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Migranti e rifugiati fanno bene all'economia L'analisi di trent'anni di dati relativi all'Europa occidentale, compresa l'Italia, suggerisce che sia i migranti economici sia coloro che chiedono asilo per motivi umanitari portano vantaggi misurabili all'economia delle nazioni che li ospitano entro pochi anni dall'arrivo. I dati mostrano che la disoccupazione cala, e l'economia diventa più forte e più sostenibiledi Amy Maxmen/Nature Rifugiati e migranti alla ricerca di paradisi sicuri e opportunità avvantaggiano le economie delle nazioni che li ospitano entro cinque anni dall'arrivo, suggerisce un'analisi di trent'anni di dati riguardanti 15 paesi dell'Europa occidentale. Lo studio rileva che subito dopo un picco nella migrazione, la forza complessiva e la sostenibilità dell'economia del paese migliorano e i tassi di disoccupazione calano. Le sue conclusioni contraddicono l'idea che i rifugiati impongano un eccessivo onere finanziario su un paese, assorbendo risorse pubbliche. Lo studio è stato pubblicato su "Science Advances" il 20 giugno. "Alcuni dicono che vorrebbero accogliere i rifugiati, ma non possono permetterselo", dice Hippolyte d'Albis, dell'Ecole d'économie de Paris e del CNRS francese, che ha guidato il lavoro. "Ma abbiamo dimostrato che storicamente non è stato un costo, e che se non si accolgono gli immigrati, l'economia potrebbe peggiorare". Rifugiate al lavoro in una bottega artigianale di Riace ( Alessandro Serranò / AGF) D'Albis e il suo gruppo hanno utilizzato un modello matematico che usa indicatori economici annuali per fare previsioni sul futuro a seguito di forti shock, come i disastri naturali. In questo caso, gli eventi erano gli afflussi di immigrati. I ricercatori hanno esaminato separatamente gli effetti dei migranti – che sono legalmente autorizzati a stabilirsi in un paese – e i richiedenti asilo che risiedono temporaneamente in una nazione mentre vengono analizzate le loro domande di status di rifugiato. Molti dei richiedenti asilo inclusi nello studio erano quelli fuggiti dalla guerra nell'ex Jugoslavia negli anni novanta e quelli che sono arrivati di recente dalla Siria. L'analisi ha esaminato le condizioni dal 1985 al 2015 in Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Islanda, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna, Svezia, Portogallo e Regno Unito. Per valutare il benessere economico delle nazioni, i ricercatori hanno misurato i redditi medi nel corso degli anni, dividendo il prodotto interno lordo (PIL) di un paese per il numero di abitanti. Hanno anche calcolato una variabile chiamata saldo di bilancio, che sottrae la quantità di denaro speso da un paese in programmi statali, come il welfare, dall'ammontare di denaro raccolto attraverso le tasse. Immigrato impegnato nella raccolta delle olive in Umbria (Serena Campanini / AGF) Il modello suggerisce che entro due anni da un afflusso di migranti, i tassi di disoccupazione calano significativamente e la salute economica aumenta. È probabile che questi effetti dipendano dal fatto che i migranti aumentano la domanda del mercato, forniscono servizi, aggiungono posti di lavoro e pagano le tasse. Lo studio ha dimostrato che queste attività economiche superano di gran lunga i costi governativi dei nuovi arrivati, il che può essere in parte spiegato dal fatto che gli immigrati tendono a essere adulti giovani e di mezza età che sono meno dipendenti dai benefici statali degli anziani, spiega d'Albis. Anche i richiedenti asilo sono di vantaggio per le economie, ma i loro effetti impiegano più tempo a manifestarsi – da tre a sette anni – e il vantaggio è meno ovvio. A differenza dei migranti, le persone che cercano rifugio spesso subiscono restrizioni sul lavoro e devono trasferirsi in un altro paese se le loro richieste di residenza permanente vengono negate. [Si veda l'infografica di "Nature" sull'economia delle migrazioni] Effetto