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andrea
Tifoso Juventus-
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Caso Plusvalenze, Penalizzazione di 10 punti. A giugno procedimento sul caso stipendi.
andrea ha risposto al topic di Sabaudo in Il nostro forum
Peccato -
Caso Plusvalenze, Penalizzazione di 10 punti. A giugno procedimento sul caso stipendi.
andrea ha risposto al topic di Sabaudo in Il nostro forum
Il direttore di Sportitalia, Michele Criscitiello, da sempre addentrato nelle vicende della politica romana, svela quelli che possono essere i "piani romani" sulla sentenza plusvalenze. Ecco il suo tweet: "La Juventus, al CONI, sarà difesa dall’Avv Clarizia. Il figlio dell’Avv Clarizia è uno dei componenti della Corte Federale, la stessa che ha inflitto il -15 iniziale. La FIGC schiererà l’Avv Terracciano e non Avv Viglione (titolare). Le motivazioni federali sono debolissime.". Michele Criscitiello, già prima della sentenza aveva previsto una penalizzazione per i bianconeri, evento che poi è realmente accaduto -
Caso Plusvalenze, Penalizzazione di 10 punti. A giugno procedimento sul caso stipendi.
andrea ha risposto al topic di Sabaudo in Il nostro forum
Hanno detto che si può vendere tutto, non che vendono tutto. Certo i giornali locali sono i principali indiziati. Ma almeno con l'Economist guadagnano? -
Caso Plusvalenze, Penalizzazione di 10 punti. A giugno procedimento sul caso stipendi.
andrea ha risposto al topic di Sabaudo in Il nostro forum
https://johnnylambs.com/ -
Caso Plusvalenze, Penalizzazione di 10 punti. A giugno procedimento sul caso stipendi.
andrea ha risposto al topic di Sabaudo in Il nostro forum
-sfanculata da Lapo Elkann Questo Evelina Maria Augusta Christillin può inserirlo nel curriculum -
NEFANDEZZE MEDIATICHE E ANTIJUVENTINISMO VARIO
andrea ha risposto al topic di Bradipo76 in L'Archivio Di Tifosibianconeri.com
Lapo Elkann, il tifo Juve dei bimbi e la risposta alla Christillin: "Parla a vanvera" Il nipote dell'Avvocato ha commentato le parole del membro del consiglio Fifa sulle conseguenze che il caso plusvalenze avrebbe portato al club bianconero Il caso plusvalenze, con i 15 punti di penalizzazione inflitti alla Juventus, continua a far discutere. Diverse opinioni su quanto accaduto e su quanto potrà accadere in futuro al club bianconero arrivano ogni giorno da varie parti. C'è chi pensa che il caso che ha coinvolto la Vecchia Signora possa andare ad influire addirittura sulla passione dei bambini. È il caso di Evelina Christillin che a gennaio ha dichiarato: "Ci saranno danni economici per la non partecipazione alle coppe europee, ma non solo: meno gente allo stadio, meno abbonamenti, meno sponsor. Qualcuno l’altro giorno diceva che un bambino di 10 anni è difficile che diventi tifoso juventino dopo una botta del genere" Lapo, la risposta alla Christillin Alle parole del membro del consiglio FIFA ha risposto Lapo Elkann. Il nipote dell'Avvocato è stato menzionato su Twitter da un utente che ha postato un video diventato virale in pochi giorni, che mostra un bambino visibilmente emozionato in seguito alla sorpresa dei suoi genitori che lo hanno portato all'Allianz Stadium in occasione di Juventus-Fiorentina. Insomma, un chiaro esempio di come l'amore di un bimbo per una squadra di calcio possa andare oltre a ciò che avviene fuori dal campo. Chiamato a rispondere alle parole della Christillin, Lapo ha scritto: "Non conta niente, troppa gente parla a vanvera purtroppo" Tanti i messaggi di supporto a Lapo, considerato portavoce vero del tifo bianconero. La Juve e l'amore di un piccolo tifoso: la sorsaL'edizione digitale giornale, sempre con te Ovunque ti trovi, tutte le informazioni su: partite, storie, approfondimenti, interviste, commenti, rubriche, classifiche, tabellini, formazioni, ant -
Caso Plusvalenze, Penalizzazione di 10 punti. A giugno procedimento sul caso stipendi.
