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Fabri BN

Tifoso Juventus
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  1. Molto interessante l'ultima parte
  2. Il topic è pieno di sentimento anti-interista, e lo potrei pure capire, perché anche di questo è fatto il tifo. Rendiamoci conto però, che vincono sempre e con tanti gol di scarto, senza andare mai in svantaggio. Subiscono poco, attaccano e difendono tutti insieme. Spalletti per fare una figura dignitosa all'Europeo dovrebbe poggiarsi sul loro blocco, schierando Bastoni e Acerbi in una difesa a tre, Dimarco a tutta fascia e barella in mezzo. Questa è l'unica ossatura seria che abbiamo nel campionato italiano. Invece andrà di 4-3-3 senza costrutto. Ora possiamo tornare a scrivere che Kean e più forte di Thuram, o che Kostic è un Dimarco senza tinta, però sappiamo tutti che non è vero. Dobbiamo darci da fare per allestire una buona squadra, darla in mano a un allenatore che abbia voglia di lavorare, e lottare per rimetterli dove sono abituati a stare...dietro di noi.
  3. Vero anche questo. Ai tempi si cercava di fare cassa spesso e volentieri.
  4. Il dato significativo è che almeno metà di queste partite le ha giocate totalmente svogliato e senza superare la metà campo. Irripetibile.
  5. Molti calciatori non brillano per intelligenza, si circondano di gente sbagliata, e il mix che ne consegue ha bruttissimi effetti. Pogba ha sempre fatto parte della scuderia Raiola, ed è bene ricordarsi che ai tempi del passaggio allo United, 25 mln di commissioni sono andati dritti in tasca a quest'ultimo. Poco gli è importato della carriera sportiva del suo assistito, perché nessuno sano di mente lascia quella Juve per andare in quello United. E Pogba ai tempi aveva 22 anni. Quindi si, ha sprecato gran parte della carriera, con un epilogo in linea con il resto della storia.
  6. Si, ormai la classifica è paragonabile a quella dello scorso anno, eppure non abbiamo avuto il doppio impegno, nè abbiamo subito cataclismi giudiziari che minano il morale della squadra (personalmente ho dato poco peso a questo alibi un anno fa). Facciamo i conti alla fine per onestà intellettuale e per essere il più oggettivi possibile, però la sostanza di questi tre anni sembra già abbastanza visibile. E non fa buon odore...
  7. Chi ti viene a quotare personalmente sbaglia, perché se tu sei contento e lo vieni a scrivere su questo sito, nessuno può dirti che stai facendo male. È ovvio. Allo stesso modo è lecito esprimere disappunto per quello che si vede in campo, o anche tenere la TV spenta come ho fatto io, rimanendo comunque tifoso della Juventus con eguale dignità di chiunque altro.
  8. Sono abbastanza convinto che se oggi la società annunciasse l'addio di Allegri a fine stagione, tutta la tifoseria farebbe il tifo da qui a Maggio. Il fatto di non vedere una via d'uscita, invece, antepone il nervoso e lo sconforto alla vittoria di questa o quella partita. Non ha colpe chi non è entusiasta, non ha colpe chi gode per questo risultato. Ma per molti non è semplice accettare di andare avanti con questa guida tecnica. Tre anni così sono lunghi, pensare di farne altri va contro ogni più pessimistica previsione.
  9. Ho evitato accuratamente di accendere la TV per non rovinarmi il pranzo domenicale. Poi leggo le parole di Giuntoli e il pranzo mi va di traverso ugualmente.
  10. La parte in grassetto è praticamente incontestabile. Io credo che al netto di risultati al di sopra della media italiana, ci sia mancato quel qualcosa per fare lo scatto decisivo nel momento di massima espansione economica. Abbiamo fatto un percorso ammirevole dal 2011 al 2018, in un contesto, come quello italiano, che è un vero e proprio pantano che impedisce di avere progetti e ambizioni seri. Poi abbiamo provato a darci quel taglio internazionale puntando tutto sul giocatore più influente del momento, una cosa del tutto inedita per una società pragmatica come la nostra. Il risultato complessivo è stato deludente, con strascichi che fatichiamo a smaltire ancora oggi. Quindi, il tentativo di creare una Juventus diversa in effetti è stato fatto. L'esperimento è sostanzialmente fallito e siamo tornati a rifugiarci negli ideali più rassicuranti che conosciamo (Allegri, calcio pratico ecc.). In effetti uno dei nostri problemi è che vogliamo tutto. Risultati, gioco e concretezza, e se i nostri dirigenti spendono male i soldi glielo rinfacciamo a lungo. Vogliamo i campioni, ma se costano troppo ci dà fastidio. Vogliamo i giovani, ma se sbagliano non li sappiamo aspettare. Volevamo la Juve moderna e poi abbiamo accusato Andrea Agnelli di deliri di onnipotenza. Io stesso ho opinioni molto contrastanti in merito. Sono ben stufo di Allegri, ma non mi sento affatto rassicurato dal nome di Thiago Motta... Questi topic sono molto molto interessanti quando li affrontiamo con i toni giusti.