complessivo Michael Clemens, economista del Center for Global Development, un think tank di Washington, afferma che l'analisi si differenzia da alcuni lavori precedenti perché si concentra su impatti di grandi dimensioni, invece che su elementi specifici di un'economia, come l'effetto degli immigrati sui salari locali. "Un'analogia è chePeet's, una catena statunitense di bar, potrebbe avere un effetto negativo su Starbucks, ma la concorrenza potrebbe far bene all'economia in generale", dice. ZUMAPRESS.com / AGF Clemens elogia la scelta del gruppo di D'Albis di usare un modello matematico che riduce sostanzialmente la possibilità che i cambiamenti economici derivino da fattori diversi dalla migrazione. "Il metodo limita notevolmente i fattori di confusione eliminando quelli con effetti a lungo termine", dice. Inoltre, il numero di nazioni valutate in trent'anni rende meno probabili quei fattori. In un momento di grandi tensioni e di cambiamenti per le politiche dell'immigrazione negli Stati Uniti e in Europa, studi come questo possono aiutare i politici a valutare le conseguenze delle loro azioni. "Se tagli l'immigrazione per motivi culturali o di sicurezza, pagherai un prezzo economico", dice Clemens. (L'originale di questo articolo è stato pubblicato su "Nature" il 20 giugno 2018. Traduzione ed editing a cura di Le Scienze. Riproduzione autorizzata, tutti i diritti riservati.) http://www.lescienze.it/news/2018/06/25/news/migranti_rifugiati_vantaggio_economia-4024732/
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Io spero che la gente inizia a rendersi conto in massa della pericolosità delle fake news. Sono sostanzialmente la causa dell'enorme crisi del sistema di valori occidentali. Sono la causa della lenta e costante crisi delle democrazie nel mondo. Stiamo tutti rischiando grosso. E il mandante di tutto ciò è Putin. Guy VerhofstadtAccount verificato @guyverhofstadt 13 giu Altro Europe has a fifth column in its ranks: Putin's cheerleaders who want to destroy Europe & liberal democracy from within: Le Pen, Wilders, Farage, Orbàn, Kaczynski, Salvini use Kremlin money & intel. Like Farage's friend Arron Banks, who colluded w/ Russians to deliver #Brexit
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“Sinergia dell’Istat con la politica”: la sottosegretaria Castelli lo scrive in un comunicato ufficiale. Poi la precisazione L'esponente M5s, ora al Tesoro, ha diffuso la nota lunedì sera dopo un incontro con il presidente dell'istituto Giorgio Alleva. Evocata la necessità di contribuire al "raggiungimento degli obiettivi del contratto di governo". Preoccupazione di economisti e commentatori per l'indipendenza del sistema statistico. Martedì il tweet: "Sinergia significa rapporto trasparente e di collaborazione" Solo l’auspicio di un “rapporto trasparente e di collaborazione, volto a interpretare nel modo migliore i contributi che l’istituto fornisce con dati e approfondimenti“. Così, martedì mattina, la sottosegretaria dell’Economia e delle Finanze Laura Castelli ha spiegato, via Twitter, il significato della nota diffusa lunedì sera al ministero dopo un incontro con il presidente dell’Istat Giorgio Alleva. Nota che aveva causato reazioni preoccupate tra economisti e commentatori. Il testo del comunicato recitava infatti che l’esponente M5s aveva fatto il punto con Alleva “sulla sinergia necessaria da mettere in atto con la politica per il raggiungimento degli obiettivi del contratto di Governo”. Ma l’Istat per statuto deve operare in piena autonomia e il Codice delle statistiche europee approvato nel 2005 dalla Commissione prevede che tutti gli istituti nazionali debbano rispettare 15 princìpi il primo dei quali è la “indipendenza professionale”, oltre a “imparzialità e obiettività”. “Sono rimasto molto preoccupato”, aveva commentato Riccardo Puglisi, professore associato di economia all’università di Pavia e collaboratore de lavoce.info, mentre l’editorialista