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Dax85

Tifoso Juventus
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Tutti i contenuti di Dax85

  1. Se non è una battuta, non credo, l'Italia ha più mezzi. Però deve ragionare ed essere costante.
  2. Come hanno fatto a rimettere in pista gli USA lo sanno solo loro eh, sul 19-16 la qualità del gioco sembrava precipitata. Noi sembriamo sempre più potenti che organizzati. E a tal proposito, Juantorena e Zaytsev troppofighi che manco ascoltano Blengini durante i time out non si possono vedere.
  3. L'Italia ha vinto giocando praticamente 5 minuti... Appena la ricezione è migliorata il vento è cambiato Meglio così, però preferisco il gioco degli USA, mettono più cervello negli attacchi
  4. Giannelli e Lanza in palla, se dietro iniziano a ricevere decentemente vinciamo
  5. Bragagna non ha lanciato fango, ha ampiamente e a più riprese parlato di Donati anche oggi citando il caso Di Terlizzi. Niente a che fare con il veleno sparso da Cannavò, così come l'analogia Schwazer-Pantani ad oggi è davvero ardita.
  6. Di prefiche di Schwazer ce ne sono già abbastanza, direi
  7. Ma se durano solo due settimane L'Europeo è durato un'era geologica
  8. Forse è tutto un discorso d'immagine. Per quanto riguarda il calcio c'è il discorso che a loro la Premier League va benissimo così, dato che fattura più della CL, e non hanno convenienza a modificarne i meccanismi per poter essere competitivi nella vittoria di una singola competizione; la loro immagine non ne risente troppo (anzi, col caso-Leicester sono andati controcorrente e hanno proposto qualcosa di diverso rispetto agli altri campionati dominati dai soliti squadroni, e hanno appassionato il mondo). Negli altri sport invece si sono dati da fare, specialmente in quelli che in competizioni come le Olimpiadi "fanno numero" per il gran numero di specialità (l'atletica, i tuffi, il ciclismo). In tutti e due i casi ne escono bene.
  9. Probabilmente è un calcolo dovuto anche al fatto che in Europa, di norma, il beach volley non è seguitissimo...
  10. vincitore campionato italiano serie A 2016-17: JUVENTUS squadre nelle prime 3 posizioni (anche senza indicare l'ordine): JUVENTUS, ROMA, NAPOLI capocannoniere: tanto non lo azzecco mai. vado sul sicuro HIGUAIN con sorpresa BELOTTI squadra rivelazione: CAGLIARI giocatore rivelazione: PRAET, BRUNO FERNANDES e VERRE squadra epic fail FIORENTINA e LAZIO (Retrocesse: CHIEVO, CROTONE, UDINESE) giocatore epic fail: BRUNO PERES chi vince la coppa italia? JUVENTUS o NAPOLI chi vince la champions? BARCELLONA dove arriva la juve in champions? SEMIFINALE promosse dalla B BARI, VERONA, SPEZIA in Inghilterra mi sa che vince lo UNITED, Germania BAYERN, Liga BARCELLONA, Francia PSG
  11. Olimpiadi di Rio 2016, la Cina perde colpi La Rete si scatena: «Colpa dello Stato» Il governo: «La vittoria non è un'ossessione». Ma il web lo costringe ad ammettere il flop di Marco Imarisio, Corriere.it (17 agosto 2016) Non ci sono più i medaglieri di una volta, e neppure le bandiere. Ci sono voluti solo 12 giorni di Rio 2016, e ne mancano appena 4 alla chiusura dei Giochi. Ma alla fine anche i dirigenti del Cio, preso atto delle proteste che cominciavano a filtrare dal rarefatto mondo dei social network cinesi, hanno dovuto ammettere che non uno dei vessilli issati sul podio durante le premiazioni corrispondeva a quello ufficiale della gloriosa Repubblica popolare. Le differenze con l'originale sono minime, una questione di allineamento della stella più grande con la terza dal basso. «Si tratta di un piccolo errore» ha detto Mario Andrada, capo delle comunicazioni olimpiche. «Ma dobbiamo comunque correre ai ripari». La bandiera fallata è motivo di pubblico disappunto, ha scritto uno dei quotidiani controllati dallo Stato cinese, scordando che per una settimana e mezzo le autorità non si sono accorte di nulla. Ma quello è il meno, una questione di forma. Il governo ha per le mani una faccenda molto più di sostanza, ovvero il drastico calo dei podi olimpici ottenuto dai suoi atleti. Chi alza le spalle davanti ai conteggi delle medaglie fatte con il pallottoliere dai propri dirigenti sportivi, dovrebbe gettare uno sguardo allo psicodramma cinese in corso sul web, che al netto delle censure di Stato riflette un disappunto diffuso. In questa Olimpiade la Cina è scivolata di una posizione, non più seconda dietro agli imprendibili Stati Uniti ma terza, superata dal Regno Unito. A peggiorare il bilancio, una decrescita infelice degli ori, in calo rispetto alle precedenti edizioni di Pechino 2008, record assoluto, e Londra 2012. Per tutta la prima settimana i media di Stato avevano fatto finta di niente, riscoprendo una ormai dimenticata vocazione