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Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
Mintaka ha risposto al topic di - Domenico - in Il nostro forum
Riccardo Gazzaniga @ricgazza SeguiSegui @ricgazza Altro Hai l'occasione di governare che chiedi da anni, hai l'incarico e e la maggioranza e vai allo scontro su UN ministro ostile all'euro. Dunque le possibilità sono 2: o la tua posizione è davvero ostile all'euro o allo scontro ci vuoi andare, a prescindere. -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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Lorenzo Pregliasco ha ritwittato luciano ghelfi @lucianoghelfi 10 min10 minuti fa Altro Altro dettaglio sulla trattativa di ieri: respinta l’ipotesi #Giorgetti, #Mattarella avrebbe proposto a #Conte di prendersi l’interim dell’ #Economia, ma lui non se l’è sentita -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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Non direttamente. Ma indirettamente la nomina di un certo ministro la può provocare mandando i mercati nel panico: è possibile che la situazione con lo spread possa precipitare e l'Italia possa finire in bancarotta senza che il governo approvi una singola legge. A quel punto l'uscita dall'euro diventa inevitabile. Tra l'altro, proprio quello che ho appena descritto era il piano di Savona per uscire dall'euro (lo afferma quando scrive "volenti o nolenti a quel punto si uscirà dall'euro). -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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Davide Maria De Luca @DM_Deluca 4 min4 minuti fa Altro Mentana dice che fonti del Movimento 5 Stelle hanno detto che Mattarella ha messo un veto definitivo su Savona -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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Nessuno mise in moto nulla. Molti istituti in tutto il mondo (moltissimi anche italiani) iniziarono a vendere buoni italiani nel timore di non riuscire a riscuoterli. -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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YouTrendAccount verificato @you_trend 34 sec34 secondi fa Altro Enrico Mentana cita in diretta una notizia giunta da una fonte vicina alle trattative: "situazione gravissima" #maratonamentana -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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La Deutch bank è una banca privata e non si mette a fare operazioni del genere perchè lo vuole qualche politico. Ma se anche ci fosse stato questo complotto, non sarebbe stata in grado da sola di far salire lo spread in quel modo. Non ha un poter neanche lontanamente sufficiente per farlo. Anche perchè quasi l'80% del debito italiano e detenuto da italiani. -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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Com'è poi finita quella indagine? Te lo dico io: nel cesso, essendo una evidente idiozia. -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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Lo spero anche io che stia solo bluffando, ma onestamente leggendo ciò che scrive e dichiara Savona c'è da rabbrividire. (e con lui pure claudio Borhi, responsabile economico della lega. So per certo che lui vuole l'uscita dall'euro). Capire se sono in malafede, se in buona fede ma cialtroni o sconsiderati o che altro sarà l'ultimo dei problemi. -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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La Costituzione fornisce quei poteri al PdR proprio proprio per salvare il popolo da sè stesso. Era questo l'obbiettivo di chi ha scritto la costituzione. Dividere il potere tra più figure serve ad evitare derive autoritarie. E' uno strumento a garanzia della democrazia. Chi l'ha scritta veniva da 20 anni di nazifascismo e una guerra mondiale. Per ora sta funzionando. -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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Basta con queste cose, sono falsità pericolose. Giusto per fare un esempio, ricordi la vicenda Stamina? E' esattamente come dire "I medici e Big Pharma non vogliono la cura Stamina perchè poi non possono più lucrare sulle malattie dei bambini!!!" E la gente scendeva in piazza a manifestare per Stamina. Ma Stamina era una truffa, e i "professoroni e i critici corrotti" la bloccarono, pur andando incontro la volontà popolare, e fecero bene. Siamo nella stessa situazione, ma adesso il bambino malato è l'Italia, Salvini e Savona sono Vannoni, la cura stamina è l'uscita dall'euro, i 5 stelle sono le Iene e mattarella è "i medici e i politici corrotti che non ascoltano la volontà dell