di BloombergFerdinando Giugliano aveva chiesto che Eurostat monitorasse la situazione da vicino perché “le statistiche devono restare neutrali e obiettive” e “non ci dovrebbero essere sinergie con politici o accordi di coalizione”. Non è la prima volta che sulla indipendenza dell’istituto dalla politica sorgono interrogativi. Nel 2010 il ministro Giulio Tremonti decise la soppressione dell’Isae, l’Istituto di studi ed analisi economica, che produceva previsioni, analisi del ciclo economico e valutazioni delle politiche pubbliche, stabilendo che le sue funzioni fossero assegnate all’Istat. Con il risultato che da allora l’istituto si occupa anche di previsioni economiche e microsimulazioni. Una di queste simulazioni, diffusa a giugno 2017 e relativa alle disuguaglianze di reddito e in particolare agli effetti di alcune politiche del governo Renzi, aveva certificato che “le principali politiche redistributive del periodo 2014-2016 hanno aumentato l’equità e ridotto il rischio di povertà”. Ma tra le misure citate c’era anche l‘aumento della quattordicesima per i pensionati, che sarebbe partito solo nel luglio di quell’anno. Interpellato dal fattoquotidiano.it Roberto Monducci, direttore del dipartimento per la produzione statistica dell’istituto, spiegò che il report era basato su un “modello zeppo di ipotesi tecniche” e forniva appunto solo simulazioni, non bilanci sull’attività di governo. Poche ore dopo comunque l’istituto fece una mezza marcia indietro, ammettendo che quell’intervento non aveva e non avrebbe avuto nemmeno in seguito un impatto positivo sulla disuguaglianza dei redditi. https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/06/26/sinergia-dellistat-con-la-politica-la-sottosegretaria-castelli-lo-scrive-in-un-comunicato-ufficiale-poi-la-precisazione/4451262/
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C.A. Carnevale-Maffè @carloalberto Il Governo isola l’Italia dal processo di coordinamento delle forze armate europee. Se vogliono vendere il Paese a forze straniere, perché non hanno il coraggio di dirlo pubblicamente? Alessandro Margiotta @a_margiotta #E12: Firmata oggi lettera d'intenti per la creazione di una forza di difesa europea promossa dalla #Francia. UK ha aderito nonostante #Brexit l'Italia no. Il testo 10:44pm · 25 Jun 2018 · Twitter for iPhone
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Francesco CostaAccount verificato @francescocosta 29 min29 minuti fa Altro Francesco Costa ha ritwittato Ferdinando Giugliano In Grecia cominciò più o meno così. Francesco Costa ha aggiunto, Ferdinando GiuglianoAccount verificato @FerdiGiugliano Worrying --> Italy’s new undersecretary to economic affairs issues a statement saying she has discussed with the head of the statistical agency ‘the synergy needed ... to achieve the objectives of the coalition agreement’. Mostra questa discussione 1 risposta16 Retweet29 Mi piace Risposta 1 Retweet 16 Mi piace 29 Messaggio Diretto
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Piuttosto inquietante la roba sull'istat...
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La nave danese che da quattro giorni era bloccata davanti al porto di Pozzallo con 113 migranti a bordo potrà sbarcare La nave danese che da quattro giorni era bloccata davanti a Pozzallo con 113 migranti a bordo potrà sbarcare questa sera nel porto di Pozzallo, in Sicilia. I migranti erano stati soccorsi mercoledì notte a largo della Libia in un’operazione a cui aveva partecipato anche la nave Lifeline, a cui l’Italia ha fino ad oggi vietato di attraccare in un porto italiano per sbarcare i 229 migranti a bordo. Non era chiaro come mai anche alla nave danese Alexander Maersk – un cargo che era diretto in Tunisia – non fosse stato permesso sbarcare i migranti che aveva recuperato in mare, visto che era stata la Guardia Costiera italiana ad indicare Pozzallo come porto per lo sbarco. Finita la campagna elettorale per i ballottaggi?
