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andrea

Tifoso Juventus
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  1. Sì, ma qua si parla anche di squalifiche dei giocatori: gli agenti non conoscono le regole?
  2. Ma io mi chiedo: queste scritture private le hanno fatte con decine di studi legali e decine di agenti di calciatori, nessuno di questi ha detto alla società "che c**** fate?" (Anche Raiola, che non era l'ultimo dei fessi)
  3. Ultime dal Portogallo “SULLA JUVENTUS STA PER ABBATTERSI UN CICLONE CHE POTREBBE SPAZZARLA DALLA FACCIA DELLA TERRA” - TRATTEGGIA LA VALANGA GIUDIZIARIA CHE PUO’ COLPIRE I BIANCONERI: “SARANNO DECINE E FORSE CENTINAIA I MILIONI CHE IL CLUB DOVRÀ PAGARE - TUTTO CIÒ SENZA CONSIDERARE I PROCESSI IN AMBITO PENALE E CIVILE CUI I DIRIGENTI, AGNELLI IN TESTA, E LA JUVENTUS COME PERSONA GIURIDICA ANDRANNO POI INCONTRO. SI PUÒ DIRE FIN DA ORA CHE AGNELLI HA FATTO PIÙ DANNI DI MOGGI E GIRAUDO E LASCIA DIETRO DI SÈ SOLO MACERIE…” Anche se a tutti la cosa che più interessa sapere è se la #Juventus manterrà il posto in serie A oppure no, se l’UEFA la escluderà dalle coppe, se perderà uno o più scudetti, un aspetto cui pochi guardano è quello delle ammende cui andrà incontro: beh, saranno enormi. Va detto infatti che l’art. 31 del Codice GS al comma 3 recita che la società che pattuisce con i propri tesserati o corrisponde loro compensi al di fuori dell’ambito federale “è punita con l’ammenda da uno a tre volte l’ammontare illecitamente pattuito o corrisposto”. CARTE SULLA PERQUISIZIONE JUVENTUS Faccio ora un esempio per dare un’idea dello tsunami che sta per abbattersi sulla #Juventus. E vi invito a leggere lo stralcio sulle “side letter” (scritture private) che trovate sotto: scritture che “non risultano depositate presso la FIGC/LNP-A”, quindi illecite Le scritture attengono alla seconda manovra-stipendi, quella del 2020-21, che è avvenuta per trattative individuali (la prima fu un accordo collettivo raggiunto e firmato da Andrea #Agnelli e dal capitano #Chiellini) e che ha visto il coinvolgimento di 17 giocatori (4. segue) AGNELLI CHERUBINI PARATICI Nella tabella che trovate sotto, gli inquirenti ricostruiscono le cifre che la #Juventus si impegna a restituire ai giocatori nelle stagioni successive dopo la finta rinuncia a 4 mensilità messa a bilancio il 30.6.21. Il totale ammonta a poco meno di 62 milioni È importante ribadire (vedi tweet 3) che le 17 scritture private stilate giocatore per giocatore non sono documenti federali e non risultano depositate presso la Lega Calcio, ma vengono nascoste in studi legali: sono quindi pattuizioni di pagamenti illeciti (6. segue) CARTE SULLA PERQUISIZIONE JUVENTUS A riprova del carattere illegale di queste scritture i magistrati pubblicano una tabella in cui accanto al nome del giocatore viene specificato l’agente o gli agenti che lo hanno assistito e lo studio legale in cui la “side letter” è stata occultata e poi ritrovata. Le perquisizioni lo hanno confermato: nessuna rinuncia a 4 stipendi, scrivono i PM, ma solo “una mera dilazione del pagamento di stipendi maturati, dovuti anche in caso di trasferimento” e garantiti da “side letter di cui è stato omesso il deposito in FIGC/LNP-A” Ricapitolando. Ci sono scritture private che provano la pattuizione e il pagamento di 62 milioni a 17 giocatori (perchè l’illecito si compia è sufficiente anche la sola pattuizione). I documenti non sono moduli federali e non sono stati