  11. Rivedo molte delle mie opinioni su ciò che hai scritto, tranne una. La BBC mi ha reso molto orgoglioso e mi è dispiaciuto da matti, in particolare per quel blocco di giocatori tra porta e difesa, che non siano riusciti ad avere anche un'affermazione in campo internazionale con i nostri colori. Però è vero, lo abbiamo reso il tratto distintivo della nostra storia recente, con gli effetti collaterali che vediamo tutt'oggi, quando in campo invece, si potevano apprezzare anche molte altre cose di valore.
  12. Comunque, Chiellini o no (mai direi qualcosa contro Re Giorgio, e sono sicuro sarà un grande dirigente) la narrazione recente è che la Juve quando vince deve anche un po' soffrire. Non è una novità in senso assoluto, perché una squadra che ha un DNA fatto di ardore e cattiveria agonistica finisce per conoscere anche partite di sofferenza (qualcuno ricorderà la mitica coppa uefa vinta a bilbao, e se ne potrebbero citare tante altre). Diciamo che negli ultimi anni la cosa è sfuggita un po' di mano, e forse è proprio per questo che sono nati tanti e tanti equivoci che ci portiamo dietro da boh...2018?
  13. Cr7 ha cominciato a giocare punta centrale nello United di Ferguson del 2008, ruotando spesso la posizione con Tevez e Rooney. Il passaggio da ala nel 4-4-2 a servizio di due punte, a terminale d'attacco (pur mobile rispetto a quello che avremmo visto dopo) è proprio un'idea di Sir Alex, e secondo me a qualcosa è servito. Comunque siamo su toni troppo pacati, è giusto che ti dedichi a scambi più aspri. La mia missione si conclude qui.
  14. È un piacere anche per me, se fossimo tutti d'accordo su ogni cosa il forum avrebbe poche ragioni d'esistere. Sull'ultimo punto ti faccio una domanda, che non è assolutamente provocatoria. Che spiegazioni provi a dare quando talenti epocali come Messi e CR7, con un cambio ruolo aumentano progressivamente i propri numeri? O lo stesso Ibra, che negli anni interisti, ahinoi, ha palesemente migliorato le abilità in fase realizzativa? Io ci vedo la saggezza di un allenatore che capisce cosa fare e quando con un talento di grande portata. Non credo tanto al giocatore che si gestisce da solo, salvo alcuni casi.
  15. Si, sono due giocatori con un piede più caldo rispetto alla media e incidono bene in quel ruolo (Cambiaso è pure ambidestro e discretamente dribblomane, un ragazzo piuttosto completo). Ma possiamo spostare gli esempi su altri casi, altri ruoli. Pogba si presenta da noi come mediano davanti alla difesa. Conte lo mette lì le prime due o tre volte, poi lo sposta mezzala perché intuisce che quella mina che si ritrova e la fantasia che ha nel suo gioco possono essere decisive quindici metri più avanti. Conte ha fatto la differenza in quel caso? Per me si. Eppure il talento di Pogba lo avrebbero dovuto intuire anche altri. Ne potremmo discutere in eterno. Sarà che avrei sognato di fare l'allenatore a buoni livelli, che te devo dì... P.s. Finora non ho mai accennato a statistiche, dati opta e tutta la corrente scientifica moderna che non amo. Non sono un fan di quella roba, a scanso di equivoci.
  16. Ricordi bene. Presenze scialbe da braccetto nella difesa a tre, poi un graduale inserimento per sostituire Perisic. Non ha fatto l'annata da titolare né da punto di forza. Io comunque non ho usato la parola schema, me la stai attribuendo tu. Io la chiamo tattica. Con Juric corri sempre in avanti, con Inzaghi hai fasi di gioco di possesso e punti a manovrare la partita. Tutto questo a prescindere dalle condizioni ambientali di San Siro e dell'Inter, leggermente diverse da quelle del Verona. Per inserire un giocatore ci vuole del lavoro, se poi vogliamo pensare che Dimarco abbia funzionato perché Inzaghi e Juric gli hanno detto in entrambi i casi "vai e usa il tuo splendido sinsitro", ok, facciamo pure... Se metti Darmian al posto di Dimarco non succede la stessa cosa sul rettangolo verde, lo puntualizzo prima. Però le qualità dei giocatori vanno integrate a un piano di gioco. Non si può mitizzare il mestiere dell'allenatore ma nemmeno siminuirlo al punto da pensare che faccia solo formazioni e cambi.
