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Fabri BN

Tifoso Juventus
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  1. Sono abbastanza convinto che se oggi la società annunciasse l'addio di Allegri a fine stagione, tutta la tifoseria farebbe il tifo da qui a Maggio. Il fatto di non vedere una via d'uscita, invece, antepone il nervoso e lo sconforto alla vittoria di questa o quella partita. Non ha colpe chi non è entusiasta, non ha colpe chi gode per questo risultato. Ma per molti non è semplice accettare di andare avanti con questa guida tecnica. Tre anni così sono lunghi, pensare di farne altri va contro ogni più pessimistica previsione.
  2. Ho evitato accuratamente di accendere la TV per non rovinarmi il pranzo domenicale. Poi leggo le parole di Giuntoli e il pranzo mi va di traverso ugualmente.
  3. La parte in grassetto è praticamente incontestabile. Io credo che al netto di risultati al di sopra della media italiana, ci sia mancato quel qualcosa per fare lo scatto decisivo nel momento di massima espansione economica. Abbiamo fatto un percorso ammirevole dal 2011 al 2018, in un contesto, come quello italiano, che è un vero e proprio pantano che impedisce di avere progetti e ambizioni seri. Poi abbiamo provato a darci quel taglio internazionale puntando tutto sul giocatore più influente del momento, una cosa del tutto inedita per una società pragmatica come la nostra. Il risultato complessivo è stato deludente, con strascichi che fatichiamo a smaltire ancora oggi. Quindi, il tentativo di creare una Juventus diversa in effetti è stato fatto. L'esperimento è sostanzialmente fallito e siamo tornati a rifugiarci negli ideali più rassicuranti che conosciamo (Allegri, calcio pratico ecc.). In effetti uno dei nostri problemi è che vogliamo tutto. Risultati, gioco e concretezza, e se i nostri dirigenti spendono male i soldi glielo rinfacciamo a lungo. Vogliamo i campioni, ma se costano troppo ci dà fastidio. Vogliamo i giovani, ma se sbagliano non li sappiamo aspettare. Volevamo la Juve moderna e poi abbiamo accusato Andrea Agnelli di deliri di onnipotenza. Io stesso ho opinioni molto contrastanti in merito. Sono ben stufo di Allegri, ma non mi sento affatto rassicurato dal nome di Thiago Motta... Questi topic sono molto molto interessanti quando li affrontiamo con i toni giusti.
  4. Rivedo molte delle mie opinioni su ciò che hai scritto, tranne una. La BBC mi ha reso molto orgoglioso e mi è dispiaciuto da matti, in particolare per quel blocco di giocatori tra porta e difesa, che non siano riusciti ad avere anche un'affermazione in campo internazionale con i nostri colori. Però è vero, lo abbiamo reso il tratto distintivo della nostra storia recente, con gli effetti collaterali che vediamo tutt'oggi, quando in campo invece, si potevano apprezzare anche molte altre cose di valore.
  5. Comunque, Chiellini o no (mai direi qualcosa contro Re Giorgio, e sono sicuro sarà un grande dirigente) la narrazione recente è che la Juve quando vince deve anche un po' soffrire. Non è una novità in senso assoluto, perché una squadra che ha un DNA fatto di ardore e cattiveria agonistica finisce per conoscere anche partite di sofferenza (qualcuno ricorderà la mitica coppa uefa vinta a bilbao, e se ne potrebbero citare tante altre). Diciamo che negli ultimi anni la cosa è sfuggita un po' di mano, e forse è proprio per questo che sono nati tanti e tanti equivoci che ci portiamo dietro da boh...2018?
  6. Cr7 ha cominciato a giocare punta centrale nello United di Ferguson del 2008, ruotando spesso la posizione con Tevez e Rooney. Il passaggio da ala nel 4-4-2 a servizio di due punte, a terminale d'attacco (pur mobile rispetto a quello che avremmo visto dopo) è proprio un'idea di Sir Alex, e secondo me a qualcosa è servito. Comunque siamo su toni troppo pacati, è giusto che ti dedichi a scambi più aspri. La mia missione si conclude qui.
  7. È un piacere anche per me, se fossimo tutti d'accordo su ogni cosa il forum avrebbe poche ragioni d'esistere. Sull'ultimo punto ti faccio una domanda, che non è assolutamente provocatoria. Che spiegazioni provi a dare quando talenti epocali come Messi e CR7, con un cambio ruolo aumentano progressivamente i propri numeri? O lo stesso Ibra, che negli anni interisti, ahinoi, ha palesemente migliorato le abilità in fase realizzativa? Io ci vedo la saggezza di un allenatore che capisce cosa fare e quando con un talento di grande portata. Non credo tanto al giocatore che si gestisce da solo, salvo alcuni casi.