depositati in Lega, ma nascosti. ARTICOLO 31 DEL CODICE GS Per questo illecito l’art. 31 comma 8 del Codice GS prevede come detto “una ammenda da uno a tre volte l’ammontare illecitamente pattuito o corrisposto”. Ciò significa una multa che può essere di 62 milioni (sanzione minima), oppure 124, oppure 186 (pena massima). Nella manovra stipendi dell’anno prima, il documento non depositato in Lega, quindi illecito, che consentiva al club di togliere a bilancio 90 milioni di spesa con la rinuncia, solo fittizia, dei giocatori a 4 mensilità, era l’accordo firmato da #Agnelli e #Chiellini. E non ha alcuna importanza che nelle stagioni successive 3 mensilità siano effettivamente state pagate. L’illecito (-90 di perdita a bilancio) è stato reso possibile proprio grazie al documento non federale che garantiva i giocatori da possibili imbrogli del club. TABELLE SULLE SCRITTURE PRIVATE DELLA JUVENTUS Quindi anche qui c’è una “pattuizione illecita” (non depositata in Lega) e provata di 90 milioni. E appunto 90 sono i milioni di ammenda minima che il club sarà chiamato a pagare a patto che i giudici non la portino al doppio (180) o al triplo (270) dell’ammontare Fate voi i conti. Magari aggiungendo i mille pagamenti mai iscritti a bilancio, quindi illegali, emersi per operazioni di mercato opache come quelle condotte coi “club amici” tipo Atalanta e Sassuolo: vedi la scrittura non federale per Muratore ceduto poi a 8 milioni La realtà è che sulla #Juventus sta per abbattersi un ciclone che potrebbe spazzarla dalla faccia della terra. Saranno decine e forse centinaia i milioni che il club dovrà pagare per i suoi innumerevoli e smaccati reati finanziari. Il tariffario CGS parla chiaro (15. segue) Tutto ciò senza considerare i processi in ambito penale e civile cui i dirigenti, #Agnelli in testa, e la #Juventus come persona giuridica andranno poi incontro. Anche qui i risarcimenti cadranno a pioggia e i reati commessi prevedono davvero, ove provati, la galera. LE CIFRE CHE LA JUVENTUS SI IMPEGNA A RESTITUIRE AI GIOCATORI DOPO LA FINTA RINUNCIA ALLO STIPENDIO Insomma, si può dire fin da ora che #Agnelli ha fatto più danni di #Moggi e #Giraudo e lascia dietro di sè solo macerie. Un club distrutto da cui tutti scapperanno, che l’Europa metterà al bando e che sarà difficile ritrovare ancora in serie A o in B l’estate prossima. Dimenticavamo. L’art. 31 comma 8 del Codice GS, ammende a parte, prevede anche l’eventuale “penalizzazione di uno o più punti in classifica”. Ebbene, le due manovre hanno comportato 23 illeciti di tesserati nel 2019-20 e 17 nel 2020-21. Fanno 40. Gravi. Provati. Ma pensare a una banale penalizzazione che si aggiunga al -15 del caso plusvalenze, un -30 o un -40, è ingenuo. Perchè la gravità e la vastità dell’illecito commesso rimandano all’art. 8 comma 1 che parla di retrocessione, esclusione dal campionato, revoca del titolo. I 40 giorni di supplemento indagine chiesti da #Chinè la dicono lunga: la Procura sa di trovarsi davanti a un illecito così gigantesco, pianificato e ramificato, oltre che conclamato e provato, da non poter pensare di trattarlo con mano leggera. #Finoallafine dicevano. Già. SCRITTURA NON FEDERALE PER MURATORE ATALANTA JUVENTUSTABELLE SULLE SCRITTURE PRIVATE DELLA JUVENTUSANDREA AGNELLI E JOHN ELKANNULTRÀ JUVE STRISCIONE CONTRO ANDREA AGNELLIANDREA AGNELLISTRALCIO SULLE SIDE LETTER DELLA JUVENTUS
