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L’hanno già fatto, prendendo bastonate su bastonate. L’ha fatto Renzi cercando di fare l’antieuropeista e l’anti-establishmer (“noi tagliamo i politici!”) durante la campagna per il referendum. L’hanno fatto anche concretamente con le politiche di destra di Minniti di cui ancora gode Salvini. “Aiutiamoli a casa loro” “clandestini” hanno scimmiottato il nemico e sono sprofondati. In politica si vince proponendo un’alternativa (a volte anche irrealizzabile), non proponendo la brutta copia degli avversari. E anche se vinci proponendo le politiche a cui ti opponevi, che hai vinto a fare?
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Usare lo stesso linguaggio degli avversari è una strategia quasi sempre perdente. Ma specialmente spinge il dibattito politico in baratro sempre più profondo. Il Pd che per fare opposizione alla Lega parla di clandestini e per farla al M5S prepara la gogna, è un partito finito.
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Fiducia anche alla Camera sul ddl Salvini, emendamenti del m5s ritirati. Vorrei sentire l'editoriale del Dibba
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Su Burioni: La Scienza non è democratica, anche quella che studia i NoVax. Qualche mese fa l’organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato delle linee guida per aiutare chi, parlando di fronte al pubblico in qualità di esperto, sia costretto a dover rispondere alle critiche dei “vaccine deniers”, i famosi NoVax, seduti in platea. Parlare in pubblico è molto complicato e visto che immaginare la gente in mutande non ha mai veramente aiutato nessuno, l’OMS ha pensato bene di creare un manuale per aiutare dottori, divulgatori scientifici e figure istituzionali ad affrontare nello specifico i “Vocal vaccine deniers”. Per capirci, sono i rompicoglioni che ti interrompono mentre stai cercando di non impappinarti col microfono in una mano, il puntatore laser nell’altra, la camicia fradicia di sudore e PowerPoint che smette di funzionare. Nella guida vengono definiti più analiticamente in base ad un’altra caratteristica importante: sono quelli la cui probabilità di fargli cambiare idea su un argomento è molto bassa o nulla. Vi chiederete, perché perdere tempo a rispondere a chi non ha la minima intenzione di mettere in discussione le proprie convinzioni? A quanto pare un motivo c’è: il pubblico in sala è ampio ed eterogeneo, ed anche se c’è un folto gruppo di NoVax, non è detto che tutti facciano parte del gruppo degli “inamovibili”. La strategia quindi è semplice: rivolgersi sempre al pubblico generale e mai direttamente al singolo. L’obiettivo della risposta non deve essere quello di far cambiare idea a chi non ha intenzione di farlo, ma di convincere chi ascolta che lui ha torto. La discussione diventa, in pratica, un’opportunità per far leva sugli indecisi, i poco informati sull’argomento e su tutta la popolazione di ascoltatori intermedia tra l’esperto ed il radicalizzato. Sono loro il vero target del divulgatore. E contemporaneamente si potranno anche rafforzare le conoscenze e le convinzioni di chi è già pro-vaccini (che non fa mai male). Di seguito nello studio ci viene ricordato di essere comprensivi, cioè di tenere presente che “l’essere umano non processa necessariamente le informazioni in maniera razionale”, soprattutto quando proviamo a dare un senso alle cose che sembrano non averne. La colpa è dei bias cognitivi, i piccoli cortocircuiti logici, subdoli da morire, in cui tutti ogni tanto incappiamo quando immagazziniamo nuove informazioni. Li usiamo spesso, senza accorgercene, per dare un senso alle cose complicate (tipo le cause dell’autismo). Ce ne sono a centinaia ed elencarli tutti sarebbe impossibile. Tra quelli che più facilmente si incontrano nei dibattiti coi NoVax ci sono sicuramente questi: Bias di conferma: cercare solo le informazioni che tendono a confermare le tue teorie preesistenti, scartando o ignorando quelle che le negano. Bias di omissione: il fenomeno per cui agire concretamente e creare un danno è percepito come moralmente peggiore di non-agire e creare comunque un danno. Bias di naturalezza: tendenza a percepire le cose che derivano dalla natura come più sane per l’organismo rispetto a quelle sintetizzate in laboratorio anche se sono chimicamente identiche. Bias di negatività: tendenza a dare maggiore credibilità alle “cattive notizie”, per esempio agli studi che identificano dei rischi per la salute rispetto a quelli che invece li smentiscono, indipendentemente dall’autorevolezza degli studi stessi. Bias di narrazione: dare molto valore alle storie della vita personale e poco ai dati statistici. Ultimo ma non ultimo, il caro vecchio post hoc ergo propter hoc (una fallacia logica più che un bias) per cui si asserisce che “visto che X segue Y, allora