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Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
Pressing ha risposto al topic di - Domenico - in Il nostro forum
L'ago della bilancia è il pd non prendiamoci in giro. Dagli altri gruppi non nascerà una maggioranza, fortunatamente aggiungo io. L'ipotesi 5s+Lega era stata bollata come cacca pupù da tutti i renziani, adesso, loro, quelli che parlano di responsabilità, tifano per un governo tra populisti e sovranisti (cit)... Si stanno vantando di mantenere il punto come a loro tempo fecero i grillini duri e puri, giusto rimarcare le differenze. -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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certo, potrebbe essere un governo di breve durata per tornare velocemente al voto se sono duri e puri questa è la strada da seguire... -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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I rappresentanti del pd sono fantastici, vogliono un governo a tutti costi per fare opposizione Non ci sono i numeri, di quali responsabilità vanno parlando?... Se vogliono giocare a fare i duri e puri, come i 5S, devono spingere per tornare al voto piuttosto che sperare in un governo per tirare a campare. Comunque la sconfitta brucia. -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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Ciriaco De Mita da Fazio dopo una bruciante sconfitta, la bocciatura del nipote prediletto nel suo collegio ad opera di uno scapigliato Cinquestelle, figlio di un comunista che gli è stato avversario per tutta la vita. Ma non è questo il punto. Il punto è il solito da una cinquantina d’anni, gli applausi, l’apprezzamento per “lo statista”, e in questo, a giudicare dai primi commenti sui social, in prima fila sono gli ex comunisti, soprattutto quelli che hanno origini irpine. Non vedevano l’ora di diventare democristiani, anzi, demitiani in servizio permanente effettivo da qui all’eternità. Neppure la mazzata che hanno preso a livello nazionale e dalle loro parti, li ha fatti svegliare. Moriranno democristiani senza aver assaporato la grandezza tragica della Dc. De Mita, lo statista, quello che nel mondo stringeva le mani dei Grandi, nella sua Irpinia era il gestore di un feroce sistema di potere. Certo, non lui direttamente. Il “Presidente” non si sporcava le mani. Per lui lavoravano, in una precisa divisione del territorio, Gargani, Salverino De Vito, Nicola Mancino. Il sistema ti accompagnava dalla culla alla bara. Volevi un posto, una casa popolare, il trasferimento, l’appalto, finanche il loculo al camposanto, dovevi rivolgerti ai loro sottopanza. La democrazia dove loro comandavano era questa, il sistema offriva, al di là e al di sopra del dritto e delle regole, e chiedeva poco in cambio: il voto, ad ogni elezione. E poi il terremoto e quello che venne dopo con il grande sperpero di miliardi di lire in opere inutili, costose e faraoniche e in una industrializzazione morta prima di cominciare. E l’oggi, l’Irpinia degli anni Duemila. I giovani partono, il lavoro non c’è, la ruggine ha mangiato i cancelli delle fabbriche costruite in montagna. I paesi si spopolano e la città capoluogo non ha più un’anima. Questo resta di quel sistema di potere, macerie e un piccolo personale politico fatto dei cascami del demitismo che fu. Piccoli portaborse promossi amministratori, lacchè sempre alla ricerca di nuovi padroni, replicanti di quart’ordine che ancora citano a casaccio De Sanctis e Dorso, che se fossero ancora vivi gli sputerebbero in faccia. Godetevi De Mita in tv, ignorate il passato e fatene buona salute. Enrico Fierro -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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Governo, Brunetta: "Le porte del centrodestra sono aperte per Renzi" Il capogruppo uscente di Forza Italia, ospite a Radio Capital con Massimo Giannini e Jean Paul Bellotto, vedrebbe bene il segretario dimissionario del Pd e Silvio Berlusconi insieme nel centrodestra allargato. E precisa: "Renzi aveva avuto l'idea del partito della nazione. Penso che si possa fare, ma avendo come perno il centrodestra" -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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Il