decoubertiniana. «Le medaglie non rappresentano l'Alfa e l'Omega dei Giochi», era il mantra recitato ogni giorno dal China Daily, sicuro del fatto che la maggioranza dei suoi lettori preferiva la scoperta di nuovi sport a una caccia di vittorie da sempre propedeutica all'orgoglio nazionale. Ma poi si sono messi di mezzo quei rompiscatole degli internauti capaci di sfuggire al controllo del governo. «Il nostro peggior flop olimpico». «Non dobbiamo essere ossessionati dalle vittorie, ma vederne così poche fa male». E anche i media ufficiali sono stati costretti a riconoscere che le medaglie degli atleti che li rappresentano esercitano ancora un certo fascino sui loro connazionali. L'agenzia China News ha cominciato a stracciarsi le vesti sul suo account ufficiale di Twitter. «Ci supera negli ori persino la Gran Bretagna», che poco tempo fa era stata definita dallo stesso media come «un vecchio impero in declino». L'agenzia riconosce che questi sono i primi Giochi dove non è arrivato neppure un titolo individuale nella ginnastica, solo argenti e bronzi. Ma la presa d'atto della realtà si ferma qui. Per la fase seguente, quella dell'autocritica, meglio ripassare tra qualche tempo. E nell'attesa affidarsi ai pochi coraggiosi del web, che dalle loro piattaforme per blog quasi sempre sotto pseudonimo ricordano come anche lo sport in Cina sia un affare di Stato, controllato e gestito da una istituzione governativa. «Dovrebbero scusarsi e fare harakiri» esagera un anonimo. «Le performance di ogni atleta appartengono per metà allo Stato» scrive un altro, sottolineando che ogni componente della spedizione olimpica ha diritto a notevoli privilegi fiscali. Sui media ufficiali sono invece apparsi un paio di articoli elogiativi del sistema sportivo britannico, che potrebbero anche sembrare come una forma implicita di ripensamento su un sistema fino a ieri orgoglioso della propria autarchia, con atleti nati completamente Made in China. Come per altro anche le bandiere sbagliate. http://www.corriere.it/sport/olimpiadi-2016-rio/notizie/olimpiadi-rio-2016-cina-perde-colpi-rete-si-scatena-colpa-stato-6bc44a54-64bc-11e6-8281-0851fdf23454.shtml Immagino che in questi quattro anni Pechino attueranno un rapido ricambio degli atleti e che la Cina a Tokyo la farà da padrone
  12. Perché il Regno Unito sta vincendo così tante medaglie ai Giochi Olimpici? Ad oggi è secondo nel medagliere, un risultato impensabile fino a 20 anni fa: c'entra il modo "brutale" con cui vengono dati i finanziamenti ai vari sport da Ilpost.it (18 agosto 2016) Finite le gare del 17 agosto, quando mancano quattro giornate alla fine delle Olimpiadi, il Regno Unito è – un po’ a sorpresa – al secondo posto nel medagliere di tutti i paesi partecipanti. Finora ha ottenuto 50 medaglie in tutto, raggiungendo l’obiettivo minimo stabilito prima delle Olimpiadi, e sta rimanendo in scia per eguagliare il proprio record di 65 medaglie ottenuto a Londra 2012. Negli ultimi anni siamo stati abituati a considerare il Regno Unito come uno dei paesi più forti al mondo negli sport, ma si tratta di una condizione tutto sommato nuova: prima delle Olimpiadi di Londra – alla fine delle quali arrivò terzo nel medagliere – il Regno Unito non era mai riuscito a raggiungere le prime tre posizioni nel medagliere finale. A Pechino 2008 arrivò quarto dopo Cina, Stati Uniti e Russia. Ad Atene 2004 e a Sydney 2000 arrivò decimo, diverse posizioni sotto l’Italia; e ad Atlanta 1996, vent'anni fa, finì addirittura 36esimo, quando ottenne 15 medaglie di cui solo una d’oro. Come è riuscito il Regno Unito a cambiare le cose così radicalmente? La maggior parte degli esperti attribuisce il merito delle eccellenti prestazioni degli atleti britannici alla progressiva espansione di un fondo governativo chiamato UK Sport, finanziato in gran parte con gli introiti della lotteria nazionale. Secondo Borja Garcia, un esperto contattato dal Guardian che insegna politiche dello sport alla Loughborough University, il fondo è gestito «in maniera tanto brutale quanto efficace». Funziona così: ogni quattro anni lo UK Sport decide quali e quanti fondi vanno assegnati alla federazione di un certo sport, stabilendo degli obiettivi minimi da raggiungere alle Olimpiadi (gli atleti di livello più alto ricevono finanziamenti personali). Gli sport che riescono a raggiungere o superare gli obbiettivi, nel successivo quadriennio ricevono ancora più fondi: quelli che non li raggiungono, subiscono tagli o vedono azzerati i propri fondi. UK Sport – che viene finanziato coi soldi della lotteria grazie a una decisione dell’allora governo laburista dopo Atlanta 1996 – finanzia anche gli sport paralimpici e quelli presenti alle Olimpiadi invernali. Per il periodo che comprende