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  1. Mandz scattava a intermittenza, doveva uscire sul 2-1. Quando D.Costa si apriva a sinistra erano dolori per gli spurs. Lo abbiamo sfruttato poco.
  2. L'intervento del Fondo mediante la concessione di una garanzia pubblica sulle operazioni di microcredito ha lo scopo di sostenere l'avvio e lo sviluppo della microimprenditorialità favorendone l'accesso alle fonti finanziarie. Il Ministero dello Sviluppo Economico, con i decreti del 24 dicempre 2014 e del 18 marzo 2015, ha integrato le Disposizioni Operative del Fondo introducendo per la garanzia del microcredito criteri di accesso significativamente semplificati e la possibilità per l'impresa di effettuare la prenotazione on line. Alla sezione dedicata alla garanzia del microcredito il Ministero dello Sviluppo Economico ha destinato per l'anno in corso trenta milioni di euro, cui si aggiungono i versamenti volontari effettuati da enti, associazioni, società o singoli cittadini. E' bene ribadire che tali risorse non sono utilizzate per erogare direttamente i finanziamenti, ma per favorirne la concessione attraverso la garanzia pubblica.
  3. Il fondo di garanzia per il microcredito è partito 2-3 di anni fa. E' collegato a quello delle PMI ma in sostanza sono due strumenti diversi, lo Stato ha versato 30 milioni e i 5S, a loro dire , 23. Può devolvere chiunque grazie ad un emendamento dei grillini approvato in parlamento.
  4. Reddito minimo garantito, prove di larghe intese Giuristi, ricercatori e movimenti insieme per tracciare una nuova strada per una legge auspicata, a parole, da tante forze politiche ma mai adeguatamente sostenuta. L'iniziativa della Rete dei Numeri Pari, il 14 febbraio, alla Casa Internazionale delle Donne di MARINO BISSO 13 febbraio 2018 Gli stati generali dei movimenti e delle associazioni. Ma non solo: anche studiosi universitari e magistrati. Tutti insieme per sostenere una legge che possa finalmente contrastare povertà e dare dignità ai cittadini. "I love dignità" è lo slogan, mentre la sfida è quella del “reddito minimo garantito” e di come costruire uno strumento concreto per combattere disuguaglianze, mafie e povertà. Ma anche contro forme di neofascismo e neorazzismo che trovano proprio nelle “non risposte” al disagio e nell’assenza di buona amministrazione un terreno fertile per crescere. Così giuristi, ricercatori e movimenti, che da anni studiano il reddito minimo, si troveranno insieme per tracciare una nuova strada per una legge auspicata, a parole, da tante forze politiche ma in pratica mai adeguatamente sostenuta. Mercoledì 14 febbraio (dalle 10 alle 16) si incontreranno e ne discuteranno alla Casa internazionale delle donne in via della Lungara: Giuseppe Bronzini, magistrato; Gaetano Azzariti, costituzionalista; Felice Roberto Pizzuti, professore; Sandro Gobetti, Basic Income Network (BIN Italia); Don Ciotti e Leopoldo Grosso, Gruppo Abele. L’iniziativa è promossa dalla Rete dei Numeri Pari contro le disuguaglianze a cui seguirà, giovedì 15, una conferenza stampa presso la Federazione Nazionale della Stampa Italiana. “Sono due appuntamenti importanti per fare chiarezza e restituire all’opinione pubblica, ai media e alla politica una proposta concreta costruita da centinaia di reti sociali dopo anni di studi e comparazioni con regimi di reddito minimo garantito già attivi in tutti paesi dell’Ue ad esclusione di Italia e Romania”, spiegano dalla Rete dei Numeri Pari. Otto anni di rinvii Nel 2012 e nel 2015 hanno preso corpo due campagne per definire le proposte. La prima ha avviato una raccolta firme per “una legge di iniziativa popolare per il reddito minimo garantito” , iniziata nel giugno 2012, ben oltre 60 mila firme furono consegnate nelle mani della Presidente della Camera Laura Boldrini, che nell’aprile 2013 incontrò i proponenti appoggiando pubblicamente la loro proposta. La mobilitazione a campagna che attraversò per sei mesi l’intero