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andrea

Tifoso Juventus
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  1. «Ronaldo ha firmato...», la chat che prova la carta segreta Simona Lorenzetti Massimiliano Nerozzi · 24 mar 2023 Alle 13.42 del 23 aprile 2021, Paolo Morganti, segretario organizzativo della Juve, scrive sulla chat «seconda manovra stipendi»: «Cristiano ha firmato». E un minuto dopo, aggiunge: «Ha una copia di tutti i documenti». Risposta del ds Federico Cherubini: «Bene!». Per la Procura è uno degli elementi di prova che portano alla «carta famosa» di Ronaldo, con cui la stella portoghese rinunciò a 19.548.333,33 euro, per l’annata 2020-21. La chat è contenuta nell’ultima annotazione depositata dalla guardia di finanza, nell’ambito delle indagini suppletive sui conti del club. Per un’inchiesta che lunedì vedrà l’inizio dell’udienza preliminare. Emerge così la ricostruzione di quei momenti e gli accordi con 17 giocatori: rinuncia alle mensilità con un primo contratto, per un risparmio a bilancio di circa 60 milioni di euro; poi accordi di integrazione, depositati dopo il 30 giugno, cioè nel successivo esercizio finanziario. Accordi di integrazione depositati in Lega solo per 9 giocatori — per 18.562.416,73 euro — e senza la previsione della restituzioni degli stipendi anche come «incentivo all’esodo». L’ipotesi d’accusa del procuratore aggiunto Marco Gianoglio e del pm Mario Bendoni, è che però furono sottoscritte delle «side-letter», sequestrate in studi legali, a garanzia di un pagamento «incondizionato» delle 4 mensilità. Per questo, oltre a Cherubini e Morganti, nella chat c’era Cesare Gabasio, capo dell’ufficio legale del club. Lo stesso che, il 20 aprile 2021, scrive: «Il primo pronto per firmare è Cristiano». Tre giorni dopo, la conferma, nei messaggi di Morganti. Ma tutto si complicherà a fine agosto, con il passaggio di CR7 allo United e, ancora di più, con il suo addio all’Inghilterra, poiché salteranno i bonus pianificati sugli stipendi arretrati, secondo i pm. Convinti che il numero 7 abbia una copia del documento, come da una mail interna dell’11 settembre 2021, inviata da Morganti: «Possibilmente la somma indicata nell’incentivo deve essere quella della scrittura in mano al calciatore».
  2. L'IMBOSCATA - Pecoraro, Santoriello e Chinè, cose immonde attorno alla Juventus. Astio totale nei confronti di Gravina. Paraculata al Coni? Bianconeri nel mirino dalla vigilia dell'8° Scudetto: ecco perchè. ADL dovrebbe far causa alla Figc 24.03.2023 10:00 di Andrea Bosco Ho tanti difetti. Ma sono una persona sincera. Non riesco a dissimulare quello che provo. E quello che provo da qualche mese è un astio totale nei confronti di Gabriele Gravina e della sua Federazione. Fino a qualche tempo fa, l'ho scritto ripetutamente, avrei accettato qualsiasi decisione da parte della giustizia sportiva. Così come la accetterò certamente da parte di quella ordinaria. Nel caso la Juventus dovesse risultare colpevole. Ma negli ultimi mesi quanto è accaduto ai confini della Juventus è a dir poco immondo. Io non uso le parole a sproposito. Le iperboli non mi piacciono. Ribadisco: cose immonde. Per esempio le fedi calcistiche di molti dei giudici chiamati a sentenziare sulla Juventus. Nessuno mi venga a dire, che “quello è un giudice di specchiata onestà eccetera“. Quando si tratta di tifo la “specchiata onestà va a farsi f***e“. Il caso più clamoroso (quello di Santoriello alla Procura di Torino, che si è astenuto da processo Prisma, lodato a destra e a manca), è esemplare di quello che la realtà fotografa. Primo: le immagini nelle