  8. Si, sono due giocatori con un piede più caldo rispetto alla media e incidono bene in quel ruolo (Cambiaso è pure ambidestro e discretamente dribblomane, un ragazzo piuttosto completo). Ma possiamo spostare gli esempi su altri casi, altri ruoli. Pogba si presenta da noi come mediano davanti alla difesa. Conte lo mette lì le prime due o tre volte, poi lo sposta mezzala perché intuisce che quella mina che si ritrova e la fantasia che ha nel suo gioco possono essere decisive quindici metri più avanti. Conte ha fatto la differenza in quel caso? Per me si. Eppure il talento di Pogba lo avrebbero dovuto intuire anche altri. Ne potremmo discutere in eterno. Sarà che avrei sognato di fare l'allenatore a buoni livelli, che te devo dì... P.s. Finora non ho mai accennato a statistiche, dati opta e tutta la corrente scientifica moderna che non amo. Non sono un fan di quella roba, a scanso di equivoci.
  9. Ricordi bene. Presenze scialbe da braccetto nella difesa a tre, poi un graduale inserimento per sostituire Perisic. Non ha fatto l'annata da titolare né da punto di forza. Io comunque non ho usato la parola schema, me la stai attribuendo tu. Io la chiamo tattica. Con Juric corri sempre in avanti, con Inzaghi hai fasi di gioco di possesso e punti a manovrare la partita. Tutto questo a prescindere dalle condizioni ambientali di San Siro e dell'Inter, leggermente diverse da quelle del Verona. Per inserire un giocatore ci vuole del lavoro, se poi vogliamo pensare che Dimarco abbia funzionato perché Inzaghi e Juric gli hanno detto in entrambi i casi "vai e usa il tuo splendido sinsitro", ok, facciamo pure... Se metti Darmian al posto di Dimarco non succede la stessa cosa sul rettangolo verde, lo puntualizzo prima. Però le qualità dei giocatori vanno integrate a un piano di gioco. Non si può mitizzare il mestiere dell'allenatore ma nemmeno siminuirlo al punto da pensare che faccia solo formazioni e cambi.
  10. Dimarco a Verona ha segnato gol clamorosi, mostrando le doti balistiche che fa valere tuttora. In quello difficile si sia rivelato e migliorato in seguito. Ricordo pure che nei primi mesi all'Inter ha fatto panchina, perché il salto da una provinciale a una big comporta uno step mentale. Non tutti lo compiono, qualcuno ce la fa subito, qualcuno ha bisogno di tempo. Il Verona di Juric era una squadra iperverticale, le squadre di Inzaghi difendono e attaccano in maniera meno ossessiva. Non esiste la proprietà transitiva da una stagione all'altra, da un club all'altro, da un paese a un altro. Sotto questo aspetto incidono svariate componenti, dalla testa del giocatore alla bravura di un allenatore. C'è dietro il duro lavoro, non si può ridurre tutto a come uno sa calciare la palla.
  11. Hai ragione, ho semplificato il concetto all'estremo
  12. È una fase di ricambio molto interessante. A livello di club ci sono molti equilibri da riscrivere, visto che le uniche squadre costanti sembrano essere Real e City. È una brutta definizione che può somigliare all'odioso giochisti Vs risultatisti di qualche anno fa. Avrò modo di spiegare meglio cosa intendo Calzona può funzionare solo se ripieno
  13. In Inghilterra abbiamo visto vincere Guardiola, Klopp e Tuchel. In Francia e Germania vincono Bayern e Psg, in Spagna barca e Real. L'unico gestore in mezzo a questa gente è Carlo Ancelotti, ma ok, parliamo di un campione ridotto di allenatori. Dovremmo estendere il tutto, che so, alle squadre che disputano gli ottavi di champions ed Europa league da qualche anno a questa parte. Consideriamola l'élite del calcio, via... I gestori li conti sulle dita di una mano. Mi rifaccio a quello che ho scritto prima: non si tratta di meglio o peggio, è proprio la tendenza che secondo me ha preso una piega molto chiara. In assenza di talento si punta su atletismo e organizzazione tattica collettiva.
  14. Per quel che vale, scrivo anche la mia. Penso che il calcio sia uno sport sempre più meccanizzato, la strada intrapresa sembra quella e difficilmente si tornerà indietro a breve. Ad oggi la figura dell'allenatore e relativo staff è già determinante, e in futuro lo sarà sempre di più. È finita l'epoca dei campioni, è finita l'epoca degli allenatori gestori. Tolti i grandi vecchi come Ancelotti, Mourinho e lo stesso Allegri, mi fate un nome di un allenatore relativamente giovane e vincente, o anche solo emergente, che abbia uno stile di conduzione tecnica somigliante a quella dei tre sopracitati? Le situazioni di campo sono preparate. Pressing, uscite palla al piede dalla difesa, transizioni offensive, rotazioni nei vari ruoli all'interno della partita stessa. È qualcosa che prescinde dai gusti personali di ognuno di noi. È la media abbondante del calcio di oggi, e sarà bene adeguarsi, perché non abbiamo uno strapotere economico da far valere. Umiltà, idee e lavoro.
