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andrea

Tifoso Juventus
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Tutti i contenuti di andrea

  1. Come la vede Cristian Belli https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid026pW5uHi7EoSQCE2fVuZtLurdKs7PPcFMDRqyJDfQdVucnRz6nJGkedXyi6wes7fYl&id=100081455592449
  2. Il City dopo il risultato di questa sera potrebbe pericolosamente pensare di avere già vinto la coppa
  3. https://tribuna.com/it/news/juventus-2023-02-04-il-marcio-del-calcio-italiano-inter-e-milan-pagano-plusvalenze-fittizie-con-90mila-euro-d/
  4. CALCIO E DIRITTI A «GEOMETRIA VARIABILE» di Stefano Montefiori · 17 mag 2023 Nel calcio francese finora nessun giocatore ha avuto il coraggio di fare «coming out» dichiarando la propria omosessualità. In compenso più di un calciatore ha rifiutato apertamente di partecipare alla giornata contro l’omofobia, domenica scorsa: i campioni di Ligue 1 e Ligue 2 erano chiamati a scendere in campo con una fascia al braccio e il numero della maglia dai colori arcobaleno, ma qualcuno ha preferito non giocare e ha rivendicato la propria scelta. Così, gli omosessuali che pure sono presenti anche nel calcio — «in campionato almeno due per squadra», secondo l’ex campione della nazionale francese e della Juventus, Patrice Evra — non hanno alcuna personalità alla quale fare riferimento e alla quale ispirarsi. In compenso gli omofobi hanno i loro eroi: per esempio il nazionale marocchino e giocatore del Toulouse, Zakaria Aboukhlal, che si è rifiutato di giocare chiedendo rispetto per le proprie «convinzioni personali» o l’egiziano Mostafa Mohamed del Nantes, che ha evocato «le mie radici, la mia cultura, l’importanza delle mie convinzioni e credenze religiose» per motivare la sua assenza in campo. Non veniva chiesto loro di fare proselitismo LGBT, ma solo di partecipare alla lotta contro le discriminazioni, eppure non hanno voluto cogliere questa distinzione. E hanno evocato convinzioni personali — forse l’omofobia? — e una cultura, quella arabomusulmana, che viene talvolta accettata come scusante, anche da chi in altri casi è pronto alla denuncia. «Le grandi assenti in questa polemica sono le associazioni che di solito hanno l’indignazione rapida: non sia mai che vengano accusate di stigmatizzare dei musulmani, benché omofobi», ha detto Mhedi Aifa, militante LGBT nelle banlieue. Aifa accusa la sinistra e il mondo associativo a lei contiguo di ignorare la questione dell’omofobia nell’islam per ragioni elettorali, e per il terrore di essere accusata a sua volta di islamofobia. La difesa di certi principi si fa a geometria variabile.
  5. https://twitter.com/CozzolinoSalvo/status/1658529074887680022?t=YTA_IXSWLeYHx8oGpq4zxQ&s=19
  6. «Varriale voleva una prova falsa contro la donna aggredita» Fulvio Fiano · 16 mag 2023 L’8 agosto 2021, il giorno dopo aver messo le mani al collo della sua prima presunta vittima, Enrico Varriale raggiunge in Puglia l’altra donna con la quale aveva una relazione e che ora testimonia contro di lui a sostegno della ex (ignara) rivale in amore: «Quando arrivò era sereno e sorridente, me lo ricordo bene», dice la seconda donna, aggiungendo un particolare assai rilevante. «Ricordo che non aveva nessun segno sul volto, fece anche il bagno senza gli occhiali e lo avrei notato». Il dettaglio è importante perché quando questo primo caso di lesioni e stalking finì sui giornali, Varriale sostenne in una intervista che si trattò in realtà di una lite con colpi reciproci, nella quale riportò un occhio nero. Ma la seconda donna, che a dicembre dello stesso anno l’ha denunciato per gli stessi reati, davanti al giudice monocratico, parlando dietro un pannello per non incrociare lo sguardo dell’ex vicedirettore di Raisport, va oltre: «Venni a sapere dai giornali che aveva picchiato una donna e mi allontanai da lui. In seguito mi chiese di contattare un mio amico medico per farsi scrivere un falso certificato sulla ferita all’occhio. Il mio amico si rifiutò». I legali di Varriale, Fabio Lattanzi ed Ester Molinaro, invece sostengono di avere una foto dell’occhio gonfio e valutano una denuncia per falsa testimonianza. L’avvocato Teresa Manente, che assiste la vittima ed è parte civile con Associazione donna, deposita i messaggi scambiati tra le due donne, quando anche la seconda denunciò il giornalista. «Dopo lo schiaffo di Varriale — dice la testimone — mi sentii vicina a lei, capii cosa aveva provato». Ecco un estratto: «Sono al pronto soccorso, Varriale ha aggredito anche me», scrive lei. E la prima vittima: «Oddio, dimmi che non è vero, ti prego!! Ho paura per te. Che ti ha fatto? Sei al sicuro?». La testimone spiega che sta per denunciarlo e l’altra si raccomanda: «Chiama qualcuno che ti stia vicino». E la prima conclude: «Quello è pazzo, bisogna fermarlo prima che ammazzi qualcuno».
