dragoscevero

I pannelli solari ovviamente ci saranno. Pi

Ragazzi, io non voglio offendere nessuno ma non è che si può mettere l'elmetto e comprare il kit del "piccolo ingegnere" e pensare di risolvere questioni strutturali come se si giocasse coi lego. Dalle mie parti si dice che non è che ognuno che arriva può spararne una ogni volta che si gratta il c**o... Si stanno proponendo soluzioni inesistenti con fantomatiche leghe e fantasmagorici cavi. Si mescolano carichi, pesi, sforzi di tensione con quelli di compressione... Mia nonna diceva sempre che è meglio stare zitti e fare la figura dei co*****i che aprire la bocca e togliere ogni dubbio... con me aveva quasi sempre ragione. Finchè si parla di apprezzare o meno le soluzioni, ognuno dica ciò che pensa, ma non entriamo nello specifico, dei dattagli, senza averne conoscenze e competenze, e non pretendiamo di giudicare aspetti come quello strutturale ed economico sulla base del nulla. L'estetica, la funzionalità possono essere opinabili e soggette a discussione, argomenti di cui non si sa nulla no. E' come se uno si mettesse a discutere del tipo di procedura o medicinale usato da un anestesista per fare un intervento... Se non si sa di che si parla, che si parla a fare? Ripeto, non voglio offendere nessuno e non penso di averlo fatto. Edit: Ah ecco, già posto su questi termini, di fantasiosa ipotesi buttata lì per divertimento, il discorso ci può stare... Ma dev'essere chiaro, sennò chi entra e legge dice che i progettisti hanno sbagliato a usare cavi e non "megapilastri in superlega..." che se vi sente bossi...

Comunque ci avevo fatto poco caso, ma non è la verniciatura a impedire il sollevamento. In questa foto tratta dal blog di delsa, si nota come le basi con le cerniere dei pennoni alcuni giorni fa non fossero ancora gettate. Senza il getto avvenuto non si può certo sollevare i pennoni. Solo che, salvo casi particolari, la messa in esercizio di un elemento in calcestruzzo avviene 28 giorni dopo il getto. Spero che in questo caso abbiano studiato soluzioni per accelerare questa condizione, usando additivi per accelerare la presa. Dalle foto postate da Trax si vede che ieri stavano gettando con delle autobetoniere qualcosa all'esterno dello stadio...

Questa soluzione non impedirebbe il sollevamento della parte centrale della copertura. L'esterno della copertura è collegato agli spalti e non si può muovere, mentre l'interno, essendo solo appeso dall'alto, può muoversi eccome sottoposto a condizioni particolari. Se guardi la brochure di calcolo postata anche da delsa si capisce che il calcolo in galleria del vento serve proprio a verificare queste condizioni. In pratica la tua ipotesi impedirebbe ai pennoni di "afflosciarsi" ma non di stabilizzare la copertura.

A parte che gli anelli sono solo 2, e non 3... Comunque i tiranti saranno ancorati al suolo. Chiaramente dietro ci sono le scalette della curva, per