  4. Secondo Milano Finanza JPMorgan vuole finanziare il calcio in Italia JP MORGAN PRONTA A FORAGGIARE LA SERIE A IN PROFONDO ROSSO SERIE A Secondo quanto scrive Milano Finanza, la banca americana Jp Morgan ha presentato un’offerta di finanziamento alla Lega Serie A che si aggira tra i 700 milioni e il miliardo di euro e che dovrebbe avere come garanzia i proventi dei diritti tv del massimo campionato. Il prestito finanzierebbe i progetti di sviluppo del calcio in Italia, compresa la media company e il canale di Lega. “Jp Morgan scende in campo per la Serie A. La prima banca americana ha presentato un’offerta di finanziamento alla Lega. La proposta si aggirerebbe fra i 700 milioni e il miliardo di euro e dovrebbe avere come garanzia i proventi dei diritti televisivi della Serie A. A caldeggiarla ci sarebbe fra gli altri il neo-amministratore delegato del Milan, Giorgio Furlani, a lungo portfolio manager del fondo Elliott. Contattata da questo giornale, Jp Morgan non ha commentato l’indiscrezione. Il prestito dell’istituto americano servirebbe a finanziare i progetti di sviluppo del calcio italiano, fra cui la media company ed eventualmente il canale di Lega”.
  5. Anche la Liga ci ha tirato un po' di M***A addosso La Liga attacca la Juve: 'Che scandalo finanziario! In Spagna club con bilanci sani' 14 ore fa 14 ore fa 'DENUNCIATA NEL 2022' La Liga attacca la Juve: 'Che scandalo finanziario! In Spagna club con bilanci sani' 26 Gennaio 2023 alle 23:30 Javier Morente, Head of Relations with International Sports Associations de LaLiga, ha parlato in collegamento con il programma Twitch realizzato in collaborazione fra TMW e il massimo campionato spagnolo. Questa la sua opinione sul caso Juve: "Noi de LaLiga stiamo seguendo da vicino il caso della Juventus. Soprattutto perché noi de LaLiga siamo a favore di un forte sistema di controllo finanziario. Abbiamo trascorso un decennio a implementare strumenti e sistemi che consentano ai club di avere finanze sane. Quando Javier Tebas è diventato presidente nel 2013, le finanze dei club non erano sane, mentre oggi lo sono. Questo permette loro di crescere. LaLiga e la Bundesliga, che ha anch'essa un forte controllo economico, vogliono un sistema sostenibile in Europa. La riforma del Fair Play Finanziario che la UEFA attuerà dalla prossima stagione è una riforma positiva ed è quella la strada da seguire. Ma è necessario che a livello nazionale le leghe attuino controlli economici più stretti di quelli attuali. Da LaLiga denunciamo le cattive pratiche nel rispetto del FFP. Dal 2018, quando abbiamo denunciato il Manchester City e il PSG per il mancato rispetto del FFP, fino a poco tempo fa, quando abbiamo continuato a denunciare il caso della Juventus, LaLiga è andata avanti in tribunale, perché è necessario e fondamentale avere una forte base di sostenibilità finanziaria che ci permetta di crescere. Abbiamo denunciato il caso Juventus dall'aprile 2022 fino a un nuovo aggiornamento di pochi giorni fa. I 15 punti in meno in classifica sono una conseguenza molto grave per la Juve, figlia di uno scandalo finanziario architettato non solo gonfiando il valore dei giocatori nei trasferimenti, ma anche nascondendo il reale monte ingaggi dei giocatori. Questo è ciò che denunciamo da LaLiga da molto tempo e che continueremo a fare. Le conseguenze per la violazione del FFP sono arrivate e devono arrivare in modo che tra tutti noi, le leghe europee, la UEFA, ecc. possiamo costuire un ecosistema sostenibile, che è quello che ci permetterà di crescere in futuro".
