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andrea

Tifoso Juventus
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Tutti i contenuti di andrea

  1. Mistero Chiesa: altri esami? E ora Fede inizia a innervosirsi Venerdì discussione molto accesa con lo staff: «Ho troppo dolore» Pronta un’artroscopia a fibra ottica di Marco Guidi 2 apr 2023 Ma cosa ha Federico Chiesa? La domanda se la fanno i tifosi della Juventus e... non solo. Lo stesso attaccante bianconero vorrebbe una risposta certa e rapida, che al momento nessuno sa dargli. Eppure il ginocchio destro continua a dar fastidio. Anche venerdì in allenamento, tanto da arrivare a discutere in maniera piuttosto accesa con i preparatori del club che gli chiedevano di forzare un po’. «Mi fa male, non posso», ha obiettato Fede alle richieste insistite dello staff. E, infatti, Massimiliano Allegri lo ha poi escluso dai convocati per la gara di ieri con il Verona. Ora, però, resta la necessità di vederci chiaro, trovare un responso all’interrogativo che tormenta tutti e Chiesa in primis. In profondità Per due volte, nelle ultime settimane, Chiesa si è sottoposto agli esami strumentali al JMedical, poi durante la sosta per le nazionali è volato in Austria dal professor Fink, lo stesso luminare che l’operò al ginocchio sinistro nel gennaio del 2022. Ma tutte le visite, sia a Torino che a Innsbruck, non hanno evidenziato problematiche particolari. Allegri di recente ha parlato genericamente di tendinite, ma il dolore di cui soffre Federico pare troppo importante per essere giustificato da una semplice infiammazione. Così lo staff medico della Juve ora sta pianificando di indagare più a fondo con un’artroscopia a fibra ottica. Un esame ancora più approfondito, anche per dissipare il sospetto di alcuni, per cui Chiesa soffrirebbe di una sorta di blocco psicologico che gli impedirebbe di tornare a spingere. Quasi fosse un malato immaginario o giù di lì. Ma Fede non è mai stato un giocatore che va al risparmio, anzi. E nella sfida di andata con il Friburgo in Europa League, per esempio, è rimasto in campo (la Juve aveva esaurito gli slot dei cambi...) nonostante non riuscisse praticamente più a correre per il dolore. Niente Inter? Alla vigilia della sfida contro il Verona, Allegri si era detto fiducioso di avere a disposizione Chiesa per l’andata della semifinale di Coppa Italia con l’Inter di dopodomani. Si vedrà nei prossimi giorni, ma a meno di miglioramenti repentini pare difficile immaginarlo abile e arruolato. Almeno finché non si capirà di cosa soffre esattamente.
  2. Quanti gol ha segnato Lukaku oggi?
  3. Qua si continua a ragionare in punta di diritto, invece di ragionare di porcate
  4. Gravina è il Rockfeller di Ceferin, non il miliardario, il corvo
  5. giornalaccio rosa - Juve-UEFA, pace possibile, ma Ceferin vuole la rinuncia bianconera alla Superlega 01.04.2023 10:15 di Giuseppe Giannone La UEFA sarebbe disponibile a fare la "pace" con la Juventus, ma chiederebbe ai bianconeri un prezzo abbastanza alto: come riportato da "La giornalaccio rosa dello Sport", Ceferin vorrebbe che la Juve rinunciasse definitivamente al progetto Superlega, sfruttando anche il fatto che Andrea Agnelli non è più presidente del club. Il dialogo tra le parti sarebbe in corso, con Calvo e Scanavino che si sarebbero mostrati disponibili a parlare con i vertici UEFA. Al momento, però, non ci sarebbero stati incontri diretti, e la Juve non avrebbe fatto alcuna marcia indietro riguardo la Superlega.