popolo". -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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Mattarella non vuole Savona perchè il suo obiettivo dichiarato è uscire dall'euro, e sarebbe una catastrofe per l'italia. -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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Non esiste nessun burocrate che attacca il paese per delle voci. Sono i mercati che reagiscono alle voci. Se i mercati iniziano a pensare che l'italia non pagherà i suoi debiti, lo spread sale e il costo che l'italia paga per indebitarsi aumenta. Non c'è un qualche burocrate o istituzione che controlla direttamente lo spread. E' il mercato che lo decide. Se un sostenitore dell'uscita dall'euro diventa ministro dell'economia, i mercati reagiscono. -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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Il comunicato di Savona è ambiguo, non fa riferimenti al terrificante "piano B" ed è stato un pubblicato in un sito simil-complottista di quarto ordine. Se Mattarella cede dopo questa sceneggiata siamo nei guai. -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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giovedì 2 giugno 2016 Paolo Savona. Chi è costui? Paolo Savona? “Un grande studioso e un bravo parlatore, ma un pessimo organizzatore”, parole di Franco Mattei (direttore generale uscente di Confindustria nel 1976 quando arrivò Savona). Non so sia vera la definizione di pessimo organizzatore, sicuramente uno litigioso, quello sì. Il suo carattere difficile si è scontrato un po’ con tutti. Da Romano Prodi quando era all’Iri, a Franco Bernabè quando era all’Enel. Litigò pure con Antonio Cassese sulla privatizzazione dell’Enel e litigò pure con Francesco Saja. Nell’ottobre del 1983 disse “basta litigare”. Se non mi date ragione mi dimetto. Naturalmente non si dimise. Il suo punto di riferimento era Giorgio La Malfa, amico personale, ma non disdegnava frequentare democristiani. Negli anni ’80 guai a chiamarlo “politico”, lui era solo un tecnico al servizio della politica. Era stato Carli nel 1976 a portarlo con sé. Un nome che oggi farebbe inorridire i grillini perché il suo attaccamento alle poltrone è proverbiale. Era alla presidenza del Credito industriale sardo nel 1982 quando fu nominato Segretario generale della Programmazione con La Malfa ministro del Bilancio. Gli fecero notare che la legge non consentiva la compatibilità del nuovo incarico con quello precedente. Lui alzò le spalle e si tenne i due incarichi. Nella BNL (nel 1992) fece anche peggio. Una volta nominato direttore generale e poi amministratore delegato gli fecero notare due cose. Primo doveva essere assunto dalla BNL e poi successivamente dimettersi da tutti gli altri incarichi per incompatibilità (secondo la legge). Lui ci pensò un attimo e trovò la soluzione. Farò il direttore generale della BNL non c'è bisogno di assumermi, mi pagate lo stesso e così non lascio tutti gli altri incarichi. Forte. Non durò molto nemmeno lì. Alla prima litigata con Cantoni (comando io comandi tu) si guardò intorno e trovò un incarico che non era incompatibile con tutti gli altri incarichi. E andò alla presidenza del Fondo interbancario di garanzia. E' ospite fisso al Bilderberg. A suo tempo era solito andarci con l'amico Gianni Agnelli usando il Concorde. Giudicarlo è impossibile. L'unica cosa certa che da vero “liberista”, come si definiva, era un pochetto ondivago. Le sue idee sulle privatizzazioni cambiavano continuamente e a volte incomprensibilmente. Come quando si parlò di privatizzare la Stet. W la privatizzazione, ma solo alle famiglie Pirelli e Agnelli, disse, altrimenti niente. Era talmente liberista che quando il presidente dell' Eni Franco Bernabé decise di chiudere gli stabilimenti Enichem di Crotone perché in perdita e improduttivi, lui si schierò apertamente dalla parte dei lavoratori. Cassese pensava alla riorganizzazione dell' ente di vigilanza sulle assicurazioni, l' Isvap? E lui era contrario. Un liberista che nessuno capiva. Quando l’Antritrus definì il progetto per la privatizzazione dell' Enel un autentico "monopolio privato" di chi era il progetto? Sempre suo. Del liberista Paolo Savona. Un tipetto che guai a criticare il suo lavoro o le sue idee. Quando si dimise dopo l’ennesima litigata con Prodi sulle privatizzazioni giurò che non sarebbe mai più tornato alla politica. Qualche incarico non politico quello sì però (te pareva). Come tutti quelli che invecchiano male e non riescono a sopportare l'oblio, da alcuni anni persegue il filone che riesce a dare anche a dei semplici sconosciuti economisti visibilità e soldi. Parlo dell'antieuropeismo. Si vanta infatti di aver scoperto un famigerato "Piano Funk" (ministro dell'economia nazista) che prevede una Germania egemone dove tutte le monete si devono comportare come il marco tedesco. Un complotto tipo "Piano Kalergi" per intenderci. Che dire. Walter Funk era un semplice esecutore (aveva sostituito Hjalmar Schacht poco malleabile a detta di Hermann Goring) e può darsi abbia scritto cose del genere a quei tempi. Ma credere ai complotti, via. Siamo seri. E poi, un membro del Bilderberg che crede ai complotti? Fa ridere dai. Johannes Bückler Da http://www.noisiamobuckler.org/2016/06/paolo-savona-chi-e-costui.html?m=1 -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