quali Santoriello spiegava di “odiare la Juve“ e che la “Juve arrubava“ come un De Laurentiis qualsiasi, le hanno tirate fuori i tifosi. Non è stato Santoriello “sua sponte“ a dire (ma avrebbe dovuto farlo quando l'inchiesta Prisma è iniziata): “Mi ritiro: odio la Juve e per una questione di opportunità non posso indagare su di lei“. Ha aspettato e ancora aspettato. Tradotto: ha fatto un passo indietro con grave ritardo. Per quanto vale il mio pensiero, reputo che Santoriello sia un bravo magistrato. Non lo penso di Chinè, Torsello and company. Ma di Santoriello, sì, lo penso. Ma ovviamente è una mia idea. Peraltro suffragata dai fatti. Nel passato di Chinè, spicca il sonno profondo da sostituto a Latina nella vicenda dei passaporti e della patenti rubate alla Motorizzazione di quella cittadina “in bianco“ . Arrivarono da quella città di passaporti di Recoba e pare, anche quello di Veron. Azioni, allora, da parte della magistratura: piume spiumate. Spicca la vicenda “tamponi della Lazio“ passata grazie al buon Chinè in cavalleria. Tralascio le miserie di alcuni componenti del Collegio di Garanzia del Coni: tifosi partenopei spudorati con tanto di selfie. Non so perché mi indigno: Giuseppe Pecoraro quello che c'era prima di Chinè, scelto da Tavecchio (presidente federale, allora) con la benedizione dei Gianni Letta, dei Lotito, dei Malagò, dei Petrucci, oltre che di alcuni “patres coscripti“ allocati in Parlamento, tutti entusiasti di avere come procuratore federale (capace di fabbricare false intercettazioni: è accaduto o no?) l'ex Prefetto di Roma che con il faccendiere Bisignani (l'uomo che “sussurrava ai potenti“) discuteva dell'ordine del giorno del Copasir (a che titolo? Mai saputo) anche lui era un tifoso del Napoli“. Contento Marzullo del campionato del “nostro Napoli“? Risposta di Marzullo: “Io veramente tifo Avellino“. Indimenticabile Pecoraro. Che aprì una inchiesta per stabilire per quale motivo un arbitro in un Cagliari-Juventus non avesse fischiato un fuorigioco contro la Juventus. Nessun esito collaterale. Solo un fottutissimo fuorigioco del cavolo. Ma Pecoraro, uomo dabbene, e privo di prevenzioni, aprì un fascicolo. Quindi, alla larga con le considerazioni che “non mi dovrei permettere“. Non credo più alla giustizia sportiva. In generale non credo più alla giustizia ordinaria che spedisce gli assassini ai domiciliari o in casa di cura invece che in galera. E che neppure persegue una ladra perennemente gravida, che "fa“ anche 1000 euro di borseggi al giorno perché le donne incinte per la legge italiana non devono andare in galera. Le quali come la ladra di cui sopra ti sbattono in faccia che “io per mestiere rubo. Ogni giorno“. Di andare a lavorare neanche a parlarne. Meglio rubare. Specie a donne anziane fragili, scelte come prede . Nell'indifferenza volgare di una magistratura che non vuole occuparsi di casi del genere. Potrebbe ma non vuole. Quindi non mi fido. Ieri si attendeva la sentenza del Consiglio di Stato. Qualche notizia? Io non ne ho avute. Forse sono distratto. Forse faccio male il mio mestiere. Forse sono talmente incazzato con questo Gravina che mi ha tolto il gusto, persino di tifare Italia, e che si permette di assistere senza fare un plisset ad un inno nazionale sfregiato con un bestiale remix, da aver perso il lume della ragione. L'inno nazionale, porca vacca. Senza vergogna . Sono stanco di questo calcio. Una cloaca alimentata da gazzette che più faziose non si può, da opinionisti, neppure incompetenti o di parte: solo bestialmente tifosi . Sono stanco di Infantino che sta vendendo a fondi dei satrapi del Golfo