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Abbiamo messo in parlamento il peggio del peggio
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E intanto al Viminale incontro tra Sottosegretario Gaetti e delegazione ‘free vax’ con il medico radiato Dario Miedico 22 GIU - A settembre tutti a scuola. E' l'hashtag scelto dai genitori 'free vax', contrari all'obbligo vaccinale, che hanno incontrato ieri il sottosegretario all'Interno Luigi Gaetti, medico specializzato in anatomia patologica. "Al Viminale, la nostra delegazione, Dario Miedico, Franco Trinca, Emiliano Gioia- si legge in un post su Facebook - ha incontrato il sottosegretario Luigi Gaetti ed Enza Blundo, dei cinque stelle. Con nostro sommo piacere, abbiamo riscontrato nell'uomo, nel medico, una disponibilità, un'apertura mentale che, da tempo, era scomparsa da dentro le istituzioni. Il percorso per raggiungere l'obiettivo è difficile ed irto di pericoli ma, con il vostro supporto, possiamo farcela. #asettembretuttiascuola. Radio Informazione Libera continuerà a lavorare perché, la libertà, la controinformazione, la verità, siano sempre a disposizione dei cittadini". All'incontro, dunque, ha partecipato anche Dario Miedico, radiato a maggio dello scorso anno dall'Ordine dei medici di Milano per le sue posizioni contrarie all'obbligo vaccinale. http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?approfondimento_id=11103
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Piazza S.Carlo: chiesto rinvio a giudizio per la sindaca Appendino Il 3 giugno 2017, durante la proiezione sul maxischermo della finale di Champions League, delle ondate di panico tra la folla provocarono oltre 1500 feriti e la morte di una donna La procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio della sindaca Chiara Appendino e di altri 14 indagati nell'inchiesta su quanto accadde in Piazza San Carlo la sera del 3 giugno 2017 quando, durante la proiezione sul maxischermo della finale di Champions League, delle ondate di panico tra la folla provocarono oltre 1500 feriti e la morte di una donna. Si procede per i reati di disastro lesioni e omicidio colposo. L'indagine riguarda le modalità con cui fu organizzato e gestito l'evento di piazza. La richiesta di rinvio a giudizio riguarda fra gli altri anche l'ex Capo di Gabinetto della sindaca, Paolo Giordana, e l'allora questore Angelo Sanna. La tesi della procura, confortata da una consulenza tecnica dell'architetto Mauro Esposito, è che la serata in piazza non fu organizzata in maniera ottimale e che avrebbe dovuto essere annullata. A scatenare il caos, secondo un'indagine parallela svolta dalla polizia, fu un gruppo di giovanissimi scippatori che spruzzano dello spray al peperoncino tra la gente. Contro di loro, per il momento, si procede separatamente. http://www.ansa.it/piemonte/notizie/2018/06/22/piazza-s.carlo-chiesto-rinvio-a-giudizio-per-la-sindaca-appendino_d7c568f8-5fa2-4dbc-bd83-2b53d7cbcc46.html All'improvviso i 5S diventano campioni di garantismo
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Riporto un articolo che parla di immigrazione e criminalità. Analizzando numerosi studi sul tema, la conclusione è che l'immigrazione non fa aumentare la criminalità, al contrario la diminuisce. Immigrants Do Not Increase Crime, Research Shows A group of criminologists show the claim of a link is false Credit: Mark Runnacles Getty Images The following essay is reprinted with permission from The Conversation, an online publication covering the latest research. Editor’s note (6/19/2018): Since his first week in office, President Donald Trump showed he intends to follow through on his immigration promises. A major focus of his campaign was on removing immigrants who, he said, were increasing crime in American communities. In his acceptance speech at the Republican National Convention, Trump named victims who were reportedly killed by undocumented immigrants and said: “They are being released by the tens of thousands into our communities with no regard for the impact on public safety or resources…We are going to build a great border wall to stop illegal immigration, to stop the gangs and the violence, and to stop the drugs from pouring into our communities.” Now as president, he has signed executive orders that restrict entry of immigrants from seven countries into the U.S. and authorize the construction of a wall along the U.S. border with Mexico. He also signed an order to prioritize the removal of “criminal aliens” and withhold federal funding from “sanctuary cities.” But, what does research say about how immigration impacts crime in U.S. communities? We turned to our experts for answers. ACROSS 200 METROPOLITAN AREAS Robert Adelman, University at Buffalo, and Lesley Reid, University of Alabama Research has shown virtually no support for the enduring assumption that increases in immigration are associated with increases in crime. Immigration-crime research over the past 20 years has widely corroborated the conclusions of