Mintaka ha risposto al topic di - Domenico - in Il nostro forum
Questo thread penso risponda bene alla tua domanda: Davide Maria De Luca @DM_Deluca 21 h21 ore fa Altro Stiamo assistendo a uno scontro costituzionale senza precedenti: cosa accade quando una maggioranza parlamentare vuole a tutti i costi che sia nominato un ministro e il presidente della Repubblica decide di opporsi? 8 risposte10 Retweet23 Mi piace Davide Maria De Luca @DM_Deluca 21 h21 ore fa Altro Il problema è che non ci sono precedenti. Fino ad oggi, i casi conosciuti di conflitto si sono sempre risolti con la maggioranza parlamentare che cedeva alle richieste del presidente della Repubblica. Ma non è scritto da nessuna parte che debba sempre finire così 1 risposta0 Retweet11 Mi piace Davide Maria De Luca @DM_Deluca 21 h21 ore fa Altro In altre parole: fino a dove possono spingersi le prerogative di un capo dello stato prima di diventare antidemocratiche? Fino a quando un presidente della Repubblica può opporsi alle richieste di quei parlamentari che rappresentato la maggioranza degli elettori? Davide Maria De Luca @DM_Deluca 21 h21 ore fa Altro Oggi secondo me ci troviamo in una situazione molto particolare che in parte legittima la fermezza che Mattarella ha dimostrato fino a questo momento. La nomina di Savona è chiaramente una sfida alla moneta unica e alla collocazione internazionale dell'Italia Davide Maria De Luca @DM_Deluca 21 h21 ore fa Altro Ma questi due temi fondamentali sono stati sostanzialmente assenti dalla campagna elettorale. Se c'è stata una cosa su cui NON si è votato il 4 marzo è stato sull'adesione all'euro. Questa maggioranza difficilmente è legittimata a fare mosse che non permettono passi indietro Davide Maria De Luca @DM_Deluca 21 h21 ore fa Altro Il presidente della Repubblica può quindi giustificare in qualche misura la sua opposizione a Savona come una tutela nei confronti dell'elettorato che su un tema così importante non ha avuto ancora modo di esprimersi. Ma fino a che punto? E con quali risultati? Davide Maria De Luca @DM_Deluca FollowingStai seguendo @DM_Deluca Altro Bloccare Savona per dare la possibilità agli elettori di votare di nuovo e questa volta di scegliere tra euro e no euro è legittimo, ma bisogna essere consapevoli dei rischi e cioè che i no euro ottengano una netto ed esplicito mandato da parte della maggioranza degli elettori 19:11 - 26 mag 2018 -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
Mintaka ha risposto al topic di - Domenico - in Il nostro forum
Non so chi sia questo tizio, ma stavolta rischiamo sul serio. Rischiamo davvero la catastrofe. Se scampiamo la mina vagante Savona è già qualcosa, ma se si torna al voto c'è da avere paura. -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
Mintaka ha risposto al topic di - Domenico - in Il nostro forum
YouTrendAccount verificato @you_trend FollowingStai seguendo @you_trend Altro Lega: Salvini su Fb, sono davvero arrabbiato (AGI) -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
Mintaka ha risposto al topic di - Domenico - in Il nostro forum
Parlavo della sua generazione di politici, tra anni 80 e 90. In quegli anni il debito è aumentato a dismisura. -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
Mintaka ha risposto al topic di - Domenico - in Il nostro forum
No, mi riferivo a Savona -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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Guido Vitiello ha ritwittato Giuseppe Conte @ContePremier 2 h2 ore fa Altro Ricordo a tutti che per la nuova normativa sulla privacy i nomi dei nuovi ministri saranno resi noti solo al termine della legislatura -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
Mintaka ha risposto al topic di - Domenico - in Il nostro forum
