Vai al contenuto

Pressing

Tifoso Juventus
  • Numero contenuti

    38422
  • Iscritto

  • Days Won

    3

Tutti i contenuti di Pressing

  1. minacciano le donne e insultano i disabili non sono trogloditi, sono giocherelloni nel video c'è pure quel comunistadi SaverioTommasi, un altro bersaglio
  2. trogloditi dello stesso livello di quelli che insultano e minacciano la Innocenzi e tante altre persone paro paro
  3. Delrio capogruppo alla Camera per evitare la conta. Scelta saggia.
  4. La accusano pure di essere comunista, a favore dei necri e antiberlusconiana..
  5. Mi è venuta in mente un'amica mezza vegana che segue Giulia e sono andato ot.
  6. insultata e minacciata per anni, 'ste robe lasciano i segni magari lei è forte ma tante altre donne campano con la paura addosso
  7. il posto pubblico è il suo account facebook che siano cazzate o meno non sta a loro deciderlo
  8. devi googlare meglio https://www.ilrestodelcarlino.it/rimini/cronaca/giulia-innocenzi-pubblica-molestatori-1.1237981 http://www.ilgiornale.it/news/cronache/innocenzi-bello-figo-ricoperta-insulti-online-1358966.html
  9. Giulia Innocenzi altra vittima dei pezzi d M***A del web.
  10. Questa è politica seria. Dopo Genova anche Sanremo multa i poveri Dopo Genova anche Sanremo vuole multare chi rovista tra i cassonetti dei rifiuti. La sanzione da 25 a 300 euro, sarebbe stata introdotta nel nuovo regolamento per la gestione dei rifiuti urbani, che sarà discusso lunedì prossimo in Consiglio comunale.
  11. loro sono onesti ma le puzzete nella metro sono disoneste e infami
  12. Fico non è un radical metro-sexual chic e non è nemmeno il prototipo del liberale bruttarello (Calenda) non è di destra e nemmeno di sx, è un 5S comunque prende i mezzi da marzo a luglio, quando si suda
  13. Squadristi ovunque De Luca, accuse a Rai3 e FuoriRoma: «Atti di squadrismo mediatico contro di me e Salerno» Il governatore dopo la puntata del programma di Concita De Gregorio che ha definito la città campana «un feudo governato da un signore e padrone» di Felice Naddeo Tra Vincenzo De Luca e i giornalisti sono quasi sempre storie tese. In particolare con Rai3, anche se negli ultimi tempi l’obiettivo principale del presidente della Regione era diventato il sito Fanpage per la video-inchiesta sui rifiuti e sul figlio Roberto. Dopo le accuse, reiterate nel corso degli anni, a Report e a un giornalista del Tgr Campania, stavolta tocca al programma «FuoriRoma» di Concita De Gregorio finire nel mirino del governatore. L’accusa, come sempre, è di lesa maestà. Specialmente se l’argomento del contendere è Salerno o l’eredità politica trasferita per mandato dinastico ai figli dell’ex sindaco. La puntata domenicale di «FuoriRoma» traccia uno spaccato della città deluchiana, con interviste che vedono protagonisti - tra gli altri - lo scrittore Diego De Silva, l’antropologo Paolo Apolito, lo scrittore ed ex sottosegretario Isaia Sales, la cantante Teresa De Sio e il rettore dell’Università Aurelio Tommasetti. «Una città spaventata dalle ombre» Ma, a prescindere dalle valutazioni degli intervistati, De Luca è apparso risentito soprattutto per i commenti di Concita De Gregorio. Che, dopo aver vissuto per alcuni giorni la realtà comunale, ha tracciato il quadro di una Salerno gestita da De Luca «attraverso i figli e gli uomini di fiducia». Insomma, una città «spaventata dalle ombre» che è controllata da un politico «diventato signore e padrone di un feudo che oggi governa dalla poltrona di presidente della Regione» La richiesta di dibattito pubblico Neanche il tempo di far scivolare via i titoli di coda, che il governatore arma il suo profilo Facebook con un post velenoso contro Rai3: «Dopo anni e anni di aggressioni, sempre dalla stessa rete pubblica, abbiamo assistito stasera all’ennesimo atto di squadrismo mediatico, l’ennesimo stravolgimento della realtà. Interverremo in tutte le sedi». E dopo aver ripetuto il suo solito