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andrea

Tifoso Juventus
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    Marino Magrin

    Di Francesco Pietrella · 19 dic 2024 Il volto pulito di Marino Magrin entrò nel mosaico quarant'anni fa, grazie a un Atalanta-Inter di Serie A. «Avevo compiuto 25 anni da tre giorni. Ricordo la telefonata del mio vecchio datore di lavoro. “Qui c'è da aggiungere la tua foto…”, mi disse». Storia di immagini sbiadite, incollate: «Dopo la terza media ho lavoricchiato cinque anni come falegname. Amavo appendere al muro i ritagli di giornale di Rivera e Tardelli. In azienda avevo un “altarino” con le loro immagini intrecciate a mo' di mosaico. Sognavo di raggiungerli…». E ci è riuscito. Marino, 65 anni, mezzala creativa degli anni Ottanta passata per Mantova, Atalanta, Juve e Verona, lo racconta col tono di voce emozionato di chi non vede l'ora di rispolverare videocassette rimaste in un angolo. Quando la nostalgia gli batte sulla spalla ne infila una nel registratore e preme play. Che pensa quando si rivede? «Alle mie punizioni a foglia morta, alle due stagioni da numero otto della Juventus e agli anni dell'Atalanta grandi come quelli del Real, come cantava Max Pezzali». Bergamo cosa rappresenta? «Una seconda casa. Ho segnato una quarantina di gol in sei anni, ho realizzato sogni e ho giocato in tutte le categorie, dalla Serie C1 alla A. Sono ancora così legato al posto che sono rimasto a vivere da queste parti, a Torre Boldone. Abito a tre chilometri dallo stadio». Come trascorre il fine settimana? «Tra i campetti della Bergamasca. L'Atalanta mi ha dato la possibilità di fare l'osservatore per il settore giovanile. Mi diverto a vedere i bambini». Tra l'altro lei scrisse anche l'inno della Dea. «Grazie a dei ragazzi in Val Galdino. Nel 1984 scrissi qualche strofa con l'aiuto di mia moglie, il resto è storia. Per 25 anni è stato l'inno della Dea. Fu inaugurato contro il Como, dove segnai su punizione. Chi mi riconosce mi dà il suo numero solo per farmi ascoltare la suoneria: il mio inno». Che effetto le fa vedere l'Atalanta prima? «Un'emozione unica, ma lo stadio era strapieno anche in Serie C. Gasperini merita lo scudetto». In chi si rivede? «In De Roon. Ormai è un bergamasco». Gasperini chi le ricorda? «Nedo Sonetti, il sergente dal pugno di ferro». Le punizioni erano il suo marchio di fabbrica: quanti gol ha segnato così? «Tanti, non ricordo». Oggi si segna di meno da calcio piazzato. «Dicono sia colpa dei palloni, ma io passavo i pomeriggi ad allenarmi. Mio padre è morto quando avevo sei anni, sono cresciuto con 4 fratelli. Mia madre mi implorava di rientrare a casa la sera». E lei restava lì, a provare e riprovare. «Abbassavo le tapparelle delle finestre e… bum. Oppure cercavo di colpire una colonnina per affinare la precisione. Ho iniziato a calciare per le stradine del mio paese, Borso del Grappa, vicino Treviso, e poi ho proseguito fino alla Serie A». Allo stadio urlavano: «Magrin, tira la bomba». «E lo fanno ancora oggi quando mi vedono. Il mio mito è stato Mario Corso, che calciava “a foglia morta”. La svolta fu a Bergamo. Un venerdì Bianchi ci fece l'esempio di un francese che aveva steso il Milan in coppa con una punizione perfetta. Io gli risposi che l'avrei replicata in un batter d'occhio. “Fammi vedere”, disse. La misi all'incrocio». «Proprio lui, ma so cosa sta per chiedermi». Ha pesato essere il suo erede? «Non lo sono mai stato. Ero un buon giocatore, non un fuoriclasse come lui». 