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andrea

Tifoso Juventus
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  1. Gli orsi trentini ricorrono al Tar, noi?
  2. Mi interessa così tanto l'Europa League che ieri ho saputo che la Roma aveva vinto 4-1, ma solo oggi a mezzogiorno ho saputo dei supplementari
  3. Juve ai supplementari La Cassazione del Coni toglie i 15 punti di penalizzazione, ma la partita è tutt’altro che chiusa Umberto Zapelloni · 21 apr 2023 Milano. La Juve ha vinto la partita più importante dell’anno, quella da 15 punti, ma dovrà andare a giocarsi tutto ai tempi supplementari. E non è assolutamente detto che riesca a chiudere l’incontro in vantaggio. Il Collegio di garanzia dello sport del Coni ha rinviato alla Corte federale d’appello il verdetto sul processo per le plusvalenze bianconere. L’appello è stato parzialmente accolto, i 15 punti temporaneamente restituiti (con la Juve che sale al terzo posto spedendo le milanesi fuori dalla zona Champions), ma adesso toccherà alla Corte d’appello pronunciarsi con i tempi che si allungheranno almeno fino a maggio, rischiando di andare ad accavallarsi con l’altro processo che attende la società bianconera, quello sugli stipendi. ll Collegio di Garanzia del Coni ha fino a un massimo di 30 giorni di tempo per pubblicare le motivazioni della sentenza, le prime indiscrezioni raccontano che se ne prenderà solo 15. Dal momento della pubblicazione, la Figc dovrà entro 15 giorni fissare la data della nuova udienza alla Corte d’appello federale. La Juve non ha vinto come avrebbe voluto, perché puntava all’annullamento della sentenza, ma ha comunque segnato un gol importante che potrebbe portare alla rivalutazione della penalizzazione, ma anche alla conferma. Il dispositivo dice: “Il Collegio di garanzia a sezioni unite rinvia alla Corte federale di appello perché, in diversa composizione, rinnovi la sua valutazione, in particolare, in ordine alla determinazione dell’apporto causale dei singoli amministratori, fornendone adeguata motivazione e traendone le eventuali conseguenze anche in ordine alla sanzione irrogata a carico della società Juventus F.C. S.P.A”. Il Collegio ha confermato le condanne per Agnelli, Paratici, Cherubini e Arrivabene, mentre anche le posizioni di Vellano, Nedved, Garimberti, Grazioli-venier, Hughes, Marilungo e Roncaglio tornano alla Corte d’appello. La penalizzazione di 15 punti non è stata cancellata. Non bisogna assolutamente leggere la decisione del consiglio come un’assoluzione. Il passaggio fondamentale è quello in cui si chiede alla Corte d’appello federale di “rinnovare la sua valutazione”. Penalizzazione non cancellata, ma in realtà neppure sospesa, più correttamente da rivalutare, anche se la classifica della Juve oggi è decisamente più confortante. Ma il fatto che le posizioni di Agnelli, Paratici, Cherubini e Arrivabene, con le condanne ricevute in prima istanza, non vadano riviste, non può lasciare troppo tranquilli i tifosi bianconeri: significa che le loro responsabilità restano tutte e che quindi la Juve proprio innocente non è. Non va poi mai dimenticato che una pena, per essere tale, deve essere afflittiva e quindi i punti di penalizzazione potrebbero anche non essere 15, ma quanti ne basteranno per escludere la società dalle coppe europee se la società bianconera verrà giudicata colpevole di slealtà sportiva. Insomma la Juve ha vinto la partita, ma è meglio aspettare a stappare lo champagne perché all’orizzonte restano parecchie nuvole. La sensazione è che il Collegio non se la sia sentita di confermare a scatola chiusa la sentenza spettacolo che aveva condannato la Juve con 15 punti di penalizzazione, andando addirittura oltre alle richieste dell’accusa che aveva chiesto un meno 9. Che in quella prima sentenza ci fosse qualcosa di stonato era balzato immediatamente agli occhi, come se quella condanna fosse stata comminata non