andrea ha risposto al topic di Sabaudo in Il nostro forum
Off topic: comunque la storia dell'omicidio di Pescara è incredibile -
National Football League Stagione 22/23
andrea ha risposto al topic di il neutro di Bari in Altri Sports
Bel sito -
Champions League 2022-23: Manchester City campione d’Europa
andrea ha risposto al topic di kkekko in Archivio Off Juve
Rischiamo tre italiane ai quarti, Per i bookmakers due sono sicure -
NEFANDEZZE MEDIATICHE E ANTIJUVENTINISMO VARIO
andrea ha risposto al topic di Bradipo76 in L'Archivio Di Tifosibianconeri.com
Non ho capito il "ragionamento" -
Caso Plusvalenze, Penalizzazione di 10 punti. A giugno procedimento sul caso stipendi.
andrea ha risposto al topic di Sabaudo in Il nostro forum
Praticamente ogni riga un'infamia -
Caso Plusvalenze, Penalizzazione di 10 punti. A giugno procedimento sul caso stipendi.
andrea ha risposto al topic di Sabaudo in Il nostro forum
Comunque se ci mandano in B Il prossimo anno la serie A la seguo così: -
Caso Plusvalenze, Penalizzazione di 10 punti. A giugno procedimento sul caso stipendi.
andrea ha risposto al topic di Sabaudo in Il nostro forum
Il Roma è un quotidiano di Napoli Ma questo chi c**** e? -
National Football League Stagione 22/23
andrea ha risposto al topic di il neutro di Bari in Altri Sports
Per i bookmakers Eagles leggermente favoriti a 1,80 contro 1,95 -
Caso Plusvalenze, Penalizzazione di 10 punti. A giugno procedimento sul caso stipendi.
andrea ha risposto al topic di Sabaudo in Il nostro forum
Nell'articolo che ho postato Andrea Bosco sostiene che questa volta la Juve andrà al Tar: io ci credo poco -
Caso Plusvalenze, Penalizzazione di 10 punti. A giugno procedimento sul caso stipendi.
andrea ha risposto al topic di Sabaudo in Il nostro forum
Bisognerebbe impedirgli di seguire la Juve, se vuole paga il biglietto -
Caso Plusvalenze, Penalizzazione di 10 punti. A giugno procedimento sul caso stipendi.
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Giustissimo -
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La Società dovrebbe impedire a Nerozzi di seguirla, per non parlare di tutto il gruppo Cairo -
Caso Plusvalenze, Penalizzazione di 10 punti. A giugno procedimento sul caso stipendi.
andrea ha risposto al topic di Sabaudo in Il nostro forum
Per evitare di cercarle e linkare siti di M***A -
Caso Plusvalenze, Penalizzazione di 10 punti. A giugno procedimento sul caso stipendi.
andrea ha risposto al topic di Sabaudo in Il nostro forum
Juventus, sfoghi al telefono «Chiesa cerca gli aumenti Noi arroganti sul mercato» Agnelli: «Che errori...». E con Elkann parla di riportare Del Piero di Massimiliano Nerozzi · 11 feb 2023 ” Cherubini Il peggiore prende come il migliore dell’Atalanta. Prendiamo un cane e gli diamo 3,5 milioni ” Arrivabene L’under 23 è un carrozzone creato perché non sapevamo più dove mettere i giocatori... Ci aveva messo poco Maurizio Arrivabene a capire che aria tirava, dentro casa Juve: «Avevo chiamato Cherubini (il ds, ndr) dicendogli di non spendere una lira in più di quanto messo a budget», racconta il 29 novembre 2021 ai pm torinesi che stanno indagando sui conti bianconeri. Del resto, Andrea Agnelli l’aveva scelto anche per questo, come ad: «Credo che lui si fidi di me perché mi reputa onesto. E basta leggere gli ultimi bilanci, sicuramente vi era tensione economica, non finanziaria». Un luna park per i giocatori, visti gli stipendi, dallo sfogo di Federico Cherubini, in un’intercettazione con il manager dell’area finanza Stefano Bertola: «Il nostro peggiore guadagna come il migliore dell’Atalanta. Zapata prende 1,8 milioni… se compravamo un cane gli davamo 3 milioni e mezzo». Erano i tempi dell’all-in per l’Europa: «Giaccherini un giorno mi ha detto: “Sai sto bene alla Juve, quando facciamo allenamento sembra un quarto di finale di Champions”. Grazie al c., erano in 24… avevamo fuori dalla lista giocatori che costavano 10 milioni lordi». E per questo accusa il predecessore, Fabio Paratici: «Siamo stati arroganti sul mercato, perché il Fabio di 5 anni prima non prende Higuain