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andrea

Tifoso Juventus
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Tutti i contenuti di andrea

  1. Quote prima dei quarti: City. 3 Bayern. 5 Napoli. 5 Real. 7,50 le altre 16
  2. Per cancellarti da Twitter puoi essere solo: interista napoletano Ziliani
  3. dicono che Gianluca Impastato si è cancellato da Twitter dopo i suoi tweet antijuventini che poi chi c**** è questo Gianluca Impastato ...
  4. Sabatini: "Juve sempre coinvolta in tribunale? Un motivo ci sarà" 08.04.2023 Intervistato da "Il Foglio", Walter Sabatini, ex ds, tra le altre, della Roma, dice la sua sul coinvolgimento della Juventus nelle ultime inchieste su plusvalenze e stipendi: "Juve sempre sulla graticola del Tribunale? Un motivo evidentemente ci sarà. Non sono altri uomini a metterli sulla graticola, ma ci si mettono da soli”.
  5. IVAN ZAZZARONI CONTRO LA "SORDITA' SELETTIVA" NEL CALCIO ITALIANO: “PER MANCANZA DI SEGNALAZIONI, NON HO POTUTO STIGMATIZZARE IL CORO CHE SI È UDITO PIÙ VOLTE E CON CHIAREZZA NEI PRIMI 20 MINUTI DI JUVE-INTER: ‘LIVERPOOL LIVERPOOL 39 MORTI SCHIACCIATI’ È RACCAPRICCIANTE. ASSURDO CHE NON L’ABBIANO MESSO A REFERTO - SONO CONVINTO (DA SEMPRE) CHE PER OFFESE DI TALE PORTATA SI POSSA CONFIGURARE IL REATO DI VILIPENDIO DI CADAVERE, PUNITO CON LA RECLUSIONE DA UNO A TRE ANNI..." 08.04.2023 Ivan Zazzaroni per il “Corriere dello Sport” Della squalifica - da cancellare - di Lukaku ho scritto e riscritto fino a ieri. Per mancanza di segnalazioni, arrivate in colpevole ritardo, non ho potuto stigmatizzare come avrei voluto il coro che si è udito più volte e con chiarezza nei primi 20 minuti di Juve-Inter: “Liverpool Liverpool 39 morti schiacciati” è raccapricciante. Assurdo che gli ispettori federali, o gli assistenti di campo, non l’abbiano messo a referto. Immagino che tra i coristi ci fossero persone che il 29 maggio dell’85 non erano neppure nate, particolare che trovo doppiamente irritante. Sono convinto (da sempre) che per offese di tale portata si possa configurare il reato di vilipendio di cadavere, del quale è una declinazione, ovvero “il disprezzo che può assumere toni di scherno o di aperta ingiuria”. Lo tratta l’articolo 410 del codice penale specificando che chiunque commetta atti di vilipendio di cadavere è punito con la reclusione da uno a tre anni. La galera del tifoso è il daspo; il filtro protettivo; la distrazione, la sottovalutazione, la paura e l’ipocrisia di chi dovrebbe segnalare certe manifestazioni di inciviltà e non lo fa.