perché a quelle conclusioni portavano le prove raccolte, ma perché fuori c’era la piazza che gridava “al rogo, al rogo”. Quando la giustizia vuole fare spettacolo il rischio di finire fuori strada è altissimo. Condannare solo per ricevere un applauso della folla adorante è quanto di più ingiusto possa esserci in un tribunale. Ma non se l’è neppure sentita di cancellare totalmente quella sentenza spettacolo, rinviando il giudizio alla Corte d’appello federale che potrebbe confermare o ribaltare il tutto. Rivalutare, giudicare con più calma senza cercare la sentenza spettacolare a tutti i costi. Di certo c’è che la Juve andrà a processo per la terza volta per lo stesso reato. Che qualcosa non funzioni nella giustizia sportiva è sotto gli occhi di tutti. Già la Juve un anno dopo essere stata assolta era stata condannata sulla spinta della sollevazione popolare, arrivata dopo la pubblicazione delle intercettazioni richieste dalla giustizia ordinaria. Ora la condanna viene congelata e ne viene chiesta la rivalutazione tre mesi dopo esser stata comminata. Tutte cose che non fanno bene al calcio. Da rivedere non c’è solo il processo alla Juve. C’è qualcosa di molto più grande.
  4. Calvo: «Soddisfatti, ma speriamo che questi punti rimangano» di Monica Colombo · 21 apr 2023 Francesco Calvo, direttore finanziario dei bianconeri, non nasconde il sollievo dopo il pronunciamento del terzo grado di giudizio della giustizia sportiva. «C’è soddisfazione perché la classifica non è più sub iudice e fornisce certezze a noi e a chi compete con noi per un posto tra le prime quattro. Ora ci aspettiamo che i punti che ci hanno ridato restino per sempre». Forse è presto per prefigurare uno scenario del genere. Quali sono le tappe del nuovo giudizio? Il Collegio di garanzia ha a disposizione trenta giorni per pubblicare le motivazioni della sentenza (ma secondo i rumors di ieri potrebbero bastare due settimane). Da quel momento la Figc dovrà entro quindici giorni fissare la data della nuova udienza della Corte d’Appello federale: va ricordato che la decisione potrebbe essere di nuovo impugnata davanti al Collegio entro i trenta giorni successivi. Con i tempi strettissimi, esiste il rischio concreto che l’iter processuale non arrivi a compimento prima del 30 giugno, data ufficiale di conclusione della stagione 2022-2023, e perciò l’eventuale sanzione comminata possa essere scontata nella prossima stagione. «Oggi è prematuro immaginare i tempi di conclusione della vicenda processuale — sottolinea Calvo — : fare delle ipotesi senza leggere le motivazioni è impossibile». Del resto parallelamente a tale procedimento scorrono le inchieste relative alla manovra stipendi e alla partnership con altre società. Dopo la notifica della chiusura indagini, il 27 aprile prossimo scadranno i termini per la consegna delle memorie difensive dei bianconeri. A quel punto il procuratore dovrà scegliere fra l’archiviazione (difficile) o il rinvio a giudizio. In caso di sentenza soft sulle plusvalenze, la Juventus potrà percorrere la via del patteggiamento negli altri due filoni di inchiesta? «Noi siamo innanzitutto convinti di aver operato nel giusto e questa convinzione permane al netto della decisione del Collegio — prosegue Calvo — . Da gennaio continuiamo ad avere con le istituzioni un atteggiamento di dialogo e di massimo rispetto». Alessandro Del Piero, che oltre ad essere una bandiera bianconera potrebbe in futuro rivestire un ruolo dirigenziale, si auspica una rapida conclusione dell’iter processuale: «Mi auguro si possa decidere il prima possibile e sapere di che morte morire — sottolinea l’ex campione, ora opinionista di Sky Sport — : un conto è sapere di finire in Champions, un conto è non esserci. E questo riguarda anche le altre squadre. È un buon segno che per le motivazioni si deve attendere quindici giorni, questo è un trend positivo per avere in fretta tutto chiaro».