  17. Dimarco a Verona ha segnato gol clamorosi, mostrando le doti balistiche che fa valere tuttora. In quello difficile si sia rivelato e migliorato in seguito. Ricordo pure che nei primi mesi all'Inter ha fatto panchina, perché il salto da una provinciale a una big comporta uno step mentale. Non tutti lo compiono, qualcuno ce la fa subito, qualcuno ha bisogno di tempo. Il Verona di Juric era una squadra iperverticale, le squadre di Inzaghi difendono e attaccano in maniera meno ossessiva. Non esiste la proprietà transitiva da una stagione all'altra, da un club all'altro, da un paese a un altro. Sotto questo aspetto incidono svariate componenti, dalla testa del giocatore alla bravura di un allenatore. C'è dietro il duro lavoro, non si può ridurre tutto a come uno sa calciare la palla.
  18. Hai ragione, ho semplificato il concetto all'estremo
  19. È una fase di ricambio molto interessante. A livello di club ci sono molti equilibri da riscrivere, visto che le uniche squadre costanti sembrano essere Real e City. È una brutta definizione che può somigliare all'odioso giochisti Vs risultatisti di qualche anno fa. Avrò modo di spiegare meglio cosa intendo Calzona può funzionare solo se ripieno
  20. In Inghilterra abbiamo visto vincere Guardiola, Klopp e Tuchel. In Francia e Germania vincono Bayern e Psg, in Spagna barca e Real. L'unico gestore in mezzo a questa gente è Carlo Ancelotti, ma ok, parliamo di un campione ridotto di allenatori. Dovremmo estendere il tutto, che so, alle squadre che disputano gli ottavi di champions ed Europa league da qualche anno a questa parte. Consideriamola l'élite del calcio, via... I gestori li conti sulle dita di una mano. Mi rifaccio a quello che ho scritto prima: non si tratta di meglio o peggio, è proprio la tendenza che secondo me ha preso una piega molto chiara. In assenza di talento si punta su atletismo e organizzazione tattica collettiva.
  21. Per quel che vale, scrivo anche la mia. Penso che il calcio sia uno sport sempre più meccanizzato, la strada intrapresa sembra quella e difficilmente si tornerà indietro a breve. Ad oggi la figura dell'allenatore e relativo staff è già determinante, e in futuro lo sarà sempre di più. È finita l'epoca dei campioni, è finita l'epoca degli allenatori gestori. Tolti i grandi vecchi come Ancelotti, Mourinho e lo stesso Allegri, mi fate un nome di un allenatore relativamente giovane e vincente, o anche solo emergente, che abbia uno stile di conduzione tecnica somigliante a quella dei tre sopracitati? Le situazioni di campo sono preparate. Pressing, uscite palla al piede dalla difesa, transizioni offensive, rotazioni nei vari ruoli all'interno della partita stessa. È qualcosa che prescinde dai gusti personali di ognuno di noi. È la media abbondante del calcio di oggi, e sarà bene adeguarsi, perché non abbiamo uno strapotere economico da far valere. Umiltà, idee e lavoro.
  22. Thread provocatorio, come il mio "il topic di chi rivaluta Sarri" di qualche anno fa. Sappiate che tutto ciò che scrivete verrà usato contro di voi nel prossimo periodo. Attenti a @zart
  23. Motta ha un percorso anche piuttosto lineare, sta facendo la gavetta. Salvezza con uno Spezia imbarazzante, risultati importanti a Bologna non appena ha potuto compiere uno step. Avrebbe senso scommettere su di lui.
  24. Il tutto mentre i campionati vengono vinti da Pioli, Spalletti e Simone Inzaghi. Ho la sensazione che non a tutti sia chiaro che la serie A sta colando a picco. Abbiamo pochi giocatori di spessore nel nostro campionato, e sarà sempre più difficile trattenerli. In più, le avanguardie tattiche sono tutte all'estero. Con un programma chiaro e pluriennale ci si può rimettere in piedi, ma bisogna partire proprio dalle basi. Siamo forse gli unici in Europa a bullarci delle intere stagioni basate sugli 1-0 da calcio piazzato. Parli di costruire e dare un'identità e ti senti rispondere che sei un filosofo e che a noi interessa vincere. Però son tre anni che non vinciamo. Siamo arrotolati su noi stessi, proprio come ambiente.
  25. Questo succede perché si sente intoccabile, e probabilmente lo è pure. Io francamente mi sento svuotato di ogni entusiasmo, perché non vedo la Juve giocare a calcio da non so più quanti anni. Mi sforzo di contestualizzare ogni periodo, di sostenere pur tappandomi naso e occhi di fronte al modo in cui giochiamo la quasi totalità delle partite, di accontentarmi, ma questo periodo sembra non finire mai. E non parlo solo di trofei chiaramente. Il problema è che tutto ciò pare andar bene a chi decide e a chi ci mette il grano, quindi sono già pronto a sorbirmi il quarto anno più eventuale rinnovo. Sembra surreale, ma la propaganda a quanto pare serve a qualcosa.
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