  6. LA DOMENICA POMERIGGIO? GLI ITALIANI PREFERISCONO LA PENNICHELLA ALLE PARTITE - I DATI DEGLI ASCOLTI TV PER I MATCH DELLA DOMENICA ALLE 15 SONO DISASTROSI E IN ALCUNI CASI C’ERANO PIÙ PERSONE ALLO STADIO CHE DAVANTI AGLI SCHERMI – LA STESSA PARTITA, SE GIOCATA IN ALTRO ORARIO, MOLTIPLICA ESPONENZIALMENTE IL PUBBLICO CHE LA GUARDA – I MOTIVI SONO VARI, COME IL “CALENDARIO-SPEZZATINO” E LA CONCORRENZA TRA GLI EMITTENTI, MA ANCHE IL CALO DEL LIVELLO DELLE SQUADRE DI SERIE A E LE PARTITE “SOPORIFERE”… 08.04.2023 14:50 Estratto dell’articolo di Matteo Pinci per “la Repubblica” […] Il calcio della domenica pomeriggio non piace più. O almeno: non lo guardiamo. I dati di ascolto del campionato raccontano che da inizio stagione già 40 partite hanno raccolto meno di 100 mila spettatori televisivi. Su 28 giornate completate, vuol dire quasi il 15%, poco meno di due a weekend. C’erano più persone allo stadio Friuli che davanti alla tv ad applaudire il gol di Baldanzi, il 4 gennaio, in Udinese-Empoli: vista da 16 mila italiani sul divano di casa, è la seconda partita con meno audience di questo campionato. La prima, Spezia-Empoli del 14 agosto, nel pieno del blackout di Dazn ha raccolto appena 6 mila appassionati. […] A soffrire però sono soprattutto le partite della domenica alle 15[…] Un po’ perché lo slot — così lo chiamano i tecnici — della domenica pomeriggio è il meno ambito dalla tv, quello in cui finiscono spesso le ultime “scelte” dei broadcaster che hanno acquistato i diritti tv, quindi Dazn e Sky. Anche perché è spesso l’unico momento del weekend in cui due partite si sovrappongono, togliendo pubblico una all’altra. […]. La rappresentazione plastica di questo cambio d’abitudine lo offre l’8ª giornata di campionato. Alle 15 di domenica 2 ottobre si giocavano, tutte insieme, tre partite: Lecce- Cremonese, Sassuolo-Salernitana e Sampdoria-Monza. Sommate, hanno raggiunto poco più della metà degli spettatori rimasti lunedì sera davanti alla tv per Udinese-Verona. Un monday night, l’ultimo arrivato negli appuntamenti col calcio italiano, tira più della tradizionale domenica pomeriggio. […] Lo scorso weekend la regina degli ascolti mancati è stata Spezia-Salernitana, vista da appena 62 mila persone di domenica alle 15. L’andata, giocata alla stessa ora ma di sabato, era stata vista da 279 mila persone, più del quadruplo. Uno schema che si ripete: la stessa partita, se giocata in altro orario, senza la concorrenza di incontri più appetibili, moltiplica esponenzialmente il pubblico che la guarda. Un concetto a cui deve inevitabilmente prestare attenzione anche la Lega Serie A. […]
  7. PROTEGGERE NAPOLI DALL’EUFORIA Di Vincenzo Trione · 6 apr 2023 Da scaramantico tifoso del Napoli, preferirei tacere. Ma bisogna intervenire prima che sia tardi. L’euforia calcistica per un evento sportivo atteso da trent’anni non può sconfinare in una giocosa violenza contro i beni culturali. In vista dell’annunciato scudetto, gruppi di anonimi sostenitori della squadra di Osimhen stanno trasformando una festa mobile e lunga in un’aggressione al patrimonio artistico e architettonico della città, da decenni ferito a morte da frequenti atti barbarici: chiese chiuse o occupate, sculture e quadri trafugati, altari depredati. Da settimane, facciate di palazzi, statue e monumenti del centro storico sono imbrattati da murales con scudetti e da ritratti di calciatori. Decalcomanie iper-pop, che si confondono con fitte drammaturgie di icone e di scritture corsare già disseminate un po’ ovunque nel ventre di Napoli. Depositate su momenti significativi dell’antichità, del Rinascimento e del Barocco vernici e smalti danneggiano in modo drammatico e, talvolta, irreversibile muri, marmi e pietre. Incuranti delle proprie radici, privi di educazione e di rispetto per i beni comuni, dando sfogo a istinti ingenuamente dionisiaci, alcuni cittadini sembrano accanirsi contro la loro stessa città. E, con gioiosa ignoranza, sfregiano un immenso, stratificato e straordinario tesoro di cui, invece, dovrebbero essere consapevoli custodi. Che fare? Sensibilizzare un’intera comunità sui rischi di queste inaccettabili performance vandaliche. E avviare dialoghi con i writers. Ma servono risposte più forti e severe. Multe salate. Misure penali contro i colpevoli. E azioni preventive di controllo affidate a gruppi civici di difensori della bellezza attivi nei diversi quartieri, analoghi a quelli che esistono a Roma e a Firenze. Fate presto, è l’invito che rivolgiamo alle istituzioni locali e nazionali. Salvate Napoli da «certi» napoletani.