Conte è un grillino Il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte è una figura ancora avvolta nel mistero. Non ha mai ricoperto incarichi pubblici, non ha mai rilasciato interviste e persino la sua biografia è ancora poco conosciuta. Qualcosa su di lui, però, possiamo cominciare a dirla, basandoci sulla situazione nella quale si trova, sulle sue prime mosse politiche e sui suoi primi, brevi, discorsi. Cominciamo da questi ultimi e in particolare dal suo primo discorso in assoluto, quello con cui mercoledì ha accettato con riserva l’incarico di formare il governo. La prima cosa che salta agli occhi è che è un discorso diviso in due parti molto diverse l’una dall’altra. La prima è più istituzionale, probabile ispirata, se non proprio dettata, dallo staff del presidente della Repubblica. In questa prima parte Conte non utilizza l’espressione “contratto di governo”, che chiaramente non piace al Quirinale e a molti costituzionalisti e commentatori, ma parla di un «programma basato sulle intese intercorse tra le forze politiche di maggioranza». Conte ricorda poi la “fase delicata e impegnativa” in cui si trova il paese e dice di essere consapevole della «necessità confermare la collocazione europee e internazionale dell’Italia», che fuori dalle righe significa restare nella moneta unica e avere un rapporto costruttivo con l’Europa (in questo punto, mentre parla Conte incespica due volte). Tra i temi europei di cui il suo governo dovrà occuparsi, Conte elenca il bilancio europeo, la riforma del diritto d’asilo e l’unione bancaria, cioè tre temi su cui gli stati europei hanno già deciso di discutere. Non parla invece dei temi proposti da Lega e Movimento 5 Stelle in campagna elettorale, come ad esempio al riforma dei trattati fondamentali dell’Unione e la possibilità di ripensare la moneta unica. Dopo circa un minuto e mezzo, il tono del discorso cambia completamente. «Fuori da qui c’è un paese che giustamente attende la nascita di un’esecutivo e attende delle risposte», dice Conte, cambiando improvvisamente anche il tono della voce oltre che il registro linguistico. La frase è significativa perché sembra introdurre il classico dualismo utilizzato dai dirigenti del Movimento 5 Stelle: quello tra luoghi del potere e il “fuori”, il paese reale dove le persone devono fronteggiare i problemi di tutti giorni. In questa parte del discorso si vede chiaramente l’influenza del capo della comunicazione del Movimento, Rocco Casalino, incaricato da Di Maio di assistere Conte in questa prima fase. Lo si nota ad esempio quando il presidente del Consiglio incaricato inizia a parlare di “governo del cambiamento” e “governo dalla parte dei cittadini”, due espressioni tratte direttamente dal lessico grillino. Così come è puramente grillina la definizione di “avvocato difensore del popolo italiano” che ha usato per sé stesso (alcuni giornalisti scrivono che è stata inventa proprio da Casalino). Ultimo segno di distanza tra le due parti del discorso, il fatto che nella seconda Conte inizia a parlare di “contratto” e non più di programma, utilizzando il termine che il Movimento 5 Stelle ritiene importante per ragioni di tattica politica. Arriviamo quindi a giovedì sera e al secondo discorso di Conte, quello che ha tenuto al termine delle sue consultazioni. In questo secondo discorso si vede che Conte non era sottoposto a una “tutela” del Quirinale. Mancano le assicurazioni che sembrano essere molto care al presidente della Repubblica, quelle sui trattati internazionali e sul rispetto della prassi costituzionale. Conte inizia con un generico ringraziamento alle forze parlamentari che ha incontrato e poi compie quello che fino ad oggi è il suo primo atto politico: l’annuncio di un incontro con una delegazione di “risparmiatori che hanno sofferto per il default di alcune banche” e di un colloquio con il governatore di Banca d’Italia (avvenuto venerdì mattina). La mossa, molto più mediatica che concreta, mostra che Conte sta cercando fin dal primo istante di dare una forma concreta alla sua idea di “presidente del Consiglio-avvocato difensore dei cittadini”, andando a toccare quello che secondo lui è un problema molto sentito dagli italiani. È una mossa propagandistica simile alla decisione di Silvio Berlusconi nel 2008 di celebrare il primo consiglio dei ministri a Napoli, dove era in corso l’emergenza rifiuti, ma sulla cui efficacia ci sono alcuni dubbi. La questione banche non è particolarmente attuale e da tempo sembra aver esaurito la capacità di attirare l’attenzione del pubblico. Se Conte vuole davvero apparire un “presidente del Consiglio del popolo” e, soprattutto, se vuole apparire forte e indipendente dovrà escogitare qualcosa di meglio. Oltre ai suoi discorsi, un’altra questione da analizzare è il caso del curriculum gonfiato. Qui potete leggere la storia per intero. In breve: questa settimana è emerso che Conte ha ingrossato il suo curriculum inserendo ogni sorta di esperienza avuta nella sua carriera: da