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JohnDoe

Tifoso Juventus
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Tutti i contenuti di JohnDoe

  1. Finalmente uno che ha il coraggio di dirlo.L'anno scorso avemmo la botta di c**o all'89° e gli altri sbagliarono un rigore.
  2. Tutto questo astio per Giovinco è in effetti abbastanza inspiegabile.
  3. Oggi imperdonabile, ma seconda parte di stagione oscena (eccetto Brno).
  4. Miller è andato nettamente oltre, voleva buttar giù Marquez, mi è parso moooolto evidente.
  5. Iannone non corre: a parti invertite sarebbe successo un finimondo.
  6. Sinceramente via Llorente dentro Zaza non aveva senso. Nemmeno un minimo. Llorente avrà mercato anche l'anno prossimo. L'esterno come dio comanda invece manca, sì.
  7. E non mi si venga a parlare di sfortuna perché non è possibile che tutta sta' sfortuna colpisca sempre e solo noi. Nelle ultime 10 di CL ne abbiamo vinte 2: contro Copenaghen e Malmoe. Non abbiamo le palle per la Champions, oggi nell'ultima mezz'ora abbiamo giocato meglio perché costretti dal risultato e agevolati dalla pochezza degli avversari. Da Conte ad Allegri in CL non è cambiato nulla.
  8. Come Spencer fece nel 1985: prima una classe e poi l'altra. Come Aspar Martinez ha fatto sul finire degli anni Ottanta con le classi più piccole (80 e 125). Di Hailwood "si dice" fosse il più grande perché poteva guidare nello stesso giorno una Ducati 125, una Mondial 250, una AJS 350 ed una Norton 500: una bestia, un vero esempio di interazione uomo-macchina
  9. Un paio di risposte sparse. Il regolamento permette di correre in più di una classe, ma non lo fa nessuno con profitto da tempi di Spencer (1985), almeno per le cilindrate maggiori. Se quei campionati non avessero avuto così pochi GP Agostini ne avrebbe vinte 200 di gare in totale e sarebbe inarrivabile per chiunque. Del resto quando Fangio correva nel mondiale di Formula 1 c'erano 7-8 gare l'anno e lui ne vinceva circa il 50%. Avesse corse oggi avrebbe avuto i numeri di Schumacher I piloti forti dell'epoca li ho già rammentati in un altro post. Chi dice - non tu, dico in generale - che all'epoca non ce ne fossero dice una sciocchezza La storia del due tempi e quattro tempi è vera, ma per non sapere né leggere né scrivere Agostini fu l'ultimo a vincere una gara con il 4T ed il primo a vincere un mondiale con il 2T Se chiedi ad uno storico del motociclismo che sia stato il più grande fra Hailwood ed Agostini la maggioranza risponderà Mike the Bike.
  10. Oh, piano eh. Gli avversari di Agostini (anche dopo Hailwood) non erano così scarsi nemmeno negli anni in cui stradominava. Pasolini, Carruthers, Bergamonti, Findlay, Saarinen, Lansivuori, Read, Braun, Cecotto. Gente con due C******I così. Solo che avendo in larga maggioranza una moto nettamente inferiore, non potevano (quasi mai) competere né vincere. Quindi hanno un posto più piccolo nella storia di quello che avrebbero potuto avere. E comunque Agostini aveva la moto migliore perché era il migliore. Così come Rossi quando vinceva un mondiale dietro l'altro. O Doohan. O Marquez oggi. Che poi il palmares di Agostini sia drogato dalla moto eccezionale che guidava è una verità storica. Chi vince mondiali in serie però difficile che guidi una moto che non è la migliore.
  11. Direi che non è proprio così. Proprio no. Pensa che negli anni Cinquanta - quindi mooolto prima di Agostini e un eone prima di Rossi - c'erano paginate intere sui quotidiani sportivi per manifestazioni come il Motogiro d'Italia oppure la Milano-Taranto. Non c'era l'hype che c'è oggi, non c'erano le tv, non c'era il divismo, ma il motociclismo è storicamente nella cinquina degli sport più seguiti dagli italiani, assieme a Calcio, Ciclismo, Formula 1 e Basket (quest'ultima non più). Un tempo anche la boxe era molto seguita. Le ragioni sono semplicissime: siamo storicamente la prima potenza mondiale (per numero di vittorie di piloti e marche), il pubblico vien da sè. Gli italiani, da Bruno Ruffo e Nello Pagani in avanti, hanno sempre vinto moltissimo e le moto italiane con loro. Ma da Varzi e Nuvolari in avanti, se vuoi tornare ancora più indietro (entrambi motociclisti prima di essere eccellenti piloti di auto). E poi la moto, al pari della bicicletta, è un mezzo di trasporto utilizzato da milioni di persone ed è più facile affezionarsi ad una cosa che si conosce e che viene spinta al limite con regole molto primitive - chi va più forte vince - che non ad una palla a spicchi arancioni che si vede solo in determinati luoghi chiusi e che ha una lunga teoria di regole da rispettare. O a ad una pallina gialla più piccola che rimbaloza da una parte all'altra di una rete, o ad una bianca ancora più piccola che deve finire in una buca. Negli anni Settanta ad Imola c'erano 70.000 spettatori per le gare di Endurance. Le gare su circuiti stradali di cinquant'anni fa sulla riviera romagnola richiamavano decine di migliaia di spettatori. E potrei continuare. Quindi la passione per le due ruote non risale a Rossi ma a ben prima. E non solo nella Motor Valley. Per dire: la passione per il basket è molto più a macchia di leopardo.
  12. Nel dopo gara ha detto che ci era appena entrato ...;-)
  13. Oh, poi quando Rossi deciderà che è ora di basta, bisognerà pure menzionare la sua longevità quando si narrerà della sua carriera. Va per i 36 e con quello che ha fatto quest'anno - avendo di fronte avversari mediamente più forti di quelli che ha battuto in passato - avrebbe portato a casa almeno un mondiale in più (quello person contro Hayden grida ancora vendetta). Tanto di cappello, oggi bravissimo.
  14. Credo che non abbia colpe eccessive nella caduta: sfortuna, stava dominando.
  15. Evra complessivamente abbastanza trascurabile da inizio anno, sì.
  16. L'arbitro non ci deve dare "mani": semplicissimo. Quel rigore contro mi avrebbe fatto inca**are e non poco.
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