voto del Sud per il M5S (e la Lega) non è di rabbia ma di identificazione. Con i leader sentiti più vicini, “più uguali a noi” Roberto Saviano Esiste una parte d’Italia dove spesso quello che accade all’intero Paese si riesce a leggere con maggiore chiarezza. È quella parte di Italia dove tutte le forze politiche amano dragare voti, ma che in campagna elettorale, nel dibattito pubblico, è evitata come la peste, come questione irrisolta e irrisolvibile. È il sud Italia, che un tempo consideravamo feudo di Berlusconi e, allo stesso tempo, luogo di un forte consenso al Pd retto da ras locali capaci, per decenni, di portare valanghe di voti, creando gruppi di potere anche oltre i confini del proprio partito. Francesco Piccinini, direttore di Fanpage.it, a commento del primo video pubblicato dal suo quotidiano online sui legami tra politica, faccendieri, camorra e gestione del ciclo dei rifiuti, si chiedeva come fosse possibile che la Sma Campania, società in house di una regione a guida Pd, che si occupa di questioni cruciali come lo smaltimento rifiuti, potesse avere ai vertici esponenti di Fratelli d’Italia, partito di colore opposto a quello del presidente della Regione. Ma era una domanda retorica, perché sul territorio si va avanti per consorterie che significano mutuo sostegno. Dall’inchiesta di Fanpage.it è emerso un quadro sconfortante (ma chi conosce le dinamiche al Sud non fatica a ritenerlo veritiero) di corruzione, malcostume, familismo e conflitto di interessi: è stata la conferma per molti italiani che i partiti sono solo centri di potere marci e da loro nulla di buono ci si può aspettare. Naturalmente non concordo con questa generalizzazione; i partiti sono composti da persone e ciascuno risponde della propria onestà, del proprio lavoro e del proprio impegno. Ma qui non si tratta di ciò che penso io, quanto piuttosto del sentimento che hanno provato gli italiani di fronte a questa ennesima conferma sull’inadeguatezza dei partiti “tradizionali”. È evidente che la fase della rottamazione di Matteo Renzi è stata sepolta dall’unico modo che Renzi ha trovato per occuparsi di Sud: la promessa della ripresa del progetto del ponte sullo Stretto di Messina (cavallo di battaglia del più becero berlusconismo) e spacciando la Apple Developer Academy di Napoli come il primo segnale di una ripresa economica sul territorio. Un corso per sviluppatori Apple, un unico corso e per giunta calato in un contesto economicamente depresso avrebbe dovuto fruttare a Renzi, secondo la sua squadra di comunicazione, il bollino di “amico del Sud”. Forse il Pd ha comunicato molto peggio di come ha lavorato, ma non si discute su un punto: ha abbandonato il Sud Italia che rappresenta una porzione di Paese molto ampia, una porzione di Paese che per anni ha voluto credere alle boutade di Berlusconi e che quindi oggi non crede più a niente, e pretende un cambiamento. Ma analizziamolo questo cambiamento, per capire in che direzione si è mosso l’elettorato. L’elettorato è alla ricerca di riscatto? Forse. Ma credo che più di ogni altra cosa abbia bisogno di attenzione, un’attenzione concreta. Gli italiani a digiuno di prassi politiche vogliono sapere come il loro voto cambierà la loro quotidianità, in modo semplice e senza retorica; e se le aziende continueranno a delocalizzare il lavoro, se il lavoro resterà una speranza frustrata, vogliono la certezza che chi vince le elezioni si occuperà di loro (o forse dovrei dire noi? Sono francamente confuso). Molti diranno: ecco che nasce il partito della rabbia. Ma di che rabbia stiamo parlando? Ancora di una rabbia cieca? Ancora di un voto di ribellione? No, non lo credo. Il voto al M5S e alla Lega non solo di ribellione, ma è un voto ormai ragionato che, tra le altre cose, avrebbe il merito di aver asciugato (e molto) il voto di scambio. Ora non c’è più la volontà di ribaltare il tavolo senza ben sapere a cosa si vada incontro. Questa volta l’elettorato è stato coeso nel dare consenso a due partiti che sono specchio fedele dei loro elettori. Il voto non è stato di protesta o di opinione, ma di identità: sono ciò che voto, mi identifico in ciò che voto, o almeno in quello che conosco e vedo. -
[ Serie A TIM "Recupero 6° G. Rit." ] Juventus F.C. - Atalanta Bergamasca Calcio 2-0