il calcio intero, aumentando il numero dei partecipanti, aumentando le competizioni. E lorsignori imbecilli e incapaci di vedere più lontano del proprio naso a protestare per una Superlega per “ricchi“ a scapito dei “poveri“. A parte che nel mondo del calcio di “poveri“ non ce ne sono: ci sono spiantati, bancarottieri, maneggioni ma “poveri“ proprio no. Con la riforma Infantino (e quella di Ceferin) di grazia, macroscopici imbecilli chi pensate andrà nell'Olimpo? I club più ricchi o quelli con minori possibilità economiche? I Qatar che “ungono le ruote“ o le Isole Faroer? Il Psg o il Burgos (una a caso)? Io detesto Gravina. Che finge di essere caduto sulla Terra da Marte. Come se non avesse governato il calcio dal 2018 in poi. Che non si prende responsabilità. Che, porca la pupattola, non ha fatto una riforma che sia una. Fosse stato per lui, non lo avessero costretto, col cactus che avrebbe concesso il professionismo al calcio femminile. Lo ha fatto solo perché il vento sociale era cambiato. Non lo avesse fatto le Murgia e le Cirinnà si sarebbero (giustamente) accampate fuori dal portone della Federazione. Ci si continua a chiedere per quale motivo la Juventus sia entrata nell'occhio del ciclone. Per proprie responsabilità, certamente. Nessuno l'ha obbligata a certe spese, a certe retribuzioni che ne hanno terremotato il bilancio. Il Covid è stata una sfiga non conteggiabile a priori. Ma le aziende quotate in Borsa, dovrebbero ipotizzare anche il futuro più fosco, oltre che la crescita felice. Poi l'invidia: il grande motore dei vizi umani. La Juventus ha rappresentato un dito nell'occhio . Con il suo stadio di proprietà, il suo Museo, il suo Jmedical, la sua Continassa, con sede, albergo ed annessi, con la sua squadra femminile strapotente, con la Nex Generation, unica società di serie A a partecipare con la seconda squadra al campionato di Lega Pro. Con il suo marketing portato anche in Asia e negli Stati Uniti. I suo Scudetti e le sue Coppe. Troppo e troppo avanti rispetto agli “altri“. E quando essendo “avanti“ vinci a ripetizione “sfruttando il sistema” come ha detto a quella cena che ho più volte citato (e pazienza se nessuno ha ripreso la cosa: a proposito di invidia) un uomo potentissimo “nuoci al sistema“ . Lo ripeto: la bufera sulla Juventus si è addensata prima che Allegri conquistasse l'ottavo scudetto. A Torino lo sanno anche loro. Perché le informazioni che ho io le hanno anche loro. Complotto? Qualcuno mi ha spiegato: “Una necessità“. Il Coni toglierà i 15 punti di penalizzazione? Se lo farà, voglio vedere in quanti club faranno causa alla Figc per aver manipolato il campionato. Il primato del bellissimo Napoli di Spalletti non è a rischio. Ma anche De Laurentiis dovrebbe far causa alla Figc: le vicende giudiziarie hanno tolto spazio e lustro (sacrosanto) alle imprese di Osimeh e compagni. Il Napoli ha subito un danno indotto. Dopo decenni lo scudetto tornerà a Napoli e si continua a parlare di plusvalenze. Anche delle sue: quelle relative proprio all'acquisto di Osimeh. Voglio vedere quanti media avrebbero le palle di chiedere le dimissioni di Chinè. Io per quelle attendo. Il Coni potrebbe fare il paraculo e rimandare il processo alla Corte d'Appello (del garantista Torsello). Insomma “decidere di non decidere“: non sarebbe un novità per la giustizia sportiva. Ma intanto continuo chiedere quelle di Gravina. Chissà a che a forza di farlo, come quel romano che ogni volta in Senato pretendeva la "distruzione di Cartagine“, qualcuno non mi segua. E le chieda anche lui. Questo “povero pazzo“ troverebbe qualche suo simile: vertical.
