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comadabi

Ospite Roma
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Tutti i contenuti di comadabi

  1. Già...innamorarsi di un calciatore è come innamorarsi di una donna conosciuta in serata stessa... :-)Bisogna amare solo la maglia
  2. È uno di quelli che se per caso sabatini riesce a rivendere a 20/30 milioni vi dovete sorbire la glorificazione Del Re del mercato per un mese..
  3. Già io temo più chi c'è dietro che non chi sta avanti.. Decisivi questi scontri diretti che hai citato
  4. Ottimo Garcia! GARCIA VUOLE LA CHAMPIONS – Durante la pausa per gli impegni delle nazionali, Rudi Garcia ha scelto di tornare a casa, a Parigi, insieme alla compagna Francesca Brienza. In Francia l’allenatore della Roma è stato l’ospite d’onore della trasmissione Télefoot per parlare della Roma e del campionato italiano. Queste le sue parole: “Il campionato italiano è più aperto, durante gli ultimi 4 anni la Juventus è stata campione d’Italia e due anni fa il record di punti è stato battuto. Ora è più interessante, dobbiamo farci trovare là fino alla fine. L’obiettivo è qualificarci in Champions League, l’ambizione è quella di fare il meglio possibile“.
  5. Aldair basta.. Visto che detesti le stupidità fatti cambiare la targhetta.. Diventa tifoso della juve
  6. Però se a gennaio ci riporta benatia a Roma prometto di adorarlo :-) RASSEGNA STAMPA – In attesa di Castan e del recupero di Rudiger, Sabatini già si muove in ottica difensiva. E se la pista Sakho torna calda dopo l’addio di Rodgers al Liverpool e le sole tre partite giocate dal reds in stagione, anche il fattore nostalgia può contare e non poco: vedi l’ipotesi Benatia. Le polemiche dello scorso anno, scrive Il Corriere dello Sport (R. Maida), sono acqua passata, e l’ex giallorosso è pronto già a lasciare la Baviera per tornare in Italia. Destinazione Capitale.
  7. onde evitare strumentalizzazioni riporto la dichiarazione integrale: NOTIZIE AS ROMA – Dopo l’esordio in giallorosso contro il Palermo,Emerson Palmieri si racconta a Roma Tv: Emerson, sei qui da più di un mese ormai: cosa ti sta colpendo di più di questa esperienza?“Ho imparato dalla vita che bisogna amare quello che si fa, che è questo il segreto della felicità. Io amo quello che faccio e sono felice di essere alla Roma. Sono qui da poco ma già sento di amare questa maglia, questo club e tutti quelli che mi hanno accolto e trattato così bene dal momento del mio arrivo. Ora sono tranquillo e concentrato soltanto sul calcio e sulla Roma. Non mi era poi mai capitato di scoprire una tifoseria così appassionata come quella dell’Olimpico, che prova un amore così forte per questa maglia”. Hai detto di amare il calcio e questo club: quale è il tuo sogno come giocatore? “Il mio sogno? Sono arrivato qui per rimanere. Non penso a null’altro. Sono venuto qui per restarci e per fare la mia vita nella Roma. Per questo, darò tutto in ogni partita e allenamento, perché è davvero incredibile quello che sto vivendo”. Da quando sei qui ti sei più volte definito un guerriero: la personalità è una delle tue principali qualità? “E’ vero. Amo questo lavoro e quando entro in campo metto il cuore sulla punta dello scarpino, e non mollo mai, indipendentemente dal risultato e dalla partita. Giocare al calcio è la mia vita. Sarò sempre un guerriero e lotterò sempre su ogni palla e per ogni centimetro di campo, sempre con la voglia di vincere. Sono sempre stato così fin da bambino e continuerò a esserlo, perché questa è la mia vita e su questo non concedo nulla: sarò sempre così”.Cosa significa per te allenarti vicino a tanti grandi campioni qui a Trigoria? “Significa molto per me. A essere sinceri, non mi sarei mai immaginato di giocare un giorno al fianco di campioni del calibro di Totti, De Rossi, Dzeko e tutti gli altri. Ho già giocato insieme a grandi calciatori al Santos ma essendo cresciuto in quel club forse non avevo la percezione di cosa significasse giocare con quei calciatori. Da quando sono arrivato qui è stato tutto fantastico: sono molto felice per questo momento”. Qui a Trigoria hai incontrato Garcia: quanto stai crescendo con lui? “Sto crescendo molto. E’ un allenatore molto intelligente. Ogni volta che si presenta l’occasione parla con me, mi dà consigli, mi trasmette come vuole che giochi. Sto davvero maturando molto e già avverto la differenza col recente passato: sento che sto progredendo. Sono felice e onorato di essere un giocatore di un mister come Rudi Garcia”. Mister a parte, per vincere è fondamentale un gruppo unito: come è quello della Roma? “Due giorni dopo il mio arrivo avevo la sensazione di essere qui già da tempo. Il nostro è un gruppo molto unito, e questo è importante se vogliamo vincere il campionato. Per vincere è infatti fondamentale perseguire tutti insieme lo stesso obiettivo. Siamo sulla strada giusta e il nostro traguardo è vincere tutte le competizioni alle quali partecipiamo”. Dopo aver visto le prima partite, quali sono gli avversari più temibili per la Roma? “E’ difficile dire quale sia la squadra più forte in Serie A. Il campionato in Italia è molto