  7. Evanepoel avesse voluto poteva continuare
  8. Ci avessero tolto uno scudetto con la penalizzazione ci roderemmo ancora di più il fegato
  9. Col Siviglia 3,7 milioni di spettatori con la Rai che ha strapagato i diritti (dicono)
  10. Scopro ora la sconfitta del Milan: questi il prossimo anno vanno in Champions al posto nostro. Che la farsa sia con voi!
  11. Gravina vuol salvare il calcio italiano
  12. https://www.facebook.com/100081455592449/posts/pfbid0tSme4i7Z7dqDUD2WnULzi2oniFJm7xitkk3jPXsnh9XiiAQSwwAF6H3isoaRc33Gl/?app=fbl
  13. Per quello che vale anche Cristian Belli ieri ha detto che non vanno al tar
  14. Con il calendario assurdo lo scudetto lo ha vinto il Napoli, allora Adl lo vuole ancora più assurdo
  15. Ovvio che gli stipendi siano considerati più gravi rispetto al nulla delle plusvalenze
  16. L'IMBOSCATA - Gravina e Ceferin a Roma e non a Torino, avevate dubbi? Il piano anti-Juve dei presidenti Uefa e Figc. Mancanza di imparzialità, regole inventante ad hoc ed una vera porcata: il club non patteggi e faccia implodere il sistema. 12.05.2023 02:00 di Andrea Bosco Quando per la strada ti trovi a pestare un escremento di cane, prima possibile disinfetti le suole delle scarpe. Perché oltre al guano è insopportabile il tanfo che ti accompagna. Il paragone con la Federazione e la Giustizia Sportiva può apparire improprio. Ma non è così: puzzano. E così come mai ti sogneresti di andare in giro con delle scarpe lerce di cacca, allo stesso modo con la Federazione e la Giustizia sportiva non devi trattare. Devi eliminarle . La prima sloggiando un presidente che si è accucciato ai piedi del suo padrone Ceferin, provocando un incidente federale. La seconda facendo implodere il sistema per riformarlo. Quelle riforme che Gravina non ha mai fatto. E mai farà. Ci fossero stati ancora dubbi Ceferin e Gravina erano assieme in tribuna all'Olimpico per Roma – Bayer Leverkusen vinta dai capitolini per 1-0. Non erano a Torino per Juve – Siviglia. Dovesse la Juve vincere l'Europa League Ceferin si darebbe malato per non premiarla. Niente di nuovo: il gentiluomo Blatter non premiò la Nazionale di Lippi dopo il successo di Berlino. Il cuore di Blatter batteva per la Francia. Ma gli azzurri ( anche gli juventini che Guido Rossi non voleva mandare al Mondiale ) gli rovinarono la festa . Speravo che almeno il collegio di garanzia del Coni evitasse i toni farseschi e scorretti che hanno contraddistinto finora la Procura Federale di Chinè e l'ignobile Corte d'appello di Torsello. Ma speravo nell'impossibile. Il collegio di garanzia del Coni è composto per quota parte di giudici che apertamente e sboccatamente tifano Napoli. Quei giudici non hanno avuto il buon gusto, come fatto dal pm Santoriello nell'inchiesta Prisma di Torino, di autoescludersi per questioni di opportunità. Se sui social gridi “Juve M***A“ non puoi pretendere di risultare imparziale. L' imparzialità che è mancata al Collegio di Garanzia del Coni. Dove, non si scappa: o sono incompetenti o sono in mala fede. Solo chi è incompetente o peggio in malafede può pretendere di disciplinare una materia per la quale le regole vigenti non prevedono né provvedimenti, né sanzioni. Come accadde ai tempi di Calciopoli le regole neppure le stanno cambiando: le stanno inventando ad hoc. Per f***e la Juventus . Solo degli idioti possono assumere a campione le valutazioni di Transfermarket, sito inventato da un tifoso del Werder Brema e alimentato da procuratori che hanno interesse pecuniario a far aumentare o decrementare le valutazioni dei giocatori. Che poi sono i loro assistiti. Ma il Collegio di Garanzia del Coni (una vergogna a chiamarlo in quel modo) ha esplicitamente citato Transfermaket confermando la sostanziale bontà dell'impianto accusatorio. Ma ritagliandosi il ruolo di Don Abbondio ha rinviato la “rimodulazione“ delle pene (che tuttavia dovranno essere “afflittive") alla Corte d'Appello Federale. Che non sarà questa volta presieduta da Torsello. Ma non è detto sia un bene, considerato che quando si parla di giustizia sportiva, al peggio non c'è mai un limite . Il piano è semplice. Causa Superlega, Ceferin pretende lo scalpo della Juventus. Tradotto: esclusione dalla Coppe per almeno due stagioni. Gravina glielo ha garantito e in cambio ha ottenuto la vicepresidenza dell'Uefa. Sul fronte interno è molta attiva la Consob: che carte alla