Pressing ha risposto al topic di Morpheus © in Stagione 2017/2018
Partita fondamentale, in attacco confermerei Costa al posto di Mandz. Buffon Lich/De Sci Benatia Chiellini Sandro Costa Khedira Pjanic Matuidi Dybala Higuain- 380 risposte
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Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
Pressing ha risposto al topic di - Domenico - in Il nostro forum
La sinistra muore perché si è chiusa in se stessa Dopo il voto. Sulle ragioni della sconfitta non basta il lamento, serve una spietata autocritica Gaetano Azzariti Terrei ben distinte le questioni dell’attualità politica rispetto a quelle di prospettiva. Nell’immediato bisognerà dare un governo al paese in base ai risultati elettorali. Se si vuole evitare il ritorno alle urne senza nessuna possibilità di un’inversione di tendenza si dovrà giocare di rimessa, con l’unico obiettivo di cercare di non far precipitare il paese nella spirale del peggior populismo xenofobo e salvaguardare alcune casematte della sinistra. Si potrebbe provare a condizionare un governo a direzione pentastellata (piaccia o no sono loro ad avere ottenuto il maggior consenso tra le forze politiche organizzate) individuando i temi e le formule di un possibile accordo. In fondo il reddito di cittadinanza e la questione del lavoro, il superamento delle politiche economiche restrittive e la messa in discussione del principio del pareggio di bilancio in costituzione, politiche sociali maggiormente favorevoli ai diritti dei cittadini sono terreni di possibile confronto. Su altri fronti si potrà cercare di limitare i danni cercando di volta in volta una mediazione possibile, sfruttando quel margine di intervento che c’è, vista la non autosufficienza dei 5 Stelle. Non necessariamente ciò deve portare ad un accordo di governo, basterebbe riscoprire il valore dell’attività parlamentare. D’altronde, la fine del bipolarismo dovrebbe portare «naturalmente» a quest’esito. Comprendo che non è facile cambiare passo in parlamento dopo venticinque anni di ubriacatura maggioritaria. Una storia alle nostre spalle che ha teso a considerare «inciucio» ogni possibile «compromesso» politico. PER EVITARE ESITI degenerati sono necessari alcuni presupposti che garantiscano gli accordi che si vanno assumendo. In passato bastava la forte legittimazione delle forze politiche e dei loro leader (il Pci e Togliatti non avevano difficoltà a parlare con Giannini dell’Uomo qualunque o con le diverse anime delle Dc), oggi la trasparenza si rende necessaria per rassicurare un popolo – giustamente – diffidente. Dunque, non tanto nelle sedi di partito ma è in parlamento che deve svolgersi la discussione politica. In fondo, tra le cause di degenerazione degli accordi tentati nel più recente passato v’è proprio l’assenza di visibilità. Il patto del Nazareno contratto alla sede del Pd o quello della crostata a casa Letta sono stati definiti nell’ombra e tra leader di partito a titolo privato. In una situazione ancor più complessa che non in passato, con equilibri istituzionali più fragili e forze politiche ben poco riconosciute, rendere pubblici gli impegni raggiunti a seguito di un dibattito parlamentare aperto e trasparente credo rappresenti la maggiore garanzia per conseguire più solide mediazioni politiche. NON MI ILLUDO certo che il metodo indicato, che privilegia il ruolo del parlamento, possa portare ad una rivincita della sinistra. Tutt’altro. La sinistra ha perso le elezioni e dunque, almeno nel breve periodo, potrà svolgere solo un ruolo di resistenza. La trincea parlamentare è certamente sguarnita, ma – dal punto di vista istituzionale – non ne vedo altre. Preso atto dei ridotti limiti entro cui possono continuare a sopravvivere le politiche di sinistra radicale nel breve periodo, si deve necessariamente anche riflettere sulla prospettiva di più lungo periodo. Interrogarsi attorno alle ragioni della sconfitta storica subita e valutare realisticamente le possibilità di una sua «rifondazione» (termine orribile, abusato e ormai privo di significato, ma non riesco a trovarne un altro). Su questo terreno non basta più il lamento, c’è bisogno di una spietata autocritica. La sinistra non s’è disfatta per colpa degli altri, ma per