a 90, prende Gabriel Jesus a 10, e lo fa diventare uno da 90». Dopodiché, i quattrini sono una variabile imprevedibile, con i calciatori, come si legge in un’annotazione della Guardia di finanza, riferita a una telefonata (con Agnelli) del 9 agosto 2021: «Cherubini afferma che quello di Federico Chiesa non gli sembra il profilo di un giocatore che può restare tanti anni alla Juve, a causa del suo entourage molto alla ricerca di sostanziosi aumenti economici». Sullo shopping si sfoga lo stesso Agnelli, sempre con il ds: «Se metto in piedi, dal 2010 quando sono arrivato a oggi, le cazzate che abbiamo fatto gli ultimi tre giorni di mercato, abbiamo buttato nel cesso 60-70 milioni… Te lo dico così, spannometrico, da Anelka». E Cherubini: «Bentdner, il ritorno per la terza volta di Caceres». E poi bisogna fare i conti con Allegri, riflette il ds: «Se una volta ogni 40 partite deve giocare uno, giocherà uno dell’under 23… tanto Max prima che gioca uno dell’under 23… ». Le trattative apparecchiano dialoghi comici, come quando sta per saltare Romero al Tottenham e Demiral all’Atalanta: «Gasperini vuole incontrare Demiral — sbotta Paratici — ma gli ho detto: in che punto siamo del mondo? Perché se doveva prendere uno in Mozambico cosa faceva Gasperini? Per sapere. Demiral è tre anni che è in Italia… sta scherzando? Questi sono fuori dal mondo». E Cherubini: «Eh, sono fatti così». Bertola discute invece delle scelte del presidente, che a un certo punto lanciò la generazione di quarantenni: «Andrea ammette gli errori sì, a parole, ma poi nei fatti pochissimo… cioè non è che dice, su tre ne ho sbagliati tre». Riferendosi ai manager Re, Ricci e Paratici. Sul tema — scrivono i militari del nucleo di polizia economico finanziaria — si lamenta anche Arrivabene: «Tutti i ragazzetti di cui Andrea è innamorato (i dipendenti, ndr) non hanno mai mosso un dito in tutta la loro vita, questi hanno bisogno di essere mandati sul campo, se non li metti sul campo faranno sempre delle grandi belle cose da leggere, ma da realizzare un pochino più difficili». Tentando di capire come vanno le cose, l’allora ad chiede al direttore finanziario dell’epoca, Stefano Cerrato, di fargli un report sui costi dell’under 23: «L’idea che mi sono fatto io è che quello lì è un carrozzone che abbiamo creato… te lo dico fuori dai denti, che abbiamo creato perché non sapevamo più dove mettere i giocatori». Pausa: «Di Fede (Cherubini, ndr) non mi fido per niente sull’under 23, ha un approccio molto emozionale». Poi però, il pallone è pure cuori che battono e bandiere che sventolano, come emerge da una telefonata del 6 settembre 2021 tra Agnelli e John Elkann, ad di Exor, azionista di maggioranza, riassunta dai finanzieri: «Discutono su come far riavvicinare Alessandro Del Piero alla società». -
Caso Plusvalenze, Penalizzazione di 10 punti. A giugno procedimento sul caso stipendi.
andrea ha risposto al topic di Sabaudo in Il nostro forum
Paolo Aicardi, Presidente piccoli azionisti della Juventus, parla della manovra stipendi “Tutti i giorni si passa da un film horror ad un remake di Zelig. Tutti i gironi escono notizie, cose allucinanti. Sono molto preoccupato da tanti, non tutti i media, perché qualcuno che non giustifica c’è. Sono esterrefatto dalle spiegazioni che danno per giustificare, perché c’è chi intraprende determinate professioni e sposa un certo tipo di condotta personale. Però ci sono molti colleghi che non sanno cosa dicono, specie da un punto di vista tecnico, però facendo un determinato mestiere il focus dovrebbe essere quello di informare e dare giudizi senza informarsi non va bene. Per ciò che riguarda la manovra stipendi, la Juve non ha pagato gli stipendi in ritardo, non ha pagato gli stipendi perché ha fatto un accordo con dei giocatori per non pagarli, alla luce del sole, pubblicato ovunque, ovvero per riprendere in esame la possibilità di pagarli se si fossero verificate determinate situazioni. È una manovra fatta in totale trasparenza. -
Caso Plusvalenze, Penalizzazione di 10 punti. A giugno procedimento sul caso stipendi.