mantra, «riconfermo che siamo espressione di una esperienza amministrativa che è un modello nazionale di concretezza, di rigore, di trasparenza», arriva la richiesta ufficiale alla Rai: «Un dibattito pubblico su Salerno e sulla Campania, rigorosamente in diretta, dove e quando vogliono. Non un programma registrato, quindi senza possibilità di tagli e montaggi. La trasmissione di stasera è non solo un’offesa alla verità e alla storia di una città libera che è rinata, ma anche un’offesa al 75% dei cittadini che democraticamente, al di là di ogni orientamento politico, hanno espresso il proprio consenso e rispetto per l’azione amministrativa».
  14. Ah la politica locale... Marcianise, le dimissioni di Velardi: «Metodi da vecchia politica, ma hanno sbagliato palazzo» Fatta la premessa, dice perché lei si è dimesso? «Perché ho capito che questo modo di intendere la pubblica funzione è ancora limitato a una cerchia ristretta di amministratori e di esponenti della politica. Oltre questa cerchia, del bene comune non frega nulla a nessuno». Racconti qualche episodio specifico? Perché afferma questo? «Di episodi specifici ne potrei raccontare a bizzeffe, e lo farò certamente. Ci sarà un tempo per raccontare tutto, nei dettagli. Cito così, ad esempio, un episodio delle ultime ore. Partiti e consiglieri comunali mi avevano chiesto un incontro per studiare e condividere, cito testualmente ciò che hanno scritto, i modi per dare una svolta netta all'attività amministrativa. Ho cercato di capire perché l'attività amministrativa doveva svoltare, dove ho sbagliato, che cosa non ho fatto, che cosa avrebbero voluto che facessi pur convinto io di aver avviato una fase completamente nuova raggiungendo risultati in città mai visti negli ultimi decenni. E mi sono ritrovato con le solite richieste, con le solite questue». Cioè? «È venuto l'esponente del Centro Democratico, Pino Riccio, ex amministratore e figlio di una stagione politica ormai lontana, e mi ha chiesto un assessorato. Sì, un assessorato. Le sue erano solo chiacchiere, voleva semplicemente un assessorato. L'ho messo alla porta. E ieri, commentando le mie dimissioni, ha detto che il sindaco non poteva interrompere il confronto democratico perché il confronto è il sale della democrazia. Ha dimenticato di spiegare che voleva l'assessorato». Solo lui? «No. Sono venuti i consiglieri del Pd, molto cortesi ma anche molto reticenti. Hanno fatto tutto un ragionamento partendo da lontano. Se ne stavano per andare, uno di loro mi ha chiesto un assessorato. Anche loro». E lei che ha fatto? «Non ho fatto niente. Poi il giorno dopo, ho visto che in Consiglio comunale il Pd non si è presentato perché ha pensato che così facendo io mollassi l'assessorato. E ho visto Riccio che si è presentato ma ha dato subito bordate, sollevando una questione su una delibera che fa ridere, assolutamente pretestuosa. Ha fatto la sparata e se ne è andato, pensava che così venivo a più miti consigli». Ribadisco, lei che ha fatto? «Mi sono dimesso, questi non sono i miei metodi. Ho salutato tutti, convinto che la città al momento delle elezioni aveva chiesto a me una cosa diversa, e cioè una discontinuità amministrativa con il passato. Loro pensavano e pensano che volevo difendere a tutti i costi la mia poltrona. Hanno usato il metodo dell'indebolimento, ma hanno sbagliato palazzo». E i partiti? La politica? «Il Pd locale è morto, completamente morto. Anziché interrogarsi sulla sconfitta elettorale alle ultime elezioni politiche, ha avallato la tecnica dell'indebolimento e dell'intimidazione soffiando sul malessere dei consiglieri che chiedevano gli assessorati. Questa è follia politica. Il segretario cittadino, Angelo Raucci, anziché dimettersi per l'assenza totale di azione politica del suo partito, ha provato a scaricare su di me, sull'amministrazione. Hanno finanche fatto scappare il presidente, Pasquale Gaglione, un galantuomo».
×
×
  • Crea Nuovo...