  6. Juve, cosa rischia per gli accordi sugli stipendi Quali i tempi Di Arianna Ravelli · 1 apr 2023 Due fronti aperti sul piano sportivo (l’appello sulla penalizzazione di 15 punti per le plusvalenze fittizie e quello delle «manovre stipendi»), un procedimento penale iniziato a Torino con l’udienza preliminare. La Juve affronta due mesi pieni di partite nelle aule giudiziarie. Vediamo. 1 Ci sarà un nuovo processo sportivo per le manovre stipendi? Per manovre stipendi si intendono gli accordi tra Juventus e giocatori sottoscritti durante la pandemia che, secondo l’accusa, non erano riduzioni ma meri differimenti dei pagamenti non iscritti a bilancio. E non depositati in Lega e Federcalcio. Lunedì (o martedì) il procuratore federale Chiné invierà l’atto di chiusura indagine alle difese che hanno cinque giorni per inviare memorie o chiedere di essere sentite. Chiné avrà poi altri 10 giorni di tempo per decidere se archiviare (difficile) o deferire e avviare un procedimento sportivo. 2 Quali sono i tempi? Il procedimento potrà partire tra fine aprile e inizio maggio e si proverà a concludere i due gradi di giudizio entro la fine del campionato. Poi si può ricorrere al Collegio di garanzia. 3 Cosa rischia la Juve? Una maximulta o una penalizzazione in punti. Dovremmo essere nell’ambito dell’articolo 31 «violazioni in materia gestionale ed economica» con il comma 3 che recita: «La società che pattuisce con i propri tesserati o corrisponde comunque loro compensi, premi o indennità in violazione delle disposizioni federali vigenti, è punita con l’ammenda da uno a tre volte l’ammontare illecitamente pattuito o corrisposto, cui può aggiungersi la penalizzazione di uno o più punti». 4 I calciatori rischiano qualcosa? La procura è intenzionata a «salvare» i calciatori per cui non sarebbe riscontrato dolo. Da quel che filtra siamo di fronte a contestazioni diverse e perciò, in teoria, le eventuali penalità si sommeranno. 5 Ma essendo la Juve già stata punita con 15 punti è possibile mettere in continuazione le contestazioni di questo procedimento con le plusvalenze, e quindi assorbire in qualche modo le condanne? 6 Perché la Juve ha preso una penalità di 15 punti? La Corte d’appello federale ha condannato la Juventus a 15 punti di penalizzazione per un sistema di plusvalenze artefatte, sulla base delle carte provenienti dall’inchiesta della Procura di Torino. La Juventus ha fatto ricorso al Collegio di garanzia che discuterà il 19 aprile. 7 La classifica può ancora cambiare? Il Collegio di garanzia non valuta nel merito ma solo le questioni di legittimità. Potrebbe cancellare la penalizzazione di 15 punti se accogliesse il ricorso o scegliere di confermarla, o rinviare gli atti alla Corte d’Appello federale. 7 E cos’è il filone chiamato delle plusvalenze bis? Sono le operazioni di mercato con Atalanta, Udinese, Sampdoria, Sassuolo, Cagliari, Bologna. Chiné sembra intenzionato a chiedere una «sospensione in attesa di documentazione», dal momento che alcune procure (Bologna e Cagliari, poi Napoli e Roma che però non rientrano negli atti all’attenzione della procura sportiva) hanno avviato inchieste penali. 8 A che punto è l’inchiesta penale a Torino? Si è svolta lunedì la prima udienza preliminare, la prossima sarà il 10 maggio: si affronterà il tema della competenza territoriale. 9 Ma se il procedimento penale è solo agli inizi, perché quello sportivo che si basa sul primo è già arrivato a sentenza? La giustizia sportiva si deve muovere con altri tempi e modalità. In generale, le garanzie previste in un procedimento penale non sono interamente sovrapponibili a quelle del giudizio sportivo.
  7. Ed è inquietante dato che considero Andrea Bosco un tifoso raziocinante e moderato
  8. Crispo è un'azienda napoletana sul loro sito ho notato che producono anche gianduiotti