a number of early 20th-century presidential commissions that found no backing for the immigration-crime connection. Although there are always individual exceptions, the literature demonstrates that immigrants commit fewer crimes, on average, than native-born Americans. Also, large cities with substantial immigrant populations have lower crime rates, on average, than those with minimal immigrant populations. In a paper published this year in the Journal of Ethnicity in Criminal Justice, we, along with our colleagues Gail Markle, Saskia Weiss and Charles Jaret, investigated the immigration-crime relationship. We analyzed census data spanning four decades from 1970 to 2010 for 200 randomly selected metropolitan areas, which include center cities and surrounding suburbs. Examining data over time allowed us to assess whether the relationship between immigration and crime changed with the broader U.S. economy and the origin and number of immigrants. The most striking finding from our research is that for murder, robbery, burglary and larceny, as immigration increased, crime decreased, on average, in American metropolitan areas. The only crime that immigration had no impact on was aggravated assault. These associations are strong and stable evidence that immigration does not cause crime to increase in U.S. metropolitan areas, and may even help reduce it. There are a number of ideas among scholars that explain why more immigration leads to less crime. The most common explanation is that immigration reduces levels of crime by revitalizing urban neighborhoods, creating vibrant communities and generating economic growth. ACROSS 20 YEARS OF DATA Charis E. Kubrin, University of California, Irvine, and Graham Ousey, College of William and Mary For the last decade, we have been studying how immigration to an area impacts crime. Across our studies, one finding remains clear: Cities and neighborhoods with greater concentrations of immigrants have lower rates of crime and violence, all else being equal. Our research also points to the importance of city context for understanding the immigration-crime relationship. In one study, for example, we found that cities with historically high immigration levels are especially likely to enjoy reduced crime rates as a result of their immigrant populations. Findings from our most recent study, forthcoming in the inaugural issue of The Annual Review of Criminology, only strengthen these conclusions. We conducted a meta-analysis, meaning we systematically evaluated available research on the immigration-crime relationship in neighborhoods, cities and metropolitan areas across the U.S. We examined findings from more than 50 studies published between 1994 and 2014, including studies conducted by our copanelists, Adelman and Reid. Our analysis of the literature reveals that immigration has a weak crime-suppressing effect. In other words, more immigration equals less crime. There were some individual studies that found that with an increase in immigration, there was an increase in crime. However, there were 2.5 times as many findings that showed immigration was actually correlated with less crime. And, the most common finding was that immigration had no impact on crime. The upshot? We find no evidence to indicate that immigration leads to more crime and it may, in fact, suppress it. This article was originally published on The Conversation. Read the original article. Una possibile spiegazione è che la crescita economica derivata dall'immigrazione sia causa di minore criminalità. (sì, l'immigrazione genera crescita economica) https://www.scientificamerican.com/article/immigrants-do-not-increase-crime-research-shows/?utm_source=twitter&utm_medium=social&utm_campaign=sa-editorial-social&utm_content=&utm_term=policy_&sf192156251=1
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Migranti: archiviata inchiesta su Ong Accolta richiesta dda Palermo, nessun legame con trafficanti (ANSA) - PALERMO, 19 GIU - Il gip di Palermo, accogliendo la richiesta della Dda del capoluogo siciliano, ha archiviato l'indagine sulle ong Golfo Azzurro e Sea Watch escludendo legami tra le due organizzazioni e i trafficanti di esseri umani libici e che le associazioni umanitarie abbiano commesso il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2018/06/19/migranti-archiviata-inchiesta-su-ong_54a85f8b-9a18-4c0d-88fc-a56188d98c5a.html
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Questa cosa dice davvero molto Gabriella Colarusso @gabriella_roux SeguiSegui @gabriella_roux Altro Realtà e realtà percepita - il numero di migranti in rapporto alla popolazione nei Paesi europei: Italia 7%, Germania 8,8%, Francia 8,9%, Spagna 8,8%, Malta 7,8%. Numero "percepito": Italia 24,6%, Germania 13%, Francia 18,1%, Spagna 23,2%, Malta 15,8%