paese coinvolse centinaia di associazioni e realtà sociali che organizzarono oltre 250 iniziative pubbliche. Nella primavera del 2015 prese corpo una nuova campagna sociale, con un’altra raccolta firme (oltre 80mila), definita: “100 giorni per un Reddito di Dignità” . Questa volta non solo si segnalava l’aggravarsi delle condizioni sociali ed economiche per strati ancora più ampi della società italiana a causa anche dei risultati dell’aggravarsi della crisi, ma ancor più si segnalava l’urgenza dell’introduzione di una misura simile. Questa campagna pose con forza la questione del tempo entro cui si sarebbe dovuta fare una legge: “100 giorni!". Determinata a chiedere dunque alle istituzioni un tempo entro cui dibattere e definire una legge di sostegno al reddito. Larghe intese sul reddito di dignità Esiste una piattaforma di 10 punti in cui vengono espressi alcuni concetti di base per definire la legge sul “reddito di dignità”. Una “guida ai principi irrinunciabili” utile per l’articolato di legge da proporre in Parlamento. Per accelerare il percorso legislativo, i promotori hanno chiesto nel 2015 un impegno ad personam ai diversi parlamentari per “mettere insieme” le diverse proposte in campo così da poter “unire” le forze politiche (e parlamentari) intorno ad un’unica proposta così da poter essere approvata. La campagna dei “100 giorni per un reddito di dignità” ha voluto segnare il passo, definire una proposta ed arrivare ad avere finalmente un nuovo diritto nel nostro paese. Purtroppo, come è noto, malgrado vi siano delle proposte di legge in Parlamento definite in maniera diversa (ed in alcuni casi utilizzando erroneamente l’uso dei termini come per il “reddito di cittadinanza”) e con proponenti diversi, al momento non vi è alcun dibattito e alcuna indicazioni che va nella direzione di introdurre tale misura. La proposta, cosi come indicata dalla Piattaforma del “Reddito di Dignità” non si è ancora avverata malgrado i tanti sottoscrittori in Parlamento (35 Senatori e 91 Deputati del M5S; 25 Deputati e 7 Senatori di SEL; 6 Deputati e 2 Senatori del PD; più altri parlamentari). Finita la campagna dei 100 giorni la proposta è rimasta dimenticata in qualche cassetto. La piattaforma “Sono diversi gli accorgimenti sulla base dei quali è possibile varare una legge nazionale che prevedono – spiegano i promotori - da un reddito individuale in denaro e destinato a sostenere la persona alle misure di reinserimento sociale o di promozione dell’occupazione, agli interventi specifici come garantire il diritto allo studio e, in particolare, per contrastare la dispersione scolastica e universitaria”. Oltre al sostegno economico la legge vuole costruzione di un sistema integrato con le altre misure di welfare sociale e di servizi di qualità con il coordinamento tra gli organi preposti alla loro erogazione (Regioni e Comuni) così da definire un ventaglio di interventi mirati. “Lo scopo è affiancare il Reddito Minimo o di Cittadinanza – concludono i promotori della Rete dei Numeri Pari - all’individuazione di un progetto di integrazione sociale individuale condiviso con il beneficiario che lo richiede. Tutti obbiettivi che passano anche dal potenziamento dei servizi e del sistema dei centri per l’impiego pubblici in cui potersi rivolgere anche per l’erogazione del Reddito Minimo o di Cittadinanza”.
  5. Il ritratto della paura. Dovevamo spingere quand'erano in tilt, cii siamo fermati dopo 10 minuti. Man mano hanno ripreso fiducia e ci hanno messo sotto.
  6. Buffon 5,5 De Sciglio 6,5 Benatia 5,5 Chiellini 6 Sandro 6 Pjanic 6 Khedira 5,5 Bernardeschi 5,5 Costa 6,5 Mandzukic 5,5 Higuain 6,5 Bentancur 6 Allegri 5
  7. ha fatto una domanda sugli altri partiti non sto gustificando nessuno ma tra un co*****e e un delinquente posso avere la mia idea?... non sono un grillino ho simpatie conclamate per le zecche, cosa posso pensare della lega, vediamo un po'.... che è una M***A e di morale non ha niente