  9. L'IMBOSCATA - Ora troppi indizi e coincidenze: ecco il complotto per distruggere Juve e Superlega. Il mandante, l'esecutore e il "compare". I retroscena e l'ombra della politica. Ma dovranno fare i conti con Elkann. Rischio blocco Serie A 31.03.2023 00:12 di Andrea Bosco Complotto: ora mi sento di scriverlo. Perché gli indizi sono troppi. E perché troppe sono anche le coincidenze. Complotto per distruggere non solo e non tanto la Juventus (danno collaterale) ma per affossare l'idea Superlega. Tutti d'accordo: Uefa, il mandante, la Figc l'esecutore, la Fifa , il “compare“. Il “Potere“: che da una Superlega avrebbe tutto (economicamente) da perdere. Non è esatto che potrebbe essere il Coni con il suo Collegio di Garanzia a riscrivere la storia giudiziaria della Juventus. Sarà il tribunale di Madrid: se decreterà che l'attuale posizione di monopolio detenuta dall'Uefa è incompatibile in un regime di libera concorrenza. La Superlega offrirebbe ai club quanto l'Uefa sta da decenni sottraendo. La Coppa Campioni fu inventata nel 1955 dal giornalista francese Gabriel Hanot. “Rapinata“, qualche anno dopo dall'Uefa, ha visto varie evoluzioni del format fino a diventare l'attuale Champion's League. L'Uefa è uno scrigno che incamera valanghe di denaro, ridistribuito solo in parte ai club. L'Uefa si muove senza alcun controllo. Fa figli e figliastri. Applica il fair play finanziario a chi le pare. Squalifica e estromette gli “inimici“ politici. “Salva“ gli amici specie se garantiti dai petrodollari. Se la Superlega verrà realizzata, il mondo assisterà ad una rivoluzione copernicana. Barcellona, Juventus e Real Madrid sono i Martin Lutero del calcio che stanno mettendo in discussione l'“infallibilità“ di Ceferin. Se il tribunale di Madrid darà ragione ai ricorrenti, il castello è destinato a sbriciolarsi. Non si deciderà più in Svizzera il futuro del calcio, ma forse lo si farà a New York a Wall Street. L'advisor della Superlega infatti garantirebbe una cifra iniziale “mostruosa“ rispetto a quelle “suddivise“ dall'Uefa. La questione, tanto per cambiare è di soldi. Il complotto prende corpo quando la Juventus ancora non ha messo in bacheca l'ottavo scudetto. Otto di fila sono una enormità (con Sarri arriverà un anno dopo anche il nono). E per aggiunta la Juventus si è presa Cristiano Ronaldo. Come dire che ogni partita inizia dal 2-0 a favore della Juve. E' troppo per il “sistema“. Anche perché in quei mesi iniziano i primi incontri (clandestini ma presto scoperti) per la Superlega. E la Superlega è un'ulcera per Ceferin e Infantino. Gravina oggi è nell'Eca, ma mira all'Uefa. Chi ha il potere non lo vuole cedere. E per conservarlo è pronto a tutto. Indizi del complotto? La procura di Torino inizia le indagini su segnalazione della Consob e della Covisoc. La prima dovrebbe tutelare i consumatori ma è assai attenta soprattutto a tutelare se stessa. Visto che la Juventus è società quotata in Borsa, l'approccio, nel caso, è dovuto. Ed è un approccio facile, visto che nel frattempo i conti della Juventus sono finiti in “rosso“ e l'azionista di maggioranza per due volte ha dovuto ricapitalizzare per cifre enormi. La seconda controlla i conti della società di calcio. La cosa è quasi ridicola visto che improvvisamente svegliatasi da un letargo ventennale la Covisoc mette sotto la sua “lente“ i conti di 65 società società. 42 operazioni le ha fatte la Juventus. A proposito di Borsa: sono inferociti i piccoli azionisti. Ma stanno guardando al dito invece che alla Luna. Chi prende azioni, prende un rischio. La Borsa è spietata. La governano squali che sui “resti“ di chiusura muovono miliardi ogni giorno. Personalmente ho giocato in Borsa una sola volta nella mia vita: ho preso uno stock di azioni a un valore e le ho rivendute quando il valore si era più che raddoppiato. Il denaro non dorme mai. Mai rischiare troppo. Meglio accontentarsi. Quelle azioni salirono ancora. Salvo precipitare successivamente ben sotto il valore del mio acquisto. Devi alla fine conteggiare con quanto hai guadagnato anche quanto non hai perso. A me andò bene. Ma non l'ho rifatto. Indagano alla Procura di Torino sulla Juve tre magistrati più sconosciuti di Guariniello, il pm che si occupò del caso doping. Ma i mezzi messi loro a disposizione (intercettazioni, trojan, pedinamenti, guardia di finanza ventre a terra) fanno ipotizzare che la “copertura“ sia anche politica. Qualcuno ha voluto si indagasse sul calcio italiano? Sulla Juve in particolare? Riavvolgere il nastro e analizzare la successione dei governi italiani. Le analogie con Calcipoli sono impressionanti. Ma più impressionante è la “macchina del fango“ che si mette in moto quando dell'inchiesta viene data notizia . Media schierati sotto