Y ha causato X”: mio figlio si è sentito male dopo aver fatto il vaccino quindi il vaccino ha causato il male. La guida continua con una lunga serie di consigli per lo speaker, su come gestire al meglio la propria presentazione, e non ci interessano. Quel che vorrei provare a capire invece è se è lecito far tesoro di questi consigli, ideati per un confronto tra esperto e pubblico reale, e sfruttarli anche nel rapporto tra esperto e pubblico dei social network. Non mi sembra un salto troppo azzardato per due ragioni: i NoVax su internet sono molto “vocal” (rompicoglioni ndr), probabilmente anche più che dal vivo (nascosti dietro lo schermo è più facile, si sa), ed aumenta anche (esponenzialmente!) la visibilità che il dibattito su internet tra esperti e NoVax può avere nei confronti del pubblico indeciso. Arrivo al dunque: quando Burioni blasta la gente molto spesso è divertente e riscuote un certo successo (c’è anche la pagina Facebook dedicata). E va ammesso: il più delle volte sono risposte più che giustificate, visto che su internet la figura del NoVax convinto si mescola spesso a quella del troll il cui scopo è solo offendere. Ma sfruttando ciò che abbiamo imparato dalla guida ed applicando l’analogia pubblico reale / pubblico social, possiamo immaginare che tutti i “blastati” siano i NoVax che non cambieranno mai idea, e che il vero target del divulgatore siano i migliaia di utenti silenziosi che leggono le risposte (e gli screenshot delle risposte, che diventano veri e propri meme virali e viaggiano in rete). È probabile che tra di loro ci siano molti degli indecisi e che leggere dibattiti sui vaccini in qualche modo possa influenzare le loro convinzioni. Insomma, dare del cretino ad uno effettivamente cretino può anche essere considerato giusto e può fa ridere, ok, ma forse si sta perdendo l’occasione di insegnare qualcosa ad un poco informato, di smentire una bufala, di svelare una fallacia logica. Forse eh. È ovvio che non ci si possa aspettare che un professionista passi la sua vita a spiegare in 280 caratteri i bias cognitivi di migliaia di utenti, sarebbe follia, e non sto dicendo che Burioni dovrebbe farlo. Ma probabilmente tra le due opzioni c’è una via di mezzo. Il Prof. ha già ricevuto molte critiche per il suo stile comunicativo e si sarà giustamente anche rotto il c**** di sentire sempre le stesse cose, non infierirò oltre. È liberissimo di continuare a fottersene, di continuare a dare a tutti dell’ignorante. Non lo biasimo né lo giudico. Ma appare sempre più ovvio che se l’intento della comunicazione social è fare campagna ProVax, inviare foto di asini sui social forse non è una strategia vincente. La verità è che io a Burioni ci tengo e, parafrasando Dario Corallo, non vorrei che uno scienziato del suo calibro diventasse “come un Signor Distruggere qualsiasi”. Uno famoso perché dileggia gli ignoranti. Con l’unica differenza che qui gli ignoranti non sono le mamme pancine, immortalate in screenshot dalla dubbia veridicità, ma siamo un po’ tutti, visto che ancora nessuno sa le reali cause di una malattia complessa e multifattoriale come l’autismo. Roberto Burioni ed il Signor Distruggere ospiti di Bianca Berlinguer in una puntata di Cartabianca. Non è facile per me scrivere queste cose, perché effettivamente prendere per il c**o la gente su internet è bellissimo, è una di quelle mode immortali che non passeranno mai, un po’ come i jeans strappati, ed è uno dei miei passatempi preferiti. Ma quando sei molto famoso ed influente è diverso, e come disse Zio Ben a Peter Parker: “da un grande potere divulgativo derivano grandi responsabilità”. Lo ripeto, la mia non è una critica, sono solo consigli sinceri da parte di uno che sa che L’Internet è infame e assegna un’etichetta a tutti. Burioni si è già fatto attaccare addosso quella di “blastatore”, che ovviamente non può che sminuire quell’altra, che già c’era prima, che recita: “immunologo di fama mondiale”. E in un clima dove la sfiducia negli esperti regna sovrana e l’incompetenza è al governo, forse non ce lo possiamo permettere. Concludendo, il punto è che esiste una branca della scienza che si occupa di capire i meccanismi psicologici che si nascondono dietro a fenomeni come quello dei NoVax, il cui scopo è capire cosa spinge un significativo numero di persone a far scelte irrazionali, e cercare delle soluzioni. È un tema relativamente nuovo e non ci sono ancora risposte definitive ma, giusto per capire quanto possa essere complessa la situazione, esistono studi che dimostrano che le campagne ProVax possono avere effetti opposti a quelli desiderati. Ed è solo un esempio. C’è, insomma, una Scienza che studia chi non crede alla scienza, e cerca il modo migliore per risolvere il problema ed evitare di peggiorare la situazione, ed anche quella va rispettata, perché la scienza non è democratica.