3Non si è mai sentito in difficoltà? «Mai. Ne parlavano gli altri, non io, e poi Boniperti scelse di dare la sua dieci a De Agostini per tutelarmi. Io indossai la 8 di Tardelli, un sogno. Qualche anno prima lo sfidai in amichevole con l'Atalanta. A fine partita gli chiesi timidamente la maglia». La cercarono altre squadre? «L'Inter, ma il vero incrocio lo ebbi con Sacchi». Cosa le disse? «Nel 1987, l'anno in cui perdemmo la finale di Coppa Italia con l'Atalanta, segnai al suo Parma nei quarti. A fine partita si avvicinò dicendomi che l'anno successivo sarebbe andato in una big e che gli sarebbe piaciuto portarmi con lui». Il ricordo più bello? «La stima di Scirea. Dicevano che di profilo eravamo uguali. Mi viene in mente anche un rigore segnato contro la Roma all'ultimo. Ero appena rientrato da un infortunio, Cabrini me lo lasciò». Due anni alla Juventus, 64 presenze, 7 gol e nessun trofeo. Cosa non andò? «La squadra era satura, arrivata. E poi il Milan di Sacchi era incontenibile». Un flash sull'Avvocato Agnelli? «Il suo elicottero sempre puntale. Conosceva vita, morte e miracoli di tutti. Un signore». Lei si considera un sottovalutato? «No, sono felice di ciò che ho fatto. Il mio rimpianto sono gli infortuni avuti alla Juve. Nel 1987-88 mi fermai sul più bello, chissà come sarebbe andata». E a Platini cosa direbbe oggi? «Che mi sarebbe piaciuto giocare insieme a lui, ma magari le punizioni le avrei calciate io».
  4. https://x.com/FabRavezzani/status/1869659188860956796?t=WS5H4GahrbGYJfr5ZNeBjw&s=19
  5. Dal microfono alla scrivania: Raffale Auriemma nuovo dg della Scafatese https://m.tuttomercatoweb.com/amp/serie-d/dal-microfono-alla-scrivania-raffale-auriemma-nuovo-dg-della-scafatese-2047302
  6. https://x.com/juventusfans/status/1868625520155668565?t=EAkWxDNID9Rjd01ULS0UgQ&s=19
  7. Si fosse fatto male seriamente Vlahovic, avrei giocato io in attacco per tutto il girone di andata
  8. Non arrivano buone notizie per quanto riguarda l’infortunio di Milik, praticamente ai box da inizio estate e finora mai a disposizione di Thiago Motta da quando è arrivato alla Juve. Secondo quanto riportato questa mattina dal Corriere dello Sport il rientro dell’ex attaccante di Marsiglia e Napoli potrebbe slittare ancora, con la nuova data del rientro fissata ora per i primi giorni del 2025. Vlahovic sarà dunque costretto agli straordinari.
  9. https://www.nytimes.com/athletic/5968919/2024/12/09/the-racket-tennis-book-conor-niland/
  10. https://x.com/capuanogio/status/1868424861208735989?t=fOwuvoJQOER4lW8OLEOtJA&s=19
  11. https://x.com/calcioinglese/status/1868717635132965065?t=q0GXM2SvgqaVEzPBUT8vCw&s=19
  12. https://fondazionejb.com/violazione-dellart-art-23-dichiarazioni-lesive-da-parte-del-dott-urbano-cairopresidente-della-societa-di-calcio-professionistica-torino-fc/
  13. https://x.com/KarlOne71/status/1863489997669638474?t=-lil59RjobD-PpZkdWK0PQ&s=19
  14. Altro video dalla curva https://x.com/GiorgiaJG/status/1868055614661771755?t=fiEGmEQLzmCur0IWnPatYQ&s=19 https://x.com/GiorgiaJG/status/1868056766505996592?t=fm4JIA6YnIA6QVTG70Zv7Q&s=19
  15. Dicono che la curva ha cantato in coro "sei solo un viola di M***A"
  16. Momblano ha detto che Douglas Luiz, Er Pantofola, si è infortunato di nuovo
  17. La squadra sotto la curva a fine partita https://x.com/marydidio_/status/1868054431792796133?t=ezeUFoXdps46xdcrFlXH6A&s=19
  18. https://www.alfredopedulla.com/muratore-dice-addio-al-calcio-dopo-il-tumore-ho-dovuto-reimparare-a-camminare/
  19. Allora è vero che Torino non è granata https://www.90min.com/it/il-derby-sugli-spalti-i-dati-sui-tifosi-di-juve-e-torino-nel-capoluogo-piemontese
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