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andrea

Tifoso Juventus
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Tutti i contenuti di andrea

  1. La Roma è arrivata nel calcio femminile, e si vede
  2. Perquisizioni nel calcio portoghese Cosa rischia la Juve? https://www.dagospia.com/rubrica-30/sport/terremoto-calcio-portoghese-polizia-ha-perquisito-uffici-353705.htm
  3. Copia e incolla di Cristian Belli MERCOLEDÌ 17 MAGGIO. AGGIORNAMENTI. Buongiorno a tutti. Inizierei questo post facendo la dovuta e necessaria chiarezza riguardo alla questione “Filone Stipendi”. Ho letto e sentito di tutto, veramente di tutto. Tra stampa e social, c’è stato un alternarsi di teorie e ipotesi a dir poco deliranti, dove i soliti personaggi che nulla sanno delle vicende societarie e della giustizia sportiva, hanno continuato imperterriti a postare informazioni false, inventate, prive di ogni fondamento, per quella voglia di fingersi informati, che continua ad ingannare le persone che li leggono. Le cose stanno in un modo solo: in data 12 Aprile si è avuta contezza della conclusione indagini da parte del procuratore federale, a carico della Juventus. Cosa dice il Codice di Giustizia Sportiva FIGC (abbr. CGS)? Ce lo spiega un chiarimento della Corte federale d’appello (CFA), a presidenza Torsello, il n. 30/CFA/2020-2021/A, stagione 2020/21. Si fa chiarezza sull’interpretazione come da modifica al Codice attraverso l’art. 32 ter, comma 4, avvenuta nel 2015: “Qualora il Procuratore federale ritenga di dover confermare la propria intenzione, entro trenta giorni dalla scadenza del termine per l'audizione o per la presentazione della memoria, esercita l'azione disciplinare formulando l'incolpazione mediante atto di deferimento a giudizio comunicato all'incolpato e all'organo di giustizia competente, al Presidente Federale, nonché in caso di deferimento di società, alla Lega, al Comitato, alla Divisione e al Settore di appartenenza. Nell'atto di deferimento sono descritti i fatti che si assumono accaduti, enunciate le norme che si assumono violate e indicano le fonti di prova acquisite, ed è formulata la richiesta di fissazione del procedimento disciplinare». In relazione alla suddetta norma ed al relativo termine di trenta giorni nello stesso previsto, questa Corte federale, con orientamento consolidato, ha escluso la natura perentoria di tale termine (ex multis: Corte federale d'appello, SS.UU., n. 65 /2016-2017 Corte federale d'appello, SS.UU., n.92/2016-2017; Corte federale d'appello, SS.UU., n. 102-2016/2017; Corte federale d'appello, Sezione IV, n. 140/2016-2017). Tale è stato anche l'orientamento del Collegio di garanzia dello sport (decisione n. 25-2017)”. C’è un passaggio importante: è esclusa la natura perentoria del termine di 30 giorni. Che significa, all’atto pratico? Che conteggiando dal 12 Aprile, la Juventus ha avuto tempo fino al 27 stesso mese, per produrre memorie; da quella data si conteggiano 30 giorni per comunicare i deferimenti, ergo il 27 Maggio. Ma come spiegato sopra, non è perentorio. Passiamo ai fatti. Se Chiné avesse voluto deferire con assoluta certezza, lo avrebbe di certo fatto nell’arco di questo periodo. Perché non ha ancora comunicato tale intenzione a procedere, al di là della non perentorietà del termine? Per il semplice motivo che come vi raccontai, mi risultava e mi risulta che la società, attraverso i legali, abbia posto in essere quelle che mesi fa chiamai trattative e dialoghi, mettendo a conoscenza il procuratore generale e lo stesso Chiné, della volontà di avvalersi di una delle due ipotesi previste dall’art. 126 CGS: “Prima che il Procuratore federale abbia notificato l'atto di deferimento, i soggetti ai quali è stato noti ficato l'avviso di conclusione delle indagini possono richiedere, con una proposta di accordo trasmessa a mezzo di posta elettronica certificata alla segreteria della Procura federale, l'applicazione di una sanzione ridotta o COMMUTATA, indicandone il tipo e la misura oppure, ove previsto dall'ordinamento federale, l'adozione di impegni volti a porre rimedio agli effetti degli illeciti ipotizzati”: sto parlando di aver manifestato l’intenzione di ritenere congrua solo e solamente una pena “commutata”, cioè il rifiuto categorico di ulteriori penalizzazioni in punti, con disponibilità ad accettare la commutazione in ammenda di quanto ritenuto a carico, a seguito della contestazione della violazione art. 4 comma 