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Questa foto è stata scattata tre anni fa, non “stamattina alle 9” E con riguarda nessuna "invasione" a Milano: ma ha ripreso a girare su internet, di nuovo, descritta come attuale Per via di chi pubblica e rilancia cose false per promuovere online l’odio e il razzismo, da alcune ore ha ripreso a circolare sui social network una vecchia foto, scattata nel giugno 2015, in cui si vedono alcuni migranti dormire nel mezzanino della stazione centrale di Milano, il piano a metà tra l’ingresso principale della stazione (quello di piazza Duca D’Aosta) e il piano rialzato da cui partono i treni. La foto viene accompagnata da didascalie che la descrivono come attuale e recente, prendendola a emblema di una situazione di questi giorni se non addirittura di “stamattina”. È falso. In realtà la foto è di tre anni fa, e è comunque la prima volta che riprende a girare: successe già un anno fa, sempre a giugno. Tra l’altro anche la foto di tre anni fa mostrava la conseguenza di una questione che con i migranti in realtà non aveva molto a che fare. Visualizza l'immagine su Twitter La foto fu pubblicata da Repubblica in una galleria fotografica all’interno di un articolo messo online il 12 giugno 2015. In quel periodo il numero di migranti nella stazione centrale di Milano aumentò perché era in corso il G7 in Germania e quindi l’accordo di Schengen, quello sulla libera circolazione delle persone in molti stati europei, fu temporaneamente e parzialmente sospeso per evitare che manifestanti e contestatori potessero arrivarci. I migranti, molti dei quali in possesso di un regolare biglietto per superare il confine, furono quindi costretti ad attendere più giorni del solito per poter raggiungere altre nazioni europee in cui volevano andare. Su Twitter la questione è stata direttamente commentata anche da Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche sociali allora (nella giunta guidata da Giuliano Pisapia) e ora (nella giunta guidata da Giuseppe Sala). Ecco come internet è una fonte di informazione affidabile, non come giornali e tv a cui non crede più nessuno. Questa si aggiunge alle dichiarazione false di Covatta e altre centinaia di falsità che influenzano l'opinione pubblica https://www.ilpost.it/2018/06/19/foto-migranti-milano-centrale/
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Circola un audio registrato tra i bambini tolti ai genitori, negli Stati Uniti Si sentono molti bambini imprigionati piangere e chiedere in spagnolo di poter parlare con il padre o la madre Il 18 giugno ProPublica ha pubblicato un audio registrato in uno dei centri di detenzione in cui sono tenuti i bambini tolti ai loro genitori entrati illegalmente negli Stati Uniti. I bambini sono detenuti in gabbie di ferro e separati dai genitori in base alla nuova politica della “tolleranza zero” sull’immigrazione voluta da Donald Trump. ProPublica ha scritto che l’audio è stato registrato una settimana fa da una persona che ha voluto rimanere anonima e l’ha fatto avere all’avvocata Jennifer Harbury, esperta di diritti civili. La persona che ha registrato l’audio ha detto che tutti i bambini che si sentono tra i 4 e i 10 anni, ed erano nel centro da meno di 10 ore. Visualizza l'immagine su Twitter Nel video si sentono molti bambini piangere e chiedere in spagnolo di poter vedere il padre o la madre. Una bambina dice di voler chiamare la zia, di cui sa il numero a memoria, cosa che alla fine del video le viene permesso di fare. ProPublica ha sentito le cifre del numero di telefono e ha chiamato la zia della bambina. Ha detto che la nipote ha 6 anni e, come lei, viene da un piccolo paese di El Salvador, nell’America Centrale. La donna ha raccontato a ProPublica di sapere che la madre della bambina si trova in un centro di detenzione in Texas e che lei ha paura di aiutare la nipote perché due anni fa entrò illegalmente negli Stati Uniti e anche lei ha una figlia la cui posizione potrebbe essere a rischio. Nell’audio si sente anche un dipendente del centro che, sentendo piangere i bambini, dice in spagnolo che «sembra un’orchestra, solo che non c’è il direttore». Si sentono anche voci di dipendenti che provano a confortare i bambini. Negli ultimi giorni almeno duemila bambini sono stati separati forzatamente dalle loro famiglie per via di una modifica al regolamento sull’immigrazione voluta dall’amministrazione Trump, e in particolare dal procuratore generale Jeff Sessions e dal suo principale collaboratore Stephen Miller, noto per le sue idee di estrema destra. Trump ha deciso di smettere di applicare un trattamento di eccezione agli adulti che entrano illegalmente negli Stati Uniti con dei minori, e che prima permetteva loro di essere detenuti insieme. La conseguenza è che gli adulti sono perseguiti penalmente da un giudice federale e detenuti nel frattempo in una prigione federale. Per legge i figli non possono però essere incarcerati insieme ai genitori, dai quali vengono quindi separati; i bambini possono poi essere dati in affido o in adozione a famiglie americane, e i ricongiungimenti sono molto difficili. Sono ancora in giro quelli che facevano grandi complimenti alle politiche sull'immigrazione di Trump?