  6. Articolo di Teotino sulle plusvalenze. NUOVE REGOLE SULLE PLUSVALENZE PER TUTELARE TUTTI Se non ora, quando? La discussa, e giuridicamente discutibile, sentenza che ha condannato la Juventus racconta come una volta di più il calcio finga di scoprire che il re è nudo soltanto quando qualcun altro punta il dito. Le plusvalenze, queste sconosciute, ora riempiono anche le chiacchiere da bar. Ma che fosse necessario predisporre un apparato regolatorio per limitarne l’utilizzo improprio era addirittura scritto nero su bianco nelle motivazioni della sentenza con cui la stessa Corte federale d’Appello, nel maggio scorso, in mancanza di prove e di configurazione di reato, aveva mandato assolti la Juventus, i suoi dirigenti e tutti gli altri imputati: «… è fondamentale intervenire, in termini regolamentari e in tempi rapidi, sulla questione composita della definizione del valore e del prezzo di scambio, del trattamento delle plusvalenze e della valutazione del costo di acquisto del diritto negli anni successivi a quello di prima contabilizzazione… Appare infatti singolare che in ambito molto regolamentato, come quello calcistico, sia carente proprio questa disciplina che assume un ruolo di massima criticità nei bilanci». Già, davvero singolare. Eppure, nonostante quel sollecito, è passato quasi un altro anno e ancora nulla è stato fatto né pubblicamente discusso. Tanto da indurre il ministro dello Sport Abodi a ventilare l’ipotesi (una promessa o una minaccia?) di un intervento legislativo al proposito. La questione è indubbiamente delicata e complicata. Innanzitutto perché c’è da rispettare un Codice civile che certe operazioni le consente. Per cui appare non facilmente percorribile l’ipotesi di vietare qualsiasi plusvalenza a costo zero, cioè quelle senza flusso di cassa, dove a due giocatori viene dato un valore, gonfiato ma identico, che consenta un doppio trasferimento senza reale passaggio di denaro, ma con benefici in termini di bilancio. Piuttosto, potrebbe essere esplorata la possibilità di sterilizzare ai soli fini sportivi l’effetto di quel tipo di plusvalenza. Cioè, nei calcoli effettuati per verificare se i conti di una società rispettino i parametri richiesti per l’ammissione al campionato, si potrebbe attribuire al giocatore scambiato in quel modo il valore della quota annuale della sua precedente iscrizione a bilancio e non quello rideterminato fittiziamente. Naturalmente qualsiasi revisione regolamentare dovrebbe tenere in conto la necessità di pari trattamento per squadre che partecipano alle stesse competizioni. Un esempio: già oggi le società quotate in Borsa, quindi la stessa Juventus, in quanto aperte al mercato, sono tenute ad aderire a principi contabili più rigorosi, per i quali fra l’altro chi scambia con terzi un bene qualsiasi senza movimento di denaro non può farlo a un valore arbitrario, ma soltanto al valore di iscrizione a bilancio. Per cui alla Juventus non sarebbe comunque adesso consentito, da normative extracalcistiche, di fare quello che invece un Milan, un’Inter o un Napoli potrebbero fare. Disparità difficilmente accettabili. Così come eventuali nuove norme avrebbero senso ed equità maggiori se concordate a livello internazionale. Basti pensare a uno degli affari più importanti evidenziati dall’inchiesta Prisma. Lo scambio fra Pjanic e Arthur con quotazioni al di sopra di 70 milioni per giocatori poi subito scomparsi dal panorama del calcio di alto livello. Perché la Juventus deve essere giudicata per quello e il Barcellona no? Da questa vicenda la giustizia sportiva in ogni caso non esce bene. Senza la Procura di Torino e i fari accesi dalla Consob tutto sarebbe continuato come prima, con grandi rischi di una nuova esplosione della bolla. Comunque si concluda l’iter Juventus, di regole nuove ed efficaci c’è davvero un gran bisogno.
