scuse accettate senz'altro.
  19. Ma guarda che ci sono centinaia di utenti che la pensano come te. Non devi arrabbiarti se altri dissentono. È la differenza, un fatto elementare, che va accettato, da persone adulte.
  20. Ah, è così, non ci sono dubbi. Alla Juve funziona soprattutto questa filosofia di calcio, molto utilitaristica. Il motto lo dice chiaramente Due sole considerazioni: 1) i tempi sono cambiati e nell'epoca dello spettacolo globale le esigenze di spettacolo non sono più così fini a se stesse. 2) Maifredi è una roba di 30 anni fa. Non possiamo citare sempre lui, in eterno, come spauracchio per evitare un gioco diverso.
  21. Settembre: imballati dalla preparazione Ottobre: aspettiamo la rosa al completo. Novembre: non è il mese di Allegri. Dicembre: serve un richiamo della preparazione. Gennaio: abbiamo fatto il richiamo di preparazione. Febbraio: aspettiamo marzo. Marzo: aspettiamo aprile. Aprile: la primavera. Maggio: stanchezza di fine stagione. Morale della favola: da anni aspettiamo qualcosa - il bel gioco - che con Allegri non arriverà mai. Teniamoci i risultati eccezionali. Poi vedremo se questa filosofia di calcio a un certo punto stanchi anche Agnelli e Nedved. Cioè, non intravedano un'alternativa.
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