alla ghigliottina, sferruzzatrici all'opera: sentenze ipotizzate prima che le accuse vengano formalizzate. Oggi un quotidiano ha spiegato che sommando le penalizzazioni per i vari filoni d'inchiesta per i quali la Juventus è chiamata a rispondere “le pene – a campionato in corso - potrebbero aggirarsi tra i 30 e i 40 punti. La differenza con Calciopoli, stavolta è che la Juventus viene giudicata a campionato corrente con “pena veloce e afflittiva“ come hanno spiegato i Saint Just della Federazione. Agatha sosteneva che “un indizio è solo un indizio, due sono due indizi, tre sono una prova“. E qui siamo di fronte ad una giustizia che si muove in sincrono: prima la Procura di Torino. Poi la Procura Federale con il filone (penalizzato con 15 punti) relativo alle plusvalenze: il sesso degli angeli giudicato per via giudiziaria. La Figc nega le carte alla difesa. Ricorre addirittura al Consiglio di Stato dopo che il Tar la obbliga a consegnarle. Respinta con perdite, ancora non si conoscono le motivazioni: forse le stanno scrivendo a mano. I media nazionali impegnati nella caccia a Fabio Paratici. Inibito per 30 mesi (al pari degli altri dirigenti della Juve all'epoca in carica) da ogni incarico in Italia, ma ancora in attività al Tottenham dove l'ex Direttore Sportivo della Juventus da un paio di stagioni si era trasferito. “Affondate Paratici“. Gravina ha scritto a Infantino chiedendo che la sanzione della Procura Federale venga estesa a livello planetario. Tra amici questo ed altro. Magari ricordando in futuro il “debito“ . Morale: Paratici ormai in versione Silvio Pellico. Perché tanto accanimento? Perché Paratici non ha fatto i nomi. E senza i nomi, le inchieste di Chinè sono un gruviera di contraddizioni. Ergo si minaccia alla Di Pietro: “tintinnar di manette“ . Dopo le plusvalenze, il filone stipendi. E dopo gli stipendi “le partneship sospette“. Dosando con il bilancino. Questa terza inchiesta vedrà le procure di mezza Italia all'opera solo dopo la fine del campionato. L'obiettivo è la Juve. La lupa capobranco ferita contro la quale si stanno accanendo giovani maschi, cani e cacciatori. Quindi per le Procure che non hanno “intercettatori“ e non hanno tojan, ma che avranno il carteggio da quella di Torino, se ne parlerà a fine campionato. Con sentenza per gli altri club nel 2024. L'importante è cercare di scannare la Juve. Almeno vorrebbero. Ma non sarà facile. Per due motivi. Primo: la Juve ha deciso di difendersi. Lo ha deciso Elkann. E mi spiace per Gigi Moncalvo che continua a sostenere che John Elkann voglia “vendere“ . Non è così. Per il semplice motivo che oggi la Juve vale meno del suo effettivo valore. E se c' è una cosa (a differenza del cugino Andrea gran tifoso, troppo per essere stato anche lucido) che Elkann sa fare è quella di maneggiare abilmente il denaro. La seconda è strettamente legata all'immagine: stavolta non sbucherà un Luca Cordero di Montezemolo a consigliare come nel 2006 di “non adire al Tar“. Stavolta al Tar ci sono già andati. E non dovessero avere soddisfazione ci torneranno. E bloccherebbero il campionato. Nel frattempo la Juve continui a vincere. Tutto se possibile. L egare di campionato, quelle di Coppa Italia, quelle di Europa League. Vedremo se una Juve che conquista almeno il quarto posto in campionato e magari vincente in Coppa Italia e Europa League, verrebbe toccata dai Gravina e dai Ceferin. Oggi più che mai “ vincere è l'unica cosa che conta “ . Mai visto un accanimento giudiziario paragonabile a quello che la Juventus sta subendo. Mai vista una informazione tanto schierata. Mai vista una giustizia federale tanto spudorata. La nottata sarà lunghissima. Ma non è detto che il finale sia quello che tanti “colleghi“ prevedono , neppure larvatamente. Stavolta la Juventus non ci sta. E come hanno spiegato i suoi nuovi dirigenti: “Ci difenderemo in tutte le sedi con le unghie e con i denti“. Questione di denaro e di immagine. Lasciamo perdere “questione di giustizia“. In federazione, il significato della parola, è da tempo ignorato. Non c'è giustizia in Figc: c'era un figuro tra gli arbitri italiani, era il braccio destro di Trentalange: era un narcos. O sbaglio presidente Gravina? E la Federazione? Vispa Teresa. Ma quando li prepara gli scatoloni presidente Gravina?