  7. Ragionamento da grande giornalista, il nuovo Brera. Ma a me chi ha fatto più schifo è la Cristilin
  8. Gigi il barbiere, Ronaldo e la Juve Di Beppe Severgnini · 22 gen 2023 © RIPRODUZIONE RISERVATA Ieri, all’ora concordata per il taglio di capelli, ho trovato nella bottega di Gigi un’intera famiglia (padre, madre, figlio) e un adolescente con una testa degna di Lucio Battisti. Il barbiere Gigi, in tanti anni, ha sempre rispettato gli appuntamenti. Ho il sospetto fosse un modo elegante per impedirmi di parlargli della finale di Supercoppa, stravinta dalla mia Inter contro il suo Milan. Scrivere queste cose è infantile? Certo. Ma sono le cose che tengono in piedi il calcio, e ci permettono di superare settimane come queste. Perché, insieme alla bella vittoria dell’Inter e a quella eroica della Cremonese in Coppa Italia, è arrivata una notizia allarmante. E una pessima. Allarmante è l’effetto di tanti soldi arabi sull’avido calcio europeo. Mercoledì, nello stadio di Riad, c’erano comparse, non tifosi; i dirigenti delle squadre appollaiati sulle poltrone di Paperon de’ Paperoni; il pallone del gol di Dimarco posto sotto una teca in diretta tv («Neanche fosse l’alluce di Pelé!», ha scritto il tremendo Jack O’ Malley sul Foglio). Il giorno dopo, l’amichevole tra la selezione saudita con Cristiano Ronaldo e il Paris Saint-Germain di Lionel Messi. Circo, non calcio. Venerdì, la stangata sulla Juventus: la corte d’appello della Figc, per il caso plusvalenze, ha condannato la società a 15 punti di penalizzazione e comminato squalifiche pesanti ai dirigenti, in attesa di esprimersi sulle modalità di pagamento di certi stipendi. I tifosi di altre squadre devono gioire? Certo che no: è un momento drammatico per il calcio italiano. Ma il mondo juventino non deve rimuovere, minimizzare, gridare al complotto. Invece, accade: siti e social bianconeri sono lividi di accuse e invocano boicottaggi televisivi; Allegri, l’allenatore, dice «Non cambia nulla»; le glorie bianconere, da Chiellini in giù, twittano e postano orgoglio e sostegno, senza ombra di critica. Non va bene. Rischia di ripetersi la vicenda di Calciopoli, i cui verdetti la Juventus non ha mai accettato: sul sito ufficiale e allo stadio campeggia ancora la scritta «38 scudetti», conteggiando anche i due revocati. Queste non sono iniezioni di orgoglio; sono tossine che indeboliscono un organismo. Ammettere i propri errori è l’unico modo per non commetterne altri. Lo dice anche Gigi il barbiere, sono sicuro.
