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crazy1897

Tifoso Juventus
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  1. Le parole non seguono i fatti Che io ricordi: Peruzzi, Jugovic, P.Sousa, Davids, Lippi, Vieri, Baggio, Carini () Vidal, Asamoah, Marotta e sicuramente ne dimentico altri, senza considerare i tentativi non andati in porto per Moggi e Allegri
  2. Per loro siamo brutti sporchi e cattivi, però poi appena possono cercano tutti i giocatori allenatori e dirigenti che erano da noi
  3. Cuadrado è un ala che non ha niente da invidiare a quelle più pubblicizzate, il terzino lo fa per carenza di personale A sto punto perché non Gnonto? Immagino già la canzone: Arriva lui Gnonto Gnonto, ci pensa lui...
  4. ...i settevirgolacinque mln allo spostatore di equilibri per mettersi a pecorina e rincorrere goffamente gli avversari e fare le interviste da presunto leader
  5. Io mi riferivo ai giocatori già finiti, i settori giovanili sono pieni di giocatori che iniziano in un ruolo e poi finiscono per farne un altro
  6. Non esattamente, Capello a fine allenamento sottoponeva Ibra a sedute extra per migliorarlo nei tiri da fuori Capello: «Ibrahimovic? Lo presi che non sapeva calciare» L'ex tecnico di Juventus e Roma: «In lui vidi subito orgoglio e voglia di diventare numero 1» 1 MIN CapelloJuventusIbrahimovic © LaPresse ROMA - «Appena arrivato alla Juventus Ibrahimovic non sapeva calciare, calciava molto male. Io lo impostai, in lui vidi l'orgoglio e la voglia di diventare il numero uno. Si mise ad allenare bene il tiro anche dopo gli allenamenti con la squadra e arrivò a calciare anche le punizioni». A rivelarlo è Fabio Capello, che allenò Zlatan Ibrahimovic nel biennio 2004/2006 quando era alla guida dei bianconeri. «Io ero alla Roma - spiega il tecnico friulano in occasione dell'anteprima al Cinema Adriano di Roma del docufilm 'Ibrahimovic, diventare leggendà, nella sale italiane il 14 e il 15 novembre prossimi - e lo vidi in un'amichevole a Berlino, nell'intervallo rimasi a guardare la sua tecnica nel riscaldamento, faceva già i numeri dei ragazzini di oggi». «Quando andai alla Juventus - conclude Capello - lo feci acquistare. Aveva molte qualità ma gli piaceva fare i numeri, la cosa bella fu la determinazione che mise per migliorare e calciare. In lui ho visto subito l'umiltà e l'orgoglio di chi vuole diventare il numero uno». Altro caso è stato quello di Gentile che Trapattoni spostò a sinistra intravedendone il potenziale e ne migliorò la qualità negli allenamenti, «La mia stagione magica fu quella 1976-77. Trapattoni era convinto delle mie qualità, al punto da farmi giocare a sinistra nonostante io non sia mancino e anzi con quel piede ci sappia fare piuttosto poco. Invece di spaventarmi, feci leva anche quella volta sulla grinta. E tutto andò benissimo, dando ragione a Trapattoni. Vincemmo campionato e Coppa Uefa ed io disputai la mia miglior stagione in bianconero». certo sono casi isolati, ma non che non si possano ripetere, dipende molto dal giocatore
  7. Stessa cosa con Dybala quando dopo la doppietta vs il barca fu unanimemente incoronato come erede di Messi
  8. Sarà l'Arthur della difesa, imbarazzante in fase difensiva
  9. Non lo so, non le conosco, le ho viste per la prima volta ieri
  10. Ricordo pure che appena avevo due spicci prendevo un nigeriano con valore 99 nella velocità
  11. Su sport Italia come sempre c'è la sagra della gnocca oltre al solito testicolo con gli occhiali che conduce e all'esperto di oli per capelli
  12. In questo caso si potrebbe applicare la proprietà commutativa dell'addizione: Invertendo l'ordine dei ruoli il risultato non cambia
  13. Piangini pronto per la panchina della Juve
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