  10. Avv. Castronovo: "La restituzione dei 15 punti potrebbe esserci mentre sugli stipendi c'è rischio retrocessione" 30.03.2023 21:20 di Rosa Doro Intervenuto ai microfoni di Calciomercato.it in onda su TV Play, l’avvocato Giovanni Castronovo ha parlato delle vicende giudiziarie della Juventus: “Per quanto riguarda la questione dei bilanci e dei danni subiti dagli azionisti, si sa che quando si comprano delle azioni ci sono dei rischi, non sono rischi coperti, non è un rischio calcolato così come altri investimenti, l’investimento azionario è abbastanza volatile. Se la Juventus avesse vinto la Champions il titolo sarebbe invece volato. Non possiamo emettere sentenze prima del processo, intanto bisogna vedere se il bilancio è stato truccato e poi vedere come si può agire in merito alle azioni. Il GUP ha accolto le parti civili perché il danno può esserci stato. Fermo restando che la competenza territoriale può rimettere tutto in gioco”. L’avv. Castronovo si è poi detto ottimista in merito al ricorso presentato dalla Juventus sui 15 punti di penalizzazione per il caso plusvalenze, ammettendo dall’altra parte i rischi legati invece alla vicenda stipendi: "Lo scenario che possiamo paventare e quindi teorizzare è quello legato alle plusvalenze, per il resto siamo in fase embrionale, deve ancora esserci il primo grado e deve ancora iniziare la vicenda penale, per quanto tra parte penale e sportiva ci sia autonomia. Per la questione plusvalenze nella mia ottica è quella dove la Juventus potrebbe difendersi al meglio. Partiamo dal fatto che nell’aprile 2022 c’era stato un procedimento, per riaprirlo servono elementi nuovi, bisogna capire se queste intercettazioni, già acquisite al tempo dalla procura di Torino, siano effettivamente elementi validi. Per me alla fine, da quello che emerge, la restituzione dei 15 punti può esserci. Per la vicenda stipendi invece bisogna vedere come si dipana. La Juventus dice di aver semplicemente messo la voce in un’altra casella, l’accusa invece è di non averle messe falsando il bilancio e il rischio su questo è la retrocessione”.
  11. Vai tranquillo ECCO LA DIMOSTRAZIONE CHE I TIFOSI NON CAPISCONO NULLA DI CALCIO - DOTTO: "FESTEGGIANO LO SCUDETTO DEL NAPOLI TUTTI ANCHE QUELLI CHE, SOLO UN ANNO FA, RUBAVANO LA PANDA A SPALLETTI (“TE LA RESTITUIAMO, BASTA CA TE NE VAJE”), DAVANO DEL PEZZENTE A DE LAURENTIIS (“PAGA I DEBITI E SPARISCI”) E IRONIZZAVANO SULL’ACQUISTO DEL COREANO: “KIM, MERIT, MARLBORO, 3 PACCHETTI 10 EURO”… 30.03.2023 Estratto dell'articolo di Giancarlo Dotto per la giornalaccio rosa dello Sport «Quella cosa là» è dappertutto. Il tappo sta per saltare. Di questa festa a piccole dosi e a lungo rilascio. Amabile differimento o abile sfruttamento? Domanda oziosa. L’azzurro intanto si allarga, si allunga, si dilata, si diffonde. Un rumoroso contagio, una voglia che viene da troppo tempo nel tempo. Che aspetta da 33 anni con la faccia mai usurata di Diego Armando. Total Blue. Un gigantesco ragno azzurro che va da balcone a balcone, da una finestra all’altra dei vicoli di Spaccanapoli, con le sue trame di filo e stoffa. Avviata la macchina dei gadget tricolori «Quella cosa là» si continua a dire, anche se la parola “scudetto” ha smesso di essere tabù nei quartieri popolari dove se ne fottono davvero della scaramanzia, dove corni e amuleti sono da sempre, come i babà, facili occasioni di lucro per turisti dal palato facile. C’è poco da fare i sofistici. Ci sono milioni di gadget da inventare, da stampare e da vendere. La macchina è partita da un pezzo. Non esiste una centrale di controllo, ma tante piccole e molto “libere” imprese che, fuori dalla grazia di Dio e dalla disgrazia del Fisco e della Siae, hanno cominciato a produrre di tutto con lo scudetto già impresso: magliette, sciarpe, cappellini, bandiere, portachiavi, tazze, statuine, il mister e Kvara, con e senza aureola. Alcuni di loro sono gli stessi che, solo un anno fa, rubavano la Panda a Spalletti («Te la restituiamo, basta ca te ne vaje »), davano del pezzente a De Laurentiis («Paga i debiti e sparisci») e ironizzavano sull’acquisto del coreano («Kim, Merit, Marlboro, 3 pacchetti 10 euro»). Ma non importa, la festa è