  8. Abbiamo pagato la laurea e i trattamenti estetici del trota.
  9. un giornalista sky Buco di bilancio. Scrocconi. Ladri di contributi. Percettori abusivi di denaro pubblico. Affamatori delle piccole e medie imprese. M5S come il Psi di Bettino Craxi e del mariuolo Mario Chiesa. Abbiamo letto questo e altro dopo il bel servizio delle Iene su certi moralisti dei 5 Stelle. In pratica alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle (peraltro confessi, tutti o quasi tutti) avrebbero o hanno dimenticato di restituire parte delle loro indennità e diarie (come promesso, perché questo é o sarebbe il Dna dei 5Stelle) e per questo su giornali e in tv in Italia invece di parlare di cose serie (compresa la scarsa serietà di qualche parlamentare 5Stelle attaccato alla diaria) ci si sforza a dipingere una forza política tutto sommato nuova e sana come una banda di mariuoli. Parliamo di un gruppo parlamentare che ha restituito 22 milioni e passa agli italiani che hanno potuto creare piccole e medie imprese o finanziarle e “inventarsi” migliaia di posti di lavoro. Ed erano soldi che questi signori deputati e senatori dei 5 Stelle potevano e possono legittimamente incassare e non versarli a questo fondo per le piccole e medie imprese che loro stessi hanno inventato per rispondere a quella esigenza di ridurre i costi della politica partendo dai loro stipendi. In Italia invece di parlare di mafiosi e corrotti che continuano a mangiarsi il Paese si discute dei versamenti mancati da qualche deputato dei 5 Stelle. Questa è l’Italia democratica e progressista. Quella Italia fatta da italiani che producono fango su fango per alimentare la propaganda che poi assume il compito di bombardare con certa informazione idee balzane e ripeterle instancabilmente, presentarle sempre sotto diverse prospettive, ma convergendo sempre sullo stesso concetto. Senza dubbi o incertezze. Il classico principio di orchestrazione del nazista Goebbels, quello che insegnó agli ominidi nazisti che “una menzogna ripetuta all’infinito diventa la verità”. Ps: A proposito, annuncio per i soliti omuncoli che scimmiottano i politici invece di ragionare: che sono comunista, fascista, servo di Berlusconi, leccaculo di De Magistris e zerbino di Di Maio è stato già detto e scritto. Pertanto per offendermi dovete trovare altro. Ps: Annuncio sempre per gli omuncoli che vorranno per forza arruolarmi da qualche parte perché trovano inconcepibile che uno possa essere libero e dunque capace di ragionare: al momento so solo chi non potrei votare manco se minacciato di morte. Devo ancora convincermi se andare a votare e chi votare.
  10. Sicuramente Grillo cambierà il regolamento dei rimborsi. Si stanno inculando da soli, in tutti i modi possibili.
  11. I5s hanno preso un impegno e non l'hanno rispettato Galan è finito in grottabuia. Hai detto niente
  12. aspetta e spera Berlusconi si accoda a Salvini: “Via la legge sulle unioni civili” Così vuole recuperare voti tra i conservatori Berlusconi si è sempre dichiarato un liberale con tendenze libertarie dai tempi in cui era vicino al Psi di Craxi e imbarcava in maggioranza i radicali di Pannella. Fino a invitare Luxuria ad Arcore. Ha lasciato i suoi parlamentari liberi di votare secondo coscienza leggi e provvedimenti sui diritti civili. Ora l’aria che tira in questa campagna elettorale gli impone di tirare il freno su molti temi e sterzare a destra dove la concorrenza di Salvini e Meloni è agguerrita.
  13. niente vetrine rotte, le zecche rose hanno pagato e ringraziato i commercianti maceratesi l'hanno preso in quel posto grazie a Minniti
  14. Il tizio che ha pagato la mafia punta al 45%, due anni fa FI, la lega del senatur furfante e FDI arrivavano a stento al 20.
  15. La meglio legge cit. La proposta Richetti avrebbe riguardato circa 2.600 ex parlamentari che ricevono in tutto 193 milioni di euro netti di vitalizio ogni anno. Non riguarda invece gli attuali parlamentari, che al raggiungimento dell’età pensionabile (per i parlamentari è tra i 60 e i 65 anni) non ha più diritto a un vitalizio, ma a una pensione calcolata in maniera molto simile a quella di tutto gli altri dipendenti pubblici. La proposta prevedeva di ricalcolare con il metodo contributivo l’importo dell’assegno pensionistico per gli ex parlamentari che sono andati in pensioni con regole molto più generose delle attuali.
  16. stanno facendo la figura dei pagliacci comunque è un bene che 'ste robe vengono fuori prima delle elezioni
  17. In Campania stavamo meglio quando le stalle dei maiali diventavano ville con piscine
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