  3. Juve, ecco la top 11 di sempre secondo l'intelligenza artificiale! Siete d'accordo? del 23/03/23 alle 19:30 7 Qual è l'undici più forte della storia della Juventus? E' questa la domanda fatta a ChatGPT, la nuova frontiera dell'intelligenza artificiale. Un sistema quello sviluppato da OpenAI che è capace di simulare i comportamenti umani e che funziona come una chat a cui fare delle domande. Le risposte sono in linea con quelle di un essere umano, ma dietro, in realtà, c'è una macchina. Dunque, qual è la miglior formazione del club bianconero? Schierata con il modulo 4-3-1-2, è stata elaborata dal bot tenendo in considerazione le statistiche a partire dal 1980. Undici nomi, tante esclusioni, anche eccellenti... Buffon Thuram Cannavaro Scirea Montero Zidane Pirlo Platini Baggio Del Piero Ronaldo Allenatore: Lippi
  4. Gianoglio, uno dei due PM rimasti, già nel 2009 indagò la Juve per falso in bilancio senza ottenere nulla
  5. O lo prendiamo noi in quel posto o si rompe lui le corna
  6. Secondo il giornale di proprietà di Elkann perché ha detto che è tifoso del Napoli
  7. Quando viene a Torino a vedere la Juve avrà pure i biglietti gratis
  8. Comunque il movimento del bicipite di vede ed eventualmente il fallo è lì
  9. Questo il consiglio all'Inter dello sportivissimo Tancredi Palmieri, giornalista della tvdellosport Lo scandalo Var che può costare 50 milioni all’Inter. La società si ricorda cosa ha fatto il Milan? 20.03.2023 12:27 di Tancredi Palmeri Non sono solo errori. Sono gravi mancanze della professionalità richiesta che possono costare all’Inter i 50 milioni della qualificazione Champions. Gli errori arbitrali fanno parte del gioco. Ma come è possibile che il Var abbia deciso di non decidere in presenza delle immagini? La società Inter allora prenda esempio dal Milan. L’anno scorso i rossoneri dopo l’annullamento a vanvera del gol da parte di Serra, riempirono per settimane l’etere sul maltolto. E in quel caso peraltro il Milan subì in seguito anche un gol che tra l'latro nemmeno era legato all’errore arbitrale. Stavolta lo scandalo Var è troppo evidente, ma soprattutto ingiustificabile sotto tutti i punti di vista di quella che è la dinamica. Il Var non ha preso in esame delle immagini che erano chiare. O ha detto che non erano chiare. Spiace usare la parola scandalo. Ma questo è.
  10. Un po' come la storia di Beppe Severgnini e Scarlett Johansson
  11. In un'intervista, mi pare ieri, ha detto che sui social, per vivere tranquillo, non parla di calcio
  12. AVVISATE PRESIDENTI (E ARBITRI) DELLA SERIE A: PER PIU’ DI UN ITALIANO SU DUE IL CAMPIONATO È SEMPRE MENO CREDIBILE (LA QUOTA DEL 54% E’ MOLTO PIÙ ELEVATA RISPETTO AL 2015 QUANDO LO SCETTICISMO ERA ESPRESSO DAL 45%) – SECONDO IL SONDAGGIO “DEMOS” I CONTINUI SCANDALI MINANO LA FIDUCIA NEL CAMPIONATO ITALIANO - LA JUVENTUS È LA SQUADRA CON PIÙ TIFOSI, DIETRO LE MILANESI, IL NAPOLI, LA ROMA E LA LAZIO… 20.03.2023 15:38 Estratto dell'articolo di Ilvo Diamanti per “la Repubblica” TIFOSI JUVENTUS Il tifo, in Italia, è una passione diffusa e continua. Quasi una “fede”. Con la differenza che il rapporto con la religione si è indebolito. Molto più della “fede” calcistica. È ciò che si osserva nel recente sondaggio condotto da Demos per Repubblica , dedicato all’evoluzione del tifo in Italia nell’ultimo decennio. E oltre. Si tratta di una questione che abbiamo affrontato altre volte, in passato, registrando, sempre, attenzione elevata. Oltre a qualche polemica. Inevitabile. A conferma che si tratta di un sentimento “con-diviso”. Che, per questo, “divide”. Non solo in Italia. Basta rammentare, negli ultimi giorni, gli scontri fra i tifosi di Napoli ed Eintracht Francoforte, prima e dopo la partita di Champions League allo stadio intitolato a Diego Maradona. D’altronde, in Italia, oltre metà dei cittadini, per la precisione: il 54%, si dice “tifoso di calcio”. Cioè, coinvolto dalla “passione” per una squadra. Che diviene una “bandiera”. EVOLUZIONE TIFO SONDAGGIO DEMOS Per una componente di persone cresciuta negli ultimi dieci anni, dopo il 2015. E tornata su livelli analoghi al 2009. Spinta, negli ultimi anni, dalla fine (per ora...) del Covid. Che ha favorito la possibilità di assistere agli eventi sportivi “in presenza”. Peraltro, in Italia, il calcio è un argomento che appassiona, ma, per lo stesso motivo, solleva polemiche. TIFO SONDAGGIO DEMOS 5 Senza soluzione di continuità. Basti pensare alla penalizzazione (di 15 punti) decretata ai danni della Juventus. Una decisione che ha spinto i bianconeri lontano dalla zona scudetto e dalle posizioni che contano per entrare nelle coppe europee. TIFO SONDAGGIO DEMOS 55 Si spiega così e con altri scandali avvenuti in passato la sfiducia crescente che agita il mondo del calcio. Oggi, infatti, il 54% dei tifosi ritiene il campionato “meno credibile rispetto a 10 anni fa”. Una quota molto più elevata rispetto al decennio precedente. Quando, nel 2015, lo scetticismo circa la regolarità del campionato era espresso dal 45%. Sempre tanti.