di tutti, belli, sporchi e brutti, a Napoli tutto si confonde. E la vendita infuria anche sul web. Una macchina già rodata che si concentra sul Napoli dei Miracoli. Striscioni di festa non tutti col “quasi” Il sopracciò della iella eduardiana («Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male») resta, strano solo in apparenza, patrimonio di certa borghesia erudita del Vomero e di Posillipo. Per tutt’altri motivi resiste nella cella di Castelvolturno del monaco luddista Luciano, l’Irriducibile del basso profilo, il genio truccato da contadino, che aspetta da troppo tempo questa strameritata pagina della sua biografia ancora mai scritta. Comprensibilmente ostile, lui, alle sinistre risonanze di una festa che suona minacciosa per quanto smodata, per quanto anticipata. Per il resto, le sagome esposte nei quartieri spagnoli di Osimhen e compagni sulle scale di Vico Colonne a Cariati, non lontano dal murale di Maradona, le feste e le processioni, le bande e le bandiere a Forcella, dove il gatto nero non passa, per cui lo striscione che non ammette repliche «Napoli campione d’Italia 2022-2023» già campeggia da mesi. (…) Ebbene, questa città sta per vincere e anche i morti sono pronti a resuscitare per festeggiare la sua terza “cosa” (omaggio al monaco Luciano). Anche nel ricordo di Pironti e Minà I più illuminati arricciano il naso. Sono le avanguardie del pensiero. I giovani che detestano la cartolina e schifano la cartapesta. Ma davvero puoi stare dalla parte di chi vuole abolire il presepe con tutti i suoi santi, ciucci e bambinelli, madonne e maradone? Solo se sei un napoletano vero. Sfinito più che ammaliato da una città dove tutto è sempre in saldo, al di là dei saldi. Anime, scarpe, giacche e gonnelle. Dove i profeti nelle strade che annunciano l’apocalisse si mescolano ai cortei che inneggiano a Spalletti e alla sua Panda, agli appelli (al momento rispettati) del sindaco Manfredi (juventino): «Colorate con striscioni, drappi e bandiere ma, per favore, non tinteggiate monumenti e palazzi storici». La festa dovrà essere (e sarà) rumorosa e memorabile
  12. Nino Ori a RBN: "Inchieste Juve? Qualcosa non quadra. La manovra stipendi è l'unica che ha sostanza ma può portare solo ad una multa" 30.03.2023 Intervenuto ai microfoni di Radio BiancoNera, Nino Ori ha parlato delle vicende giudiziarie che vedono la Juventus coinvolta: "C'è qualcosa che non quadra per come è cominciata questa vicenda. All'inizio del 2021 cominciano a comparire degli articoli del fatto che la Juve ha fatto tante plusvalenze. A Torino ci sono un paio di pm, tra cui uno ha rivelato di odiare la Juventus, un altro che ha già indagato sulla Juventus 17 anni prima per falso in bilancio. A questo punto qualcuno decide di partire in quarte e richiede di intercettare e con urgenza, visto che sta per cominciare il calciomercato. Iniziano a farlo nell'estate 2021, partendo dal presupposto che siano operazioni gonfiate. Ovviamente non viene fuori nulla, visto che non c'è nulla su questa ipotesi. Quindi da queste si tirano fuori teoremi irrilevanti, scoprono la carta di CR7 e cominciano a cercare nuove ipotesi di reato. C'è un'inversione metodologica dell'investigazione. Invece di trovare un reato, si parte da un teorema e si cerca di validarlo andando a caccia di prove. E se non lo si trova, si presentano interpretazioni di princìpi contabili. Ci si dimentica però che il pm non è l'avvocato dell'accusa ma uno che deve trovare prove anche per l'accusato. Il 27 marzo a Torino c'è stato l'inizio dell'udienza preliminare per decidere se ci sarà un processo penale sull'inchiesta Prisma e lo sapremo solo dopo il 10 maggio. E sarà comunque un processo che durerà anni. Dentro l'inchiesta Prisma c'è un po' di tutto. Nelle prossime settimane aspettiamoci ad altri deferimenti, che porteranno ad altri processi sportivi. La manovra stipendi è l'unica che ha qualcosa come sostanza, ma che può portare solo a una sanzione pecuniaria. E credo che sarà annullata anche la penalizzazione, visto quanto successo finora. Ma da questa giustizia sportiva ci si può aspettare sempre di tutto. E poi sullo sfondo rimane la UEFA di Ceferin, che ha già promesso di intervenire".
