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andrea

Tifoso Juventus
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  1. LUCIANO SPALLETTI FURIOSO PER I SETTE TORTI ARBITRALI, IN DUE GARE, SUBITI DAL NAPOLI NEI QUARTI DI FINALE DI CHAMPIONS CONTRO IL MILAN: DAI CARTELLINI DELL’ANDATA (CHE HANNO PRIVATO GLI AZZURRI DI KIM E ANGUISSA NEL RITORNO) AL CLAMOROSO RIGORE NEGATO A LOZANO - NON SONO ALIBI DI CIRCOSTANZA, IN VIDEO VERITAS (CERTO LE BORDATE DI DE LAURENTIIS CONTRO L'UEFA E CEFERIN NON HANNO AIUTATO) - VIDEO 20.04.2023 Estratto dell'articolo di Antonio Giordano per il Corriere dello Sport Le guardano, le rivedono e non c’è verso di farsene una ragione: perché poi, a pensarci bene, il Var cos’è, se non un televisore che sfruttando la tecnologia e tutte le riprese a disposizione può aiutarti ad infilare l’occhio tra il piede destro di Leao e il sinistro di Lozano? Lo schermo piatto sta lì e pure le immagini sono le stesse, ma poi la memoria è una carogna che ti smonta e ti rimonta ogni dettaglio di questi centottanta minuti giocati in sei giorni e vissuti come un tormento con il quale Spalletti è costretto a convivere, dal quale il Napoli non sa come staccarsi. Non sono alibi di circostanza, in video veritas, mettendoci assieme un bel po’ di casi (assai) sospetti e restando disorientati (?) mentre Leao porta via il piedino ed il pallone a Lozano. «C'è rigore netto. Non si parla di contatto ma è un impatto, perché gli ha stravolto la caviglia. Marciniak era il numero uno del calcio, l'hanno rivisto al VAR....Per cui un po’ il passato in Champions conta». Da Kovacs a Marciniak (o a Kwiatkowski e a Frankowski) c’è un campionario vasto e vario che alimenta retropensieri emersi a caldo, mentre il vapore delle docce non aveva portato via nulla, neanche una traccia di quel veleno accumulato tra mercoledi 12 e martedi 18 aprile, i giorni della merla calcistica, perché il freddo è nella pelle di Spalletti: «Un po’ il passato in Champions conta...». È tutto iniziato a Milano, eh sì, al minuto 25, quando Leao viene graziato di un giallo che nulla cambia e che però può incidere, perché in partite del genere sono i dettagli che fanno la differenza. Ma il Napoli ha una serie di episodi che lo disturbano, e parecchio, e gli effetti delle scelte di Kovacs hanno poi avuto un peso: c’è un’ammonizione invocata per Krunic (33') in diffida che rimane nel taschino del rumeno; c’è Bennacer che si salva dopo che invece Zielinski è stato punito per qualcosa che gli somigli, un'entrata fisica, non dura, non morbida, comunque analoghe; c’è un contatto tra Tonali e Kvaratskhelia proprio prima che Anguissa veda il suo primo cartellino, ovviamente decisivo per fare scattare poi il rosso con il secondo; e c’è infine Kim che non fa in tempo a prendersela con se stesso e si ritrova eliminato dal ritorno, essendo in diffida.
  2. Padovan: "Juve, nonostante le apparenze non sono ottimista. Quasi sicuramente i bianconeri non giocheranno le coppe europee" 20.04.2023 11:10 Nel consueto editoriale per "Calciomercato.com", Giancarlo Padovan dice la sua sul ricorso al Collegio di Garanzia del CONI da parte della Juventus: "Nonostante le apparenze, non sono ottimista per la Juventus. E’ vero, infatti, che il procuratore generale dello sport, Ugo Taucer, ha chiesto un rinvio alla Corte Federale per rimodulare la sentenza di meno 15, ma è altrettanto vero che ha ritenuto opportuno confermare l’ipotesi accusatoria. In pratica, anche se il procuratore “teme” vi sia una carenza da apprezzare in un nuovo giudizio, è per l’inammissibilità della pronuncia della controparte, ovvero della Juve. Ho già detto e ripeto che la giustizia sportiva non amministra il diritto, ma si occupa di ciò che è conveniente fare o non fare. E in questo caso siamo di fronte ad un doppio scenario. Da una parte, il sentimento popolare, oliato ad arte da una serie di effrazioni al segreto d’ufficio, spinge per una punizione esemplare, anche se siamo in presenza di reati amministrativi. Dall’altra, la Juventus in serie B, ipotesi a cui qualcuno si è spinto e ancora si spinge, non converrebbe a nessuno, neppure agli stessi competitor del club bianconero e alla Lega che li consorzia. Ecco, dunque, che la terza via (riduzione della penalizzazione e patteggiamento per la vicenda stipendi) potrebbe contemplare le due istanze. Quasi sicuramente avremmo una Juventus fuori dalle Coppe europee, destinata ad un ridimensionamento societario del tutto simile a Calciopoli, con un mercato quasi tutto in uscita e la probabilità di non vincere per un quadriennio. Se Agnelli e i suoi sodali hanno esagerato, il rischio, opposto, è che lo stiano facendo anche i giudici".
  3. Damascelli: "Giungono voci sulla vittoria del ricorso da parte della Juve, sul caso stipendi sarà patteggiamento con ammenda da 24 milioni di euro" 20.04.2023 10:00 Direttamente dalle pagine de "Il Giornale", Tony Damascelli prova ad anticipare quella che sarà la sentenza del Collegio di Garanzia del CONI sul ricorso fatto dalla Juventus contro i 15 punti di penalizzazione in classifica: "Il procuratore generale dello sport presso il Coni, Ugo Taucer, ha chiesto l’annullamento della sentenza nella parte in cui è carente di motivazione sull’applicazione dell’articolo 4 del codice di giustizia sportiva e sulla qualificazione e quantificazione della sanzione, con necessità di un nuovo processo. È quanto meno singolare, tuttavia, la sua espressione «temo», un verbo che fa sembrare quasi che il prefetto Taucer fosse dispiaciuto di dover identificare quelle carenze nella sentenza stessa. Le voci di corridoio hanno riportato l’ipotesi che il collegio di garanzia possa accogliere la richiesta del club ma questo avrebbe conseguenze clamorose. Un quadro già chiaro da tempo ma quasi evitato dai giudici. In ultima analisi l’eventuale accoglimento con annullamento senza rinvio si potrebbe collegare anche al filone relativo alla manovra stipendi. Le stesse voci riferiscono che una delle soluzioni più probabili sia il patteggiamento con una ammenda di 24 milioni di euro“.
  4. In finale l'italiana che ci arriva avrà un bel 30% di vincere
  5. Ho letto su Cozzolino che senza l'articolo 4 possono darci solo una pena pecuniaria
  6. Ieri Auriemma ha detto che l'arbitro era una garanzia, il migliore, non come quello dell'andata
  7. Naturalmente a guidare l'invasione in campo Varriale
  8. Ceferin pensa di essere Dio
  9. Era Report non il Festival di Sanremo quella volta che cadde la spallina a Patsy Kensit
  10. praticamente noi vogliamo salvarci dai processi senza abiurare la Superleague
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