  8. Inzaghi ha già detto spiaze?
  9. @JU29ROTEAM Interessante articolo di Mario Seminerio sulla contabilità creativa della SEIF, società editoriale de il Fatto Quotidiano, testata con la quale collaborano noti fustigatori come Ziliani e Travaglio. La società avrebbe raggiunto l'utile solo grazie a una mega PLUSVALENZA per un'operazione tra parti correlate. Quindi grazie ad una operazione contabile di natura simile a quelle per cui la Juventus si è ritrovata con 15 punti di penalizzazione sul groppone nell'attuale campionato di Serie A. E questa operazione verosimilmente ha consentito, tra l'altro, di pagare lo stipendio ai succitati. Quando si dice predicare bene e razzolare male. https://phastidio.net/2023/04/05/la-mia-amica-cartomante-e-il-giorno-del-tarocco/…
  10. “SE LA PRENDONO CON TUTTI PER NON PUNIRE SOLO LA JUVENTUS” – I TIFOSI DI ROMA E LAZIO SCATENANO IL PUTIFERIO DOPO L’INDAGINE SULLE PLUSVALENZE CHE HA COINVOLTO IL CLUB GIALLOROSSO E QUELLO LAZIALE – “I MANDANTI SONO GLI JUVENTINI. SE VANNO GIÙ LORO VOGLIONO PORTARSI TUTTI DIETRO” – L’AUTOIRONIA GIALLOROSSA: “SE CONTROLLANO I BILANCI E VEDONO CHE ABBIAMO PAGATO 42 MILIONI PER SCHICK, AL MASSIMO CI COMMINANO UN BONUS TENEREZZA” 06.04.2023 14:39 Estratto dell'articolo di Marco Juric per “la Repubblica - Edizione Roma” “Non possono punire solo la Juventus, per questo se la prendono con tutti”. Le perquisizioni della Guardia di Finanza negli uffici di Roma e Lazio (oltre che in quelli della Salernitana) hanno scatenato un putiferio social da parte di entrambe le tifoserie. (...) Anche qui, il coro sui social è unanime, senza distinzioni di tifo: “ Sono loro ( gli juventini, ndr) i mandanti.Se vanno giù loro vogliono portarsi tutti dietro”. La rabbia è cieca, ma la paura di penalizzazioni è viva negli occhi dei tifosi di Roma e Lazio. Per una notizia che nessuno si aspettava, almeno in questi termini e a questo punto della stagione con ancora tutto in ballo. In attesa dello sviluppo delle indagini sui social è partita la guerra degli sfottò tra le due tifoserie, con il chiaro intento di allontanare i brutti pensieri. Andrea, un tifoso della Roma, predica tranquillità su Twitter: “È un semplice controllo, devono fare tutti gli accertamenti possibili.Ma troveranno tutto in ordine”. Anche Valentina, su Facebook non si fa prendere dall’ansia, anzi rilancia: “ Tutta polvere negli occhi. Semmai dalle perquisizioni di Lazio e Salernitana può uscire qualcosa di interessante”. Lucio su Twitter aggiunge un elemento, quello relativo all’uscita dalla Borsa della Roma a fine del 2022: “Ma la Consob glielo ha comunicato che aveva già controllato?”. C’è chi invece non ha interesse a parlare di tecnicismi finanziari o sfottò ai laziali. Gianluca su Facebook si lascia andare al fatalismo più estremo del tifoso giallorosso: “ Se controllano i bilanci e vedono che abbiamo pagato 42 milioni per Schick, al massimo ci comminano un bonus tenerezza”. I tifosi della Lazio invece si dividono in due fazioni. Chi difende la società con il vecchio adagio “ ci vogliono fermare, diamo fastidio”. (...) Chi invece quasi esulta alla notizia, come Antonio su Twitter: “ Se Akpa Akpro ci libera di Tare e Lotito gli costruisco personalmente la statua fuori Formello”. Seguito da Leonardo su Facebook: “ Società da cambiare, questi due personaggi non possono più rappresentarci”. E si è solo all’inizio delle indagini e ancora tutto deve avvenire. Con un campionato in pieno svolgimento e una squadra a dominare. Anche lei messa nel mirino dai tifosi di Roma e Lazio. “ A questo punto attendiamo però anche notizie da Napoli sulle cifre dell’affare Osimhen”.