  5. L'IMBOSCATA - Coni, decisione "all'italiana". La colpa di Gravina. Caso Report, lettera aperta al Presidente del Consiglio e ai tifosi. 21.04.2023 di Andrea Bosco AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO Gentile presidente del consiglio Giorgia Meloni, mi rendo conto che scriverle parlando di calcio (di un calcio del 2006, tra l'altro) con tutti i problemi che il suo govero sta affrontando, le potrà apparire superficiale. Ma visto che in ballo c'è la giustizia,le chiedo di far visionare dal suo ministro Abodi l'ultima puntata di “Report“, quella che ha rievocato i fatti di Calciopoli. Con una dichiarazione (sboccata) da parte dell'ex vicepresidente della Lega di allora, Massimo Cellino, dai risvolti inquietanti, per la gravità delle affermazioni rese al cronista della trasmissione di Rai 3. Cellino si è vantato di aver bruciato i faldoni di 8 società che avevano presentato fidejussioni false e bilanci irregolari, sottraendole alla verifica della Guardia di Finanza. Anche fosse prescritto, quel reato (perché di reato si tratta) Cellino dovrebbe risponderne. Non voglio rubarle altro tempo. Le diranno che ci sono stati processi e sentenze. E' vero. Ma le affermazioni dell'ex presidente del Cagliari, aprono uno squarcio su quella vicenda (forse) da codice penale. Sarebbe il caso che il signor Cellino fosse costretto a “ricordare“: cosa ha bruciato e chi “salvò“ (bruciando le prove) nel 2006. Immagino non fosse il solo, allora a “sapere“. Con ossequio . AI TIFOSI L'omertà dei media nazionali rispetto ad una trasmissione che qualche elemento nuovo rispetto a quelli già conosciuti, lo ha portato, mi ha indignato. Per i giornali, le televisioni e le radio le dichiarazioni di Cellino (e di altri protagonisti) “non esistono“. Di Calciopoli è vietato parlare. Ma un modo, per perforare la cappa del silenzio, c'è. E siete voi, tifosi. Di tutte le squadre. Voi che volete conoscere i nomi di quelle otto società, i cui faldoni (da Cellino) sono stati bruciati. Voi che volete conoscere il contenuto di quei faldoni. Giornali, televisioni e radio, hanno una casella di posta elettronica. Ce l'hanno anche la Figc e la Lega. Ce l'ha il Coni. E ce l'ha il ministro dello Sport Abodi. Non siate passivi .Se vi sta a cuore la verità. Se volete squarciare la congiura del silenzio, fatevi sentire . Avete il diritto di conoscere la verità. Ma non aspettatevi ve la offrano su un piatto d'argento. Dovrete conquistarvela. Spendendo qualche minuto del vostro tempo e scrivendo una mail. Salvatene l'invio. Lorsignori, come si è capito anche dalla puntata di “Report“ tendono ad imboscare i documenti. E a bruciarli. ALL'ITALIANA E' stato emesso ( dopo quasi trenta ore di “travaglio“) il comunicato del Collegio di Garanzia del Coni, relativamente al ricorso della Juventus. Ricorso accolto: i 15 punti di penalizzazione inflitti dalla Corte d'Appello verranno tolti. Verrà effettuata una nuova valutazione sulla penalizzazione. La Corte d'appello dovrà essere diversamente “formata“ : non ci sarà Torsello a giudicare questa volta. L'intero dispositivo dovrà essere riesaminato. La Juventus potrebbe avere una penalizzazione meno severa, potrebbe essere solo multata o potrebbe andare assolta. Il Collegio di Garanzia del Coni non se l'è sentita di prendere una decisione radicale. Forse non ha trovato nelle pieghe del ricorso sufficienti motivazioni. La decisione appare “all'italiana“ . Ma certamente il Collegio di Garanzia del Coni si è comportato in modo “garantista“ rispetto all'isteria giustizialista della Corte d'Appello. Oggi la Juventus con 59 punti (raccolti sul campo, non a tavolino) è terza in classifica in zona Champion's. Ovviamente se non distruggerà quanto di buono fatto finora con prestazioni tipo Sassuolo. Perché non va bene? Perché il giudizio è provvisorio. E il campionato nel frattempo corre. Le posizioni in classifica di fatto sono virtuali . Oggi, ad esempio, con questa nuova riformulazione, Inter e Milan sarebbero fuori dalla Champion's. Ma la colpa non è del Collegio di Garanzia del Coni. La colpa è di Gabriele Gravina. Il campionato è stato falsato. Nel segno dell'incapacità gestionale.