equilibrato, forse il più equilibrato di tutti e il più difficile da vincere, in quanto ci sono 5-6 squadre in lotta per la vittoria finale. Noi siamo certamente forti ma dobbiamo dimostrarlo sul campo con i fatti e non a parole. Sappiamo tutti che il calcio è fatto di risultati. Dobbiamo dimostrare ogni giorno di poter risultare i più forti a fine stagione”. Torniamo al tuo debutto di domenica a Palermo: passata l’emozione a qualche giorno di distanza? “Dopo la partita ero molto felice. L’indomani non avevo ancora realizzato di avere indossato davvero la maglia della Roma. Non avevo ancora smaltito quell’emozione. Una sensazione e una gioia molto forte, sia per me che per la mia famiglia. Adesso non resta che continuare a lavorare duro per avere altre occasioni”. Ci racconti come è andata domenica a Palermo quando Garcia ti ha chiamato per entrare in campo? “Mi ricordo tutto molto bene. E’ stato nel corso del primo tempo, dopo che abbiamo segnato il terzo gol. Il mister mi ha parlato, dicendomi di essere pronto perché c’era la possibilità che entrassi. Ero già molto concentrato sulla partita ma è normale che dopo quelle parole sia subentrata un po’ di ansia. Si inizia a immaginare quello che si può fare in campo e una volta sul terreno di gioco ho provato una sensazione unica, difficile anche soltanto da spiegare a parole”.Eravamo convinti che fossi un terzino, ma al debutto hai giocato alto. Puoi quindi giocare in più posizioni? “Sì, ho già giocato in quel ruolo. Ho le mie qualità, conosco il mio potenziale. Nasco terzino sinistro ma ho già giocato sia in attacco che a centrocampo. Non è un problema per me. Sono arrivato qui per aiutare la Roma. Se l’allenatore vede in me delle caratteristiche tali da ricoprire altri ruoli, sono a disposizione: voglio soltanto aiutare la Roma e i miei compagni”.
  8. Ribadisco che sono miei pensieri.. Cmq non sarebbe la prima volta che il ds fa acquisti senza confrontarsi con il tecnico..
  9. esatto.. per valorizzare dzeko ci vorrebbe una squadra che gioca per lui, accettando il fatto che dai punti di riferimento agli avversari. Garcia invece ama poco dare punti di riferimento in attacco..
  10. ho la sensazione che Garcia preferisca il modulo senza dzeko... spero di aver detto una cazzata..
  11. L'idea Conte sta trovando sempre più consensi.. A me personalmente piace molto (insieme all'idea Ancellotti) parlarne però così tanto si rischia di creare crepe nello spogliatoio.. NOTIZIE AS ROMA – In questi giorni si parla molto di Conte come successore di Garcia e a riguardo ha parlato Maria Sensi ai microfoni di Radio Radio: “Spero di vedere Antonio Conte sulla panchina della Roma, così potrò festeggiare un altro scudetto e raggiungere mio marito. Ci vuole ordine a Trigoria e spero che lui possa essere l’uomo giusto”.
  12. È anche vero che campioni in campo e fuori ce ne sono pochi.. Complice forse l età e i soldi ma è difficile trovare un campione con la "testa sulle spalle ". Infatti io adoro gente come klose, toni, Tommasi..gente corretta sportiva che lavora/lavorava. Ma al tempo stesso giudico campioni anche Zidane, suarez, maradona,totti ecc..
  13. Ma l ha convocato e fatto giocare.. Cmq concludendo il discorso per me totti giocatore é stato un fuoriclasse, una bandiera italiana. Imho. Sempre Ihmo trovo ridicole alcune celebrazioni (conta fino a 300 , numero di palle recuperate ecc) ma il marketing va avanti per la sua strada perché evidentemente sanno che qualcuno acquisterà..
  14. Se totti avesse giocato nel Milan sarebbe stato sicuramente più "internazionale". Nella Roma ha alzato pochissimi trofei, però il giocatore era fortissimo. Lippi lo chiamò al mondiale anche con una gamba sola.. (era reduce da un grave infortunio)
  15. Si questo è un minus.. Da sportivo mi sarebbe piaciuto ammirarlo nel real Madrid
  16. Totti ha giocato in tanti ruoli.. È nato trequartista e faceva la differenza.. Ancora oggi ricordo le serpentine che faceva sul campo partendo da centrocampo fino al limite dell area avversaria.. Senza considerare i lanci alle punte senza guardare... Poi ha giocato centravanti e anche qui ha fatto la differenza. È una leggenda italiana insieme a di natale, baggio ecc.. In altri Stati ,totti, del Piero, baggio ecc sarebbero bandiere del calcio nazionale
  17. Aldair ama le frasi ad effetto... Il problema è che a volte sembra perculare tutti. mi chiedo perché non scrive certe frasi sul topic perle laziali.. :-)
  18. BOLLETTINO MEDICO – Nuovi controlli per Seydou Keita. Il centrocampista della Roma aveva accusato una lesione muscolare alla coscia destra nel corso della sfida con il Carpi e come da protocollo medico si è sottoposto oggi a nuovi accertamenti. Come comunica il club giallorosso, gli esami strumentali a cui si è sottoposto il maliano, hanno evidenziato “una buona progressione riparativa della lesione della giunzione miotendinea al muscolo semimembranoso della coscia destra“. La prognosi stimabile da oggi è di circa 5 settimane.
  19. il problema secondo me non è tanto soffermarsi su chi ha scritto il libro, ma su chi l'ha comprato....
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