quelle rilevanti a quelle che normalmente nessuno inserirebbe (tra le altre, Conte ha inserito la sua iscrizione a un’associazione a cui chiunque può aderire riempiendo un modulo su internet). In alcuni casi ha usato espressioni ambigue che lasciavano intendere che avesse avuto ruoli molto importanti in alcune università, quando in realtà è stato chiarito che ne aveva soltanto frequentato le biblioteche per brevi periodo di tempo. Alcuni hanno voluto dare una lettura psicologica a questo “ingrossamento” delle proprie credenziali. Una valutazione meno controversa è che Conte ha iniziato il suo mandato con un passo falso che con con ogni probabilità ne ha ulteriormente indebolito la posizione, già piuttosto subordinata rispetto a quella dei leader della maggioranza che lo sostiene. E visto che Conte è chiaramente (come abbiamo visto, anche nel linguaggio) un uomo del Movimento 5 Stelle, la sua debolezza è automaticamente anche del partito che lo sostiene. Non sembra casuale che proprio mentre si discuteva del curriculum di Conte la Lega abbia ribadito con forza che non intende cedere sulla candidatura del suo discusso ministro dell’Economia, il no-euro Paolo Savona, e che il Movimento abbia confermato il suo sostegno a Savona nel giro di poche ore. La debolezza di Conte significa in sostanza più forza per la Lega. In conclusione possiamo dire che per il momento Conte appare un presidente del Consiglio espressione del Movimento 5 Stelle, sia politicamente che culturalmente . È inesperto e per questo influenzabile, come si vede dalle molteplici mani che hanno composto i suoi discorsi, ma non è detto che lo rimanga a lungo. Per il momento sembra pagare anche dal punto di vista umano la sua inesperienza: durante i suoi discorsi ha spesso incespicato ed è sembrato emozionato in diversi momenti. A causa di questi fattori, comprensibili, e del problema con il suo curriculum, appare quindi particolarmente debole, come era facile aspettarsi, e quindi in balia delle forze di maggioranza. Cosa accadrà quando gli interessi dei due partiti si troveranno su versanti contrapposti? Vedremo a quel punto se Conte sarà maturato abbastanza da imporsi come forza in grado di mediare e comporre i dissidi, oppure se continuerà a pagare la sua mancanza di esperienza. Da: https://www.ilpost.it/davidedeluca/2018/05/25/cosa-possiamo-dire-su-conte-per-ora/ -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
Mintaka ha risposto al topic di - Domenico - in Il nostro forum
E l'82enne già al governo negli anni '90? Quello che è parte di una generazione di politici direttamente responsabili del debito pubblico di oggi, e che adesso cerca di scaricare la responsabilità sull'euro e sulla cattivissima germania? E che idolatra la russia dell'amico del popolo Putin? -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
Mintaka ha risposto al topic di - Domenico - in Il nostro forum
Una squadra di investigatori internazionali ha stabilito che il missile che colpì il volo MH17 nel 2014 fu lanciato con un sistema missilistico dell’esercito russo Una squadra di investigatori internazionali (JIT) ha stabilito che il missile che colpì il volo MH17 nel 2014 in Ucraina fu lanciato con un sistema missilistico dell’esercito russo. L’annuncio è stato fatto oggi durante una conferenza stampa all’Aia, nei Paesi Bassi: gli investigatori, che si stanno occupando dell’abbattimento del volo Mh17 da diversi anni, hanno detto di avere prove molto solide che dimostrano la complicità dell’esercito russo nell’abbattimento dell’aereo, un Boeing 777 della Malaysia Airlines che volava da Amsterdam verso Kuala Lumpur e sui cui viaggiavano 298 persone. Lo stesso team di investigatori aveva già detto nel 2016 di avere trovato prove per dimostrare che il missile che colpì l’aereo era stato lanciato con un sistema missilistico BUK in dotazione all’esercito russo e che il sistema di lancio era stato portato in Ucraina dalla Russia ed era poi tornato in Russia dopo l’abbattimento dell’aereo. Ora gli investigatori hanno detto di avere prove solidissime per dimostrare esattamente quale lanciatore BUK fu usato, e che apparteneva a un battaglione di stanza a Kursk, nella Russia occidentale. Mi raccomando, via le sanzioni alla Russia di Putin, il difensore del popolo. Da: https://www.ilpost.it/2018/05/24/una-squadra-di-investigatori-internazionali-ha-stabilito-che-il-missile-che-colpi-il-volo-mh17-nel-2014-fu-lanciato-con-un-sistema-missilistico-dellesercito-russo/ -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
Mintaka ha risposto al topic di - Domenico - in Il nostro forum
L'aver riempito il curriculum di abbellimenti e qualche bugia già ci suggerisce qualcosa sulla sua professionalità