  6. Ma almeno siamo tutti convinti che il prossimo anno non giocheremo in Europa? O c'è qualche illuso?
  7. Il criterio di questi mafiosi di M***A è quello di tenerci fuori dalle coppe
  8. LUCIANO SPALLETTI FURIOSO PER I SETTE TORTI ARBITRALI, IN DUE GARE, SUBITI DAL NAPOLI NEI QUARTI DI FINALE DI CHAMPIONS CONTRO IL MILAN: DAI CARTELLINI DELL’ANDATA (CHE HANNO PRIVATO GLI AZZURRI DI KIM E ANGUISSA NEL RITORNO) AL CLAMOROSO RIGORE NEGATO A LOZANO - NON SONO ALIBI DI CIRCOSTANZA, IN VIDEO VERITAS (CERTO LE BORDATE DI DE LAURENTIIS CONTRO L'UEFA E CEFERIN NON HANNO AIUTATO) - VIDEO 20.04.2023 Estratto dell'articolo di Antonio Giordano per il Corriere dello Sport Le guardano, le rivedono e non c’è verso di farsene una ragione: perché poi, a pensarci bene, il Var cos’è, se non un televisore che sfruttando la tecnologia e tutte le riprese a disposizione può aiutarti ad infilare l’occhio tra il piede destro di Leao e il sinistro di Lozano? Lo schermo piatto sta lì e pure le immagini sono le stesse, ma poi la memoria è una carogna che ti smonta e ti rimonta ogni dettaglio di questi centottanta minuti giocati in sei giorni e vissuti come un tormento con il quale Spalletti è costretto a convivere, dal quale il Napoli non sa come staccarsi. Non sono alibi di circostanza, in video veritas, mettendoci assieme un bel po’ di casi (assai) sospetti e restando disorientati (?) mentre Leao porta via il piedino ed il pallone a Lozano. «C'è rigore netto. Non si parla di contatto ma è un impatto, perché gli ha stravolto la caviglia. Marciniak era il numero uno del calcio, l'hanno rivisto al VAR....Per cui un po’ il passato in Champions conta». Da Kovacs a Marciniak (o a Kwiatkowski e a Frankowski) c’è un campionario vasto e vario che alimenta retropensieri emersi a caldo, mentre il vapore delle docce non aveva portato via nulla, neanche una traccia di quel veleno accumulato tra mercoledi 12 e martedi 18 aprile, i giorni della merla calcistica, perché il freddo è nella pelle di Spalletti: «Un po’ il passato in Champions conta...». È tutto iniziato a Milano, eh sì, al minuto 25, quando Leao viene graziato di un giallo che nulla cambia e che però può incidere, perché in partite del genere sono i dettagli che fanno la differenza. Ma il Napoli ha una serie di episodi che lo disturbano, e parecchio, e gli effetti delle scelte di Kovacs hanno poi avuto un peso: c’è un’ammonizione invocata per Krunic (33') in diffida che rimane nel taschino del rumeno; c’è Bennacer che si salva dopo che invece Zielinski è stato punito per qualcosa che gli somigli, un'entrata fisica, non dura, non morbida, comunque analoghe; c’è un contatto tra Tonali e Kvaratskhelia proprio prima che Anguissa veda il suo primo cartellino, ovviamente decisivo per fare scattare poi il rosso con il secondo; e c’è infine Kim che non fa in tempo a prendersela con se stesso e si ritrova eliminato dal ritorno, essendo in diffida.