1 CGS. E’ stata posta la questione emergenziale (pandemia), in cui le manovre oggetto di contestazione, sono state poste in essere, in buona fede quindi e non con dolo. La collaborazione di cui scrissi nel post precedente, va intesa su questo punto. Vi è disponibilità a discutere di errori in buona fede, non di slealtà sistemica. Come spiegai tempo fa, la parola finale spetta a Chiné: se non ritiene congrue le proposte d’accordo, che allo stato attuale sono più ufficiose che ufficiali (torniamo sempre al concetto di dialoghi), procede ai deferimenti. E’ evidente che la data del 22 Maggio (udienza CFA plusvalenze) funga ancora una volta da spartiacque, per orientarsi: ormai è diventata una consuetudine. Il solito ciarlatano di Twitter, che sproloquia di Milano City life, di notizie che mancano da Novembre (a lui forse...) e di tante altre cretinate, nel momento in cui ha scritto che eventuali proposte della Juventus, verranno presentate solo dopo i deferimenti, si è qualificato per quello che è: un NULLA SAPIENTE. Non solo non conosce il diritto, financo quello sportivo; ma si è spinto anche a smentire chi ne sa più di lui per professione (il sottoscritto), con teorie da quinta elementare, a cui purtroppo tanti allocchi credono. Proporre accordi ex post, rende nulla l’efficacia dell’art. 126 CGS e della riduzione massiva delle sanzioni. Come non sapere nulla e vantarsene... # SUPERLEGA. Torno ad un tema a me caro, che ho raccontato nei dettagli fin dagli inizi. Contrariamente a quello che gran parte della stampa e dei boccaloni del calcio del popolo, dà per scontato, ho valide ragioni per pensare che la CGUE non seguirà la linea espressa dall’avvocatura generale, nella persone di Rantos (Parere di Dicembre 2022). Nonostante, come spiegai nella mia lettura di quel parere, non vi siano divieti ad organizzare competizioni alternative, con l’unico vincolo di chiedere il nulla osta a UEFA, presentando un modello confacente a quello europeo; nel mondo legale sono sorti da allora molteplici dubbi, in quanto si ritiene che quanto esposto dal Rantos sia in totale contrasto con gli art. 101/102 del TFUE e sia stata sovrapposta erroneamente UEFA all’UE, mistificandone ruolo e prerogative. Vorrei far presente che in tutti i settori del commercio, è tassativamente vietato che un soggetto (impresa, società, ecc.) impedisca o ostacoli la presenza di un rivale, di una alternativa appunto, in quanto andrebbe a violare le norme anti trust, configurandosi quello che sarebbe un monopolio con relativo abuso di posizione dominante. Il concetto che una A22 qualsiasi debba chiedere l’autorizzazione a UEFA per organizzare competizioni, non fa che violare le norme di cui sopra, non risolvendo i dubbi palesati dai ricorrenti e dallo stesso tribunale mercantile madrileno, al momento della richiesta di interpretazione c.d. autentica. Continuo a sostenere che avremo sorprese. # Per Giuntoli, come vi dissi, la volontà di venire alla Juventus (con accordo sulla parola) risaliva a fine 2022: l’unico ostacolo era la risoluzione contrattuale col Napoli, che mi risulta come problema ormai risolto. Quindi è fatta. # Ieri sera avete rivisto Ceferin in tribuna con Gravina a Milano. Alla vigilia aveva parlato di “Calcio italiano al vertice, ma il problema sono le strutture”. Sta finalmente esternando nel concreto l’idea di poter appoggiare l’Italia per Euro32, dove la nostra politica sportiva chiede sovvenzioni per gli stadi, ricordando con l’altra mano che sulla Juventus non vuole scherzi: quanto successo tra CFA e CdG, con una giustizia che ha agito in autotutela nei confronti anche della stessa federazione, ne è la prova. # Ah, dimenticavo: sull’ingresso di nuovo socio si stanno allineando i pianeti ai miei post. Anche qui, in troppi han fatto male i conti. I nomi sono quello che avevo scritto e che avete letto di recente, a cui aggiungo l’interesse di Walmart, oltre ad un consorzio tra due big bank USA. Prima di effettuare grandi cambiamenti, dovrà esserci il delisting, dopodiché la proprietà potrà trattare in privato senza vincoli. Come detto, tempo al tempo... # Il mio cuore ed i miei pensieri vanno alla gente dell’Emilia Romagna, colpita da pioggia ed alluvioni devastanti. Mi legano a quelle terre numerosi affetti ed amicizie, a cui auguro con tutto il cuore di riprendersi presto e di ricevere tutto l’aiuto che serve, perché vedere famiglie sopra i tetti è straziante ed insopportabile. Cordialità.