  11. Ma c'è qualche TV o giornale che ha parlato del pugno di Handanovic?
  12. Damascelli: "La Juventus che patteggia mette Agnelli contro Elkann" 05.04.2023 13:40 di Rosa Doro Nel suo pezzo per Il Giornale, Tony Damascelli ha parlato di uno scontro tra Agnelli e John Elkan: "Ultime da Torino: la nuova dirigenza sta cercando una soluzione morbida e diplomatica per uscire dallo tsunami che ha colpito il club. Il presidente Ferrero e l'amministratore delegato Scanavino hanno disegnato un piano, seguendo le indicazioni dell'azionista di riferimento John Elkann, nel tentativo di rendere meno afflittive le sanzioni che potrebbero colpire sia il club, sia la squadra, tra pesanti pene pecuniarie e clamorosi provvedimenti disciplinari. Il patteggiamento a livello italiano e poi europeo, con la nostra giustizia sportiva e con il tribunale dell'Uefa è, di certo, la via più logica per affrontare il prossimo futuro senza l'angoscia di una retrocessione o una forte penalizzazione, in questo torneo o nel prossimo campionato, oltre a sanzioni ultra milionarie su un quadro contabile già devastato. Ma questa nuova via politica e legale non sarebbe gradita all'ex presidente che la considera, ovviamente, una ammissione di colpe che lui, al contrario, continua a respingere, pur nell'evidenza di dati e di fatti che avevano portato lui medesimo, insieme con tutto il cda bianconero, a rassegnare le dimissioni evitando colpi di scena inauditi nel caso fosse stato reiterato il reato (si parlò di arresti)".
  13. . Ravezzani bacchetta stampa italiana: "Presidente Inter inseguito per debiti da Hong Kong a Milano e nessuno lo dice. Queste sono cose importanti" Presente negli studi di Top Calcio 24, il direttore di Telelombardia, Fabio Ravezzani, dice quello che quasi nessuno scrive (o ha il coraggio di scrivere) sui quotidiani italiani. Tuttojuve.com ha sintetizzato il suo intervento: "Io ho rilevato una mancanza di carisma di Inzaghi, in una società che ha enormemente bisogno di qualcuno che abbia carisma. Io ho detto che è una società allo sbando, ma la proprietà è allo sbando. Questo è un dato di fatto: c'è addirittura un presidente che è inseguito per debiti da Hong Kong fino a Milano, non possiamo pensare che questo sia normale. Poi nessuno lo dice, perchè noi siamo anche vittime di una cultura abbastanza ignorante come stampa sportiva italiana, come se fossero sempre cose poco importanti. Invece sono cose centrali. Avere una proprietà che non ha soldi, con un presidente inseguito per debiti da Hong Kong, non può essere considerato normale. Allora il problema è l'allenatore o una società che si sta sgretolando? Una proprietà che va avanti a prestiti con interessi sempre più alti, senza progettualità, se non quella di vendere un pezzo all'anno per cercare di tappare una falla che diventa sempre più grande. Questo è il vero problema dell'Inter".(sintesi a cura della nostra redazione, riproduzione del virgolettato consentita solo previa citazione della fonte Tuttojuve.com).