  13. Allora è vero che il meno nove non era afflittivo!
  14. Il Napoli potrà preparare le partite con tranquillità, il City deve rimontare l'Arsenal
  15. Alla UEFA converrebbe una finale City-Real piuttosto che City-Napoli
  16. Non è detto che il Napoli vince la Champions, magari la vince l'Inter...
  17. Intanto Ceferin apre alle multiproprietà nel calcio
  18. Comunque c'è un bel clima... "ADL ACCETTA UN CONSIGLIO, SMETTI CON LA DROGA PRIMA TU E TUO FIGLIO" - GLI ULTRAS NAPOLETANI DELLA "CURVA A" HANNO APPESO UNO STRISCIONE CONTRO AURELIO DE LAURENTIIS, "COLPEVOLE" DI AVER CHIESTO A GIORGIA MELONI IL PUGNO DURO SULLE CURVE DOPO LA GUERRIGLIA SCATENATA DAI TEDESCHI DELL'EINTRACHT FRANCOFORTE: "ALLO STADIO DEVONO ANDARE LE FAMIGLIE, NON CHI VUOLE SPACCIARE O FUMARE MARIJUANA…" 17.03.2023 10:28 Nella notte è apparso uno striscione contro Aurelio De Laurentiis che porta la firma "Curva A". Gli ultras del Napoli hanno "risposto" al patron dopo le dichiarazioni di quest'ultimo in conferenza stampa dalla Prefettura. […]: "Non voglio droga e casini",[…] Lo striscione recita così: "ADL accetta un consiglio, smetti con la droga prima tu e tuo figlio", firmato appunto "Curva A". […]
  19. L'IMBOSCATA - I rapporti stretti Chinè-Lotito. Dubbi su carta segreta, indaga Nordio? 17.03.2023 di Andrea Bosco Ho dato conto di una notizia relativa ad una cena romana . Snobbata da tutti. Perché nessuno se la sente di dire la verità su Gravina e soci. Ma guarda caso, mi viene raccontato che Chinè è in stretti rapporti con Lotito. E Chinè spedisce in campo Mourinho con la Juve, ma si prende una settimana di tempo per approfondire il suo labiale e quello di Serra. Morale: portoghese squalificato. Salterà il match, con quale squadra? Appunto. Funziona così, maledizione, la giustizia sportiva che Gravina si rifiuta di riformare. A quella cena dicono che il fastidio del Palazzo verso la Juve nasce al profilarsi dell'ottavo scudetto di fila. Uno di quei commensali dice (testuale): “Vincere usando il sistema, nuoce al sistema medesimo“. Uno bravo saprebbe riconoscere il linguaggio. In ogni caso le carte trattenute per sette mesi da Chinè, contengono il nulla. Sono vere? Sono fasulle? Visto che non ci sono logiche spiegazioni per questa negazione, a tal punto da condurre la Procura Federale a ricorrere (respinta) al Consiglio di Stato dopo la decisione del Tar di costringerla a sputare l'incartamento, sarebbe il caso che il ministro Nordio, mandasse alla Procura di Chinè una ispezione per capire se quelle carte sono autentiche o viceversa ce ne siano altre. Io sono come Andreotti : penso male. E magari ci azzecco. Ma soprattutto non mi frega un tubo di essere considerato un peccatore.
  20. Il portiere si è buttato un quarto d'ora prima e lui gli tira addosso
  21. A inizio stagione la Snai quotava il Real a 10 e il Napoli a 100 Credo che nessuna squadra abbia mai vinto con quote così alte, dovesse riuscirci sarebbe una doppia impresa
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