  4. Come la vede Cristian Belli https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid026pW5uHi7EoSQCE2fVuZtLurdKs7PPcFMDRqyJDfQdVucnRz6nJGkedXyi6wes7fYl&id=100081455592449
  5. Il City dopo il risultato di questa sera potrebbe pericolosamente pensare di avere già vinto la coppa
  6. https://tribuna.com/it/news/juventus-2023-02-04-il-marcio-del-calcio-italiano-inter-e-milan-pagano-plusvalenze-fittizie-con-90mila-euro-d/
  7. CALCIO E DIRITTI A «GEOMETRIA VARIABILE» di Stefano Montefiori · 17 mag 2023 Nel calcio francese finora nessun giocatore ha avuto il coraggio di fare «coming out» dichiarando la propria omosessualità. In compenso più di un calciatore ha rifiutato apertamente di partecipare alla giornata contro l’omofobia, domenica scorsa: i campioni di Ligue 1 e Ligue 2 erano chiamati a scendere in campo con una fascia al braccio e il numero della maglia dai colori arcobaleno, ma qualcuno ha preferito non giocare e ha rivendicato la propria scelta. Così, gli omosessuali che pure sono presenti anche nel calcio — «in campionato almeno due per squadra», secondo l’ex campione della nazionale francese e della Juventus, Patrice Evra — non hanno alcuna personalità alla quale fare riferimento e alla quale ispirarsi. In compenso gli omofobi hanno i loro eroi: per esempio il nazionale marocchino e giocatore del Toulouse, Zakaria Aboukhlal, che si è rifiutato di giocare chiedendo rispetto per le proprie «convinzioni personali» o l’egiziano Mostafa Mohamed del Nantes, che ha evocato «le mie radici, la mia cultura, l’importanza delle mie convinzioni e credenze religiose» per motivare la sua assenza in campo. Non veniva chiesto loro di fare proselitismo LGBT, ma solo di partecipare alla lotta contro le discriminazioni, eppure non hanno voluto cogliere questa distinzione. E hanno evocato convinzioni personali — forse l’omofobia? — e una cultura, quella arabomusulmana, che viene talvolta accettata come scusante, anche da chi in altri casi è pronto alla denuncia. «Le grandi assenti in questa polemica sono le associazioni che di solito hanno l’indignazione rapida: non sia mai che vengano accusate di stigmatizzare dei musulmani, benché omofobi», ha detto Mhedi Aifa, militante LGBT nelle banlieue. Aifa accusa la sinistra e il mondo associativo a lei contiguo di ignorare la questione dell’omofobia nell’islam per ragioni elettorali, e per il terrore di essere accusata a sua volta di islamofobia. La difesa di certi principi si fa a geometria variabile.
  8. https://twitter.com/CozzolinoSalvo/status/1658529074887680022?t=YTA_IXSWLeYHx8oGpq4zxQ&s=19
  9. «Varriale voleva una prova falsa contro la donna aggredita» Fulvio Fiano · 16 mag 2023 L’8 agosto 2021, il giorno dopo aver messo le mani al collo della sua prima presunta vittima, Enrico Varriale raggiunge in Puglia l’altra donna con la quale aveva una relazione e che ora testimonia contro di lui a sostegno della ex (ignara) rivale in amore: «Quando arrivò era sereno e sorridente, me lo ricordo bene», dice la seconda donna, aggiungendo un particolare assai rilevante. «Ricordo che non aveva nessun segno sul volto, fece anche il bagno senza gli occhiali e lo avrei notato». Il dettaglio è importante perché quando questo primo caso di lesioni e stalking finì sui giornali, Varriale sostenne in una intervista che si trattò in realtà di una lite con colpi reciproci, nella quale riportò un occhio nero. Ma la seconda donna, che a dicembre dello stesso anno l’ha denunciato per gli stessi reati, davanti al giudice monocratico, parlando dietro un pannello per non incrociare lo sguardo dell’ex vicedirettore di Raisport, va oltre: «Venni a sapere dai giornali che aveva picchiato una donna e mi allontanai da lui. In seguito mi chiese di contattare un mio amico medico per farsi scrivere un falso certificato sulla ferita all’occhio. Il mio amico si rifiutò». I legali di Varriale, Fabio Lattanzi ed Ester Molinaro, invece sostengono di avere una foto dell’occhio gonfio e valutano una denuncia per falsa testimonianza. L’avvocato Teresa Manente, che assiste la vittima ed è parte civile con Associazione donna, deposita i messaggi scambiati tra le due donne, quando anche la seconda denunciò il giornalista. «Dopo lo schiaffo di Varriale — dice la testimone — mi sentii vicina a lei, capii cosa aveva provato». Ecco un estratto: «Sono al pronto soccorso, Varriale ha aggredito anche me», scrive lei. E la prima vittima: «Oddio, dimmi che non è vero, ti prego!! Ho paura per te. Che ti ha fatto? Sei al sicuro?». La testimone spiega che sta per denunciarlo e l’altra si raccomanda: «Chiama qualcuno che ti stia vicino». E la prima conclude: «Quello è pazzo, bisogna fermarlo prima che ammazzi qualcuno».
  10. Evanepoel avesse voluto poteva continuare
  11. Ci avessero tolto uno scudetto con la penalizzazione ci roderemmo ancora di più il fegato
  12. Col Siviglia 3,7 milioni di spettatori con la Rai che ha strapagato i diritti (dicono)
  13. Scopro ora la sconfitta del Milan: questi il prossimo anno vanno in Champions al posto nostro. Che la farsa sia con voi!
  14. Gravina vuol salvare il calcio italiano
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