  9. Il Real per difendere Zidane di è mosso in maniera molto più decisa di noi...
  10. Prima dei processi può sempre uscìre qualcos'altro da dare in pasto all'opinione pubblica
  11. La sentenza sulla Juve è una sconfitta anche per la giustizia sportiva Il Foglio QuotidianoUmberto Zapelloni Dalla sentenza che condanna la Juve a 15 punti di penalizzazione non esce sconfitta solo la dirigenza juventina. Ad uscirne male è la stessa giustizia sportiva che pochi mesi fa, il 15 aprile 2022, aveva assolto la stessa Juventus perché le plusvalenze fittizie non potevano essere considerate reato in assenza di una norma che stiamo ancora aspettando da quando lo chiese apertamente la Corte d’appello proprio dopo quell’assoluzione. Otto mesi dopo, quella norma non c’è ancora, ma mentre le altre società coinvolte sono state assolte, la Juventus si è presa 15 punti di penalizzazione e i suoi vecchi dirigenti sono stati tutti condannati fino ai due anni e 30 mesi di Andrea Agnelli e Paratici (nella giustizia sportiva le condanne equivalgono all’inibizione). Pare chiaro che a convincere in poche ore la corte d’appello della Figc non sia stato il comportamento sulle plusvalenze, ma la montagna di materiale emerso da intercettazioni e perquisizioni effettuate dalla giustizia ordinaria in merito all’inchiesta Prisma. Quattordici mila pagine che la giustizia sportiva ha scelto di considerare sufficienti per esprimere un suo giudizio. Svolgendo probabilmente il seguente ragionamento. Se senti un dirigente chiedersi “ma cosa raccontiamo per giustificare quell’affare?” e uno rispondergli “ci penso io a fotterli…” puoi non pensare che ci sia qualcosa che non va? Se trovi un cosiddetto “libro nero” in cui, tra le altre cose, alla domanda “come siamo arrivati qui?”, si legge la risposta di Cherubini: “Acquisti senza senso e investimenti fuori portata” con un “utilizzo eccessivo di plusvalenze artificiali”, puoi voltarti dall’altra parte? Il garantismo suggerirebbe che non bastano dei sospetti per accertare la colpevolezza di una squadra indagata ma la giustizia sportiva segue criteri che sfuggono alla presunzione di innocenza e questo è il risultato. La Juventus è stata dunque condannata per il comportamento dei suoi dirigenti, finiti sotto la lente perché la società è quotata in Borsa e con quei comportamenti, secondo gli inquirenti, avrebbe infranto delle regole precise della Consob. Il tutto quando ancora si deve prendere in considerazione il materiale emerso dall’inchiesta sugli stipendi differiti (con la famosa lettera di Cristiano Ronaldo) che ha portato al processo penale in calendario il 27 marzo con 13 imputati tra cui il presidente Agnelli. In attesa di leggere le motivazioni che dovrebbero arrivare entro una decina di giorni, si può presumere che la Corte d’appello abbia deciso di stangare la Juventus perché colpevole di aver infranto l’articolo 4 del Codice di Giustizia Sportiva che prevede si debbano osservare “i principi della lealtà, della correttezza e della probità in ogni rapporto comunque riferibile all’attività sportiva” e l’articolo 31 che parla di “violazione gestionale ed economica”, infrazione che avrebbe comportato una multa, ma che unita alla “falsificazione” dei bilanci per iscriversi al campionato può portare a punti di penalizzazione e addirittura alla retrocessione. Da questi articoli del CGS si capisce che cosa abbia fatto cambiare idea praticamente agli stessi giudici che l’avevano assolta. Giudici che grazie alla giustizia ordinaria erano entrati in possesso di nuove evidenze che, come consente l’articolo 63 del Codice di Giustizia Sportiva, permette di tornare su una vicenda che è già stata oggetto di un processo sportivo se “è stato omesso l’esame di un fatto decisivo che non si è potuto conoscere nel precedente provvedimento”. Non sono, insomma, state condannate le plusvalenze (quindi l’oggettività dei valori dei trasferimenti, cosa che avrebbe portato a punire due club), ma i comportamenti emersi dalle intercettazioni che riguardavano solo la Juve. La Juve, come è chiaro, è finita nel mirino per aver cercato di nascondere le evidenze alla Consob, scatenando un’inchiesta della giustizia ordinaria che può contare su mezzi che la giustizia sportiva non ha. E qui si alzano i dubbi sull’efficacia di una giustizia come quella sportiva che, negli ultimi mesi, ha scoperto solo da un’inchiesta della giustizia ordinaria che il procuratore capo dell’associazione italiana arbitri, Rosario D’onofrio, ex ufficiale dell’esercito, era praticamente un narcotrafficante nel suo tempo libero. Se la Juve esce distrutta da una sentenza sportiva, il calcio italiano deve guardarsi allo specchio per chiedersi se tutto il resto funzioni. Nessuno vuole assolvere o giustificare la Juventus ma correre al riparo prima che crolli tutto il resto è inevitabile. Perché ricordiamolo, le plusvalenze non si fanno da sole e per fermarle non esiste ancora una legge. E non si può sempre aspettare la giustizia ordinaria per scoperchiare i presunti malaffari del pallone. Manca un sistema sportivo capace di vigilare su stesso. È questo è chiaro. Ma il fatto che la giustizia sportiva sia la culla della presunzione di colpevolezza non dovrebbe passare in secondo piano in una storia dove gli sconfitti oggi non hanno solo i colori bianco e nero.