  14. andrea

    Basket NCAA 2023

    Febbre a 70... mila COME UNA FINALE DI CHAMPIONS CONNECTICUT RE DEI COLLEGE Tutto esaurito a Houston: gli Huskies col quinto trionfo eguagliano Duke e Indiana È la squadra di Napier, play di Milano, che nel 2014 vinse da mvp di Paolo Bartezzaghi · 5 apr 2023 La follia di marzo Nel torneo che ha eliminato tutte le teste di serie, domina la più forte delle quattro Le sorprese e tutta la follia si sono esaurite a marzo. La Final Four di aprile ha eletto la più forte delle quattro squadre che sono arrivate in fondo alla “march madness”, la follia di marzo in cui il torneo universitario ha stravolto ancora più pronostici del solito. Ha vinto Connecticut, l’unica delle quattro ad avere esperienza di Final Four. E l’unica che ha rispettato, almeno ad aprile, i pronostici di un torneo che ha eliminato tutte le prime tre teste di serie delle quattro parti in cui si divide il tabellone. Al primo turno una delle numero 1, Purdue, è stata mandata a casa dall’improbabile Fairleigh Dickinson in uno dei risultati più sorprendenti della storia. Anche perché ha fatto sì che, pronti via, nessuno dei milioni di bracket, i tabelloni con i pronostici compilati negli Stati Uniti e non solo, potesse essere azzeccato al cento per cento. È il fascino di un torneo a eliminazione diretta, in un mondo dello sport dove le partite “secche” sono sempre meno e quindi sempre più affascinanti. Quinta volta Lo Nrg Stadium di Houston, dove giocano i Texans di football, era ovviamente pieno. Succede sempre per le Final Four a prescindere da dove si giochi e da chi le giochi. Davanti a 72.423 spettatori, Connecticut ha battuto San Diego State 76-59. Nelle semifinali erano usciti due college della Florida, Miami e Florida Atlantic. Gli Huskies, nomignolo di Connecticut, hanno vinto le sei partite del torneo di oltre 10 punti e con una media di 20. E hanno conquistato il quinto titolo della loro storia. Una storia recente per i risultati cestistici maschili: i 5 successi sono arrivati dal 1999 in poi e senza mai perdere una finale. Il numero di titoli proietta il college di Storrs in un’élite della pallacanestro universitaria statunitense, alla pari di Duke e Indiana. Più in alto si entra nell’Olimpo: 11 di Ucla (come la Connecticut femminile di Geno Auriemma), 8 di Kentucky e 6 di North Carolina. Gli ex L’ultima volta che gli Huskies vinsero il torneo è stata nel 2014. Ad Arlington (Texas) battè Michigan State e il premio di miglior giocatore andò a Shabazz Napier, il playmaker ora a Milano. Ieri Napier ha preferito non parlare per lasciare che i meriti e i riflettori fossero tutti per la squadra di oggi. «Abbiamo il sangue blu? Gli orsi la fanno nei boschi? Certo che abbiamo il sangue blu», ha spiegato in modo anche più esplicito su Twitter aggiungendo: «Sì, ho vinto il mio bracket». A Houston c’erano anche altri ex Huskies che hanno fatto la storia non solo del college: Ray Allen, campione Nba con Boston e Miami di cui Connecticut ha ritirato la maglia numero 34; Emeka Okafor, campione nel 2004 e seconda scelta Nba pochi mesi dopo; Kemba Walker, miglior giocatore delle finali vinte nel 2011 e quattro volte All Star, vestito con maglia UConn e cinque anelli alle dita come i cinque titoli del college. Testimonianze, queste, di quanto profondo sia il legame di appartenenza dei giocatori con le proprie università. Chi c’era ma per ragioni di famiglia è Bill Murray. Il 72enne attore, tra gli altri anche in “Space Jam” con Michael Jordan nel 1996, è il padre di Luke, dal 2021 assistente di Dan Hurley, allenatore della squadra campione. Murray padre con il college ha una storia da film. Nel 1970 lasciò la Regis University di Denver, dove studiava medicina, per possesso di marijuana. Gliela trovarono degli agenti che lo perquisirono all’aeroporto quando sentirono il 20enne Bill scherzare con un amico: «Sai, ho due bombe nella valigia». Nel 2007 ricevette la laurea honoris causa dallo stesso college e andò a ritirarla in calzoncini corti da pigiama dalle mani del presidente, reverendo Michael Sheeran.