le Olimpiadi di Rio, UK Sport ha stanziato per gli sport delle olimpiadi “estive” fondi per quasi 350 milioni di sterline, cioè circa 403 milioni di euro: un aumento dell’11 per cento rispetto al periodo che comprendeva Londra 2012. Qualche esempio di come funziona: a Londra 2012, la squadra britannica di ciclismo ottenne 12 medaglie, superando l’obbiettivo di ottenerne fra 6 e 10. Nel periodo successivo di finanziamenti, i fondi governativi per il ciclismo sono aumentati del 16%, passando da 26 milioni di sterline a 30,2. Nel 2012 tutti gli atleti britannici del tennis tavolo sono usciti prima della fase finale dei rispettivi tornei. UK Sport ha eliminato completamente i fondi al tennis tavolo, che nel periodo precedente erano stati di 1,2 milioni di sterline (qui c’è una tabella del Telegraph con aumenti e tagli decisi dopo Londra 2012). Lo stesso sistema di valutazione vale anche per gli sport invernali e quelli paralimpici. Alcuni hanno notato una certa corrispondenza fra gli sport che hanno visto aumentare i propri fondi e le medaglie ottenute a Rio 2016. Quest’anno nella ginnastica artistica, una disciplina in cui gli atleti britannici non hanno una vera tradizione, il Regno Unito ha ottenuto 6 medaglie, fra cui la loro prima medaglia d’oro nella storia della disciplina alle Olimpiadi. Nel ciclismo le medaglie ottenute quest’anno sono state 12: le stesse di Londra 2012, quando fu ritenuto un risultato eccezionale. Non tutti gli sport che hanno ricevuto un aumento dei finanziamenti in vista di Rio hanno tuttavia migliorato le proprie prestazioni: a queste Olimpiadi nel canottaggio il Regno Unito ha vinto “solo” cinque medaglie contro le 9 del 2012, a fronte di aumenti dei finanziamenti da 27,3 a 32,6 milioni di sterline. Il sistema con cui viene gestito UK Sport non è condiviso da tutti. Alcuni ritengono che il numero di medaglie sia un cattivo indicatore per giudicare lo stato di salute di una certa federazione; altri ancora che il rischio di concentrarsi solo sulle medaglie fa perdere di vista i benefici collettivi, dato che a volte gli sport a cui vengono tagliati i fondi sono fra i più praticati (come il basket e la pallavolo: due sport che in vista di Rio non hanno ricevuto alcun finanziamento da UK Sport). Spesso i tagli alle varie federazioni hanno effetti molto pratici. Il nuoto è uno di quegli sport i cui fondi sono stati tagliati dopo Londra 2012 in seguito agli scarsi risultati: il Guardian ha raccontato la storia di un club di nuoto di Derby, una piccola città a nord di Birmingham, che ha quasi dovuto chiudere per mancanza di fondi statali, e che è stato tenuto aperto con molta fatica dal consiglio comunale locale, che ha dato i soldi necessari per riparare il tetto di una delle piscine del club e per riaprirne un’altra che era stata chiusa. Almeno in questo caso però, le cose dovrebbero migliorare: il nuoto ha superato l’obiettivo di ottenere cinque medaglie alle Olimpiadi di Rio, e probabilmente in vista di Tokyo 2020 otterrà un aumento dei fondi. Oltre che dal punto di vista pratico, UK Sport è stato criticato anche da quello etico: Simon Jenkins, uno dei più famosi editorialisti britannici, ha paragonato il sistema di finanziamenti britannico a quello dell'Unione Sovietica, che fra gli anni Settanta e Ottanta mise in piedi un sistema di “doping di stato” a scopo propagandistico, al fine di ottenere quante più medaglie possibili. Jeremy Warner, editorialista del Telegraph, ritiene invece UK Sport come la massima espressione dell’efficacia dell’approccio “individualista” nel gestire una società: «Alle Olimpiadi, l’intero paese vuole condividere la piacevole sensazione del successo, che si misura in termini di medaglie. Nello sport di alto livello conta vincere, non partecipare. Di conseguenza, sono stati puntati dei soldi sugli sport che avevano più possibilità di ottenere risultati. Nell'approccio “collettivista”, al contrario, i soldi sono distribuiti a tutti allo stesso modo oppure secondo il bisogno percepito. Quelli che hanno meno possibilità di vincere sono visti come i più bisognosi di aiuto. Quasi sempre, l’approccio collettivista otterrà in cambio la medriocrità, invece di risultati eccezionali». Non è ancora chiara quale sia la posizione del nuovo governo di Theresa May su UK Sport, ma è improbabile che il fondo venga smantellato o tagliato. Dalle Olimpiadi di Pechino a oggi, la disponibilità del fondo è aumentata del 16%. Ancora nel 2015, il governo di David Cameron ha deciso un aumento di 2,6 milione di sterline per i fondi disponibili fino al 2020 (mentre il fondo stesso temeva di dover diminuire i propri fondi). http://www.ilpost.it/2016/08/18/regno-unito-medagliere/
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