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Daniele Rugani in prestito al Cagliari
GabrielKoi ha risposto al topic di Bradipo76 in Archivio Calciomercato
Ho tanti amici lucchesi, ma... (semi-cit) -
Daniele Rugani in prestito al Cagliari
GabrielKoi ha risposto al topic di Bradipo76 in Archivio Calciomercato
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Dimostrazione che basterebbe prendere una "faccia nuova" random, che non sia del PD, ad asfaltare questi raccattati al governo.
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È un imbecille. E lo dimostra quasi ad ogni editoriale
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Travaglio ancora condannato per diffamazione. Spero che ci regali un bel editoriale contro le Toghe Piddine.
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Il punto è che il 90% di quelli che dico di "cambiare l'UE" vorrebbero andare nella direzione opposta La lingua comune mi sembra l'ultimo dei problemi, ci sono paesi centenari che convivo con il bilinguismo (e bi nel senso che il paese è diviso in due parti che parlano ognuno la propria lingua) o il multilinguismo. Il problema è riuscire a imporre il bene Europeo sopra ai propri c***i di ogni paese. L'UE non ha grandi poteri e nonostante questo è visto come il tiranno sui popoli sovrani. Ma la soluzione passa proprio dal renderla più "potente" e rappresentativa. PS.: ovvio che ci sia chi versa più di quanto riceve e viceversa, se no non avrebbe senso creare fondi europei. E' lo stesso principio delle tasse.
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Cristiano Ronaldo: la stagione di CR7 alla Juventus
GabrielKoi ha risposto al topic di Paglia in L'Archivio Di Tifosibianconeri.com
"Cena riso e pollo, a letto alle 23.00" Poi è sempre a cena fuori a sbocciare. "Non tocca mai l'alcool" *Ronaldo si scola un Petrus dell'82 a stomaco vuoto*- 12182 risposte
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Mi immagino la scena “Accettate anche American Express Centurion? Mi sono scordato di prelevare e ho solo qualche spicciolo” *tira fuori il fermabanconote con i pezzi da 100*
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La Bocconi sforna una bella serie di idioti. Miglior spot per l'Università pubblica e gratuita.
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Che la PA sia il migliore esempio di inefficienza, siamo d'accordo. Che ci siano tante persone che non fanno un c****, pure. Però a volte si esagera. E come sempre si sbaglia vedendo come nemico unico il dipendente pubblico, qualunque sia la sua mansione. La maggioranza delle strutture pubbliche sono sottodimensionate Questo vale per i tribunali, per gli ospedali, per le carceri ecc.. Io chi conosco che lavora in Ospedale, si lamenta dei turni e delle reperibilità a cui è costretto per tappare le carenze di organico, non di fare in 2 quello che potrebbero fare in 1.
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Perchè quando vinci la lotteria "nomina a ministro", sono poche le persone disposte a sacrificare tutto per le proprie idee. Vedi Tria, vedi gli economisti/professori che erano entrati nel toto-nomine quando formavano il governo, che sarebbero andati in tv pure a dire che Di Maio c'ha il c**** enorme pur di prendere il biglietto vincente.
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Vabbè ma che può fare? Manco fosse il Ministro dell'Ambiente.
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Chi è Stefania Pucciarelli, presidente della commissione Diritti umani Senatrice leghista e fan della ruspa, è nota per aver messo un like a un post che invocava i «forni» per i migranti in attesa di alloggio popolare. La senatrice della Lega Stefania Pucciarelli è stata eletta presidente della Commissione per la tutela dei diritti umani che nella precedente legislatura era stata guidata da Luigi Manconi. Soddisfazione viene espressa dai colleghi del Carroccio Massimiliano Romeo, William De Vecchis, Cesare Pianasso e Marzia Casolati: «Augurandole buon lavoro», scrivono i leghisti, «siamo certi che grazie al suo spiccato senso di responsabilità e alla sua comprovata esperienza politica saprà attendere ai compiti cui è chiamata dedicandosi con imparzialità, rispetto istituzionale e grande attenzione verso una tematica trasversale e di fondamentale importanza per la convivenza civile delle moderne democrazie». https://www.lettera43.it/it/articoli/politica/2018/11/14/stefania-pucciarelli-lega-commissione-tutela-diritti-umani/226444/ https://www.nextquotidiano.it/stefania-pucciarelli/ Purtroppo Himmler c'aveva n'altro impegno. Commissione per LA TUTELA DEI I DIRITTI UMANI Complimenti vivissimi ai 5stelle che ormai si fanno andare bene ogni schifezza nel silenzio più totale, nè di destra nè di sinistra, ma con il cuore nero.
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Aspettiamo le regionali del 2020 per una bella RUSPAH anche su quella.
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A questo proposito ricordiamo che, durante l'iter per l'approvazione dell'Italicum, vennero rimossi dalla Commissione Affari Costituzionali 10 deputati della minoranza PD.
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"All'apice del mio masochismo" (cit) ho guardato qualche pezzo. Se possibile, sembra più ritardato di quello che appare di solito.