andrea ha risposto al topic di Sabaudo in Il nostro forum
. L'IMBOSCATA - Il vero problema non è Santoriello, ma consigliabile spostare processo a Milano. Motivazioni fanno acqua da tutte le parti. "Er Collegio der Coni" e gli anti-Juve dichiarati. La linea di Elkann. Superlega minaccia monopolio Uefa 10.02.2023 01.00 di Andrea Bosco di Andrea Bosco Il problema secondo i media è “l'odio“ che Ciro Santoriello, pm con ruolo apicale nell'inchiesta Prisma, ha esternato come tifoso del Napoli, nei confronti della Juventus: reiteratamente. La Juventus, per Santoriello, sembra essere una ossessione. Lui come pm è “anti juventino“ e deve anche giudicare sui “ladrocini in campo“. Questo non è Jenny a' Carogna e neppure Ciccilo o' Musicante, indimenticabile jettatore di professione: è un magistrato di chiara fama. Il vero. Ma il vero problema non è, però, e non può essere, Santoriello. Ovviamente appare inopportuno che Santoriello presenzi all'udienza che vedrà presto in aula la Juventus con una ipotesi accusatoria di “falso in bilancio“ . Ma “estraniarsi“, come sembra voglia fare il pm torinese, ricorda la “foglia di fico“ che Silvio Berlusconi da presidente del Consiglio esibiva, quando si deliberavano leggi che erano (anche) a favore delle sue aziende e lui usciva dal Cdm. Uno degli avvocati della Juventus, Chiappero, ha definito Santoriello persona “colta e professionalmente preparatissima“. Non ci sono ragioni per pensare che Santoriello non lo sia. Così come appare improprio sospettare che un un uomo di legge si possa far condizionare dalla fede calcistica nel formulare un giudizio. Tuttavia, per una mera questione di “opportunità“, considerato che l'impianto accusatorio poggia sulle valutazioni disegnate in primis da Santoriello in collaborazione con suoi due colleghi, lo spostamento del processo da Torino a Milano apparirebbe consigliabile. Per cancellare qualsiasi sospetto di parzialità. maueroA differenza delle valutazioni di molti colleghi a me sembra (dopo averle lette) che le motivazioni che hanno portato la Procura Federale (sulla base degli atti prodotti dalla Procura di Torino) a riaprire il processo sportivo sulle plusvalenze, facciano acqua. Soprattutto per una ragione: collegare l'aspetto doloso a quello colposo si presenta come una forzatura giuridica. Così, come, aver comminato 15 punti di penalizzazione a campionato in corso con i conosciuti danni economici, essendo la Juventus quotata in Borsa. La Procura Federale ha agito (tra l'altro solo contro la Juventus) con una tempistica senza precedenti nella storia del calcio italiano. Il presidente dell' Associazione Nazionale Magistrati, Santalucia, ha definito la vicenda Santoriello una “questione da ridimensionare“. E questo fa parte del malcostume dei magistrati italiani: parlare di tutto anche fuori contesto. Il detto “cane non mangia cane“ vige in magistratura come in altre professioni. Ma, ripeto: non è questo il punto. E non neppure lo sono le dichiarazioni (“scherzose“ e quando mai sono “serie“?) di un altro magistrato Vincenzo Cesaro in stile ultras (partenopeo) contro la Juventus, Ronaldo e Andrea Agnelli a proposito della Superlega. Peccato che Cesaro, faccia parte del Collegio di Garanzia del Coni, organismo che dovrà valutare il ricorso presentato dalla Juventus. Altro giro, altro regalo: questo si chiama Cesare San Mauro, professore alla Sapienza di Roma, anche lui fa parte del Collegio di Garanzia del Coni. Ha postato una confezione di “Ajax“ con la scritta “disinfetta l'ambiente”. E sotto la foto di una formazione della Juventus. Racconterà anche lui che la cosa era “scherzosa“? Certa gente si diverte così. Sono maggiorenni, sono professionisti, ma si comportano come adolescenti. O forse no: il “tifo“ è una bestia pericolosa. Una pantegana che divora il buon senso. Sentito Paolo Bonolis? Bonolispensiero (interista): “Perché l'Inter dovrebbe giocare la Coppa Italia contro