  9. Padovan: "Juve, nonostante le apparenze non sono ottimista. Quasi sicuramente i bianconeri non giocheranno le coppe europee" 20.04.2023 11:10 Nel consueto editoriale per "Calciomercato.com", Giancarlo Padovan dice la sua sul ricorso al Collegio di Garanzia del CONI da parte della Juventus: "Nonostante le apparenze, non sono ottimista per la Juventus. E’ vero, infatti, che il procuratore generale dello sport, Ugo Taucer, ha chiesto un rinvio alla Corte Federale per rimodulare la sentenza di meno 15, ma è altrettanto vero che ha ritenuto opportuno confermare l’ipotesi accusatoria. In pratica, anche se il procuratore “teme” vi sia una carenza da apprezzare in un nuovo giudizio, è per l’inammissibilità della pronuncia della controparte, ovvero della Juve. Ho già detto e ripeto che la giustizia sportiva non amministra il diritto, ma si occupa di ciò che è conveniente fare o non fare. E in questo caso siamo di fronte ad un doppio scenario. Da una parte, il sentimento popolare, oliato ad arte da una serie di effrazioni al segreto d’ufficio, spinge per una punizione esemplare, anche se siamo in presenza di reati amministrativi. Dall’altra, la Juventus in serie B, ipotesi a cui qualcuno si è spinto e ancora si spinge, non converrebbe a nessuno, neppure agli stessi competitor del club bianconero e alla Lega che li consorzia. Ecco, dunque, che la terza via (riduzione della penalizzazione e patteggiamento per la vicenda stipendi) potrebbe contemplare le due istanze. Quasi sicuramente avremmo una Juventus fuori dalle Coppe europee, destinata ad un ridimensionamento societario del tutto simile a Calciopoli, con un mercato quasi tutto in uscita e la probabilità di non vincere per un quadriennio. Se Agnelli e i suoi sodali hanno esagerato, il rischio, opposto, è che lo stiano facendo anche i giudici".
  10. Damascelli: "Giungono voci sulla vittoria del ricorso da parte della Juve, sul caso stipendi sarà patteggiamento con ammenda da 24 milioni di euro" 20.04.2023 10:00 Direttamente dalle pagine de "Il Giornale", Tony Damascelli prova ad anticipare quella che sarà la sentenza del Collegio di Garanzia del CONI sul ricorso fatto dalla Juventus contro i 15 punti di penalizzazione in classifica: "Il procuratore generale dello sport presso il Coni, Ugo Taucer, ha chiesto l’annullamento della sentenza nella parte in cui è carente di motivazione sull’applicazione dell’articolo 4 del codice di giustizia sportiva e sulla qualificazione e quantificazione della sanzione, con necessità di un nuovo processo. È quanto meno singolare, tuttavia, la sua espressione «temo», un verbo che fa sembrare quasi che il prefetto Taucer fosse dispiaciuto di dover identificare quelle carenze nella sentenza stessa. Le voci di corridoio hanno riportato l’ipotesi che il collegio di garanzia possa accogliere la richiesta del club ma questo avrebbe conseguenze clamorose. Un quadro già chiaro da tempo ma quasi evitato dai giudici. In ultima analisi l’eventuale accoglimento con annullamento senza rinvio si potrebbe collegare anche al filone relativo alla manovra stipendi. Le stesse voci riferiscono che una delle soluzioni più probabili sia il patteggiamento con una ammenda di 24 milioni di euro“.
  11. In finale l'italiana che ci arriva avrà un bel 30% di vincere
  12. Ho letto su Cozzolino che senza l'articolo 4 possono darci solo una pena pecuniaria
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