Giusto, il depliant in cui sono evidenziate le fasi di sollevamento è in prima pagina del topic, e dimostra come queste operazioni vengano fatte in una successione logica e le varie fasi richiedono alcuni giorni di lavoro. Di certo ancora non sono pronti ad iniziare visto che i cavi non sono ancora agganciati ai pennacchi dei pennoni. Bè questa è una tua supposizione, quasi un'illazione per come posta. Di certo è una supposizione molto vaga, in quanto deve esistere un computo metrico di progetto redatto dai progettisti sul quale le imprese hanno praticato un ribasso presentando la propria offerta. Le eventuali modifiche rispetto al progetto non le può decidere l'impresa, ma le decide il Direttore dei Lavori, che è un professionista al servizio del Committente (Juventus), e lo può fare, salvo modifiche di piccola entità, solo a seguito di esplicita autorizzazione da parte della committenza. Nei Lavori Pubblici (ma un lavoro di questa entità rispetta le stesse norme e si rifà agli stessi principi) le modifiche possono essere causate da rinvenimenti nel cantiere (dubita abbiano scoperto catacombe etrusche), da modifiche normative che obbligano a rivedere calcoli o dettagli (per lo più è una "scusa", ma di solito riguarda aspetti di dettaglio, barriere, vie d'esodo e quant'altro, raramente aspetti strutturali), o da errori progettuali che impediscono il completamento dell'opera. Nei primi due casi la Committenza poco può farci, dovendosi di fatto adeguare alla nuova situazione e trovando un accordo economico con le imprese; in caso di errore progettuale invece può rivalersi sul progettista che è obbligato anche alla sottoscrizione di polizze a copertura di eventuali errori che comportino danno economico. Anche nel caso fosse un problema causato dall'impresa, con errori esecutivi, ritardi nelle forniture, o problemi logistici, il committente potrebbe rivalersi su questa. Ogni situazione di questo tipo porta però all'apertura di un contenzioso la cui soluzione può diventare estremamente complessa e sicuramente lunga in termini di tempo. Per questo la soluzione più comune (e probabile) è quella di un'accordo che comporti un esborso del committente ma anche un "sacrificio" da parte dell'impresa in termini economici e/o cronologici. Tutto ciò ovviamente sempre se esistono problemi di questo carattere. Purtroppo questo conferma l'ipotesi del ritardo, l'estate inoltrata può essere agosto, ma ormai siamo a fine settembre, e oggi è l'inizio dell'autunno. L'aspetto dei tempi è sempre delicato, è vero che in ogni contratto per l'esecuzione dei lavori sono previste penali da applicare in caso di ritardi nell'esecuzione, ma queste si possono applicare solo se tali ritardi sono da imputare all'impresa, se invece i ritardi sono legati a problemi organizzativi, revisione di dettagli progettuali, ritardo nelle forniture non imputabile a ordinativi tardivi dell'impresa stessa ecc., questa non può essere penalizzata. Io considererei un aspetto, se l'Impresa avesse puntato i piedi chiedendo "la luna" avrebbe scelto altre strade, e non avrebbe montato gru e torri per il sollevamento dei pennoni. Io credo che siano emersi aspetti per i quali è necessario procedere alla stesura di una variante in corso d'opera (ad opera del Direttore dei Lavori), o che questa sia stata già predisposta, e debba essere sottoposta all'approvazione del committente; nel nostro caso è il CDA che può esprimere il parere. E' probabile inoltre che si debbano scegliere dettagli e finiture, ed è a tale scopo che possono essere stati installati campioni di parapetti, seggiolini o altri materiali. Che questo comporti costi ulteriori è probabile, ma dubito che ciò non fosse stato "preventivato" da chi ha seguito la parte "amministrativa" del progetto e del lavoro. La parte più problematica è, come sempre accade quando esistono scadenze programmate e inderogabili, legata ai tempi. 105 giorni di ritardo, per un'opera di questa entità sono un tempo modesto, perdipiù recuperabile nelle fasi di esecuzione delle parti impiantistiche e di dettaglio. Quindi io non sarei così sfiduciato, non si convoca un CDA in cantiere per far cascare tutti dalle nuvole facendogli scoprire che ci sono problemi, ma lo si fa per analizzare, discutere e soprattutto deliberare in merito a delle ipotesi che sono state già redatte e vagliate.

Intanto il CDA del 24 settembre lo faranno all'interno del cantiere del nuovo stadio...

Adesso la denuncia mi pare eccessiva, d'altronde ti hanno causato un danno? Io credo che una società come sportfive, che ha acquisito i diritti sulla sponsorizzazione dello stadio abbia visto il progetto prima di concludere il contratto, perciò non può contestare una scelta già inserita in esso. (Perchè così è andata, nei progetti ci sono dall'inizio, vedi blog di Delsa). Alla fine chi può ritenersi danneggiato dalla presenza di quei tiranti sono i tifosi degli spicchi delle curve. In defintiva saranno 2-3mila persone di cui una parte nel settore ospiti. E quelle persone avranno modo di scegliere se prendere quel biglietto quando lo stadio sarà già finito e le condizioni note.