la Juve? Se con dolo ha falsato il campionato, con dolo egualmente e simmetricamente ha falsato la Coppa Italia : ergo.... “ . Bonolis dice di non “capire“. Ma noi “capiamo“. Da anni lo “capiamo“. Il professor San Mauro è stato denunciato per violenze psicologiche alla moglie e alla figlia di 10 anni. Lui ha negato l'accaduto che gli è stato attribuito . Ma questi sono fatti suoi. Fatti nostri è viceversa la circostanza che il Collegio di Garanzia del Coni sia infarcito di gente che detesta la Juventus. Come li selezionano? Se non sputano veleno sulla Juve, non li prendono nella consorteria? E' il Coni, bellezze. Anzi: “er collegio de garanzia der Coni“ “Er più pulito c'ha la rogna“ spiegava il senatore Evangelisti ai membri della sua corrente andreottiana. E questi? Useranno acqua e sapone, questi? Non mi soffermerei invece su un altro magistrato, sempre fronte Coni, che per alcuni mesi, aveva fatto parte (anni fa) della dirigenza del Napoli . Marcello De Luca Tamajo (questo il suo nome) risulta essere un professionista dall'esemplare curriculum. Ora, potrà sembrare alla tifoseria che si stia chiudendo ai danni della Juventus un vero “complotto“. La contemporaneità dell'azione della Procura Federale sul fronte plusvalenze, su quello ancora da esaminare relativo agli stipendi, saldati con quello dell'inchiesta torinese “Prisma”, con l'assenza di altri “colpevoli“, con la latitanza inspiegabile delle altre procure italiane sull'operato dei club di serie A, di serie B e di Lega Pro non ha contribuito alla serenità dell'ambiente. Così come non ha contribuito ad un clima di “accettazione“ dei verdetti, la continua fuga di notizie dalla Procura di Torino verso giornali e televisioni. Così come non ha contribuito alla chiarezza il modo nel quale la maggior parte dei media ha ritenuto di affrontare la vicenda. Il “clima“ creato ha riportato al 2006 . E a quel “sentire popolare“ evocato da uno dei giudici del Collegio Giudicante di Calciopoli, Piero Sandulli, sostituito dal “sentimento manettaro“ urlato soprattutto da chi , con la Juventus , ha conti “veri o presunti“ da regolare. Nel 2006 era da Milano che si sparava a “palle incatenate“. Oggi, nel segno di un ridicolo “Processo alla Juventus“ messo in piedi a Napoli qualche anno fa da magistrati, professori universitari, scrittori, uomini di spettacolo e giornalisti, si è proseguito inseguendo le accuse neppure “velate“ di Aurelio De Laurentiis sull'essere stato “defraudato“ di almeno uno scudetto: quello perso da Sarri, a Firenze, sul divano. Scudetto “arrubbato“. Ogni giorno così, da oltre un decennio: da quando la Juventus è tornata (e per nove anni di fila ) a vincere. Era “simpatica“ prima , la Juventus . Rammento il compianto direttore della “giornalaccio rosa dello Sport“ Candido Cannavò che ho conosciuto ed era persona perbene, quando scriveva di “rinascimento juventino“ dopo una “purificante stagione“ in serie B. Un rinascimento che a suo parere avrebbe portato la Juventus con i Paro, i Palladino , i Nocerino a realizzare grandissime cose. Non fu così: solo grazie a grandi investimenti e ad altrettanti grandi giocatori la Juventus ha saputo rinascere. Vincendo tanto, probabilmente troppo. Indimenticabili le parole del presidente (nel 2006) del Coni, Petrucci: “Una squadra che vince troppo finisce per far male al movimento“ . Con la sensazione di un “complotto“ in essere, il popolo juventino sta massicciamente lasciando gli abbonamenti a Dazn e Sky. Si parla di mezzo milione (di disdette) da parte degli abbonati. La rabbia è comprensibile, ma dubito che questa possa essere una forma di "pressione“ sul Palazzo. Certamente ridurre gli introiti televisivi porterà disagi alle casse dei network. Ma alcune cose, con onestà, vanno dette: la galassia Juve, sponsorizza il calcio Nazionale. Il video di Santoriello risale al 2019, con lui a quel convegno a Milano (che non verteva sul calcio, e tanto meno