mano pretende almeno uno degli scudetti vinti dalla Juventus in tempi recenti vada al Napoli. Perché la Juve è “sleale“: lo ha scritto Chinè. Perché la Juve “arrubba“: lo ha detto e ridetto Aurelio De Laurentiis. E in questo momento De Laurentiis è “meglio e Diego“: può dire quello che vuole. Tanto Gravina e Chinè fingono di non sentirlo . Partecipare, arrivare al secondo o al terzo posto , qualificarsi per la Champion's è inutile. La pena “afflittiva“ sarà erogata a seconda della classifica della Juventus . Serviranno mettiamo 7 punti per escluderla ? La pena sarà di 8 . E neppure servirà provare a vincere l'Europa League. Il trofeo , eventualmente resterebbe in bacheca. Ma se la Juventus sarà sanzionata in Italia, Ceferin si avvarrà di quella penalizzazione per tenerla egualmente fuori dall'Europa. La vera porcata è il riferimento all'articolo 4 , quello della “slealtà sportiva“ (che non dovrebbe avere confini punitivi) e non l'articolo 31 nel quale le plusvalenze rientrerebbero e che prevede sanzioni pecuniarie. Invece, così da un lato la Procura Federale può dare alla Juve ogni tipo di sanzione e dall'altro non è costretta a coinvolgere le altre società che hanno operato con la Juventus. La Procura Federale che sta processando per la seconda volta lo stesso soggetto per il medesimo ( presunto ) reato , vomitando in faccia a decenni di giurisprudenza ha tenuto conto delle tesi e delle intercettazioni della Procura di Torino ma, guarda caso, non di quelle del Gup il giudice dell'udienza preliminare secondo il quale si dovrebbe escludere il dolo, cioè la consapevole volontà di compiere un reato , essendo la prassi delle plusvalenze comune a tutte le società di calcio. Lo dice il Gup, non Andrea Bosco. Poi magari ci sarebbe da esaminare anche l'ignavia del ministro dello sport Abodi, al quale le dichiarazioni a “ Report “ di Massimo Cellino non hanno fatto né carne , né freddo. Cellino non era solo : con lui c'erano altri piromani federali Loro e Cellino sanno i nomi delle società, sanno i nomi dei dirigenti, conoscono le modalità delle irregolarità societarie che sono finite in cenere . Se Abodi vuole “ estraniarsi “, Meloni ne pretenda le dimissioni. E al suo posto metta qualcuno con le palle che non abbia timore della verità . A meno che non sia Meloni a non volersene occupare . Papello : gli juventini votano . E sono tanti . Io sono del parere che la Juventus (che si è sempre dichiarata innocente) se non vorrà perdere assieme alla faccia anche metà dei propri tifosi, non debba in alcun modo accettare un patteggiamento. Con certa genia non si tratta. Si vada al Tar bloccando il campionato. E si vada Strasburgo a chiedere i danni. Perché ogni volta che Chinè scorreggia il titolo Juventus perde di valore in Borsa . La Juventus che pareggia in casa con il Siviglia all'ultimo istante ( ancora ) con Gatti . Che non riesce ad avere la piena fiducia di Allegri ma che la meriterebbe. Allegri è un uomo strano: ogni stagione deve litigare con qualche suo giocatore. In queste settimane il prescelto sembra Vlahovic sostituito dopo 60 minuti (e dopo due gol in due partite) uscito visibilmente incazzato . Meglio il Siviglia sul piano del gioco. Ma Juve indomita. E tanto per cambiare fregata da una decisione arbitrale : rigore netto su Rabiot che né l'arbitro , né il Var considerano. Niente, anche qui, di nuovo. In Europa la Juventus è sfortunata con gli arbitri. Allegri non si è lagnato. Non è suo costume. E a mio parere ha fatto bene. Il problema non sono gli arbitri e i loro errori. Il problemi si chiamano Ceferin. E si chiamano Gravina. Non ci sono soluzioni alternative: o loro o la Juventus. E' una spietata guerra quella che è in atto . E le guerre non si vincono con “educazione“ . Le guerre purtroppo sono violente. L'arma “fine di mondo“ della Juventus si chiama Tar. Sganciata potrebbe far collassare il sistema . La Juventus almeno minacci di usarla come fece il compianto Gaucci, ottenendo che Carraro ( presidente federale allora ) se la facesse addosso al punto da salvare il Catania ( retrocesso ) portando il campionato da 18 a 20 squadre . Dobbiamo a Carraro lo scempio ancora presente e mai riformato . Senza questa opzione la Juventus potrebbe essere destinata al patibolo. Perché la giustizia sportiva è faziosa e di parte . La parte di Gravina .
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