le proprie debolezze. ESSA STA MORENDO perché s’è chiusa in sé stessa. Non riesce più a prospettare un cambiamento reale della vita delle persone, le quali si sentono sempre più abbandonate dalle forze politiche di sinistra. E infatti i «dimenticati» guardano altrove, spesso alla destra populista. Per provare a sopravvivere la sinistra deve smetterla di pensare alle proprie piccole cose, che troppo spesso coincidono con la difesa di rendite di posizione personale e la voglia di regolare i conti solo all’interno delle proprie organizzazioni politiche ormai esangui. Per avere un futuro il pensiero critico deve ricominciare ad interpretare il cambiamento. Non in base a promesse roboanti (ne siamo stati sommersi in questi anni), ma mostrando il coraggio della concretezza. Si potrebbe iniziare cominciando a discutere con chi ha vinto le elezioni di temi che possono far maturare una coscienza anche a sinistra, in fondo un modo per mettere alla prova tutti: la forza degli altri, le nostre debolezze. Chissà che non ne esca qualcosa di buono? -
Paulo Dybala vestirà la maglia numero 10
Pressing ha risposto al topic di Paganese26 in L'Archivio Di Tifosibianconeri.com
Tu chiamale, se vuoi. Emozioni. LAZIO-JUVE TOTTENHAM-JUVE JUVE-UDINESE 1-0 2-0 -
sondaggio [ Serie A TIM "9° G. Rit." ] Juventus F.C. - Udinese Calcio 2-0
Pressing ha risposto al topic di Morpheus © in Stagione 2017/2018
Szczesny 6 De Sciglio 6,5 Rugani 6+ Chiellini 6+ Asamoah 6 Khedira 6 Marchisio 6+ Sturaro 6,5 Costa 6,5 Dybala 7,5 Higuain 6- 15 risposte
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[ Serie A TIM "9° G. Rit." ] Juventus F.C. - Udinese Calcio 2-0
Pressing ha risposto al topic di Morpheus © in Stagione 2017/2018
prossimi cambi Mandz e Howedes- 917 risposte
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[ Serie A TIM "9° G. Rit." ] Juventus F.C. - Udinese Calcio 2-0
Pressing ha risposto al topic di Morpheus © in Stagione 2017/2018
Voglio un assist di- 917 risposte
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[ Serie A TIM "9° G. Rit." ] Juventus F.C. - Udinese Calcio 2-0
Pressing ha risposto al topic di Morpheus © in Stagione 2017/2018
DC è un coito interrotto- 917 risposte
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[ Serie A TIM "9° G. Rit." ] Juventus F.C. - Udinese Calcio 2-0
Pressing ha risposto al topic di Morpheus © in Stagione 2017/2018
bel primo tempo di De Sciglio- 917 risposte
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[ Serie A TIM "9° G. Rit." ] Juventus F.C. - Udinese Calcio 2-0
Pressing ha risposto al topic di Morpheus © in Stagione 2017/2018
Higuain non è un rigorista. Stupido pure Dybala, il rigore si lascia a partita vinta.- 917 risposte
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[ Serie A TIM "9° G. Rit." ] Juventus F.C. - Udinese Calcio 2-0
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20- 917 risposte
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[ Serie A TIM "9° G. Rit." ] Juventus F.C. - Udinese Calcio 2-0
Pressing ha risposto al topic di Morpheus © in Stagione 2017/2018
el diez- 917 risposte
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[ Serie A TIM "9° G. Rit." ] Juventus F.C. - Udinese Calcio 2-0
Pressing ha risposto al topic di Morpheus © in Stagione 2017/2018
Dybala lezioso in un paio di occasioni- 917 risposte
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Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
Pressing ha risposto al topic di - Domenico - in Il nostro forum
le prime foto che uscirono di Alessia non erano le migliori, l'aria del Cilento fa bene -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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Sinistra Italiana respinge le dimissioni di Fratoianni. Il segretario: “Fate partire il governo con i 5 Stelle” "Giusto ascoltare in Parlamento le proposte M5S, senza chiedere nulla" Huffington Post Il segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, ammette la pesante sconfitta di Liberi e Uguali al voto per le politiche di domenica scorsa, conseguentemente rimette il proprio mandato (ma le dimissioni vengono respinte) e al tempo stesso si spende affinché vi sia un confronto con i Cinque Stelle che porti alla costituzione di un Governo a guida