sul “tifo“) erano presenti tra gli altri Piero Sandulli e l'avvocato Grassani che tutela gli interessi del Napoli. Possibile che nessun dirigente della Juventus sia venuto nel 2019 a conoscenza di quel video e di quelle parole? Forse, visto che nel 2016, Santoriello aveva emesso una sentenza a favore del club bianconero, per vicende amministrative, è possibile che la dirigenza della Juve abbia pensato quello che nel 2006 i “tutori“ del giovanissimo John Elkan pensarono quando Guido Rossi fu designato in qualità di “Commissario Straordinario“ in Figc dal governo Prodi: “E' un amico“. In effetti il professor Guido Rossi, ex consigliere di amministrazione dell'Inter che si installò nel suo ufficio con sciarpa neroazzurra, era un consulente del Gruppo Fiat. Ma non era “un amico“. Era solo un professionista, come scrisse sul “Corriere della Sera“, Ferruccio De Bortoli ricordandolo dopo la morte, “dalle leggendarie parcelle“. Per capire “l'odio“ del giudice Santoriello, basterebbe paragonarlo a quello che qualsiasi tifoso della Juventus prova nei confronti di Guido Rossi: l'uomo che offrì uno scudetto all'Inter, (benché terza classificata in quel tormentato torneo) sottraendolo alla Juventus . Tutto va contestualizzato . E magari spiegato. La Juventus questa volta (a differenza del 2006) ha deciso di difendersi. Ha affiancato al suo collegio di difesa altri due super-esperti in diritto finanziario. Ma resta difficile capire come mai non abbia messo sotto contratto l'avvocato Dupont, l'uomo del caso Bosman , il legale che non ha mai perso una causa e che consigliò l'allora presidente Cobolli Gigli di ricorrere al Tribunale dei Diritti Umani di Strasburgo. Cosa che misteriosamente la Juventus non fece: né allora, né successivamente. Ma stavolta sembra che, “dominus Elkann“, la “linea” sia altra rispetto al 2006. Stavolta non uscirà dal cilindro un Luca Cordero di Montezemolo (Blatter dixit, pubblicamente ringraziandolo) per convincere la Juventus “a non andare al Tar“ . Stavolta presumo che in caso estremo, la Juventus ci “andrà“. Bloccando il campionato. Come minacciò (presidente Carraro) di fare ante Calciopoli il defunto Gaucci, ottenendo alla fine, quello che pretendeva: la riammissione in serie A del retrocesso Catania. Se la serie A da allora è a 20 squadre lo si deve a quella vicenda . Prima era a 18 . E prima ancora a 16. Così, per la cronaca. E ad uso di quanti non ricordano o non sanno. Non so se la Juventus sia colpevole o vittima di una serie di circostanze che l'hanno fatta sembrare colpevole. Se risulterà colpevole dei reati a lei ascritti, il mio parere è che debba essere giudicata con severità . Ma se i “ reati “ evaporeranno, come altre volte è accaduto , il minimo che si possa chiedere è che i magistrati che si sono spesi con zelo , rispondano del proprio operato. Non che ( eventualmente ) pretendano che “o' passato“ debba essere “scurdato“ . In ogni caso, stante lo sfacelo che da almeno un ventennio vede il calcio italiano dibattersi tra problemi economici e scandali di ogni tipo, la questione non potrà essere archiviata dal governo, sbattendo la sporcizia sotto al tappeto. Per due volte consecutive l'Italia è stata esclusa dal Mondiale. L'appeal del suo prodotto calcistico è diventato uno dei più bassi in Europa. La Federazione e la Lega sono sinedri dove volano coltelli e si somministrano veleni. Una legge che vieti ai club di spendere più di quanto in una stagione incassino non è mai stata fatta. Le plusvalenze (che, lo rammento, sostituirono le comproprietà) si sono rivelate un flop che ha portato all' attuale sfacelo. Con il sospetto che una Federazione inadeguata , il cui presidente è stato eletto con una maggioranza bulgara di oltre il 90% dei consensi, che non ha mai fatto una sola delle riforme che aveva annunciato, che siede dove siede con i voti maggioritari dei dilettanti che nel bizzarro sistema elettorale della Figc (ma