  13. Su Twitter da due giorni non attacca la Juve, allora è vero che è in corsa per direzione di RaiSport
  14. Che avrebbero tolto il 3-0 al Napoli io la prima volta l'ho sentito dire da lui
  15. LA "VIE EN ROSE" DI YAKI – JOHN ELKANN HA FESTEGGIATO IL COMPLEANNO DELLA MOGLIE, LAVINIA BORROMEO, CON UNA GITA-LAMPO DI FAMIGLIA A VENEZIA: HA SFOGGIATO PANTALONI COLOR CONFETTO E I SOLITI OCCHIALONI OVERSIZE PIÙ ADATTI A SANKT MORITZ CHE ALLE CALLI DELLA LAGUNA – “CHI”: “IL SUO GUARDAROBA ULTIMAMENTE HA AVUTO UNA VIRATA FASHION VERSO IL COLOR BARBAPAPÀ, SULL'ONDA DELLE TENDENZE ‘GENDER NEUTRAL’. UN PO’ COME PABLO PICASSO, L'EREDE DELL'AVVOCATO SEMBRA AVER CHIUSO CON IL "PERIODO BLU" PER IMMERGERSI IN UN SOGNO DI FENICOTTERI” 29.03.2023 Estratto dell’articolo di Carola Uber per “Chi” JOHN ELKANN CON LA MOGLIE LAVINIA BORROMEO E I FIGLI A VENEZIA FOTO CHI 2 È una specie di appuntamento annuale quello che, ogni primavera, porta John Elkann a Venezia. […] La ragione dell’ultima gita nella Serenissima, due weekend fa, ha a che fare con una ricorrenza specifica: il 19 marzo non era solo la festa del papà ma anche il compleanno di donna Lavinia (46 anni), e il marito l’ha voluta festeggiare portando lei e la prole nella loro città del cuore. Una vera toccata e fuga: il manager di casa Agnelli […] è infatti arrivato in elicottero all’aeroporto Nicelli del Lido alle 11 di domenica mattina e da lì è ripartito con la famiglia nel tardo pomeriggio. […] un giro in motoscafo […], una passeggiata in piazza San Marco […] e un pranzo al ristorante QuadriAlajmo, locale stellato sopra l’omonimo Grancaffè. JOHN ELKANN CON LA MOGLIE LAVINIA BORROMEO E I FIGLI A VENEZIA FOTO CHI 6 Per loro, il tavolo migliore, […] ma anche il più spiato, sia dai nostri obiettivi che dai gabbiani, spettatori famelici dall'antipasto fino all'arrivo della torta di compleanno della festeggiata. Una torta rosa, tradizionalmente femminile ma anche en pendant con l'outfit di Elkann, il cui guardaroba ultimamente ha avuto una virata fashion verso il color Barbapapà, sull'onda delle tendenze "gender neutral". Un po’ come Pablo Picasso [...], l'erede dell'Avvocato [...] sembra aver chiuso con il "periodo blu" per immergersi in un sogno di fenicotteri. Basta pantaloni bianchi o blu e classici girocollo "Marchionne style" e adieu anche all'evoluzione un po' più eccentrica del genere marinaro, che ha raggiunto il culmine in un abbinamento sfoggiato proprio a Venezia l’anno scorso: pantaloni di un celeste elettrico, maglione cobalto, blazer blu di Persia e occhiali da sole oversize. Adesso John vede “la vie en rose”, in tutte le sue sfumature. Qualche mese fa l’avevamo sorpreso a New York portare con disinvoltura dei calzoni color confetto con scarpe fucsia e maglione multicolor, ma lì poteva essere l’atmosfera avanguardista modaiola del Meatpacking District; ora eccolo a Venezia con gli stessi pantaloni, scarpe da golf pink and black e una pashmina tinta salmone. E la Borromeo? Solitamente “matchata” al marito, per il suo compleanno ha preferito un look più classico, su cui per contrasto spiccava la Kelly di Hermès (forse regalo del marito). Rosa, per l’appunto. JOHN ELKANN CON LA MOGLIE LAVINIA BORROMEO E I FIGLI A VENEZIA FOTO CHI 4JOHN ELKANN E FAMIGLIA ARRIVANO A VENEZIA IN ELICOTTERO FOTO CHIJOHN ELKANN CON LA MOGLIE LAVINIA BORROMEO E I FIGLI A VENEZIA FOTO CHI 3JOHN ELKANN CON LA MOGLIE LAVINIA BORROMEO E I FIGLI A VENEZIA FOTO CHI 1JOHN ELKANN CON LA MOGLIE LAVINIA BORROMEO E I FIGLI A VENEZIA FOTO CHI 8JOHN ELKANN CON LA MOGLIE LAVINIA BORROMEO E I FIGLI A VENEZIA FOTO CHI 5JOHN ELKANN CON LA MOGLIE LAVINIA BORROMEO E I FIGLI A VENEZIA FOTO CHI 7JOHN ELKANN E LAVINIA BORROMEO A VENEZIAJOHN ELKANN E LAVINIA BORROMEO A VENEZIAJOHN ELKANN E LAVINIA BORROMEO A VENEZIA 3JOHN ELKANN A VENEZIA