  12. Gigi il barbiere, Ronaldo e la Juve Corriere della SeraDi Beppe Severgnini Ieri, all’ora concordata per il taglio di capelli, ho trovato nella bottega di Gigi un’intera famiglia (padre, madre, figlio) e un adolescente con una testa degna di Lucio Battisti. Il barbiere Gigi, in tanti anni, ha sempre rispettato gli appuntamenti. Ho il sospetto fosse un modo elegante per impedirmi di parlargli della finale di Supercoppa, stravinta dalla mia Inter contro il suo Milan. Scrivere queste cose è infantile? Certo. Ma sono le cose che tengono in piedi il calcio, e ci permettono di superare settimane come queste. Perché, insieme alla bella vittoria dell’Inter e a quella eroica della Cremonese in Coppa Italia, è arrivata una notizia allarmante. E una pessima. Allarmante è l’effetto di tanti soldi arabi sull’avido calcio europeo. Mercoledì, nello stadio di Riad, c’erano comparse, non tifosi; i dirigenti delle squadre appollaiati sulle poltrone di Paperon de’ Paperoni; il pallone del gol di Dimarco posto sotto una teca in diretta tv («Neanche fosse l’alluce di Pelé!», ha scritto il tremendo Jack O’ Malley sul Foglio). Il giorno dopo, l’amichevole tra la selezione saudita con Cristiano Ronaldo e il Paris Saint-Germain di Lionel Messi. Circo, non calcio. Venerdì, la stangata sulla Juventus: la corte d’appello della Figc, per il caso plusvalenze, ha condannato la società a 15 punti di penalizzazione e comminato squalifiche pesanti ai dirigenti, in attesa di esprimersi sulle modalità di pagamento di certi stipendi. I tifosi di altre squadre devono gioire? Certo che no: è un momento drammatico per il calcio italiano. Ma il mondo juventino non deve rimuovere, minimizzare, gridare al complotto. Invece, accade: siti e social bianconeri sono lividi di accuse e invocano boicottaggi televisivi; Allegri, l’allenatore, dice «Non cambia nulla»; le glorie bianconere, da Chiellini in giù, twittano e postano orgoglio e sostegno, senza ombra di critica. Non va bene. Rischia di ripetersi la vicenda di Calciopoli, i cui verdetti la Juventus non ha mai accettato: sul sito ufficiale e allo stadio campeggia ancora la scritta «38 scudetti», conteggiando anche i due revocati. Queste non sono iniezioni di orgoglio; sono tossine che indeboliscono un organismo. Ammettere i propri errori è l’unico modo per non commetterne altri. Lo dice anche Gigi il barbiere, sono sicuro.
  13. Rinnovo di due anni e mezzo, ridicolo, questo tra un po' viene venduto
  14. Secondo lo scrittore granata Culicchia Belotti è più forte di Pulici
  15. Chi sceglie i giocatori alla Juve deve essere un fuoriclasse
  16. quello che mi fa ridere dei bovini è che seguono tutto della Juve: partite, articoli, mercato, ecc.
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