Di Maio. Tutto questo è andato in scena alla direzione nazionale del partito, convocata oggi al Centro congressi Cavour, a Roma. Fratoianni spiega la sua linea dicendo che è necessario "confrontarsi in Parlamento, certo non con la destra, dunque ascoltare le proposte di M5S ed eventualmente consentire che un governo parta". Il leader di Sinistra Italiana esclude che si possano ricoprire incarichi: "non dobbiamo chiedere nulla, tantomeno posti" e aggiunge che è necessario un confronto con i Cinque stelle facendo partire una agenda precisa, dall'abolizione dei finanziamenti per gli F35, al lavoro, dal precariato, alla scuola. Quanto ai risultati di Liberi e Uguali, "è evidente che sono deludenti" ma questo "non vuol dire in alcun modo il voler determinare un processo di scomposizione del progetto politico di Leu, anzi è necessario andare avanti nella costruzione di qualcosa di ancora più largo". Le responsabilità per un risultato così magro non sono solo da attribuire a d'Alema, per il segretario di SI ma certo quello "è stato uno dei fattori" ed ora soprattutto "serve discontinuità". Sulle stesse tesi del segretario anche altri big del partito, da Stefano Fassina ("l'unico schema possibile è formato da M5S Pd e LeU") a Loredana De Petris, fino anche a Sergio Cofferati secondo il quale "è importate dare il via ad una stagione congressuale, da concludere entro l'autunno, in modo che vi sia una forza politica che parta da Liberi e Uguali ma aperta a tutti". -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
Pressing ha risposto al topic di - Domenico - in Il nostro forum
dopo la benedizione di D'Alema la fine dei 5s è quasi certa Governo, D’Alema cambia idea: ‘Populisti? No, il M5s lo votano a sinistra e il Pd dovrebbe confrontarsi. Errore candidarmi’ L'ex premier ammette: "Non dovevo presentarmi, ma sono stato tradito dalla passione". Sul Pd: "Non ha perso per colpa nostra, ma perché insieme a noi se ne sono andati 2,5 milioni di elettori". Il colloquio con Aldo Cazzullo parte dalla corsa di Liberi e Uguali che va a sbattere contro un misero 3,4% che vale appena 18 seggi tra Camera e Senato. Si torna a quando D’Alema diceva “piuttosto che restare nel Pd, meglio prendere il 3%”. Detto, fatto. La sinistra dovrebbe fare il governo coi grillini?, chiede Cazzullo. Risposta: “Non so se ci siano le condizioni per fare un governo. So che il centrosinistra non può sottrarsi al confronto; ha il dovere di andare a vedere. Nel momento in cui i 5 Stelle passano dalla propaganda elettorale alla responsabilità di governo, dovranno fare una selezione delle priorità dei passi possibili. È una sfida cui io li chiamerei. Se invece tutti si alleano per impedire loro di governare, la prossima volta prendono il 50%”. E ancora: “Lì c’è un pezzo del nostro mondo. Il confronto è necessario a verificare la possibilità di avere un programma comune, non demagogico ma in discontinuità con questi anni. Se non le soluzioni, la direzione di marcia dei 5 Stelle è condivisibile: ridurre le disuguaglianze, occuparsi del Mezzogiorno, colpire i privilegi: tutti, non solo quelli dei politici; ce ne sono di assai maggiori. Si tratta anche di capire se i 5 Stelle vogliono davvero governare”. Dialogo, quindi. “Se Togliatti dialogò con Guglielmo Giannini, il fondatore dell’Uomo Qualunque, il centrosinistra può dialogare con Luigi Di Maio”. “Non sono contento del risultato” ammette l’ex premier e segretario Pds e Ds, “ma le ragioni per cui ce ne siamo andati sono le stesse per cui in cinque anni se ne sono andati 2 milioni e mezzo di elettori. Non erano critiche di un gruppetto di rancorosi; era un esame pertinente della situazione. Avevamo ragione” -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
Pressing ha risposto al topic di - Domenico - in Il nostro forum
la destra deve trovare i voti per governare, ha lo stesso problema dei gialli a quanto pare la chiusura nei confronti di Salvini è ancor più netta -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
Pressing ha risposto al topic di - Domenico - in Il nostro forum
capisco la tua posizione ma converrai che il comportamento dei renziani nella scorsa legislatura.... se sei contrario all'alleanza con Silvio vuol dire che non eri favorevole nemmeno al patto del nazareno