  15. Thread provocatorio, come il mio "il topic di chi rivaluta Sarri" di qualche anno fa. Sappiate che tutto ciò che scrivete verrà usato contro di voi nel prossimo periodo. Attenti a @zart
  16. Motta ha un percorso anche piuttosto lineare, sta facendo la gavetta. Salvezza con uno Spezia imbarazzante, risultati importanti a Bologna non appena ha potuto compiere uno step. Avrebbe senso scommettere su di lui.
  17. Il tutto mentre i campionati vengono vinti da Pioli, Spalletti e Simone Inzaghi. Ho la sensazione che non a tutti sia chiaro che la serie A sta colando a picco. Abbiamo pochi giocatori di spessore nel nostro campionato, e sarà sempre più difficile trattenerli. In più, le avanguardie tattiche sono tutte all'estero. Con un programma chiaro e pluriennale ci si può rimettere in piedi, ma bisogna partire proprio dalle basi. Siamo forse gli unici in Europa a bullarci delle intere stagioni basate sugli 1-0 da calcio piazzato. Parli di costruire e dare un'identità e ti senti rispondere che sei un filosofo e che a noi interessa vincere. Però son tre anni che non vinciamo. Siamo arrotolati su noi stessi, proprio come ambiente.
  18. Questo succede perché si sente intoccabile, e probabilmente lo è pure. Io francamente mi sento svuotato di ogni entusiasmo, perché non vedo la Juve giocare a calcio da non so più quanti anni. Mi sforzo di contestualizzare ogni periodo, di sostenere pur tappandomi naso e occhi di fronte al modo in cui giochiamo la quasi totalità delle partite, di accontentarmi, ma questo periodo sembra non finire mai. E non parlo solo di trofei chiaramente. Il problema è che tutto ciò pare andar bene a chi decide e a chi ci mette il grano, quindi sono già pronto a sorbirmi il quarto anno più eventuale rinnovo. Sembra surreale, ma la propaganda a quanto pare serve a qualcosa.
  19. Alex Sandro è costantemente a rischio errore, fa lunghi periodi di assenza dal campo, ma appena è arruolabile gioca. Quanti gol ci ha fatto prendere negli ultimi anni con questo atteggiamento leggero? Perfino l'inter di Moratti ha accantonato Gresko. Noi no, dobbiamo scadere oltre il ridicolo.
  20. È il terzo anno di fila in cui vediamo grosso modo le stesse cose, e le commentiamo con le stesse parole. Per qualche mese ho creduto potesse andare meglio, invece stiamo lentamente regredendo al solito stato comatoso, con l'aggravante di giocare una partita a settimana, avendo tutto il tempo per prepararci meglio. Ho perso le speranze settimana scorsa, quando a San Siro siamo andati a difendere il loro 1-0, più intimoriti dall'idea di prenderne altri che vogliosi di mettere in crisi la squadra rivale. Lì penso che la nostra stagione si sia fermata, e adesso può farsi dura...
  21. Adesso bisogna rimettersi in carreggiata per non farsi raggiungere da chi insegue e per non rendere questa stagione orrenda quanto le precedenti due.
  22. Fabri BN

    Introspezione

    A primo impatto risponderei che la stessa accusa potremmo muoverla noi oggi alla Premier League, dato che i loro ritmi sono per noi insostenibili. Siccome sarebbe una risposta un po' superficiale, vorrei dare valore al lavoro e ai giudizi del campo, gli unici che mi interessano. Ho rivisto molte partite negli anni, e a marcare la differenza tra noi e il resto dei campionati non era affatto una maggiore prestanza atletica, tutt'altro... La premier league era il campionato del kick and run, loro sì che correvano senza sosta, ma spesso senza costrutto. Noi avevamo giocatori di caratura mediamente superiore, rodati da un campionato difficilissimo e da una presenza fissa nelle manifestazioni internazionali. Personalità ed esperienza e a vagonate. A livello tattico eravamo all'avanguardia rispetto a loro, perché la nostra fase difensiva era allo stato dell'arte, e davanti schieravamo bocche di fuoco con le più svariate caratteristiche. La verità è che quando abbiamo avuto i soldi noi, abbiamo allestito squadroni pazzeschi. Loro hanno un dominio economico in proporzione superiore, ma finora non lo hanno saputo tradurre in superiorità sportiva. Chiudo così, citando proprio Gary Neville
  23. Ci sta. Domenica sera avrei sperato nel cambio Kostic-Chiesa, per tornare a quel discorso che facevamo qualche settimana fa. Eravamo sotto, Chiesa sarebbe entrato a spingere sul lato di Darmian, uno che supera di rado la metà campo.
  24. Anche perchè Alcaraz e Djalò non li conosce nessuno di noi. C'era un utente molto ferrato sulla Ligue 1 e sul calcio inglese: il caro @GoldenGol che non scrive dal 2020. Spero stia bene e ne approfitto per salutarlo.
  25. Giuntoli ha fatto tre acquisti di cui due a gennaio. Anche secondo me è impossibile valutare il suo lavoro nè capire quale metodologia abbia deciso di seguire. Fa parte di una Juventus che sembra meno squinternata di quella di un anno fa e magari c'è anche del suo, ma ai miei occhi rimane una figura tutta da conoscere e decifrare.
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