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Intanto: Tg La7Account verificato @TgLa7 SeguiSegui @TgLa7 Altro #migranti nave #Diciotti verso #Pozzallo . A bordo 523 persone, anche un cadavere. Atteso l'arrivo in tarda serata Tutta una sceneggiata propagandistica, alla quale abboccano una quantità imbarazzante di persone.
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Federico Gnech ha ritwittato PieroSansonetti @PieroSansonetti 1 h1 ora fa Altro Il ministro Salvini ha ordinato un censimento dei Rom. L’ultimo censimento razziale risale al 22 agosto 1938. Lo ordinò il presidente del consiglio dell’epoca. Con l’accordo del Re.
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A me sembra che i dati dimostrino il contrario. Non è vero che la presenza delle ONG incentivi l'immigrazione, visto che i numero sono più o meno gli stessi anche prima dell'inizio della loro attività. Quindi non ha senso parlare di "taxi del mare" che agevolano il "business dell'immigrazione" a meno di non rivolgere le stesse accuse alla marina militare.
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Salutam a Soros @DarioBallini 33 min33 minuti fa L'82,2% dei soccorsi in mare negli ultimi 4 anni sono stati eseguiti dalle forze dell'ordine e da unità militari (fonte: Guardia Costiera). Ammazza che complottone questo delle ONG eh.
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Sandro Veronesi ha ritwittato Francesco Giamblanco @cicciogia 15 giu Altro Aprile 2016, Salvini su Giulio Regeni: "L' Egitto sta facendo una farsa e prende in giro l'Italia, spero che ci sia un Ministro con gli attributi". Giugno 2018, Salvini: "Regeni? Sono più importanti i rapporti con l'Egitto". Il ministro c'è, mancano solo gli attributi.
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Nicola Nosengo ha ritwittato Marco ZatterinAccount verificato @straneuropa 49 min49 minuti fa Altro Salvini dice sabato che bisogna fermare anche le navi col riso asiatico Oggi un comumicato Coldiretti dice che il riso asiatico va bloccato Salvini venerdi era alla festa di Coldiretti Alcune lobby sono evidentemente più accettabili di altre @LaStampa
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Federico Gnech @flaneurotic 7 h7 ore fa Altro Oleg Sentsov è un regista ucraino e un prigioniero politico di Putin. È in sciopero della fame da quasi due mesi e sta morendo. Il Parlamento Europeo ha votato per chiedere la sua liberazione. Ecco gli EP italiani che hanno votato contro. Notate la convergenza Dx-Sx. #*****e
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E' ora di dire basta alla kultura.
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Marco Canestrari @marcocanestrari SeguiSegui @marcocanestrari Altro Quante probabilità ci sono che Casaleggio si trovi PER CASO a cena nello stesso ristorante (di una città in cui non vive) alla stessa ora dello stesso giorno con l'avvocato che ha scritto lo statuto che assegna alla sua associazione un ruolo vitale nel partito di governo? Chiedo.