qualcuno lo definirebbe in altro modo) pesano più di quelli dei professionisti, che si avvale anche dei voti degli allenatori, degli arbitri, del sindacato giocatori (prossimamente chissà, anche di quelli dei magazzinieri), che governa come un cacicco, abbia mutuato l'orrendo slogan delle Brigate Rosse: “Colpirne uno per educarne cento“. Colpire la società di maggior prestigio, non potendo colpire l'intero sistema calcistico italiano, pena la desertificazione pallonara nazionale. Ma prima o dopo i conti con la realtà, la Figc dovrà farli: l'ombrello dell'Uefa (e dell'Eca) non la proteggerà all'infinito . I tre club aderenti al progetto Superlega (Barcellona, Real Madrid e Juventus ) non demordono. E dal tribunale di Madrid hanno ricevuto un assist. Ora il progetto, dalle 14 società iniziali, si è allargato a 60/80 club. L'idea è quella di sottrarre il calcio al monopolio dell'Uefa. Che le risorse le suddivide con personalissimi criteri. La battaglia sarà lunga: Ceferin presidente Uefa conta su molti amici. In Gran Bretagna soprattutto, in Francia, nel mondo (gli amici di Ceferin, sono quelli del presidente Fifa , Infantino) e in Spagna dove l'eminenza grigia Tebas presidente della Liga è tra i più fieri oppositori del progetto Superlega. Tuttavia , la sperequazione è talmente ampia, la forbice così smisurata, da non consentire mediazioni: una Superlega già esiste e si chiama Premier. Che grazie agli introiti televisivi, alle agevolazioni fiscali, al fatto di agire in un Paese che con la Brexit sta al di fuori dell'Europa, può contare su risorse smisurate. Un minuscolo club della Premier può avvalersi di potenzialità economiche che Juventus, Inter, Milan Napoli, Roma si sognano . L'esodo dei campioni dalla serie A è sotto agli occhi di tutti. Prossimi ad uscire Skriniar, forse Vlahovic, Rabiot, Di Maria, Leao. Alcuni ipotizzano anche i due gioielli del Napoli Osimeh e Kvaratskhelia che consentirebbero a De Laurentiis plusvalenze mostruose, oltre alle risorse che arriveranno da uno scudetto (meritato) sempre più probabile e da una Champion's che potrebbe riservare al pubblico partenopeo altre gioie . Zaniolo è già andato in Turchia. Perché anche in Turchia hanno presentemente più risorse delle indebitate società italiane. Offerte sono state presentate per Chiesa e Lautaro Martinez. Mala gestione: il Covid ha messo un carico da undici. Una Federazione gattopardesca e una Lega litigiosissima ne hanno messo altri. Ma uno ne ha messo anche un Coni estremamente “manzoniano“ . E una briscola alta l'ha esibita un governo disattento sulle questioni sportive, in generale. Calcistiche in particolare . In Parlamento ci si “interroga“ magari per un gol annullato, mai per i bilanci disastrati delle società . Mai per le fasulle fidejussioni presentate. Mai per i rapporti “opachi“ tra politica e imprese. Reduce da un viaggio in Gran Bretagna ospite di De Zerbi, l'amico Michele Criscitiello ha scritto, cosa dovrebbe fare il calcio italiano . Come dovrebbe operare. Ma Criscitiello lo sa meglio di me : prima devi fare piazza pulita dei gattopardi che da decenni infestano il palazzo del calcio . Quelli che hanno sempre finto di “ cambiare “ per non cambiare di fatto un accidente . Comunque vada a finire la complicata vicenda che vede in sofferenza la Juventus, senza un vero cambiamento, senza vere riforme, senza protagonisti diversi da quelli attuali, niente cambierà . Si indosserà magari un altro abito . Ma come spiegava un celebre film della Milano da bere : “ Sotto il vestito, niente “ . -