  16. Bosco a RBN: "Gravina ostile nei confronti della Juventus perché vuole un posto in UEFA" 28.03.2023 23:00 di Alessandra Stefanell Il giornalista Andrea Bosco ha parlato a Radio Bianconera nel corso di 'Cose di Calcio': "L’obiettivo di Gravina è dichiarato, se non sottoscritto da dichiarazioni ufficiali, ed è quello di trovare un posto in UEFA. L’ostilità che sta mostrando nei confronti della Juventus si è manifestata nel momento in cui ha deciso di nonc onsegnare le carte alla difesa. Da quando è in carica non ha fatto una sola riforma, neanche quelle più urgenti. Per ciò che riguarda l'udienza, vedo che si continua a perseverare in un errore di fondo: le due inchieste, quella Prisma e quella sportiva, devono essere separate. La giustizia sportiva ha fatto una cosa ignobile, penalizzando una squadra a campionato in corso. La mia sensazione è che il CONI deciderà in assoluta continuità della giustizia sportiva, cioè deciderà di non decidere".
  17. Aicardi (Azionista Juve): "La mia associazione non si costituirà parte civile, chi è vicino alla società non dovrebbe mettersi dalla parte dell'accusa" 27.03.2023 13.30 di Mirko Di Natale La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, il presidente dei piccoli azionisti della Juventus, Paolo Aicardi, per parlare approfonditamente delle ultime vicende extra campo bianconere e non solo: Si vocifera che una trentina di azionisti si costituirà parte civile all'udienza preliminare per l'inchiesta Prisma. Come commenti questa indiscrezione? "Posso dire che l'associazione di cui sono presidente, al momento, non lo farà. Chi è vicino alla società, non dovrebbe mettersi dalla parte dell'accusa. La Juventus non è nemmeno rinviata a giudizio, il dubbio poi è che ci si può costituire parte civile soltanto dalla prima udienza. Il club, sulla manovra stipendi, non ha omesso di fare delle comunicazioni sociali. C'è ancora tutta una questione che dovrà essere definita, ovvero sull'applicazione del comma del criterio contabile internazionale. Tra l'altro, dal principio di gennaio, sono cambiati tutti i criteri contabili internazionali. Questo va ribadito". La questione da te citata, la possiamo approfondire già adesso? "E' una questione molto tecnica, dove si sfideranno pareri super esperti a livello mondiale. Non è un comportamento, a mio giudizio, fraudolento o distorsivo della realtà, è che una società ha deciso di muoversi in un modo o piuttosto in un altro alla luce del sole. Nessuno ha tenuto nascosto nulla, poi c'è difformità di giudizio anche tra Consob, Procura e altre parti coinvolte". Che cosa succederebbe in caso di condanna della Juventus? "Se dovesse venir condannata, innanzitutto bisognerà capire il perché. Difficilmente ci potrà essere una condanna penale per gli amministratori, penso più ad una sanzione pecuniaria. Se questo facesse emergere una condotta penalmente rilevante per la Juventus, il risarcimento che queste persone potrebbero richiedere sarebbe da parametrare alla perdita di valore del titolo. A meno che non sia formale, potrebbe essere anche simbolico come 1€, 100€, 1000€ da dare in beneficenza. E' una iniziativa che non mi appassiona particolarmente. C'è però una cosa che mi preoccupa". Cosa? "Sono preoccupato da cosa farà la giustizia sportiva rispetto a questo procedimento. Loro hanno questo mantra delirante di voler far presto a tutti i costi, rispetto a questa cosa non si può dire che la Juventus abbia violato i valori della lealtà sportiva. La giustizia sportiva dovrebbe aspettare che si pronunci quella ordinaria, qui non ci sono telefonate e principi assurdi come per la storia delle plusvalenze. Qualora dovessero anticipare il giudizio, senza approfondirlo come merita, lì sì che bisognerebbe far qualcosa: specialmente nel caso in cui la Juve dovesse esser assolta. E cosa succederebbe? Per me bisognerebbe chiedere i danni alla Lega e alla Federcalcio".
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