  15. La Uefa contro i ribelli REAL, JUVE E BARÇA DAVANTI A UN BIVIO BASTA SUPERLEGA O NIENTE CHAMPIONS I tre club fuori dall’Europa se non si dissociano La Signora rischia anche per plusvalenze e stipendi di Fabio Licari INVIATO A LISBONA · 5 apr 2023 Conto alla rovescia verso il caos. Conto alla rovescia verso la sentenza della Corte Ue sulla Superlega. Tutto può succedere, ma il parere dell’Avvocato generale sembra sbarrare qualsiasi strada ai sogni proibiti di Real Madrid, Barcellona e Juventus che rischiano di restare fuori dal calcio. Quel giorno potrebbe essere il caos: per questo l’Uefa spera che qualcosa succeda prima, per “recuperare” almeno la Juve. Altrimenti sarà pugno di ferro. Oggi a Lisbona, intanto, si celebra il Congresso con la rielezione di Aleksander Ceferin presidente fino al 2027 (e un altro possibile mandato fino al 2031). All’orizzonte anni complicati, tra spinte secessioniste, problemi giudiziari dei club, multiproprietà da conflitto d’interessi, clubStato invadenti e Fairplay finanziario da aggiornare continuamente. Superlega L’Uefa chiede alla Juve di rinnegare Agnelli È un momento di crisi per i tre club ribelli. La Juve a meno 15 in campionato e in attesa di processi. Il Barcellona accusato, in sintesi, di corrompere gli arbitri. E il Real Madrid che, per questo, ha interrotto i rapporti con i catalani. Ma la situazione della Juve è diversa: la nuova presidenza aveva illuso l’Uefa di una svolta. Invece, niente. Quando Agnelli ha fatto l’intervista al “Telegraph”, insistendo con la Superlega, è squillato il telefono di Nyon. Una telefonata privata della Juve per dissociarsi da quelle parole. Ma alla replica Uefa – «la vostra presa di distanza è pubblica?» - non è mai seguita risposta. Un silenzio rumorosissimo. Per Nyon un segno di continuità totale con la gestione Agnelli. Con tutte le conseguenze del caso. L’Avvocato Ue Champions vietata per i “superleghisti” La sentenza Ue è attesa a giugno. Un “no” della Corte obbligherà i ribelli. L’Avvocato generale Athanasios Rantos ha riconosciuto la possibilità di farsi una Superlega che però sarebbe incompatibile con la Champions League. Insomma: o fai l’una o l’altra. Juve, Real Madrid e Barcellona sarebbero probabilmente fuori dalla prossima edizione. Una tragedia per i bilanci dei club, un problema per la Champions, privata di tre club storici. Florentino è il promotore e non intende cedere. Il Barça va a ruota per i suoi conti da fallimento. La “nuova” Juve è a un bivio, perché Superlega e processi sono collegati a filo doppio. Qui, Torino Superlega, plusvalenze e stipendi: connesso Il problema per la Juventus è che le porte delle coppe rischiano di essere chiuse anche per stipendi e plusvalenze. L’Uefa indaga in parallelo con Figc e procura di Torino. Ha il potere di non ammettere nelle coppe un club per “antisportività” a prescindere dalle condanne. Inoltre, se le cifre del bilancio fossero false, salterebbe l’accordo sul Fairplay. Meglio non nascondersi una cosa: la sentenza Uefa sarà anche “politica”. Champions League out per una Juve ribelle, più comprensione per una Juve rientrata nel sistema. La Juve lo sa. E Nyon non accetterà pentimenti di comodo successivi alla sentenza. I nuovi ricchi Multiproprietà Fairplay a rischio C’è poi da sistemare il Fairplay finanziario. Il Chelsea s’è dato alle spese di mercato folli (oltre mezzo miliardo) spalmandole in dieci anni, come permette la legge britannica. Il limite in arrivo – cinque anni – metterà in difficoltà i Blues. Ancora più grave lo scenario del possibile acquisto dello United da parte di una società del Qatar. Il presidente Aleksander Ceferin ha sbagliato ventilando l’ipotesi di regole più permissive sulle multiproprietà, ma il problema è legale: in Qatar decide solo l’Emiro, ma formalmente non c’è prova di questo. Una società acquirente del Qatar “stoppata” vincerebbe in tutti i tribunali. Serve una riforma, cominciando con il vietare anche l’uno per cento di un club a chi ha già una partecipazione in un altro, ma non basta. E per l’Italia una questione in più: l’Europeo del 2032 che rischia di sfuggire, con la Turchia in vantaggio grazie ai suoi stadi già costruiti, e noi dietro con impianti obsoleti e tanto disinteresse.
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