Mettersi in gioco, sempre La lezione di Gianluca Vialli Di Domenico Calcagno · 10 feb 2023 Èdifficile raccontare Roberto Mancini senza andare a sbattere contro Gianluca Vialli. È quello che è successo a Marco Gaetani che, scrivendo il suo primo libro sul Mancio, si rese conto di non poter fare a meno di scriverne un altro sul suo gemello. Gianluca Vialli, l’uomo nell’arena esce oggi pubblicato da 66thand2nd, ed è un lavoro iniziato nell’autunno del 2020 e concluso un mese e mezzo prima del 6 gennaio, quando Vialli se ne è andato, a 58 anni, dopo averne passati quattro a lottare contro un tumore al pancreas. Vialli non è stato un calciatore e tantomeno un uomo banale. Dal Pizzighettone alla Cremonese alla Sampdoria, dove arrivò a 20 anni, è sempre riuscito a distinguersi, sul campo con la sua fisicità, il suo talento e la sua capacità di svolgere, lui centravanti, ma anche ala soprattutto nelle sue prime stagioni, il lavoro sporco e faticoso, quello che quasi mai viene notato all’esterno ma è sempre molto apprezzato dai compagni. Vialli non ha mai rinunciato alla giocata difficile e pazza sul campo, dove correva più di un mediano, dove non si è mai risparmiato perché in fondo lui, ragazzo di una famiglia della buona borghesia di Cremona, a pallone giocava per divertirsi e in campo metteva sempre l’entusiasmo di chi ama quello che fa. Fuori dal campo, Vialli ha sempre dimostrato personalità e una sensibilità speciale. Poteva prendere in giro i giornalisti che ogni estate lo vendevano alla Juve o al Milan, poteva rispondere più volte no alle offerte di Silvio Berlusconi (e di Agnelli) perché «Milano non ha il mare». E se doveva dire una cosa la diceva, senza preoccuparsi delle conseguenze. Era un ragazzo che ragionava con la sua testa, che piaceva alle mamme e ai giovani. Un calciatore che ha avuto il coraggio di mettersi in gioco con la televisione quando ancora era il centravanti della Sampdoria e della Nazionale. Che ha fatto il grande salto alla Juventus dopo otto stagioni, e uno scudetto meraviglioso, con la maglia blucerchiata. Che ha alzato la Champions con la fascia di capitano della Juve per lasciarla dopo tre anni per il Chelsea, l’Inghilterra, Londra, che sarebbe diventata la sua città. Una scelta non casuale. A Londra hai il diritto di vivere la tua vita anche se sei un calciatore famoso, un allenatore. E per Vialli la sua vita, la sua famiglia, la moglie Cathryn White Cooper, le sue due figlie, Olivia e Sofia, contavano più di ogni altra cosa. Vialli ha giocato, allenato, ha fatto il dirigente ed è stato uno dei primi e più originali tra i commentatori di Sky. Aveva carisma, sapeva motivare e stupire quando ce n’era bisogno. E ha concluso la sua parabola di campione e di uomo tornando con Mancini in quella Nazionale che ha sempre amato ma che in fondo gli ha dato meno di quanto forse avrebbe meritato per scrivere un altro splendido capitolo di una vita breve ma vissuta fino in fondo: il titolo europeo conquistato a Wembley dove con la maglia della Samp aveva perso una finale di Coppa dei Campioni insieme, ovviamente, al gemello Mancini. Gaetani racconta tutto questo e lo fa con passione e con grande precisione. Il suo libro è un lavoro approfondito, completo. Dove non mancano aneddoti noti solo a chi quella Sampd’oro di Vialli-ManciniBoskov-Mantovani ha frequentato e conosciuto. Il club che Vialli ha amato più degli altri e del quale ha inutilmente tentato di diventare presidente. Nei suoi ultimi giorni Vialli è tornato alle origini, nella sua Cremona e al santuario della Beata Vergine della Speranza. «È il tempo della gratitudine — scrive Gaetani —. Forse è questa la lezione che dobbiamo portarci dietro da questo lungo cammino di Vialli: l’importanza della gratitudine per le cose piccole e grandi, il motore che deve consentirci, giorno dopo giorno, di scendere nell’arena, con la consapevolezza di avere osato abbastanza».
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andrea ha risposto al topic di Sabaudo in Il nostro forum
O Agnelli ha degli esperti del c**** o ci vogliono inculare. O tutte e due. -
Caso Plusvalenze, Penalizzazione di 10 punti. A giugno procedimento sul caso stipendi.
andrea ha risposto al topic di Sabaudo in Il nostro forum
All'inizio non avevo capito la metafora, mi sembrava un incubo